Faccia da poker
Incredibile.
Non
c’era un aggettivo migliore per definire il comportamento di Draco Malfoy.
Harry
oscillava tra l’ammirazione per la sua faccia tosta e la voglia matta,
irresistibile, di picchiarlo. Il fatto di essere diventato improvvisamente un
amante della box, cosa che gli ricordava troppo suo cugino e che quindi lo
trascinava in una depressione ancora più nera, quando lui invece era
sempre stato così pacifista,
menefreghista addirittura, come dimostrava il suo discorso post caduto di
Voldemort ( “Non me ne frega niente se esce fuori qualche nuovo pazzo, io per i
prossimi 50 anni sono in vacanza”), la diceva lunga su quanto Malfoy fosse
incredibile.
Ron
aveva ipotizzato Malfoy fosse affetto da personalità multipla, e perchè Ron
pensasse qualcosa di così difficile era davvero grave. Malfoy era da quasi una
settimana che non si arrabbiava o si lamentava per qualcosa. Ogni volta che
stava per scoppiare in una delle sue tipiche scenate da io- sono il padrone non
mi scocciare se non vuoi morire- il che
era successo parecchie volte visto che Finnigan lo aveva tormentato senza
tregua per scoprire la causa di quel suo cambiamento, Draco aveva emesso un
sonoro sbuffo e poi se l’era squagliata. Ovviamente Seamus aveva tormentato lo
stesso Harry perché, come andava dicendo in giro, sospettava legittimamente che
centrasse qualcosa la loro tensione sessuale e se così era, voleva dire che,
essendosi verificato qualcosa, il gioco era finito e c’erano giocate da riscuotere.
Ma ovviamente non avendo trovato prove, il gioco continuava e la voce messa in
giro ad arte da Blaise, sul fatto che a Draco erano stati ridotti i fondi per
ristrutturare Malfoy Manor e che era quella quindi la causa del comportamento,
fu accettata da tutti come verità. Tutti sapevano infatti quanto Draco tenesse
ai propri capricci e l’idea di non poterli più soddisfare tutti era sicuramente
per lui motivo di sconforto. Dio solo sapeva, anzi Harry solo sapeva, quanto in
realtà fosse una balla e quanto invece Finnigan avesse ragione. Il fatto che
Blaise avesse escogitato una copertura così credibile faceva sorgere a Harry
inquietanti dubbi e congetture sul fatto che probabilmente Zabini era al
corrente di tutto. Tuttavia sapeva per certo che, quella cosa che era successa nel laboratorio di Piton, era l’unica
cosa che Draco non avrebbe mai confidato ad anima viva, perfino se si trattava del suo migliore amico Blaise.
Quindi… Come faceva Zabini a sapere? Oppure non sapeva niente e aveva coperto
l’amico per semplice affetto fraterno? Zabini affettuoso non se lo immaginava
proprio eppure se avesse saputo avrebbe usato sicuramente quella informazione
per il gioco, cosa che fino ad allora non aveva fatto. Era strarisaputo che
Blaise era il re delle scommesse. Avrebbe usato quell’informazione anche se a
spese di Malfoy?
