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Autore: ilenia23    10/07/2009    2 recensioni
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Ladynotorius assistente amministratrice su efp.

E se Albus Silente avesse una figlia? E se Sirius Black  se ne innamorasse? E se la storia fosse andata tutto in un altro modo o quasi?
Un intenso sguardo, durato un solo istante.
Pieno di dolcissima tensione.
Complicità.
E paura.
E ansia.
E passione.
E felicità straziante.
Gioia pura, autentica.
In un brevissimo sguardo  tutto questo.
Eravamo tutto questo io e Sirius.
E quel poco d’amore che c’era.
Genere: Drammatico, Azione, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: I Malandrini, Il trio protagonista, Nuovo personaggio, Sirius Black
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Ringrazio chi ha messo la storia tra i preferiti e tra le seguite  oltre ai lettori silenziosi,altrettanto importanti. Sarebbe meglio se recensiste però..sarei più contenta.....Mi raccomando se avete qualche dubbio o curiosità non esitate a chiedere. La storia sta prendendo sempre più forma e vi annuncio già che sarà una cosa abbastaza lunga e travagliata...Per ora siamo solo all'inizio..
Non è che vi sto viziando troppo con tutti questi aggiornamenti continui?? Fatemi sapere se la storia vi piace ergo RECENSITE!!!!
Adesso vi lascio alla lettura di questo nuovo capitolo, anche se non mi convince tanto..a voi l'ardua sentenza.
Vostra Ile
 


Hogwarts – Novembre 1994

Impotenza.
Avvilimento.
Ansia.
Frustrazione.
Questi erano gli unici sentimenti che Harry era stato capace di provare in quegli ultimi giorni. L’intervista completamente falsa di Rita Skeeter sbattuta in prima pagina sulla Gazzetta, i continui attacchi d’invidia di Ron per la faccenda del Torneo, l’odio che quasi tutta la scuola provava nei suoi confronti e il contenuto ,appena svelato, della prima prova:draghi. Queste erano solo alcune delle preoccupazioni che ruotavano forsennatamente nella testa del giovane mago.
Come se non bastasse, era gravemente preoccupato per Sirius. Il loro scambio di lettere era diventato una missione impossibile: i messaggi dovevano essere sempre molto brevi e privi di informazioni importanti. Harry aveva un’ immensa necessità di parlare con il suo padrino per chiedergli aiuto riguardo Karkaroff e Piton, riguardo le prove e tutto il resto.
Fortunatamente, tramite un gufo di pochi giorni prima, avevano accordato un appuntamento quella sera stessa in Sala Comune. Harry non aveva la minima idea di come avrebbe fatto Sirius a raggiungere Hogwarts ma si fidava di lui.
In ogni caso, quella giornata si apprestava a diventare ancor più eccitante del previsto..

La giornata novembrina volgeva ormai al suo termine, il freddo pungente sferzava i visi incappucciati di Harry e Hermione mentre percorrevano il parco di Hogwarts per arrivare alla capanna del loro amico guardiacaccia, Rubeus Hagrid, con il quale avevano programmato un the.  
Prima che arrivassero sull’uscio, la porta della capanna si aprì improvvisamente e ne uscì una figura incappucciata da un lungo mantello verde. Subito un profumo dolcissimo invase le narici di Harry.
“Allora, se hai problemi con la tua lei, fammi sapere. Ciao gigante” esclamò una raggiante Aryana,uscendo dalla casetta di Hagrid di spalle. Quando si voltò, quasi andò a sbattere contro Harry.
“Oh Harry,Hermione..Scusate, non vi avevo visto”.
“Non c’è problema..scusa tu..cioè ci scusi lei..”.
“Oh, Merlino! Ti prego, ho poco più di trent’anni, non puoi darmi del lei” disse, ridendo.
“D’accordo. Bhe, noi stavamo andando da Hagrid..”esclamò un non più imbarazzato Harry. C’era qualcosa di rassicurante nel suo profumo.
“Oh, quasi mi dimenticavo, mi dispiace per quella storia delle foto e dell’intervista con la vipera. Il fatto è che abbiamo lasciato i convenevoli a Ludo Bagman e ,insomma, l’ hai visto Ludo..non credo ci sia bisogno di dire altro..è Bagman..”disse mentre si scambiava sorrisi complici con Harry. “Però ti prometto che le cose importanti le abbiamo organizzate io e Crouch ,quindi niente paura.Mi dispiace davvero. Credimi, se fosse stato per me, quella sanguisuga non ci avrebbe neanche messo piede a castello”.
“Grazie per il sostegno, comunque non ti preoccupare sono sopravvissuto”.
“E non è neanche la prima volta..”disse Aryana,lanciando un’occhiata d’intesa al mago.
“Per precisare..non c’è molto di vero nell’intera faccenda” cercò di chiarire Harry.
“Oh, ma non devi affatto giustificarti. È Rita Skeeter. Tutto quello che dice è falso”.
“Almeno qualcuno che lo capisce..”.
“Sono sicura che non sono affatto l’unica, non è così Signorina Granger?”.
“Certamente” rispose prontamente Hermione.
“È  tardissimo. Scusatemi ma devo proprio scappare. Uno di questi giorni mi piacerebbe moltissimo parlarti, Harry. Magari prendiamo un the insieme alla signorina Granger e al signor Weasley. Conoscevo i tuoi genitori e tu me li ricordi moltissimo.. una cosa discreta nel mio ufficio, così nessuno potrà parlare di favoritismi o altro. È solo per fare quattro chiacchiere..”.
“D’accordo”boccheggiò uno stupito Harry.
L’Auror si volatilizzò in un istante mentre Harry e Hermione entrarono nella capanna.

