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La ragazza con i capelli biondi raccolti e dai vestiti azzurri entra nella camera del matto.
Ha in mano un oggetto di carta dalla forma quasi rettangolare, ma più stretta sul fondo. Nell'altra mano regge dei piccoli cerchi bianchi.
Si avvicina al matto, lui per abitudine spalanca la bocca. I cerchi vanno sulla sua lingua e l'oggetto rettangolare li fa scivolare giù per la gola con l'aiuto del liquido che contiene.
Il matto deglutisce e sa che presto sentirà le palpebre pesanti, la stanchezza crollargli addosso, il buio lo divorerà per intero e lo sputerà fuori quando il sole sorgerà. Però è tranquillo, perché in fondo è a questo che servono quei cerchi, no?
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