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Autore: MatsuFla    05/09/2018    1 recensioni
Ho sempre avuto scolpito nella testa un mio personale film su come siano andate "realmente" le cose tra Cam e Noel dietro le quinte di Shameless. Forse perché non riesco ad accettare che la foooorte chimica che c'è tra di loro dipenda solo dalla loro bravura come attori. Ho preso da internet vari spunti, delle loro interviste e tweet etc. e ci ho ricamato intorno. Questa è la mia versione della storia... ma non escludo che sia potuta accadere davvero! ;)
Genere: Angst, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Ian Gallagher, Mickey Milkovich, Sorpresa
Note: What if? | Avvertimenti: Triangolo
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Noel era seduto nella penombra, illuminato solo dalla lampada da scrivania dello studio della sua casa a LA. Era intento a rileggere per l'ennesima volta quelle poche righe che ormai conosceva a memoria, stringendo il sottile blocco di fogli tra le mani. Una volta finito lo posò sulle labbra, chiuse gli occhi e fece un respiro profondo, poi lo ripose sul fondo di un cassetto della massiccia scrivania, facendo attenzione a nasconderlo per bene. Rimase qualche minuto in silenzio con mille pensieri per la testa, poi prese il cellulare dalla tasca e scorse tra i messaggi. Dovette scorrere a lungo nella lista degli sms inviati prima di trovare quello che cercava, era passato tanto tempo da che era stato mandato e non ne erano seguiti altri.

    Mi manchi anche tu.
    Tuo.

Un rumore di passi diretti nella stanza lo fecero sussultare e senza nemmeno accorgersene il cellulare tornò velocemente nella tasca.
"Tutto bene?" La voce della fidanzata lo distolse dai suoi pensieri.
"Riflettevo." Si limitò a risponderle Noel.
"Ah, queste tue riflessioni hanno qualcosa a che fare con il fatto che ignori Marcy*? Mi ha chiamato in preda al panico perché non rispondi al telefono."
"Beh, se non gli rispondo ci sarà un motivo! Deve smetterla di contattare te per arrivare a me." Sbuffò infastidito.
"Che uomo insistente!" Continuò a lamentarsi alzando gli occhi al cielo.
"È solo preoccupato, Noel. Ha paura che non accetterai il lavoro."
"Infatti è così, non lo farò!" 
La donna si avvicino e poggiò entrambe le mani sul legno massiccio.
"Dovresti accettare invece." Sussurrò dolcemente.
"Cosa?" Le sopracciglia del biondo gli schizzarono su per la fronte.
"È di Shameless che stiamo parlando, giusto? Quindi devi farlo!"
Noel la guardò allibito, letteralmente senza parole.
"Fallo per Mickey, glielo devi. Non puoi lasciarlo marcire in prigione."
"Layla... sai che non posso."
"Vuoi davvero che la fine dei Gallavich sia lo scempio della sesta serie? So che non è ciò che vuoi!"
"Non posso rivederlo, non posso fare quelle cose... tu non sai..."
"Non so cosa? Dei baci appassionati? Degli incontri alle gratinate della scuola o al molo? O della notte a guardare le stelle?... So tutto."
"Te l'ha detto Marcy?" Disse sorpreso mentre si ritrovò a desiderare di pestare il suo agente.
"No, ho trovato la sceneggiatura egregiamente nascosta in fondo al cassetto già da qualche giorno. Ti ricordo che sono io a mettere in ordine qui in casa!"
Layla ci provò, ma non riuscì a nascondere la tristezza dietro ad un pallido sorriso che Noel, conoscendola bene, riuscì a leggere alla perfezione. Lei stava cercando di spingerlo a rivedere Cam, ma quello che Noel non riusciva a capire era il motivo per il quale lo stesse facendo.
"Perché... perché lo fai?"
"È uno script molto buono. Magari non è la fine che tutti si aspettano, ma funziona. D'altronde le cose non vanno sempre come si desidera."
Noel rimase in silenzio, quelle parole non erano la risposta alla sua domanda e la riccia sapeva di averlo lasciato insoddisfatto.
"È frenetico e pazzesco, ma anche romantico e un po’ triste. Ci sono un sacco di momenti divertenti e caotici, altri toccanti e pieni d'amore profondo e passione, tutto mescolato perfettamente insieme." Tentò di nuovo lei.
"Layla..."
"Quel bacio al confine... è un bacio d’addio intenso, pieno di amore e sofferenza. Spezza il cuore. Quei due meritano un vero addio, non credi?" Fece una pausa e poi continuò.
"Tutti ne meriterebbero uno per poi andare avanti con la propria vita.”
Per quanto avesse cercato di nasconderlo, Noel non era riuscito ad ingannarla, vedeva chiaramente quanto lui stesse soffrendo, lo vedeva spegnersi un po' ogni giorno. Lasciar passare il tempo a volte non basta. Il dolore è necessario e utile ma se persiste non è altro che un modo per restare ancorati al passato nel timore o nella convinzione che niente potrà mai colmare il vuoto. Forse avere la possibilità di chiudere definitivamente quella storia lo avrebbe aiutato ad andare avanti o forse lo avrebbe distrutto ancora di più ma, anche questa volta, la donna lo volle lasciare libero di decidere se correre o meno il rischio di scoprire quale delle due opzioni sarebbe stata quella giusta.
"E poi sai come si dice... quello che succede in Messico resta in Messico. Non ricordo chi l'abbia detto, ma dev'essere così."
Layla gli rivolse un ultimo sorriso ed uscì dalla stanza, poi una volta sparita nel corridoio la sentì urlare di chiamare il povero Marcy per evitargli un crollo nervoso. Noel recuperò con tutta fretta il cellulare dalla tasca e digitò con impazienza, ma i suoi pensieri non erano rivolti al suo agente.

