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Autore: la_pazza_di_fantasy    28/08/2018    0 recensioni
La città di Luxor e quella di Ombrax sono sempre state rivali e da molti secoli condividono una specie di pace.. ma cosa accadrebbe se nella città di Luxor si insediassero persone poco propense alla pace? E cosa farebbe Ombrax?
Nove ragazzi, 5 di Luxor e 4 di Ombrax non sanno ancora che toccherà a loro risolvere la situazione e riportare la vera pace.
----prima storia che pubblico, vorrei molto volentieri che chi leggesse questa storia lasciasse anche un commento così che io possa migliorare-----
Genere: Avventura, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Elias non aveva smesso di piangere. Aveva perso sua sorella per una sua distrazione. E come se non bastasse il corpo della ragazza non si trovava. Perché non era rimasta all’interno del palazzo? Stupida ragazza e stupido lui. Bussarono alla porta, ma Elias non aveva voglia di vedere nessuno. La guerra del giorno precedente l’aveva sfinito fisicamente e distrutto internamente.
-El, lo so che ci sei. Devi prepararti fra qualche minuto inizieranno i funerali- era la voce di sua madre, sentiva che anche lei stava male.
-non voglio parteciparci-
-sei il futuro re di Luxor, anche se sei triste e ti stai incolpando della morte di tua sorella, devi partecipare ai funerali. Devi farlo per tua sorella- Elias aprì la porta della stanza per poi abbracciare la madre.
-El stiamo male tutti quanti, ma dobbiamo essere forti per il nostro popolo- la donna baciò la guancia del figlio per poi uscire dalla stanza. Elias chiuse la porta e iniziò a prepararsi.
Prese la camicia marrone e se la infilò lentamente, voleva perdere più tempo possibile. Poi passò ai pantaloni, rigorosamente marroni (come voleva la tradizione di Luxor). La cosa più colorata che Elias aveva indosso in quel momento erano i contorni dorati intorno alla giacca marrone. El si guadò allo specchio, ma più si guardava, più si diceva che il marrone gli stava davvero male. Gli faceva morire il viso, e i capelli biondi non aiutavano. L’ultima volta che aveva assistito a un funerale era stato 13 anni prima, alla morte del padre. Che poi avevano celebrato il funerale solo per nascondere che avevano ucciso il futuro re solo per una stupida e infondata teoria. Elias chiuse gli occhi e sospirò pesantemente prima di aprire la porta e incamminarsi verso la sala delle cerimonie all’aperto. Durante il tragitto incontrò Ginevra con indosso anche lei un vestito marrone.
-non sta bene a nessuno il marrone- disse la ragazza appena incontrò gli occhi azzurri del principe. Lui le sorrise piano porgendole il braccio e lei lo accettò iniziando a incamminarsi a testa bassa verso la sala.
-non sei stato tu El. È colpa di Caroline- sussurrò Ginevra stringendo la presa sul braccio del ragazzo.
-perché dici questo?-
-perché le guardie reali vi hanno attaccato e rispondono solo alla famiglia reale e non ad estranei- attraversarono un corridoi pieno di guardie e poi la ragazza riprese -l’unica persona che le controlla quasi totalmente è Caroline, quindi è colpa di Caroline- Elias sgranò gli occhi al ragionamento della ragazza. Non faceva una piega ed era il più probabile fra tutti. Anche sua madre sospettava di Caroline. Era sempre stata colpa di quella megera.
-come possiamo impedire che accada di nuovo?- chiese Elias preoccupato che Caroline potesse apparire da un momento all’altro.
-assecondala. Falle vedere che sei d’accordo con le sue decisioni. Diventa il suo burattino. Si fiderà di te e ti darà più libertà sapendo che sei sotto il suo controllo- Elias annuì, aveva in mente una mezza idea per ottenere la fiducia della donna.
-mia madre continuerà ad opporsi- disse poi pensieroso – e penserà che la stia tradendo-
-ma tu non la tradirai veramente. Lo farai solo per calmare la Regina- Ginevra sorrise, e poi fece segno di fare silenzio non appena raggiunsero il grande spazio dove erano riuniti la maggior parte dei cittadini di Luxor, compresi i nobili che durante la battaglia erano stati a guardare dai loro palazzi senza intervenire. Era quello che faceva più rabbia a Elias. Come potevano pretendere di assistere alla cerimonia quando non avevano perso niente?
-calma la tua ira- disse Ginny stringendogli il braccio. Elias annuì e sospirando per calmarsi riprese la sua espressione atona.
La cerimonia iniziò e il ragazzo si perse nei suoi pensieri senza seguire la funzione. Le parole del sacerdote arrivavano ottavate ed erano incorniciate dal mormorio della gente che non sapeva stare zitta nemmeno in quell’occasione. Elias ricevette una gomitata da Ginny che gi fece cenno di ascoltare le parole del sacerdote.
-in questa guerra provocata da Ombrax non abbiamo perso solo soldati e cittadini, ma anche la nostra amata principessa Elizabeth- Elias strinse la bocca in una linea sottile. Nessuno dei presenti aveva la faccia dispiaciuta, anzi sembravano quasi felici della morte di uno dei due eredi al trono. Appena Elias incrociava lo sguardo con uno dei nobili, esso distoglieva lo sguardo a disagio.
-sono tutti dei vermi che bramano il potere- sussurrò a Ginevra che annuì convinta alle parole del ragazzo. Quella era gente che era disposta a tutto pur di raggiungere la fama e il potere, anche uccidere i propri sovrani.
