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Autore: terryoscar    20/08/2018    6 recensioni
Autrici: Aizram e Terryoscar
“ Avventura sulle Alpi” nasce per caso.
Aizram ed io ci siamo conosciute grazie alla mia prima pubblicazione: ” Oscar storia di un grande amore.”
“Dopo averla portata a termine, Aizram mi ha contattata, chiedendomi di scrivere un’altra storia ma allegra e divertente riguardo ai nostri personaggi preferiti: Oscar e André.
Inizialmente le ho detto che non sapevo nemmeno cosa scrivere, e lei mi ha suggerito di fargli fare un bel viaggio verso le Alpi.
I primi tre capitoli li ho scritti da sola, prendendo spunto i suggerimenti di Aizram ma poi, grazie alla tecnologia di cui usufruiamo abbiamo scritto i capitoli successivi in tempo reale: tramite skipe.
Quindi questa storia è scritta a quattro mani da Terry e Aizram. Si sa due cervelli funzionano meglio di uno!
E così nasce “Avventura sulle Alpi!”
Qui avremo il generale che tenterà di convincere sua figlia a sposarsi, perché a suo dire ormai incontrollabile da quando frequenta i Soldati della Guardia e sopratutto pretenderà da lei un erede a cui tramandare il titolo nobiliare. Naturalmente Oscar di sposarsi non ne vorrà sapere, quindi si scontrerà con suo padre, e non solo con lui ….
Genere: Comico, Commedia, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Alain de Soisson, André Grandier, Generale Jarjayes, Madame Jarjayes, Oscar François de Jarjayes
Note: OOC | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'IO SONO IL GENERALE JARJAYES'
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I Bordelli Parigini

Marciamo su Parigi ,sono a capo del mio gruppo di soldati, al mio fianco ci sono Andrè e mio padre, la nostra missione è perlustrare tutti i bordelli a sud della città. Non sono pochi, so che ci attenderà una giornata estenuante, e come se non bastasse è cominciata davvero male, per via delle imposizioni assurde di mio padre, sono arrivata a mentirgli pur di tenerlo a debita distanza nelle mie faccende intime: gli ho detto che io e Andrè non vogliamo figli, quindi li evitiamo.
Ma ho ottenuto l’effetto contrario, si è infervorato ancora di più, e se Alain non avesse interrotto il nostro diverbio non so cosa sarebbe accaduto!
 
Eccola lì, la zona sud di Parigi.
 
Il primo postribolo che perlustriamo si trova nell’estrema periferia, è il luogo più malfamato della zona.
Lasciamo i nostri cavalli e facciamo irruzione.
Abbiamo davanti a noi uno spettacolo squallido: il luogo non è dei migliori, è malsano, buio e umido, puzza di vino di scarsa qualità. Il pavimento è sudicio, qua e la si trovano topi che mangiano gli avanzi gettati a terra, ci sono ubriaconi e donne vestite alla meglio peggio, meglio poco vestite, con il corsetto slacciato e le gonne sollevate, sorche, appena ci vedono fare irruzione sentiamo l’avventore più sobrio che dice: “Ehi Signore ….. guardate, stasera i soldati della Guardia Metropolitana si uniscono a noi, anche loro sono qui per divertirsi, chi l’avrebbe mai detto ah ah ah!”
 
Il gestore del luogo appena entriamo mi viene incontro.
 
“Comandante, cosa succede, perché questa incursione, cosa volete da noi?”
“C’è un ordine di perquisizione! ….” Guardo i miei soldati, e dico: “Soldati, l’ordine è di procedere con una perquisizione a tappeto!”
L’uomo protesta: “Ma cosa vorreste trovare, qui non abbiamo nulla di illegale!”

Mio padre ed io nemmeno ribattiamo, ci guardiano appena con molta severità, mentre Andrè conduce il primo gruppo di soldati di sotto e Alain il secondo alle stanze.
Dopo aver rovistato per bene, Andrè mi si avvicina e con fare fermo e deciso mi dice: “Comandante non abbiamo trovato nulla di ciò che cerchiamo!”.
Il proprietario del postribolo tira un sospiro di sollievo e protesta ancora: “Ma cosa cercate, ve l’avevo detto che non ho nulla da nascondere!”
Mio padre lo guarda stizzito e lo mette immediatamente a tacere: “Ancora un’altra parola e ti portiamo al comando!”
 