          Ti piacciono le gratinate?
    (You like the high school bleachers?)
                 Io sarò lì.
            (I'll be at the spot.)
             Vieni o no Monaghan?
     (Hey, you coming or not, Monaghan?)

Non fece in tempo a rimettere l'apparecchio in tasca che lo sentì vibrare. Con le mani tremanti dall'eccitazione nel vedere quel nome sul display apri l'sms.

              È il nostro posto.
               (Our spot, man.)
              Sapevo che venivi!
              (Knew you'd come!)
         Scusa se ti rubo le battute,
             Ti aspetto a Chicago!

Era deciso, Mickey, anzi no, Mikhailo Aleksandr Milkovich sarebbe tornato!

Quello spilungone dai capelli rossi gli mancava da impazzire, e forse era questo che stava succedendo a Noel, era impazzito! Perché ora, dopo quasi due anni di lontananza dall'unica persona che proprio non riusciva a dimenticare, si ritrovava nella sua macchina a percorrere la strada che divideva casa sua dagli Warner Bros. Studios di LA. Lui non aveva scene da girare negli Studios, sarebbe dovuto partire per Chicago la mattina seguente ma decise di fare un salto per salutare tutti.
Appena arrivato iniziò a gironzolare tra i vari set. Una volta giunto a casa Gallagher si sentì fortunato nel trovare proprio Cam a lavoro... ma presto cambiò idea.
"Sei già in piedi?" Ian era ancora sdraiato a letto con addosso solo i boxer, mentre Trevor era seduto intento ad allacciarsi le scarpe.
"Settimana di orientamento, abbiamo un nuovo gruppo di adolescenti."
"Un po' di quindicenni che ti sbaveranno dietro." Sedette accanto a lui e gli baciò la spalla.
"Dopo una settimana gli passa." Replicò l'altro sorridendo.
Noel fu assalito da un senso di malinconia che gli strinse la gola, quei momenti sereni e spensierati erano tutto ciò che avrebbe voluto per Mickey e Ian ma che non avevano mai potuto avere. Avevano sempre dovuto lottare contro mille avversità e alla fine ne erano usciti sconfitti.
"Sei ancora stanco?!" Trevor rimase in bilico tra una domanda e un'affermazione iniziando a toccare la schiena del rosso.
"Mi sembra di aver fatto a pugni!" Si toccò i capelli già arruffati dal sonno.
"Stanotte non hai certo riposato. Con la polizia che cerca il tuo ex..." Ancora quella dannata mano ad accarezzare la pelle lentigginosa di Cam.
"Di sicuro è stata una sorpresa."
"Scappare di prigione è... una cosa un po' estrema!" I due ridacchiarono, poi dopo un attimo di silenzio il più giovane continuò con tono serio.
"Secondo te... lui... ti cercherà?" 
"Non mi farò trascinare in questa merda. Non lo farò!" Si avvicinò a Trevor e lo fissò negli occhi.
"Ok?... Mickey..." Ian esitò e a Noel mancò il respiro.
"È un povero pazzo!"
Il biondo sapeva che era solo una questione di copione, che Cam non avrebbe mai voluto dire quelle cose e che, dato il prosieguo dell'episodio, neanche Ian lo pensava veramente... ma quelle parole gli fecero male comunque.
Trevor annuì perplesso, poi sembrò convincersene.
"Ok, ceniamo insieme stasera?"
"Lo spero." Ian lo baciò sulla guancia sorridendo, poi l'altro ricambiò con un bacio a stampo sulle labbra e il rosso gli sorrise ancora. 
Noel sentì una fitta al petto vedendo quella scena, non era infastidito solo da Cameron che baciava Elliot, ma anche da Ian che baciava Trevor (o chiunque non sia Mickey!). Era una maledetta doppia coltellata!
Noel credeva davvero che Mickey e Ian fossero destinati a stare insieme, ecco perché riusciva a malapena a far fronte al fatto che Ian stesse cercando di andare avanti dopo averlo lasciato. Era troppo per lui da sopportare, non bastava semplicemente distogliere lo sguardo, così si allontanò dal set senza salutare nessuno.
Non appena Trevor uscì dalla stanza però il sorriso sfacciato di Ian lasciò il posto alla paura, il giovane Gallagher era terrorizzato da quello che sarebbe potuto accadere. Lo spaventava pensare che Mickey lo avrebbe potuto cercare, ma ancora di più lo spaventava pensare che invece non lo avrebbe fatto affatto! Perché Ian, anche se affermava spavaldamente il contrario, sapeva benissimo che per quel 'povero pazzo' si sarebbe fatto trascinare in qualsiasi merda... perché, come Mick, anche lui era un povero pazzo.

