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Autore: DANYDHALIA    03/09/2018    3 recensioni
Una ventata di cambiamento si comincia a respirare nuovamente per le vie della Metropoli popolata unicamente da animali.
l'ex-sindaco Lionheart dovrà affrontare un processo. Judy e Nick in questa nuova avventura faranno la conoscenza d'un avvocatessa felina..molto particolare, che porterà una ventata di nuovi imprevisti e novità nelle loro neo vite da agenti.
Vecchie e nuove conoscenze, rivelazioni e segreti, un piano da svelare, amici e ideali da salvare coloreranno la trama che farà da sfondo per un nuovo capitolo ambientato nella città che almeno una volta nella vita vorremmo visitare.
Detto questo a tutti voi un caloroso Miao: Ciao^^Ma un nuovo caso è alle porte per i nostri agenti preferiti, adesso che le neo elezioni sono alle porte.
Genere: Thriller | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Il direttore dell’Hard  Rock  Zoo Cafè era anch'egli un caracal, di nome Ely, Ely Rubcchips,un felino 47 enne ma rampante come uno yuppie* dell’ultimo ventennio, in quel momento impegnato in una conversazione d’affari.

- Si, hai capito bene: gli internet mode sono un successo, come avevo previsto. Mm..bhe che devo dire!?  Ho intuito per le nuove tendenze, un’ altro lancio potrebbe essere..-  

Ma  il signor Ely non ebbe modo di riferire la propria idea ai suoi dirigenti, né di soffermarsi sull’impennata ottenuta grazie all’introduzione  dell’accesso alla rete presso i locali, perché il cameriere avvicinato in precedenza da Judy fece la sua comparsa.

-Signore, la disturbo? C’è la polizia: vorrebbe parlarle!-

-“La polizia! E che vorrà mai!?”(disse piano tra sé, lontano dalla cornetta) ..Scusate ma dovrò riparlar vene un altro momento. Ah .. Ehampton ci sentiamo dopo - fece Ely
chiudendo la comunicazione.

-D’accordo, falla entrare- concessè il capo.

I due agenti stavano per varcar la soglia dell’ufficio del direttore però  Judy, accompagnata dal giovane cameriere, bussò comunque  alla porta per educazione.

-Avanti - rispose come da circostanza Ely, il coniglio e la volpe avanzarono ed appena li vide il caracal più anziano rivolto a quello più giovane  disse..

- Grazie puoi lasciarci soli adesso- poi rivolto alla coppia di poliziotti..

-Ordunque dite, cosa vi porta qui?- chiese Ely costernato dal fatto di poter,forse, essere sotto un’ eventuale indagine.

-Solo ricerche in verità. Stiamo indagando su un possibile furto di traffico dati, effettuato all’interno di diversi locali pubblici della città, e purtroppo il suo Hard Rock  è nell’ elenco – spiegò Judy immediatamente.

-COSA! Ma..ne siete certi?!-  chiese shoccato il direttore.

-Purtroppo si ed i responsabili non si sono limitati a furti informatici, ma anche alla minaccia della diffusione di dati compromettenti a danno delle cariche pubbliche: uno dei nostri ha tracciato una mappa con una lista di codici, corrispondenti agli account dei vostri clienti o comunque sia.. chiunque abbia usato un profilo scelto come utente virtuale  qua dentro, vi è riportata persino la cronologia.  La maggior parte sono codici cifrati e nickname, ma sarebbe in grado di riconoscerli se gli e li porgessi?-  domandò  Judy alla fine mostrando la webmappa e la lista dei file al felino.
Ely Rubcchips era ancora più confuso e turbato, ma trovò la forza di rispondere.

-Io..no, non saprei, è Quentin.. l’addetto al personale.. lui che si occupa di fornire il wifi di collegamento ai clienti e.. creare per loro un account a seconda dei gusti- spiegò egli a fatica.

A quel punto fu Nick a fare domande.

 -Scusi se glie lo chiedo signor.. Rubcchips (leggendo il nome riportato sulla targa sopra alla scrivania) ma che bisogno c’è  che qualcuno dello staff fornisca un account personale  a chi  si collega? Se lo vogliono i clienti possono farlo da soli. Non è sufficiente consegnare loro la chiave WIFI e poi lasciare che ognuno si connetta?- chiese la volpe.