Vedo l’uomo intimorito zittire.
 
Le porte di sopra si aprono e dopo un po’ si chiudono, Alain ci raggiunge con il secondo gruppo di soldati e mi dice: “Comandate è tutto a posto, non abbiamo trovato niente!”
Con tono severo gli dico: “Soldati possiamo andare!”
“Si Comandante!”
“ …. Soldati, in marcia!”
 
Lasciamo il posto, sotto lo sguardo severo del proprietario che non ribatte una sola parola.
 
Appena usciti da quel posto mio padre, con stizza, mi dice: “Che posto dimenticato da Dio! Era davvero terribile: sudicio e squallido! Lì dentro si rischia di ammalarsi ….. e tu Oscar,è mai possibile che tu entri in un posto simile senza nemmeno pensarci? …. Andrè ma ti rendi conto, se tua moglie aspettasse il mio …… un bambino, rischierebbe di ammalarsi immediatamente e tu, le permetti tutto questo senza batter ciglio?!!”
“Signore io …”
Le parole di mio padre, non mi scalfiscono affatto, monto a cavallo, e impartisco immediatamente l’ordine per partire, mentre Alain gli risponde: “Signor Generale, il Comandante è sempre entrata in posti come questi, non è certo la prima volta!”
“LO SO BENISSIMO SASSOIN, MA ADESSO E’ TUTTO CAMBIATO, VEDI DI NON URTAMI SPARISCI!! CHE SONO GIA’ ABBASTANZA CONTRARIATO PER SOPPORTARE SIMILI OSSERVAZIONI!!”
“Come volete Signore!”
Il Comandante mi guarda severo e mi dice: “Alain, siamo in missione, niente chiacchiere! ….. VIA PORTIAMO I CAVALLI AL PASSO, PROSSIMA TAPPA: CINQUECENTO METRI AD EST DI PARIGI!”
“Agli ordini Comandante!”
Vedo mia figlia partire a cavallo, mentre le urlo dietro: “IO NON HO FINITO ASPETTA .. NON ANDARE DEVI ASCOLTARMI FERMATII!!”
 
Sento le parole di mio padre giungermi alle spalle, ma lo ignoro completamente, preferisco non rispondergli altrimenti daremmo argomenti ai soldati di cui parlare.
 
 
Siamo tutti stanchi, è quasi sera, abbiamo perlustrato i bordelli più malsani, adesso è rimasto l’ultimo e poi finalmente torneremo in caserma.


 
 
 
Eccoci arrivati all’ultimo, questo postribolo è situato a due passi dalla Senna, si trova al centro di Parigi, tra tutti è il più pulito e noto di tutta Parigi, si chiama “Le due Lanterne rosse”.
Questo posto solitamente è frequentato non soltanto da popolani abbienti o borghesi, ma sovente anche da uomini facoltosi, e da quelli di un certo lignaggio che non disdegnano della compagnia di queste “Signore”.Per questi clienti viene riservato un piano apposito, con stanza più ricercate. Il costo dei “servizi” ovviamente aumenta.
 
 
Prima di entrare, dico a i miei soldati: “Sapete come distribuirvi, il primo gruppo, quello del capo squadra Sassoin di sopra, e il secondo con il Capitano Grandièr!”
 
Alain mi si avvicina e sorridendo mi dice: “Andrè, è chiaro! Il Comandante ti manda a i piani di sotto a perlustrare, per non farti accedere a i piani superiori, perché sa benissimo che lì troveresti donne nude e in diverse posizioni, e lei è gelosa ah ah ah!”
“Alain, ma dimmi, come fai a pensare a una cosa simile?! Ma se Oscar mi ha sempre mandato indistintamente, sia nei piani superiori che in quelli inferiori!…” rispondo guardando Alain con aria perplessa.
“AH ah ah … forse prima che ti sposasse Andrè, ma non da stamattina ah ah ha! …. Andrè, possibile che tu non l’abbia capito? Ah ah ah … no  non ci credo ah ah!”
 
“Sassoin, cos’hai da ridere, e vedete di sbrigarvi voi due! E’ da stamattina che perlustriamo bordelli, fortunatamente questo è l’ultimo, SU MUOVETEVI!”
“Agli ordini Generale!”
 