Quando Cameron fu libero di andare indossò una vestaglia e si diresse in camerino per rivestirsi, qui ci trovò Noel ad aspettarlo, seduto a braccia conserte.
"Non ci posso credere, il fuggitivo più ricercato d'America! Che ci fai qui?" Con passi frettolosi Cam si precipitò verso Noel che alzandosi rapidamente lo attirò stretto tra le sue braccia. 
"Pensavo di non vederti fino a domani!" Disse il più giovane senza allentare la presa.
"Ho pensato che potrem-" Noel si interruppe quando con la coda dell'occhio vide un'ombra proiettarsi all'interno della roulotte. Da dietro la porta ancora aperta fece capolino Elliot Fletcher, sì proprio lui, Trevor.
"Caspita, Noel Fisher!" Disse stupito il ragazzo portandosi le mani davanti alla bocca spalancata e gli altri due furono costretti a sciogliere l'abbraccio malvolentieri.
"Io e Elliot stavamo andando a pranzo, ti unisci a noi?" Cam si sfilò la vestaglia che lanciò poi sulla sedia e iniziò a gironzolare per il camerino seminudo alla ricerca dei suoi vestiti. Noel fu colto di sorpresa dalla disinvoltura del rosso nel rimanere letteralmente in mutande davanti a Elliot, sì certo, non era poi così strano visto che avevano appena finito di lavorare insieme svestiti in quel modo e poi chissà cos'altro avevano dovuto fare di ben peggiore per Shameless, ma solo a pensarci ne fu tremendamente infastidito. Anche lui e Cam si erano ritrovati completamente nudi sul set e non avevano provato imbarazzo ma, pur avendo una forte amicizia, al di fuori del set erano sempre rimasti vestiti!... Così doveva essere!
"Ah, n-no. Devo tornare a casa a preparare tutto per la partenza di domani, ero solo passato a fare un saluto visto che mi trovavo in zona." Mentì.
"Hey ti va di fare un selfie? Il passato e il presente di Ian Gallagher in un'unica foto, figo no?" Propose Elliot entusiasta.
'Il passato'... Mickey era davvero questo per Ian? 
E per Cam lui cos'era?
"S-si, figo." Balbettò Noel.

