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Autore: Danmel_Faust_Machieri    26/08/2018    1 recensioni
Sword Art Online e i Souls Game: questa serie vuole provare a coniugare queste due componenti.
Io e il mio coinquilino abbiamo seguito Sword Art Online affascinati dall'idea su cui è stato costruito: l'essere intrappolati in un gioco. Purtroppo siamo rimasti delusi dalle potenzialità inespresse di questo anime. Essendo anche due Souls Player recentemente ci è venuta un'idea: un mondo simile a quello di SAO con un universo narrativo come un Souls. Ci è sembrato qualcosa di interessante: abbiamo creato i personaggi, studiato le meccaniche di gioco e la lore. Naturalmente ci saranno citazionismi più o meno espliciti e ci auguriamo che possa essere un'idea di vostro gradimento.
Naturalmente ci teniamo alla vostra opinione quindi non fate i timidi e fate sentire la vostra voce :)
Siamo Danmel_Faust_Machieri e Djanni e vi auguriamo buona lettura!
Genere: Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Niccolò era forse l'unica persona ad avere piena consapevolezza di colui che si trovava all'interno della stanza ma anche lui si sarebbe presto reso conto del fatto che ignorava ancora il più della verità. L'uomo vestito come un vecchio docente si alzò dalla comoda poltrona e, con in mano stretto il libro che aveva appena richiuso, si avvicinò ad una libreria e, scorrendo con attenzione l'indice sui dorsi delle letture esposte giunge ad uno spazio vuoto dove ripose quella appena conclusa. 
-Finalmente posso parlare con la Vitriol ala gran completo- iniziò a dire l'uomo mantenendosi di spalle rispetto agli avventurieri appena sopraggiunti e, una volta voltatosi, iniziò a squadrarli uno ad uno -Venite pure… Orpheus, Hamlaf, Gabél, Ziopio, Langley, Symon, Euridyce e Mineritt…- parve aver finito lì mentre gli occhi increduli di tutti venivano dilatati oltremodo davanti quella coscienza che non pareva già più da PNG ma furono le parole seguenti a dare la certezza che davanti a loro si trovava qualcosa di molto più complesso -…Preferirei però parlare oggi a Niccolò, Lorenzo, Alessandro, Roberto, Luna, Riccardo, Teresa e Camilla-
Lo stupore che si era impadronito dei volti in quel momento non solo era intuibile e visibile ma si faceva man mano maggiore ad ogni singolo nome pronunciato con certezza dalla persona che avevano davanti.
Quasi impossibilitato a parlare a causa dell'impossibilità di comprendere quello che stava succedendo davanti ai suoi occhi Niccolò riuscì solo a far tremare il labbro balbettando un paio di sillabe che non parevano aver alcun senso logico finché non riuscì a spingere un nome fuori dalla bocca -M..Melliw- forse fu l'aver ridato nome a quell'apparente PNG che gli concesse una maggior fermezza, quella poca che gli bastava per continuare a parlare -Al ballo… Mi hai detto di chiamarti Melliw… ci hai condotto alla covenant dell'Orchestra… Ma tu… Tu sei una persona…-
Ci fu un brevissimo attimo, quasi a metà delle parole del bardo, in cui Lorenzo ebbe modo di accorgersi di una brevissimo incrinarsi dell'espressione calma e serena di Melliw, fu solo un attimo, ma al monaco parve che qualcosa avesse turbato la sua impassibilità.
-Esattamente- si limitò a rispondere il PNG poggiandosi con la destra allo schienale della poltrona dando quasi l'impressione che si stesse sostenendo sulla stessa -O giusto per dovere di chiarezza: io assolvo alle funzioni di un PNG ma al tempo stesso rimango una persona dotata di una propria volontà-
-Vuol dire che una volta fatto il log-in col nerv-gear lei è entrato nel corpo di un PNG?- domandò allora Camilla ripensando a Kubasa e al fatto che anche lui vivesse in quello stato sospeso a metà.
-Ottimo riassunto signorina Camilla- sorrise allora Melliw in sua direzione -Come PNG interpreto il ruolo di Melliw, uno dei tre fondatori di quella che voi conoscete col nome di Orchestra-
-Questo ci era già noto- ammise Lorenzo che sicuramente più degli altri faceva particolare attenzione sulle espressioni di quel nuovo personaggio che era comparso così improvvisamente sulla scena di quella realtà.
