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Autore: Colarose    20/08/2018    2 recensioni
Quando si perde tutto, non si fa che rimproverarsi di non aver fatto di più per non perdere quel tutto.
E Harry ha perso tutto.
Ma gli verrà data un seconda possibilità.
Un viaggio nel tempo, 27 anni indietro nel passato.
Prima che Voldemort seminasse terrore, prima della Prima Guerra Magica, prima dei Mangiamorte e prima della fondazione dell’Ordine della Fenice.
Prima di quel 31 ottobre, prima di quell’esplosione.
Prima dei Malandrini.
Una nuova responsabilità si fa carico sulle spalle di Harry: vincere la Prima Guerra, prima che ce ne sia anche una seconda.
Ma ci sarà un piccolo imprevisto.
**********
Siete pronti per la lettura?
Ma soprattutto, siete pronti per la storia del quinto Malandrino?
Genere: Comico, Drammatico, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Potter, I Malandrini, Lily Evans, Marlene McKinnon, Mary MacDonald | Coppie: James/Lily
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica, Contesto generale/vago
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La piccola libreria in salotto

 
I primi giorni a Potter Manor per Sirius e Regulus furono piuttosto imbarazzanti e strani.
Abituati alla fredda e apatica Grimmauld Place n 12, il calore e l'accoglienza della casa di James a loro era completamente estraneo.

All'inizio si erano comportati  formalmente nel Manor come a loro era sempre stato insegnato, ma pareva che per i Potter la formalità non stava di casa. Il Signor Potter subito mise in chiaro di chiamarlo Fleamont, e per quanto Euphemia si faceva ancora chiamare Signora Potter, questo era l'unico accenno di formalità da parte sua.

Accarezzava e abbracciava Sirius, Regulus e Harry quasi fossero figli suoi.

Regulus e Sirius si imbarazzavano oltre modo, e quest'ultimo all'inizio aveva anche cercato di sembrare infastidito, giudicando il tutto poco virile, mentre le guance si infuocavano leggermente.

Ma alla fine si era arreso, meglio godere di quelle piccole coccole finchè poteva, anche se cercava di mantenere un certo contegno dimostrandosi imbronciato.

Regulus era contento, ed era molto più bravo a nascondere il suo imbarazzo, quindi si dimostrava disinvolto.

Harry già dall'estate sapeva del comportamento della Signora Potter, ma era  comunque quello che arrossiva di più, scostandosi quando un abbraccio o una carezza durava troppo a lungo.

Il fatto, era che il suo disagio era molto più grande di quello di James e gli altri due. In questo caso, lui era davvero troppo grande per tutto questo.

Per Merlino! Aveva diciotto anni!

Ma per il resto, i giorni passarono e il ghiaccio si ruppe sempre di più. Sirius tornò quello di sempre, ovvero quello che se ne usciva con frasi inappropriate e che faceva scherzi insieme a James e Harry, mentre Regulus si ritrovò a partecipare sempre di più a tavola, dicendo la sua su un argomento e a essere complice di qualche scherzo.

Il 24 e il 25 dicembre furono amati follemente da Sirius, che se prima considerava il Natale una festa come le altre, un giorno che non faceva tanta differenza a casa sua se non per i regali, ora la considerava assolutamente fantastica.

Togliendo le decorazioni messe per tutto il Manor, l'enorme e luminoso albero di Natale nel salone, il cibo delizioso preparato da Becky ( la fedele e vecchia Elfa Domestica in cucina) e dalla Signora Potter, c'era quell'atmosfera allegra e calorosa, che sapeva tanto di famiglia che quando Sirius la sentiva si sentiva davvero a casa.

Il 26 dicembre i tre malandrini decisero di combinarne un’ altra delle loro.

"Sai, Fleamont, credo che le tavolette del water di Hogwarts siano davvero troppo...comuni" annunciò Sirius, sedendosi sul divano in salotto. L’uomo si trattenne dal sobbalzare, Sirius era arrivato senza fare alcun rumore mentre camminava.