Tuttavia,
contrariamente a quel che si può pensare, non erano queste le urgenze maggiori
e più pressanti. No. Zabini e le sue macchinazioni si trovavano all’ultimo
posto nella classifica delle sue priorità. Perché il primo e il secondo posto
erano saldamente occupati da Draco Malfoy e dal suo bacio. Perché Draco Malfoy lo aveva baciato. Lui, Harry Potter. E
non era stato un bacetto a stampo, no, no. Era stata una gran bacio, di quelli
che ti rimangano stampati a fuoco, di quelli che ne vorresti ancora e ancora,
di quelli che se ci pensi ancora ti fanno venire i brividi e una grande
inestinguibile voglia di fare un mucchio di cose non meglio identificate e non
certo caste con l’elargitore del bacio, ossia Draco Malfoy. Tanto che per la prima volta fin da quando aveva sentito
quell’assurdità della tensione sessuale, pensava che la vecchia Emily Bones
avesse ragione da vendere. E non era stata una cosa facile da digerire ma era
così e Harry non era tipo a cui piaceva mentire a se stesso, una volta scoperta
la verità. Desiderava Draco Malfoy. Con un certo ardore per giunta. E
sospettava che l’unico modo per mettere un po’ di freno a quella fiamma ardente
era lasciare che essa lo consumasse. Assieme a quel biondo petulante ma
estremamente desiderabile. Harry si sarebbe volentieri sbattuto da solo la
testa contro il platano picchiatore per questo. Peccato che l’altra parte fosse
per niente collaborativa. Ogni volta che a Harry capitava di incrociarlo, non
faceva in tempo a salutarlo e a dire un “ti devo parlare” che Malfoy dopo un
vago sorriso e un “Giorno Potter” scappava alla velocità della luce o
abbrancava un serpeverde qualsiasi fingendo di avere un discorso in sospeso con
lui. Oppure più semplicemente si faceva scortare da Tiger e Goyle ovunque, per
scoraggiare ogni manovra di avvicinamento. Era riuscito a farla franca in quel
ridicolo modo per tutta la settimana. Naturalmente quando erano forzosamente
messi assieme, non potevano parlare della cosa. Sia perché Harry non voleva
renderla pubblica, visto che già tutto di lui era pubblico, sia perché Draco a
quel punto non lo avrebbe solo evitato ma gli avrebbe staccato la testa a
morsi. Oltretutto l’idea di far vincere uno dei loro aguzzini non gli piaceva
affatto, preferiva tacere.
Perciò
era un Harry scoraggiato quello che vagava per i corridoi in cerca del suo
libro di incantesimi. Lo aveva sicuramente dimenticato in qualche aula durante
i cambi d’ora. Ma visto che non aveva troppa fretta di finire i compiti si aggirava pigramente per il castello,
attraversando passaggi segreti noti solo a lui, come un'anima in pena. Magari
se avesse vagato abbastanza a lungo avrebbe trovato una soluzione. Magari.
Dal
momento che Blaise non era ancora affetto da cataratte e meno che meno da
deficit intellettivo, non accorgersi che Draco aveva qualcosa era assolutamente
impossibile. Aveva concepito un centinaio di ipotesi, una più probabile
dell’altra, ma –naturalmente- per avere una conferma era necessario chiedere
direttamente alla fonte. Tuttavia quella volta non sarebbe intervenuto. Seppur
il comportamento di Draco avesse rasentato il ridicolo (si meravigliava ancora
che la scusa da lui inventata avesse retto) dal suo sguardo si intravedeva una
certa serietà di pensiero. Non era il solito muto orgoglio di cui si ammantava
Draco per nascondere le proprie debolezze. La sua riservatezza era di natura
riflessiva, di chi vuole pensare a una certa cosa da solo e da solo vuole
uscirne. Il fatto stesso che non riuscisse come suo solito a incanalare il suo
timore dietro la sua faccia da poker e che addirittura avesse intaccato il suo
comportamento, a cui invece fin da sempre era stato molto attento, significava
che tutte le sue energie erano impegnate in una questione seria e non aveva
tempo di badare troppo alle sue maniere. Molti potevano vedere in lui solo un
biondo capriccioso e schizzoide, ma lui era anche quell’amico che gli era
sempre stato accanto, seppur nel suo personalissimo modo, ogni qualvolta si
profilava all’orizzonte ennesima orrida figura paterna. Per cui avrebbe
lasciato che il biondo ci arrivasse da solo alla risposta. Alla risposta
sbagliata ma in quel caso non era affatto un male. Certe volte le risposte
giuste non servono a niente. O perlomeno
non servivano allo scopo che Blaise si prefiggeva. Seduto nella poltrona
davanti al camino mentre fingeva di leggere un libro, Blaise non poté fare a
meno di ridacchiare a quel pensiero.