-Allora rispondete a questa domanda: chi erano gli altri fondatori?- domandò all'ora il PNG rivelatosi con un tono in tutto simile a quello di un professore che pone la domanda all'allievo.
-Ehm… Ma lo sappiamo sul serio?- chiese Roberto iniziando a guardare gli occhi dei suoi compagni nella speranza che una risposta arrivasse da loro.
-Tu, un combattente di nome Neral e in inventore di nome Lamand- rispose Niccolò interrompendo quasi il parlare del guerriero; il ragazzo in volto era visibilmente turbato da tutta quella situazione, non tanto perché si trovava davanti un'altra persona come Kubasa, quanto per il fatto che quella persona pareva conoscere dettagli che non poteva conoscere, che non avrebbe dovuto conoscere.. Come poteva lui conoscere i loro veri nomi? Fu allora che il ragazzo in mezzo ai suoi pensieri trovò assurdo quel raccontarsi storielle che nascondevano in sé realtà più grandi e perciò cercò di rompere gli indugi -Ma noi vogliamo sapere…-
-Non ancora- lo fulminò Melliw accompagnando quelle parole con un'occhiata torva -Per conoscere la verità avete bisogno di conoscere questo mondo perciò lasciatemi proseguire questo discorso che vi potrà sembrare inutile- l'uomo allora sospirò chinando il capo prima di tornare ad osservare i giocatori -Comunque sia ciò che hai detto riguardo i fondatori dell'Orchestra è corretto ma necessita di qualche precisazione: su di me ci sarà tempo più avanti per parlare; Neral è invero una donna che nasconde dietro la grande armatura il proprio sesso, quasi lo sdegnasse, tempo fa si è distaccata dall'Orchestra poiché prese una via opposta rispetto quella che volevano mantenere il mio personaggio e Lamand portando via con sé il nostro cavaliere migliore: Wolfgang che a sua volta era perdutamente innamorato di Neral; Lamand è invece il padre di Lamel, un nome di cui sicuramente avrete molto sentito per arrivare fin qui, Lamand era un grande inventore che ha dato il via all'Orchestra quando già era vecchio per poi essere succeduto dal figlio che per primo ebbe modo di applicare la Fiamma della Forgia alle proprie invenzioni… Il compito iniziale dell'Orchestra era quello di indagare e proteggere il potere degli Arconti, gli antichi esseri che un tempo vivevano in questa terra accanto agli uomini e le cui tecnologie erano meravigliosamente avanzate rispetto alle nostre attuali-
-Aspetta un attimo- iniziò a dire Alessandro confuso da quella narrazione tanto intricata -Tu hai fondato l'Orchestra col babbo di Lamel… Ma Lamel è vissuto secoli fa come Cadmo… Quindi tu dovresti avere…-
-Questo PNG di nome Melliw doveva avere sule spalle secoli di vita- spiegò l'uomo osservando con attenzione i suoi interlocutori -Tramite le conoscenze degli arconti Melliw sarebbe sopravvissuto al tempo e avrebbe tramandato le proprie conoscenze direttamente mentre Lamand le avrebbe affidate alla sua progenie; Neral invece tradì l'Orchestra intenzionata ad uccidere gli Arconti seguita dall'innamorato, nessuno legato alla covenant conosce informazioni legate a lei, al cosa le sia successo o simili tuttavia io sono a conoscenza di dove si trovi al momento: intrappolata nel mondo dell'Arconte dell'Aria, sopravvissuta agli anni per lo strano scorrere del tempo che condiziona quelle aree- 
-Ma questo non ha senso!- esclamò poi Luna contrariata da quelle parole -Se tu fai parte dell'Orchestra e nessuno legato ad essa sa qualcosa di Neral com'è possibile che tu sappia qualcosa?! È illogico!-
-Ma lui conosce anche i nostri veri nomi- osservò Camilla facendo un passo avanti nella stanza in direzione di Willem -Credo sia il momento di rispondere alla domanda che Nico ti ha fatto- disse poi affondando i suoi occhi in quelli dell'uomo.
