Grazie a chiunque legga, sono benvenute le recensioni e soprattutto suggerimenti e critiche.
CAPITOLO 26
La luce della
luna creava forme
insolite sul selciato di pietra, un leggero vento dava vita alle fronde
degli
alberi, c’era assoluto silenzio. Ero seduta ai piedi di un
albero con la
schiena appoggiata al tronco e piuttosto che essere a dormire, come
chiunque
non avesse il turno di guardia, mi ero rifugiata nel piccolo giardino
presente
sul retro del tempio. Solas dormiva tranquillo, o almeno lo speravo,
sorrisi al
ricordo di qualche ora prima, quando avevo deciso di fare una
passeggiata
notturna e stavo per alzarmi dal letto, ma una sua mano mi aveva
stretto il
braccio, mi ero chinata su di lui rassicurandolo che non stavo
scappando, la
sua presa si era sciolta. Ogni tanto sentivo il bisogno di stare da
sola, per
pensare, ero sempre stata così, fin da bambina e anche se
era strano avevo
sempre odiato il baccano, soprattutto gli schiamazzi dei miei coetanei.
Il
silenzio era oro. Posizionai le mani con i palmi aperti, una di fronte
all’altra, delle scintille simili alle scariche di un fulmine
passarono da una
all’altra. Stavo semplicemente giocando, e sentire il mana
che scorreva mi rilassava.
Percepii una presenza, non me ne sorpresi, ormai era da parecchio che
ero lì,
se nessuno mi avesse notato, avrei iniziato a preoccuparmi sulle nostre difese notturne.
Continuai
tranquilla senza far capire
che me ne ero accorta e lo lasciai avvicinare, si stava celando
piuttosto bene,
non come un assassino, ma come un mago. Posai una mano al mio fianco e
infusi
nel terreno del mana. Ora era abbastanza vicino. L’individuo
venne investito
dalla mia magia e si bloccò, il suo incantesimo cedette,
rivelandolo. Alzai lo
sguardo e sorrisi
-Mìriel
che piacevole serata non credi?-
domandai divertita, dall’espressione scioccata che mi stava
mostrando,
continuai -Turno di notte? Sono lieta che qualcuno passi a controllare
anche il
giardino-
Sospirò
evidentemente seccata -Ora
controlli anche il lavoro dei tuoi sottoposti? Facendo giochi di luce?
Avrei
dovuto immaginarlo… chi è quell’idiota
che si infiltra e spara scintille a
caso-
La osservai -Ti
trovo bene, non
abbiamo avuto più occasione-
Mi
studiò torva, ma non accennava
parola, sembrava in conflitto se chiedere o no, rimasi in silenzio
aspettando.
-Cosa diavolo
sei tu? Quelle due ti guardano
manco fossi il Creatore sceso in terra-
Quelle due?
Probabilmente si riferiva
a Shani e Nala -Non so a cosa ti riferisci- risposi semplicemente
Decisa si
avvicinò inginocchiandosi
alla mia stessa altezza e guardandomi furiosa -Non prendermi in giro-
proferì
rabbiosa
Abbozzai un
sorriso -Perché dopo mesi
vieni a richiedermi ciò? Non ti sono mai stata simpatica da
quello che mi
risulta- e che ci fosse andato di mezzo Solas non aiutava ad avere un
rapporto
pacifico. Abbassò lo sguardo pensierosa e si
spostò al mio fianco -Perché mi
interessa una persona e non voglio che per una promessa fatta a te,
abbia dei
segreti con me-
Rimasi basita,
avevo capito giusto?