Il ragazzo fece la foto e la postò su chissà quale social.
"Vi lascio fare due chiacchiere. Cam avvertimi quando sei pronto, ci vediamo fuori." Si congedò percependo un po' d'imbarazzo.
"È stato un piacere Noel!" Aggiunse facendo un cenno con la mano mentre usciva.
"Tipo simpatico." Osservò grattandosi il naso con il pollice.
"Si, è forte. È un bravo ragazzo."
"Uscite spesso insieme?"
"Direi di sì, dopo il primo bacio per superare l'imbarazzo siamo andati a bere insieme e poi sai, avendo spesso scene del genere... è diventata praticamente una cosa abitudinaria."
Quelle parole colpirono il biondo come un pugno nello stomaco, i suoi pensieri volarono subito a quando c'era lui al posto di Elliot, così l'idea che Cam rivivesse con quel ragazzo quello che in passato avevano vissuto loro due insieme gli squarciò la mente come un lampo improvviso ritrovandosi a pensare al peggio.
"Voi due..." Provò a chiedere Noel.
"No! Lui ha una ragazza, bellissima tra l'altro. E poi non è il mio tipo."
"E quella ragazza... Ruby**, giusto?" Approfittò del fatto che Cam, intento a cercare i suoi vestiti, gli dava le spalle così che non potesse vedere la sua espressione spaventata dal sapere la risposta.
"Ah, lo hai saputo?" Cam sperava di no.
"Siamo usciti per un po', lei è molto dolce ma non ha funzionato. Neanche lei è il mio tipo." Finalmente trovò quello che cercava e iniziò a vestirsi.
"Ah no? E qual'è il tuo tipo?"
"Capelli biondi e occhi azzurri." La testa di Cam sbucò fuori dallo scollo a V della maglietta con su un sorriso malizioso.
"Certo, sono irresistibili!" Noel faticò a trattenere un sorrisetto compiaciuto, accentuato dalla vista del rosso piegato ad infilare i jeans stretti.
"Hai visto il copione? Sai... credo che questa volta sia davvero la fine." Lo disse mentre si allacciava una scarpa, senza guardarlo in faccia e Noel rimase in silenzio.
"Là, su quel confine... sembra proprio un addio." Ora invece i loro sguardi si incrociarono, la voce tremante, poi Cam abbassò nuovamente gli occhi. 
"Cam... credi che saremmo dei folli se... ci concedessimo un ultimo addio anche noi due?"
Cam alzò la testa di scatto e sgranò gli occhi, per un momento brillò nelle sue iridi verdi una scintilla di desiderio, un milione di possibili risposte vorticarono nella sua mente, ma solo una aveva senso.
"Si, sarebbe folle." Sbuffò tristemente il rosso poi, ancora più tristemente continuò.
"Non credo di poter reggere l'ennesimo addio, ne abbiamo avuti troppi senza neanche aver mai avuto un vero inizio."
"Già..." Concordò dondolando la testa Noel. Sentendogli dire quelle parole si sentì stranamente sollevato, almeno uno dei due aveva il buon senso di mettere un freno a quell'idea sconsiderata. Sospirò sentendosi stupido per averlo pensato e un po' inopportuno per avergliene parlato. 
Mise una mano sulla testa bassa dell'altro e dopo un breve grattino gli posò un bacio tra i capelli, quanti bei ricordi gli portavano alla mente quei semplici gesti. 
"Ci vediamo domani." Il biondo si diresse verso la porta, poi verso l'auto e poi verso casa. Forse Ian aveva ragione, era solo un povero pazzo!

Cameron era tornato nel suo appartamento dopo aver girato l'ultima scena con Emmy a casa Gallagher e aver bevuto una birra veloce con Elliot e Jeremy. Avevano concluso le riprese degli interni negli Studios di LA ed ora erano pronti ad una settimana di permanenza a Chicago per quelle degli esterni, tutti tranne Cam e Noel a cui spettava una gita fuori porta per lavorare al loro viaggio fino al confine messicano.
Il rosso aveva preparato tutto ed era pronto per dormire, la sveglia avrebbe suonato presto al mattino. Purtroppo il ragazzo non riusciva proprio a prendere sonno, i dubbi di Ian tormentavano anche lui.
'E se niente potesse mai più darti lo stesso fremito?' 
'Continuo ad averlo in testa.'
'Cerco di non fare qualcosa che so di non dover fare.'
'Hai cambiato la tua vita, Mickey potrebbe solo dargli fuoco.'
Fiona aveva ragione, se l'era cavata bene quegli anni senza di lui. Non poteva dire di averlo dimenticato o di averla superata, ma era riuscito a stargli lontano e un passo alla volta il tempo avrebbe fatto il resto.
Ma poi Noel era tornato...
'Cosa significavano le sue parole?'
'La sua era una proposta?'
'Una proposta per cosa esattamente?'
'Cosa significava per due come loro, che provavano quei sentimenti così forti, concedersi un ultimo addio?'
Tornare indietro per Cam non era possibile, avrebbe significato annullare gli ultimi due anni in cui aveva cercato di andare avanti senza di lui e tornare al punto di partenza, avrebbe causato solo altro dolore e il ragazzo non era sicuro di poterlo sopportare un'altra volta, aveva sofferto troppo.

Vedere l'alba metteva sempre Noel di buon umore, è il momento della giornata in cui ci si sente più carichi di aspettative, un nuovo giorno nasce e possono succedere cose meravigliose! In quel particolare giorno il biondo la stava osservando dal finestrino di un aereo diretto a Chicago e questo voleva dire che avrebbe finalmente passato del tempo con Cam... non poteva esserci niente di più meraviglioso!
Arrivato in albergo non disfò i bagagli perché la mattina seguente sarebbe dovuto ripartire per un viaggio on the road tra Illinois, Oklahoma e Texas fino a dare una sbirciatina al Messico... dove avrebbe dato l'addio a quella che ormai considerava una parte di se, il suo Mickey.
Dopo la solita oretta di preparazione per diventare un fuggitivo, con tanto di mani tatuate, parrucca e cappellino di lana era pronto per lavorare.
Capì subito quanto sarebbero stati duri quei tre giorni*** da Mickey Milkovich quando si ritrovò difronte alle gratinate della scuola, credeva che il suo cuore non avrebbe retto.

