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Autore: NotoriousOutlawz    30/08/2018    0 recensioni
Nessun regno è stato costruito senza sacrifici, niente è stato ricostruito senza sacrifici. Quando tutto sembra perso e quando l'oscurità sembra calare senza sosta sono in pochi a rimanere in piedi.
Pochi sono coloro puri di spirito pronti a far quello che è giusto. Nella vita di un uomo pochi sono coloro che arrivano alla felicità assoluta; d'altronde la verità è solo una.
L'uomo viene creato, istruito, e infine comandato.
Genere: Avventura, Drammatico, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Violenza
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La fiamma si era da poco spenta.

Lasciò il proprio sgradevole odore nell'aria, con il legname, carbonizzato, ancora ardente all'interno del grosso focolare, costruito la sera precedente. Le prime luci del mattino colpirono il viso della maggior parte degli uomini che risiedevano nei propri letti creati con paglia e ramoscelli.

Jexson aprì gli occhi in quel momento, portandosi una mano all'altezza del viso per coprirlo da quei fasci di luce. Si guardò intorno, toccandosi di conseguenza la testa.

Non ricordava praticamente nulla della sera precedente. Delle nuove reclute sarebbero diventate ufficialmente dei Cacciatori di Taglie del Mohender, sì, ricordava solamente quello.

Un Ordine antico richiedeva una consacrazione degna di tale nome. Ad ogni novellino era stata assegnata una missione, da completare entro il tramonto. Un obiettivo, da catturare.

Vivo, o morto.

Quest'ultima conseguenza avrebbe comportato a una penitenza per l'uomo colpevole di tale atto. Jexson non aveva mai assistito a ciò, non era mai accaduto da quando aveva passato l'inizializzazione.

Si alzò, barcollando leggermente, e andò a reggersi a uno dei pilastri che circondava la zona in cui il gruppo si era accampato per la notte e per procedere ai festeggiamenti.

In quanto Cacciatori, non potevano permettersi di avere una residenza fissa. Per questo, una famiglia per molti dell'Ordine non era possibile. Anche perché molti erano nient'altro che sadici o folli malati mentali, che conoscevano solamente la violenza.

La testa gli faceva male da morire, non era abituato a bere ma da quando si era unito a quella mandria di pazzi squilibrati, i suoi ritmi erano completamente cambiati.

Lentamente si avvicinò a uno dei calderoni appostati vicino il focolare. Sentii come un tamburo dentro la propria mente, finché non lo sentì arrivare.

Di scatto, buttò fuori dal corpo tutto quello che aveva bevuto la mattina prima, rigurgitandolo all'interno del contenitore.

-Andrà tutto bene Jex, vedrai!- urlò un uomo, con una corporatura robusta –nel senso di grosso-, dei lunghi capelli unti e sporchi, contornati da un altrettanto barba folta e grigia come la polvere.

Jexson si pulì la bocca con la manica della propria maglia, che era già sporca di vino, terra e, probabilmente, il vomito di qualcun altro.

-Al diavolo- disse appena il ragazzo, che si rimise in piedi, respirando affannosamente. Un'altra persona, alle sue spalle, gli diede una pacca.

-E' questo il bello del risveglio- commentò, ghignando. Il suo viso era cupo, con una cicatrice enorme sulla guancia destra, dovuta alle molte battaglie da lui affrontate. Sul mento, un misero pizzetto faceva da contorno a quella sua faccia paurosa, poiché era anche completamente privo di capelli.

Il ragazzo si fece da parte, andando verso il promontorio che affacciava sulle terre del Mohender. Non molto da lì presidiava la capitale, Atalmal.

Un enorme distesa di verde, dove nulla poteva andare storto. Il Regno si era esteso incredibilmente nel corso dei secoli, niente era riuscito a mettersi tra la Grande Capitale e la sua inarrestabile crescita.

Sarebbero dovuti andare nella grande città presto, per riscuotere le ultime taglie. Tutto sommato, la vita del Cacciatore non era così male.

Avevi una famiglia, ma era formata solamente da quelle persone che frequentavi ogni giorno, che ti coprivano le spalle durante i momenti duri.

Quello era l'Ordine dei Cacciatori di Taglie del Mohender.

Sarebbe stato un semplice gruppo di pazzi squilibrati alla ricerca di denaro se solo la loro natura non li avesse portati, nel tempo, ad adattarsi alle situazioni.

Jexson sapeva poco e nulla di queste situazioni.

Il sole era alto nel cielo, splendeva come non mai. La vista, seppur fosse ancora leggermente offuscata da tutto quello che aveva ingurgitato la notte precede Crocevia, nte, gli concesse di godersi quell'incredibile panorama.

Da quella collina, molto alta rispetto alla strada principale, che collegava la Capitale con il Crocevia di Rossberry. Più che un collegamento, poteva risultare anche una divisione.

Aldilà di quel crocevia si trovava l'unico territorio non ancora annesso al Regno, l'unico punto che risultava ancora un covo di ladri, assassini e la peggior feccia dell'umanità.

