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Autore: Spensieratezza    21/08/2018    4 recensioni
Sam Winchester è adorabile, sveglio e magico. è il fratellino minore di Dean, che il maggiore non sapeva di avere. Capirà ben presto che il suo fratellino è speciale, è magico e deve essere protetto da forze oscure che vogliono fargli del male.
Genere: Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Dean Winchester, Sam Winchester
Note: AU | Avvertimenti: Incest | Contesto: Nessuna stagione
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- Questa storia fa parte della serie 'Sam, Dean e gli Dei '
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“Il ragazzino malato non eri tu.” Aveva detto l’uomo, guardando prima Marika e poi Sam e Dean.
“Cosa? Io..oh mio dio!!” gridò Marika vedendo i due ragazzi. “Che cosa ci fate voi qui??”chiese rivolta a loro.
Robert sembrava decisamente contrariato. “Marika, hai portato tu qui queste persone?”
“Cosa?? No! Te lo giuro!”

“I patti erano che dovessi essere da sola, mi dispiace, ma dovete andarvene, ora.”
“No, aspetta, ti prego.” disse Marika fuori di sé, aggrappandosi alla camicia del padre. “Dimmi di più su quello che ho visto. Hai detto che il ragazzino non ero io, ma allora chi??”

“La risposta l’hai davanti a te, il ragazzo più piccolo è stato male, dovresti chiedere a lui.” Disse e nel mentre Marika si voltò, i suoi grandi occhioni azzurri si soffermarono su Sam. “Ora, per favore, uscite o dovrò cacciarvi. E sarà piuttosto traumatico per voi.” Robert tornò a guardare la ragazza bionda. “Tengo  a te, Marika, non farmelo fare.”

“Io..e..e va bene…” disse Marika prendendo a piangere. “Sam, Dean, andiamo.” Disse senza guardarli.
“Un momento..qui ci sono molte cose da chiarire e..”

“Dean, per favore, vieni!” disse Sam, prendendo la mano del maggiore.
 
Mentre stavano scendendo le scale, tuttavia, incrociarono l’ultima persona al mondo che si sarebbero mai aspettati.
Black.

Lo guardarono tutti come se fosse un’orrenda visione raccapricciante.

“Non è più buona educazione salutare? Ricordatevi che sono pur sempre il vostro insegnante.” Disse con un sorriso.
“Ci scusi, ma non ci aspettavamo di trovarla qui.” disse Sam basito.

“Se è per questo nemmeno io mi aspettavo di trovarvi all'interno di vecchi appartamenti fantasmi.” Disse Black.
Poi la visione sembrò scemare in milioni di granelli dorati, come se si trattasse di un fantasma.

Marika cercò di toccarli, ma Dean le fermò il braccio.
“Non lo farei, se fossi in te, non sai cosa potrebbe succedere.”
“Dean, Marika, sbrighiamoci ad uscire da questo posto, prima che accada qualcos’altro.” Disse Sam, piuttosto nervoso.
 
Arrivati al portone, Marika tirò fuori di nuovo la chiave lunga che aveva tirato fuori prima, sembrava una chiave molto vecchia e Sam restò curioso a fissarne i ghirigori disegnati.

“Sembra gotica, di certo non sembra un oggetto appartenente a questo mondo, te l’ha data lui?” chiese Sam, una volta che, chiuso il portone e attraversato il buco invisibile, tornarono alla loro città come se nulla fosse successo.

“Cosa? Di che cosa parli?” chiese Marika spaurita.
“La chiave.” Disse Sam.
“Ah si..me l’ha data lui, sì..serve per aprire l’appartamento..” disse Marika, stringendosi nelle spalle.

“Un appartamento che però è tornato invisibile..puoi spiegarci come mai vai a fare sedute di analisi da uno psicanalista in un appartamento fantasma? E già che ci sei, potresti anche spiegarci la questione di quel grosso buco irradiante luce azzurra, che abbiamo appena sorpassato.” Disse Dean, indicandolo con l’indice.

“Io..non so come spiegarlo..diciamo che quel buco è..come il passaggio che consente all’appartamento che avete appena visto, di essere qui..
Sam e Dean sembrarono più confusi di prima.
Marika sospirò e si sedette su una panchina.

“Quell’appartamento che avete visto..non è qui davvero..”
“Ma noi ci siamo appena stati!” protestò Dean.

“Lo so, per merito del buco! È come un’energia spaziotempo, permette di vedere, anche toccare, cose che non sono materialmente qui, come se lo fossero davvero. In realtà non sono davvero qui, sono diciamo..altrove..