Noel era nascosto dietro la recinzione del campetto nella trepidante attesa di iniziare, era assorto nell'osservare Cam già pronto nella sua bella uniforme da paramedico, il suo sorriso e la voce roca, le spalle larghe e i capelli come fiamme che splendevano al sole. Il moro lo trovò bellissimo, ma ormai non si stupiva più nel pensare una cosa del genere di un altro uomo, perché quello non era un uomo qualsiasi, era Cam...
"Stronzo! Vaffanculo! Ti ammazzo! Ti uccido, cazzo!"
... e poi i loro sguardi si incrociarono e d'un tratto il resto del mondo non esisteva più.


"Che cazzo centrava il cappuccio?"
"E tu perché cazzo sei in ritardo?"

Noel agonizzava dalla voglia di toccarlo, di sentirselo premuto addosso, non avrebbe mai pensato che Cam gli sarebbe mancato più ora che lo aveva di fronte che quando realmente erano lontani. 
"Ci vieni?"
"Venire con te in Messico?"
"Ti ho pensato... parecchio in gabbia. Sei dentro di me che cosa posso farci? Uh? Che c'è?"
Mai parole furono più appropriate, non aveva smesso di pensarlo nemmeno per un secondo in quella gabbia che era il suo fidanzamento. Cam era dentro di lui, sotto la sua pelle e il moro sperava che quei brevi momenti insieme potessero colmare il vuoto che in soli due anni era diventato una voragine che lo aveva trascinato sempre più a fondo, ma sperava anche che potessero bastare a dargli la forza per sopravvivere ad una vita intera senza quella testarossa... Quei pochi giorni con lui sarebbero stati il suo addio, uno vero questa volta.
"Pensaci." Disse dando un colpettino sulla guancia del rosso.
E Cam ci aveva pensato, eccome se ci aveva pensato! E aveva fatto di tutto per convincersi che fosse meglio ignorarlo, ma poi non ce l’aveva fatta, aveva un unico pensiero costante nella testa, Noel.
Quando le riprese furono finite alla spicciolata tutti iniziarono a lasciare il set. Cam temporeggiò, assorto ancora nei suoi pensieri, nella speranza di riuscire a rimanere qualche minuto solo con Noel, fino a quando notò che anche il moro era rimasto nei paraggi, come se anche lui stesse facendo lo stesso. Il rosso aspettò che tutti andassero via e poi all'improvviso lo attirò in un punto ben nascosto, schiacciandolo tra la recinzione e il proprio corpo robusto. Si guardarono in silenzio per qualche secondo e poi in modo del tutto naturale si abbracciarono, immediatamente entrambi seppellirono la testa nell'incavo del collo dell'altro mentre le loro mani, risalendo la schiena, raggiunsero i capelli dove si chiusero a pugno con le ciocche rosse e corvine strette forti tra le dita. Cam inspirò il suo profumo, si sentiva sempre tranquillo e rassicurato quando lo sentiva, era familiare, come essere a casa, non si sentiva in quel modo con nessun altro.
"Scusa l'imboscata." Gli sussurrò il rosso pericolosamente vicino alla bocca. Dopo tutto quel tempo senza potersi toccare e baciare i loro corpi si attraevano incontrastabilmente come magneti. 
"Nessun problema." Sogghignò sfacciatamente.
Gli smeraldi di Cam cercarono gli zaffiri di Noel chiedendo il permesso di colmare la distanza e far combaciare le labbra con le sue. Il moro si prese qualche secondo per osservare meglio quel viso tempestato di lentiggini che, con la luce del mattino, sembravano ancora più evidenti su quella pelle pallida, poi chiuse le palpebre e gli portò una mano dietro il collo, avvicinandolo di più a sé e baciandolo in quella posizione oltremodo scomoda. Rimasero attaccati per minuti interi ritrovando quel sapore che tanto gli era mancato, nonostante il tempo era tutto ancora perfettamente familiare.
"Un addio, eh? È una stronzata colossale!" Disse Cam senza spezzare il contatto tra le loro labbra.
"Si, lo è!" Sibilò il moro mentre lo stringeva forte.
"Farebbe troppo male!" Sussurrò ancora il più giovane con l'incertezza scritta in viso.
"Hai assolutamente ragione!" Rispose l'altro, risultando però poco convincente avendo il labbro inferiore del rosso tra i suoi denti.
Si staccarono solo per riprendere fiato ma si ritrovarono completamente uno addosso all'altro, i loro bacini a contatto nel calore del momento ancora e ancora.
Fanculo.
"Fanculo. Facciamolo!" Sputò fuori Cam.
"Solo tre fottuti giorni!" Continuò prima di baciarlo più a fondo.
Non avevano bisogno di troppe parole, conoscevano talmente tante cose l’uno dell’altro che qualsiasi spiegazione era superflua, qualunque tentativo di fermarsi a quel punto sarebbe stato inutile, sapevano bene di andare in contro all'ennesimo errore che li avrebbe annientati ma di cui non si sarebbero comunque pentiti.

