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Autore: terryoscar    09/09/2018    7 recensioni
Autrici: Aizram e Terryoscar
“ Avventura sulle Alpi” nasce per caso.
Aizram ed io ci siamo conosciute grazie alla mia prima pubblicazione: ” Oscar storia di un grande amore.”
“Dopo averla portata a termine, Aizram mi ha contattata, chiedendomi di scrivere un’altra storia ma allegra e divertente riguardo ai nostri personaggi preferiti: Oscar e André.
Inizialmente le ho detto che non sapevo nemmeno cosa scrivere, e lei mi ha suggerito di fargli fare un bel viaggio verso le Alpi.
I primi tre capitoli li ho scritti da sola, prendendo spunto i suggerimenti di Aizram ma poi, grazie alla tecnologia di cui usufruiamo abbiamo scritto i capitoli successivi in tempo reale: tramite skipe.
Quindi questa storia è scritta a quattro mani da Terry e Aizram. Si sa due cervelli funzionano meglio di uno!
E così nasce “Avventura sulle Alpi!”
Qui avremo il generale che tenterà di convincere sua figlia a sposarsi, perché a suo dire ormai incontrollabile da quando frequenta i Soldati della Guardia e sopratutto pretenderà da lei un erede a cui tramandare il titolo nobiliare. Naturalmente Oscar di sposarsi non ne vorrà sapere, quindi si scontrerà con suo padre, e non solo con lui ….
Genere: Comico, Commedia, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Alain de Soisson, André Grandier, Generale Jarjayes, Madame Jarjayes, Oscar François de Jarjayes
Note: OOC | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'IO SONO IL GENERALE JARJAYES'
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Buon sangue non mente
 
 
 
“Aha ah ah  …… Andrè ti prego Noooo! … non è possibile ah ahah! …”
“Alain ti prego smettila adesso, ma come fai a ridere in un momento simile?! .. Ma senti cosa sta succedendo di sopra, sembrano tutti impazziti!”
“Ah ahah appunto per questo non riesco a trattenermi dal ridere André ah ahah! ….. A parte il Comandante , ma tu guarda quelle indiavolate cosa stanno combinando … per fortuna che il vecchio pazzo si è chiuso dentro la sua stanza, altrimenti le sue leggiadre figliole gli farebbero la pelle ah ahah!”
“Alain per favore!”
“Andrè ah ahah … Senti amico mio, se il viaggio si presenta in questo modo con Madame Joséphine e Madame Marianne, che ben venga, per lo meno le mie crisi d’astinenza passeranno in secondo piano ah ahah!”
“Ihihih!Ne sei proprio sicuro Alain? Voglio proprio vedere se sarà così, te lo ricorderò non appena ti lamenterai!”
“Si ridi pure Andrè, tanto  tu non avrai di che lamentarti visto che avrai tua moglie con te, e poi vedrai, il vecchio pazzo, sono sicuro che ti solleverà dai turni di guardia.”
“Ma cosa dici, io sarò come tutti quanti gli altri!”
“Credi davvero?  Amico mio, il Generale ti farà fare si i turni di guardia, ma con sua figlia  ah ahah … Vedrai Andrè, il tempo mi darà ragione ah ah! … Non solo,  Vi chiuderà in tenda e non Vi farà nemmeno uscire da lì ah ahah …. E starà lui di guardia alla vostra tenda, per assicurarsi che voi facciate ….. come dice? .. A si … il vostro dovere ….. quello è capace di far fare i tuoi turni ai mariti delle sue figlie madame Joséphine e madame Marianne, pur di farti fare un figlio con il Comandante ah ahah!”
“Alain smettila, sei un fiume in piena!”
“In quanto a me Andrè, io mi dovrò consolare con il mio libro mal ridotto, meglio quello che niente! .. Povero me, quattro mesi senza mia moglie, come farò? ”
“Per uno come te è davvero una bella domanda. Ma dimmi Alain, hai mai resistito tanto?”
“Chi io? Ma sei fuori Andrè? Io non sono mai stato tanti mesi senza il calore di una donzella, non voglio nemmeno pensarci. Sai che tortura amico, tu e i tuoi cognati con le vostre  mogli e io lì …. Senza battere chiodo, e consolandomi con quel dannato libro che non è poi tanto leggibile! Però Andrè non ho ancora capito come si sia potuto ridurre in quel modo! Tuo suocero, si è giustificando dicendo che lo stavi guardando tu, e il Comandante presa  della gelosia, lo ha gettato nel fuoco, io sinceramente a tutta questa storia non ci credo: posso anche credere  che il Comandante impetuosa com’è, abbia pure gettato il libro nel fuoco, ma tu che leggi il mio libro … scusami Andrè ma io non riesco a immaginarti!
“Alain, te lo dissi allora, e te lo ripeto: io del tuo libro non ne so assolutamente nulla. Il Generale avrà avuto i suoi buoni motivi per non dirti la verità. E poi tornando al discorso di prima, spero che tu non dia di matto, per la tua astinenza, sai, non vorrei venirti a cercare chissà in quale …”
“Non osare nemmeno dirlo! Io, dopo Sabrina, non andrei mai a cercare un’altra donna, tengo troppo a lei! .. E poi Andrè, se tu sei riuscito a resistere per vent’anni, non vedo perché io non possa resistere per quattro mesi! Ah! .. Se Sabrina non fosse stata in stato interessante, me la sarei portata con me, e al vecchio pazzo gli avrei fatto vedere io come si fa il dovere ah ahah! Andrè  ihihiih …!
“Cose c’è ancora Alain?!”
“Però mi consola che le crisi di astinenza, non le avrò soltanto io, ma anche Gerard ed il vecchio pazzo ah ahahah …! Però da quanto ho potuto vedere  la scorsa volta, sarà dovuto anche per via dell’età, ma il vecchio riesce perfettamente a resistere ah ahah ! Forse era tutto preso a sorvegliare la virtù del Comandante, ma   stavolta sarà occupato diversamente, affinchè Voi due gli diate il tanto agognato nipote ah ahah! .. Vecchio pazzo! …. Comunque Andrè se penso al mio futuro senza la mia Sabrina,  rabbrividisco!   … No! … Preferisco non pensarci, anzi sai che ti dico? Ho perso fin troppo tempo a parlare con te, vado da mia moglie, le porto la cioccolata calda e spero di deliziarmi di lei il più possibile. A domani Andrè!”
“Ah ah .. Alain, ricordati che si parte all’alba, vedi di riposarti ah ahah!”
“Ridi pure, che bell’amico che sei! Prendermi in giro in questo modo,tu che avrai tua moglie a disposizione tutte le volte che lo vorrai!”
 