“Avete conosciuto Aryana,eh?Grande donna, grande Auror..degna figlia di suo padre”esclamò Hagrid, armeggiando ai fornelli.
“A chi si riferiva parlando della tua lei?”esclamò Hermione, fingendosi curiosa.
“Oh niente,niente..ad Aryana piace sempre scherzare..”.
Harry e Hermione si scambiarono sorrisini maliziosi di sottecchi ripensando alla cotta di Hagrid per Madame Maxime.
“Come la conosci?”.
“Combattevamo insieme Tu-Sai-Chi tanti anni fa con altri maghi brillanti. Ha fatto carriera velocemente poi però ,qualche mese dopo la caduta di Tu-Sai-Chi, scomparve per un bel pezzo. Certo, continuava a lavorare per il Ministero, faceva delle missioni importanti all’estero e poi scriveva un sacco. Ha ricevuto una marea di premi per i suoi libri, sapete?Poi quest’estate è tornata a fare l’Auror qui in Inghilterra. Guardate, mi ha regalato tutti i suoi libri con tanto di dedica personale…non è adorabile?”disse Hagrid, indicando una pila di libri sul tavolo.
“Ma perché se n’è andata tanti anni fa?”chiese Harry mentre Hermione si fiondava sui libri.
“Nessuno lo sa. Sono girate un sacco di voci in passato ma non mi va di dirle..per la maggior parte sono cattiverie e falsità..quello che conta è che lei è la migliore in assoluto, subito dopo Silente”.
“Come faceva a conoscere i miei genitori?”.
“Bah, che domande..credo andassero a scuola insieme,da quel che mi ricordo, erano proprio amici per la pelle, anche con Lupin, Peter Minus e Sirius Black..proprio inseparabili..”.
“Aryana conosceva Black?”esclamò Harry,cercando di non rovesciarsi il the bollente addosso.
“Insomma, basta con tutte queste domande..tornate al castello è tardi..”farfugliò Hagrid con tutta l’aria di chi si era lasciato scappare qualcosa che non doveva.
“Ma Hagrid..”dissero in coro Harry e Hermione,interdetti.
“Forza ,via, sciò! Vi ho già detto abbastanza”tuonò Hagrid, sbattendoli fuori di casa in malo modo. I due tornarono al castello con mille interrogativi irrisolti in testa. Per fortuna quella sera Harry avrebbe incontrato Sirius per chiarire tutto…

