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Autore: bloodymary79    19/08/2018    2 recensioni
Sei anni di distanza, sei anni in cui l'unico contatto erano state poche email piene di silenzi. Due giovani donne si ritrovano e decidono di affrontare il loro passato, ognuna a suo modo, per salvare il loro presente (scritta in due diversi POV, andando avanti e indietro nel tempo)
Genere: Introspettivo, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Lime | Avvertimenti: Tematiche delicate
Capitoli:
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Autostrada A1, tratto Milano - Bologna, gennaio 1998. Annalisa
 
Quante cose possono cambiare in una settimana Annalisa lo aveva imparato molto bene mentre Maddalena era in America: non si erano viste per poco più di sette giorni e, quando era andata a prenderla a Malpensa, non solo avevano entrambe un mondo da raccontare, ma erano entrambe persone diverse.
L’incontro di David e Maddalena in un albergo di San Diego aveva dell’incredibile: quando Maddalena l’aveva lasciato andare senza vincoli o promesse aveva temuto per l’amica, non sarebbe mai stata in grado di fare altrettanto. Dopo quella notte a Monterosso Maddalena non era più uscita con nessuno, almeno da quello che le aveva detto, anche se qualcosa doveva essere successo verso fine estate, quando Pedro, in fretta e furia, era partito.
 
“E ora come siete rimasti?”
“Come prima Lisa, senza nessuna promessa. Lui fra non molto tornerà in Italia, io non so dove sarò per allora, sai che sono in partenza”
“Davvero non so come fai a portare avanti una storia in questo modo ed essere così tranquilla. Io impazzirei….”
“Non lo so nemmeno io sai? So solo che ci ritroveremo, non so se sarà qui, se sarà in Germania, se il destino ci farà incontrare in un altro posto assolutamente non preventivato”.
 
Lisa invidiava questa sua sicurezza, lei sapeva quanto piacessero le donne a David (e gli uomini a Maddalena), eppure a modo loro avevano trovato un modo di vivere la loro storia fuori dall’ordinario, ma adatto a loro. Maddalena odiava sentirsi legata e per quello sfuggiva dall’amore rifugiandosi nell’amore di qualcun altro. Davide aveva trovato il modo di legarla a sé senza richieste, senza pretese, e proprio per quello Lisa sapeva che aveva vinto il cuore di Maddalena senza riserve e senza amori multipli.
 
“Ma adesso basta parlare di me, nell’email che mi hai mandato mi hai scritto che hai enormi novità da raccontare… e non ho intenzione di andare a letto finché non mi hai raccontato tutto, alla faccia delle 19 ore di viaggio”
“Siamo ancora nei dintorni di Parma, abbiamo circa un’ora di viaggio, dovrei riuscire a raccontare tutto prima di arrivare sotto casa tua……”
 
Bologna, gennaio 1998. Annalisa
 
Quella sera aveva litigato per l’ennesima volta con José,, il suo compagno di facoltà spagnolo con cui si frequentava da circa 7 mesi - la sua soglia critica per le relazioni -  e per l’ennesima volta la lite era degenerata in insulti di ogni genere, urlati in due lingue, ed in un dolore allo stomaco accompagnato da una strana sensazione di formicolio sulla schiena causata dalla paura che quella fosse l’ultima litigata, quella definitiva. Forse non le sarebbe nemmeno dispiaciuto arrivare al punto di rottura, se solo ne avesse avuto il coraggio.
 Maddalena era dall’altra parte dell’oceano, ma lei non aveva la minima voglia di stare in casa a disperarsi, per cui decise di uscire con alcune compagne di università che andavano a sentire i “Not For Stunn”, un gruppo di cui faceva parte un ragazzo che studiava inglese con loro.
Entrarono nel locale in cui era fissato un palco improvvisato dove Giacomo, il loro compagno, li accolse con un sorriso e qualche boccale di birra.
Annalisa aveva seguito gli altri senza troppo interesse, stava già iniziando a pentirsi di essere uscita e stava pensando di tornare a casa a vedersi qualche videocassetta sepolta sotto al piumone, quando qualcuno le andò incontro con un sorriso che per qualche strana ragione le fece tremare le ginocchia.
 