- Questa è ..una trovata a cui abbiamo pensato per creare, in aggiunta, una pagina online personale, riservata ai nostri clienti più datati e affezionati all’interno delle nostre catene di locali: una pagina dove puoi accedere al merchandising, articoli preferiti dalle star, il modello stylist di quello che indossano durante gli spettacoli, oggetti da collezione, cd ed ipod,cuffie da dj e gadget o  prevendita dei biglietti e dei posti a sedere per ogni  concerto. Comprese le domande per articoli autografati, le recensioni su ogni HRZ Cafè* o  la qualità del personale, incluso il servizio completo con scambio d’opinione sulla hit del momento- spiegò Ely.

-WOW, notevole  come trovata- commentò Nick sinceramente colpito .

-Già, ma non così geniale se ha prodotto una falla di tale portata. Avrei dovuto prevedere una simile eventualità..- asserì il caracal scoraggiato.

-Su non faccia così, demoralizzarsi non porterà a nulla. Ci dica dove possiamo trovare questo Quentin, prima capiremo questa faccenda prima la potremo chiudere- propose Nick comprensivamente, ma senza divagare dalle indagini.

-Lui..lo troverete giù alle casse n. 6 e 7, vicino al palco per le band dal vivo ed il karaoke-  rispose il direttore a testa bassa tenendosi la fronte con le zampe coprendosi la faccia.

-La ringraziamo della collaborazione, ci faremo risentire più tardi. Se le servisse il nostro aiuto o per qualsiasi altro dettaglio ci tenga informati contattando questo numero- disse Judy porgendo il foglietto con il contatto.

Judy e Nick erano pronti a procedere, diretti di nuovo al piano terra, poi il cellulare di lei squillò, era Clawhauser.

-Pronto Ben- rispose Judy.

-Ciao ragazzi, scusate se mi faccio vivo cosi all’improvviso, ma avevo scordato un  dettaglio tecnico da riferirvi una volta arrivati. A che punto siete, avete già visionato gli account? – chiese il ghepardo leggermente di fretta.

-Non ancora, eravamo sul punto di farlo proprio adesso, abbiamo ottenuto il permesso dal direttore poco fa- lo informò Judy.

-Bene, ho fatto in tempo allora: per farla breve dopo aver controllato a chi dovessero corrispondere i profili..  dovrete chiedere di confiscare il router del locale; solo esaminandolo  potremo avere le prove per confermare le identità di ogni’uno, e gli effettivi coinvolgimenti, la base di tutto sta lì- informò Benjamin.

-Capisco, però così facendo fino a che lo esamineremo, o lo terremo come prova, il locale sarà senza internet?- rifletté Judy.

-Si purtroppo, è la parte del lavoro che meno apprezzo, considerando che ne risentirà anche chi non c’entra nulla e lavora lì. Almeno..potrò sempre suggerire loro un modello più forte e difficile da craccare -  osservò Ben.

-Cosa? Craccare?- chiese Judy non avendo capito.

-E’ il termine esatto che spiega l’azione del furto dati, da cracker, “loro” sono “i veri pirati informatici”. Gli hacker in realtà sono esperti informatici quanto loro ma senza commettere illeciti online,però non sapendolo la gente equivoca e li confonde- spiegò Ben.

-Ah ecco, va bene, grazie della dritta Ben, passo e chiudo- e Judy chiuse la chiamata, mentre Nick che aveva ascoltato bene grazie all'alto tono di voce del collega, attese di poter proferire.

-Credi sia il caso di tornare su e riferirlo al direttore?- chiese Nick dubbioso.

-Per ora no, non nello stato in cui è, aspettiamo che si calmi. Intanto risaliamo ai clienti segnati ed operiamo fin dove potremo, quando poi avremo materiale a sufficienza torneremo da lui. Magari riuscirà ad affrontare il tutto sotto un tono migliore-  propose Judy.

-Si concordo, ma chi può dirlo; certi animali d’affari sono volubili e meno d’un pezzo di quanto vogliano far credere- commentò Nick.
 
Intanto, fuori nell’ autopattuglia, Alice conduceva un interrogatorio molto.. passionalmente.