 
Entriamo, facciamo irruzione, dopo di loro entro seguita da Andrè, Alain e mio padre, immediatamente i soldati svolgono il loro dovere.
Il locale è pulito, ordinato; la luce è soffusa, sui toni caldi del rosso, l’ambiente è profumato di vaniglia ed altre spezie. Il locale è occupato da divanetti e poltrone in velluto rosso, qualche tavolino circondato da sedie. D’abitudine, al piano di ingresso è possibile cenare, in compagnia di signorine piuttosto disinibite. A quest’ora però i clienti si trovano già ai piani superiori, almeno la maggior parte di loro.
Mio padre ed io aspettiamo nell’atrio, naturalmente la tenutaria, una donna sulla cinquantina, che un tempo doveva essere stata una bella donna, con indosso un abito con una scollatura molto ampia, strettissimo, che lascia ben poco all’immaginazione, in broccato rosso, un trucco pesante, i capelli castani in parte raccolti,ci avvicina e mormora appena: “Soldati cosa succede?! Perché questa perquisizione?”
Le rispondo appena, e con tono freddo e distante: “Stiamo eseguendo l’ordini del Quartier Generale, e adesso madame, non intralciate il nostro lavoro!
La donna non osa più ribattere e rimane vicino a noi.
 
 
Sono di sopra, nel piano occupato dalle stanze. Gli ambienti sono abbastanza ampi, puliti, illuminati da alcuni doppieri. Alle pareti si trovano quadri piuttosto equivoci. Ogni stanza è dedicata ad un colore diverso, al loro interno la tappezzeria e le tende richiamano appunto il nome della stanza. Al centro di ogni stanza si trova un ampio letto a baldacchino, con tendaggi pesanti e lenzuola pulite, nelle stanze poi si trovano un tavolino e due sedie, ed in alcune è annessa una stanza da bagno. Ogni stanza ha un profumo diverso. Sono poi presenti bottiglie di liquori e vini, bicchieri, cibarie di diverso tipo e unguenti.
Faccio irruzione in ogni stanza, trovo diversi clienti in compagnia delle meretrici, che nemmeno si scompongono nel vedere noi soldati, qualcuno protesta, ma solo i clienti di un certo lignaggio, chiedo loro i documenti, ma uno tra tutti si rifiuta di farsi riconoscere.
 
 
Capisco che è un aristocratico, ma io devo comportarmi come mi impone la procedura, insisto: “Chi siete?”
“Non è affar tuo soldato, vedi andartene!

“Umm …... vedo che siete in vena di dare ordini, ma qui gli ordini li do io, vecchio rinsecchito! .. Per me potresti essere uno chiunque, anche un cospiratore! ….… Su vecchio sporcaccione, alzati immediatamente le braghe se non vuoi che ti porti di sotto davanti al mio comandante come mamma ti ha fatto! Muoviti .. forza!”

La meretrice mi guarda e mi dice: “Ehi .. bel maschione che modi rozzi che hai, proprio come piace a me! … perché non impieghi i tuoi modi mascolini con una vera femmina come me ah ah ah!”

La guardo e con aria divertita le dico: “Sarà per la prossima volta Mademoiselle, sempre se a mia moglie non dispiaccia, e mi lasci venire per divertirmi un po’ con Voi! Però, che spasso che siete madame ah ah ah!”

Il mio compagno ribatte: “Alain è mai possibile che tu riesca a scherzare anche quando lavori!”

“Amico mio, in posti allegri come questi, che io non frequento più da un pezzo, c’è sempre da essere allegri ah ah ah!”  Guardo l’uomo che si è rifiutato di farsi identificare allacciarsi le braghe e dico severamente ai miei compagni: “Portatelo dal Comandante Jarjayes, ci penserà lei a cosa fare di questo bell’imbusto! FORZA MUOVETEVI CHE NON ABBIAMO TEMPO DA PERDERE, E’ DA STAMATTINA CHE GIRIAMO BORDELLI, E COMINCIO AD SENTIRMI  STANCO! .. Però amici chi l’avrebbe detto che un giorno mi sarei sentito stanco a girare bordelli ah ah ah!”

