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Autore: terryoscar    27/08/2018    7 recensioni
Autrici: Aizram e Terryoscar
“ Avventura sulle Alpi” nasce per caso.
Aizram ed io ci siamo conosciute grazie alla mia prima pubblicazione: ” Oscar storia di un grande amore.”
“Dopo averla portata a termine, Aizram mi ha contattata, chiedendomi di scrivere un’altra storia ma allegra e divertente riguardo ai nostri personaggi preferiti: Oscar e André.
Inizialmente le ho detto che non sapevo nemmeno cosa scrivere, e lei mi ha suggerito di fargli fare un bel viaggio verso le Alpi.
I primi tre capitoli li ho scritti da sola, prendendo spunto i suggerimenti di Aizram ma poi, grazie alla tecnologia di cui usufruiamo abbiamo scritto i capitoli successivi in tempo reale: tramite skipe.
Quindi questa storia è scritta a quattro mani da Terry e Aizram. Si sa due cervelli funzionano meglio di uno!
E così nasce “Avventura sulle Alpi!”
Qui avremo il generale che tenterà di convincere sua figlia a sposarsi, perché a suo dire ormai incontrollabile da quando frequenta i Soldati della Guardia e sopratutto pretenderà da lei un erede a cui tramandare il titolo nobiliare. Naturalmente Oscar di sposarsi non ne vorrà sapere, quindi si scontrerà con suo padre, e non solo con lui ….
Genere: Comico, Commedia, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Alain de Soisson, André Grandier, Generale Jarjayes, Madame Jarjayes, Oscar François de Jarjayes
Note: OOC | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'IO SONO IL GENERALE JARJAYES'
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Angolo delle autrici:
Questa sera ci prendiamo un piccolo spazio per noi. Questo capitolo verrà pubblicato già il 27 agosto, per nostra lentezza nell’ennesima rilettura, ma avremmo voluto, in qualche modo, fare gli auguri al nostro Andrè. Purtroppo, a questo punto del racconto, siamo a metà luglio del 1788, e non siamo riuscite a mettere nulla per il suo compleanno. Ci dispiace, ma gli promettiamo che, nel tempo del racconto, festeggerà degnamente la ricorrenza!
Nel mondo reale, gli facciamo gli auguri….Auguri Andrè!




Incontri, e scontri, per la missione
 


Il sole albeggia già da un po’, dopo esserci recati da Sua Maestà ed essere stati informati del nuovo viaggio che dovremo intraprendere per portare a termine la missione, Andrè mi ha fatto una terribile scenata di gelosia per via di Girodelle, che, per ordine delle Loro Maestà prenderà parte, alla missione.
Abbiamo lanciato i cavalli al galoppo, finalmente siamo arrivati in caserma.
Percorriamo velocemente i corridoi, incrocio un mio subalterno e gli dico: “Sergente, fate venire immediatamente nel mio ufficio il caposquadra Sassoin e il sodato La Salle!”
“Sissignore, vado immediatamente!”


Andrè ed io entriamo nel mio ufficio, tiro fuori le pratiche ed i dispacci accumulati durante la mia assenza e dico: “Andrè dovrai darmi una mano per catalogarli tutti, prima della nostra partenza, e poi …”
Sento lo sguardo di Andrè addosso, gli chiedo: “Cosa c’è, perché mi stai guardando?”
“Oscar, tu mi stai parlando di catalogare le pratiche con l’intento che al tuo ritorno sia tutto in ordine, ma al tuo ritorno ci attende il congedo, o forse lo hai dimenticato?”
Alzo il capo dalle mie scartoffie, lo guardo decisa e gli dico: “Certo che non l’ho dimenticato, è solo che l’abitudine mi induce a comportarmi in un certo modo … sta tranquillo Andrè, al nostro rientro, chiederemo il congedo e ci ritireremo a vita privata … come tu desideri … e come desidero anch’io !”
“Oscar …”la sua voce è un sussurro, un sospiro.

Andrè mi guarda con tenerezza … ci scambiamo uno sguardo tenero ed appassionato, carico di promesse, di parole non dette. I nostri silenzi sono carichi di noi, ci basta uno sguardo per comprenderci ……. Ma i nostri pensieri vengono distolti …..
Bussano alla porta.



“Avanti!”

“Comandante, Capitano .. siamo a i vostri ordini!”
 
Si mettono sull’attenti e fanno il saluto d’ordinanza. Impeccabili.


“Alain, Gerard, devo parlarvi, chiudete la porta!”
“Sissignore!”
Gerard chiude la porta, ed io dico: “Sarò breve e concisa .. Alain, Gerard, tenetevi pronti, dopo domani partiremo nuovamente per una missione, o meglio, dobbiamo portare a termine la missione che ci è stata affidata mesi fa!”
Gerard mi dice: “Ma Comandante, la missione non è andata a buon fine?”
“Certo che si Gerard, ma c’è stato un imprevisto, dobbiamo ripartire, la nuova destinazione sarà nuovamente l’Italia, esattamente questa volta ci recheremo a Torino e infine andremo in Austria, a Vienna. Faremo parte del tragitto della precedente missione, fino a Verona, da lì poi saliremo per attraversare le Alpi. Se invece il tempo dovesse essere poco favorevole, dovremmo passare nuovamente da Venezia per poi proseguire verso Trieste, decideremo durante il viaggio, decideremo assieme al Generale mio Padre, ci sarà anche lui con noi”.
Il primo a ribattere come sempre è Alain: “Accidenti Comandate, questa missione dovrà perdurare ancora più di quella precedente!”
“Infatti sarà così … nella scorsa missione la destinazione era soltanto Venezia, questa volta invece, sarà molto più lunga come tragitto”

Vedo i miei soldati un tantino smarriti, certo dirgli che affronteremo questo nuovo e lungo viaggio, capisco che non gli faccia molto piacere!

