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Autore: Lady_Night    06/09/2018    1 recensioni
Ho sempre voluto scrivere la mia storia. Far conoscere agli altri ciò che sono e ciò che ho passato per diventare la me stessa di adesso. Spero di potervi aiutare a vedere la vita come il dono prezioso che é.
Genere: Introspettivo, Malinconico, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Era finita la terza media, e se devo essere sincera, mi stupisco ancora oggi di essere riuscita a sopravvivere a quello schifo. Ancora una volta mi ritrovavo a dover ricominciare tutto da capo, nuova scuola, nuova classe, nuove cose da imparare. Eppure mi sentivo sicura, ero fermamente convinta che lei mie nuove amiche mi sarebbero state accanto nonostante avessimo scelto scuole diverse… ma non fu così. La prima ad andarsene fu “Carlotta”. Mi scrisse un messaggio in cui diceva semplicemente che per un anno aveva solo finto di essermi amica perché gli facevo pena e che per lei non valevo niente. Quando lo lessi il mio cuore si spezzò in mille pezzi, ero sicura fosse mia amica, che mi apprezzasse per quello che ero, ma non era così. La seconda fu “Stefania”, lei non disse niente. Semplicemente smettemmo di scriverci, e fino ad un anno fa non sapevo nemmeno se fosse viva o morta, la ritrovai per caso su Instagram. È triste pensare a come due persone che una volta erano amiche si siano ridotte ad avere un contatto superficiale solo attraverso delle foto che appaiono su uno schermo. La terza ed ultima persona fu “Sara”, ma con lei il distacco fu meno visibile, quando capitava ci scambiavamo qualche frase di circostanza e poco più. Mi avevano abbandonato tutti, di nuovo. Fu una delle estati peggiori della mia vita, il mio cuore si era chiuso definitivamente, non mi fidavo delle persone e la fiducia in me stessa era ufficialmente morta e sepolta. Avevo una rabbia folle dentro di me, non volevo che le persone si prendessero gioco di me ancora, così cambia me stessa e divenni un qualcosa di sbagliato, non ero veramente io, ero una maschera, un riflesso sfocato della vera me stessa. Ad un mese dall’inizio della scuola mi ambientai, mi feci degli amici e mi costruii un gruppo con cui stare. Mi misi con un ragazzo, è dolce, gentile e simpatico. Ma mi dispiace dire che non mi misi con lui perché mi piaceva, era solo un buon amico ed io l’avevo confuso per altro, o forse mi ero forzata a pensare che fosse amore. Non so. Forse mi misi con lui solo per dimostrate a me stessa che ero uguale agli altri, mi sentivo strana rispetto alle altre ragazze, non mi piaceva parlare di ragazzi, non mi piaceva guardare i ragazzi, e soprattutto non mi piaceva immaginare il mio ragazzo. Ma lo feci, feci ognuna di queste cose per essere come le altre ed ogni volta mi sentii sempre più uno schifo. Passai 2 anni con questa classe e devo dire che successe di tutto, ho fatto cose di cui tutt’ora mi pento e ho provato esperienze che sono grata di aver vissuto. Ma tornando all’argomento principale: cominciai ad avere i primi dubbi sulla mia sessualità a 14 anni, e cercai di cacciare questi dubbi mettendomi con il ragazzo di cui ho parlato prima. Purtroppo la mia idea non funzionò, ogni volta che lo baciavo provavo un senso di repulsione enorme, per non vederlo strizzavo gli occhi fino a farmi male, cercavo di non pensare a nulla e continuavo. Mi resi conto troppo tardi che non mi piaceva baciarlo per il semplice motivo che era un ragazzo. Lo lasciai. Da lì cominciò il periodo di totale menefreghismo. Cercavo di pensarci il meno possibile e per 2 anni funzionò. Me lo ricordo come se fosse ieri. Eravamo a metà della seconda ed ero con alcuni miei amici, all’improvviso fece la sua comparsa una ragazza. Salutò una delle ragazze che era con me e se ne andò. Fu un colpo di fulmine, lei era… bellissima. Era bassina e con un corpo proporzionato, aveva uno stile nel vestire molto da maschiaccio e il suo modo disinvolto e quasi menefreghista di affrontare le cose mi attirò. Così mi arresi e finalmente cominciai a cercare delle risposte, mi sentivo sbagliata e contro natura, il mio rendimento scolastico cominciò a calare e verso fine anno mio padre mi sgridó per questo, mi chiese spiegazioni, ed io scoppia. Piansi, e glielo urlai. Ero pronta ad un rifiuto secco e doloroso, ma lui mi abbracciò e mi domandò semplicemente se ne fossi veramente sicura. Da quel momento cambiai totalmente, fu il primo passo che mi portò a diventare la persona che sono ora.
   
 
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