Questo mi era sfuggito… inclinai la testa studiandola
attentamente, si
allontanò di un po’ indispettita per
quell’attenzione indesiderata, sbuffò
-Quanto mai te
l’ho chiesto- si stava
per alzare, ma le misi una mano sulla spalla, mi fissò
attenta
-Dimmi…
è Nala?-
-No…
è una buona amica, ma no-
Non ci
credo… Shani!? E non mi aveva
detto niente! Non che dovesse per forza farlo, ma non avevo neanche
sospettato
nulla… ridacchiai. Mirìel seccata stava di nuovo
tentando di alzarsi, ma la
trattenni con forza
-Scusa, non ridevo per quello che
pensi tu, sappi
solo che le hai appena fatto prendere una promozione-
Mi
guardò sia confusa che sorpresa
-Lei non vuole…-
-Lo so, ma se lo
merita- mi serve
qualcuno che siano i miei occhi e le miei orecchie alla base -Non ti
preoccupare, non sbraiterà ordini-
-Quindi…
spara… cosa sei?-
-Darò
il permesso a Shani di dirtelo,
ma sia chiaro deve rimanere un segreto- risposi seria
-Affare fatto-
Dei passi,
qualcuno si stava
avvicinando -Ecco dove sei finita- disse Shani, che tempismo
Mi alzai -Bene,
bene, domani
pomeriggio ti voglio vedere, devo parlarti. Godetevi il resto della
notte,
almeno qualcuno controllerà il giardino, è
alquanto deserto- le feci
l’occhiolino e la rossa si bloccò a fissarmi per
poi prendermi un braccio e
guardare Mìriel
-Yen…?-
-Dimmi-
-Ir abelas-
Sorrisi -Di
cosa? Buonanotte- e mi
lasciò andare
Una volta
arrivata in camera, mi cambiai
e stesi a letto. Shani e Mìriel, chi l’avrebbe mai
pensato?
Un braccio di
Solas mi passò sulla
vita, teneva socchiusi gli occhi assonnati, gli posai una mano sul viso
e mi
avvicinai posandogli un bacio fugace sulle labbra -Dì la
verità, non hai
dormito molto-
Sorrise -E come
facevo? Mi mancava il
mio cuscino-
Ridacchiai e
chiusi gli occhi.
Ero in camera e
stavo sistemando le lettere
sulla nostra scrivania, le sue da un lato e le mie dalla parte opposta,
oltre a
vari libri che trovavo sparsi ovunque e rimettevo nel solito angolo,
non
sarebbe durato molto quell’ordine. Dovevo ancora capire cosa
ci combinava,
quanti ne leggeva contemporaneamente? E ogni settimana cambiavano! A
questo
ritmo si sarà letto tutta la biblioteca di Skyhold in due
mesi! Temibile, sì, a
leggere è un mostro, altro che lupo con gli occhi rossi, mi
fa un baffo! Mi
mossi e con un piede andai a sbattere contro qualcosa, abbassai il
viso, da
sotto il letto spuntava un angolo di un libro, sospirai, mi
inginocchiai e guardai
sotto, almeno era l’unico, era il quinto che trovavo, lo
presi e lo impilai sugli
altri. Bussarono.
-Avanti-
Shani, sorrise e
si richiuse la porta
alle spalle -Eccomi qua… e bhe… ora sai tutto-
Contraccambiai
il sorriso e con un
gesto la invitai a sedersi -Quindi tu e Mìriel? Wow! Pensavo
di aver capito
male quando me l’ha detto-
-Mi dispiace, te
l’avrei detto, ma
sono state un po’ complicate le cose, ma bhe…
è stata una sorpresa anche per
me, le prime volte l’avrei buttata giù dalla base-
Ridacchiai e le
misi una mano sulla
spalla -Contenta per voi, ma ti ho fatto venire qua perché
passerai di grado-
A quelle parole
le si spalancarono gli
occhi -Yen… io non…- proferì abbattuta
-Fammi finire,
non darai ordini, se
non strettamente necessario. Mi fido di te e ho bisogno di qualcuno che
all’interno della base mi faccia da occhi e orecchie. Sai
come funziona, appena
mi avvicino troppo o smettono di parlare o cambiano discorso, tutti
sanno che
sono la compagna di Fen’harel, se c’è
qualcosa che non va lo voglio sapere-
Sospirò
-Capisco, lo farò, qualcosa in
particolare?-
-Non al momento-
annuì con un cenno
del capo -Puoi dire a Mìriel della mia natura-
Mi
guardò basita -Sei sicura? Io… io
mi fido di lei, ma non siete mai state in grandi rapporti-
-Se tu ti fidi,
lo farò anche io-
Mi strinse una
mano -Ma serennas-
sorrisi
Si
guardò intorno -E con Solas?-
-Tutto bene, a
parte che non riusciamo
a stare divisi, una stupidaggine, ma il non riuscire a dormire
perché non ti è
affianco… non ci siamo visti per tre anni… mi
domando sempre come abbiamo
fatto- ridacchiai
-Ti capisco, me
lo domando anche io,
morirei dentro se Mìriel sparisse-
Le strinsi una
mano -Spero per te di
non provare mai, è devastante-
-Non immaginerei
neanche se trovassi
l’idiota di turno, nel tuo caso Ian, che mi bacia con la
forza, come hai fatto?