“Questa volta, però, non saremo solo noi a prendere parte alla missione, si unirà al gruppo il Maggiore Girodelle …”
Vedo Alain sorprendersi e ribattere: “Cosa? Il cappellone? Quel damerino imbellettato?”
“Alain questa volta voglio da parte tua massima serietà, niente discussioni con mio padre e niente complicazione di nessun genere! Mi sono spiegata Alain?”
“Si però Comandante, perché il damerino dovrà prendere parte alla missione, non bastiamo noi?!! Se non sbaglio, nella missione precedente, a parte qualche incidente, ce la ci siamo cavata benissimo ….”
Vedo Alain perplesso, gli chiedo: “Cosa ti succede, pensi di sottrarti al tuo dovere?”
Alain ribatte: “Non si tratta di venire meno a i miei obblighi Comandante, ma …”
“Ma?......Cosa c’è Alain, perché tanta titubanza?”
“Comandante, immagino che staremo fuori parecchio tempo …... qualche mese o sbaglio?”
“Si, è così, è inutile girarci intorno! … Sappiate che il viaggio si prospetta più lungo della scorsa missione, forse tre quatto mesi .. anche più. Non è possibile stabilire una data ben precisa, quindi tenetevi pronti per qualsiasi tipo di evenienza …. In questo nuovo viaggio che intraprenderemo è sicuro che affronteremo molte difficoltà .”

Vedo i miei soldati alquanto preoccupati.
“Alain stai pensando a Sabrina?”
“Si Comandante, lasciarla per tutti questi mesi da sola …. Molto probabilmente farò ritorno a casa …... forse appena in tempo per la nascita di mio figlio, e lasciarla da sola …”
“Ti capisco perfettamente Alain, ma non devi preoccuparti per lei. A casa mia starà benissimo, lì ha tutta l’assistenza di cui avrà bisogno, non dovrà occuparsi nulla, e poi c’è sempre la nonna di Andrè, mia madre .. sta tranquillo, la lasci in buone mani.”
“Su questo non ho alcun dubbio Comandante, è solo che non pensavo di lasciarla così tanto presto, e soprattutto in queste condizioni! Comunque mi sentirò tranquillo lasciandola in buone mani! … E va bene Comandante, mi preparerò per la missione nei migliori dei modi.”
“Alain sono stata chiara prima, circa i tuoi colpi di testa?”
“Comandante Oscar, ormai sono un uomo sposato, e tra un po’ sarò padre, se prima correvo dietro alle gonnelle adesso non ho più motivo di farlo, anche se… sarà dura tutti questi mesi di astinen ….”
“Alain! Vedi di non dire stupidaggini, sappiti comportare, e non voglio ascoltare stupide giustificazioni da parte tua, chiaro?”
Sono furibonda, guai a lui se sgarra! Scuoto la testa, lo guardo di traverso, con uno sguardo di ghiaccio, uno di quelli che fanno fuggire tutti.


“Si, Comandante, state tranquilla, non ho alcuna intenzione di mancare di rispetto a mia moglie!”
“Bene, è quello che volevo sentirti dire Alain! .. E tu Gerard, ti vedo pensieroso, hai qualche domanda da fare?”
“No Comandante, devo sperare che la mia mogliettina non mi faccia nessuna scenata, quando saprà che dovrò lasciarla sola per tanto tempo! Sapete, ci siamo sposati soltanto tre giorni fa, e credo che non le farà molto piacere, ma è il mio lavoro, e non posso farci niente! ... Non preoccupatevi Comandante ci sarò, non mancherò e, come sempre, a i vostri ordini!”
“Grazie Gerard! So che su di te posso fare affidamento! … Bene, allora posso contare su di tutti e due, voi lo sapete, vi ritengo i migliori soldati del reggimento, ed è per questo motivo che la mia scelta è ricaduta nuovamente su di voi!”
“Comandante, se affronteremo un viaggio così lungo, il nostro bagaglio sarà il medesimo dell’altra volta?!”
“Si, dovrà essere il medesimo. Alain, Gerard, non vi ho detto ancora tutto, a noi si uniranno, oltre al Maggiore Girodelle, anche due delle mie sorelle con i loro rispettivi mariti.”
“Cosa?!! Ma Comandante il Vostro è uno scherzo?”
“Assolutamente no, Alain, non sto affatto scherzando, verranno anche loro con noi!”
“Ma Comandante, loro non sono dei soldati … perché dovrebbero far parte della missione?!”
“Alain, vedo che ti va di scherzare, è ovvio che nessuno di loro è un soldato .. il Maggiore Girodelle dovrà occuparsi della sicurezza dei miei cognati, per quanto sappiano usare le armi, o almeno spero, non sono dei soldati. Voi due invece veglierete sulla sicurezza delle mie sorelle, intesi?”
“Ma Comandante, saranno soltanto un fardello, perché dovrebbero venire in missione, io sinceramente non capisco.”
“Vedi Alain, non dovrà sembrare una spedizione militare, ma piuttosto un viaggio di piacere che la famiglia Jarjayes dovrà intraprendere.”
“Comandante, a dirlo sembra facile, però noi dovremo affrontare innumerevoli disagi: notti in tenda, scarsa igiene personale, mosche, zanzare e per delle dame come loro, non sarà per niente facile.”
“Alain lo so benissimo, dovranno affrontare un’infinità di disagi .. non sarà facile per loro, ma non c’è altra soluzione, non è una nostra idea ma sono ordini impartiti da Sua Maestà il Re! Mi sono spiegata? … Stasera stessa anche loro verranno informate della faccenda.”
“Ma come, le vostre sorelle ancora non ne sanno nulla?”
“No! Non ancora! Della missione, siamo stati informati appena stamattina. Comunque soltanto i loro mariti verranno messi al corrente del vero motivo del viaggio … loro soltanto! …. Mio padre dirà alle mie sorelle che dovremo recarci a Torino a causa di alcuni affari tralasciati ormai da anni, inerenti a delle proprietà che appartengono alla nostra famiglia … invece per quanto riguarda il viaggio che intraprenderemo per Vienna, le faremo credere che sarà un semplice viaggio di piacere.”
“E voi davvero pensate che crederanno a questa storia? E se si rifiutassero?”
Andrè interviene: “Alain, per caso non conosci il Generale? Vedrai, saprà essere convincente, e poi non credo che alle mie cognate dispiacerà fare un viaggio nella bella Italia, anzi, se le conosco un po’ direi che appena il loro padre glielo proporrà, non se lo faranno ripetere.”
Gerard ribatte: “Comandante, e se malauguratamente durante il viaggio dovesse accadere un imprevisto qualsiasi … un assalto da dei banditi, e dovessero capire il vero motivo di questo viaggio, non credete che ci potrebbero dare dei problemi?”
“Certo che può accadere, ma noi tutto questo dobbiamo evitarlo in qualsiasi modo, venendone a conoscenza ci creerebbero soltanto dei problemi, e poi … non possono sottrarsi e tanto meno protestare, rimane comunque un ordine di Sua Maestà il Re! … e questo è quanto!”
“Comandante, un’ultima domanda, chi delle vostre sorelle si unirà a noi?”
“Le uniche in grado di prendere parte al nostro viaggio sono Marianne e Joséphine.”
Vedo Alain sghignazzare e dire: “Uhmm….. A quanto pare avremo a che fare con le donne più temerarie della famiglia Jarjayes. Con madame Joséphine al seguito non so se a questo punto dovremo davvero preoccuparci di scortarla, secondo me farebbe scappare anche il più crudele dei male intenzionati che potremmo incontrare per la via ihihihih … già mi immagino i battibecchi tra lei e il Generale, non voglio nemmeno pensarci!”
“Alain, è proprio questo che dobbiamo evitare, non voglio alcun tipo di discussione, saremo in tanti e non si capirebbe più nulla; quindi vi ordino massima disciplina! .. E’ inutile ricordarvi che esigo la discrezione più assoluta, a tutti direte che vi è stato affidato il compito di accompagnare la mia famiglia in un viaggio e nient’altro, intesi?”
“Sissignore!”
“Ci incontreremo la mattina della partenza, all’alba, a palazzo Jarjayes. Per scortare le mie sorelle, vi alternerete alla guida della carrozza. Gerard, Alain, avete altre domande da fare?”
“No Signore!”
“Allora potete andare, vi aspetto domani pomeriggio a palazzo per organizzare il viaggio”
“Agli ordini Comandante!”