-Va bene…- sbuffò l'uomo prima di rimettersi a sedere sull'unica poltrona che occupava il centro esatto della stanza, tenne il volto chino per qualche secondo come se fosse per lui oneroso rivelare le informazioni richieste dalla Vitriol ma, non appena sollevò gli occhi, con il volto serio e il tono della voce cupo, iniziò a spiegare -Voi avete avuto modo di conoscere Linton e so anche come sono andate le cose con lei…- gli occhi in quel preciso istante vennero portati a Niccolò e lì rimasero finché il ragazzo non abbassò lo sguardo -È giusto disprezzare ciò che hai fatto Niccolò ma è anche giusto accettare che era l'unico modo per andare avanti…- si interruppe nuovamente e questa volta fu lui a chinare lo sguardo -Io ho conosciuto Linton nella vita reale… Denise Clarke… Questo era il suo nome… Bella, intelligente, abile… Come l'avete conosciuta voi… Sicuramente vi ricorderete tutto ciò che vi ha detto prima di morire; il fatto che c'erano dieci informatici a capo del progetto LSO e che quattro di loro si ribellarono a quella folle opera per poi venir rinchiusi all'interno del gioco una volta scoperto il loro tradimento, ricorderete anche che loro in questo momento si trovano all'interno degli Arconti e che per questo Denise, o Linton come preferite chiamarla, vi ha chiesto di trovarli… Ricorderete anche che Denise è venuta a sapere di tutto questo perché i quattro informatici avevano un complice, un complice che ha raccontato tutto a Denise e che li ha aiutati a programmare i nerv-gear affinché finissero all'interno degli Arconti…- Melliw iniziò a guardare gli altri negli occhi nella certezza che si ricordavano quello da lui appena detto e perciò, dopo aver preso un profondo respiro ammise -Ebbene il complice dei quattro ero io…-

-Il braccio serpente ha un'hit-box del cazzo!- esclamò tempesta mentre alzava lo scudo per pararsi da una spazzata effettuata dal boss tramite il suo braccio serpentino.
-È dall'inizio della seconda fase che ti stiamo ripetendo di allontanarti di lì!- gli urlò di tutta risposta Feril mentre con la Spada di Lamel colpiva con vigore la testa leonina della creatura.
-Ma forse se gli stavo l'arto ottengo un oggetto unico- rispose l'altro mentre iniziava a contrattaccare.
-Sono boss fatti con superficialità e solo per essere difficili!- rispose questa volta Arcoas che, non appena il boss aveva mosso le fauci con l'intenzione di azzannare Feril, aveva tirato due pugnali esattamente negli occhi della creatura interrompendo il suo attacco -Ti sembra che possano mettere una meccanica così interessante qui?!-
-Basta discutere!- li rimproverò Salazar che si trovava a una decina di metri dal boss mentre cercava di concentrarsi per scagliare uno dei suoi incantesimi di livello nove -E ora vedete di allontanarvi!- Non appena i tre giocatori ebbero modo di obbedire a quel comando del mago questi rilasciò la sua magia che si mostrò come una scia di piccoli cristalli che dal suo scettro si diresse fino al temibile avversario intorno al quale iniziò ad addensarsi per poi esplodere in una creazione di enormi cristalli dalle tinte azzurrine che lacerarono e perforarono le carni del mostro riducendo finalmente a zero i suoi punti vita facendo poi comparire davanti a tutti la finestra che recitava "Boss Mantichimer: Sconfitto".
Solo all'apparire di quelle scritte i ragazzi della seconda linea che erano scesi nell'arena si lasciarono andare a un sospiro di sollievo ricadendo quasi simultaneamente a terra.
-Anche questo è andato…- sorrise Salazar mentre riceveva il dono per aver assestato il colpo di grazia a quell'essere.
-Sei stato bravissimo tesoro- disse poi Sakura avvicinandosi al fidanzato per piazzarli un bacio sulla guancia.
-Non ho fatto granché a dire il vero- ammise lui umile e modesto come sempre -Il grosso del lavoro l'hanno fatto Feril, Arcoas, Tempesta e Orias…-
-Grazie per la considerazione Serpeverde- lo canzonò con uno sbuffo Noah mentre poneva a terra il proprio violino.