“Cosa? Avete detto il Comandante Jarjayes? No no un momento ……. aspettate … vi mostro i mie documenti ..”

“Troppo tardi, vi ho appena detto che non ho tempo da perdere … forza portatelo giù, anzi visto che conosce il nostro comandante, è meglio che venga identificato dal Generale Jarjayes ah ah ah!”
“Cosa? C’è anche Augustin? MALEDETTO SOLDATO NOOO!!!  I JARJAYAS SONO DI SOTTO NOOO!! CHE FIGURACCIA!”
“Ah ah ah ah!” 

“Dannato soldato mi ricorderò di te, te lo giuro!… Tu non sai chi sono iooo!”
“Ahahahahah! E tu grassone, non sai chi sono io visto che i Jarjayes sono miei amici, quindi sono intoccabile quanto te ah ah ah! ….. SOLDATI PORTATE DI SOTTO QUESTO PRESUNTUOSO, FORZAAAA!!”

 

Sento delle grida provenire dai piani superiori, penso che magari Sassoin avrà trovato qualche cospiratore, vedo i soldati trascinare di peso il sospettato, che cerca di nascondersi il viso con le mani e continua a strepitare: “LASCIATEMI MALEDETTII … LASCIATEMI HO DETTO, VOI NON SAPETE CHI SONO IO! LA PAGHERETE TUTTI!!”
Sussurro: “Ma questa voce la conosco …”
 
Vedo i soldati trascinare l’uomo verso di me, capisco di chi si tratta, guardo mia figlia che come sempre in questi casi ha un’espressione   fredda e distaccata.


“AUGUSTINNN, DI A QUESTA MANDRIA DI BESTIE DI LASCIARMI ANDARE IMMEDIATAMENTEEE!! LORO NON SANNO CHI SONO IO!!”
“Bouillè, che diavolo ci fai tu qui?”
“Che domanda stupida Augustin, secondo te cosa ci potrei fare io qui?”
Tossicchio appena, guardo i soldati e dico: “Perché lo avete portato di sotto?”
Alain risponde: “Generale, si è rifiutato di mostrarmi le sue generalità, ed io come da prassi l’ho consegnato ai miei superiori.”
Evito di chiamare nuovamente per nome il mal capitato per non ridicolizzarlo ancora di più davanti ai soldati e gli dico: “Sentito .. amico?! Non è colpa dei soldati, ma tua, se sei qui di sotto davanti a me e a mia figlia! …” Guardo i soldati e ordino: “Lasciatelo, garantisco io per lui.”
“Agli ordini Generale!”
Viene liberato dalla presa dei soldati e lui con stizza mi dice: “Sarà pur vero quello che dici, però Augustin… quel deficiente di soldato in seguito, mi ha impedito di mostrargli  i documenti e …”
Alain mi guarda e mi dice: “Comandante io ho seguito la prassi, e da quando in qua, fare il proprio dovere è reato?”
Il Comandante Oscar con severità guarda l’uomo e ribatte: “Generale Bouillé, il mio soldato ha fatto semplicemente il suo dovere, e voi conoscete perfettamente la prassi in questi casi, quindi, il capo squadra non ha nessuna colpa di quanto è accaduto. Voi siete l’unico responsabile di tutto questo, avreste dovuto qualificarvi immediatamente e nulla di tutto questo sarebbe accaduto.”
Hénri Bouillè mi guarda con rabbia e mi dice: “Colonnello Jarjayes, quello che mi hanno fatto i vostri uomini è un affronto verso un Generale dell’esercito Francese, LO SAPETEE?! E TU AUGUSTIN CHE SEI MIO AMICO, COME HAI POTUTO PERMETTERE CHE TUTTO QUESTO AVVENISSE?”
“Hénri, io non potevo certo sapere che tu eri di sopra a …... intrattenerti con una …. meretrice, e poi non sapevi che stasera ci sarebbero state le perlustrazioni nei bordelli di Parigi?”
“CERTO CHE NO AUGUSTIN,COME POTEVO SAPERLO SE SONO IN LICENZA DA UNA SETTIMANA? IO NON NE SAPEVO ASSOLUTAMENTE NULLAA!! CAPITO ADESSOO?!!”
“Hénri non urlare, ormai non serve più a nulla, l’unica cosa che potrò fare è quello di ordinare ai soldati di tenere la bocca chiusa, quindi rilassati amico mio, tanto nessuno di noi andrà a riferire nulla a tua moglie! … Quindi sta tranquillo e lasciaci portare a termine il nostro lavoro!”
“Augustin, si può sapere cosa ci fai tu qui, al comando della Guardia Metropolitana? Sei stato per caso rimosso dal tuo incarico? Cosa hai combinato Augustin?! … O forse hai voluto anche tu, come tua figlia, frequentare il sudiciume di Parigi?!!”
“Nulla di ciò che pensi Hénri, io sono qui  per ….. Uff….Ma che domande fai! Mi assicuro che non succeda nulla alla mia discendenza!!”
“COME? Ma che diavolo dici Augustin, forse i tuoi nipoti frequentano questi posti?”
“COSA?!! MA CHE … DICI BOULLE’? TI HA DATO DI VOLTA IL CEVELLO O COSA?! I MIEI NIPOTI NON HANNO BISOGNO DI FREQUENTARE POSTI SIMILI, NON DIRE CERTE STUPIDAGGINI!”
Vedo Alain scoppiare in una fragorosa risata: “Ah ah ah …!”
“Alain smettila!”
“Scusatemi Comandante, ma il Generale …!”
“SASSOIN TRE GIONI A SPALAREE LETAME!”
“OPS …. Noo!”
“SI INVECE!!”