Erano feccia, ma erano anche scaltri. Nessuna delle guarnigioni del Re Calawell era riuscito a colpire duramente quella regione, come se non riuscissero a superare il capolinea delle loro operazioni, la loro base operativa: Chamerk.

Quei giorni sembravano un miraggio per Jexson. La luce, la brezza che gli scostava i capelli da davanti il viso, gli uccelli che cinguettavano felicemente... era qualcosa di sconosciuto per lui.

Ricordava ancora quando viveva tra il fango, costretto a procurarsi da mangiare e a riscaldarsi intorno quel piccolo focolare che accendeva ogni sera.

Non voleva più ricordare quei momenti. La vita doveva andare avanti, e tutta quella vitalità che aveva intorno lo aiutavano a dissolvere tali pensieri.

-Tutto bene, ragazzo?- esordì una voce alle sue spalle, rompendo quel momento magico di riflessione. Jex scosse il capo, e si voltò leggermente.

Naako.

Annuì, rivolgendo nuovamente lo sguardo verso l'orizzonte. –Sei di poche parole questa mattina?- chiese ancora l'uomo, facendosi avanti.

-Pensavo- commentò lui, scrollando le spalle.

-Come fai a pensare con tutta quella merda che hai ingerito ieri notte?- chiese, scoppiando a ridere. Dopo di ché, avanzò di qualche passo, concedendogli gentilmente le spalle.

Jex ridacchiò leggermente.

Naako era un uomo veramente robusto, il suo corpo sembrava esser stato temprato da un fabbro in persona, e le sue braccia erano così possenti da poter reggere almeno due massi enormi per mano.

I suoi capelli, neri come la pece, erano raccolti in un aggroviglio di paglia a formare una coda di cavallo che finiva all'altezza delle spalle. Per Jex, era sempre stato una figura di riferimento all'interno della gilda. Seppur fosse divisa in rami, era unita più che mai sotto un unico simbolo. Tre città facevano da punto di riferimento all'Unione: Atalmal, Cophern e Loopi.

Naako era il Capo Cacciatore della squadra di Jex. Ne avevano affrontate molte insieme, ed era grazie a lui se il ragazzo stava diventando un passo alla volta un vero uomo.

Jexson aveva sempre avuto una vita difficile.

-So che la nostra relazione è stretta, ma devi stare qui anche quando piscio?- chiese ironicamente Naako. Lo stava facendo davvero.

-Diamine compagno, ero prima io qui!- disse di tutta risposta, facendosi indietro.

L'uomo scoppiò a ridere, rimettendo dentro la propria "mercanzia" dopo aver terminato di liberare la vescica. –Non c'è cosa più divina che svegliarsi e pisciare da questa altezza- commentò Naako, per poi girarsi. Alla vita aveva un grosso fodero legato alla propria cintola di pelle, con all'interno un grosso coltello da caccia.

-Non sei dell'umore giusto?- domandò l'uomo dai capelli neri.

-La testa mi scoppia da morire-

-Dovresti essere abituato ormai a certe cose, milady!- disse in modo denigratorio l'uomo, per poi ridere ancora.

-Smettila!-

-Basta perdere tempo ora- disse, e il suo tono divenne all'improvviso serio. –Raccogli gli altri bifolchi e raggiungetemi in cima. I novellini riceveranno la giacca che li renderà a tutti gli effetti dei Cacciatori, e saranno assegnati a un gruppo- spiegò.

Jex annuì. Ricordava molto bene quel momento, quando fu definitivamente assegnato alla squadra di Naako. Era una delle poche cose felici della sua vita.

Le cose felici, però, hanno sempre una fine.

-C'è una qualche possibilità che qualcuno si unisca a noi?- domandò di conseguenza. L'altro annuì.

-Non spetta a noi decidere, in ogni caso, ci atteniamo ai nostri Capi fondatori, lo sai- rispose, portando le mani intorno la cintura.

Jex annuì ancora.

-Indossate i giubbotti- si raccomandò Naako, prima di dare una pacca sulla spalla del ragazzo e prendere la propria strada verso la cima del monte.

Jexson sapeva quanto fossero importanti per la gilda quelle giacche. Indossarle era anche un motivo di orgoglio per ogni membro.

Anche se non erano visti bene in ogni parte del mondo. Sebbene quel che è stato raccontato narra solo di cose incredibili realizzate dall'Unione dei Cacciatori di Taglie del Mohender, quello che ai nostri occhi appare sovrannaturale potrebbe avere degli scheletri nell'armadio, e Jexson non aveva alcuna idea di cosa fossero realmente coloro che ammirava sin da quando era un docile bambino. 

Spero che la storia fino ad ora stia piacendo e che, in un modo o nell'altro, qualcuno mi stia seguendo! Aperto a qualsiasi domanda, se vi è piaciuto ricordatevi di commentare per critiche o complimenti!
   
 
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