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Autore: Xenebe    04/09/2018    2 recensioni
Sono passati due mesi dal disastro del matrimonio fallito e Akane non sopporta più la situazione assurda che si è venuta a creare.
Ranma ormai passa tutto il suo tempo con Shampoo e non le rivolge quasi la parola. Nabiki però sembra sapere qualcosa, anzi spesso e volentieri lei e Ranma confabulano sottovoce.
Per Akane è il momento di andare avanti, ma questo significa reinventarsi daccapo e sacrificare una volta per tutte il suo amore. Ci riuscirà?
Ranma come prenderà la cosa? E qual è il piano di cui è al corrente solo Nabiki? Ma soprattutto riuscirà a riconquistare la sua fidanzata?
Il ragazzo con il codino scoprirà presto che in fondo, quando si prende una decisione, a volte l'amore può non essere abbastanza, non per tornare indietro.
Genere: Commedia, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Akane Tendo, Nabiki Tendo, Ranma Saotome, ranma/akane, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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L'amore non basta Ed ecco il quindicesimo capitolo: spero vi piaccia!


Capitolo 15





Stavano camminando in silenzio da quella che sembrava un'eternità.
Ranma si maledisse. Che cosa aveva fatto? Non era mai stato così tra loro, almeno non dalla sua prima visita da dottor Tofu.
- Akane?-
Le camminava accanto, ma la sentiva più lontana che mai, anche ora, mentre lo osservava incuriosita.
- Stavo pensando... - ok, era riuscito a dirle che la amava anche se forse lei non lo aveva creduto davvero, eppure ora aveva davvero grosse difficoltà a esprimere la sua preoccupazione.
Forse, si disse dandosi dell'idiota, era perché quella confessione era praticamente uscita da sola, senza alcuno sforzo o premeditazione. Non ci aveva pensato: era semplicemente troppo entusiasta e aveva finito per vomitarle tutto addosso, senza tatto, senza spiegarsi. E, soprattutto, senza neanche rendersi conto che aveva detto proprio alla sua Akane che la amava.
- Ranma, sei diventato tutto rosso...-, come un incantesimo, come al solito, la sua voce lo risvegliò da quel momento.
Il suo era stato un sussurro, poco più che un pensiero, Ranma poteva scommetterci: doveva essere ancora arrabbiata, anzi, doveva odiarlo per aver lanciato così quella bomba, come se fosse una cosa semplice e sciocca.
Di nuovo senza volerlo, si ritrovò ad avvicinarsi a lei.
Era bellissima con la sua coda alta, le guance leggermente arrossate e quegli occhi scuri spalancati, che sembravano quasi increduli, non sapeva se per la sua vicinanza o altro.
Ranma ricordava che qualche settimana prima, a scuola, si erano ritrovati a parlare dei mostri della mitologia occidentale. Stranamente non era addormentato in quel momento proprio perché l'argomento lo aveva affascinato, anzi era riuscito persino a esprimere una sua opinione all'insegnante che aveva interpretato il tutto come un segno dell'apocalisse.
In special modo lo aveva intrigato la figura delle sirene. Ad attirare la sua attenzione non era stata l'idea che da figure terribili si fossero trasformate, nella letteratura e nell'immaginario comune, in donne bellissime, piuttosto a colpirlo era stato l'elemento del canto, capace di attrarre a loro gli uomini.
Quando l'insegnante aveva chiesto come si poteva, secondo loro, interpretare questo fattore, Ranma aveva alzato la mano, certo di riuscire a capire esattamente cosa dovevano provare quegli uomini.
- Probabilmente -, aveva detto, -è una metafora che racconta come da sempre ogni uomo innamorato finisca per sentirsi come legato alla donna che ama, incapace di allontanarsi, nonostante vorrebbe. Come, anche se razionalmente potrebbe volerle stare lontano, non gli è possibile, è anzi sempre più attratto verso l'anima della donna, come i marinai dal canto delle sirene.-