Al solo pensiero lo avrei ucciso-
Al ricordo
esibii una smorfia -Ci è andato
vicino, ma spiegare un cadavere non era la scelta migliore per tenerlo
nascosto-
Mi
guardò divertita -In effetti… devo
andare, ho delle cose da controllare, se no Abelas non me lo tolgo
più di
torno-
Ridacchiai -Va
bene, magari ci vediamo
dopo- la vidi uscire, ma appena aprì la porta stava per
scontrarsi con Solas
che si spostò per lasciarla passare, il volto era
inespressivo. Mi lasciai
cadere sul letto e chiusi gli occhi, lo udii entrare e la porta
richiudersi.
Silenzio, ed ero osservata, percepii il suo sguardo scivolare su di me.
-Quello che ho
sentito è la verità?-
Maledizione…
sospirai profondamente -Sì-
-E naturalmente
non era rilevante
dirmelo- udii del risentimento nella voce
Aprii gli occhi
e mi alzai a sedere,
era andato alla scrivania e mi dava le spalle, sfogliò delle
lettere fino a
prenderne una, si voltò senza guardarmi e deciso si diresse
verso la porta. Con
uno slancio lo presi da una mano e si fermò, restava in
silenzio.
-Cosa avrei
dovuto dirti? Che
quell’idiota tramite le sue mani e la sua bocca mi ha fatto
provare un ribrezzo
che non avevo mai provato prima? È vero, ho pensato di
ucciderlo per un attimo,
ma non l’ho fatto… o avrei dovuto dirlo a te
così che concludessi quello che io
non avevo finito?- dissi seria
-Se ti
rispondessi, di sì?-
-Cosa sarebbe
servito? Non voglio
delle morti se non necessarie-
-Non necessarie?
Lui ti ha toccato,
contro la tua volontà! Avrebbe potuto…-
-Cosa? Se
così fosse. Se solo lo
avesse pensato. No, non sarebbe vivo- lo lasciai andare, ma non si
mosse -Sei
uno stupido- aggiunsi
-Bhe…
grazie, ora sarei io lo
stupido?-
-Non crederei
mai, che se a te
succedesse qualcosa del genere me lo verresti a dire-
-No? Sentiamo il
perché- e si girò
verso di me
Sospirai
spazientita e lo ignorai, mi
rimisi seduta per poi sdraiarmi e incrociai le braccia al petto.
Fenedhis! Ma
guarda se dobbiamo discutere su una cosa del genere!
-Dimmi, se
venissi baciato contro la
mia volontà non dovrei dirtelo? Ah bhe…
dimenticavo, tu hai fatto la stessa
cosa, deve essere irrilevante come gesto- continuò
provocatorio
Mi rialzai a
sedere offesa -Bene,
visto che i miei baci sono irrilevanti, me ne vado!- mi alzai e non
soddisfatta
gli andai di fronte e agganciai un piede ad una sua caviglia, tirando
con
forza, perse l’equilibrio. Lo fissai arrabbiata
-Andrò a cercare qualcuno a cui
piacciano, chissà magari quella recluta che ti sta sempre
intorno nella speranza
di vedermi, ne sarà alquanto felice- uscii lasciandolo sul
pavimento e sbattei
la porta alle spalle. Idiota, idiota, idiota! Cosa avrei dovuto dirti?
Razza d’idiota!
Manco mi fossi divertita! Meno male che dici di fidarti di me! Vai al
diavolo!
Idiota! Camminai decisa e con furia, andai a sbattere quasi contro a
Elen che
si scostò prontamente -Yen… cosa…?-
-Non ora Elen,
per favore- tagliando
sul nascere qualunque domanda e mi diressi verso la sala delle armi,
tirai su
un paio di pugnali, i miei li avevo lasciati in camera e non avevo
alcuna intenzione
di tornarci, presi anche un arco e dei guanti in pelle. Uscii, notai
una
mantella appesa, la presi e con un gesto fluido la indossai, senza
fermarmi.
Ora ero di fronte l’Eluvian, lo attivai
“Abelas”
lo chiamai mentalmente
“Ditemi”
“Informa
Fen’harel che non tornerò per cena e neanche per
la notte”
“Cos…
mia signora, cosa…?”
“Fallo,
grazie”
Lo attraversai.
Giunsi nella foresta
sottostante la base, camminai a lungo, avevo una vaga idea di dove
stavo
andando. Percepii una interferenza del mana, a cui risposi “Guidami”.
