Prompt:
- Prendi la
Fanta e ti chini giù/così a novanta non ci ho
visto più/ho toccato il cielo con
un dito/ma tu con un pugno mi hai colpito (Pinocchia - Gemboy).
Madara/Sakura.
Leggero What -if.
Day
22 cose che hai detto quando è finita.
Cap.22
Manomorta
Sakura
indossava dei pantaloncini di jeans aderenti,
che lasciavano vedere le forme dei suoi glutei e che si fermavano
all’inizio
della coscia con un pellicciotto bianco.
Madara
guardava i movimenti sinuosi di lei, leccandosi
voluttuosamente le labbra. Era accomodato sulla spiaggia, sdraiato su
un
fianco, con un braccio a fare da leva per tenere sollevata la schiena.
Osservava la ragazza illuminata dalle luci dei diversi falò
che i giovani avevano
acceso. I suoi occhi non si distoglievano dai glutei della ragazza,
anche se la
ascoltava ridere.
“Dai,
vieni a farti il bagno!” gridò Uzumaki.
“Magari
dopo” rispose Sakura, passandosi la mano tra i
corti capelli rosa. Guardò Naruto gettarsi in acqua con un
salto atletico e
sorrise, negando con il capo.
<
Ho degli amici davvero spericolati > pensò.
Madara
si era alzato, i suoi occhi rossi brillavano di
una luce predatoria, mentre le sue narici si erano leggermente dilatate.
Sakura
giocherellò con la catenina che portava al
collo e la lasciò cadere tra i seni minuti e pallidi, sotto
i vestiti indossava
il costume da bagno a due pezzi.
Madara
ghignò. La ragazza si era chinata a novanta per
recuperare la sua bottiglietta di Fanta appoggiata sulla sabbia,
circondata da
sassolini, non distante dalla stuoia di lei.
<
Così mi tenti, non ci vedo più…
> pensò. Le
palpò vigorosamente il sedere, piegando le labbra in un
ghigno, mostrando i
denti candidi. < Uh… Sembra proprio di toccare il
cielo con un dito > si
disse.
Sakura
si rizzò di scatto, rossa in volta. Lo atterrò
raggiungendolo con un pugno al viso.
“Pervertito!”
gridò, scappando via.
Naruto,
Sasuke e Kakashi raggiunsero la ragazza.
Madara,
massaggiandosi la mandibola, dove si era
creato un livido, e scrollando le spalle, si rimise in piedi. I vestiti
neri
che indossava erano sporchi di sabbia e le ciocche dei lunghi capelli
mori gli
ricadevano disordinate sul viso.
“Tra
noi è finita. Non voglio più vederti”
gemette Sakura.
Si nascose il viso tra le mani, mentre le sue iridi verde smeraldo
diventavano
liquide. Le lacrime le rigarono il viso.
<
Sono mesi che ti faccio il filo. Tu ridi, scherzi
e sembri provarci un po’ con tutti. Sei lì che mi
mostri le tue grazie e non mi
permetti di toccarle.
Sei
come una luna crudele che splende, ma non è
possibile raggiungerla perché non ci sono astronauti
competenti > pensò
Madara. Iniziando ad allontanarsi con passi pesanti, ignorò
il vociare degli
altri tre esponenti di sesso maschile.
“Mettila
come vuoi, ma ne è valsa la pena” disse.
<
In fondo non è colpa mia se mi hai provocato. Sei
una bugiarda che mi aveva illuso, grazie a quella Fanta ho potuto avere
un
piccolo assaggio di ciò che mi sarebbe aspettato
già da parecchio > pensò.
Sakura
lo guardò allontanarsi, fino a diventare una
figura indistinta in lontananza, nell’ombra della notte.
Naruto
abbracciò Sakura, stringendosela contro il
petto.
“Io
ti avevo avvertito che quello non era giusto per
te…” la rimbeccò Sasuke.
Kakashi
lo raggiunse con un colpetto alla testa,
facendolo sbuffare.
“Non
è proprio il momento. Non vedi che sta già
soffrendo? Ha solo bisogno di essere consolata” lo
rimproverò il più grande.