Gli era stato semplice, perché lui combatteva costantemente contro se stesso per non farsi risucchiare dai suoi sentimenti per Akane, per conservare un minimo di dignità, per non starle sempre, costantemente, vicino.
Ed era maledettamente difficile! Era attratto da lei da praticamente il secondo minuto che l'aveva vista e, inoltre, vivevano inieme. Sarebbe stato difficile per qualunque adolescente riuscire a trattenere i propri sentimenti, lui in più stava provando tutto questo per la prima volta. Non aveva mai avuto occasione di avere delle innocenti mini cotte da bambino o ragazzino.
Si era trovato direttamente travolto dai suoi sentimenti e dai suoi ormoni vivendo 24 ore su 24 con quella che sarebbe dovuta diventare (da un momento all'altro, se fosse stato per suo padre) sua moglie. Chiunque avrebbe avuto paura di tutto quello.
Poi piano piano i suoi sentimenti erano cambiati... all'attrazione si era aggiunta la tenerezza, la fiducia, la confidenza, l'amicizia, l'essere protettivi, la gelosia. E non sapeva neanche quando fosse accaduto, semplicemente i suoi sentimenti per Akane erano maturati e cambiati, erano diventati profondi e indispensabili.
Ma aveva ammesso a se stesso di essere oramai totalmente innamorato solo quando l'aveva vista scomparire, quando tutta l'acqua del suo corpo era evaporata.
E ora si trovava di fronte a lei, rosso peperone, dopo aver fatto un errore dietro l'altro e aver rovinato tutto, e desiderava solo stringerla tra le sue braccia e perdersi nel suo profumo, come poteva fare nei suoi occhi.
Akane era ancora a pochi passi da lui, il volto interrogativo e quasi preoccupato per il suo prolungato silenzio.
Dissolse gli occhi e volse di lato tutto il viso. Da un po', sin da quando si era reso conto della sua completa inesperienza sulle faccende di cuore fino all'incontro con akane, c'era una domanda che lo perseguitava...
- Ma quella cotta per il dottor Tofu, poi...-, non poté continuare, non che sapesse come farlo né cosa volesse chiederle precisamente. Fu interrotto dalla risata di Akane.
- Ehi! -  protestò infastidito, sentendosi preso in giro, mentre si grattava, imbarazzato il naso.
Un attimo dopo vide la sua fidanzata perdere l'equilibrio per un eccesso di risa.
In un millisecondo si era spostato di fronte a lei, le mani a tenerla in vita per stabilizzarla, mentre quelle di lei finivano sulle sue spalle.
Si resero immediatamente conto di essere troppo vicini, ma Akane non ebbe la velocità e Ranma la volontà di allontanarsi.
Dopo pochi secondi di imbarazzo, la ragazza gli sorrise.
- Davvero, Ranma! Con le discussioni, i litigi e i fidanzamenti rotti, tu sei preoccupato della mia vecchissima cotta per il dottore? È acqua passata ormai e non era niente di reale, solo una cotta infantile.-
Voleva abbracciarla, ma non gli sembrava abbastanza. Eppure era certo che se si fosse anche solo azzardato a pensare di baciarla Akane lo avrebbe spedito dritto a Hong Kong.
Fu in quel momento che si rese conto che erano a pochi metri dalla casa di Yuka.
Si sentì improvvisamente in colpa: l'aveva fatto di nuovo, le aveva mentito.
Spostò le mani sulle spalle di lei e si allontanò appena mentre chiudeva gli occhi e abbassava il capo.
- Scusa, Akane, ti ho mentito, non mi ha mandato Soun.-
Ancora una volta si aspettava uno scoppio di rabbia, ma ottenne solo un sorriso e un "Lo sapevo, Ranma. Papà non sa dove sia casa di Yuka."
Ranma rimase a bocca aperta mentre lei si allontanava, lo ringraziava per averla accompagnata, mettendolo in guardia: era ancora arrabbiata con lui e non voleva sentire altro su quei  suoi "presunti" sentimenti.







Bene, abbiamo fatto un viaggetto nella testa pazza di Ranma e l'abbiamo trovata molto meno incasinata di quanto sembri... non pensate?
Vi aspetto prestissimo per il prossimo capitolo!
Intanto, sempre su Ranma e Akane, ho iniziato la raccolta di drabble Baciarsi, ho pubblicato la OS Through the dreams e sto per aggiornare la serie Un odio simile all'amore.
Un bacio ;)
   
 
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