Tsuna/Gokudera.
Day
25 cose che hai
detto al mio diciottesimo compleanno.
Cap.25
18 anni
Gokudera
giocherellò con una ciocca di capelli di
Tsuna, steso al suo fianco e sorrise. Gli accarezzò la
guancia e lo sentì mugolare
nel sonno, Sawada fece uno sbadiglio simile a un miagolio.
Hayato
si alzò a sedere sul letto, facendolo cigolare.
Tsuna
socchiuse un occhio, si mise su un fianco e
allungò le mani, riconobbe il corpo massiccio di Gokudera e
piegò le labbra in
un sorriso. Finì di svegliarsi e alzò lo sguardo,
aveva i grandi occhi dalle
iridi color nocciola in parte coperte da dei ciuffi di capelli larghi
tre dita.
Gokudera
gli accarezzò la testa sentendo il fidanzato
fare dei bassi versi.
“Oggi
diventate maggiorenne, Decimo” disse dolcemente.
<
Sì, ma io non voglio ancora fare il Vongola! >
pensò Tsuna, gonfiando le guance.
“Come
volete festeggiare? Oggi ogni vostro desiderio è
un ordine” disse Gokudera.
Tsuna
scostò il lenzuolo e si sedette sulle gambe del
fidanzato.
“Non
lo sono sempre per te?” chiese.
Gokudera
gli posò un bacio sulla spalla, lasciata in
parte scoperta dalla spallina del pigiama e disse: “Oggi non
vi farò neanche andare
a studiare. E poi vi terrò tutto per me, lontano anche dal
maniaco del baseball”.
Tsuna
gli avvolse il braccio intorno al collo.
“Già
così è abbastanza interessante, ma… mi
piacerebbe
anche sperimentare qualcosina” disse.
Fece
l’occhiolino, mentre Gokudera inarcava un
sopracciglio con aria dubbiosa.
Tsuna
si affacciò e aprì il cassetto.
“Sapevo
che mi avresti proposto qualcosa per oggi,
quindi mi sono mosso in anticipo. Mi sono fatto consigliare da
‘mamma Lu’”
spiegò.
Gokudera
sentì un brivido scendergli lungo la schiena
e deglutì rumorosamente.
Tsuna
tirò fuori un paio di manette dal comodino,
insieme a una piccola chiave dorata, facendo una risata cristallina.
Mise la
chiave in mano ad Hayato e gli posò un bacio a stampo sulle
labbra.
“Decimo…”
sussurrò Gokudera, aveva le orecchie arrossate
e il viso accaldato.
“Solo
per divertirci un po’, Gokudera-kun. Se ti
vergogni fa niente, ma pensavo potesse rientrare nei tuoi
gusti” spiegò Sawada.
Gokudera
lo aiutò a infilarsi le manette.
Tsunayoshi
si mordicchiò le catenelle, le prese in
bocca e le succhiò rumorosamente.
Hayato
avvertì il battito cardiaco accelerare e
rimbombargli nelle orecchie, si stese e si mise Tsuna a cavalcioni
sopra di sé.
Sawada
alzò le braccia, tenendo uniti i polsi stretti
dalle manette ed iniziò a baciare il fidanzato.
Quest’ultimo gli sfilò il pezzo
di sopra del pigiama, accarezzandogli il corpo minuto, la pelle
abbronzata del
più giovane era bollente e faceva risaltare le dita
affusolate del pianista.
“Sei
la creatura più bella e pericolosa del pianeta,
mio Decimo. Non potrei amarti di più” disse Hayato.
Tsuna
si piegò in avanti e gli posò una serie di baci
sul collo, facendo strusciare la catena delle manette contro il
cuscino,
sfiorando alcune ciocche argentee di Hayato.
<
Non avrei mai pensato che mi avresti rivolto
queste parole al mio diciottesimo compleanno.
So
che mi ami ed è per questo che ho voluto osare, ma
non avrei mai pensato che un giorno saremmo stati insieme. Come ha
fatto un
angelo caduto come te a innamorarsi di uno come me?
Fai
sembrare importanti persino i miei capricci >
pensò.