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Autore: Yutsu Tsuki    31/08/2018    2 recensioni
VioletxCastiel. Sarà possibile?
"Mandy era tutto ciò che tu non eri. Spigliata, carismatica, audace.
Aveva sempre l’insopportabile capacità di monopolizzare l’attenzione con chiunque e ovunque si trovasse. Ma da dove derivasse questa sua forza, nemmeno tu te lo spiegavi. E la conseguenza di questo suo essere al centro di ogni discorso finiva, tuo malgrado, per eclissare proprio te.
Ma ad essere sinceri ciò non ti avrebbe creato tanti problemi, se non fosse stato per una piccola verità che all’apparenza poteva sembrare insignificante, ma che in realtà cambiava tutto.
Mandy eri tu."
Genere: Drammatico, Introspettivo, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Alexy, Ambra, Castiel, Lysandro, Violet
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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II - Piano d’attacco




Attirare l’attenzione di Castiel non è facile come credevi.
Ci hai provato per giorni, qualche volta in modo piuttosto patetico, ma da quell’ultimo episodio durante la verifica di algebra, il tuo compagno di classe si è mostrato ben poco interessato a te. È chiaro che fosse stato solo un colpo di fortuna - se si può definire tale. Eppure pensavi di avere la situazione sotto controllo!

In ogni caso, se anche riuscissi a farti notare, non sapresti nemmeno dove andare a parare con questa storia. Per ora, ti basta limitarti a fare l’esatto contrario di quello che Ambra ti aveva consigliato. Non hai ancora un obiettivo preciso; l’importante è che lei capisca di non essere superiore agli altri. Quando avrai dimostrato che anche una come te può piacere a Castiel, la biondina potrà dirsi sconfitta, e tu avrai ottenuto ciò che volevi.

Per adesso, però, sei ancora in alto mare. Ogni tanto, durante gli intervalli, ti capita di osservare come si comportano con lui le altre ragazze, e ti chiedi come facciano ad approcciarsi a Castiel con tanta naturalezza; al posto loro, non sapresti da dove cominciare.
Quelle poche volte che sei riuscita ad interagire con lui non sono servite a un bel niente. O forse tu non hai saputo sfruttarle a dovere.

La cosa che ti dà veramente fastidio, tuttavia, è che con le altre parli di argomenti normali - qualche rara volta pure personali - mentre quando rivolge la parola a te, è solo per chiederti di copiare i compiti.
Così, ti domandi se non dovresti cercare di assomigliare di più a loro - più trucco, vestiti più scollati, cervello più da gallina.
Ma poi allontani subito il pensiero, perché mai tradiresti te stessa pur di piacere a qualcun altro.

L’unico aspetto positivo in tutto ciò, è che nemmeno Ambra sembra interessare minimamente a Castiel. E ti fa un po’ sorridere come lei fallisca sempre nei suoi tentativi di conquistarlo.

Devi ammettere che fino a poco prima non eri così. Non ti importava niente degli altri e non passavi un solo minuto ad osservarli. Ma da qualche giorno, ormai, hai cominciato a cogliere anche i dettagli legati ai tuoi compagni, oltre che quelli della strada che fai per venire a scuola.
Ti sei accorta di come Ambra sembri dedicare la sua intera esistenza a farsi notare dal rosso. E di come lui si ostini ad ignorarla. Forse non è il tipo superficiale che credevi che fosse. Già il fatto di non apprezzare quell’oca gli fa onore. Che ci sia qualcosa in lui di nascosto, che non vuole mostrare? Magari scopri che non è poi così male… Non neghi che ti incuriosirebbe sapere cosa vuol dire stare con uno così.
No.
Violet, concentrati.
Il tuo scopo è quello di punire Ambra. Stop. Castiel non ti piace neanche lontanamente.
Ragazzi di quel genere li eviti come la peste praticamente dal giorno in cui sei nata. Beh, c’è da dire che anche loro non si sono mai interessati a te, ma questo è un altro discorso.
Castiel non è il tuo tipo. Punto.

Quello che devi fare adesso è escogitare un piano d’attacco. Analizzare ogni singolo dettaglio e particolare, per arrivare ad una soluzione.
Ad esempio, qual è stata la prima volta che si è interessato a te? In occasione della verifica di matematica. Dunque perché non sfruttare il momento in cui verrà riconsegnata corretta?!

Ti congratuli con te stessa per l’ottima idea. Probabilmente non accadrà nulla di speciale, ma sarà un inizio.
Decidi quindi di aspettare il giorno in cui la professoressa avrebbe finito di correggere le prove, per entrare in azione. È l’occasione d’oro che hai, e non devi permetterti di sprecarla.




