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Autore: Sherry93    26/08/2018    3 recensioni
Avevo sciolto l'Inquisizione, non sopportavo più quei falsi buonisti che avevano lasciato la salvezza del Thedas sulle nostre spalle e pretendevano che sparissimo. Corypheus era morto già da più di due anni e non aveva senso. Abbiamo un altro obiettivo, ho un altro obiettivo e non intendo restarne fuori, se voleva proteggermi doveva fare di meglio, quel suo maledetto orgoglio lo avrebbe ucciso e non posso permetterglielo.
[IN REVISIONE]
Genere: Fantasy, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Inquisitore, Solas, Un po' tutti
Note: Lime | Avvertimenti: Spoiler!
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Sono tornata! Passate bene le vacanze? Avevo bisogno di una pausa, per avere nuove idee e come magari qualcuno di voi ha notato ho messo in revisione il tutto, visto che il mio modo di scrivere in questi mesi è cambiato e non ho ancora finito, dovrebbero essere a posto fino al cap.10 per adesso. Hanno ricevuto una sistemata soprattutto i primi capitoli, per la storia non cambia nulla naturalmente, ho aggiunto qualcosa che nasce e muore nello stesso capitolo, niente di importante, ma se siete curiosi vedrete che non è più proprio come prima. Se non vi interessa, uguale, per la storia fino dove siamo arrivati non cambia niente. Ora vi lascio al nuovo capitolo :)

Grazie a chiunque legga, sono benvenute le recensioni e soprattutto suggerimenti e critiche.


CAPITOLO 26

La luce della luna creava forme insolite sul selciato di pietra, un leggero vento dava vita alle fronde degli alberi, c’era assoluto silenzio. Ero seduta ai piedi di un albero con la schiena appoggiata al tronco e piuttosto che essere a dormire, come chiunque non avesse il turno di guardia, mi ero rifugiata nel piccolo giardino presente sul retro del tempio. Solas dormiva tranquillo, o almeno lo speravo, sorrisi al ricordo di qualche ora prima, quando avevo deciso di fare una passeggiata notturna e stavo per alzarmi dal letto, ma una sua mano mi aveva stretto il braccio, mi ero chinata su di lui rassicurandolo che non stavo scappando, la sua presa si era sciolta. Ogni tanto sentivo il bisogno di stare da sola, per pensare, ero sempre stata così, fin da bambina e anche se era strano avevo sempre odiato il baccano, soprattutto gli schiamazzi dei miei coetanei. Il silenzio era oro. Posizionai le mani con i palmi aperti, una di fronte all’altra, delle scintille simili alle scariche di un fulmine passarono da una all’altra. Stavo semplicemente giocando, e sentire il mana che scorreva mi rilassava. Percepii una presenza, non me ne sorpresi, ormai era da parecchio che ero lì, se nessuno mi avesse notato, avrei iniziato a preoccuparmi  sulle nostre difese notturne.

Continuai tranquilla senza far capire che me ne ero accorta e lo lasciai avvicinare, si stava celando piuttosto bene, non come un assassino, ma come un mago. Posai una mano al mio fianco e infusi nel terreno del mana. Ora era abbastanza vicino. L’individuo venne investito dalla mia magia e si bloccò, il suo incantesimo cedette, rivelandolo. Alzai lo sguardo e sorrisi

-Mìriel che piacevole serata non credi?- domandai divertita, dall’espressione scioccata che mi stava mostrando, continuai -Turno di notte? Sono lieta che qualcuno passi a controllare anche il giardino-

Sospirò evidentemente seccata -Ora controlli anche il lavoro dei tuoi sottoposti? Facendo giochi di luce? Avrei dovuto immaginarlo… chi è quell’idiota che si infiltra e spara scintille a caso-

La osservai -Ti trovo bene, non abbiamo avuto più occasione-

Mi studiò torva, ma non accennava parola, sembrava in conflitto se chiedere o no, rimasi in silenzio aspettando.

