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Autore: GattyP    29/08/2018    4 recensioni
Lily Anderson e Peter O’Neil sono ormai arrivati all’anno dei “Doni della morte”! Ultima fanfic della saga, nel pieno rispetto del Canon.
Genere: Avventura, Drammatico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro personaggio, Nuovo personaggio, Severus Piton, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
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- Questa storia fa parte della serie 'Anderson-O'Neil saga'
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Capitolo 10.

 

Cercando Lily

 

Ci dirigevamo attraversando i corridoi, verso la Sala Grande. Con me c’erano, oltre a Kingsley, Lavanda Brown, Charlie Weasley e Kain Montague. Cosa stava succedendo intanto a Lily? Dove si trovava? Era forse vicino ad Harry Potter? Dovevo trovarli, l’uno o l’altra. Ma non vedevo né Harry né i suoi amici, Ron Weasley ed Hermione Granger, che immaginavo fossero con lui. Dove si erano cacciati?

Intatto, intorno a noi, la situazione stava diventando critica: il castello era attaccato, i muri si sbriciolavano, alcune parti crollavano, c’era polvere dappertutto e, inoltre, ora era possibile, per i Mangiamorte, materializzarsi dentro Hogwarts (erano saltate alcune protezioni magiche in certi punti, evidentemente).

Ad un certo punto, improvvisamente, ci vedemmo davanti un ragazzo, che aveva appena svoltato  l’angolo. Lo conoscevo di vista: era Colin Canon, di Grifondoro, di un anno più grande di me…

- Attenti, ragazzi! Oltre l’angolo ci sono Mang… - ci fece in tempo a dire. In un attimo tutto accadde: mentre stava ancora parlando fu colpito in pieno da una maledizione senza perdono, proveniente da coloro che noi ancora non vedevamo, ma si trovavano dietro l’angolo.

Provai un orrore indicibile vedendo il povero Canon afflosciarsi immediatamente a terra, come un sacco vuoto, con gli occhi aperti rivolti verso di noi. Poi, dietro a lui, comparvero quei maledetti Mangiamorte (erano quattro o cinque) che, senza nessuna esitazione, l’avevano ucciso.

Cominciammo immediatamente a combattere. Forse i Mangiamorte non si aspettavano una reazione così decisa, forse il merito era anche degli scudo che facevo, proteggendo me e gli altri (scudi che, grazie ai poteri dell’anello di Priscilla Corvonero, respingevano anche le maledizioni senza perdono): comunque subito lo scontro piegò a nostro favore. Dovunque volavano maledizioni senza perdono, da una parte e dall’altra, ormai, senza alcuno scrupolo, e anch’io, senza avere un attimo di ripensamento, le indirizzavo a quei maledetti dove e come potevo. Colpii subito un Mangiamorte che si era scoperto troppo; poi mi accostai a Lavanda, riuscii a bloccare le maledizioni che ci lanciavano e successivamente, ad eliminarne anche un altro. Nel frattempo anche Charles Weasley, Kingsley e Kain Montague avevano fatto la loro parte e, poco dopo, quei maledetti giacevano morti a terra. Anche Colin Canon, che conoscevo solo di vista, ma che mi era sempre sembrato un bravo ragazzo, era stati ucciso nello scontro.

- Povero Canon - disse Charles, avvicinandosi e chiudendogli gli occhi.

- Doveva andarsene con gli altri… ma evidentemente è voluto restare ad aiutarci - aggiunse Lavanda, mentre una lacrima scendeva sulle sue gote.

- Andiamo, ragazzi, andiamo avanti e combattiamo anche per vendicarlo - disse Kingsley.

Lasciammo il povero Canon lì a terra, superammo quei disgraziati Mangiamorte e ci muovemmo con circospezione verso la Sala Grande. Intorno a noi potenti colpi martellavano le pareti. Altri Mangiamorte erano entrati ad Hogwarts e li trovammo in un altro corridoio. Fui colpito di striscio da una maledizione senza perdono, che mi colpì la guancia sinistra, di striscio per fortuna (conservo ancora la cicatrice). Inciampai, o scivolai, non ricordo (il pavimento era pieno di macerie e… di sangue), e caddi a terra. Il Mangiamorte stava per finirmi quando fu trapassato da Lavanda, che lo colpì in pieno petto…