Vedo Alain e Gerard lasciare il mio ufficio, Andrè mi guarda e mi dice: “Oscar, loro sono stati informati, adesso toccherà al resto della famiglia.”
“Si Andrè, lo faremo stasera prima di cena, adesso dobbiamo occuparci di lasciare tutto in ordine e informare il Colonnello Da Guillè circa la nostra partenza ….”

Bussano alla porta.

“Avanti.”

“Comandante, Capitano.”

“Siete voi Colonnello Da Guille, cercavo Voi, ho bisogno di parlarvi, prego accomodatevi! …”
“Comandante, cosa succede?”
“Colonnello vi informo che, a partire da domani sera, prenderete nuovamente il totale controllo della Guardia Metropolitana, io partirò per una nuova missione, con me verrà, oltre al capitano Grandièr, anche i soldati Sassoin e La Salle, mancheremo per svariati mesi … tre, quattro forse più, non ci è dato saperlo, nel frattempo provvederanno a sostituirmi, anche perché questa è l’ultima missione a cui prenderò parte, al mio ritorno mi attende il congedo.”

Vedo Andrè sorridermi.

Il Colonnello mi dice: “C’era d’aspettarselo Comandante, immaginavo che a breve avreste lasciato il servizio, mi pare ovvio, dunque partire … quando?”
“Dopo domani all’alba, Andrè ed io ci occuperemo di riordinare l’archivio, così lascerò in ordine, e Voi nel frattempo potrete organizzarvi nei miglior modo possibile, almeno fino a che non verrò sostituita.”
“Si certo Comandante, non mi resta che augurarvi buona fortuna … e che tutto vada nel migliore dei modi!”
“Grazie Colonnello!”
“Con permesso Comandante.”

Da Guillè si mette sull’attenti, e lascia il mio ufficio. Andrè lo saluta come di costume, essendo un suo sottoposto.

“Andrè mi guarda con espressione felice, mi si avvicina, mi abbraccia, mi posa un piccolo bacio tra i capelli e mi dice: “Desideravo sentirtelo dire …”
“Parli del mio congedo?”

Mi allontana appena da lui e mi sussurra con tenerezza: “Si …” mi sorride, con il suo splendido sorriso, mi guarda con i suoi occhi verdi, del colore dei boschi, con uno sguardo caldo, in cui si legge tutto il suo amore. Si, mi ama. Ed io lascerò la divisa per lui, per l’uomo che amo.
Mi bacia, con passione, mi stringe a se e mi dice: “Comandante, il lavoro ci aspetta!” e sorrido nuovamente. Un sorriso disarmante, sincero.




E’ tardo pomeriggio, sono appena rientrato dal Comando, conduco il mio cavallo nelle scuderie e lo affido a Jacques, gli dico: “Mia figlia Oscar e Andrè sono tornati?”
“No Generale, non ancora.”
“Uhmm … occupati del mio cavallo.”
“Si Signor Generale!”

Non vedo nessuno nel parco del palazzo .. che strano, ma dove saranno tutti! … Mi aggiro nei piani bassi del castello, un pensiero pervade la mia mente.
Percorro i corridoi adibiti alla servitù, sono davanti alla porta della lavanderia, mi guardo prima intorno .. non c’è nessuno …... apro ed entro. È un unico ambiente, ampio, illuminato da delle finestrelle, con le pareti in pietra ed il pavimento in cotto, il soffitto è composto da due volte a botte, a sorreggerlo le spesse pareti perimetrali ed una fila di pilastri al centro. Continuo a guardarmi intorno, voglio assicurarmi che non mi veda entrare nessuno, e vedo le lavandaie indaffarate nel loro lavoro. Appena mi vedono, tutte si alzano dai loro lavatoi, e mi salutano con il dovuto rispetto.


“Buonasera Signor Generale!”
“Uhm …... Buonasera ….”
Mi avvicino alla prima che mi capita e le dico: “Chi di voi si occupa di lavare gli indumenti di mia figlia Oscar?”, con tono duro, altero.
Una donna in fondo alla lavanderia mi dice: “Io Signor Generale!”
Guardo le altre e dico loro: “Procedete pure nel vostro lavoro.”