“Ciao, sono Andrea, prima chitarra e seconda voce del gruppo… sei una delle amiche di Giacomo? Ti va di bere qualcosa prima che inizi il concerto?”
“Piacere… Lisa… Annalisa. Certo, volentieri”
 
Lisa si era persa in quegli occhi castano scuro e vagamente orientaleggianti, dimenticandosi per un momento della lite con José, del mal di stomaco e perfino, quasi, del suo nome.
Si appoggiarono al bancone, dove entrambi ordinarono una rossa media, parlando del più e del meno. Lisa si era domandata se questo Andrea facesse così con tutte, non capacitandosi di come un ragazzo così affascinante, che sicuramente doveva avere più di una ragazza pronta a cadere ai suoi piedi o, per lo meno, ad infilarsi nel suo letto, potesse aver provato un seppure vago interesse nei suoi confronti: queste cose capitavano a Maddalena, non a lei. Quella sera poi era uscita senza nemmeno badare a cosa stava indossando, pensando solamente a trovare qualcuno con cui passare un po’ di tempo fuori, per non pensare a José ed a tutte le sue storie, al suo non sapere se restare in Italia, a Bologna, se continuare a stare con lei o no.
 
“Quindi studi con Giacomo? Lingue straniere anche tu?”
“Sì, sono al terzo anno. Io però mi laureerò in Spagnolo, non Inglese”
“¡Ay qué bueno!”
“Parli spagnolo anche tu?”
“¡Por supuesto!, ho vissuto a Malaga per due anni dove facevo il barista in un villaggio turistico ed occasionalmente anche piano bar, giusto per arrotondare. So preparare cocktail lanciando in aria bottiglie e facendole rimbalzare sui gomiti mentre ballo sul bancone”
 
Nonostante tutto ad Annalisa venne da ridere: pensare a quel bel ragazzo dai capelli lunghi e castani in boxer e camicia hawaiana sbottonata mentre faceva volare bottiglie e bicchieri riuscì a farle dimenticare completamente il motivo per cui era uscita di casa e le diede anche una strana sensazione alla pancia; per un attimo avrebbe voluto trovarsi lì con lui, sul bancone, ma non esattamente a fare dei cocktail. Si trovò ad arrossire e balbettare improvvisamente, non era abituata ad avere fantasie di questo genere ed in modo del tutto incontrollato.
Andrea parve non fare caso al cambio di colore della sua interlocutrice o forse fece finta di niente, finì la sua birra e la salutò per dirigersi verso il palco a controllare gli strumenti e strappandole la promessa di aspettare la fine del concerto e di andare a bere qualcosa assieme.
 
Il concerto piacque molto ad Annalisa: il cantante aveva una voce molto  adatta al soft rock che proponevano;  Andrea interveniva sui cori e le seconde voci e per quel che ne capiva Annalisa aveva una voce ancora più bella del cantante principale, sensazione confermata quando lasciarono a lui il microfono per una versione di “Fake plastic tree” dei Radiohead. Quello che però la colpì maggiormente furono le sue mani: erano lunghe e perfette, con le unghie ben curate e soprattutto con una sicurezza nel muoversi lungo le corde come se stesse accarezzando una donna invece che suonando una chitarra. Si ritrovò a pensare a come sarebbe stato sentire quelle mani su di sé e cercò nuovamente di riprendere il controllo, altrimenti temeva che, una volta soli, non sarebbe riuscita a proferire parola per l’imbarazzo.
Attese la fine del concerto col cuore in gola, dandosi della stupida perché era uscita senza nemmeno truccarsi e sentendosi anche vagamente in colpa nei confronti di José.
 