Avevano deciso di farlo, di prendersi il loro addio, nonostante fosse folle... ma non avevano pensato a cosa significava veramente.
Cosa avrebbero dovuto fare?
Dichiararsi i loro sentimenti?
Prendersi per mano e guardarsi negli occhi per ore?
Andare a letto insieme?
Erano tutte cose che avevano già fatto, quale sarebbe dovuta essere la differenza?... Il dolore di sapere che sarebbe stata l'ultima volta?
Avevano già provato anche questo, per loro ogni volta, fin dal primo incontro, era stata come fosse l'ultima.
Non avevano avuto molto tempo per parlarne o anche solo per pensarci perché il lavoro li aveva tenuti impegnati tutto il giorno. Le riprese furono frenetiche dato che il tempo a disposizione era poco e Noel avrebbe dovuto lasciare Chicago per tornare ai suoi altri impegni lavorativi.  
Erano solo tre fottuti giorni... questa era l'unica cosa di cui erano certi, ma il primo era già quasi finito e non avevano avuto neanche un minuto per loro, costretti ad essere vicini tutto il tempo, ma non nel modo in cui avrebbero voluto. Le scene al campetto, nel furgone, per non parlare del molo... avrebbero amoreggiato più in quei due episodi che in sette stagioni intere! Non che se ne lamentassero, ma girare delle scene così intense per tutto il giorno, ripetute più volte da tutte le angolazioni, non era il massimo nella situazione in cui si trovavano. 
Non si toccavano da due anni perciò non erano sicuri di poter riuscire a nascondere il desiderio e l'eccitazione di quel momento.
Quando fu ora di iniziare, Noel fece scorrere velocemente lo sguardo sul rosso e subito il suo corpo iniziò a fremere impaziente al contatto con lui. 
Dio quanto gli era mancato!

Noel non riuscì a trattenersi dall'andare oltre al semplice bacio di scena e Cam non si fece attendere molto, lo attirò a se e ricambiò il bacio con la stessa intensità. Solo i loro gemiti rochi e lo schioccare delle labbra riempivano il silenzio.
Il moro si aggrappò a lui perché non riusciva a reggersi in piedi da solo, le emozioni erano troppo intense. Le lingue si intrecciarono e le mani del più alto lo strinsero forte, il solo contatto con il suo corpo bastò a sovraccaricarlo di elettricità. Non voleva lasciarlo andare, non voleva staccarsi da lui! 

Riverso sulla piccola barca Noel inarcò la schiena per avvicinarsi di più a Cam e sentì la sua evidente eccitazione contro le natiche. I movimenti diventarono frenetici, intrecciò le dita con le sue mentre sentiva il suo respiro caldo sulla nuca. Quella scena risvegliò nei due ragazzi vecchie sensazioni mai assopite, pronte a riaffiorare per ricordargli che in fondo sapevano bene quello che realmente desideravano. Senza dire una parola ai due fu chiaro quello che avrebbero dovuto fare, avevano bisogno di sentirsi, completamente, i loro corpi e i loro cuori lo chiedevano spasmodicamente ed ogni minuto di attesa faceva male. 

Si erano ritrovati da meno di un giorno e Ian Gallagher era già finito tra le gambe di Mickey Milkovich. Era il loro fottuto destino a volerli insieme!
Fortunatamente il copione, abbastanza scarno di suo, lasciava ampio spazio all'improvvisazione dei due attori che, come succedeva sempre, non riuscirono a non farsi trasportare.

[Nella foto: Immagine del copione della Reunion Gallavich al molo.
IAN (SEGUE)
Cazzo. Mi sono messo in piedi Mickey.
E ho anche una storia con un ragazzo.

MICKEY
Un ragazzo?
(ride incredulo)
Bene, ok. Che ci fai qui allora?

Ian ci pensa. Lui sa perché è andato. Impulsivamente, gli risponde tirandolo in un bacio più profondo, ancora più appassionato. Ci 'danno dentro' velocemente. Si toccano i corpi a vicenda e Mickey slaccia la fibbia della cintura di Ian. Si gira per farsi scopare da Ian.

MICKEY (SEGUE)
Vuoi dirmi addio?

Ian esita per un secondo. Mickey li guarda.

MICKEY (SEGUE)
Che c'è?