Percorro la lavanderia, mi rendo conto che le tinozze sono tante e piene di indumenti, vedo il pavimento umido, c’è dell’acqua riversata a terra … continuo a percorrere l’enorme ambiente, fino a raggiungere la donna che lava gli indumenti di mia figlia, le chiedo: “ Ehmm … hai lavato le pezze di mia figlia?” con assoluta noncuranza, come se fosse la domanda più banale che potessi fare.


“No Signore, non è ancora tempo ..”
“E .. tra quanti giorni … ehmm … le .. dovrai .. uhm.. lavare?”
“Manca ancora una settimana Signore!”
“Capisco …. Non fare parola con nessuno della nostra conversazione.”
“State tranquillo Signore, sarà discreta.”

Vedo le donne lavorare, appena passo davanti ai loro lavatoi si fermano per evitare di bagnarmi, mi salutano con un inchino, le guardo con severità: è il mio modo di salutarle.
 Percorro con cautela la lavanderia, il pavimento è abbondantemente bagnato, una delle donne mi dice: “Fate attenzione Generale, con tutti questi panni da lavare, il pavimento è molto bagnato, è davvero pericoloso aggirarsi per la lavanderia!”
Cammino a passo sicuro e ribatto: “Donne, se voi vi aggirate in questo posto, non vedo perché un Generale dell’esercito non poss……”


Non finisco di ribattere che senza rendermene conto perdo l’equilibrio, sento un piede scivolare su tutta questa acqua viscida a causa del sapone, sto per cadere, mi aggrappo al manico della prima tinozza che trovo, ma si ribalta, l’acqua mi si riversa addosso con tutto il suo contenuto. Mi ritrovo sul pavimento, steso e impregnato dall’acqua saponata e sporca. Intorno a me, vedo le donne soccorrermi e lanciare delle grida: “SIGNORE GENERALEEEE, vi siete fatto male Signore?!”
Le donne tentano di sollevarmi, ma io con stizza le allontano, e urlo:
“VIA VIA .. NON MI SONO FATTO NULLA! .. Ma vi pare che un Generale dell’esercito si faccia male per una semplice scivolata? Andate via .. non ho bisogno del vostro aiuto per rialzarmi, faccio da solo!”.
 Sono sdraiato a terra, gli abiti fradici, la parrucca incipriata fuori posto, il cappello a terra. Ho un’espressione disgustata in viso, mi annuso, ho un odore terribile.

C’è acqua dappertutto, mi sollevo delicatamente perchè temo di cadere nuovamente, il pavimento è diventato ancora più scivoloso di prima per via del sapone, In un primo momento non bado alle condizioni in cui riversa la mia divisa impregnata dall’acqua putrida mescolata al sapone e ribatto: “Vi ordino di non gridare! Nessuno deve sapere che sono passato per la lavanderia, e soprattutto di quanto accaduto! .. Guai a voi se osate parlare, sono stato chiaro?”
“Si si certo, però Signore guardate come siete ridotto! Come potranno qui a palazzo non notare che siete passato per la lavanderia in queste condizioni?”
Riconosco che la donna ha ragione, le dico: “Chiamate Nanny, fatela venire qui immediatamente!”
“Sissignore!”
“Ehi tu …... un momento, dille di portarmi dei vestiti puliti, degli asciugamani e ….. accidenti ….. l’acqua è entrata anche negli stivali! Ditele di portarmi anche delle scarpe ..”
“Sissignore …”
“Un momento dove vai?
“Da Nanny, Signore!”
“Fa in modo che nessuno sappia niente, capito? NESSUNO HO DETTO … MALEDIZIONE!! .. PERCHE’ TUTTE A ME?!!”
“Si certo, certo Generale … ora vado, faccio più in fretta possibile … torno subito Generale …”
“Meno chiacchiere e muoviti!”
“Sissignore ….”

Vedo la donna in tutta fretta lasciare la lavanderia e mi chiedo come sia possibile che si destreggi così bene, mentre io, un Generale dell’esercito, abituato agli allenamenti più duri, che ha combattuto … ha soffocato le ribellioni, adesso sono scivolato … così ….. in questo modo, in una squallida lavanderia, solo perché spinto dal desiderio di sapere se mio nipote è in arrivo. Non è possibile!



Cerco Nanny, il primo posto dove vado a cercarla è la cucina, la vedo indaffarata a preparare, come sempre, la cena.

“Nanny, Nanny …”
“Cosa ti succede Lucie, perché sei tanto agitata? Cosa succede?”
“Nanny, il padrone ha bisogno di vestiti puliti, scarpe e …… degli asciugamani …”
“Lucie, cosa gli è successo, non sarà mica caduto nella tinozza dei panni?”
“Dentro no Nanny, ma se l’ha riversata addosso!”
“COSA?!! Ma tu stai scherzando?”
“No, Nanny! Non scherzo affatto …”
“Ma ….. ma ……. Lucie, io l’ho detto tanto per dire e …”
“E invece è quanto è successo realmente!”
“Senti Lucie, non vorrai mica dirmi che è venuto nella lavanderia a controllare le pezze di sua figlia Oscar?”
“Senti Nanny, lui non vuole che si sappia, quindi vedi di non fare scenate, non vorrei che il padrone se la prendesse con me!”
“Sta tranquilla Lucie, non è necessario che tu me l’abbia detto, tanto ci sono arrivata da sola! … E poi è evidente che sia cosi, altrimenti cosa ci farebbe in lavanderia! …. Adesso prendo tutto ciò che gli serve e glielo porto … però Augustin mi sentirà!”

Sono furiosa ….. arrabbiata, mi aggiro per i corridoi, sono al piano di sopra, davanti alla porta della camera da letto del Generale, spero di non trovare nessuno, altrimenti mi farebbero un mucchio di domande, penso: “Augustin, non è possibile, ne combini una dopo l’altra .. sei davvero irrecuperabile! …. Ma aspetta che vengo, ti faccio vedere io!”

Ho preso tutto il necessario: vestiti, scarpe ed asciugami. Per fortuna che non ho incontrato nessuno, soprattutto le sue figlie, altrimenti tutti riderebbero di lui … anche se……. è quello che meriterebbe!”