“Augustin che serata! … Giuro che non la scorderò tanto facilmente …”
“Dove vai Hénri?”
“Come dove vado? Di sopra a rivestirmi, non vedi in che condizione sono! … Augustin guai se qualcuno di Voi facesse trapelare la notizia che stasera mi avete trovato qui, e magari arrivasse alle orecchie di mia moglie, ve la farei pagare, CHIARO?”
Vedo mia figlia sorridere sarcasticamente, dicendogli: “Tranquillo Generale, nessuno di noi ha interesse, a riferire a madame Chaterine dei Vostri intrallazzi con le meretrici di Parigi, anche perché a corte non ne fate mistero, ne sanno qualcosa le cosiddette dame per bene! Dopo tutto anche lì frequentate i bordelli, ma con una piccola differenza: lì le dame sono disposte a concedersi, pur di ottenere dei favori dalle più alte cariche per i loro mariti!”
“Ah ah ah!”
“SASSOIN ALTRI TRE GIORNI A SPALARE LETAME!”
Accidenti a me che non riesco a trattenermi, però quante cose sto scoprendo su questo pallone gonfiato!

Vedo Bouillè furioso risalire al piano di sopra.



Guardo Alain e gli dico: “Gli ospiti di questo posto sono stati tutti perquisiti?”
“No Comandante, i soldati non hanno ancora finito, sono ancora di sopra, dobbiamo attendere che concludano.”
 