Ho due tazze di cioccolate fumanti e profumate nel vassoio, una per Sabrina e l’altra per me, mi appresto a salire le scale quando le grida delle donzelle di palazzo Jarjayes diventano sempre più incisive: sbraitano come pazze, ora capisco a chi somigliamo……. sono identiche al vecchio, della loro dolce madre non hanno ereditato assolutamente nulla, poveri mariti, sono le vere vittime dei Jarjayes! …. Mi domando: ma è mai possibile che non si siano ancora calmate? Non fanno che urlare da quando Joséphine e Marianne sono tornate … certo che sono davvero inarrestabili, mogli così fanno davvero paura!
Percorro il corridoio, vedo la leggiadra  Antoinette, battere energicamente le mani sulla porta, urla a squarciagola, la guardo, non c’è che dire, è identica al vecchio pazzo.
 
“Padre aprite, è inutile che Vi siate chiuso dentro ….. aprite! Dovete spiegarci il perché del Vostro comportamento!”
 
Sento le mie figlie urlare come delle ossesse, sembrano impazzite, ho l’impressione che dietro a quella porta ci siano delle belve feroci, adesso mi spiego il perché i loro mariti sono diventati tutti dei poveri agnellini,  se assumono questo atteggiamento con  loro quando vanno in collera, devono soltanto sottostare al loro volere! … Io l’ho scampata davvero a farle maritare, ma loro poveretti si ritrovano delle donne davvero passionali ihihihih! Sono proprio delle Jarjayes, non c’è che dire ihihih! Però è meglio che prenda le mie precauzioni,  devo  a bloccare il passaggio segreto, non vorrei che entrassero da lì! ….  Ecco fatto adesso urlate quanto volete, tanto io mi sento al sicuro!
 