Non ebbi neanche il tempo di ringraziarla che apparve un lupo mannaro, con lo sguardo malefico e sangue che gli colava dai denti, sul mento… sentii nella schiena un brivido di orrore: aveva succhiato il sangue a qualche ragazzo o ragazza, magari deceduta… I miei compagni gli lanciarono incantesimi senza perdono, che lo arrestarono ma non lo eliminarono: come tutti sanno, la magia normale non funziona con loro. Io però ero avvantaggiato:  avevo dalla mia quella “antica” dell’anello e, lanciando un Avada Kedavra, riuscii a fermarlo per sempre… In quel momento caddero dei calcinacci dal soffitto, che poi in parte crollò, colpito da qualche magia oscura… Ci lanciammo alcuni verso un corridoio, altri verso un altro e ci trovammo separati: da una parte io, Kain e Lavanda da un’altra Kingsley e Charles Weasley.

- Ci vediamo in Sala Grande - ci urlò Kingsley, urlando dietro le macerie. - State attenti!

Attraversammo un lungo corridoio, pieno di quadri distrutti, statue infranti, armature smembrate, detriti… in lontananza echeggiavano urla e rumori di crolli…dappertutto la polvere degli scoppi e dei crolli ci rendeva difficile la vista… Ad un certo punto, girato un angolo, vedemmo un’orda di acromantule avanzare verso di noi. Cominciai, freddamente, ad ucciderle, una dopo l’altra, aiutato da Kain e Lavanda. L’orda si bloccò e si diresse in un corridoio laterale, lasciando alcune decine di cadaveri davanti a noi, una specie di orribile barriera piena di tentacoli di mostri agonizzanti. Dappertutto fumo, vetri rotti, pezzi di mobili, quadri sbrindellati, armature e statue a pezzi, sangue e… corpi… di Mangiamorte, colpiti, bruciati, smembrati, ma anche di altri esseri oscuri e, orrore più grande, di  difensori, e anche di alcuni ragazzi, anche minorenni, che non avevano voluto o potuto allontanarsi in tempo… Mi chiedevo dove fosse Lily... Ma non potevo fermarmi: continuammo a spostarci per i corridoi di Hogwarts. Ci imbattemmo in altri nemici, che si aggiravano tra le rovine. Atterrai un grosso Mangiamorte mascherato che stava attaccando alle spalle Neville…. Mi guardò e mi riconobbe. Mi fece un cenno di ringraziamento.

 

Poi, improvvisamente, in modo irreale, tutto si fermò…. tutti i mangiamorti e gli esseri oscuri erano scomparsi… c’era un silenzio totale…  

Quella pausa mi riempì di maggiore angoscia. Sentii improvvisamente la voce di Voldemort risuonare in tutto il castello, una voce acuta e fredda.

- Avete combattuto valorosamente - diceva - e Lord Voldemort apprezza il coraggio. Se resisterete ancora, morirete tutti. Ma sono misericordioso. Vi lascio un’ora per  curare i feriti e raccogliere i morti.

Poi si rivolse direttamente ad Harry Potter (che ancora non avevo visto: dove diavolo si era ficcato?), accusandolo di aver permesso che i suoi amici morissero al posto suo. Se non si fosse presentato da lui entro un’ora, avrebbe ordinato un nuovo attacco e tutti coloro che si opponevano ai suoi mangiamorte sarebbero stati uccisi, senza pietà, e tutte le loro famiglie con loro.

- Andiamo, Peter, Lavanda - ci disse Kain Montague - Siamo quasi arrivati.

E infatti, svoltato l’angolo, giungemmo in quella che era stata la Sala Grande, alla cui entrata ci aspettava Kingley, che ci stava aspettando, preoccupato per noi. Ci disse che lui e Charles Weasley ci erano giunti senza particolari problemi, passando per un corridoio diverso dal nostro. La situazione era disperata e le protezioni intorno ad Hogwarts erano quasi tutte saltate; c’erano decine di morti; aveva mandato Charles ad Hogsmeade a cercare rinforzi, ma non pensava che ci sarebbe riuscito (in questo si sbagliava: rivedemmo Charles Weasley più tardi, insieme al professor Lumacorno e ad altre decine di maghi, arrivare quasi all’alba per l’ultimo attacco, quello definitivo, ai mangiamorte… ma di questo racconto in seguito). Poi ci lasciò dicendo di entrare pure dentro: doveva andare a fare il punto della situazione gli altri esponenti dell’Ordine della Fenice… o almeno con quelli che erano ancora vivi, ci disse tristemente… Kingsley è veramente una brava persona e posso dire che si è meritato ampiamente l’incarico di Primo Ministro che gli è stato affidato dopo la battaglia…

