Cap. 10
Hermione aprì gli occhi. Ci volle qualche secondo perché si
abituassero a quel nuovo ambiente. Le faceva malissimo la testa e tremava
tutta; era stesa su un duro pavimento di pietra, in una stanza molto umida che
non aveva mai visto. Provò ad alzarsi, ma si accorse subito che braccia e gambe
non si muovevano. Riusciva solo a girare la testa da una parte e dall’altra per
capire dove era.
Più che una stanza, quella in cui si trovava era una grande
caverna buia. Sentì delle voci in lontananza. Erano due uomini. Pensò subito di
chiedere aiuto, ma i muscoli della bocca non rispondevano ai suoi comandi.
Restò in ascolto. Le voci erano remote e confuse, ma Hermione riuscì lo stesso
a capire qualcosa.
-
Lieto di
federti, Lucius, è passato tanto tempo – disse una voce. “Lucius? Lucius
Malfoy?”
-
Non potevo
mancare alla cerimonia del tuo ragazzo, Xavier – rispose l’altra con un tono
untuosa che Hermione conosceva bene – Sta crescendo davvero molto bene, diventerà
un ottimo alleato… Ha qualche anno in più del mio Draco, mi pare…
-
Ha compiuto
diciotto anni lo scorso dicembre.
-
Già… Ho saputo
che hai avuto qualche problema con lui per convincerlo…
-
Sì… ha esitato
un po’, sai, recentemente è stato parecchio… distratto… niente di grave,
comvnque, sono sicuro che adempierà il suo dofere con impegno. Dopotutto, è un
Krum… – disse in tono compiaciuto – è la sua natura. Non come Severus. Non
riesco a credere che dopo tanto tempo, sia passato dalla parte di qvel Silente…
Hermione
ora ascoltava attentamente. Che cosa stava succedendo? Cosa doveva fare Viktor?
E cosa c’entrava il padre di Malfoy? Quella storia non le piaceva per niente.
-
Distratto, sì…
non ho capito molto bene questa faccenda, Xavier… – riprese Lucius Malfoy, incuriosito.
-
Beh sì, è
presto detto. Viktor ha infitato una ragazza qvi per l’estate, una certa Har…
Hern… non mi ricordo… comvnque, loro andafano molto d’accordo e io ho pensato
subito che qvi lei era di troppo, sai per qvesta incombenza… e poi è una
babbana… – le voci erano più confuse adesso – allora ho cercato di farli
allontanare… caso… lettera… ragazza… e lui…
Dal
rumore di passi, Hermione capì che si stavano allontanando. Dopo un attimo non
sentì più niente. Era di nuovo sola.
Ispezionò
ancora le funzioni del suo corpo. Ora riusciva a muovere le dita delle mani.
Provò a cercare la sua bacchetta. Non c’era. E comunque non avrebbe potuto fare
magie. Ma questa regola vale anche quando sei in pericolo di vita? Forse stava
solo esagerando…
Dov’era
Viktor? Non s’era accorto che non tornava? Hermione rifletté un attimo… e se
fosse stato lui a colpirla in biblioteca? “Ricorda, Her… che cos’hai visto?”
Degli occhi scuri… poteva trattarsi di lui o anche di suo padre… “Andiamo,
Viktor non farebbe mai una cosa del genere…” si disse “Perché no? Ti ha già
delusa una volta, lo farebbe di nuovo” una vocina maligna s’insinuava dentro di
lei “No! Viktor non… non è così, lui non vorrebbe mai, lui non è…” “… un Mangiamorte?
E chi lo dice?” Pratiche d’iniziazione
dei Mangiamorte… il libro nero che stava leggendo… “No, Viktor non è…” Le
girava fortissimo la testa, pensieri sconnessi le passavano veloci come lampi nella mente e cominciava a vedere buio
intorno a sé. La lettera… il lago… il tramonto… due occhi scurissimi… Ron… Mangiamorte…
Nel
buio della grotta, Xavier Krum e Lucius Malfoy continuavano a parlare.
-
Qvando ho
trofato per caso qvella lettera in
camera della ragazza, qvel maledetto gatto ne ha anche strappato un pezzo… ho
pensato che poteva essere occasione per separarli. Sai, non volevo che Viktor
ci si affezionasse troppo, può essere pericoloso…
-
Certo,
capisco. Continua.
-
Ho fatto
trofare la lettera a Viktor e, come pensafo, hanno litigato. Me l’ha raccontato
lui stesso. Il ragazzo, sembrafa proprio giù…
-
Eh, le donne…
-
Comvnqve, lui
sembrafa deciso a riconqvistarla ad ogni costo, e penso che ci sia rivscito,
alla fine. Allora io mi sono infentato qvesta storia della profa… lui afrebbe
dofuto portarmi la ragazza per poter accedere alla cerimonia. Naturalmente non
esiste nessuna profa, figuriamoci se per un Krum non è destino tutto ciò, però
è serfito a suo scopo…
-
Piacevolmente
perfido, Xavier… e chi sarà il maestro di cerimonia?
-
Beh… io
pensafo di chiederlo a te, che sei un amico di famiglia da tanto tempo…
-
Ne sarò onorato,
Xavier.