-Cosa diavolo sei tu? Quelle due ti guardano manco fossi il Creatore sceso in terra-

Quelle due? Probabilmente si riferiva a Shani e Nala -Non so a cosa ti riferisci- risposi semplicemente

Decisa si avvicinò inginocchiandosi alla mia stessa altezza e guardandomi furiosa -Non prendermi in giro- proferì rabbiosa

Abbozzai un sorriso -Perché dopo mesi vieni a richiedermi ciò? Non ti sono mai stata simpatica da quello che mi risulta- e che ci fosse andato di mezzo Solas non aiutava ad avere un rapporto pacifico. Abbassò lo sguardo pensierosa e si spostò al mio fianco -Perché mi interessa una persona e non voglio che per una promessa fatta a te, abbia dei segreti con me-

Rimasi basita, avevo capito giusto? Questo mi era sfuggito… inclinai la testa studiandola attentamente, si allontanò di un po’ indispettita per quell’attenzione indesiderata, sbuffò

-Quanto mai te l’ho chiesto- si stava per alzare, ma le misi una mano sulla spalla, mi fissò attenta

-Dimmi… è Nala?-

-No… è una buona amica, ma no-

Non ci credo… Shani!? E non mi aveva detto niente! Non che dovesse per forza farlo, ma non avevo neanche sospettato nulla… ridacchiai. Mirìel seccata stava di nuovo tentando di alzarsi, ma la trattenni con forza

-Scusa,  non ridevo per quello che pensi tu, sappi solo che le hai appena fatto prendere una promozione-

Mi guardò sia confusa che sorpresa -Lei non vuole…-

-Lo so, ma se lo merita- mi serve qualcuno che siano i miei occhi e le miei orecchie alla base -Non ti preoccupare, non sbraiterà ordini-

-Quindi… spara… cosa sei?-

-Darò il permesso a Shani di dirtelo, ma sia chiaro deve rimanere un segreto- risposi seria

-Affare fatto-

Dei passi, qualcuno si stava avvicinando -Ecco dove sei finita- disse Shani, che tempismo

Mi alzai -Bene, bene, domani pomeriggio ti voglio vedere, devo parlarti. Godetevi il resto della notte, almeno qualcuno controllerà il giardino, è alquanto deserto- le feci l’occhiolino e la rossa si bloccò a fissarmi per poi prendermi un braccio e guardare Mìriel

-Yen…?-

-Dimmi-

-Ir abelas-

Sorrisi -Di cosa? Buonanotte- e mi lasciò andare

Una volta arrivata in camera, mi cambiai e stesi a letto. Shani e Mìriel, chi l’avrebbe mai pensato?

Un braccio di Solas mi passò sulla vita, teneva socchiusi gli occhi assonnati, gli posai una mano sul viso e mi avvicinai posandogli un bacio fugace sulle labbra -Dì la verità, non hai dormito molto-

Sorrise -E come facevo? Mi mancava il mio cuscino-

Ridacchiai e chiusi gli occhi.

 

Ero in camera e stavo sistemando le lettere sulla nostra scrivania, le sue da un lato e le mie dalla parte opposta, oltre a vari libri che trovavo sparsi ovunque e rimettevo nel solito angolo, non sarebbe durato molto quell’ordine. Dovevo ancora capire cosa ci combinava, quanti ne leggeva contemporaneamente? E ogni settimana cambiavano! A questo ritmo si sarà letto tutta la biblioteca di Skyhold in due mesi! Temibile, sì, a leggere è un mostro, altro che lupo con gli occhi rossi, mi fa un baffo! Mi mossi e con un piede andai a sbattere contro qualcosa, abbassai il viso, da sotto il letto spuntava un angolo di un libro, sospirai, mi inginocchiai e guardai sotto, almeno era l’unico, era il quinto che trovavo, lo presi e lo impilai sugli altri. Bussarono.

-Avanti-

Shani, sorrise e si richiuse la porta alle spalle -Eccomi qua… e bhe… ora sai tutto-

Contraccambiai il sorriso e con un gesto la invitai a sedersi -Quindi tu e Mìriel? Wow! Pensavo di aver capito male quando me l’ha detto-

-Mi dispiace, te l’avrei detto, ma sono state un po’ complicate le cose, ma bhe… è stata una sorpresa anche per me, le prime volte l’avrei buttata giù dalla base-

Ridacchiai e le misi una mano sulla spalla -Contenta per voi, ma ti ho fatto venire qua perché passerai di grado-

A quelle parole le si spalancarono gli occhi -Yen… io non…- proferì abbattuta

-Fammi finire, non darai ordini, se non strettamente necessario. Mi fido di te e ho bisogno di qualcuno che all’interno della base mi faccia da occhi e orecchie. Sai come funziona, appena mi avvicino troppo o smettono di parlare o cambiano discorso, tutti sanno che sono la compagna di Fen’harel, se c’è qualcosa che non va lo voglio sapere-