Scendo ai piani inferiori, mi aggiro nei corridoi che conducono alla zona adibita alla servitù. Eccomi .. sono davanti alla porta della lavanderia, l’apro, davanti a me assisto ad uno spettacolo che ha dell’incredibile: vedo le donne tentare di raccogliere l’acqua dal pavimento, e Augustin è seduto pazientemente su una sedia impagliata, poco distante da un lavatoio.
Appena mi vede entrare mi dice: “Finalmente sei arrivata, comincio a sentire freddo. Su sbrigati, dammi i miei vestiti, mi hai portato tutto?”
“Certo che si Augustin, non manca nulla!”

Vedo Nanny guardarmi minacciosamente, riconosco quello sguardo, il suo è un rimprovero, ma io la ignoro e dico alle donne: “Uscite immediatamente da qui, devo cambiarmi!”
“Sissignore!”
“Le donne interrompono il loro lavoro, e si apprestano a lasciare la lavanderia, ma prima di uscire dico loro: “Ehi voi ……. come già vi ho avvisato prima, non fate parola con nessuno circa quanto accaduto, se non volete che vi sottragga una parte del vostro compenso!”
“Sissignore, statene certo, non faremo parola con nessuno”
“Meglio così e buon per voi, e adesso fuori di qui che devo cambiarmi!”
“Agli ordini Generale!”

Le donne escono in tutta fretta, mentre io rimango in compagnia di Augustin, continuo a scrutarlo minacciosamente.

“Nanny, si può sapere perché mi guardi in quel modo, e poi l’ordine vale anche per te, fuori che debbo cambiarmi … etciuu ….”
“Salute .. Augustin!”
Sorrido, involontariamente, e penso che ben gli sta un bel raffreddore! Guardo il generale di traverso, con aria perplessa.


“Nanny, non voglio che tu mi guardi in quel modo, e bada, non dire a nessuno quanto hai visto .. dico a nessuno: ne a Marguerite e nemmeno alle mie figlie, non mi va certo di ascoltare anche le loro idiozie …”
“Certo … immagino che tu non voglia che si sappia .. già mi immagino, riderebbero tutti di te, sai i commenti, soprattutto quelli di tua figlia Joséphine! …”
“Oh per carità Nanny, non parlarmi in questo momento di Joséphine, che solo il pensiero che lei lo venga a sapere …….. sarebbe un tormento!”
“Augustin, sono sicura che tu sei qui per a controllare le pezze di Oscar, non è vero Generale?”
“E allora? Lo farò fin tanto che Andrè non avrà fatto davvero il suo dovere con mia figlia …... e adesso lasciami in pace che devo cambiarmi.”
“Augustin, il mio ragazzo lo fa eccome il suo dovere, come lo fa anche la mia bambina, e tu lo sai benissimo. Qui il problema sei soltanto tu, e vedi di non dire altre idiozie sui ragazzi, che ne ho già sentite abbastanza! E lasciali in pace! Come te lo devo dire? Sono stanca di ripetertelo: se vuoi i tuoi nipotini, lascia in pace i ragazzi! Hanno solo bisogno di tranquillità!”
“Nanny nessuno può farmene una colpa se io pretendo da loro il mio erede, e sappi che controllerò personalmente le pezze di mia figlia, fin tanto che tuo nipote non avrà ….. si insomma hai capito, e adesso basta con questi discorsi, fuori di qui.”
“Augustin, credi di trattare tutti noi come se fossimo dei tuoi sodati?”
“Nanny …... etciuu … esci devo cambiarmi.”
“Augustin!”
“Come vuoi che te lo dica? Devi andare via! … Ancora, non hai capito che devo cambiarmi? … E va bene come vuoi, allora significa che mi cambierò davanti a te!”
Vedo il Generale liberarsi della giacca della divisa impregnata, lui mi guarda con sfida e non dice più nulla, io vado verso l’uscita e borbotto: “Augustin, accidenti a te, quando imparerai a farti gli affari tuoi!”
“Mi farò gli affari miei, quando avrò mio nipote François, mettetevelo tutti in testa, tu compresa!”
“Sai che ti dico Augusti?! Ben ti sta che sei scivolato, così impari a impicciarti di cose che non ti riguardano!”
“FUORI DI QUA NANNYY!”
“Ai tuoi ordini Generale Augustin, ma ben ti sta! .. E se la prossima volta tu dovessi scivolare in lavanderia, giuro che manderò Josephine a portarti il cambio dei vestiti! … Capito Augustin?!”

Vedo Nanny, lasciare la lavanderia, mentre continua a borbottare contro di me!



Sono davvero arrabbiato per quanto successo in lavanderia, spero solo che Nanny non faccia parola con nessuno!
Lascio i corridoi della servitù per fare il mio ingresso nel salone, vedo Maxim alquanto preoccupato, gli chiedo: “Cosa succede adesso, perché quella faccia, è successo per caso qualcosa a mia figlia?”
“Signor Generale, Luisa si è sentita male e…”
“Cosa? Avete chiamato Lassonne?”
“E’ appena andato via Signore! …”
“E cosa ha detto, che cosa ha mia figlia?”
“Signore, vedete ha detto che la sua gravidanza è molto delicata ha bisogno di riposo assoluto e non potrà fare ritorno a casa e ….”
“Non vedo dove sia il problema, vuol dire che resterete qui, fin tanto che non nasca il bambino, qui sarà accudita nei migliori dei modi! …. Maxim se tu devi partire per i tuoi affari in Normandia, va pure, Luisa è in buoni mani!”
“Si lo so Signore, vedete ….. io dovrò andare via per qualche settimana … il tempo di sistemare delle cose, e poi tornerò e rimarrò accanto a mia moglie!”
“Benissimo Maxim, fa quello che devi, e adesso scusami ho alcune cose da sbrigare!”
“Prego, andate pure Signor Generale!”

Percorro il corridoio che mi porta nella mia stanza incontro una cameriera e le dico: “Fammi immediatamente preparare un bagno caldo e assicurati che sia molto profumato!”
“Sissignore, vado subito.”