Hai dovuto aspettare ben tre settimane perché arrivasse il giorno fatidico, ma finalmente l’attesa è finita.
In classe l’atmosfera è tesa e pervasa da un costante chiacchiericcio che la professoressa di matematica sta cercando inutilmente di placare. Lanci un’occhiata verso gli ultimi banchi. Castiel, Iris e Rosalya sono concentrati a discutere di chissà cosa.

Quando l’ordine viene finalmente ristabilito, ogni compagno si dirige a turno verso la cattedra, per ritirare la propria verifica corretta.
Quasi non fai caso al voto che hai ricevuto tu, tanto sei concentrata sul momento in cui Castiel verrà chiamato.

Non appena arriva il suo turno, preghi che i tuoi aiuti gli siano valsi un voto almeno sufficiente. L’espressione della professoressa, però, è più seria del solito e non lascia presagire nulla di buono. Piazza la verifica fra le mani del ragazzo, senza staccare gli occhi dai suoi, i quali, dopo essersi spostati sulla parte superiore del foglio, s’illuminano lentamente.
Un sorrisone quasi ebete si forma sul suo viso e, per la prima volta, Castiel è contento di consegnare il suo libretto dei voti all’insegnante.
La professoressa, però, è ancora dubbiosa. «Come hai fatto?»
«Che le devo dire, prof., sono un uomo dalle mille sorprese», risponde con ammiccante sarcasmo, prima di ritirare le proprie cose e ripercorrere baldanzoso la strada verso il proprio banco, accompagnato dai fischi di gaudio degli altri alunni.

Devi ammettere che sei stupita. Non ti aspettavi che il tuo aiuto sarebbe bastato, eppure è davvero grazie a te se Castiel non ha incassato un’ennesima insufficienza. Ora non potrà non esserti riconoscente.
Aspetti che l’ora di matematica sia finita, per rivolgergli la parola. Ti volti verso gli ultimi banchi e lo vedi che sta parlando con Lysandro. Non appena smettono, devi assolutamente farti avanti. O adesso o mai più.

Ti alzi dalla sedia sbattendo contro il banco. In quel momento Lysandro saluta Castiel e si dirige verso l’uscita. Ti guardi attorno e noti che la classe è praticamente vuota. Stranamente, ti senti più tranquilla vedendo che siete rimasti quasi da soli.
Dopo aver fatto un respiro lunghissimo, ti dirigi verso il tuo compagno dai capelli rossi, che sta ancora contemplando la verifica come un bambino con un nuovo giocattolo.

«Spero che il mio aiuto sia servito», gli sussurri dopo esserti schiarita la voce.
Castiel alza gli occhi e, accorgendosi di te, sembra assumere uno sguardo diverso, come se si ricordasse solo ora che il merito del suo successo non debba andare unicamente a lui.
«Guarda un po’, ho preso 6+», annuncia soddisfatto, mostrandoti il foglio con impressa in rosso la cifra.

La tua prima reazione è quella di dispiacerti per il voto così basso, tuttavia l’espressione di gioia del tuo compagno ti fa capire che per lui è al contrario un risultato di cui andare fieri. «Sono felice per te», gli rispondi sorridendo.
«Le altre equazioni le avevo sbagliate, però solo verso il finale; l’inizio era tutto giusto. Forse è per questo che la prof. mi ha dato la sufficienza.»
E infatti, ti stupisci di notare come, ad esclusione dell’equazione che gli avevi suggerito, il resto della verifica abbia molti meno segni rossi del solito. Fai fatica a crederci, ma dopotutto aveva tentato davvero di impegnarsi, nonostante potesse contare su un esercizio sicuramente giusto.
Non te lo saresti mai aspettato da lui.

«Devo ringraziarti, Violet.» Sentirlo pronunciare il tuo nome ti ridesta improvvisamente dai tuoi pensieri. «Senza di te non ce l’avrei mai fatta. Sei stata gentile a rischiare per me, sebbene io non abbia mai fatto nulla per meritarlo.»
Senti il naso prudere appena, ma fai di tutto per non scomporti. «Di niente, s-se hai bisogno di altro chiedi pure a me!»
«Grazie», sorride Castiel alzandosi dalla sedia. È un sorriso genuino, vero. «Ci vediamo in giro!»

I tuoi occhi lo seguono mentre cammina verso l’uscita. E dopo che ha attraversato la porta ed è scomparso dalla tua vista, vanno a finire su quelli di Ambra, poco più distante, che ti sta letteralmente fulminando con lo sguardo.