-dov’è tua madre?- chiese dopo un po’ Ginevra guardandosi intorno confusa.
-non lo so, prima l’ho vista parlare con Erick Wittemberg-
-chi?-
-il capo degli EDA-
-spiegati meglio, ti ricordo che noi Ravenlord di rado prendiamo parte alla feste o incontri pubblici e politici-
-ma quando lo fate la vostra presenza si nota- i due futuri regnanti si voltarono verso il centro della sala dove le pire dei cadaveri iniziarono a bruciare e Elias sussurrò piano per non farsi sentire -ci vedremo presto sorellina- lasciando scendere poi un’unica lacrima.
 
 
-ho intenzione di affidare a Ginevra ed Elias delle guardie del corpo-
-mia cara il castello è pieno di guardie, a cosa serve?- Caroline era seduta comodamente sul trono mentre Annabel era in piedi davanti alla regina con entrambe le mani sui fianchi pronta a combattere per proteggere i due ragazzi.
-no! Voglio due EDA che debbano seguire ogni secondo. Sarei più tranquilla- Annabel non avrebbe smesso di insistere per nulla al  mondo. Caroline sospirò rassegnata. Con le due guardie non sarebbe riuscita ad uccidere Elias velocemente e avrebbe dovuto escogitare un altro piano.
-e va bene, puoi prendere due guardie degli EDA, ma non devono fare niente per intralciare i normali funzionamenti del regno. Oggi stesso manderò una lettera a Erick e vedrò cosa mi risponderà- Annabel annuì felice. Aveva già parlato con Erick e conosceva già la sua risposta. Non si fidava molto di Caroline. Uscì dalla sala del trono facendo un inchino veloce e si incamminò verso la sala da ballo dove i due ragazzi stavano facendo le prove per il ballo che si sarebbe svolto tra una settimana. Elias sarebbe esploso per la rabbia, ne era sicura. Sapeva che suo figlio era abile con le spade, si allenava da quando aveva 7 anni, ma voleva essere più sicura. E poi la morte della sorella lo aveva cambiato. Come aveva pensato trovò i due ragazzi con un maestro mentre provavano i passi del valzer.
-vostra altezza è un piacere avervi qui. Siete venuta a controllare come procedono le prove?- chiese il maestro interrompendo la musica con un gesto della mano.
-no, devo parlare con i principi, lasciatemi da sola con loro- il maestro fece in piccolo inchino uscendo dalla stanza seguito dai musicisti.
-cosa succede madre?- chiese Elias guardando curioso e confuso la madre.
-vi ho assegnato una guardia del corpo a testa, non dell’esercito reale, ma degli EDA-
-non voglio nessuno, so proteggermi da solo- disse Elias guardando male la madre.
-è sempre meglio avere un aiuto in più e poi io sarei più sicura sapendoti scortato da una guardia-
-non può succedere niente di male madre. Ombrax non attaccherà presto e questa volta sarò più preparato – disse il ragazzo voltando le spalle alla madre.
-ne ho già parlato con Caroline ed ha già accettato la proposta, non serve a niente opporsi- Annabel vedendo che il figlio non accennava a girarsi sospirò esasperata e uscì dalla stanza.
-bene abbiamo trovato il modo per ingraziarci Caroline- disse Ginevra sorridendo al ragazzo.
-io non voglio veramente una guardia del corpo, chiederò ai due EDA di sorvegliare solo te-
-non credo che funzionerà- disse la ragazza avvicinandosi al principe per riprendere a provare il ballo.
-perché non dovrebbe funzionare? Sono sempre persone che fanno parte del mio esercito-
-ma non seguono i tuoi ordini, fanno tutto in modo che tu possa vivere. Non seguiranno mai i tuoi ordini- Elias sbuffò facendo girare la ragazza velocemente. L’abito giallo che indossava si gonfiò seguendo la rotazione dei due ragazzi
-che c’è il gatto ti ha morso la lingua?- chiese la ragazza dopo molti minuti di silenzio.
-no, stavo pensando a come aggirare le guardie. Non voglio rimanere segregato nella mia camera o essere seguito continuamente- disse il ragazzo concludendo il ballo e tenendo Ginny solo da una mano.
-bravi ragazzi. Con il valzer siete apposto, adesso dovete imparare tutti gli altri balli- disse il maestro che era rientrato nella sala insieme ai musicisti e stava applaudendo con eleganza.
-e quali sarebbero?- chiese la rossa impaurita. Conosceva moltissimi balli, ma non aveva voglia di ballarli tutti, e poi aveva sempre ballato con suo fratello che era più basso di Elias e quindi doveva imparare di nuovo tutte le posizioni.
-vediamo un po’.. Tango, Standard, Valzer Viennese, Slowfox, Quickstep e infine il ballo del nostro reame. Voi signorina dovrete rimpararlo da capo.-
-lo so- rispose la ragazza sospirando sconsolata.
-E? Perché?- chiese Elias alla ragazza confuso.
-perché noi Ravenlord tramandiamo da generazioni un ballo diverso. I figli maschi della famiglia conservano la tradizione e insegnano il ballo alle proprie mogli, mentre le donne devono imparare quello normale appena si sposano.
-peccato, volevo vederlo come ballo- disse Elias.
-se ci saranno i miei fratelli forse lo vedrai- disse la ragazza posizionandosi per il tango. Elias la raggiunse.
-sono stanco di questi ballai-
-anch’io El-
   
 
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