Seguii il potere che sentivo ritrovandomi
sul limitare del lago, accostai la vegetazione, finché non
si diradò del tutto
ed ebbi davanti una parete rocciosa, notai conficcati in essa degli
spuntoni di
ferro, li osservai, stavano arrugginendosi, che fossero quelli usati
dai
mercenari? Iniziai ad arrampicarmi lentamente, ogni ferro che toccavo
lo
rafforzavo con della magia, non avevo intenzione di imparare a volare.
Mi fermai a
metà riprendendo fiato. Cavolo
Yen, il fiatone? Come posso essere già stanca? Non va bene,
no che non va bene.
Continuai, finalmente raggiunsi la sporgenza e mi issai per poi
sdraiarmi,
ansimavo e stava calando la sera. Oh cavolo, devo riiniziare ad
allenarmi,
altro che Evanuris, me li scordo andando avanti così e direi
che se pur molto
piacevole fare l’amore non basta. Il pensiero mi aveva fatto
tornare in mente
il mio stupido lupo, idiota. Un’ombra coprì il
cielo, una grande testa triangolare
piena di scaglie blu, alzai una mano verso le narici e la posai sul
muso -Ciao,
come va?- al mio tocco ricevetti uno sbuffo freddo che mi
scompigliò ulteriormente
i capelli e alleviò il caldo che si era impossessato del
corpo, ridacchiai e mi
alzai togliendomi la polvere dagli abiti. Udii dei lievi ringhi e vidi
spuntare
dalle zampe posteriori due piccoli draghetti, avevano entrambi delle
scaglie
scure con dei riflessi argentati. Bhe… piccoli per modo di
dire, erano alti
quanto me. Si fecero vicino annusandomi, uno di loro cercò
di assaggiarmi,
ricevette un ringhio di protesta dal mio drago e si quietò
ubbidiente. Sorrisi
a quel gesto e li toccai accarezzandoli -Sei papà? Non me
l’avevi detto… quindi
vedrò anche la vostra mamma?-
Il mio drago
sbuffò infastidito, un
draghetto iniziò a tirare testate al padre, invece quello
rimasto di fronte a
me si stava godendo le coccole, ad un tratto ricevetti una leccata.
Rimasi
interdetta e risi pulendomi il viso con una mano. Ok, avrei detto a
Solas che
lo sostituivo con un drago, direi che quella leccata era piena di
significati.
-Sono contenta
di essere venuta a
trovarti, avevo bisogno di fare qualcosa di diverso…-
Il mio drago si
girò dandomi le spalle
e facendo strada, i
draghetti
incuriositi mi stavano vicino. Le pareti di roccia si ergevano larghe
all’inizio, ma più avanzavamo più si
restringevano portando a una grotta buia.
Aprii una mano di fronte a me e feci comparire una fiamma per fare un
po’ di
luce, almeno vedevo dove mettevo i piedi, c’erano ciottoli di
pietra sparsi
ovunque e qualche scheletro, penso di cavalli e altri animali divenuti
un
pranzo. Poco dopo quel che rimaneva dei raggi del sole al tramonto
filtrava da
una fessura in alto, da dove notai iniziavano a comparire la luna e le
prime
stelle. Ci fermammo visto che eravamo giunti al limitare della grotta,
mi
guardai attorno, pietre e altri scheletri di vari animali, anche
qualche
teschio umano…
Il mio drago si
sdraiò e i due
draghetti gli si fecero vicino accoccolandosi vicino a lui per dormire.
Ebbi un
brutto presentimento alla mancanza della madre. Il mio drago di un blu
scuro
con linee di un azzurro elettrico, ringhiò deciso
osservandomi. Le iridi a
causa del buio che avanzava si stavano allargando e per via della poca
luce
brillavano, era un invito ad avvicinarmi. Lo feci e mi sedetti vicino
ai draghetti
che senza esitazione si erano già addormentati sereni, mi
appoggiai a loro,
emanavano un calore piacevole, la grande testa triangolare del mio
drago si
avvicinò, studiandomi attento, abbozzai un sorriso.
-Non ti
preoccupare, starò bene, non è
la fine del mondo, è assurdo litigare su una cosa del genere
però… non trovi? È
successo qualche mese fa… mi ha fatta sentire come se lo
avessi tradito, quando
al solo ricordo mi viene il vomito…-
Alzai il viso,
ormai era quasi
completamente buio, rimisi la mia attenzione sul drago -Però
io ho ancora
l’occasione di parlargli… tu no invece…
vero?- continuava a fissarmi con quegli
occhi luminosi -Se dicessi che anche dopo quello che mi ha detto mi
manca?-
ridacchiai triste, il mio stomaco brontolò, ma non avevo
fame…
Dovrei scusarmi?