Fleamont alzò gli occhi dalla Gazzetta, guardandolo in modo strano.

Piegò il giornale e si mise in una posa seria

"Che avete intenzione di fare?" Chiese con tono severo, che Sirius non gli aveva mai sentito usare in quei giorni.
Si ritrovò in difficoltà, poichè alle piccole ramanzine della Signora Potter ci era abituato, ma a quelle di Fleamont no.

E se Fleamont si comportava così , forse era davvero arrabbiato.
Sirius si sentì in colpa, forse si era preso troppa confidenza.

"Niente" disse velocemente, sotto lo sguardo intenso di Fleamont, incapace di vedere il piccolo luccichio divertito negli occhi di questi

"State facendo un altro scherzo?" Domandò Fleamont, assottigliando gli occhi. Una parte di Sirius giudicò l'espressione piuttosto buffa, simile a quella di James quando cercava di essere minaccioso.

Ma l'altra parte la giudicava spaventosa , per la situazione in cui si trovava, e quella parte era molto più grande.

"No, Signor Potter!" Negò immediatamente Sirius.

Il Signor Potter  scrutò severo la faccia impanicata e vagamente terrorizzata di Sirius per un altro po', prima che stringesse la labbra e che le spalle iniziassero a muoversi quasi avesse le convulsioni.

Alla fine non resistette e scoppiò a ridere, mentre Sirius lo osservava confuso e spaesato.

"Oh, Sirius" esalò ridendo, si diede il tempo per riprendersi prima di ricominciare a parlare

"Allora, quale altra idea geniale vi è venuta in mente?" Domandò allegramente

"Lei...tu... non sei...arrabbiato?" Farfugliò Sirius

Fleamont agitò la mano come a scacciare una mosca
"Era solo un piccolo scherzo" disse sbrigativo

Sirius continuava a guardarlo sgomento.
Fleamont sbuffò

"Andiamo Sirius, ricordati che sono il padre di James. Sicuramente avrà preso qualcosa da me"

Il Black si riprese "Certo... ovvio" rispose a disagio

"Ora suppongo che il tuo compito era quello di distrarmi con una conversazione assurda" indovinò Fleamont, riacquistando il suo tono allegro

Sirius annuì
Proprio in quel momento entrò Euphemia, con in mano un libro.

"Ehi cara!" La chiamò il Signor Potter
Euphemia gli sorrise, mentre si avvicinava a una poltrona e si sedeva

"Si?"

"Io e Sirius stavamo discutendo a proposito delle tavolette del water a Hogwarts, le troviamo davvero troppo banali, cosa ne pensi?" Domandò curioso, calandosi nelle sue doti d'attore

La Signora Potter alzò un sopracciglio
"Le tavolette dei gabinetti di Hogwarts le trovo perfettamente normali. Non immagino che imbarazzo se fossero state decorate con dei canarini gialli e verdi."
Poi li guardò, stringendo gli occhi sospettosa.

Non sapeva se effettivamente stesse succedendo qualcosa da cui volevano distrarla o era solo una delle tante conversazioni assurde che Fleamont faceva giornalmente.

"Dove sono gli altri, Sirius?"

Il Malandrino fece spallucce "Stanno discutendo di allenamenti e altro, talvolta mi fanno sentire escluso. Regulus penso sia in biblioteca"

Fleamont, dopo un attimo di falsa riflessione, aprì bocca
"In effetti avresti avuto pietà, insomma, schiacciare dei poveri canarini con il tuo-"

"Fleamont!" Lo interruppe la madre di James con rimprovero "C'è un ragazzino qui presente!"

Il Signor Potter ghignò "Mia, credo che Sirius sappia più cose di quante ne da' a vedere"

"Lasciamo stare il mio presunto linguaggio e la mia conoscenza." Intervenne Sirius serio "le tavolette dei water di Hogwarts sono più importanti. Il loro banale colore bianco non dimostra altro che la scarsa fantasia dei professori. Io e James abbiamo intenzione di formare una lega contro le tavolette bianche" continuò, quasi fosse un imprenditore particolarmente esperto e determinato

Euphemia scosse la testa incredula.