Era notte inoltrata, l’orologio segnava l’una passata. Su una poltrona della Sala Comune di Grifondoro, sedeva vigile e irrequieto Harry Potter, aspettando l’arrivo del suo padrino. A dire il vero, non sapeva bene a che cosa stare attento o da che parte guardare. La sua impazienza però fu ripagata in breve tempo..
All’improvviso la testa di Sirius apparve tra le fiamme del caminetto della Sala Comune.
“Sirius!”.
“Harry…come stai?”.
“Bene..fino ad adesso..Ma da dove diavolo spunti fuori?”.
“Lascia stare. Ascolta, non abbiamo molto tempo, arriverò dritto al punto: Karkaroff era un Mangiamorte. Per quello che ne sappiamo potrebbe essere stato lui a mettere il nome nel calice per metterti in pericolo..magari per ucciderti..ma tu non devi preoccuparti. Finché ci saranno Silente e Moody lì con te, nessuno ti si potrà avvicinare più di tanto..”.
“Cosa?”.
“Si è così..è stato rilasciato perché ha fatto un mucchio di altri nomi al suo posto, un accordo con il Ministero..è proprio per questo che Silente ha messo un Auror dentro la scuola..lo vuole controllare, stai sicuro. Comunque stanno succedendo troppe cose strane..troppe coincidenze..I mangiamorte sono in piena attività, prima la coppa, poi il rapimento di Berta Jorkins..”.
Harry si riprese subito dallo stupore, non avevano tanto tempo e doveva riassumere troppe cose tutte in una volta.
“Sirius, ti devo dire delle cose importanti..la prima prova sono draghi. Me l’ ha mostrato Hagrid. E poi.. sono due gli Auror a scuola”.
“Draghi?Oh Merlino! Aspetta, come due? Che vuoi dire?”.
“Non capisco come hai fatto a non saperlo ma comunque Aryana Silente è qui. È l’organizzatrice del Torneo. Sirius, avrei talmente tante cose da dirti su di lei e sul Torneo..Ho scoperto che conosceva i miei genitori e anche Lupin e te. Cosa sai di lei?”disse tutto d’un fiato Harry,inginocchiandosi davanti al camino.
Sirius restò immobile davanti ad Harry, il volto corrucciato e l’espressione vuota. Boccheggiò.
“Sirius..”sussurrò Harry,più confuso che mai.
“Io..devo venire ad Hogwarts. Farò più presto che posso..te lo prometto, Harry..”.
“Aspetta ,Sirius, ma dove vai?! No, è pericoloso..troppo pericoloso..”quasi strillò Harry,in preda al panico.
La testa di Sirius scomparve dal fuoco così come ci era arrivata, lasciando Harry con più domande irrisolte di prima…
Perché Sirius aveva avuto quella reazione? Cosa significava? E perché Hagrid li aveva scacciati in malo modo dalla capanna non appena avevano associato il nome di Sirius ad Aryana?Poteva fidarsi di lei? In fondo era la figlia del preside e lo stesso Hagrid ne tesseva gli elogi..
Allora forse non doveva fidarsi di Sirius..ma lui era il suo padrino..
L’unica soluzione possibile al momento era parlare con il secondo Auror della scuola..


                                                                                                    *****************

Nelle settimane che seguirono Harry si rese conto che parlare con Aryana Silente era un’ impresa impossibile. Non aveva mai conosciuto una persona più sfuggente e impegnata di lei, forse solo suo padre.
Ad ogni modo, Harry doveva parlarle. Tutta quella confusione in testa non faceva che accrescere l’irrequietezza e l’ansia nel suo animo. Il tempo sembrava sfuggirgli di mano come acqua, ogni occasione persa di chiarire i suoi dubbi era un macigno nello stomaco. Purtroppo l’opportunità di comunicare con l’Auror, si fece avanti solo il giorno della prima prova…
                          

                                                                                                     *****************

Padiglione dei campioni - 24 Novembre 1994
  
Aryana Silente

“Non a lui, non a lui..ti prego, fai che non tocchi a lui..”sussurravo a fior di labbra le mie preghiere in elfico. Ma fu tutto inutile.
Harry estrasse dal sacchetto che reggevo in mano il modellino del drago peggiore: l’ Ungaro Spinato. Lanciai un’ occhiata terrorizzata a mio padre che mi tranquillizzò solo con lo sguardo.
Chiunque avesse messo il nome nel calice stava riuscendo perfettamente nel suo intento: mettere seriamente in pericolo la vita di Harry. Più mi scervellavo più non trovavo risposte precise alle miriadi di coincidenze,segni e sogni premonitori che mi tormentavano. L’unica cosa certa, l’unica risposta che avevo era che Lui stava tornando,forse più forte di prima.
Rimasi con la mente ottenebrata da questi pensieri fino a quando non fu il turno di Harry.
Appena uscì dalla tenda, mi precipitai ,sempre con discrezione, verso di lui prima che affrontasse il drago e con il labiale gli chiesi: “Vuoi il mio aiuto?”.
“No,no, grazie. Ho un piano..un buon piano”balbettò,rivolgendosi più a sé stesso che a me.
“Ok, Buona fortuna”dissi mentre Harry avanzava verso lo scenario dello scontro.
“Non ci provare neanche”esclamò mio padre, cogliendomi alle spalle.
“Papà! Non provare a fare cosa?”.
“Lo sai, benissimo. Niente incantesimi scudo, anche se sono la tua specialità”.
“Papà, andiamo, nessuno se ne accorgerà. Lo sai quanto sono brava...lui parte svantaggiato..”.
“Aryana,certo che so quanto sei abile ma dobbiamo lasciare che Harry se la cavi da solo. Deve crescere e in futuro, nessuno meglio di te sa che dovrà affrontare cose ben peggiori di un drago...”.
Sbuffai, preoccupata. Mio padre aveva ragione, come sempre.
“Stasera vieni nel mio ufficio, Funny ha qualcosa per te..”sussurrò nel mio orecchio. Mi voltai con un’ espressione interrogativa in volto ma lui, imperscrutabile, non mi degnò nemmeno di uno sguardo.
Ci sedemmo ai nostri posti tra la giuria e, trattenendo il respiro, attesi che la prova finisse.