Ian si toglie i pantaloni e scopano come vecchi amanti.]

Comunque Wells si ritenne soddisfatto e decise di lasciare tutti finalmente liberi di andare. I due teppisti del South Side furono i primi a dileguarsi, con ancora i vestiti di scena addosso si diressero il più velocemente possibile in hotel, restando sempre uno accanto all'altro venivano attraversati da una scossa di adrenalina ogni volta che i loro corpi si sfioravano. Optarono per la stanza di Cam perché più vicina, il ragazzo faticò ad aprire la porta per l'agitazione, che aumentò quando sentì le braccia di Noel cingergli i fianchi e spingerlo da dietro incurante della possibilità che qualcuno potesse vederli. Riuscirono a stento ad entrare e chiudere la porta alle loro spalle prima di saltarsi addosso e divorarsi la faccia a vicenda mentre le mani vagavano dappertutto, bollenti, bruciando ovunque toccassero, era come se sui loro corpi portassero i segni di ogni volta che erano stati insieme. Il mix di nervosismo ed eccitazione gli tolse il fiato, fecero una pausa per respirare poi iniziarono a spogliarsi e Cam tolse via cappello e parrucca all'altro svelando che i capelli erano già tinti di nero, pronti per il giorno dopo. Si trascinarono a letto e Noel spinse il più alto di schiena sul materasso e in un secondo lo raggiunse strisciando carponi su di lui. Sporgendosi in avanti cercò di prendergli la faccia lentigginosa tra le mani ma nella foga del momento l'indice destro tatuato 'K' andò a finire con prepotenza in una narice di Cam che storse il naso in un ghigno di dolore e sorpresa che li fece fermare di colpo. I due si guardarono per qualche secondo, il dito ancora fermo nell'orifizio, e dopo un inutile tentativo di sopprimere le risate nessuno dei due riuscì a trattenersi, risero sguaiatamente così, uno sull'altro, Noel cercava di soffocare la risata contro il petto del rosso che ora si massaggiava il naso ancora dolente. 
"Hai decisamente rovinato l'atmosfera, Fisher!" Disse Cam quando il moro sollevò la testa per riprendere fiato.
"Scusa." Sibilò Noel non riuscendo proprio a smettere di ridere.
"Lo trovi così divertente?" Il rosso, continuando a ridacchiare, strappò con forza quello che rimaneva della barba finta ancora appiccicata sul viso dell'altro facendolo sobbalzare. Allora Noel, accettando di buon grado la fida, riprese ad infilare il dito nel naso di Cam ripetutamente e tornarono a sbellicarsi come due strafatti di gas esilarante.
In seguito provarono più volte a riprendere quello che avevano iniziato ma ogni volta scoppiavano a ridere, così decisero di rinunciarci. Si stesero uno accanto all'altro e rimasero a guardare il soffitto mentre riprendevano fiato.
"Hey, stai bene?" Sussurrò Cam.
"Fottutamente bene." Si avvicinò a lui ed iniziò a baciarlo.
"Mi manca tutto questo da quando te ne sei andato." Disse il rosso facendo le fusa tra i baci.
"Mi manchi tu!" Aggiunse guardandolo e le palpebre di Noel si spalancarono vedendo il sorriso triste che apparve sulle labbra del ragazzo. 
"Mi manchi anche tu, ginger!" Il triste sorriso di Cam si trasformò in uno raggiante e pieno di denti, facendo accelerare il cuore di Noel. 
"Sai che puoi sempre tornare se vuoi. Sono sicuro che John ti farà un'offerta per la prossima stagione. Potreste trovare un accordo."
Il moro sapeva che non era sua intenzione farlo sentire in colpa, anche se era palese un velato rimprovero nel suo tono. 
"Cam..." Noel distolse lo sguardo, sapeva che da quando aveva lasciato la serie dopo la quinta stagione l'intero cast, ma soprattutto Cam, avevano dovuto affrontare l'indignazione dei fan. Non importava chi di loro rilasciasse un'intervista, la domanda più frequente era sempre sul ritorno di Mickey. Si rendeva conto che potesse essere fastidioso per tutti loro, perché quella era stata una sua decisione, lasciare o tornare, era lui a decidere. Sperava davvero che i suoi colleghi non fossero arrabbiati con lui, ma tutti loro, Cam e lui stesso dovevano tacere sull'argomento, non era permesso parlarne. Il mistero di Mickey Milovich e del suo ritorno dovevano mantenere viva la speranza dei fan affinché continuassero a guardare lo show. Era quello che John Wells si augurava.
"Solo... non dimenticarti di noi e dei tuoi fan di Shameless." 
Noel si voltò verso di lui e lo trovò con gli occhi che fissavano il soffitto.
"Non dimenticarti di Mickey."
"Sai che non potrei mai dimenticare Mickey o della sua storia con Ian!" Noel prese il mento del ragazzo tra le dita tatuate e lo costrinse a guardarlo, Cam annuì comprensivo, ma sembrava deluso.
"Mickey è un duro, andrà avanti per un po' da solo in Messico, probabilmente gestendo di nuovo un bordello, seduto in spiaggia a bere Jack e succo d'arancia." Disse facendo sorridere il rosso.
"E quando ce ne sarà l'occasione, avrò un altro incontro con Wells per vedere come riportare indietro Mickey, va bene?"
"Se ci sarà una nuova stagione..." Aggiunse il più giovane.
"Certo che ci sarà! E tu sarai fenomenale come sempre!"
Cam gli rivolse uno sguardo poco convinto. 
"Hanno odiato la mia trama con Caleb e lo stesso sarà con Trevor, odiano tutto di Ian senza Mickey."
"Non è vero, malgrado tutto Ian è sempre molto amato. E per me tu sei la star indiscussa dello spettacolo."
"Beh quello è perché andiamo a letto insieme, sei decisamente di parte!"
"Dici? Perché da due anni a questa parte la cosa più simile al sesso che c'è stata tra di noi è stato infilarti il dito nel naso!"
"Sta zitto, scemo!"
Passarono la notte a parlare e a ridere come facevano in passato, prima che tutto ebbe inizio. Il mattino seguente Cam aprì gli occhi ancora prima che la sveglia suonasse, non avevano dormito molto, comunque. Noel era ancora addormentato, lo guardò un secondo, sospirando, poi iniziò a baciarlo per svegliarlo e lui dopo qualche minuto rispose ai baci. 
"G-giorno." Disse il moro sbadigliando mentre si stiracchiava.
"Sei pronto a partire? Dobbiamo anche passare a lasciare i vestiti di scena, visto che ieri siamo scappati via senza cambiarci. E fuori è ancora buio, cazzo!"
"Si va in Mekicooooooo!"