Io, Lavanda e Kain entrammo in Sala Grande: quanto era diversa dall’ultima volta che l’avevo vista! (allora era piena di ragazzi, di rumori, di risate…) Era in parte crollata, con i pavimenti cosparsi di rovine e gli stendardi e le clessidre delle quattro Case sparsi a terra, in mezzo al sangue, alla polvere, alle macerie. Alcuni studenti e professori si aggiravano come spettri ed altri stavano, immobili, a terra... morti. Qualcuno piangeva. Ho avuto allora l’impressione di trovarmi in un luogo descritto in un libro che Lily (che da alcuni anni si interessava anche a testi di Letteratura babbana) ogni tanto mi  leggeva: l’“Inferno” di un poeta italiano medievale, un certo Dante Alighieri, di Firenze…

Lavanda aveva riconosciuto, tra i feriti, un’amica, e si era fermata con lei… Kain Montague aveva visto, poco lontano, Alicia Spinnet (una bella biondina, più grande di me di qualche anno… ricordavo di averla vista, mi sembrava secoli prima, giocare a Quidditch, gioco nel quale era bravissima, mi ricordavo), abbracciata ad un ragazzo più grande con gli occhi chiarissimi, come di ghiaccio… Lo riconobbi: era il professor Macnair, un assistente di Piton, un tipo molto elegante fissato con gli ornitorinchi, che aveva visitato anni prima la capanna di Hagrid per curarne uno malato, Uluru, la simpatica bestiola di Alicia… (mi ricordo che Lily mi aveva trascinato a fare da assistente volontario di Hagrid in quell’occasione, preoccupata per la salute del povero ornitorinco, che poi, per fortuna, era guarito… quanto tempo era passato? Forse due anni, ma mi sembrava un’altra vita… tutto era cambiato…)

- Scusami, Peter. Devo ringraziare un amico… - mi disse. E si accostò ai due, che abbracciò, fermandosi poi a parlare con loro

- Peter O’Neil… cosa ci fai qui? - sentii dire da una voce che conoscevo…

Mi  girai e vidi Ginny Weasley. Avevo lo sguardo stupito… e aveva  pianto, si vedeva. Ma era stata sempre una ragazza coraggiosa… e cercava di  nascondere il  suo  dolore… per fortuna non mostrava  astio o ostilità nei miei confronti, in quel momento… solo stupore.

- Sono qui con Lily, a combattere Voldemort - dissi semplicemente  - E tu? Sei minorenne…

- Sì, ma sono riuscita a rimanere lo stesso. Cerco di dare una mano, come posso… - mi rispose. E poi: - Non capisco… State con noi… eppure quella volta tu eri con Piton…

Stava cercando di capire il mio ruolo e non capiva come mai mi fossi opposto a lei, Luna e Paciock in Presidenza,  quando volevano prendere la Spada di Grifondoro…

- Quella spada non doveva essere presa… il preside Piton doveva consegnarla ad Harry Potter… E’ sempre stato dalla nostra parte, anche se ha finto di schierarsi con Voldemort… Era un piano di Silente, molto rischioso… Ed  è riuscita veramente a consegnargliela, ne ho la certezza… Voi non potevate prenderla… avreste rovinato il piano… - gli  dissi.