Quel pomeriggio lo trascorri a casa di Alexy. Vi conoscete da appena tre anni, ma ormai ogni volta che vai da lui ti sembra di essere a casa tua.
La sua camera, separata da quella del gemello, è molto accogliente e vivace. Non c’è un solo dettaglio bianco o nero: tutti i mobili e le decorazioni sono coloratissimi, così come le pareti, la porta e le finestre. Ma l’elemento che adori di più è il muro davanti al letto, costellato di fotografie di Alexy e dei suoi amici. Ci sei anche tu in mezzo a loro, nonostante detesti comparire nelle foto.

«Ehi, tutto bene?» ti domanda ad un certo punto, mentre siete seduti sul suo letto. «Sei pensierosa. O almeno, più del solito.»
Scrolli le spalle e assumi un’aria indifferente.
«Violet, che stai combinando con Castiel?» riprende Alexy dopo averti esaminata per qualche secondo. Il suo tono è mezzo preoccupato e mezzo divertito.
Senti le tue guance imporporarsi di colpo, ma cerchi di mostrarti più stupita possibile. «Nulla.»
«Credi che non abbia capito che c’è sotto qualcosa?» incalza il tuo compagno di classe con fare malizioso.
Sospiri, nel notare come in quella scuola nessuno possa fare a meno di farsi gli affari degli altri.

«Non è come pensi», rispondi infine, e decidi di spiegargli per filo e per segno il piano che avevi in mente contro Ambra.
Alla fine del tuo discorso, però, Alexy non sembra affatto convinto.
«E vorresti farmi credere che hai intenzione di provarci con lui solo a causa di Ambra?»
«Come puoi pensare che mi piaccia uno come Castiel?» esclami disgustata.
«Non lo so, tutto è possibile.»
«Ma ci hai visti? Noi due siamo come… come la senape e il miele. Come una tigre e un uccellino. Provare ad accostarci è come… come mangiare gelato e patatine fritte insieme!»
«Sì, sì, hai reso l’idea…» risponde lui con un’espressione leggermente nauseata.

«Però vorrei che ricordassi una cosa», continua, questa volta serio. «Pensa a quali conseguenze avranno le tue azioni. Se riuscirai davvero a sedurre Castiel, poi dovrai anche dirgli che l’hai fatto solo per fare un dispetto ad Ambra. E non credo che la prenderà molto bene.»
«Quello non è un mio problema», sbotti senza pensarci troppo. Ti stupisci da sola. Non è da te rispondere in quel modo.
Ammetti però che Alexy ha ragione. Non avevi minimamente considerato quell’aspetto del piano. Che succederà, una volta ottenuta la tua vendetta su Ambra? Una volta che Castiel sarà caduto ai tuoi piedi? Sarai costretta a dirgli la verità, ovvero che tu non eri realmente interessata a lui, ma che avevi agito unicamente per scopo personale. Che, in altre parole, per te era solo un burattino.
Non osi immaginare la sua possibile reazione. Eppure, è improbabile che sia capace di farti del male. Al limite ti manderà a quel paese e non ti rivolgerà più la parola. Per te non sarebbe una grande perdita - anzi, non cambierebbe praticamente nulla - per lui… beh, lui non è certo il tipo da disperarsi per un rifiuto. Figuriamoci poi se è da parte tua.

«Ne sei certa?» riprende Alexy, guardandoti dritta negli occhi. Tu annuisci.
«D’accordo, allora la missione è quella di far cadere Mr. Testa di Peperone ai tuoi piedi», annuncia lui solenne, con lo stesso tono di un manager verso il proprio cliente.
Dopodiché si alza dal letto e comincia a camminare per la stanza, guardandosi intorno come per farsi venire l’ispirazione.

Ad un certo punto il suo sguardo cade sul calendario appeso alla parete, che in quel mese ritrae un modello molto palestrato in una posa alquanto provocante, la cui quantità di indumenti addosso lascia ben poco all’immaginazione.
Alexy, però, si sofferma su alcune scritte in matita aggiunte sotto le caselle dei giorni. Dopo qualche secondo lo vedi illuminarsi e girarsi di scatto verso di te.
«So cosa fare», proclama.