Andrè si è allontanato nuovamente, per assicurarsi che i soldati svolgano al meglio le perquisizioni al piano sottostante.
Nell’atrio, in compagnia della padrona del postribolo, rimaniamo io, il Generale ed il Comandante, quando vediamo avanzare verso di noi una donna che svolge il suo lavoro nel bordello.
E’ vestita in maniera appariscente, con un abito giallo sole molto scollato, con ricami arancio, i capelli lasciati sciolti ricadono sul seno per coprirlo almeno parzialmente, un trucco volgare, con labbra carnose rosse come le ciliegie, un forte profumo di rose ad avvolgerla, ci viene incontro sorridendoci, e a passo deciso si avvicina al vecchio pazzo, lo accarezza languidamente su una guancia, gli gira attorno e gli dice: “Ma che bei maschioni che abbiamo stasera, e voi Generale mi date l’impressione di essere un vero stallone! .. Eh si, già mi immagino: io la giumenta e voi il mio cavallo, e che cavallo … anzi, Vi vedo come un vero stallone, che ne dite di andare di sopra, Voi non lo sapete, ma Vi farò divertire così tanto che non lo scorderete per tutta la vita ah ah ah!”
Vedo mio padre afferrare la mano della donna e ribatte: “Come osate rivolgervi ad un Generale dell’esercito francese in questo modo?!”
“Su su bellissimo stallone, Voi mi piacete, ed io ho una certa predizione per gli uomini della vostra età, sono i più selvatici che ci siamo, e poi di sopra non è salito da noi forse un altro Generale? E allora? Potete venire anche Voi a farci una visitina, vedrete che non ve ne pentirete e me ne sarete grato!”
Mio padre la respinge e ribatte: “Non sono qui per voi madame, ma per svolgere il mio dovere, andate via!”
“Ah ah ah ho capito, allora significa che non vi piacciono le femmine e che siete un vecchio sodomita che si nasconde sotto la divisa da Generale ah ah ah!”
Vedo Alain ridacchiare, ma mio padre infervorato dalle parole della donna strepita come un ossesso: “SASSOINNE SE DICI UNA SOLA PAROLA, GIURO CHE TI FACCIO SPALARE LETAME FINO A CHE NON NASCERA’ TUO FIGLIOOO!”
“Ma Signore io non ho detto nulla stavolta, e non ho nemmeno riso.”
“Tu non hai bisogno di dire nulla, te lo leggo in faccia che ti stai divertendo alle mie spalle,Sassoin!”
“Padre! Qui comando io! E punisco io!  …….. Alain a spalare!"
Alain ribatte: "Padre o figlia....a me tocca sempre spalare letame!"
“Sassoin!! Come vorrei che tu fossi un mio soldato, te la farei vedere io la disciplina, altro che mia figlia!”

E’ preferibile che io non risponda, altrimenti potrei davvero urtare questa volta il diavolo biondo, meglio che stia zitto!
La meretrice si allontana con atteggiamento provocatorio, e mio padre mi guarda e borbotta: “Oscar, in tanti anni di onorata carriera, non mi è mai capitata una cosa simile! Venire in perlustrazione nei bordelli più malfamati di Parigi!”
“Anch’io padre,un tempo ero abituata solo ai bordelli di lusso, e mi riferisco a quello di Versailles, ma sapete, qui si fanno incontri davvero interessanti come avete potuto appurare! ….. E poi non sono stata io a chiedervelo, siete venuto Voi spontaneamente.”
“Oscarrr!!”

Vedo scendere in tutta fretta il Generale Bouillè, rivestito di tutto punto con una giacca in broccato verde scuro riccamente decorata, lo jabot bianco tenuto fermo da una spilla con al centro un rubino, un lungo gilè beige ricamato, pantaloni al ginocchio marrone scuro e stivali neri, lucidissimi, che appena ci vede sbraita: “Comandante Jarjayes, questa è stata una serata da incubo, e tutto questo grazie ai soldati comandati da voi!”
“Vi ribadisco, Generale, che la colpa è solo Vostra! Se aveste dato le Vostre generalità …..”
“COLONELLO JARJAYES BASTA!! ….  AUGUSTINN CONVINCILA AL CONGEDO, ORMAI E’ UNA DONNA SPOSATA, COSA CI FA ANCORA NELL’ESERCITO?!! IL SUO POSTO È A CASA A FARE FIGLI!!!”
“Amico mio, è la stessa cosa che le ripeto ogni santo giorno, ma lei dice che si diverte di più a sbattere dentro i delinquenti, cosa posso farci? Tu la conosci piuttosto bene, e sai quanto è testarda!”
“Ma che razza di padre sei, se non riesci ad importi con tua figlia? DEVI OBBLIGARLA A LASCIARE L’ESERCITO! NON LA VOGLIO PIÙ TRA I PIEDI, MI DA TROPPI PROBLEMI, IN PIÙ DI UN’OCCASIONE HA CONTESTATO I MIEI ORDINI!!!”
Con molta freddezza precedo mio padre e gli rispondo: “Non posso ritirarmi dal servizio Generale Bouillè, sentirei troppo la mancanza delle perlustrazioni tra bordelli più malfamati di Parigi, altrimenti non verrei più a conoscenza di chi li frequenta ….  tra i cosiddetti “uomini per bene!”
“COLONNELLO JARJAYES, SIETE UNA SFRONTATA!!”
“Vi ricordo che siete stato VOI il primo ad offendermi dicendomi di rimanere a casa, ma non preoccupatevi, io farò finita di non avervi ne visto e nemmeno sentito, così almeno Generale … potete stare tranquillo con … Vostra moglie!!”
 