-Allora chi vi ha mandati? Quale rete!? Quale giornale!?  Quale Boss!? Oppure siete solo dei morti di fame bastardi che non hanno niente di meglio da fare che ricattare i miei amici?!- faceva Alice concitata ormai in modalità furiosa.

Le due moffette* per timore di farla infuriare ulteriormente, a stento, riuscivano a dire qualsiasi cosa passasse loro nella testa, anche solo metter insieme le parole, ma non avendo molta scelta si esprimevano a monosillabi e balbettii.

-…Ecco noi..noi..noi..-  tentennavano a turno.

-Voi ,Voi, Voi Cosa?!- ribeccò Alice spazientita.

-In proprio! Abbiamo deciso da soli di ricattarlo - disse di botto la moffetta uno che si chiamava a Lance.

-..Siamo stati licenziati l’altro giorno! Eravamo disperati!- spiegò tra i lamenti la moffetta due di nome Higghins.

-Poi una sera  al Pub..abbiamo sentito di una volpe diventata agente di polizia..ma con degli strani trascorsi in fatto di truffe, e allora.. abbiamo pensato che come scoop sarebbe bastato per farci riassumere- riprese  Lance ora più calmo.

- Mm.. e come avete ottenuto “queste foto”!? E come facevate a sapere che l’agente Wilde era proprio in “questo Hard Rock”  “oggi”?- domandò Alice incisiva senza mai cambiare l’espressione di sbieco.

-Abbiamo deciso all’ultimo momento di dirigerci proprio in questo Hard Rock ..e l’abbiamo visto- tentò Higghins.

- Ah si!? Mi sembra un po’ troppo forzata come coincidenza per essere un fatto “puramente casuale”.  Inoltre cos’ era quel tono subdolo e lascivo di prima, mentre lo minacciavate? Vi siete espressi come se non aveste nulla a che vedere con lui davanti a me,adesso, ma là dentro sembravate anche fin troppo coinvolti: le parole che ho sentito andavano “molto” sul personale.. “sembra così ironico detto su di te ”.                  
Secondo me siete stati “pagati”,per ricattarlo, da un agente esterno, fornendovi determinati dettagli in più da usare contro di lui. Oppure.. avete sparato balle e lo conoscevate eccome! Altrimenti come l’avreste riconosciuto così facilmente, travestito, e di schiena? Avrebbe potuto essere una volpe qualunque – ribeccò la gattina esplicando la sua teoria.

Le puzzole riprovarono a spiegarsi.

-Ehm..Va bene, d’accordo, Nick Wilde non ci conosce, ma noi conosciamo lui.. solo per nome: un’ anno fa, quando era ancora nel traffico delle merci di “dubbia provenienza”..non si sa come.. ma è riuscito a procurarsi una considerevole quantità di pelo dei nostri simili, per farci un tappeto, un tappeto! Che a quanto pare ha venduto proprio a Big..perciò.. si!..Siamo stati mandati da qualcuno..e quando l’affare ci è stato proposto..abbiamo pensato di unire oltre all’utile il dilettevole- rivelò Lance.

-Per vendicarvi (sottolineò Alice) .Bene, bene, così tutto ha più senso, ma ad ogni modo come facevate a sapere che ci trovavamo qui?-

-E’ stato realmente per caso- tentò Lance nuovamente.

-Non- riesco- proprio - a crederci- cantilenò Alice.

-Mmh..VA BENE! Ci hanno detto di pedinare entrambi gli agenti! Di seguire le loro mosse ed appena venuto in momento buono approfittarne! Nessuno ci aveva parlato di una terza persona- confessò Higghins, con una punta di fastidio alla fine.

-Grazie non c’è di che, felice di avervi scombussolato. Ma le foto?! Non mi avete ancora risposto! Come le avete avute e da chi? Sento che non le avete scattate voi- nonostante l’attimo d’ironia fugace, Alice era sempre furiosa, e la faccia tornava ad essere spaventosa; le due puzzole erano di nuovo impietrite ma temendo conseguenze peggiori tornarono a rispondere.

-Noi, non lo sappiamo!-  buttò giù Higghins. 

