Gli ombrelloni chiusi, i lettini blu elettrico disposti in file ordinate, e noi 5 che ce ne dividevamo 3 sotto le stelle. La coppietta del nostro gruppo era prevedibilmente intenta a scambiarsi amore attraverso chili di effusioni e litri di saliva...lui invece scherzava con tutte e due noi...ricordo che minacciava di buttarmi in acqua: "Sai che non so nuotare- ribattevo acida e sarcastica come mio solito- quando mi vedrai galleggiare avrai finalmente raggiunto il tuo scopo!". Lui sorrideva divertito e a me bastava: il cuore saltellava, sbuffava, si fermava, poi riprendeva a battere veloce, come il motorino che nelle mattine d'inverno si rifiuta di partire.
Quel sorriso, beffardo e ironico, gentile e puro, duro e sincero, per me era ghiaccio e fuoco, bene e male, vita e morte..già..era tutto ciò di cui avevo bisogno per rallegrare e completare le mie giornate, ed era così da tanto, troppo tempo ormai.
Mi ricordo quella folata di vento troppo fresca per quel giorno d'estate, troppo mite per un qualsiasi giorno d'inverno. Ricordo il mio brivido, la pelle d'oca, e lui, in un attimo accanto a me...così come c'era sempre stato e, io credevo, ci sarebbe stato per sempre.
Il suo abbraccio, caldo e protettivo, rappresentava la sua amicizia, ciò che mi aveva sempre offerto, ciò che avevo sempre accettato, senza chiedere di più, senza replicare.
Qui, ora, nella mia memoria c'è un vuoto, attimi preziosi vissuti ma sprecati, in cui tutto era forse troppo bello e perfetto anche solo per essere ricordato...e poi le sue labbra morbide sulle mie, la sua pelle profumata, le sue mani forti ma delicate su di me...chissà, forse qualcuno, da qualche parte su nel cielo, aveva già deciso che era troppo per me. Chissà, forse la luna che ci osservava in silenzio aveva fatto la spia. Forse credeva fossi troppo felice da non poterlo più sopportare.
Il suo respiro aveva lo stesso ritmo del mio e le nostre anime si tenevano per mano...
Avevo dormito e mi ero svegliata, era già mattino, avevo la schiena indolenzita e il cuore ancora impazzito, sembravano passati pochi minuti da quando... Poi lei, loro: i miei tre amici piangevano. Sconvolti e disperati si consolavano a vicenda; mi ero avvicinata e lei mi aveva abbracciata. Singhiozzava forte sulla mia spalla.
E poi ho visto e sentito...le sirene della polizia in lontananza...il sangue...e il coltello...parecchie file di ombrelloni più avanti..."dov'è lui?" gridavo. "che diavolo è successo?" pensavo...lei piangeva ancora. Lacrime sincere.
"Tu non l'hai sentito- mi diceva- ma lui te l'ha sussurrato.." "Cosa?- cominciavo a singhiozzare- dov'è adesso?"
"Te l'ha sussurrato all'orecchio e io l'ho sentito..." E, come se l'avessi sempre saputo, mi asciugai le lacrime:"Davvero?" "Sì, davvero, era sincero..
Ma la mia felicità era morta, e con lei se n'era andata anche la mia speranza.
The woods are lovely, dark and deep. Bello è il bosco, buio e profondo.
But I have promises to keep, Ma io ho promesse da non tradire,
And miles to go before I sleep, E miglia da fare prima di dormire,
And miles to go before I sleep. E miglia da fare prima di dormire.
(Robert Frost)