Vedo Bouillè lasciare in tutta fretta questo posto borbottando: “Che serata da incubo, nemmeno in un posto simile si riesce a stare qualche ora in pace. Meglio che mi allontani più in fretta possibile da qui, prima che mi accada altro.”
 
Vedo la proprietaria di questo posto fare delle facce strane, mi chiedo chissà cosa penserà stasera dei Soldati della Guardia!



Oh Signore! In vita mia ho visto molte cose, ma stasera ho ascoltato di tutto, più di quanto potessi immaginare. Tra le Guardie Metropolitane oltre ad esserci dei vecchi e sporcaccioni e anche dei sodomita, ci sono perfino ufficiali che …... non si capisce se siano degli uomini o …. delle donne! … Stasera non si capisce davvero un bel niente, spero solo che facciano presto a lasciare il mio bordello, almeno ci lasciano lavorare in tutta tranquillità!
 
Sono ancora al piano sottostante a fare perquisizioni con il mio gruppo di soldati, trovo nel sottoscala uomini appartati con le meretrici, li vedo sbucare ovunque, chiedo le loro generalità e tra tutti viene fuori un nome ricercato dall’esercito, guardo i miei compagni e dico: “Quest’uomo è in stato di fermo, portatelo via!”
“Si Capitano!”
Due dei soldati lo portano fuori e lo consegnano ad Oscar che dice: “Portatelo fuori e fate attenzione!”
“Si Comandante!”
“La Salle, avete finito con le perquisizioni di sotto?”
“Si Comandante!”
“E Andrè?”
“L’ho lasciato nel sottoscala Comandante!”
“Va bene, va pure! ….. E Voi altri se avete finito, aspettare fuori, tutti tranne te Alain, rimani qui con mio padre, io vado da Andrè!”
“Agli ordini Comandante!”
Percorro velocemente il salone, sono nei pressi del sottoscala quando sento una voce femminile provenire da lì.
 
“Su dai bel Capitano, perché non ci mettiamo d’accordo! Sapete, Voi mi piacete … eccome se mi piacete! Per Voi farei un’eccezione, diciamo uno sconto … la metà di quanto generalmente pattuisco con i clienti abituali, e Vi assicuro che vi farei divertire come non vi è mai capitato in vita vostra. Allora ci state, mio bellissimo Capitano ?!!…..”
 
Non faccio in tempo ad allontanare la donna che sento arrivare alle mie spalle una voce di mia conoscenza, alquanto concitata: “SPIACENTE MADAME, MA QUESTO BEL CAPITANO, COME LO CHIAMATE VOI, SI DIVERTE SOLO CON ME, E SE ADESSO NON VI DISPIACE, LASCIATELO ALLE MIE GRAZIE, CHE SO IO COSA FARGLI!”
“Oscarr!!”
“TU STA ZITTO ANDRE’, AVRESTI DOVUTO PARLARE AL MOMENTO GIUSTO, NON ADESSO! DIMMI, TI PIACE SENTIRTI LUSINGATO, NON E’ VERO?”
“Ma Oscar, cosa dici, non è come pensi …”
“A  SI E QUELLE CAREZZE, E QUELLE PAROLE! PERCHE’ ALLORA NON L’HAI ALLONTANATA? TE LO DICO IO .. E perché TI PIACE SENTIRTI  LUSINGATO DA QUESTA …..”
“Ehi Comandante, io sarò anche quella che sono, ma Voi non avete il diritto di offendermi. Ho Visto questo bellissimo moro che mi tira, che male c’è fargli una proposta indecente? Che poi di indecente in questo posto non c’è nulla, se non la gente bigotta …”
“TU STA ZITTA CHE IL CAPITANO NON E’ PER TE, CAPITO?!!”
“Oh Santo cielo, non è possibile! .. Due sodomita che si giurano amore eterno, così … esplicitamente, come niente fosse?!! E per di più sono due ufficiali? Mi chiedo di questo passo, dove arriveremo?”
“ANCORA UNA PAROLA MADAME, E GIURO CHE VI SBATTO DENTRO PER AGGRESSIONE A PUBBLICO UFFICIALE, CAPITOOO?!”
“Sssi Comandante, io non volevo rubarvi il … fidanzato … mi … mi dispiace! … Scusatemi….”
 