 
Autostrada A1, tratto Milano - Bologna, gennaio 1998. Annalisa.
 
Maddalena non riusciva a credere alle proprie orecchie: non solo Annalisa era riuscita a mollare José, prendendo per la prima volta nella sua vita una decisione del genere, ma prima lo aveva anche tradito con un chitarrista dal bel faccino, andandoci a letto la sera stessa in cui l’aveva conosciuto.
 
“Lisa, non posso lasciarti sola un attimo che mi combini una cosa del genere… se lo avessi sospettato ti avrei lasciato da sola molto prima… era ora!”.
 
Annalisa non rispose subito. Non aveva ancora del tutto metabolizzato quello che era successo la settimana prima, stentava a riconoscersi e passava continuamente da una sensazione di esaltazione ai morsi del senso di colpa: non era così che lei si comportava, non era quello che le avevano insegnato ed in cui aveva creduto fino alla settimana prima. Non aveva mai avuto niente da ridire, ad esempio, sugli amori multipli di Maddalena, ma non era un comportamento che pensava che avesse mai potuto tenere lei.
“Dai Lisa, smolla un po’. Avrai pure tradito José, ma per come si è comportato nei tuoi confronti negli ultimi tempi non credo che tu gli abbia mancato di rispetto più di quanto lui abbia fatto con te, anzi”
“Lo so…. Ma non riesco comunque a convivere con questa mia nuova natura… non mi sembra di essere io quella che aggancia un ragazzo tanto affascinante andandoci a letto tradendo il mio ragazzo. Ho lasciato José, ma non so nemmeno come sia la situazione con Andrea adesso….”
“E cosa ti importa? Vivi, vedrai come andrà, ma non dirmi che non ti sei sentita viva come mai prima d’ora”.
 
Lisa prese lo svincolo per Bologna Centro. Erano arrivate e questo avrebbe messo fine alla conversazione con Maddalena, ma avrebbero sicuramente ripreso il discorso.
Quello che era successo la settimana prima era stato qualcosa di completamente nuovo per lei, tanto da rimettere in discussione tutta la sua vita: forse aveva ragione David quando diceva che lei e Maddalena infondo non erano poi così diverse.
Finito il concerto era andata a bere un’ulteriore birra con il bel chitarrista ed aveva scoperto che, oltre ad essere affascinante, era molto colto ed aveva viaggiato tantissimo, il che rendeva ancora più difficile frenare le fantasie che, da quando aveva visto Andrea, continuavano a passarle per la testa.  Non aveva avuto pochi ragazzi nella sua vita, ma in quasi tutti i casi era attratta da chi le prestava attenzione, dava l’idea di proteggerla e rispettarla, salvo cambiare atteggiamento quando ormai lei era cotta e non più capace di tornare indietro. Ora era veramente attratta da una persona che non aveva mai visto prima ben sapendo che difficilmente questo si sarebbe potuto tramutare in qualcosa di serio e concreto, nella storia dei suoi sogni. Eppure quando lui aveva inavvertitamente sfiorato il suo collo tutto questo non aveva più avuto significato: lui l’aveva accompagnata a casa e l’aveva baciata prima sul collo, poi sulle labbra. Lei aveva schiuso la bocca e come le loro lingue si erano incontrate ogni pensiero, paura o remora erano spariti nell’oblio, in un cassetto nascosto della sua coscienza, talmente in fondo da essere prontamente dimenticato.
Quando lei gli aveva sussurrato di salire, tanto i suoi erano via, aveva atteso la sua risposta affermativa con una certa ansia, per poi trascinarlo nella sua mansarda, dove nessun ragazzo era mai entrato, ed avevano fatto l’amore fino al mattino, per poi addormentarsi uno nelle braccia dell’altro.
Quando si era svegliata lui non era al suo fianco e dopo un attimo di mancamento, in cui aveva pensato che lui se ne fosse andato alla chetichella, aveva sentito un profumo di caffè provenire dal piano di sotto, dove si trovava la cucina.
Avevano fatto colazione ed avevano provato a salutarsi con un bacio, ma erano finiti sul divano della sala per fare l’amore un’altra volta.
 