Fu un viaggio estenuante in giro per l'America, con dei ritmi da tour de force che misero alla prova l'intera troupe, ma per qualcuno fu come una bella vacanza. A Noel e Cam sembrò di essere tornati ai tempi d'oro di Shameless, quando si divertivano come matti a lavorare insieme, in più ora potevano godersi il magnifico panorama e la compagnia di Joseph, il killer messicano figlio di puttana, che insieme a loro due formava un bel trio comico. Anche quel giorno lavorarono fino a tardi aspettando il calar della sera, quando raggiunsero il picco emotivo sdraiati su una coperta a guardare le stelle girando una delle scene Gallavich più significative.

[Nella foto: Tweet di Cameron
Boom. @noel_fisher. emoticon di un 'batti pugno'

Tweet di risposta di Noel
@CameronMonaghan. emoticon di un 'batti pugno' ]


[Nella foto: Tweet di Noel
Fino alla prossima settimana vi lascio con questo. Una parziale finta barba di Mickey/scomparsa. #Shameless (traduzione approssimativa)
Foto allegata. ]


[Nella foto: Tweet di Cameron
Anteprima della prossima settimana.
Foto allegata di Cam e Noel che si divertono.

Tweet di risposta di Noel
Lo riassume perfettamente non è vero @CameronMonaghan? ]

Arrivarono in fine a due passi dal confine dove il giorno dopo Ian e Mickey si sarebbero detti addio. Stanchi dalla lunga giornata di lavoro tutti andarono nelle stanze del vicino albergo, dove avrebbero poi passato la notte, per darsi una rinfrescata prima di cena.
Cam raggiunse di corsa la sua stanza e, dopo aver mollato la valigia in un angolo, si precipitò a bussare alla porta di Noel.
"Non perdi tempo, eh?!" Disse quello aprendo.
"Prendi la giacca, ti porto in un posto." Lo spiazzò Cam con un sorriso stampato in faccia.



*Noel è rappresentato dalla United Talent Agency, Industry Entertainment e dall'avvocato Marcy Morris.
**Ruby Modine, interprete di Sierra in Shameless, pare abbia avuto una breve storia di qualche mese con Cam.
***In realtà l'episodio 7x11 è stato girato l'8 Ottobre 2016 (anche se non so come sia possibile che sia stato girato in un solo giorno), mentre il 7x10 il 3&4 Novembre ma non volevo tirarla troppo per le lunghe e ho fatto un pacchetto unico!


Note dell'autrice:
Ringrazio di cuore chi segue la mia storia!
Un ringraziamento speciale a stars_fall_on!

Un saluto a Joseph Raymond Lucero (Damon) che tweetta


Queste sono alcune delle scene improvvisate da Cam e Noel.
   
 
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