Entro nella mia stanza, non c’è nessuno, nemmeno Marguerite, evidentemente deve essere nella stanza di Luisa, meglio così, almeno non si accorgerà dell’odore di sapone e di acqua putrida che ho addosso.

Poco dopo arrivano le cameriere con i paioli pieni d’acqua e mi preparano la vasca.




Dopo aver fatto il bagno, dico alla cameriera di far venire nel mio studio Charles e Louis. Poco dopo mi raggiungono.



Siamo davanti alla porta, chiedo a mio cognato: “Charles, cosa vorrà da noi il Generale … non sarà per quella vecchia storia del sofà?”
“Sicuramente Louis! .. Ricordati che è rimasto tutto in sospeso, e lui ci disse che avrebbe provveduto a punirci.”
“Forse avrà deciso di sfidarci a duello?!”
“Può darsi, teniamoci pronti a qualsiasi evenienza!”
“Ma io non impugno un’arma ormai da anni, come faccio?”
“Ascolta Louis, anche se le sapessimo adoperare, non dimentichiamo che abbiamo nostro suocero di fronte, quindi qualsiasi cosa decida, dobbiamo accettarlo passivamente, non possiamo contrarialo! .. E poi sappiamo benissimo che è un soldato, e con lui non possiamo certo competere. Adesso entriamo e vediamo cosa ci ha riservato!”
“Si si Charles .. hai ragione … entriamo!”
Sospiriamo all’unisono, cercando di farci forza, per affrontare il nostro caro, amato, adorato, terribile suocero.

Bussiamo alla porta.


“Avanti, entrate ..”
“Ci avete fatto chiamare Signore?!”
“Accomodatevi …. sedetevi di fronte a me …”
“Abbiamo fatto forse qualcosa ……. Signore?”

Ho la mia pipa tra le mani, tiro una boccata e con aria accigliata gli dico: “Certo che si, voi avete fatto eccome qualcosa … su di un letto, uno…..e su un sofà, l’altro…..”
Guardo Charles dritto negli occhi: “ti ricordi Charles? Prima del matrimonio…….”.


Il mio augusto suocero ha uno sguardo di ghiaccio, è tranquillo, deciso, serio. I suoi occhi sono piantati nei miei, non posso reggere quello sguardo, abbasso la testa e farfuglio qualcosa, che neppure io capisco

Guardo poi Louis e continuo: “E tu con mia figlia, la sera della festa del mio quarantacinquesimo compleanno, sul mio sofà, cosa credi che non sappia che avete concepito lì mia nipote? Proprio quella sera?”
Louis timidamente ribatte: “Ma Signore io … e poi……ecco…… ne abbiamo già……già….. parlato, perché ….ecco…. rinvangare ancora la faccenda e ….” Balbetto come uno scolaretto che non ha studiato, sono terrorizzato. 

Per fortuna Charles viene in mio aiuto.

“Signore all’epoca eravamo molto giovani e come anche … Voi sapete, a molte cose non ci si pensa e quindi …. Avete ragione, non dovevamo osare in camera vostra, Vi chiediamo scusa Signore …”
Interviene nuovamente Louis: “Sissignore, lo comprendiamo soltanto adesso, non dovevamo osare … certe cose.. in camera vostra …”

Vediamo il Generale guardarci con severità, con una mano stringe con forza la pipa e con l’altra batte un pugno con stizza sula scrivania …. Un sussulto da parte mia e di Charles ….

Un urlo forte e conciso: “VOI NON DOVEVATE FARLO IN NESSUN ANGOLO DELLA MIA CASA .. FIN TANTO CHE NON ERAVATE SPOSATI CON LE MIE FIGLIE!! .. E POI, FARE USO DEL MIO SOFA’ E DEL MIO LETTO! NOOO!”

Charles tenta di portarmi alla calma e mi dice: “Avete perfettamente ragione Signore e vi chiediamo scusa nuovamente, ma ormai è successo e non possiamo farci più nulla!” cerco di assumere un’espressione tranquilla, anche se in realtà sono terrorizzato.
Adesso è Louis che interviene in mio aiuto: “Signore … ci dispiace, ma come ha detto mio cognato, non possiamo riparare al torto che Vi abbiamo fatto, ormai quello che è fatto, è fatto!”
Guardo i mariti delle mie figlie e ribatto: “E’ comodo parlare in questo modo, vorrei vedere voi due al mio posto, visto che avete anche voi delle figlie!”
“Si si, avete ragione, ma come Vi abbiamo detto … non possiamo riparare alla nostra mancanza …!
“Invece vi sbagliate, dovete riparare eccome, certo che potete!”
“In ….. in….. che modo, Signore?!!”
“Voi due, insieme alle mie figlie, dovrete intraprendere un viaggio ….… con me, con mia figlia Oscar e con Andrè, senza battere ciglia, e se Joséphine e Marianne dovessero opporsi, voi due dovrete fare in modo di convincerle, mi sono spiegato? E questo non soltanto è un mio ordine, ma ve lo ordina Sua Maestà il Re in persona!”
Vedo Charles ribattere immediatamente: “Cosa Generale? Un viaggio? Il Re? Cosa centra il Re?”
“Uhmmm … ora vi spiego. I Sovrani hanno affidato una missione a me, a Oscar ed a Andrè ….. e all’intera famiglia Jarjayas … dobbiamo recarci In Italia, a Torino, dove abbiamo dei possedimenti, per assicurarci che i Duchi non intendano interferire con la situazione politica attuale, e poi a Vienna, in Austria, per incontrare il fratello di sua maestà la Regina; dovrà sembrare un semplice viaggio di piacere a cui prenderà parte la nostra famiglia, ma in realtà si tratterà di una missione piuttosto delicata! …. Non ci è dato sapere altro, si tratta di un segreto di stato. Mi sono spiegato?”
“Sissignore … però non credo che ne usciremo indenni, dato che si tratta di una missione per conto del Re, rischiamo di essere attaccati in qualsiasi momento e …..…”
“Ne sono consapevole, ed è per questo che saremo scortati dai soldati Sassoin e La Salle, che riteniamo essere i più qualificati per unirsi a noi. Loro avranno il compito di difendere Joséphine e Marianne, qualora malauguratamente dovessimo essere attaccati ….”
Louis protesta: “Ma Signore, noi sappiamo si usare le armi, ma non siamo dei soldati, come faremo a …….”
“Difendervi in caso di attacco? … Ad occuparsi della vostra sicurezza avrete il Maggior Girodelle, Capitano delle Guardie Reali! ….. Ma questo non significa che non dobbiate sapervi difendere. Domani mattina all’alba, mi occuperò IO personalmente di verificare il vostro livello di preparazione con le armi.”
Guardiamo il generale esterrefatti, noi non siamo uomini d’armi! Affrontare il generale, con la spada, misurarsi con lui con la pistola, no! Sarà una debacle! Verremo mortificati, svergognati. Forse con il fucile, se andassimo a caccia…..ma no! Qui si tratta di combattere. 
“Ma Signore, per quanto sappiamo adoperare una spada o un fucile, noi rimaniamo comunque uomini d’affare, non siamo certo dei soldati!”
“Questo lo so Louis, ed è per questo che domani, passerete l’intera giornata ad allenarvi, capito?” 
“Sissignore!”
“Come già detto a Voi due il compito di non far fare troppe domande alle vostre mogli, spero di essermi spiegato!?”
“Certo Signore …”
“E non dimenticate, è un ordine di Sua Maestà il Re!”
“Sissignore, ai Vostri ordini Signore! …. Possiamo andare Signore?”
“Un momento, non ho ancora finito, per quanto riguarda la faccenda di prima, non è detto che ci passerò sopra … Tenetevi sempre a mia disposizione!”
“Si Sissignore!”