“Wow..abbiamo appena visitato un appartamento inquietante impregnato di magia, che non è davvero qui? Questo chiarisce perché è tornato invisibile.” Disse Sam.

“Ma non che cosa ci facevi li da sola con quel personaggio strambo.” Disse Dean.

“Quel personaggio strambo è mio padre.” Disse Marika, guardandoli storto.

Dean e Sam se ne ricordarono solo in quel momento e la fissarono con uno sguardo di scuse, sebbene stentavano ancora a credere alle sue parole.
 
Marika allora gli raccontò la storia dall’inizio, cercando di fare loro un riassunto di quella che era stata la sua disastrosa vita.

Fin da ragazzina, vedeva cose che non esistevano, la sua visione ricorrente, erano i cerbiatti, poi fu sostituita in parte da un uomo misterioso con la barba marroncina e gli occhi dolci, proprio come quelli di un cerbiatto.

“Mia madre credeva che fosse un amico immaginario..i bambini ne sono pieni..purtroppo però il mio –amico – non svaniva con il tempo, anzi, non ne parlai con mia madre..non volevo che mi chiudesse in un manicomio..non erano tra l’altro le uniche cose che vedevo..spesso vedevo cerchi dorati galleggiare in aria..strani triangoli luminescenti..strane creature..avete presente i pokemon?”

“E hai vissuto tutto questo tempo senza mai farti domande su tutto questo? Non hai mai fatto domande A LUI?” chiese Sam basito.
Marika alzò le spalle.

“Lui diceva sempre che non poteva dirmi da dove venisse davvero..che veniva da un mondo magico..e che al momento giusto mi avrebbe preso e portato con sé..e saremmo stati insieme..per sempre..ha anche sempre specificato che l’interesse per me, non era di tipo romantico, era più come quello di un padre con una figlia..”

“E quando scopristi che in realtà era tuo padre?” chiese Dean, che aveva finalmente deciso di mettere da parte il suo scetticismo.
 
Marika tirò fuori dalla borsetta, il suo portafogli, estraendo una piccola foto polaroid.
“Questo è lui.”

Sam e Dean si avvicinarono e videro la foto di un uomo che sembrava il fratello dell’uomo con cui avevano parlato prima. Era davvero similissimo a lui, ma la posa austera e l’aura di regalità, sembravano assenti, sembrava un uomo normale, umile, anche più magro. Un uomo semplice.

“Un pescatore.. “ disse Marika sorridendo dolcemente al ricordo. “Mia madre mi disse che mio padre era un pescatore e che era sempre in giro per mare, un giorno semplicemente, durante una tempesta, non tornò più..il corpo non fu più ritrovato..”
Dean e Sam si guardarono.

“Marika, se le cose stanno così..ci dispiace molto, ma forse aggrapparsi a quell’uomo per non accettare il fatto che tuo padre sia andato, non è..” cominciò Dean cauto.

“Pensate che non ci abbia pensato anche io??” chiese Marika piangendo. “Ho valutato tutte le ipotesi..ma alla fine è stato lui stesso, a confessare, sotto mia richiesta, che era lui.”
“Che cosa ti disse?” volle indagare Sam.

“Disse che aveva dei ricordi vaghi..che ricordava di essere stato mio padre..ma che ora si trovava..altrove..in un mondo pieno di magia…un luogo da cui facevo parte anche io..ma che lui poteva aiutarmi a ricordare..era necessario che io RICORDASSI..solo così avremmo potuto stare insieme..così sono iniziate le..sedute..
“Quando di preciso sono iniziate?” chiese Sam.

“Prima dell’inizio della scuola..l’estate scorsa..ma in linea non ufficiale..aveva cominciato a fare delle prove, prima che cominciassi a visitare quest’appartamento..”
“E tu..ricordi davvero delle cose quindi? Sei sicura sicura che non sia tutta suggestione? Non è per offenderti, ma è ovvio che tutta questa storia è pazzesca.” Disse Dean.

“Lo so anch’io..ma vi giuro, non potrei MAI inventarmi una storia simile. Comunque, sì, ricordo davvero.  Ma è abbastanza confusa la cosa..durante queste sedute..ho ricordato frammenti della mia infanzia..ma non sempre riesco..molte volte è stato un fallimento..ma sono abbastanza sicura che..mi trovo nel Medioevo.” Disse Marika.
Sam e Dean si fissarono.
“E c’è anche LUI?” chiese Dean.