"Vorrei farne parte anche io!" Esclamò Fleamont fingendosi entusiasta
"Considerati già parte" Rispose Sirius con un sorriso

"Smettetela di parlare di queste stupidaggini!" Se ne uscì la Signora Potter esasperata e irritata

"Non sono stupidaggini, Signora Potter!" Esclamò Sirius offeso

"Infatti, tesoro, un po' di rispetto per l'intraprendenza di questi ragazzi d'oggi." Disse il Signor Potter dandogli man forte. Poi scosse la testa "Io alla loro età non avrei mai avuto l'idea e il coraggio di creare una lega contro le tavolette del water bianche"

La madre di James gli gettò un'occhiata storta "Sì che ne avresti avuto il coraggio Fleamont, oh si, non ne ho alcun dubbio" disse con fare dolorosamente consapevole

Fleamont ammiccò "Felice che tu abbia questa stima di me, cara" poi si rivolse a Sirius "quale primo movimento di protesta avete intenzione fare?"

Sirius sorrise "Sostituiremo tutte le tavole di Hogwarts con le vostre" rispose convinto

La donna lo guardò confusa "Perchè?" Domandò

Sirius si finse a sua volta confuso "Ma come, Signora Potter, non avete sostituito le tavolette bianche con le tavolette colorate oggi?"

La Signora Potter si alzò di scatto, con occhi increduli e fiammeggianti

"Tu..." iniziò rivolta  al Black, poi guardò Fleamont "voi..." si corresse "Gli altri..."

In risposta i due ghignarono in modo malandrino. La Signora Potter spalancò la bocca e corse fuori dalla stanza.

Ne trovò di tutti i colori. Tavolette a pois, tavolette verde vomito, tavolette con in canarini, tavolette che puzzavano di caccabombe, tavolette con scritto 'Mangiacacca', tavolette che quando ti sedevi si chiudeva lo spazio nel mezzo.

Tavolette che mordevano.

E se ve lo state chiedendo, sì, Potter Manor aveva sette bagni, quindi sette gabinetti, da quelli privati delle camere a quelli in giro per i corridoi.

Sette tavolette del water da modificare erano comunque troppo poche per i Malandrini, quindi avevano aggiunto che cambiassero ogni ora. In modo da raggiungere anche altre strampalate decorazioni. E come ciliegina sulla torta, gli incantesimi erano talmente potenti che sarebbero durati circa un mese, oltre al fatto che le tavolette non si potevano rimuovere in alcun modo.

"JAMES, HARRY E SIRIUS VENITE SUBITO QUI!" Urlò Euphemia

Ma non vennero, e quindi incaricò a tre elfi domestici di cercarli e portarli davanti a lei nonostante eventuali proteste.

I tre, quando furono ritrovati, si beccarono una bella ramanzina.
È più tardi, neanche Fleamont ne fu risparmiato.


                                                                  *


Remus lesse le ultime due righe di testo che gli rimanevano con una faccia frustrata, prima di chiudere di scatto il tomo. Avrebbe tanto voluto gettare quell’inutile libro nel fuoco del camino, giusto per sfogarsi un po’.

Ringraziò di non essere Sirius, perché altrimenti lo avrebbe davvero buttato.

Poggiò il libro sulle gambe, e buttò la testa all’indietro, poggiandola sul soffice schienale chiudendo gli occhi.

Come era dannatamente possibile non trovare, nei quindici  libri (non per interi, sia chiaro, solo nei capitoli che riguardavano l’invisibilità) che aveva letto in quei mesi, un solo incantesimo per vedere una persona invisibile senza che lei se ne accorgesse?

Eppure sicuramente esisteva un incantesimo, era impossibile che nessun mago nel corso dei secoli non avesse pensato a questo.