E per cosa? Per non
aver voluto farlo preoccupare o far ammazzare un idiota che non
è degno neanche
della sua attenzione? Non mi sarò fidata, ma non gli ho
fatto niente di male… con
tutto quello che poteva dire, proprio quello…
Avrei potuto
scegliermi una vita più
semplice, l’occasione mi è stata offerta, senza
avere affianco un Dio stupido,
orgoglioso e arrogante, con cui è un piacere anche
discutere. No, avrei dovuto
scegliere qualcuno che mi dicesse sempre di sì, sarebbe
stato alquanto noioso,
ma almeno adesso me ne vivrei tranquilla ad allevare mabari…
noiosa, felice,
tutto perfetto. Senza di lui che mi fa impazzire nel volerlo aiutare.
Aver
sofferto per tre anni la sua mancanza… chi me l’ha
fatto fare? Per poi sentirmi
dire che i miei baci sono insignificanti! Un moto di rabbia
resuscitò, io che
da stupida ragazzina innamorata volevo qualcosa di più da
lui in quei giorni e
non lo ottenevo, anche se vedevo lo stesso identico desiderio nei suoi
occhi. E
quando lo avevo notato in un umano, che più che volentieri
mi osservava e mi
avrebbe portato a letto, lo avevo rifiutato perché non
è quello che volevo, non
era la persona che volevo che mi toccasse, ma un umano che con solo
qualche
parola andava in crisi. No, volevo il mio Temibile Lupo che ogni volta
mi
teneva testa e mi spiegava cosa stavo sbagliando, che esibiva la sua
disapprovazione senza remore. No, io ho voluto un lupo che mi dominasse
fino a
catturarmi lo spirito, mi ha posseduto anche se non mi aveva mai
toccato fino a
quel punto. E quando qualche mese fa finalmente abbiamo fatto
l’amore, è stata
la cosa più bella che mi fosse capitata fino a quel momento
nella mia vita,
ogni volta farlo è una gioia, ci capiamo perfettamente,
siamo in totale
sintonia.
Per un idiota
del genere, arriva a
dirmi quello? Ti fulmino! Stupido! Le guance mi si bagnarono, ma me le
asciugai
subito con una mano, tirai le gambe verso il petto e appoggiai il viso
contro
il braccio che tenevo sulle ginocchia, non volevo pensare
più a niente.
Mi ritrovai
nella nostra camera, me lo
aspettavo, non potevo avere il lusso di non pensare a nulla neanche
quando
dormivo con lui. Lo ritrovai seduto sul letto, chinato in avanti con i
gomiti
appoggiati alle ginocchia e le mani conserte, non mi guardava.
Incrociai le
braccia al petto e rimasi in silenzio.
-Dove ti trovi?-
domandò nervoso
-Cosa ti
importa? Magari nel letto di
qualcuno dopo del buon sesso- la rabbia non era scomparsa e non mi
importava di
ferirlo, lo vidi stringere le mani molto forte, le nocche erano
bianche, ma non
rispondeva.
-Visto che
è stato fantastico vorrei
riposare ora, senza l’idiota di turno- continuai imperterrita
Si
alzò di scatto e mi mise le mani su
i fianchi, era furioso -Smettila-
-Di fare cosa?
Ti sto dicendo cosa ho
fatto, dovresti esserne contento-
La mascella si
indurì ulteriormente,
anche la presa sulla mia vita era più forte -Smettila- disse
ancora e si stava
chinando su di me, ma lo evitai -Trova qualcuna che ti baci meglio di
quel che
so fare io- risposi fredda
-Dove sei?-
-Lontano,
così da non poter più
rischiare di darti…- due dita mi si posarono sul mento
alzandomi il viso, prese
possesso della mie labbra affondando con la lingua. Cercai di ritrarmi,
ma mi
divorava con foga, mi sfuggii un gemito, si staccò per
riprendere fiato e tentò
ancora di baciarmi, ma voltai il viso verso il basso, le sue mani si
avvolsero
sulla mia schiena, abbracciandomi, sentivo il suo respiro vicino
all’orecchio. -Vhenan-
sussurrò, mi irrigidii e sospirò profondamente
-Ir abelas… non volevo dirti una
cosa del genere- fino a quel momento non avevo ricambiato
l’abbraccio,
istintivamente lo avrei fatto, ma mi ero bloccata. Feci scivolare le
braccia
sulla sua schiena. Stava chiedendo scusa, e so che non era una cosa
facile con
il carattere che si ritrova.