-
Che fai? Ridi da
solo adesso?- Blaise levò gli occhi per trovarsi davanti inaspettatamente
l’oggetto delle sue elucubrazioni, apparso apparentemente dal nulla. Aveva una
finta espressione beffarda stampata sul viso.
-
Perché no?-
rispose nello stesso tono.
-
Per favore di
pazzi a Hogwarts bastano la Cooman e
Finnigan, non ti aggiungere anche tu!-
Blaise scoppiò a ridere.
-
Comunque dov’eri,
ti credevo disperso – disse il moro.
-
Ah stavo cercando
di schiacciare un sonnellino, ma visto che non ci riesco vado a fare un giro.
Magari vado in guferia a spedire certe lettere a mia madre. Ci vediamo più
tardi a cena-
-
Ok -.
Draco gli diede le spalle e si diresse verso l’uscita
del dormitorio. A un certo punto però si voltò e disse – Non mi chiedi niente?-
-
Dovrei?- rispose
sardonico il moro.
-
No. Penso di no.
Però se ti azzardi di nuovo a insinuare che sono un poveraccio ti do in pasto a
uno dei mostri del guardiacaccia senza battere ciglio. Anche se dovessi andare
dalla MacGranitt e fargli una proposta di matrimonio, io sono sempre e soltanto
schifosamente ricco!-
-
Va bene, va bene,
me ne inventerò una migliore la prossima volta. Tu però cerca di non fare
proposte indecenti ai professori d’accordo?- aggiunse soffocando una risata.
Il biondino gli rispose sventolando pigramente una
mano mentre si dirigeva nuovamente verso l’uscita.
-
Ah, già che ci sei
passa per l’aula di incantesimi e prendimi gli appunti che ho dimenticato per
favore! – gli urlò prima che sparisse.
Sentì
solo un borbottio inconsulto che suonava come un “non sono il tuo elfo
domestico”, poi più nulla. Pacifico, si rimise a leggere.
Non
è che fosse sconvolto. Non del tutto per lo meno. Forse lo era stato
all’inizio, le prima due ore dopo quella
cosa che era successa nel laboratorio di Piton, quando si era rifugiato
nella stanza delle necessità per urlare come un ossesso. Una mancanza di
contegno che ancora lo tormentava la notte, ma sfidava chiunque a mantenere un
contegno dopo quello. Eppure la cosa
sarebbe stata assolutamente digeribile, dopotutto era bravo a raccontare balle
perfino a se stesso, se non fosse stato per il comportamento di Potter. Quello
si che l’aveva sconvolto. Perché lui si aspettava di essere ucciso entro le
ventiquattro ore, o quantomeno una sfuriata in pieno stile grifondoro con
maledizioni e sortilegi che volavano nella sua direzione. Era pure pronto ad essere
avvelenato durante la colazione tanto che aveva
avuto l’accortezza di sgraffignare un antidoto dalle stanze di Piton.
Eppure non era successo niente di tutto questo. Potter si era presentato
davanti a lui con uno sguardo limpido, privo di qualsiasi malevolenza, ma
piuttosto acceso di uno strano ardore. E questo l’aveva spaventato a morte. In
un primo momento aveva pensato si trattasse di pietà. Potter doveva pensare che
era impazzito a causa della scommessa e quindi veniva a fare da lui il ruolo
del buon samaritano. Tuttavia se così fosse stato, una volta che aveva visto la
sua riluttanza, avrebbe desistito. E invece lo tampinava ogni benedetto giorno
come se si aspettasse qualcosa da lui. Ed era strano, mostruoso, ridicolo che
Potter lo guardasse così quando neanche un mese prima si insultavano
allegramente e se le davano di santa ragione.