“Gran bel lavoro, Harry!”esclamai, insinuandomi tra la miriade di persone che avevano circondato Harry.
“Grazie..”mi rispose imbarazzato.
“Oh no,no..l’uovo devi tenerlo tu, Harry. Ti servirà per la prossima prova”dichiarai, rimettendo dalle mani di Seamus Finnigan a quelle di Harry l’uovo d’oro.
All’improvviso la mia attenzione fu distolta da quell’idiota di Ludo Bagman. Era seminascosto da una tenda in compagnia di due ragazzini che avrebbero dovuto avere si e no tredici anni. Ci avrei scommesso la bacchetta che stava scommettendo. Non aveva pudore quell’individuo, persino con i minorenni.   
“Che stai facendo,Ludo?”esclamai,cogliendo alle spalle Bagman che per poco non fece cadere tutte le monete per terra.
“Oh, Aryana, tesoro..Io? Che sto facendo? Ma niente..figurati!” balbettò sorridente,voltandosi verso di me.
Era insopportabile, un essere inutile, sempre in mezzo ai piedi. Creava solo guai. Ormai mi ritrovavo la sua faccia grottesca ovunque, perennemente brillo. Per di più, aveva sempre avuto una cotta per me, fin dal giorno in cui mi vide al Ministero per la prima volta. Ma pensavo che gli fosse passata, visto il mio atteggiamento a dir poco glaciale nei suoi confronti.
“Credevo di essere stata chiara riguardo le scommesse sulle prove”.
“Oh,andiamo Aryana…è solo per divertimento..lo sai che sono un giocherellone..”disse Bagman,supplichevole.
Feci una smorfia tra il disgustato e il divertito dopodiché scossi la testa e dissi: “Almeno non ti fare vedere dagli altri ragazzi..dai un cattivo esempio”.
Per tutta risposta Bagman scoppiò in una risatina stridula e mi strizzò l’occhiolino goffamente. Credeva di avere del fascino. O forse ero io che ero abituata a ben altro..
“Forse sarebbe meglio se adesso ci dirigessimo dai campioni per dargli spiegazioni riguardo le uova..saranno confusi. Sono proprio curiosa di..”stavo per dire, tentando di tergiversare sulla maldestra manovra di Bagman di provarci con me, ma il mio sguardo cadde su una strega con un vestito verde acido che stava evidentemente importunando Harry: Rita Skeeter.

 
“Che diavolo ci fa quella strega in un’area non autorizzata? Bagman, non dovevi tenerla d’occhio,tu?”tuonò Aryana.
“Si..e..mi deve essere..sfuggita..”mugugnò Bagman, trotterellando dietro Aryana che nel frattempo si fiondò davanti alla giornalista.
“Sparisci!” urlò Aryana contro la Skeeter che,presa alle spalle, saltò in aria e,non appena vide l’Auror, scomparve terrorizzata.
“Harry tutto bene?”chiese l’Auror dopo essersi accertata che Rita Skeeter fosse davvero sparita.
“Si,si grazie..sei arrivata giusto in tempo. A proposito,visto che sei qua, vorrei parlarti di una cosa importante..”disse Harry esitante ma Aryana non lo stava ascoltando davvero, si guardava attorno infuriata.
“Quell’idiota di Bagman dov’è finito? Harry, scusami, parleremo un’altra volta adesso devo andare a parlare con Crouch. Bagman sta passando ogni limite. Tu nel frattempo raggiungi gli altri campioni, vi dobbiamo comunicare alcune cose. A proposito, complimenti per la prova, sei stato bravissimo!”disse dandogli una pacca sulla spalla e volatilizzandosi.
Harry,ancora una volta, rimase con niente nelle mani, eccetto un uovo d’oro.

                                                                                                  **************
Aryana Silente

Camminavo avanti e indietro per lo studio di mio padre, aspettando il suo arrivo in fibrillazione. Ogni tanto lanciavo sguardi a Funny,cercando di capire che cosa mi avesse voluto dire mio padre tra gli spalti quella mattina.
Mentre i miei pensieri vagavano lontani la porta si aprì e apparve un sorridente Albus Silente, che stringeva nelle mani due lettere.
“Papà..allora? Che cos’ ha Funny per me?”.
“Queste due lettere..fresche da Shantaram..”disse porgendomi le lettere che stringeva fra le mani.
Le afferrai timorosa, quasi avessi paura del contenuto..
Staccai la ceralacca con i sigilli regali e quasi sussultai notando la calligrafia incerta e sbavante d’inchiostro della persona che aveva cambiato la mia vita per sempre..
“Stai tranquilla, lui sta bene..era solo nervoso”.
Allegata alla lettera c’era una foto che ritraeva Ernest e Tatami, i miei nonni, e accanto..Lui. Mi buttai sulla poltrona della scrivania mentre annegavo in quegli occhi straordinariamente grigi.  
  
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