-Hai sempre
chiesto scusa, solo a me-
già dalle prime volte, non l’ho mai sentito
porgerle ad altri
-Solo a te
perché… solo con te posso mettere
da parte il mio orgoglio-
-Scusa…-
cedetti anche io
-Dove ti trovi?
Sto… impazzendo!-
proferì nervoso
Sorrisi e lo
fissai in viso, quella
stupida barriera che si era creata prima tra noi, si era disintegrata
in un
attimo -Al sicuro… credo di avere un nuovo spasimante-
insinuai apposta in modo
vago
Era attento e
perplesso, non
rispondeva, continuai -Ha degli occhi ipnotici, è simpatico,
potente…- la sua
presa si era alleggerita e mi stava lasciando andare, era sconvolto, lo
trattenni -Ha delle spesse scaglie, una lunga coda…- non
riuscii a continuare,
coprì la mia bocca con la sua, ci staccammo senza fiato -Sei
uno stupido
orgoglioso!- replicai senza pietà -Prova ancora a pensare
che potrei farmi
toccare da qualcun altro che non sia tu che ti…-
affondò di nuovo la lingua
nella mia bocca. Mi si era annebbiata la mente, contraccambiai quel
bacio così
possessivo.
-Dove sei?
Voglio venire da te-
sorrisi a quelle parole, mi mancava anche lui -Te l’ho detto,
dal mio nuovo
spasimante che ha una bellissima coda. Se te lo meriti
tornerò quando farà
giorno-
-Non ho
intenzione di aspettare
l’alba, fammi sentire il tuo potere, lo hai completamente
celato da quando hai
sbattuto la porta-
Picchiettai le
dita sul suo petto, gli
rivolsi un sorriso malizioso -Non voglio che spaventi il mio drago e
che vi
facciate del male a vicenda, non ci penserebbe due volte visto che ha
dei
cuccioli-
-Cuccioli?-
rispose perplesso
-Già,
due, molto carini, ora sto
dormendo insieme a loro, e uno mi ha dato una leccata molto
appassionata-
risposi divertita
Prese ad
accarezzarmi la schiena con
movimenti circolari e rilassanti -Pensavo fosse maschio-
Ridacchiai
-Infatti, ma penso che la
madre non sia presente… deve esserle successo qualcosa- le
mani scesero fino al
fondoschiena premendo il mio bacino contro al suo -Deve essere un
vizio…-
provocai
-Cosa?-
domandò curioso
-Mettere sempre
le mani lì- e posai
una mano su un suo braccio
Ridacchiò
-Se hai un bellissimo
sedere, cosa posso farci?-
Le guance mi si
scaldarono -Stupido…-
Sorrise e
premette la sua bocca sulla
mia -Vhenan, fammi sentire il tuo potere, non sopporto starti lontano e
il
drago capirà…- non attese una mia risposta
baciandomi ancora. Mi stava
coccolando e mi stavo lasciando andare senza esitazione, perdendomi nel
suo
sapore. In un momento di lucidità ripresi il controllo
staccandomi dalle sue
labbra, fissai i miei occhi grigi che erano imploranti, sembrava un
lupacchiotto
che mi supplicava. Gli posai le mani sul viso -Smettila di fare questa
faccia-
stava riuscendo nel suo intento, abbozzò un sorriso, ma non
si arrese si
avvicinò ancora dandomi un bacio fugace -Che faccia?-
rispose innocente
Sospirai
divertita, gli sorrisi
-Questa da lupacchiotto-
-È la
mia faccia- replicò tranquillo,
sei un furbacchione -C’è da scalare una parete di
roccia, non voglio rischiare
che al buio ti faccia male-
Mi
posò un bacio sulla fronte -Dubito
che manchi molto all’alba e vengo io da te, quindi?-
Lo fissai seccata e poi sospirai, gli spiegai dove ero. Soddisfatto mi baciò ancora.
Cosa
c'è di meglio se non riiniziare con una bella litigata? XD
Anche se non riescono a tenersi il broncio a lungo XD
E visto che i mesi passano, salteranno fuori nuove coppie per la nostra Dea dell'amore che si ritroverà a svolgere il proprio compito senza rendersene conto XD
Al prossimo capitolo!