Il vecchio pazzo ed io, anche se siamo rimasti a debita distanza, abbiamo udito tutta la discussione, guardo il Generale e commento: “Accidenti Generale! Il Comandante è una vera furia quando si tratta di Andrè, è gelosissima, chi l’avrebbe mai detto!”
“Mia figlia Sassoin? Dici che è gelosa?”
“Ma come non l’avete sentita per caso? E poi, avete notato che a i piani dove si svolgono le cosiddette … pratiche amatoriali ha mandato me, invece ad Andrè si è guardata bene di  mandarlo   a i piani sottostanti, dove era meno probabile che li ci fossero donne nude ih ihi h!”
“Sassion, quando la smetterai con le tue idiozie?”
“Le mie non sono idiozie Signore, allora non  l’avete sentita bene che belva selvatica che è vostra figlia?!!  Magari avrà sguainato perfino la spada ah ah ah! … Povero Andrè ah ah ah!””
“Sassoin sei insopportabile, io non so come mi figlia possa portarti dietro in missioni tanto delicate!”
“Ah ah ah ah … Signore forse è perché rimango sempre un buon soldato ah ah ah! ….”
“SASSOIN!!”
 
Vedo il Comandante uscire dal sottoscala seguita da Andrè, sussurro appena al vecchio pazzo: “Generale, guardatela in volto e ditemi se non ho ragione: il Comandante è gelosa, glielo si legge in faccia,!”
 
Appena si avvicina mi urla addosso: “ALAIN, SI PUO’ SAPERE COSA TI RENDE TANTO FELICE?”
“Niente .. niente Comandante, è solo che sono impaziente di tornare in caserma, sono stanco e vorrei  riposare.”
“MEGLIO PER TE ALAIN, SE NON VUOI DAVVERO CHE TI METTA A SPALARE LETAME è MEGLIO CHE TU NON DICA IDIOZIE, CAPITO ALAINN!”
“Si certo Comandante!”
“ANDREEE’ DA L’ORDINE A I SOLDATI DI PREPARARSI, TORNIAMO immediatamente IN CASERMA!!”
“Si .. si Oscar … ma ..”
“MA COSA ANDRE’?!”
“Niente niente Oscar, vado!”
Vedo Andrè andare via in tutta fretta, seguito dal Comandante, mentre io e il vecchio, rimaniamo indietro e gli sussurro: “ Generale, l’avete vista quant’è gelosa? Povero Andrè, per poco non se lo mangiava vivo, certo Generale che io al posto di Vostro Genero, avrei davvero paura di una moglie come lei! .. Io ad Andrè l’assegnerei una medaglia al valore, come l’uomo più coraggioso di tutta la Francia ah ah ah! Non potete , non riconoscerlo Generale!”
“Per una volta debbo darti ragione Sassoin, allora perché ho caldeggiato questa unione proprio perché sapevo e .. conosco il temperamento di mia figli …… MA CHE DIAVOLO MI FAI DIRE SASSOIN!!! QUESTI NON SONO AFFARI TUOI, E GUAI SE NE FAI PAROLA CON MIA FIGLIA DI QUELLO CHE TI HO APPENA DETTO, GIURO TI SBATTO IN ISOLAMENTO, INTESI SASSOIN?”
“Sissignore!”
Dall’esterno del postribolo, ci giunge l’ordine urlato del Comandante: “PADRE, ALAIN SBRIGATEVI, NON  HO TEMPO DA PERDERE,TORNIAMO IN CASERMA!”
 
“Su sbrighiamoci Generale, che stasera la vedo  male, il Comandante è davvero infervorato, non vorrei che con Andrè si fosse arrabbiata, e con noi se la prendesse ah ah ah!”
 
 
La padrona della locanda appena ci vede andare via, borbotta: “Finalmente sono andati via, altro che Soldati della Guardia  quello è un esercito di matti! Chi l’avrebbe mai immaginato, un Comandante travestito, e tanti sodomita tra gli ufficiali al suo comando, che serata … che serata,se lo raccontassi a qualcuno, nessuno mi crederebbe …. Oh finalmente .. finalmente sono andati via!”
   
 
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