-Noah non ti lamentare- commentò Lesen avvicinandolo per tirargli uno scappellotto in testa -In fondo noi due forniamo solo supporto, non siamo come Orpheus che nonostante sia un Bardo scende in prima linea…-
-No, no, Noah ha ragione- la interruppe lo stesso mago dando ragione al primo dei due -Anzi- iniziò a dire rivolgendosi proprio al bardo -Scusami se non vi ho messo nell'elenco, in effetti senza il vostro aiuto sarebbe stato tutto più difficile-
Allora Noah sentendo le parole dell'altro si voltò in direzione opposta al viso di questi arrossendo -Bah! Va bene… Ti perdono… Ma solo per questa volta-
Mentre da una parte dell'arena questi discorsi prendevano vita poco lontano Exodius forniva le cure a Feril, Pikeru ad Arcoas e Antigone si occupava di Orias e Tempesta sicuramente, vuoi per avventatezza vuoi per voglia di combattere, i più feriti fra tutti.
-Feril ti senti meglio…- domandò Exodius mentre osservava l'imponente armatura nera che occultava completamente il corpo del barbaro; questi alzò quindi la visiera dell'elmo e, sorrise in direzione del ragazzino -Certo ragazzo! E grazie per le cure… Sono sicuro che un giorno diventerai un ripeto tosto come me, non come quel pappamolle di Riccardo- commentò poi ridendo mentre portava una delle mani guantate a scompigliare i capelli di Exodius il quale sorrise teneramente di quel gesto. L'attenzione dei due venne poi catturata da una breve risata proveniente da Arcoas e, non appena i due ragazzi, ebbero volto gli occhi a lei questa disse ancora ridacchiando -Scusate, è che sembrate due fratelli quando fate così… Ed è raro vedere questo lato dolce di Feril… Anche se condito con la sua solita spavalderia-
-Uff…- sbuffò allora il barbaro voltando lo sguardo -Comunque sia…- iniziò poi a dire ancora guardando da un'altra parte rispetto a dove era seduta Arcoas -Grazie per aver bloccato il colpo del boss-
La ragazza a quei ringraziamenti arrossì leggermente in viso e guardando il retro dell'elmo dell'altro sorrise teneramente -Beh se non ci fossi io a proteggerti dalla tua stessa irruenza chi lo farebbe?- e mentre il barbaro dietro la scusa armatura arrossiva come un pomodoro maturo Arcoas e Pikeru si guardarono ridendo piano tra loro.
-Siete i soliti sconsiderati voi due- riprendeva Antigone i due feriti sotto le sue cure come la madre fa coi figli che si sono sbucciati le ginocchia giocando al parco -Com'è possibile subire così tanti danni contro un boss tanto idiota nel moveset?!-
-Beh a dire il vero…- si azzardò a rispondere Tempesta per ritrovarsi poi a mugugnare quando la chierica esercitò una leggera pressione con la mano sulla ferita che stava curando di lui -Era una domanda retorica, non c'è bisogno che tu risponda- lo riprese nuovamente per poi saettare il proprio sguardo verso Orias che subito distolse gli occhi da lei con un'espressione fiera che tuttavia si stava incrinando dietro il rispetto che nutriva nei confronti della donna -Tu Orias? Non provi a darmi spiegazioni?-
In quel momento il paladino scosse il capo rispondendo con un muto "no" alla domanda di lei -Molto bene- commentò poi Antigone sorridente -Ma la prossima volta che vi fate ferite tanto gravi vi ci meno sopra!- concluse poi con uno sguardo tanto severo che fece sbiancare i due grandi combattenti.
Momenti di tanta leggerezza si potevano vivere solo dopo aver affrontato una sfida che si sarebbe potuta rivelare mortale; erano così, assorti nell'euforia dell'esserci ancora, dell'avercela fatta e di essere andati avanti sorpassando i limiti che altri cercavano di imporgli al fine di rimanere in un mondo che sapevano non essere il loro, che sapevano non essere il vero mondo; ma fu proprio tra quei momenti che la porta dalla cale erano entrati in precedenza si aprì; sei figure irruppero nell'arena avanzando imperiosamente come se stessero facendo una qualche entrata in scena a sorpresa e a dire il vero quell'effetto lo seppero sortire a quanto bene poiché i volti di tutti i componenti della seconda linea si piegarono in un'espressione che coniugava in sé lo stupore e l'avversione nei confronti di quei sei che si rivelarono essere gli alti ranghi delle Guardie Notturne: Ezio il ladro, Kratos il monaco, Godric il mago, Artù e Juliet i cavalieri innamorati e Zarathustra il loro leader Guerriero.