A
un certo punto aveva pensato di attentare alla vita di Potter, così magari
sarebbe tornato ad odiarlo. Così tutto sarebbe tornato normale. Tuttavia quando
si era messo seriamente ad architettare qualcosa si era accorto che in realtà
non voleva farlo. E questo lo aveva sprofondato in un abisso depressivo. Non
era stupido. Aveva una vaga idea di quello che significava ma non era ancora
pronto ad arrendersi all’evidenza. E non c’era Finnigan, per quanto rompiballe
potesse essere, e lo era stato parecchio, che fosse riuscito a distoglierlo dal
problema. Era orribile perché non aveva mai rimuginato su qualcosa tanto a
lungo. Si era scoperto incapace di reprimere la cosa e questo aveva dato il via
a una sequela di interrogativi che pretendevano una risposta. Probabilmente
parlare con Blaise sarebbe stata la soluzione più semplice. Blaise sapeva tutto
anche quelle cose che lui non pensava di sapere. Però per quanto fastidiosamente
onnisciente potesse essere il suo amico, l’unico che sapeva perché aveva fatto,
quel che aveva fatto, era lui stesso.
Alla
fine era riuscito ad arrivare a una risposta che non ferendo troppo il suo
orgoglio, era discretamente ragionevole: lo aveva fatto perché lo voleva. E
quando un Malfoy vuole una cosa, se la prende. Anche se quel qualcosa è Potter,
l’essere che odi di più su questa terra dopo …dopo niente. Questa affermazione
lo aveva impegnato per parecchio tempo. Perché quale persona sana di mente
bacia la persona che detesta? Non gli pareva di essere corso a baciare Weasley.
Ma in quel caso il sentimento era disgusto.
Infine era arrivato alla conclusione che una cosa non doveva per forza
escludere l’altra. Essendo lui un ragazzo nel pieno sviluppo ormonale era
perfettamente normale provare impulsi sessuali nei suoi confronti. Il fatto che
fosse attratto da un ragazzo non lo turbava affatto. Nel mondo dei maghi era
estremamente normale. Dopotutto doveva ammettere che esteticamente parlando, Potter
era molto meno carciofo di quanto si ricordasse. Va bene, era bello. Ed essendo
lui un estimatore delle cose belle era naturale che il suo corpo istintivamente
ne fosse attratto. Questo non cambiava l’opinione sul di lui carattere, ossia
che fosse terribilmente fastidioso, rompiscatole e noioso. Era enormemente
soddisfatto di sé per essere giunto a quella conclusione. Perché gli dava il
via libera a tutte quelle azioni che
moriva dalla voglia di fare, ma che non aveva avuto il coraggio di ammettere. Alla
faccia di Blaise e delle sue panzane da analista!
Era
perciò così di buon umore mentre se andava in giro per i corridoi di Hogwarts
che per festeggiare tolse una ventina di punti a degli intimoriti tassorosso
del primo anno, e sempre più estatico pensò che dopotutto poteva anche
concedere un favore a Blaise e andare a prendere i suoi appunti.
Harry
pensò che il posto più ovvio per andare a cercare il suo libro di incantesimi
fosse appunto l’aula di incantesimi. Non pensava certo di trovarci lì il biondo
turbatore dei suoi pensieri. Fu come rivivere la stessa scena del giorno della
punizione, con qualche particolare distorto però. Innanzitutto la faccia
sorpresa di Malfoy mostrava chiaramente che era l’ultima persona che si
aspettava di vedere . In secondo luogo lui era piuttosto lontano dal sentimento
di rabbia di allora. Poi per chissà quale motivo nessuno dei due aveva trovato
ancora qualcosa da dire nonostante si stessero fissando da tre minuti buoni.
Per cui Harry non trovò niente di meglio che chinarsi e vedere se sotto il suo
banco ci fosse il suo libro. E in effetti c’era. Quando si alzò si trovò di
fronte Draco Malfoy a due spanne di distanza che lo guardava come se stesse per
fare una dichiarazione di guerra.