Usciamo dallo studio del Generale, ci guardiamo in faccia sgomenti e preoccupati. Domani sarà una bruttissima giornata.


E’ sera, Andrè ed io abbiamo fatto ritorno a casa più tardi del previsto per via dei documenti che abbiamo archiviato.
Entriamo nel salone e troviamo riunita tutta la famiglia, appena ci vedono tutti ci salutano.

Mio padre interviene immediatamente: “Oscar, Andrè … vi stavo aspettando … dobbiamo mettere a conoscenza la famiglia del viaggio che dobbiamo intraprendere dopo domani!”
Mia madre ribatte: “Un viaggio Augustin! … Quale viaggio? Cos’è questa novità?”
“Ecco … vedi Marguerite … adesso vi spiegherò …... dunque … Oscar, Andrè ed io abbiamo deciso di partire, ci recheremo prima in Italia, precisamente a Torino, dove abbiamo dei possedimenti, e poi andremo a Vienna!”
Vedo lo sguardo di Marianne illuminarsi e dice: “Che bello! Come vorrei venire con voi!”
“Mi fa piacere figliola che tu voglia unirti a noi, infatti tu e Louis ci accompagnerete in questo viaggio, e non solo voi due, ma con noi ci saranno anche Joséphine e Charles.”
Joséphine ribatte: “Cosa?! :… Ma Padre, perché mai dovremmo intraprendere un viaggio simile? E poi Oscar e Andrè perché?.. Visto che sono sposati da poche settimane dovrebbero affrontare un viaggio tanto .. estenuante! … Io non capisco, loro non hanno il compito di darvi l’erede? E allora perché vorreste portarveli dietro?!” 

Dopo le parole di Joséphine, Andrè ed io ci lanciamo un’occhiata, vedo invece mio padre tossicchiare appena, dice: “Non possiamo fare altrimenti Joséphine, dobbiamo recarci a Torino per delle questioni che riguardano tutta la famiglia, ed Oscar è il mio erede e come tale deve prendere conoscenza delle nostre terre. Come saprete, lì abbiamo delle proprietà di cui non ci occupiamo da tempo, ed è ora di provvedere al loro ripristino, non vorrei che qualche male intenzionato ne se impossessasse, è per questo che mi serve la presenza dei vostri mariti. Ho deciso che sarete voi ad accompagnarmi in viaggio, perché siete le uniche ormai a non avere figli particolarmente piccoli e Oscar … ehm … non ne ha ancora, quindi la vostra presenza mi è indispensabile. Sapete, non sappiamo cosa troveremo dopo una così lunga assenza, quindi questo viaggio è fondamentale per la famiglia … sono stato chiaro?”


Charles e Louis, che sono stati già informati della missione, vengono in mio aiuto e convincono le mogli che devono seguirci senza protestare.

Il primo è Charles: “Josephine, non dicevi già da tempo che desideravi fare un viaggio? Adesso ne hai la possibilità, andremo addirittura in Italia, a Torino e …”
“Si Charles, però … è un viaggio davvero lungo e poi non sarà solo l’Italia, mio Padre vuole che andiamo anche a Vienna.”
“Vedi cara, ci sono degli affari da risolvere ed è indispensabile recarci in Austria.”

Vedo mia moglie poco convinta, ma alla fine, dice: “E va bene … come volete … in fondo non mi dispiace intraprendere questa nuova avventura, e sia …... cominceremo stasera stessa a preparare il bagaglio.”
Mio padre ribatte: “Joséphine, Marianne non dovrete portare con voi nulla di eccessivo, ricordate che è un viaggio piuttosto lungo potrete acquistare durante il viaggio quello che non riuscirete a portare.”
Vedo mia figlia Marianne entusiasta, è l’unica che non è stato necessario convincere, e dice: “Avete ragione Padre, meno indumenti portiamo con noi e meglio sarà! …. Ma ci pensi Joséphine, così avremo l’opportunità di acquistare degli abiti in Italia, potremmo comprarci qualcosa di nuovo e …. Si che meraviglia!”


Guardo mio marito Augustin, credo che stia mentendo, lui non ha mai amato viaggiare, figurarsi poi portarsi dietro le sue figlie che gli daranno un mucchio di problemi! …. Secondo me c’è sotto qualcosa, sicuramente tutto questo mistero è legato alla missiva che Sua maestà ha fatto recapitare ad Oscar, infatti vedo mia figlia un tantino irrequieta. 
Stasera mi farò dire tutta la verità da Augustin!