 
Stegen, 5 gennaio 2005, mattina presto. Annalisa
 
Lisa aveva percepito i movimenti dell’amica: si era alzata ed era andata nell’altra stanza, probabilmente per fumare. Da quando era diventata mamma aveva sviluppato una sorta di  antenna speciale che, anche nel sonno, la rendeva conscia di quello che le succedeva intorno.
Maddalena non era mai stata una dormigliona, questo lo sapeva bene dato che avevano passato molte notti a dormire insieme a casa di una o dell’altra, o in vacanza, ma aveva il sospetto che il suo sonno già leggero fosse diventato un problema di insonnia, in due notti che aveva passato con lei se aveva dormito in totale cinque o sei ore era tanto.
Si alzò anche lei e la trovò seduta sul balcone che fumava una sigaretta guardando la luna che stava iniziando a sparire dietro alle  montagne, avvolta nel suo piumino e con una coperta di pile sulle gambe.
 
“Maddy, vieni dentro, c’è molto freddo!
“sai Lisa, dopo sei anni a Berlino inizio ad apprezzare il freddo, specialmente in nottate limpide come questa. Guarda che bella luna, che cielo stellato e il riflesso sulla neve…. Il freddo rende tutto ancora più magico”
 
Lisa sapeva quando Maddalena odiasse il freddo, trovando strano questo ragionamento, ma andò a prendere la sua giacca e si sedette di fianco a lei senza proferire parola.
Aveva capito da subito che l’amica non era venuta in Italia solo per trovare lei, per quanto il suo invito fosse stato la motivazione per prendere l’aereo.
 
Erano rimaste sedute sul terrazzo, infreddolite, senza proferire parola per alcuni minuti, perse ognuna nei propri pensieri. Lisa stava quasi per rientrare quando la voce di Maddalena la fermò.
 
“Sai Lisa, avevo anche smesso di fumare quattro anni fa”
“Sì, me l’hai detto”
“Avevo smesso di fumare e stavo molto meglio. Stare lontana da casa mi aveva dato la possibilità di mettere una pietra su tante faccende, ma poi tre anni fa è crollato tutto di nuovo ed io son tornata col sedere per terra”
 
Due lacrime stavano solcando le guance arrossate dell’amica, solo due, ma vederla piangere era raro quanto vederla sorridere, dato che era molto brava a celare le sue emozioni dietro ad un contegno molto educato e femminile.
 
Lisa ricordava un periodo in cui Maddalena per qualche mese non si era fatta più sentire e, anche quando era ricomparsa, non aveva dato spiegazioni, ma lei aveva intuito si trattasse del cugino: da quando era partito per San Diego l’amica non era più stata la stessa, qualcosa dentro di lei si era spento: aveva raddoppiato la dose di sigarette, era ulteriormente dimagrita e, quando era convinta che nessuno la guardasse si mordeva ripetutamente il labbro inferiore con gli occhi persi nel vuoto. La scusa ufficiale, cioè che fosse partito per una vacanza studio, era del tutto priva di fondamenta, dato che questa vacanza gli era costata il diploma, e Lisa sospettava che vi fosse sotto qualcosa di davvero grave.
Quando Maddalena era tornata dagli Stati Uniti e le aveva raccontato dell’incredibile incontro casuale con David aveva notato che si era leggermente ripresa e, mentre iniziava a fare i preparativi per il suo trasferimento a Berlino, ogni tanto aveva scorso nei suoi occhi la speranza che, finalmente, tutto avrebbe iniziato a girare per il verso giusto.
  
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