Sospirò -Capisco, lo farò, qualcosa in particolare?-

-Non al momento- annuì con un cenno del capo -Puoi dire a Mìriel della mia natura-

Mi guardò basita -Sei sicura? Io… io mi fido di lei, ma non siete mai state in grandi rapporti-

-Se tu ti fidi, lo farò anche io-

Mi strinse una mano -Ma serennas- sorrisi

Si guardò intorno -E con Solas?-

-Tutto bene, a parte che non riusciamo a stare divisi, una stupidaggine, ma il non riuscire a dormire perché non ti è affianco… non ci siamo visti per tre anni… mi domando sempre come abbiamo fatto- ridacchiai

-Ti capisco, me lo domando anche io, morirei dentro se Mìriel sparisse-

Le strinsi una mano -Spero per te di non provare mai, è devastante-

-Non immaginerei neanche se trovassi l’idiota di turno, nel tuo caso Ian, che mi bacia con la forza, come hai fatto? Al solo pensiero lo avrei ucciso-

Al ricordo esibii una smorfia -Ci è andato vicino, ma spiegare un cadavere non era la scelta migliore per tenerlo nascosto-

Mi guardò divertita -In effetti… devo andare, ho delle cose da controllare, se no Abelas non me lo tolgo più di torno-

Ridacchiai -Va bene, magari ci vediamo dopo- la vidi uscire, ma appena aprì la porta stava per scontrarsi con Solas che si spostò per lasciarla passare, il volto era inespressivo. Mi lasciai cadere sul letto e chiusi gli occhi, lo udii entrare e la porta richiudersi. Silenzio, ed ero osservata, percepii il suo sguardo scivolare su di me.

-Quello che ho sentito è la verità?-

Maledizione… sospirai profondamente -Sì-

-E naturalmente non era rilevante dirmelo- udii del risentimento nella voce

Aprii gli occhi e mi alzai a sedere, era andato alla scrivania e mi dava le spalle, sfogliò delle lettere fino a prenderne una, si voltò senza guardarmi e deciso si diresse verso la porta. Con uno slancio lo presi da una mano e si fermò, restava in silenzio.

-Cosa avrei dovuto dirti? Che quell’idiota tramite le sue mani e la sua bocca mi ha fatto provare un ribrezzo che non avevo mai provato prima? È vero, ho pensato di ucciderlo per un attimo, ma non l’ho fatto… o avrei dovuto dirlo a te così che concludessi quello che io non avevo finito?- dissi seria

-Se ti rispondessi, di sì?-

-Cosa sarebbe servito? Non voglio delle morti se non necessarie-

-Non necessarie? Lui ti ha toccato, contro la tua volontà! Avrebbe potuto…-

-Cosa? Se così fosse. Se solo lo avesse pensato. No, non sarebbe vivo- lo lasciai andare, ma non si mosse -Sei uno stupido- aggiunsi

-Bhe… grazie, ora sarei io lo stupido?-

-Non crederei mai, che se a te succedesse qualcosa del genere me lo verresti a dire-

-No? Sentiamo il perché- e si girò verso di me

Sospirai spazientita e lo ignorai, mi rimisi seduta per poi sdraiarmi e incrociai le braccia al petto. Fenedhis! Ma guarda se dobbiamo discutere su una cosa del genere!

-Dimmi, se venissi baciato contro la mia volontà non dovrei dirtelo? Ah bhe… dimenticavo, tu hai fatto la stessa cosa, deve essere irrilevante come gesto- continuò provocatorio

Mi rialzai a sedere offesa -Bene, visto che i miei baci sono irrilevanti, me ne vado!- mi alzai e non soddisfatta gli andai di fronte e agganciai un piede ad una sua caviglia, tirando con forza, perse l’equilibrio. Lo fissai arrabbiata -Andrò a cercare qualcuno a cui piacciano, chissà magari quella recluta che ti sta sempre intorno nella speranza di vedermi, ne sarà alquanto felice- uscii lasciandolo sul pavimento e sbattei la porta alle spalle. Idiota, idiota, idiota! Cosa avrei dovuto dirti? Razza d’idiota! Manco mi fossi divertita! Meno male che dici di fidarti di me! Vai al diavolo! Idiota! Camminai decisa e con furia, andai a sbattere quasi contro a Elen che si scostò prontamente -Yen… cosa…?-

-Non ora Elen, per favore- tagliando sul nascere qualunque domanda e mi diressi verso la sala delle armi, tirai su un paio di pugnali, i miei li avevo lasciati in camera e non avevo alcuna intenzione di tornarci, presi anche un arco e dei guanti in pelle. Uscii, notai una mantella appesa, la presi e con un gesto fluido la indossai, senza fermarmi. Ora ero di fronte l’Eluvian, lo attivai

Abelas lo chiamai mentalmente

Ditemi

Informa Fen’harel che non tornerò per cena e neanche per la notte

Cos… mia signora, cosa…?