-
Ho deciso che va
bene!-
Harry
rimase in silenzio, perplesso, riuscendo a stento a dire- Va bene… cosa?-
-
Baciarsi ecco
cosa. Mi stai ancora allegramente sulle scatole, non fraintendere!- aggiunse
svelto e minaccioso- però insomma, non centra nulla con il resto dopotutto…-
Dopotutto
Harry decise che bastava e che non voleva ascoltare altro per cui decise di
compiacere entrambi. E con la naturalezza di uno che sembrava fare quello da
una vita mentre in realtà era tutto il contrario, Harry lo baciò. Poi chissà come finirono addosso a un banco,
il suo, su cui sedette Malfoy e si diede la libertà di far vagare le sue mani
ovunque mentre il biondo gli piantava le dita nei capelli e incrociava le gambe
al suo bacino. Quando però iniziò a baciargli il collo e un primo sospiro uscì
dalle labbra del biondo, le mani di quest’ultimo lo afferrarono saldamente
dalle spalle e con forza lo spinsero via. Trafelati si guardarono con
intensità.
-
No, così non va
Potter!- disse spezzando il silenzio Malfoy. E iniziò a vagare per la stanza
nervoso.
-
Io invece penso
proprio che ce la stavamo cavando benissimo- disse maliziosamente gettando uno
sguardo eloquente al biondo, il quale si sentì fremere. Improvvisamente
entrambe si volevano saltare addosso e se non fosse stato per il banco che si
frapponeva tra loro, Harry l’avrebbe fatto.
-
Non hai capito un
accidente come al solito! Ah ma perché devi essere così idiota?- e poi aggiunse
sottovoce- beh in effetti non posso pretendere che tu sia intelligente come il
sottoscritto -
-
Malfoy se stai
cercando di irritarmi a morte, ebbene ci stati riuscendo- disse accigliato. In
tutta risposta il biondo oltrepassò il banco e gli si avvinghiò addosso. Il
moro rispose subito all’invito, tuttavia fu di nuovo bruscamente interrotto dal
biondo. A quel punto Harry si stava seriamente arrabbiando, ma quando affrontò
lo sguardo dell’altro capì che fermarsi gli era costata un enorme fatica e che
era desideroso quanto lui e frustrato per l’interruzione. Harry aggrottò la
fronte, cercando di trarre le conclusioni.
-
Vedi? - disse
ancora Malfoy- Ora che abbiamo innescato questa cosa, temo sarà molto molto
difficile fermarci. E invece noi
dobbiamo fermarci, altrimenti sarà un disastro!-
Harry
capì quello che il biondo stava cercando di dirgli. Non è che lui fosse poco
intelligente. Sfidava chiunque a capire le parole deliranti e inframmezzate di
quel biondo pazzo.
-
Vuoi dire che
dobbiamo stare attenti al tempo, al luogo e alle circostanze, no? Siamo ancora
sotto il periodo di questa orrida scommessa per cui teoricamente non possiamo
fare niente, a meno di non volere darla vinta a Seamus e far vincere uno dei
nostri orridi aguzzini. Il fatto che tuttavia ci sentiamo così attratti rende
il tutto molto più difficile, perché ora per giunta dobbiamo stare attenti a
non farci scoprire!- disse serafico il moro.
Draco
scioccato non solo perché era il primo discorso intelligente che gli aveva mai sentito fare ma anche perché l’altro
sembrava non prendere la cosa sul serio, disse: - E ti sembra poco? Levati quel
ghigno dalla faccia Potter, questa cosa è…-
Non
seppe mai cosa fosse perché dei passi nel corridoio li fecero zittire di colpo.