“Mmm..no..per ora non riesco a visualizzare ancora i volti dei miei famigliari.” Si rammaricò la ragazza. “Mio padr…Robert..dice che dipende dal fatto che ho ancora troppo in mente la mia idea di genitori naturali in questo tempo..e che questo influenza e blocca la mia mente..ma non ho ancora perso la speranza..non ho mai avuto paura di queste sedute..perchè mi sono sempre sentita estranea a questo mondo..quindi la sicurezza quasi di non esserne davvero parte integrante è stato..insoma..un regalo per me..finora non ho avuto traumi..fino adesso..” disse Marika, soffermandosi a guardare Sam come se fosse colpa sua.

“Ehi, non guardarmi così, io non c’entro niente..” disse Sam, ridacchiando.
“Dalla visione non sembrava..” si lasciò sfuggire Marika.
Sam rimase senza parole. “Credi che il ragazzino morente fossi IO?”

“Questo è quello che ha lasciato intendere Rob..”
Ma Dean la interruppe subito.

“Basta così, Marika, ti stai rendendo conto della gravità e del peso che potrebbero avere le tue parole su mio fratello?”
Marika fissò Dean negli occhi.

“Mi dispiace, Dean, ma siete stati voi a seguirmi..e io non posso fingere di non aver visto quello che ho visto..Robert dice che Sam è stato male..e io gli credo..visto anche che ricordo nella trance, di aver sentito  lui che gridava..”

Addirittura?? Eri in trance e l’hai sentito? Oh, cavolo, e pensare che ti stavo quasi credendo!”
“Dean! Non trattarla così..” disse Sam.

“Ma dai, Sam, è chiaro che sono tutti d’accordo..lei, suo.. – padre- “ disse Dean virgolettando la parola. “L’appartamento fantasma, il buco magico..tutti trucchetti per fare scena e noi ci siamo cascati come polli!”

“Ti rendi conto?? Mi sarei inventata una storia così assurda?? Non riesco a crederci! Eppure tu stesso hai assistito! Come puoi dire che me lo sono inventata??” disse Marika iniziando ad alzare la voce.

Dean e Marika cominciarono a litigare e Sam vagamente allarmato, cominciò a pensare che fosse il caso di informare il preside delle novità.
 
 
Si allontanò dai due e cominciò a digitare il numero del suo cellulare.
Per fortuna rispose al secondo squillo.

Sam piuttosto agitato, cercò di riassumere tutto in due righe, cosa che ne venne fuori una cosa molto confusionaria.

“Piano, ragazzo, ripetimi cos’è successo, piano, Marika si è accorta che la stavate seguendo? Un buco spaziotemporale?? Un..appartamento??” Albert sembrava sbalordito.

“Sì..e si è messa poi a farsi ipnotizzare da questo strano uomo che lei sostiene essere suo padre..e poi lei ha ricordato cose di una qualche forma di vita passata..dice che riguarda il medioevo..e ha sognato questo ragazzino..che stava per morire di tubercolosi..ma questa ragazzina dai capelli rossi l’ha curato..con la magia a quanto pare..poi dice di essersi svegliata..dice che non era lei il ragazzino..e che stava solo SOGNANDO che questa cosa capitava ad un altro..e io mi sono sentito  male..e adesso tutti pensano che sia IO il ragazzino..”

Sam sembrava davvero turbato e Albert se ne accorse.
“Dean dov’è adesso? Che ne pensa di questa storia? Siete ancora lì dentro?”

“No! Siamo usciti e Marika ci ha raccontato una storia molto confusa sul suo passato..che ha passato la vita a vedere cose che non erano davvero qui..come se fosse una specie di medium..poi abbiamo parlato di me..e Dean..è scattato come una molla..perchè è molto protettivo con me..e non può sentire che stavo morendo di una malattia mortale, qualcosa come secoli fa..adesso..sta litigando con Marika..”

“Passamelo, per favore.” Rispose Albert con calma.
“V-va bene.”
 
 
Dean stava ancora discutendo con la ragazza, quando arrivò Sam e disse che il preside voleva parlargli, Dean spalancò la bocca.
“L’hai chiamato??”

“Qualcuno doveva pur interrompere questo assurdo confronto carico di fraintendimenti.” Disse Sam.
Dean sembrò discutere un’eternità al telefono, raccontando i fatti che già Sam aveva narrato, ma più ordinati, poi chiuse il cellulare.
“Il preside vuole che diciamo a Marika tutta la verità.”