Fallo, grazie

Lo attraversai. Giunsi nella foresta sottostante la base, camminai a lungo, avevo una vaga idea di dove stavo andando. Percepii una interferenza del mana, a cui risposi “Guidami. Seguii il potere che sentivo ritrovandomi sul limitare del lago, accostai la vegetazione, finché non si diradò del tutto ed ebbi davanti una parete rocciosa, notai conficcati in essa degli spuntoni di ferro, li osservai, stavano arrugginendosi, che fossero quelli usati dai mercenari? Iniziai ad arrampicarmi lentamente, ogni ferro che toccavo lo rafforzavo con della magia, non avevo intenzione di imparare a volare.

Mi fermai a metà riprendendo fiato. Cavolo Yen, il fiatone? Come posso essere già stanca? Non va bene, no che non va bene. Continuai, finalmente raggiunsi la sporgenza e mi issai per poi sdraiarmi, ansimavo e stava calando la sera. Oh cavolo, devo riiniziare ad allenarmi, altro che Evanuris, me li scordo andando avanti così e direi che se pur molto piacevole fare l’amore non basta. Il pensiero mi aveva fatto tornare in mente il mio stupido lupo, idiota. Un’ombra coprì il cielo, una grande testa triangolare piena di scaglie blu, alzai una mano verso le narici e la posai sul muso -Ciao, come va?- al mio tocco ricevetti uno sbuffo freddo che mi scompigliò ulteriormente i capelli e alleviò il caldo che si era impossessato del corpo, ridacchiai e mi alzai togliendomi la polvere dagli abiti. Udii dei lievi ringhi e vidi spuntare dalle zampe posteriori due piccoli draghetti, avevano entrambi delle scaglie scure con dei riflessi argentati. Bhe… piccoli per modo di dire, erano alti quanto me. Si fecero vicino annusandomi, uno di loro cercò di assaggiarmi, ricevette un ringhio di protesta dal mio drago e si quietò ubbidiente. Sorrisi a quel gesto e li toccai accarezzandoli -Sei papà? Non me l’avevi detto… quindi vedrò anche la vostra mamma?-

Il mio drago sbuffò infastidito, un draghetto iniziò a tirare testate al padre, invece quello rimasto di fronte a me si stava godendo le coccole, ad un tratto ricevetti una leccata. Rimasi interdetta e risi pulendomi il viso con una mano. Ok, avrei detto a Solas che lo sostituivo con un drago, direi che quella leccata era piena di significati.

-Sono contenta di essere venuta a trovarti, avevo bisogno di fare qualcosa di diverso…-

Il mio drago si girò dandomi le spalle e facendo strada,  i draghetti incuriositi mi stavano vicino. Le pareti di roccia si ergevano larghe all’inizio, ma più avanzavamo più si restringevano portando a una grotta buia. Aprii una mano di fronte a me e feci comparire una fiamma per fare un po’ di luce, almeno vedevo dove mettevo i piedi, c’erano ciottoli di pietra sparsi ovunque e qualche scheletro, penso di cavalli e altri animali divenuti un pranzo. Poco dopo quel che rimaneva dei raggi del sole al tramonto filtrava da una fessura in alto, da dove notai iniziavano a comparire la luna e le prime stelle. Ci fermammo visto che eravamo giunti al limitare della grotta, mi guardai attorno, pietre e altri scheletri di vari animali, anche qualche teschio umano…

Il mio drago si sdraiò e i due draghetti gli si fecero vicino accoccolandosi vicino a lui per dormire. Ebbi un brutto presentimento alla mancanza della madre. Il mio drago di un blu scuro con linee di un azzurro elettrico, ringhiò deciso osservandomi. Le iridi a causa del buio che avanzava si stavano allargando e per via della poca luce brillavano, era un invito ad avvicinarmi. Lo feci e mi sedetti vicino ai draghetti che senza esitazione si erano già addormentati sereni, mi appoggiai a loro, emanavano un calore piacevole, la grande testa triangolare del mio drago si avvicinò, studiandomi attento, abbozzai un sorriso.

