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Autore: Ivy001    28/08/2018    1 recensioni
Anna ed Elsa sono due sorelle che vivranno degli amori difficili. Fortuna che il loro affetto le aiuterà a venire fuori da momenti bui.
Genere: Generale, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Anna, Elsa, Hans, Kristoff, Nuovo personaggio
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Anna è in cucina assieme a Mary ed Amy quando riceve la telefonata di sua sorella. Viene così a conoscenza del ruolo dominante in tutta la faccenda di Queen Westergard.

E' spiazzata dalla malvagità della donna. Victoria non può non rappresentare a pieno il capolavoro materno: è l'emblema della cattiveria, così come lo era chi le ha dato la vita.

Mary sentendo il nome della vecchia padrona della villa, sussulta.

“Dalla tua faccia, scommetto che non ti era poi così simpatica” - commenta Amy.

“Immagino tu abbia avuto a che fare con questa persona” - aggiunge Anna - “Sai che fine ha fatto?”

L'anziana è silenziosa e turbata. Sentire nominare Queen l'ha paralizzata e riportata, con la mente, indietro nel tempo.

“Così mi spaventi, amica mia. Parla, ti prego” - insiste la domestica giovane, notando lo shock della collega.

Mary siede su una sedia. Con mani tremanti ed occhi lucidi inizia a raccontare il suo passato. Un passato che ha visto proprio Queen dominare la scena.

“Io venni assunta alla villa quasi trenta anni fa grazie al defunto William Westergard, il nonno di Hans e Victoria. I primi tempi sentivo quella famiglia molto affiatata e nei miei confronti era premurosa e affettuosa. Mi diedero la camera più luminosa della casa e la paga era sostanziosa”

“I tempi sono cambiati, purtroppo. Adesso lo stipendio è misero” - commenta amareggiata Amy.

Poi fa segno all'anziana di continuare.

“Le cose sembravano talmente perfette che, inizialmente, tanta fortuna mi spaventava. Il padrone mi rasserenò più volte dicendomi che meritavo ciò che avevo e che dovevo goderne. Non era da tutte le domestiche un trattamento come quello. Così quando cominciai ad accettare e vivere serena, la situazione mutò”

“Arrivò Queen, giusto?” - domanda Anna, intuendo che la causa potesse essere unicamente questa.

“Già. Il secondogenito del padrone, il signorino Alexander giunse una sera alla villa in compagnia di una donna. Ricordo come fosse ieri quando Queen venne presentata al signor William. I suoi modi di fare erano apparentemente degni di una donna di classe. La coppia annunciò al capofamiglia l'imminente matrimonio e l'arrivo di un erede. La gravidanza andava però nascosta, visto che le nozze non erano state ancora celebrate. All'epoca per delle casate tanto importanti, l'apparenza e la moralità erano fondamentali. Che avrebbe pensato la gente se avesse saputo che il secondo figlio di William Westergard aveva rapporti senza essere sposato” - racconta Mary.

“Chissà cosa avrebbe pensato quell'uomo sapendo di me e Hans e della piccola Fate” - pensa tra sé e sé Anna.

“Nel giro di due settimane la coppia si sposò e sei mesi dopo nacque Victoria. Ricordo che quando la piccina festeggiò il primo compleanno, giunsero alla villa anche i genitori del signore Hans. Anche loro volevano sposarsi ed erano giunti fin lì per ottenere la benedizione del patriarca” - continua a raccontare Mary.

“Come era Sara?” - domanda Anna, curiosa.

“Una donna dal cuore grande e di una bellezza fuori dal comune. Non si poteva dire lo stesso di Queen. Le due erano caratterialmente opposte. Sara conquistò subito il cuore del suocero che iniziò a trattarla da figlia. Sono convinta che Queen fosse invidiosa della cognata. I rapporti erano molto tesi. La serenità che si respirava i primi tempi era sparita. Dopo due anni di servizio, mi resi conto che la famiglia non era docile come si era mostrata all'inizio.”

