LE PAROLE NON DETTE
 
Non dimenticherò mai la prima volta che ci siamo scontrati nella Valle della fine, eravamo poco più che bambini.
Ti ero piombato addosso con tutta la mia furia, avevo incastrato il tuo corpo sotto la presa delle mie gambe e ti avevo colpito il volto con un pugno al massimo della forza.
Le nocche avevano schioccato sulla mandibola dalla pelle liscia, ancora completamente priva di barba.
Ero quasi ipnotizzato dalla bellezza del tuo viso, dai lineamenti dolci e perfetti, così in contrasto con quegli occhi deformati dal segno di Orochimaru, pieni di odio e maledizione. Nella mente cercavo di trovare le parole giuste per rinsavirti, di mantenere un minimo di lucidità nel mettere in ordine le ragioni per cui avresti dovuto preferire il bene al male.
Ma tu eri sordo e cieco, completamente fuori di testa, eppure così forte e coerente nella tua follia.
Le parole valevano zero, non avevo altra scelta oltre la violenza e mi sentivo così inutile che avrei rinunciato quasi subito.
Invece ho perso totalmente il controllo, come impazzito all'idea di lasciarti andare senza lottare, nonostante fossi cosciente che ormai avevi preso la tua decisione e niente ti avrebbe fermato, se non la morte.
Ero pronto a ucciderti, convinto di farlo in nome della nostra amicizia, per salvarti, una specie di atto di generosità.
Invece era solo egoismo, puro e insano: "O con me o con nessun altro".
Ma ero troppo ingenuo per capirlo, preso dalla foga d'inseguire un ideale che sapeva più di alibi per sfuggire alla realtà della mia dipendenza da te.
A volte mi chiedo come sarebbe andata se invece ti avessi chiesto chiaramente di restare con me perché avevo bisogno di te, come amico, fratello, rivale, come unica ragione e gioia di vita.
Il mio cuore sarebbe stato più sincero e leggero.
Ti avrei convinto così?
Se per me avevi rischiato la vita già una volta, perché il tuo corpo si era mosso da solo, non significava forse che quella vita potevi donarla a me?
Non significava che mi volevi bene più che a te stesso?
Avrei potuto scegliere di seguirti, ho pensato anche questo.
Ogni decisione avrebbe portato a un percorso diverso.
Forse adesso avremmo entrambe le braccia, forse saremmo morti, o lo sarebbe uno di noi due.
È andata comunque bene, siamo fortunati, ancora qui e ancora noi, insieme.
Questo non cambierà, nonostante le parole non dette.