Dei passi che sembravano voler proprio entrare in quell’aula. Con una mossa
fulminea degna del suo ruolo di cercatore, Harry attirò a sé il biondo con un
braccio mentre con l’altro coprì entrambi con il mantello dell’invisibilità,
contemporaneamente spegneva con le sue labbra l’insulto che stava per uscire
dalla bocca di Draco. I passi si allontanarono e Harry liberò Draco dalla sua
stretta. Sempre sotto il mantello dell’invisibilità il biondo disse serpentino:
- Ecco come hai fatto ad evitare le sparizioni per una settimana! – e
minaccioso aggiunse- e come fai a cavartela sempre e comunque!
Harry
sorrise.- Grazie a questo basta solo essere cauti e non dovremmo preoccuparci
di niente!-
-
Scusa ma se avevi
questa cosa utilissima perché non l’hai usata sempre? – disse con un tono che
valeva quanto un “ sapevo che eri stupido ma non fino a questo punto”. Harry
sbuffò.
-
Hai idea di
quanto sia difficile cercare di nascondere sempre il mantello sotto i vestiti?
Oltretutto va usato con enorme accortezza perché se sparissi all’improvviso
davanti ai loro occhi capirebbero subito che ho un vantaggio e a quel punto
cercherebbero di rubarmelo. Inoltre il mantello mi rende invisibile ma non mi avverte
delle trappole. Sono riuscito a usarlo la settimana scorsa perché non era la
sola cosa utile a disposizione - sorvolò sulla mappa del malandrino e concluse
- Comunque è stata un faticaccia, che ho fatto solo perché ero così arrabbiato
con te che volevo fare di tutto pur di non vederti-.
Draco
che l’aveva osservato a braccia conserte fino a quel momento, si avvicinò a lui
dandogli un bacio a stampo che sorprese Harry e lo lasciò piuttosto
insoddisfatto.
-
Ora basta con le
spiegazioni Potter. Ormai che siamo qua sotto direi che è meglio approfittare-
e così dicendo lo baciò di nuovo e stavolta senza interruzioni.
E
se ne stettero in quella stanza nella loro gustosa attività per un bel po’.
NdA:
a tutti quelli che ormai disperavano…ecco il nuovo capitolo. Mi è piaciuto
troppo scriverlo, Draco mi fa divertire un sacco! Alla prossima !(sperando di
metterci di meno)
Se
lasciate un recensione mi fate felice ^^!
Axyna:
la fuga di Draco è stato un classico! Troppo lui, a mio parere. Comunque Harry
non l’ha presa poi cos’ male, non credi?^^ bacio!
Emogirl
in pink: grazie per il tuo supporto! Sapere di non essere così pessima mi
solleva!^^
Ragazza
silenziosa: spero di continuare ancora a coinvolgerti e il bello non è ancora
arrivato! Il gran finale non avrà paragoni!
Suicidal_love:
mi fa un sacco piacere che questa mia fiction sia riuscita farti ridere. Draco
e Harry sembrano usciti da una gag, e si sono d’accordo con te, Harry è un
sacco carino da incazzato. Grazie per aver recensito, a presto!
JessyInPink:
Ah hai centrato il punto! Sono felicissima che qualcuno abbia notato il
comportamento ambiguo di Blaise. Ci ho lavorato molto sul suo personaggio.
Capire Blaise è capire l’andazzo di tutta la storia e il suo finale.^^ ti ho
incuriosito? Tra Harry e Draco va meglio del previsto, anche se probabilmente
li strapazzerò ancora per un po’!Alla prossima! Besos
Riashi
Hasegawa: purtroppo per questo capitolo niente Granger, ma non ti preoccupare
riapparirà! Blaise però rimane il mio preferito, sono contenta che tu abbia
notato questa sua qualità, ossia che non si capisce cosa pensi. Credimi tutti i
miei sforzi sono incentrati appunto su quello! XD le elucubrazioni mentali li
hanno impegnati parecchio, soprattutto Draco, che poi dopo tanta fatica ha
comunque finito col mentire a se stesso almeno un pochino! Grazie per aver
recensito! ^^ a presto!