-Non ti preoccupare, starò bene, non è la fine del mondo, è assurdo litigare su una cosa del genere però… non trovi? È successo qualche mese fa… mi ha fatta sentire come se lo avessi tradito, quando al solo ricordo mi viene il vomito…-

Alzai il viso, ormai era quasi completamente buio, rimisi la mia attenzione sul drago -Però io ho ancora l’occasione di parlargli… tu no invece… vero?- continuava a fissarmi con quegli occhi luminosi -Se dicessi che anche dopo quello che mi ha detto mi manca?- ridacchiai triste, il mio stomaco brontolò, ma non avevo fame…

Dovrei scusarmi? E per cosa? Per non aver voluto farlo preoccupare o far ammazzare un idiota che non è degno neanche della sua attenzione? Non mi sarò fidata, ma non gli ho fatto niente di male… con tutto quello che poteva dire, proprio quello…

Avrei potuto scegliermi una vita più semplice, l’occasione mi è stata offerta, senza avere affianco un Dio stupido, orgoglioso e arrogante, con cui è un piacere anche discutere. No, avrei dovuto scegliere qualcuno che mi dicesse sempre di sì, sarebbe stato alquanto noioso, ma almeno adesso me ne vivrei tranquilla ad allevare mabari… noiosa, felice, tutto perfetto. Senza di lui che mi fa impazzire nel volerlo aiutare. Aver sofferto per tre anni la sua mancanza… chi me l’ha fatto fare? Per poi sentirmi dire che i miei baci sono insignificanti! Un moto di rabbia resuscitò, io che da stupida ragazzina innamorata volevo qualcosa di più da lui in quei giorni e non lo ottenevo, anche se vedevo lo stesso identico desiderio nei suoi occhi. E quando lo avevo notato in un umano, che più che volentieri mi osservava e mi avrebbe portato a letto, lo avevo rifiutato perché non è quello che volevo, non era la persona che volevo che mi toccasse, ma un umano che con solo qualche parola andava in crisi. No, volevo il mio Temibile Lupo che ogni volta mi teneva testa e mi spiegava cosa stavo sbagliando, che esibiva la sua disapprovazione senza remore. No, io ho voluto un lupo che mi dominasse fino a catturarmi lo spirito, mi ha posseduto anche se non mi aveva mai toccato fino a quel punto. E quando qualche mese fa finalmente abbiamo fatto l’amore, è stata la cosa più bella che mi fosse capitata fino a quel momento nella mia vita, ogni volta farlo è una gioia, ci capiamo perfettamente, siamo in totale sintonia.

Per un idiota del genere, arriva a dirmi quello? Ti fulmino! Stupido! Le guance mi si bagnarono, ma me le asciugai subito con una mano, tirai le gambe verso il petto e appoggiai il viso contro il braccio che tenevo sulle ginocchia, non volevo pensare più a niente.

 

Mi ritrovai nella nostra camera, me lo aspettavo, non potevo avere il lusso di non pensare a nulla neanche quando dormivo con lui. Lo ritrovai seduto sul letto, chinato in avanti con i gomiti appoggiati alle ginocchia e le mani conserte, non mi guardava. Incrociai le braccia al petto e rimasi in silenzio.

-Dove ti trovi?- domandò nervoso

-Cosa ti importa? Magari nel letto di qualcuno dopo del buon sesso- la rabbia non era scomparsa e non mi importava di ferirlo, lo vidi stringere le mani molto forte, le nocche erano bianche, ma non rispondeva.

-Visto che è stato fantastico vorrei riposare ora, senza l’idiota di turno- continuai imperterrita

Si alzò di scatto e mi mise le mani su i fianchi, era furioso -Smettila-

-Di fare cosa? Ti sto dicendo cosa ho fatto, dovresti esserne contento-

La mascella si indurì ulteriormente, anche la presa sulla mia vita era più forte -Smettila- disse ancora e si stava chinando su di me, ma lo evitai -Trova qualcuna che ti baci meglio di quel che so fare io- risposi fredda

-Dove sei?-

-Lontano, così da non poter più rischiare di darti…- due dita mi si posarono sul mento alzandomi il viso, prese possesso della mie labbra affondando con la lingua. Cercai di ritrarmi, ma mi divorava con foga, mi sfuggii un gemito, si staccò per riprendere fiato e tentò ancora di baciarmi, ma voltai il viso verso il basso, le sue mani si avvolsero sulla mia schiena, abbracciandomi, sentivo il suo respiro vicino all’orecchio. -Vhenan- sussurrò, mi irrigidii e sospirò profondamente -Ir abelas… non volevo dirti una cosa del genere- fino a quel momento non avevo ricambiato l’abbraccio, istintivamente lo avrei fatto, ma mi ero bloccata. Feci scivolare le braccia sulla sua schiena. Stava chiedendo scusa, e so che non era una cosa facile con il carattere che si ritrova.