-Le abbiamo avute quella sera al bar, al pub, era tutto confuso! C’eravamo mezzo ubriacati per non pensare al licenziamento! Lo giuriamo signora, dopo, ci hanno avvicinato, ma realmente non sappiamo chi sia stato! Non ci faccia del male?-  terminò Lance piagnucolando a occhi chiusi mettendosi quasi in ginocchio.

Alice non sapeva se sentirsi più impietosita o disgustata davanti a tanta mancanza di dignità, ma il controllo della rabbia prevalse.

-Non vi farò “del male”, se continuerete a rispondermi senza filtri e non temete di collaborare..ma veramente non sapreste distinguere o riconoscere chi vi ha dato.. o detto tutte quelle cose? Neanche un particolare stano stanino? Difficile da scordare, o notare,pure da brilli? - tentò lei elencando.

-Bhe..era..no erano..due, forse tre..avevano cappellini da baseball ed occhiali scuri, e pensandoci meglio è piuttosto strano di notte ed al chiuso..ma erano sfuocati e lì per lì non ci abbiamo badato- rifletté Lance.

-E voi vi siete fatti incantare dalle chiacchere di un gruppo di sconosciuti per qualche spicciolo ed un incarico rischioso? Non dovevate essere solo ebbri  ma del tutto fuori di zucca! Di senno..di rapa! Non dico testa perché è chiaro che non la avete, se non per esposizione.  Poi c’è gente che dice che “io” sarei matta!- asserì Alice guardando dall'altra parte sul finale.

-Le ragioni saranno tante- si lasciò sfuggire sotto voce il primo paparazzo.

-Che cosa hai detto?- chiese Alice con gli occhi a fessura.

-Niente, niente, non ho parlato, sarà stato lui-  fece subito Lance incolpando Higghins.

-Che stai dicendo brutto stronz..-  urlò Higghins di rimando, ma non finì la frase perché Alice lo zittì.

-Ssh! Sorvolerò, ma niente parolacce, in mia presenza..se non sono pertinenti, o dette a vuoto. Intesi?- fece la gattina con tono incisivo.                                                                    
Poi la piccola avvocatessa felina, iniziò a sfogliare le foto; dopo la prima volta lo fece altre quattro volte solo per gioco, poi parlò di nuovo.

-Immagino abbiate “capito”  come “ho capito” che non siete stati voi a scattarle, ma lascerò siate voi a dirmelo, se ne avrò voglia; non vedo l’ora di sentire se stavolta, almeno, mi farete ridere-  fece lei in tono di sfida.

-Come..come avremmo potuto? La villa dei Big è immersa nella neve, a Tundra Town, nessuno di noi avrebbe retto tutto quel freddo, e la sorveglianza..- riprese Higghins, ma Alice..

-Boo, ovvio,  mi avete già stancato! Ve lo dico io; queste foto sono state scattate, a giudicare dalla luce che filtra da fuori e che è presente dentro, dai vestiti che Judy indossa, o la posizione in cui si trovano lei e Nick,  in ben due momenti diversi. Una serie di notte ed una di giorno.                                                                     
 Poi c’è il problema della sorveglianza..nessuno di voi è così in gamba da eluderla, come  stavi dicendo prima che ti interrompessi. Ma ti ho fatto un favore sai- espose Alice come suo solito ora che un po’ la rabbia si stava scemando. 

-Comunque  è tutto, per il resto signora..Mewny, ne sappiamo quanto lei - fece Lance provando ad ignorare l’atteggiamento di ella.

-Ne dubito, e “signorina” prego: lo preferisco se vuoi essere formale. Perché “ne dubito” poi? Perché non credo abbiate fatto abbastanza caso al fatto che nessuna di esse è stata scattata dall’esterno, bensì dall’interno, in entrambi i frangenti! Eravate arrivati a capire cosa significa?- rivelò Alice nuovamente, tenendo due foto davanti ai paparazzi.

-Che le hanno fatte dentro e basta?- azzardarono.

-Noo. Le hanno scattate perché hanno trovato la cosa interessante! Chiunque fosse, non doveva aspettarsi che Mr. Big ricevesse visite, due volte per di più, ed indisturbato, quindi qualcuno che godeva della medesima protezione, senza contare che tutte sono state scattate dal basso, lo si vede no?!                                       
Il misterioso fotografo potrebbe essere un animale molto piccolo,anche più di me..o di voi due. – terminò Alice.