Andrè ed io continuiamo a guardarci, temo che avremmo un mucchio di problemi con le mie sorelle, saranno all’oscuro del vero motivo di questo viaggio, spero solo che vada tutto per il verso giusto, una cosa è certa: non sarà affatto facile! 
Ci teniamo per mano, stringendo l’uno la mano dell’altra, a trarre forza per reggere questa piccola menzogna…..meglio…omissione. In fondo abbiamo solo detto una parte della verità, nessuna bugia. 
Guardo Andrè, mi perdo un attimo nei suoi occhi, come oggi in caserma. Vorrei farmi stringere nelle sue braccia, lasciarmi cullare dal suo calore, nel suo abbraccio, perdermi nel suo profumo.







 
Le autrici di Avventura sulle Alpi, hanno deciso di regalare a tutte voi lettrici, una simpatica gang tra il Generale, protagonista indiscusso della storia, e le autrici stesse. 
Tutto è nato tra un gioco tra Aizram e Terry, ieri sera ci siamo dette: E’ troppo divertente, perché non pubblicare? E così da stasera abbiamo deciso di fare partecipe anche voi, di questo nuovo gioco, che facciamo ogni sera.
Non ci resta che augurarvi buon divertimento!
 


Il Generale: “Perché ce l’avete con me?”
Autrici : “Noi? Ma noi vi AMIAMOOOO ….”
Il Generale: “E per fortuna che mi amate, mi state ridicolizzando! Sing sing ….”
Terry: “Magnifico, adesso siete anche scivolato che bello!!
Il Generale: “Cosa ci sarebbe di magnifico, se adesso mi avete fatto anche scivolare … SIETE DUE STREGHE!!”
Aizram: “Su su non vi arrabbiate, che se lo dovessimo dire a … Joséphine, sapete che divertimento per tutte noi ah ah ah!”
Il Generale: “NOOO!! VE LO PROIBISCO, CATEGORICAMENTEEE!!! Madame....siete siete.....inqualificabile! Ma mi sfogherò sui miei generi!!!”
Aizram: “Su quali, Generale? Charles e Louis....Temete che stasera verrete messo alla gogna?
Terry: “Su non Vi arrabbiate, tranquillo … non lo diremo a nessuno, ma Voi calmatevi, potrebbe farmi male … sapete, alla vostra età! ….. e poi come Vi vendichereste sui vostri generi?”
Il Generale: “Domani li allenerò......ih ih.....pagheranno tutte le loro colpe e con gli interessi ihihih…”
Aizram: “Ma dite Generale, non temete che noi possiamo fare la spia, non avete paura che lo sappia Oscar?
Il Generale: “Aspetterò che Oscar vada in caserma.....sapete.....meglio evitare che lei sappia....”
Aizram: “Ma dimenticate che io sono una delle vostre autrici, ed io non ho problemi a raccontarle tutto!”
Il Generale: “Madame!!!!!E che assista anche lei....anzi.....potrebbe allenarli lei!!”
Terry: “Madame un accidenti!! Se guerra volete ... ebbene, guerra sia! Non ci penso nemmeno!! Io tutto al più, posso ridere e farvi scivolare nuovamente, anzi sapete che farò? Racconterò tutto a vostra figlia Joséphine ahahahaha .... che ridere!
Il Generale: “No no .. Vi prego Joséphine no!! … Non smetterebbe di prendermi in giro ed io non voglio. Altrimenti mi vendicherò su Charles.”
Terry: “Sentiamo, cosa gli fareste? Rendereste vedova vostra figlia? La sua furia si abbatterebbe su di voi e poi se rimanesse vedova, lo sapete che poi rimarrebbe a palazzo, vi conviene tenervi Joséphine in casa?
Il Generale: “Oh....voi esagerate!! Domani vedrete….non voglio di certo rovinarvi la sorpresa!”

Aizram: “Avete paura di Nanny?!!! Della Vostra balia?! …… 
Il Generale: “No no….certo che no! Ecco….a riensarci….Quella è capace di prendere il mattarello e suonarmelo in testa, non si rende conto che ormai non sono più un bambino.”
Aizram: “Avete ragione, Generale! Siete un uomo adulto, quasi anziano.....siete un nonno.....Ci vuole rispetto per i nonni....”
Il Generale: “Ehi ehi badate bene a ciò che dite, io non sono un nonnetto: FUNZIONO PERFETTAMENTE, SE VOLETE, CHIEDETELO ALLA MIA MARGUERITE!”
Aizram: “ Cosa c'entra questo!!! … Le vostre figlie vi hanno reso nonno di tante belle nipotine ..”
Il Generale: “APPUNTO VOGLIO IL MIO FRANCOIS!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!”
Aizram: “Lo avete chiesto a Babbo Natale?!!!!Magari ve lo porta.....se state bravo.”
Il Generale: “Babbo natale? E chi è? Dimenticate che io non sono americano, ma un Generale dell'Esercito Franceseee!!
Aizram: “Gesù Bambino va meglio? E comunque Babbo Natale arriva da una tradizione del nord Europa....”
Il Generale: “Basta madamigella!! Vi proibisco di prendermi in giro!”
Aizram: “Ma io non vi prendo in giro, se credete ai fantasmi.....potete credere anche a Babbo Natale. Cosa c'è ora? Non parlate più?”
Il Generale: “Basta mi arrendo, voi due siete delle arpie, non fate che cospirare contro di me, è meglio che torni nella mia stanza, dalla mia adorata .. Marguerite …”
Terry: “Come desiderate Generale, allora Vi lasciano alla buona notte .. data l’ora … e salutate Vostra moglie da parte nostra …. Generale! Ahahahahahah! ….”
Il Generale: “Buona notte BRUTTE STREGHEEE!”
Autrici: “ahahahahahahah! ….”
Il Generale: “ Povero me, mi sembra di ascoltare le risate di quell’ imbecille di Sassoin! …. E pensare che quelle due, mi hanno fatto anche scivolare … che figura con le lettrici! …. Ehi Voi che mi leggete, VI PROIBISCO DI RIDERE ALLE MIE SPALLE E SOPRATTUTTO DI CRITICARMI, PERCHE SONO ANDATO A CONTROLLARE LA PEZZE DI MIA FIGLIA!!! …… L’idea è stata di quelle arpie di autrici, non mia!!!”
   
 
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