-Che diavolo ci fanno loro sei qui…- iniziò a mugugnare Orias portando subito la mano alla spada appartenuta in precedenza a Linton quasi fosse convinto che il motivo della loro presenza fosse la lotta ma Antigone anticipò il suo movimento bloccando il gesto di lui -Sono netto svantaggio numerico, non saranno così stupidi da affrontarci- disse la chierica guardandolo.
-Sottovaluti la stupidità di questi sei- disse con un filo di voce il paladino digrignando i denti e per poi placare la mano e lasciare l'arma nella sua elsa. Gli altri due che ebbero uno scatto istintivo nel vedere irrompere i sei furono Arcoas e Feril la prima dei quali si frappose tra il barbaro e gli alti ranghi della gilda delle Guardie Notturne affinché non potessero guardarlo in viso e lui d'altro canto abbassò la visiera per non essere riconosciuto qualora lo schermo della ladra non sarebbe bastato.
-Oh smettila di nasconderti Feril- sbuffò con un sorriso di biasimo scolpito sulle proprie labbra Zarathustra -Sappiamo che sei tu il Cavaliere Nero della seconda linea-
Fu quello l'istante in cui Zarathustra attirò su di se gli sguardi sbigottiti di tutti i presenti, fu quello il momento in cui tutti tacquero per la prima volta intimoriti dalla vista di quei sei giocatori; l'unico che ebbe l'ardore di farsi avanti fu Salazar che, dopo aver mosso qualche passo in direzione degli appena arrivati, disse -Cosa ci fai qui Zarathustra?-
Il guerriero allora alzò le spalle in un moto di totale disinteresse -Non posso nemmeno passare a guardare come se la cavano i miei vecchi compagni?-
-Hai una gran bella faccia tosta a farti vedere da quelli che definisci vecchi compagni!- fece così rimbombare la propria voce Feril dietro all'elmo nero che gli conferiva un tono quasi pauroso mentre camminava verso Salazar.
-Senti da che pulpito proviene la predica- rispose l'altro scoppiando a ridere -E alza quella visiera vigliacco; sappiamo che sei tu-
-La smettiamo con questa inutile sceneggiata e ci dite il motivo per cui siete venuti qui?- domandò Orias facendosi avanti e affiancando così il mago e il barbaro.
-Sempre i soliti- li canzonò allora Zarathustra mentre rimaneva circondato dai suoi fedeli alleati -Allora siccome non vi fidate della mia buna parola lasciate che mi inventi un motivo che voi possiate accettare… Mmm…- e così dicendo fece finta di mettersi a pensare.
-Che faccia da culo…- bofonchiò Tempesta rimasto indietro rispetto ai tre che si erano fatti avanti.
-Dai questa giustificazione potrebbe piacervi- proruppe poi interrompendo quella maschera di pensiero a cui nessuno credette -Sono venuto qui per farvi una domanda: siete sicuri di voler uscire da questo gioco?-
I tre giocatori che si erano fatti avanti verso i componenti delle guardie notturne si guardarono un attimo tra loro con aria confusa per poi rivolgersi a Zarathustra e rispondere ad una sola voce -Che cazzo di domanda è?!-
-Non fate gli sciocchi, non vi compete- commentò allora il guerriero col sorriso stampato sulle labbra -Sapete benissimo che è una domanda lecita e che di certo vi sareste già posti: sono passati due anni da quando siamo qui dentro e il nostro vecchio mondo non si è fermato, è andato avanti lasciandoci indietro; se voi sperate di tornare indietro sapete a cosa andrete in contro? È come se aveste perso due anni e nel momento in cui tornate doveste recuperarli ma ciò non è possibile… Non potete mandare indietro il tempo: i vostri amici saranno andati avanti lasciandovi indietro, il vostro lavoro, gli studi, i fidanzati e le fidanzate, tutto è andato avanti senza di voi… Qui invece no, qui avete vissuto e state continuando a vivere, potrete continuare a vivere senza essere lasciati indietro, potrete vivere senza la paura di perdere quello che avete trovato; dunque spiegatemi perché dovreste voler lasciare questo mondo?-