“Verità?? Quale verità??” chiese Marika che era impallidita quando aveva sentito che Sam aveva raccontato a uno sconosciuto quella sua parte della vita così privata e che di certo non pensava che il preside avesse incaricato loro di spiarla.
 
 
Sam e Dean raccontarono con immensa fatica, tutta la cronologia della scoperta dei loro poteri, fino ad arrivare ad Albert che chiedeva loro di spiarla per conto suo, ovviamente facendone un racconto molto stretto. Alla fine, la ragazza era in lacrime.

“Mi avete presa in giro tutti quanti..TUTTI..” disse con il volto tra le mani.

“Marika..ti prego..hai visto..anche noi siamo coinvolti..dovevamo..” disse Sam, poggiandole una mano in grembo ma la ragazzina si scostò da lui, arrabbiata.
“Voi dovevate solo essere sinceri con me! Se mi aveste parlato..io vi avrei detto tutto..ma no, era molto più semplice spiarmi..chissà come vi siete divertiti..tutti voi insieme..a prendervi gioco della povera, debole, fragile Marika.”

“Ti stai comportando come una bambina..non capisci che è una cosa ser..”cominciò Dean.

“Dean, per una volta nella tua vita, TACI!” gridò Marika e i due fratelli,soprattutto Sam, rimase molto sorpreso, Dean rimase ammutolito davanti a una frase che forse il maggiore sarebbe soprasseduto forse solo se a farla fosse stata Sam , e il minore non era neanche sicuro totalmente di questo.

“Toglimi una curiosità, lo paghi almeno?” chiese Dean, tornando con il suo solito tono arrogante.
“Cosa?” disse Marika basita.

“Lo paghi?? Per le sedute, no? è sempre uno psicanalista, o il fatto che sia tuo padre, gli da diritto a uno sconto di parcella? Sai, vorrei saperlo, nel caso volessi spararmi anche io un trip mentale nel medioevo. D’altronde che cosa potrebbe farsene un fantasma dei soldi?”

“Andate tutti e due al diavolo!” sbottò infine lei, allontanandosi a grandi passi.
“Complimenti, Dean.” Disse Sam, guardandolo storto, ma qualcun altro stava ridendo a pochi passi da loro.
“Ehhhh le donne, ai miei tempi non avevano mai l’ultima parola” disse un vecchietto che aveva assistito alla scena.

 Sam e Dean lo guardarono.
 
“Questo perché per concederti la prima , passavano mesi. Vedo che anche cosi si tribula sempre comunque. ” continuò il vecchietto camminando.
 
“Eh si, uno pensa che si stava meglio quando si stava peggio. Ma vorrei sapere chi è che lo dice” continuò il vecchietto parlando da solo, lasciando Sam e Dean basiti.
 
 
 
 
 
*

Una volta arrivati a casa, si chiusero in camera a chiave per non essere disturbati, anche se Mary era fuori a lavoro.
“Secondo te ho esagerato con lei?” chiese Dean.

“Direi. È una ragazza, Dean..senza contare che..eravamo noi nel torto.” Disse Sam, sdraiandosi nel letto.
“Nel torto?? Stavamo solo facendo quello che il preside ci ha ordinato.”

“Quindi se ti ordinano di fare delle azioni abbiette, tu le fai comunque? Dean, non importa che ragioni avessimo. Noi l'abbiamo comunque seguita senza il suo consenso, e già questo è sbagliato, poi lei si è aperta con noi..e ha scoperto poi che noi l’abbiamo ingannata..per ordine di chi? Del preside…era normale uscisse di testa,..”

“Non dico di no, ma uscire di testa e urlare come una che vende il pesce..non è..”
“avrei voluto vedere te al suo posto..”
“Senti come difende la sua ragazza..” disse Dean ridacchiando.
“Non è..oh, sta zitto..pensa alla TUA Clère..”

“Oh-oh..qui qualcuno è geloso..
“Io?? Se ti piacciono le ragazzette tutte secche e capelli..”

Dean cominciò a fargli il solletico e a far ridere Sam che si contorceva al letto urlandogli di smetterla.


“Ok..basta..ho capito..non devo provocarti..” disse Sam sfinito dal solletico.
Dean sorrise. “Meno male che l’hai capito.”

“è assurdo..Dean..parliamo di sciocchezze per non dover parlare di quello che abbiamo assistito..”
“Di magia e persone di altri mondi? Di vite passate e reincarnazioni? Preferisco parlare di stupidate..”
“Se esistono quelle cose..esiste tutto..ti rendi conto?”