“Cosa vuoi dire?” - chiede la Froze.

“Il signor William morì in un incidente stradale e da quel momento in poi i due figli si iniziarono a fare guerra per ottenere l'eredità. A Sara poco interessava vivere in un lusso sfrenato che poco la attraeva. A lei bastava sapere che il bambino che portava in grembo sarebbe nato forte e sano. Tutto il resto passava in secondo piano. Queen cercò di influenzare il marito. Io la sentii più volte fargli il lavaggio del cervello. Metteva in cattiva luce tutti pur di vincere e prendere il capitale dei Westergard.”

“Certo che quella donna era un demonio!” - commenta Anna.

“E' vero. La signora dal cuore di ghiaccio riuscì a mettere i fratelli l'uno contro l'altro. E quando si accorse che il coniuge stava per perdere, decise di agire e muovere lei i fili”

“Ma come sai tutte queste cose?” - domanda Amy, sconvolta.

“L'ho vista versare delle gocce in un bicchiere” - confessa, abbassando la voce.

“Non poteva essere una medicina?” - insinua la domestica giovane.

“No. Non lo era. Quello era veleno. Lo versò nel bicchiere di suo cognato con l'intento di farlo fuori”

“Oh mio Dio!” - esclama la Froze, tremando di fronte alla malvagità della madre di Victoria.

“Il caso le ha giocato un brutto tiro. Fu proprio suo marito a berlo, ignaro del contenuto e morì sul colpo. Victoria rimase senza padre e con una madre che da allora divenne sempre più fuori controllo. Ormai odiava tutti i Westergard. Per colpa loro perse il coniuge e con lui la sua eredità. Rimase alla villa e operò contro i parenti alleandosi con il clan dei Bjorgman...il resto è storia”

“Queste accuse sono forti, amica. Sappi che se dovessimo usarle a nostro vantaggio, tireremo fuori una storia clamorosa che attirerebbe su di noi il mondo giornalistico e scandalistico” - esclama sconvolta Amy.

“No!” - replica subito Mary - “Non fatene parola con nessuno. Io oggi non so dove si trova Queen e se dovesse sapere che qualcosa è venuto fuori, potrebbe farmela pagare”

“Lei sa che tu sai?” - domanda Anna, preoccupata.

“Fu quella la ragione che ha reso la mia permanenza qui molto difficile. Lei mi minacciò più volte. Non poteva licenziarmi senza motivo, però le ero utile per coprire i suoi misfatti”

“Santo cielo! Non l'hai raccontato al cognato?”

“Non volevo allarmare nessuno. Quella villa non era più un luogo tranquillo, ma un vero inferno”

“Immagino la tua sofferenza, mi dispiace molto” - Anna le va vicino avvolgendola tra le sue esili braccia. Con un tenero bacio sulla guancia, le promette - “Nessuno dovrà più minacciarti. L'unico modo è chiudere una volta per tutte questa brutta storia”

Mary le sorride, felice della premura e della dolcezza della ragazza.

Poi aggiunge un frammento dei suoi tanti e indelebili ricordi -“Una volta mi diede uno schiaffo perché le versai accidentalmente del thè sulle scarpe” - rammenta Mary, toccandosi la guancia sinistra.

“Come ha osato farlo?” - la Froze è scioccata.

“Era fatta così. Trattava anche sua figlia nello stesso modo” - sottolinea la domestica anziana - “Ripeteva a Victoria che le sberle erano utili a fortificarla e a rendere il suo cuore di ghiaccio”

“C'è sempre un motivo se le persone diventano malvagie. Victoria ha patito molto da bambina, imparando ed assorbendo dentro di sé i comportamenti di una madre dura e fredda. Non mi stupisce che oggi sia tanto crudele” - riflette amareggiata la diciannovenne.

“Ed è la ragione del suo cercare relazioni di sola fisicità. Non sa amare e non cerca sentimenti. Dopotutto Queen le ripeteva che se provava emozioni e dolcezza era una debole e i Westergard non dovevano esserlo!” - aggiunge Mary.