Tornato sul letto, ti espone il piano che gli è venuto in mente.
Ti spiega che di lì a poco si sarebbe tenuta una specie di festa, organizzata dal negozio di vestiti di Leigh, per inaugurare la nuova collezione autunno-inverno. Siccome Leigh è il fratello di Lysandro, avrebbero partecipato sia quest’ultimo, sia Castiel, che è il suo migliore amico.
«Potrebbe essere un’occasione per vedersi in un contesto diverso dalla solita scuola», suggerisce Alexy, «Ed è perfetto, perché io ho due inviti, uno per me e uno per mio fratello, ma lui naturalmente mi ha già detto che non vuole venirci. Di conseguenza potrai avere il suo.»
«Non lo so, Alexy. Credo che mi sentirei fuori luogo ad una festa.»
«Ma non è proprio una festa, è la presentazione della nuova collezione di abiti. È elegante, ci sarà un rinfresco, una sfilata e poi la musica. Sarà pieno di gente stilosa!» Nonostante quest’idea ti faccia sentire a disagio, non puoi fare a meno di sorridere nell’osservare gli occhioni luccicanti e l’aria sognante di Alexy mentre descrive una cosa che adora.

«Appunto, sarei ridicola accanto a modelle e persone di quel genere.»
«Ma non dire fesserie, Violet. Sei così carina!»
«Ma che dici…»
«Violet. Anche se non mi piacciono le ragazze, non vuol dire che non riconosco quando sono belle.» A quelle parole distogli velocemente lo sguardo dagli occhi dell’amico. Hai imparato a reprimere la tua infatuazione per Alexy ormai da tempo, ma ciò non toglie che frasi come queste ti facciano arrossire ancora.

«Tu sei mia amica», continua lui, prendendoti per le spalle, «e farò di tutto per far sì che tu sia felice.»
Dopo averti guardato con sincera dolcezza, ti stringe in un abbraccio caloroso, a cui non opponi resistenza.
Per un istante tutto il piano di conquista di Castiel, così come la festa e la vendetta su Ambra, scompaiono dalla tua mente: pensi solo a quanto tu sia fortunata ad avere un amico come Alexy. Uno che ti incoraggia e ti sostiene in ogni circostanza, che, sai per certo, non ti tradirà mai.

«Ammesso che riuscissi a non sentirmi fuori luogo… Castiel non mi considererebbe molto; anzi, è facile che si domandi che ci faccia una come me in un posto del genere. E riderebbe di me, ne sono certa.» Ammetti che ti senti un po’ codarda a parlare in quel modo, ma sei convinta di quello che dici. Puoi già immaginare i risolini del rosso quando, di tutte le persone che si aspetterebbe di incontrare a una festa, si ritroverebbe davanti proprio te.
Alexy sospira.

Passano diversi minuti di silenzio. All’improvviso lo vedi scattare su dal letto come una molla, lo sguardo di nuovo illuminato.
«Ho un’idea», esclama emozionato.
Senza aggiungere altro, si dirige verso un armadio di colore arancione e, dopo aver rovistato per qualche secondo, tira fuori una grande scatola a righe bianche e azzurre. La deposita sul letto e ne rimuove il coperchio.

Curiosa, ti alzi per dare un’occhiata al suo interno. È piena di parrucche.
«Cos’hai in mente?» domandi senza nascondere la preoccupazione.
«Indosserai una di queste. E anche degli occhiali speciali che adesso vado a prendere. Così nessuno ti riconoscerà», dice velocemente, dirigendosi verso un altro punto della camera.

«D’accordo, ma», rifletti, «Castiel come farà a sapere che sono io?»
Alexy si volta verso di te, con in mano uno strano oggetto. «Tu vedi come va alla festa. Se tutto fila liscio, glielo dirai a scuola.»
Ragioni in silenzio, mentre il tuo amico ti ritorna accanto e ti fa alzare dal letto, in modo da scegliere la parrucca più adatta al tuo fisico.

Rimani per diversi minuti ad esaminare parrucche su parrucche, ma ben presto ti rendi conto che i gusti del tuo compagno di classe sono di gran lunga lontani dai tuoi. Quasi sempre quelle che ti consiglia lui non piacciono a te, oppure quelle che proponi tu vengono “educatamente” scartate e riposte da lui nello scatolone.
Ad un certo punto, mentre ne stai analizzando una dai capelli rosa a caschetto, ti sorge spontanea una domanda. Come mai Alexy possiede delle parrucche da donna?
Ma poi ti rispondi che certe cose è meglio non saperle.

Dopo una buona mezzora riuscite finalmente ad arrivare ad un accordo.
«Sei sicuro che non sia ridicola?» gli chiedi con timore, reggendo in una mano la parrucca che avete scelto e nell’altra lo strano accessorio che era andato a cercare prima.
«Ti ho detto di non preoccuparti. E poi non sarai da sola, mi travestirò anch’io», risponde. «Sarà bellissimo, Violet. Faremo finta di essere due VIP in incognito. Non è geniale?!» Ancora una volta sorridi per l’entusiasmo contagioso di Alexy. Ma, come sempre, rimani coi piedi per terra.
«E se qualcosa dovesse andare storto?»