Hermione
cominciava ad aver molto freddo. Sentiva dei brividi correrle lungo la schiena,
ma era proprio freddo? Ora riusciva a muovere anche i piedi e le braccia. Di
fronte a lei vide una piccola macchia scura che si stava avvicinando camminando
sul pavimento. Hermione sgranò gli occhi. Un ratto! La ragazza cercò di
spostarsi in qualche modo, ma l’unico risultato che ottenne fu di girarsi a
pancia in giù, immobile. avrebbe voluto urlare con tutte le sue forze, ma le
sue labbra si spostavano appena, e facevano uscire solo un soffio
impercettibile. Sentì il topo salirle sulle gambe facendole il solletico, poi
sulla schiena, poi tra i capelli… La coda viscida le sfiorò una guancia…
Hermione non ce la faceva più, stava per impazzire…
-
Non è qvesto
il modo di trattare un’ospite, fero? – la voce di Viktor risuonò nel buio della
grotta.
Dalla
bocca di Hermione uscì una specie di sibilo che voleva dire più o meno:
“Viktor! Dov’eri? Liberami, presto!”
Krum
le tolse il topo dai capelli e lo gettò lontano. Lei riuscì a girarsi e lo
guardò negli occhi. Non vide altro che freddo. Gli occhi di Viktor sembravano
totalmente privi di sentimenti. Cominciava davvero ad avere paura. Cercò ancora
di chiedergli aiuto, ma lui non si mosse di un millimetro. Il gelo dentro di
lei aumentò.
In
quel momento apparvero Xavier Krum e Lucius Malfoy dietro le spalle di Viktor.
-
Vik… sei già
qui? – gli disse il padre da dietro.
-
Facciamolo e
basta – rispose lui secco, girandosi – non ho voglia di aspettare ancora.
-
Molto bene – disse
Malfoy con un sorriso – direi che possiamo anche cominciare.
“Cominciare
che cosa? Perché Viktor non mi aiuta? Che cosa sta succedendo??”
Hermione
cercò di spostarsi più che poté per capire cosa stessero per fare quei tre.
Rotolando leggermente su sé stessa, riuscì ad avere una più ampia visuale della
grotta. Da quella posizione, il luogo sembrava molto più grande; Hermione vide
che al centro della caverna c’era un altare di pietra. L’unica illuminazione
proveniva da due torce verdi accese ai suoi lati. Intorno, erano arrivati sei o
sette uomini dal volto coperto da un cappuccio nero, che salutarono Xavier Krum
e Lucius Malfoy come se si trovassero ad una rimpatriata di amici. Hermione
spostò lo sguardo su Viktor. Con quella luce, il suo volto sembrava aver
assunto un’espressione ancora più dura, molto diversa da quella che Hermione
conosceva. Krum, con un atteggiamento tra il nervoso e l’impaziente, guardava
prima suo padre, poi Malfoy, che evidentemente non aveva ancora notato
Hermione. Sembrava comunque che Viktor non si fosse accorto che lei li stava
osservando. Ad un certo punto, i maghi incappucciati si disposero a cerchio
intorno all’altare. Malfoy cominciò a parlare.
-
Viktor Krum,
hai chiesto di entrare a far parte della schiera del Mangiamorte del Signore
Oscuro. Sei consapevole di questa decisione?
-
Sì. – rispose
Krum cupo.
-
Sei pronto a
servire il Signore Oscuro in qualsiasi situazione?
-
Sì. – ripeté
Krum.
-
Sei pronto
anche a combattere, e ad uccidere per Lui?
Xavier
strinse la spalla del ragazzo. “Viktor, no!” cercò di gridare Hermione.
-
Sono pronto.
-
Perfetto –
disse Malfoy – e ora, se ti vuoi avvicinare…
Krum
e il padre si accostarono all’altare, e Viktor si scoprì l’avambraccio destro.
Malfoy tirò fuori la sua bacchetta e la puntò su di esso. I Mangiamorte
fremevano d’impazienza. Xavier stringeva sempre con forza la spalla d Viktor,
tenendo gli occhi fissi sul braccio del figlio, entrambi illuminati dalla luce
verde delle torce.
-
Sono fiero di
te, Viktor – disse in tono orgoglioso.
-
Diventerai un
grande Mangiamorte, ragazzo – aggiunse Malfoy sorridendo. Krum non rispose.
Guardava anche lui il suo braccio con un’espressione sempre più buia. Malfoy
avvicinò la bacchetta alla pelle olivastra di Krum.
-
Morsmordre
– pronunciò.
La punta della bacchetta toccò la pelle di Krum e un getto di fiamme nere s’insinuò sotto di essa. Qualche Mangiamorte espresse un complimento o un augurio nei confronti di Viktor. Hermione vide una smorfia di dolore sul suo volto. Le fiamme nere, come se fossero animate, danzarono per qualche attimo sotto la superficie del suo braccio, per poi posarsi sulla pelle scura diventando una forma che Hermione aveva già visto, un teschio di colore rosso scuro e contorni neri, con un serpente che gli usciva dalla bocca come una lingua: il Marchio Nero.