Alla fine di quel ragionamento, improvvisamente, si accese qualcosa nella mente dei paparazzi moffette, dopo aver sentito la parola “piccolo”.

-Un momento, adesso che ci penso..quella sera.. chi indossava il berretto e gli occhiali non erano animali piccoli, lo ricordo vagamente, ma le sagome erano di animali grandi, almeno di due - ripensò Lance.

-Due? Non avete detto che potevano essere tre, e la terza? Se non eravate troppo ciucchi per non vederne quattro o sei il numero doveva essere quello!- sottolineò Alice.

-Il terzo, il terzo.., non lo abbiamo visto bene, ma abbiamo notato una parte del suo corpo, pensavamo fosse quello il suo corpo, la sagoma, ma era la sua coda!- capì alla fine Higghins.

-La sua coda?- osservò Alice sorpresa.

-Si , sbucava da sotto il tavolo!- aggiunse Higghins.

-Una coda..e che genere di coda? La sapreste identificare?- chiese Alice.

-Ecco, si, era una coda..spumosa, un po’ castana e rossa, sembrava quella.. di uno scoiattolo..credo- suppose Lance.

-Uno scoiattolo?! Mm, bene, forse ho capito..- disse Alice riflessivamente toccandosi il mento seguiva il filo dei suoi pensieri con sguardo in sù. Poi, rivolgendosi ancora ai paparazzi..

-E ditemi, a voi trafficare col computer piace, o coi codici per rubare i dati degli altri? Così da rendere i vostri articoli più.. succosi?-  azzardò Alice sta volta.

-Noi? No, ci limitiamo ad usare power point e ad inoltrare le mail al nostro staff. Mettiamo i like, ma è tutto. Anche per questo motivo siamo stati sollevati dall’ incarico, vogliono tipi più “aggiornati” che sanno stare al passo- disse Higghins.

-E poi guardi: sono anni che non cambiamo cellulare- ed entrambe le puzzole mostrarono due modelli samsung del 2010.

-Quindi siete davvero un contrattempo e basta, una doppia storia come sottotrama, bhe.. me ne occuperò io se rallenterà i ragazzi- commentò Alice ad alta voce.

-Sottotrama, ma cosa.., comunque dato che è chiaro che non siamo immischiati in altro..potremmo anche andare.. - tentarono i fessi. Alice li fulminò di nuovo.

-Credete che sia scema?! Siete sotto osservazione, in manette, e dopo quello che avete fatto non vi lascerei mai andare. Se provaste a corrompermi vi rivolterei la 24 h col denaro, ed userei la facciata a scatto, per sbattervela sul muso.Sapete almeno la procedura?! Prima i miei amici, migliori agenti in circolazione, devono tornare.. poi vi porteranno in centrale per gli identikit e gli interrogatori e “dopo” aver considerato che non centrate “niente” vi lasceranno andare.                                                               

Una volta finito là dentro, ci occuperemo comunque di voi. O devo tirare fuori ciò che vi ho letto prima per intrattenervi di più?-  questionò con ilarità Alice sul finale.

-No, non serve- risposero in coro.

-Ottimo! Perciò gli aspetteremo buoni, buoni qui! ( però vi prego ragazzi, fate in fretta! Non voglio fare pure l’appostamento: le cosce e le gambe mi si stanno intorpidendo, non posso stiracchiarmi davanti a questi! O lo scoop scadente lo fanno con me)- pensò Alice nascondendo la propria impazienza, ed “astinenza d’azione” .   
 
 
* Per yuppies si intendeva l’ abbreviazione di Youngs Urban Professionals, era il termine inglese diffusosi internazionalmente a partire dagli anni ottanta che stava proprio ad indicare i giovani professionisti "rampanti" che abbracciano la comunità economica capitalista ed in essa trova realizzazione tra i 25 ed i 35 anni.

*Acronimo di Hard Rock Zoo Cafè per semplificare.

*Altro termine per indicare le puzzole, da me usato per evitare ripetizioni ed alternare le parole.
  
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