Il silenzio si diffuse tra tutti quelli che stavano ascoltando di Zarathustra, un silenzio che indicava il riordino dei pensieri, lo studio di una risposta che giaceva nelle profondità della mente, una risposta difficile da portare alla luce ma che doveva trovare aria per respirare; fu un'istante che per molti durò un secolo eppure a vincere quel silenzio fu una semplice risposta -Perché voglio rivedere la mia mamma- tutti allora abbandonarono quella ricerca e si voltarono verso Exodius che aveva pronunciato quelle parole tenendo gli occhioni bassi -Non solo… Voglio anche rivedere il mio papà… il mio fratellino… i miei nonni… i miei amici… la mia maestra… voglio rivedere tutti quanti…- delle piccole lacrimucce iniziavano a stillare dagli occhi del ragazzino bagnando il terreno sotto i suoi piedi e dopo qualche secondo questi  ebbe modo di sentire una mano nuda che gli scompigliava i capelli, alzò lo sguardo e si trovò davanti Feril che nell'avvicinarsi a lui si era sfilato il guanto e l'elmo e che, sorridendo, gli disse con semplicità e quando il sorriso venne condiviso anche da Exodius il barbaro si voltò e tornando verso Zarathustra -Mi stavo chiedendo perché fossi venuto qui proprio oggi- iniziò a dire mentre rindossava la propria nera armatura -Abbiamo affrontato tante boss-fight eppure questa è la prima volta che voi vi fate vedere ma ora ho capito… Sapevate che quel dannato bardo sarebbe mancato e con lui tutta la Vitriol… Sapevate che se ci fosse stato lui vi avrebbe risposto per le rime sciorinando discorsi sulla giustizia, sul vero mondo, sul fatto che tutto questo non è reale bensì virtuale e affini… Siete venuti qui per tentarci ma siete talmente stupidi da non aver capito una cosa-
-E sarebbe?- domandò Zarathustra il cui sorriso si era infranto e che offriva ora uno sguardo carico di astio rivolto al barbaro.
-Che se noi siamo qui è perché la pensiamo come Orpheus- sorrise Feril alzando la visiera del proprio elmo e fissando gli occhi in quelli dell'altro. Quelle parole non valsero solo come stoccata nei confronti dell'insensato discorso del capo delle Guardie Notturne ma valse anche come sprone per l'animo degli altri della seconda linea i cui occhi ora brillavano sicuri di quelle parole, sicuri che anche loro avrebbero risposto in quella maniera.
-Voi pensate che questa sia giustizia?- domandò Zarathustra con una voce più simile a un ringhio -State facendo il male dei più per il bene di pochi, vi sembra che questa si possa considerare giustizia?!- il giocatore allora cercò di riassumere la sua posa impassibile di poco prima -Volete sapere il vero motivo per cui siamo venuti qui? Abbiamo fatto un sondaggio tra tutti i giocatori che abitano le varie città compresi avventurieri e esploratori: sette giocatori su dieci vogliono impedirvi di continuare la vostra scalata volta alla cima di questo di gioco- Il silenzio tornò a regnare in quella sala -A seguito di questi numeri domani mattina sarete processati e, una volta confermata la proporzione e analizzato i dati raccolti tra tutti i giocatori, voi verrete arrestati e vi sarà reso impossibile proseguire in questa folle impresa- Zarathustra allora si voltò dando le spalle alla seconda linea mentre un plotone di Guardie Notturne composto da almeno una ventina di persone si dispose alle spalle dei degli alti ranghi della gilda -Se non vi presenterete al processo sarete dichiarati colpevoli in automatico e bollati come fuggitivi il che ci darà il diritto di procedere a metodi più estremi- in quel momento il plotone guidato da Artù e Juliette superò la seconda linea e si diresse verso il piano 51 prima che Zarathustra sentenziò l'inumano diritto di cui avrebbero disposto -Vi potremo uccidere-

-Tu eri il contatto tra Lin…Denise e i quattro informatici?!- ripeté stupito Niccolò come se si stesse accertando di aver ben compreso le parole di Melliw.