“L'unica che deve pagare per aver distrutto questa famiglia è Queen. Hans e Victoria sono state le sue pedine. Li ha plasmati e resi ciò che sono oggi” - afferma Anna, decisa a portare avanti il piano.

“Certo. Pagheranno, vedrai. E per farlo è necessario che racconti anche di Sara, perché inizio a sospettare che la sua morte abbia a che fare con l'odio che quella strega della cognata nutriva nei suoi confronti” - afferma Amy, convinta.

“Questo non posso assicurarlo. So solo che tra le due non scorreva buon sangue. Sentivo che Queen denigrava Sara in presenza di Victoria la quale a sua volta ha cominciato a disprezzarla” - ribadisce l'anziana.

“Maledetta” - aggiunge disgustata la Froze - “Come è morta lei?”

“Una malattia fulminante l'ha portarla via all'amore dei suoi cari” - racconta Mary incupendosi.

“Mi piacerebbe vedere una sua foto. Sai dove posso trovarne una?” - chiede Anna, stupendo le due domestiche.
“Come mai? Vuoi vedere se somiglia a tua figlia?” - le chiede Amy.

“Semplice curiosità. Chissà, magari ascoltare i racconti su Sara e riportarli anche a Hans potrebbe far bene al suo duro cuore. Tirare fuori vecchie fotografie è un modo per aprire tale discorso”

“Hai ragione” - conclude l'anziana, alzandosi e prendendo la ragazza per mano - “Seguitemi”

Dopo qualche minuto e una rampa di scale eccole giungere in una delle camere della villa chiuse a chiave.

“Qui non sono mai entrata” - confessa Anna guardandosi attorno.

“E' la camera della signora Sara. Fu suo marito a chiedermi di tenerla serrata. Così Queen non poté mai entrarvi e nulla di prezioso appartenente a Sara fu portato via”

Così dicendo spalanca la porta, entrando a passo lento nella stanza.

C'è polvere sui mobili e la luce scarseggia.

Amy accende una candela appoggiata su un comodino e d'improvviso il luogo prende vita.

“Ecco, vi presento Sara” - sostiene Mary indicando una cornice di grandi dimensioni, appesa alla parete.

Anna rimane in silenzio fissando la foto della donna e scrutandola in ogni dettaglio.

“Non sembrava molto felice” - sottolinea, notandone lo sguardo spento.

“Non lo era infatti” - risponde l'anziana, dispiaciuta.

Trascorrono alcuni minuti di silenzio. La giovane osserva con attenzione la nonna di sua figlia, riconoscendo in essa delle somiglianze con Hans.

“Sono sicura che Sara avrebbe amato follemente Fate!” - afferma, sfiorando la cornice.

“Tutti amano quel tesoro. A maggior ragione lo avrebbe fatto lei che condivide lo stesso suo sangue”- risponde Mary, emozionata.

Il momento viene interrotto bruscamente dalla voce di Victoria, rimbombante nei corridoi.

Ciò costringe le tre donne a lasciare la camera in tutta fretta.

Riescono, giusto in tempo, a raggiungere le scale ed ecco sbucare proprio la Westergard.

“Sono ore che vi chiamo. Hans ha deciso che si cenerà alle otto stasera, perciò sbrigatevi e mettetevi ai fornelli” - ordina alle domestiche.

Poi lo sguardo si sposta su Anna.

“Ti piace chiacchierare con i tuoi simili da quanto mi è parso di vedere” - la punzecchia come suo solito.

La Froze alza gli occhi al cielo e evita di risponderle.

Riprende il passo, dirigendosi verso il salotto.

L'attende l'ennesima seratina in compagnia di un promesso sposo che non ama. Stavolta però sa già di cosa parlare per smuovere i sentimenti del giovane Westergard.

Stasera sarà la serata dei ricordi. Chissà se riuscirà a toccarlo nel profondo e a notare delle tracce di umanità sul suo viso.

   
 
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