Al che, ti appoggia una mano sulla spalla. «Violet, stai tranquilla. Tu immagina di essere un’altra persona. Per una sera divertiti, fai la pazza, parla con chiunque, fai quello che Violet non farebbe mai. Una volta finita, quella persona scomparirà e tu tornerai la stessa di sempre. Nessuno ti avrà riconosciuto, ma tu avrai vissuto un’esperienza nuova.»
Questa volta le parole di Alexy sembrano convincerti di più, perciò, dopo aver fatto un lungo respiro, annunci con sicurezza: «D’accordo, facciamolo. In fondo non ho nulla da perdere se nessuno saprà che sono io, no?»
«Hai visto? Così ti voglio! E ora vieni, che proviamo questa parrucca.»

Il ragazzo ti fa accomodare su una sedia verde girevole e comincia l’operazione. Per prima cosa cerca di legare i tuoi capelli corti in modo da appiattirli il più possibile, fissandoli poi con una retina. In seguito appoggia ed allaccia la parrucca prescelta sulla tua testa. Il processo si rivela molto più complicato del previsto, tanto che quando Alexy ha finalmente terminato, per te è già ora di tornare a casa. Se avessi saputo prima che si trattava di un procedimento così lungo e impegnativo, probabilmente non avresti mai accettato.

«Ah, già, dobbiamo trovarti un nome», borbotta Alexy, sistemandoti gli ultimi ciuffi sparsi qua e là. «Quale preferisci?»
Resti un attimo a pensare. «Mi piace molto “Amanda”.»
«Allora sarai Mandy», conclude dopo aver afferrato l’oggetto misterioso di prima.
«Mandy? Mi piace!»
«Ottimo. E adesso chiudi gli occhi.»
Fai come ti dice e senti qualcosa di simile a degli occhiali scorrere sopra le tue orecchie e andare ad appoggiarsi sul naso. Quando li riapri, ogni cosa attorno a te ha assunto un colore più scuro e violaceo, ma riesci comunque a distinguerla bene. Ti avvicini allo specchio.

Non puoi trattenere un sobbalzo nello scorgere la tua immagine riflessa.
Una strana ragazza ti fissa a bocca aperta, lo sguardo nascosto da due grandi lenti viola, più simili ad una maschera che a degli occhiali. Poco più in alto una folta frangetta bionda le copre l’ampia fronte e termina, alle estremità, in due ciocche ricciolute che vanno ad incorniciarle il volto candido e appuntito. Più in fondo, invece, un’elaborata treccia le attraversa da un lato all’altro la cima della testa, quasi come una corona. Tutti i capelli sono raccolti in una lunga e vaporosa coda color platino, che sembra quasi brillare di luce propria.
La trasformazione era compiuta.

Ti ritrovi senza fiato. E talmente stupita, da non riuscire a staccare gli occhi dalla nuova te. Alla tua destra, poco dopo, compare il viso di Alexy.
«Sai cosa?» ti domanda serio, guardandoti attraverso lo specchio. «Ho l’impressione che Castiel cadrà letteralmente ai tuoi piedi.»







Ed eccoci alla fine del secondo capitolo :)
Ora che la storia è già avviata, volevo dire qualche parola su Violet.
Devo ammettere che come personaggio mi ha sempre fatto una certa tenerezza. Tuttavia non è stato affatto facile gestirla, all’inizio. Avevo paura fosse OoC, probabilmente perché al suo posto io agirei in modo diverso o perché sono proprio diversa da lei. Il punto è che farla IC sarebbe significato renderla troppo noiosa e pedante per i miei gusti. Così l’ho resa un pochettino più sveglia e “grintosa”. Ma solo un pochettino.
Mi piace pensare che Violet non sia come l’angioletto che è nel gioco, ma che sotto sotto sia un pochino cinica (almeno per darle un minimo di spessore, dato che nel gioco è piuttosto piatta, o comunque non valorizzata abbastanza).
Voi che ne pensate?

Vi lascio con una piccola curiosità, che forse non tutti capiranno. Il tono di Alexy quando dice «Violet, che stai combinando con Castiel?» me lo immagino identico a quello di Michael Corleone quando dice a Vincent ne Il Padrino parte III: «Vincent, che cosa stai combinando con mia figlia?»
Scusate, ma è la mia saga di film preferita e quando lo leggo non ce la faccio a non pensare a quello e scoppio sempre a ridere XD

Perdonate le mie pazzie :* Non vedo l'ora di pubblicare il prossimo capitolo muahah!
A presto,

Yutsu Tsuki


   
 
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