“Preferisco di no..non riesco ad accettare l’idea che un tempo lontano tu sei..insomma..quello che dice lei..forse per questo..l’ho attaccata così..è più facile..se penso che si è inventata tutto..”

Sam infilò una mano tra i capelli del fratello e glieli accarezzò dolcemente. Dean chiuse gli occhi a quel tocco.
“Non puoi proteggermi dal mondo, Dean..”

“Ma posso provarci..” rispose Dean, sdraiandosi poi nel letto con il minore, che guardò i suoi movimenti con un po di imbarazzo.
 
“Dai..parlami ancora di quella visione..dimmi dell’affetto che provavi per me..” lo stuzzicava Dean, guardandolo ammiccante.
Sam lo guardò paralizzato dalla paura.

“Fottiti..” disse poi, imbronciato. “Non avrrei  dovuto raccontartelo. Ora mi prenderai in giro  a vita.”

Dean rise e poi si voltò a guardarlo negli occhi.

“Invece mi interessa molto! Fratelli anche in un’altra vita eh? Cerca di ricordare altro, mi piacerebbe sapere come ci siamo incontrati. “

Sam si volse a guardarlo stupito.

“Conoscendoti..di sicuro ci siamo conosciuti perché sei inciampato su un sasso e mi sei caduto addosso.” Disse Sam.

“è probabile..” disse Dean, ridendo. “O magari mi sei caduto addosso tu.”
Sam si sentiva così imbarazzato che nascose la testa sul braccio del fratello, coperto dalla felpa.
 
Non alzò più la testa per un po’. Rimasero così, immobili, Sam inspirava l’odore della felpa del fratello. Era confortante. Sapeva di..casa.

Dean rimase fermo, sorridendo e guardandolo. Sam poteva sentire il calore venire dal corpo di Dean. Calore umano.

Senza quasi rendersene conto – o forse se ne rendeva conto e questa era la parte peggiore – alzò la testa per appoggiarsi al collo di Dean.

Sentiva il bisogno di un contatto più fisico con Dean.

Si perse nel suo odore e nei pensieri..non aveva avuto il coraggio di dire a suo fratello che pensava di essere innamorato nel sogno..e poi Dean non credeva a questa storia..a cosa sarebbe servito dirglielo se non farsi dare dell’incestuoso perché amava suo fratello? Dean non avrebbe mai creduto al fatto che lo fosse solo nel sogno e non c’entrasse niente la realtà e anche così gli rimaneva un vago sentore di colpa…

“Sam, cosa fai?” chiese Dean perplesso.

“Cosa?” boccheggiò Sam. Che Dean sapesse leggere nel pensiero?

“Sembravi..ansimare..” disse Dean confuso..e forse imbarazzato?

“Io…mal di pancia..” disse Sam, mentendo, tenendosi la pancia. Che stupido che era stato. Che cosa gli era preso? Si era perso a inspirare il suo odore. Che vergogna.

Per fortuna Dean sembrò cascarci, ma per orrore suo, allungò la mano per mettergliela sulla pancia.

“Provo a farti un massaggio..”

“Cosa?? NO!!”cercò di ribellarsi Sam.

Ma Dean non lo ascoltò e cominciò a massaggiarlo piano con le sue mani calde.
 
Sam cercò di mostrarsi tranquillo e di rllassarsi. Le mani di Dean erano calde, premurose..lo facevano sentire bene. Pensava a questo mentre, cercava di controllare il suo battito cardiaco. Da un certo lato era contento che Dean si interessasse anche a lui, in termini di attenzioni..

Dean era premuroso..attento e forte e dolce. Il fratello ideale. Non pensava di essere così disperato per volere...cosa? Coccole da lui? Cosa?
 
 
 























 Note dell'autrice: 

Così Marika ha raccontato ai due fratelli che lei in queste sedute sogna di essere nel medioevo, dice anche di essere convinta che questo strano uomo, sia in realtà il suo vero padre, che faceva il marinaio ed è scomparso un giorno durante una tempesta in mare aperto, per non far più ritorno.
La cosa più grave è che Marika sostiene che il ragazzino che stava morendo nella sua visione per poi essere salvato in extremis, fosse Sam!
Dean non la prende bene, ma è niente in confronto a come si infuria Marika quando scopre che era stata pedinata alle sue spalle xd

nel frattempo i sentimenti di Sam per il fratello, crescono! (credevate mi fossi dimenticata di loro? :pp ) cosa succederà? Marika perdonerà i due fratelli?  Lo scopriremo nei prossimi capitoli
   
 
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