Forse avrebbe dovuto dire a Harry che sapeva che tre volte a settimana usciva dal dormitorio e magari chiedergli spiegazioni.

Remus scosse la testa

No, c’era il rischio che gli rifilasse in meno di pochi secondi una bugia convincente tanto era bravo a mentire. Harry mentiva sempre quando si trattava di lui.

Il licantropo quasi sorrise amaramente.

Sempre più spesso, in quei tre mesi, aveva osservato più attentamente Harry quando parlava, la sua espressione e i suoi movimenti. Tanto attentamente che ora riusciva a capire perfettamente quando il corvino diceva bugie, quando ometteva parti di verità, e quando nascondeva emozioni che potevano rivelare troppo.

Probabilmente era uno dei pochi, o forse l’unico, che era riuscito a distinguere la maschera dal volto di Harry Potter.

Harry si era costruito una fitta rete di bugie, teneva nascosta gelosamente la verità, tanto gelosamente da non dirla neanche ai suoi veri amici.

Doveva coglierlo con le mani nel sacco, in modo da costringerlo a confessare.

“A che pensi, figliolo?” chiese una voce. Remus sobbalzò e aprì gli occhi di scatto.

“P-papà”  balbettò, cercando di far calmare il suo battito cardiaco.

John Lupin gli sorrise in modo mite, un sorriso che aiutò considerevolmente il figlio a riprendersi.

“Avevi un’ espressione piuttosto determinata e malinconica, devo preoccuparmi?” gli domandò l’uomo, sedendosi sul divano

“Oh, è che non trovo un incantesimo che mi serve, anche se ho letto un bel po’ di libri” rispose Remus sospirando.

John alzò un sopracciglio “Deve essere davvero importante trovare quest’incantesimo se ti sei intestardito a cercarlo fino a questo punto” costatò

“Ci puoi contare papà, se è importante” confermò l’altro “Ho cercato dappertutto nella biblioteca di Hogwarts, e niente, non ho trovato niente”

“È strano, dal quel che ne so la biblioteca di Hogwarts è una tra le più fornite della Gran Bretagna. Forse non hai cercato bene”

Remus si limitò a fare spallucce

“Prova a vedere nelle nostra piccola libreria” propose il Signor Lupin, e sembrava perfino lui incerto riguardo questa idea.

Il ragazzino sorrise divertito “Non ho trovato il libro che mi serviva a Hogwarts e credi che lo troverei qui?”

John ricambiò con un sorrisetto “Forse” si limitò a rispondere “Vale la pena provare, no?” aggiunse. Poi si alzò e uscì dal salotto.

Remus guardò indeciso per un attimo la piccola libreria, prima di avvicinarsi e prendere a leggere i titoli dei libri su di essa.

Si fermò incredulo ad un titolo “Incantesimi per Maghi Impiccioni”

Questo  libro lo stava forse perseguitando?!

Nella biblioteca di Hogwarts, in un modo o nell’altro, se lo trovava sempre davanti. Lo aveva scorto per la prima volta posto su uno scaffale, la seconda su un tavolo, la terza mentre una ragazza lo leggeva, la quarta mentre un ragazzino firmava su una lista per portarselo fuori dalla biblioteca, e ancora e ancora, in un modo o nell’altro il suo occhio ricadeva sempre sul libro.

Sembrava quasi che lo stesso destino gli dicesse di prenderlo, di leggerlo, di curiosarci.

E che Remus non credesse nel destino poco importava.

Non aveva mai voluto prenderlo e leggerlo, nonostante il suo istinto che glielo suggeriva.

Più che altro per orgoglio.

Insomma, prenderlo significava ammettere, effettivamente, di essere degli impiccioni.

Alla fine cedette e lo aprì freneticamente. Gli incantesimi non erano posti secondo un ordine, ma tutti in un modo o nell’altro, servivano per scoprire qualcosa.