-Hai sempre chiesto scusa, solo a me- già dalle prime volte, non l’ho mai sentito porgerle ad altri

-Solo a te perché… solo con te posso mettere da parte il mio orgoglio-

-Scusa…- cedetti anche io

-Dove ti trovi? Sto… impazzendo!- proferì nervoso

Sorrisi e lo fissai in viso, quella stupida barriera che si era creata prima tra noi, si era disintegrata in un attimo -Al sicuro… credo di avere un nuovo spasimante- insinuai apposta in modo vago

Era attento e perplesso, non rispondeva, continuai -Ha degli occhi ipnotici, è simpatico, potente…- la sua presa si era alleggerita e mi stava lasciando andare, era sconvolto, lo trattenni -Ha delle spesse scaglie, una lunga coda…- non riuscii a continuare, coprì la mia bocca con la sua, ci staccammo senza fiato -Sei uno stupido orgoglioso!- replicai senza pietà -Prova ancora a pensare che potrei farmi toccare da qualcun altro che non sia tu che ti…- affondò di nuovo la lingua nella mia bocca. Mi si era annebbiata la mente, contraccambiai quel bacio così possessivo.

-Dove sei? Voglio venire da te- sorrisi a quelle parole, mi mancava anche lui -Te l’ho detto, dal mio nuovo spasimante che ha una bellissima coda. Se te lo meriti tornerò quando farà giorno-

-Non ho intenzione di aspettare l’alba, fammi sentire il tuo potere, lo hai completamente celato da quando hai sbattuto la porta-

Picchiettai le dita sul suo petto, gli rivolsi un sorriso malizioso -Non voglio che spaventi il mio drago e che vi facciate del male a vicenda, non ci penserebbe due volte visto che ha dei cuccioli-

-Cuccioli?- rispose perplesso

-Già, due, molto carini, ora sto dormendo insieme a loro, e uno mi ha dato una leccata molto appassionata- risposi divertita

Prese ad accarezzarmi la schiena con movimenti circolari e rilassanti -Pensavo fosse maschio-

Ridacchiai -Infatti, ma penso che la madre non sia presente… deve esserle successo qualcosa- le mani scesero fino al fondoschiena premendo il mio bacino contro al suo -Deve essere un vizio…- provocai

-Cosa?- domandò curioso

-Mettere sempre le mani lì- e posai una mano su un suo braccio

Ridacchiò -Se hai un bellissimo sedere, cosa posso farci?-

Le guance mi si scaldarono -Stupido…-

Sorrise e premette la sua bocca sulla mia -Vhenan, fammi sentire il tuo potere, non sopporto starti lontano e il drago capirà…- non attese una mia risposta baciandomi ancora. Mi stava coccolando e mi stavo lasciando andare senza esitazione, perdendomi nel suo sapore. In un momento di lucidità ripresi il controllo staccandomi dalle sue labbra, fissai i miei occhi grigi che erano imploranti, sembrava un lupacchiotto che mi supplicava. Gli posai le mani sul viso -Smettila di fare questa faccia- stava riuscendo nel suo intento, abbozzò un sorriso, ma non si arrese si avvicinò ancora dandomi un bacio fugace -Che faccia?- rispose innocente

Sospirai divertita, gli sorrisi -Questa da lupacchiotto-

-È la mia faccia- replicò tranquillo, sei un furbacchione -C’è da scalare una parete di roccia, non voglio rischiare che al buio ti faccia male-

Mi posò un bacio sulla fronte -Dubito che manchi molto all’alba e vengo io da te, quindi?-

Lo fissai seccata e poi sospirai, gli spiegai dove ero. Soddisfatto mi baciò ancora.






Cosa c'è di meglio se non riiniziare con una bella litigata? XD Anche se non riescono a tenersi il broncio a lungo XD

E visto che i mesi passano, salteranno fuori nuove coppie per la nostra Dea dell'amore che si ritroverà a svolgere il proprio compito senza rendersene conto XD

Al prossimo capitolo!


   
 
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