-Esattamente… Ora lasciatemi che vi spieghi tutto nel dettaglio: quando venni a scoprire che gli altri informatici erano riusciti a sigillare gli Arconti dovetti ragionare in fretta, prima che scoprissero il mio coinvolgimento nel riprogrammare i nerv-gear dei quattro, su un modo affinché un gruppo di giocatori venisse a sapere della situazione per questo ho informato Denise, perché era l'unica persona che lavorava al progetto LSO e in cui io riponevo piena fiducia… Io e lei discutemmo a lungo e un problema venne alla luce: avevamo bisogno di un piano B qualora a lei fosse successo qualcosa una volta entrata nel gioco. In quel momento ci venne in mente l'idea di una covenant speciale che avrebbe avvicinato i giocatori agli Arconti: l'Orchestra; sicuri che tuttavia questa sarebbe potuta essere di complessa comprensione decisi a mia volta di entrare nel gioco coi panni di un PNG della covenant. Logicamente sarebbe stato mille volte più facile non creare una trama e spiattellare da subito la verità in faccia ai giocatori ma abbiamo deciso di mantenere l'aspetto del gioco affinché i codici con cui noi avremmo creato l'Orchestra e tutto ciò che le avrebbe gravitato attorno non fossero facilmente rintracciabili all'interno dei dati del gioco. In questi due anni però non sono rimasto fermo come una statua ad aspettare  che qualcuno giungesse qui, ho fatto dell'altro; vedete tutti i libri ammucchiati in questa stanza? Questi contengono tutti i codici su cui è stato costruito il gioco e io in questi due anni li ho studiati attentamente e non solo, alcuni di questi libri rappresentano in forma scritta ogni dettaglio che coinvolge l'Orchestra: chi ne fa parte, chi raccoglie determinati oggetti legati ad essa, chi interagisce con i PNG affiliati eccetera… Tuttavia durante le mie ricerche sui codici di gioco avevo un obiettivo fondamentale: capire come fosse possibile liberare gli Arconti; ci è voluto del tempo ma dopo circa un anno di studi sono riuscito a comprenderlo: esiste una boss-fight al piano 75 che si chiama "I Sigillatori", una volta sconfitti questi esseri gli Arconti saranno liberi… Tuttavia qui sorge una complicazione: ad ora so che uno dei quattro regni in cui sono rinchiusi i quattro informatici è nelle mani del nemico, chiamiamolo così; prima di sconfiggere i Sigillatori dovrete recuperarlo poiché se l'Arconte dell'aria venisse liberato mentre è nelle mani nemiche questi potrebbe rinchiuderlo nuovamente e trovare un modo per fare lo stesso con gli altri. Il problema sarebbe sorto nel momento in cui il mondo dell'Arconte fosse stato portato su un piano superiore al 75 ma ciò non è possibile perché i codici degli ultimi 25 piani del gioco sono invero complessi e regolati da leggi piuttosto particolari che anche io non sono riuscito a comprendere… È una situazione molto simile all'Orchestra, sembrano dati che, sebbene presenti all'interno del mondo, sono slegati dai codici generali che reggono il tutto; ciò solo per spiegarvi che l'oggetto che funge da varco verso il mondo dell'Arconte non può essere oltre il piano 75… Se siete venuti qui oggi vuol dire che avete consegnato la Maschera del Folle a Lamal e che lui presto la riporterà ad essere la Maschera dell'Intuizione; voi dovete utilizzare quella per trovare l'ultimo regno dal momento che molto probabilmente avranno portato l'oggetto in un'area occultata tramite codici e quant'altro è nelle loro mani. Quando avrete scoperto l'area in cui si trova dovrete tornare da me e io riuscirò a riscrivere i codici affinché quell'aria diventi visibile, ecco perché io mi trovo qui, io servo a riscrivere i codici di gioco in caso di bisogno; ovviamente il mio non è un potere immenso, posso cambiare solo alcune strisce di codice e per di più, nel momento stesso in cui lo andrò a fare il nemico saprà esattamente dove sono e verranno a cercarmi per eliminarmi… Ma allora non avrete più bisogno di me, avrete dalla vostra parte gli Arconti, i quattro informatici, che troveranno un modo di aiutarvi a partire dal rivelarvi il nome dell'uomo che c'è dietro tutto questo… Solo loro e gli altri sei lo sanno… So che quello che vi ho detto è complesso ma dovete fidarvi di me: iniziate con l'avanzare fino al piano 75 cercando piano per piano il mondo dell'Arconte dell'aria, una volta capito dove si trova venite da me e procederemo col resto del piano. Prima che ve ne andiate però c'è un'altra cosa che voglio dirvi… Voi avete incontrato Kubasa del Deserto, il PNG che vi ha concesso di entrare nell'Orchestra… Io so che all'interno di quel PNG c'è una persona, proprio come nel mio caso… Dovete sapere che il ragazzo dietro a Kubasa… È mio figlio-
   
 
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