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Autore: lawlietismine    21/08/2018    2 recensioni
{ Klance }
Lo sconosciuto lo guarda incerto, un sopracciglio leggermente inarcato e l'espressione confusa, mentre immerge le mani nelle tasche della giacca come fosse un'abitudine.
Ha dei bellissimi occhi grigi.
Genere: Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Kogane Keith, McClain Lance, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Questi personaggi purtroppo non mi appartengono 
e questa storia è stata scritta senza alcuno scopo di lucro.

Ehilà!♥ 
Sono tornata col primo capitolo, finalmente. Sono il mai una gioia in persona e quindi dopo aver messo il prologo 1) ho finito internet sul telefono e 2) ha smesso di funzionare il wifi (che non è ancora ripartito, grz wifi tvb anche io). Ecco perché ci ho messo più del previsto ad aggiornare ;-; ho dovuto aspettare di essere in ufficio da mio zio, ma alla fine ce l'ho fatta dai!
Comunque ringrazio tantissimo chi ha messo la storia tra le preferite/ricordate/seguite e chi ha speso qualche minuto per scrivermi il suo parere, spero che questo nuovo capitolo vi piaccia!
Alla prossima, 
Lawlietismine 


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Places & Moments



I

 

La seconda volta non è davvero la seconda.

Non proprio.

Perché Lance nell'arco di due settimane ha rivisto lo sconosciuto ben altre quattro volte sull'autobus. E ognuna di esse è stata esattamente come la prima.

(Hunk e Pidge hanno smesso di stuzzicarlo facendo commenti e scherzando sul suo ragazzo misterioso esattamente dopo la terza, perché lui, invece che cercare di zittirli ed essere in imbarazzo o infastidito per le loro derisioni, non ha invece mai smesso di parlarne per un secondo, occhi luminosi e sorriso entusiasta: li ha portati all'esasperazione).

Quindi no, non è proprio la seconda.

In realtà è semplicemente il secondo luogo in cui lo incontra, oltre all'autobus. Perché oltre ogni possibile previsione e dopo quattro episodi caratterizzati da intensi sguardi fugaci, sempre a debita distanza, Lance non si sarebbe mai aspettato di vederlo entrare nel bar durante il suo turno di lavoro.

È bellissimo.

Poi, all'improvviso, è anche vicinissimo. Troppo vicino.

Lance lo vede avanzare verso il bancone e dentro di sé inorridisce, perché il cuore inizia a battere frenetico, il respiro a mancare, le mani a sudare. E lui è bellissimo. Ma Lance non è sicuro di riuscire a trovare la forza e soprattutto la voce per fare il suo lavoro senza mettersi in ridicolo. Forse se riuscisse a darsi il cambio velocemente con–

Un colpo di tosse richiama la sua attenzione. Basso, non brusco, giusto il minimo indispensabile per farsi notare. E Lance si rende conto che ormai è troppo tardi, ormai è già davanti ai suoi occhi.

E da così vicino è perfino ancora più bello.

Lo sconosciuto lo guarda incerto, un sopracciglio leggermente inarcato e l'espressione confusa, mentre immerge le mani nelle tasche della giacca come fosse un'abitudine.

Ha dei bellissimi occhi grigi.

Poi Lance torna alla realtà e sobbalza malamente, apre la bocca per chiedere– beh, non ha idea di cosa voglia chiedergli a voler essere sinceri. Probabilmente dovrebbe dargli il buongiorno e il benvenuto, poi segnarsi il suo ordine. È il suo dannatissimo lavoro dopotutto e lo fa ogni dannatissima volta– ma niente esce dalle sue labbra schiuse e lui si ritrova a boccheggiare senza parole.

È un completo idiota.

“Ehm... S–Sì?” Balbetta invece alla fine contro ogni buon senso, spinto unicamente da quello sguardo insistente fisso su di sé. È un cliente, al cliente si dà il buongiorno, il benvenuto e si prende l'ordinazione. Il suo capo lo colpirebbe in testa, se lo vedesse adesso.

Anche se in modo impercettibile, il ragazzo sembra sorpreso –se per il fatto che lui abbia finalmente parlato o se per la mancanza di professionalità, Lance questo non lo sa. Ma la sua nuova espressione fa qualcosa ai suoi lineamenti e in qualche assurdo, inspiegabile, disumano modo, agli occhi di Lance appare ancora più incantevole. È cotto a puntino.

Stavolta, allora, è proprio lui a schiarirsi la voce per darsi un po' di contegno.

“Benvenuto,” ritenta, sfoggiando un sorriso caloroso. I suoi occhi non abbandonano quelli dell'altro neanche per un secondo e per qualche ragione gli pare che in essi a un certo punto la sorpresa si faccia ancora un po' più evidente, anche se per poco. Li vede guizzare velocemente sul resto del proprio volto: quegli occhi grigi si spostano più in basso, sulla sua bocca e poi tornano su in modo tanto repentino che Lance pensa quasi di esserselo immaginato.

Spera di non avere nessun residuo del muffin che ha mangiato poco fa in faccia.

“Come posso aiutarti?”

Il ragazzo non risponde subito. Lo scruta un istante in più, poi sposta di nuovo lo sguardo per posarlo sulla lavagna appesa in alto. Legge ciò che il bar ha da offrire e Lance ne approfitta invece per guardare lui ancora un po' da così vicino, spudoratamente. Chissà quando gli ricapiterà.

È il sesto incontro. Il secondo luogo. E se mai ce ne sarà un terzo, Lance non potrà più considerare tutto ciò una semplice coincidenza. A quel punto sarà destino. E allora giura a se stesso, in quell'esatto istante, mentre l'altro finisce di leggere e i loro occhi si incontrano di nuovo, che se ci sarà davvero un terzo luogo, Lance troverà il coraggio e farà la prima mossa.

*

Lo sconosciuto ordina, paga e poi se ne va col suo caffè fumante tra le mani.

E stavolta a seguire Lance per tutta la giornata, oltre al sorriso genuino, c'è anche una crescente aspettativa.

  
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