Ormai non aveva più senso mantenere il segreto. E poi, se fossimo morti tutti noi (cosa che, in quel momento, era più che  possibile), almeno qualcuno avrebbe forse saputo come erano andate le cose. Se anche lei fosse sopravvissuta, naturalmente…

Mi guardò con uno sguardo strano… Non so se mi aveva creduto… Sembrò volermi fare un’altra domanda, ma in quel momento arrivò Fleur Delacour, con cui avevo scambiato qualche parola, qualche anno prima (mi sembrava un secolo prima… al tempo del Torneo Tremaghi), anche lei tristissima. Disse a Ginny che i suoi la volevano e la rossa si allontanò verso la parte opposta della Sala Grande…

- Ciao, Peter - mi disse Fleur nel suo strano accento francese - Di là stanno portando i caduti… e c’è anche mio cognato Fred… e anche Remus Lupin e Tonks, sua moglie... per questo siamo tanto tristi…

Fui colpito come da un pugno al sentire quei nomi: Fred era il  gemello di George e era impossibile non conoscerli,  così simpatici, estrosi, bizzarri… Si erano opposti alla Umbridge, tre anni prima… e mi ricordo che in quell’occasione Lily si era  arrabbiata  con loro per aver chiuso il povero Kain Montague in un armadio svanitore… era stata una delle poche volte che avevo visto Lily arrabbiarsi; Remus Lupin era stato il nostro insegnante durante il nostro primo anno e mi sembrava un tipo maledettamente in  gamba; Tonks era la ragazza a cui avevo salvato la vita l’anno precedente, durante la prima battaglia di Hogwarts, quella in  cui era morto il preside Silente… non era servito a niente… ora era morta…

Cercai di consolarla, come potevo (ma non potevo, dato che sentivo anch’io un grande dolore), e chiesi contemporaneamente informazioni sulla battaglia… sentivo un’enorme angoscia e avevo paura, soprattutto per Lily, che avevo lasciato sola. Dove era andata? Perché non si trovava in Sala Grande? Che fosse… (non volevo pensarlo)… Poi, poco dopo, arrivò Bill Weasley e, dopo aver abbracciato la moglie, si rivolse a me.

- Peter - mi disse - Mi dispiace vederti in queste condizioni…

- Dispiace anche a me - dissi. E gli feci le condoglianze per il fratello. Gli  chiesi poi se aveva visto Lily, che stavo disperatamente cercando.

- Purtroppo no - mi disse tristemente.

Forse pensava che fosse morta, perché mi disse delle belle parole chiedendomi di farmi coraggio. Poi continuò: -  Non ti ho ancora ringraziato per aver salvato la vita, l’anno scorso, a me e alla McGranitt. Se non fosse stato per te…

- Non c’è di che - dissi - Ho fatto solo quello che avrebbero fatto tut…

Poi, per un attimo, gelai. Bill Weasley non doveva ricordare quei fatti! Gli aveva fatto un incantesimo di memoria… Severus Piton! Questo voleva dire solo una cosa: Severus Piton era morto…. e Lily, me lo sentivo, era vicino a lui.

Lasciai Bill e Fleur e pensai velocemente a dove potesse essere Piton: come potevo sapere dove fosse? Poteva essere dovunque… Ma, se mio suocero era morto… doveva esserci il suo ritratto in Presidenza, come gli altri Presidi di Hogwarts!

Mi materializzai in Presidenza e la mia intuizione era giusta, per vedere se un nuovo quadro si fosse aggiunto agli altri. Le cornici erano tutte vuote: chissà dove si erano ficcate le immagini… magari in giro per il castello ad osservare la situazione.  Solo in una c’era una figura, che mi stava guardando: era Severus Piton che, sembrava, mi stesse aspettando e che, appena mi avvicinai, pronunciò solo poche parole: - Nella Stamberga Strillante. C’è anche Lily. Ti prego, aiutala!

Subito mi materializzai in quel maledetto luogo.

 

 

Capitolo caotico e drammatico, come mi immagino possa essere stata la battaglia di Hogwarts, con un succedersi incalzante di situazioni e personaggi. Il “professor Macnair”, cioè Bastian Macnair, è un OC di AdhoMu, protagonista de L’assistente di pozioni (e di altre storie dell’autrice), innamorato da sempre di Alicia Spinnet (entrambi bellissimi personaggi nella caratterizzazione di AdhoMu). Il prossimo capitolo è ambientato nella Stamberga Strillante, dove è già morto Severus Piton, e dove finalmente ritornerà Lily (cosa diavolo avrà combinato, nel frattempo?)

Un abbraccio e un ringraziamento a voi tutti che leggete e, soprattutto a ace995, AdhoMu e Barbie_Ettelanie_91, che mi aiutano con le recensioni e le loro impressioni. A sabato! Gatty :)

   
 
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