Incantesimo Homunculus… Incantesimo Aparecium...Traccia Magica…Legilimens…
Remus continuò a leggerli, trovando qualche incantesimo utile al suo scopo, ma che era troppo difficile, o comunque, che ci avrebbe messo troppo tempo per impararlo. Aveva bisogno di un incantesimo che non si sarebbe sbagliato o confuso in alcun modo.

Incantesimo Vestigium*

Formula: Gradus Auream

Tipo: Incantesimo Generico

Livello: medio

Effetto: Lascia impronte dorate sul sentiero dove il mago su cui è posto l’incantesimo ha camminato

Consigliato: per seguire un mago invisibile o difficile da vedere

Avvertenze: solo il mago che ha posto l’incantesimo può vedere le impronte





Sotto invece, c’era il movimento da fare con la bacchetta . Remus quasi saltò dalla gioia.

Aveva avuto il libro perfetto, con il giusto incantesimo, sotto il naso per mesi!

Si diede mentalmente dell’idiota. Se solo lo avesse letto prima…

Il bello era che lo aveva trovato nel luogo che non avrebbe mai immaginato. Nella piccola libreria di suo padre, che lui aveva già scartato a priori di leggere.
Vale la pena provare, no?’










*incantesimo inventato da me

Angolo Autrice

Eccomi qui! In questo capitolo ci sono solo due scene, ma oltre al fatto che credo di aver scritto abbastanza, non sapevo proprio che fare come terza scena XD.

Vediamo un po’ come sta andando a Potter Manor, e ho saltato Natale e la Vigilia, poiché in quei giorni non succede nulla di particolare, se non aprire i regali, abbuffarsi di cibo, qualche scherzetto ecc…

Si è andati direttamente al 26 dicembre, Santo Stefano (ironico vero? Che mentre loro stanno a Natale noi stiamo ad Agosto? XD). Si parla di tavolette del water, di come siano banali e di come i Malandrini, nuovi imprenditori di una (inesistente) lega hanno deciso di sostituire le tavolette bianche di Hogwarts con alcune più…ehm… particolari. Tavolette particolari  che sono nei bagni di Potter Manor all’insaputa dei coniugi Potter.

I poverini dovranno stare attenti su quale tavoletta si poggiarenno per un intero mese. Insomma, immaginate sedersi sul gabinetto e essere morsi da una tavoletta? Oppure entrare in bagno con un gran mal di pancia, fare quel che si deve fare, e anche se tu hai gettato nel gabinetto litri di detersivo alla lavanda, il gabinetto puzzerà sempre di cacca perchè la tavoletta è pregna di puzza di caccabombe. Poi qualcuno che non sa della situazione potrebbe addirittura pensare che sia colpa tua, e non  della tavoletta.

Un gran disagio, insomma.

Probabilmente la povera Euphemia sarà esasperata da questa situazione e non inviterà nessuno a casa sua per un mese, invece Fleamont sarà più che altro divertito.

Nella seconda scena ci trasferiamo a Casa Lupin, dove Remus sta raggiungendo un esaurimento nervoso. Vaghiamo un po’ tra i suoi pensieri prima che il Signor Lupin si faccia avanti. Gli da’ l’idea di leggere nelle piccola libreria, piena di libri comprati da lui da buon ex Corvonero. Remus si arrende ed si ritrova davanti Incantesimi per Maghi Impiccioni  di nuovo. Finalmente si decide ad aprirlo e trova quel gli serve, incantesimo inventato da me che non so se definire ridicolo o banale.

Ridicolo o no, ha trovato l’incantesimo. Probabilmente, qualcuno che conosco sarà felice per questo, perché significa solo che la scena che sta aspettando si avvicina sempre di più.

Saluti!

P.S. Mi scuso per eventuali errori di grammatica o/e battitura

 
 






Capitolo gentilmente revisionato da lilyy, grazie a lei infatti questa storia non rischia di essere segnalata per i trecentomila errori che faccio (sono un caso perso).  
   
 
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