Adesso è la volta di Joséphine, la più sfrontata di tutte loro: “Padre, aprite dobbiamo parlarVi, Vi prometto che saremo civili, MA VOI NON POTETE BARRICARVI DENTRO SENZA DARCI ALCUNA SPIEGAZIONE! …. APRITEEE!!”
Sento che la mia pazienza sta svanendo rapidamente, tra un po’ esplodo. Adesso Joséphine mi urla anche addosso! E no, questo no! Adesso faccio vedere a tutte chi è il Generale Jarjayes! 
Urlo più di loro: “BASTA SMETTETELA!! VI ORDINO DI LASCIARMI IN PACE!! CAPITO? NON VI PERMETTO DI MANCARE DI RISPETTO AL VOSTRO GENITORE! … OSCAR, MARGUERITE, CHIAMATE I LORO MARITI E FATELE PORTARE VIAAA BASTAAA!”
 
Vedo mia madre davvero esasperata, è rossa in viso, per la prima volta la vedo perdere il controllo, urla: “ORA BASTAAA!! NON E’ POSSIBILE, QUESTA CASA E’ DIVENTATA UN VERO INFERNO! …… SIGNORI MARITI, PORTATE VIA LE VOSTRE MOGLI, CAPITOOOO?!!”
 
Louis, Charles, e tutti gli altri  guardano mia madre intimoriti e  fanno un passo in avanti, il primo dice: “Madame Marguerite, avete perfettamente ragione, tutto questo deve terminare immediatamente, dopo tutto il Generale non ha tutti i torti, i primi a sbagliare siamo stati noi! ….”
“E’ vero Michel, anch’io ho delle figlie, e mi darebbe immensamente fastidio se un giorno facessero quello che abbiamo fatto noi!”
 
Non ci posso credere!! ..Ho appena ascoltato mio genero, mi ha dato ragione! .. Bene, mi rallegro per quello che ho appena sentito da dietro la porta!  Energicamente, giro la chiave, apro la porta e  gli dico: “Finalmente comincio a sentire qualcosa di sensato!
 
Tutte noi sentiamo girare la chiave, vediamo aprire la porta, nostro padre esce deciso, sicuro di se ci guarda accigliato e con tono alto e severo, urla a squarcia gola: “MICHELLL PORTA VIA TUA MOGLIE! … E NON SOLO TU, ANCHE TUTTI VOI ALTRI, VIA VIA DAL CORRIDOIO, ANDATE TUTTI NELLE VOSTRE STANZE! E QUESTO E’ UN ORDINE! … NON VOGLIO SENTIRVI PIU’. SIETE UN BRANCO DI OCHE INFERVORATE, PRIMA DI AGGREDIRMI PENSATE PIUTTOSTO A QUELLO CHE AVETE FATTO! … SIETE TUTTE IN TORTO …. TUTTE  HO DETTO!”
Luisa ribatte: “E no, un momento padre, io e Maxim non abbiamo fatto un bel niente, quindi non coinvolgeteci!”
“Luisa, è ovvio che non ce l’ho con voi due, altrimenti tuo marito non l’avrebbe passata liscia, anche lui avrebbe fatto un bel tuffo nella fontana stanne  certa! .. Ma per favore, va via anche tu! Non voglio sentire nemmeno te, sono troppo arrabbiato! ….. LOUIS!! …”
“Sissignore!”
Chiusi tua moglie in camera vostra, e non farla uscire da lì fino a domani mattina che partiamo!”
“Sissignore!”
 
Finalmente le figlie impazzite si sono rinchiuse con i loro mariti nelle proprie stanze, ma vedo i miei nipoti, che comunque sono un vero e proprio esercito, guardarci  con curiosità e Robert timidamente mi chiede: “Nonno, ma si può sapere cosa  sta succedendo, perché è scoppiata questa tremenda lite? I nostri genitori sembrano tutti impazziti!”
“Sono beghe familiare ragazzo, non liti! E poi la questione non vi riguarda, sono faccende che riguardano noi adulti, mi sono spiegato nipoti?”
La piccola Marguerite, tutta timida, con il suo vestitino chiaro da fanciulla, i codini con i nastri rosa, qualche lentiggine sul visino, bella come la sua nonna, osa domandare: “Veramente nonno, noi vorremmo sapere che cosa avrebbero fatto i nostri genitori per …”
Sono terribilmente in difficoltà con i miei nipoti, non posso certo raccontare loro, cosa hanno fatto i loro scellerati genitori, non sarebbero un buon esempio da  seguire. A questo punto mi sento ancora più irritato e perdo nuovamente  il controllo,  anche con il mio intero esercito di nipoti che non c’entrano affatto.
 
“ASCOLTATEMI  NIPOTI, VI PROIBISCO DI PRENDERE ESEMPIO DAI VOSTRI GENITORI!! … NON SONO CERTO UN BELL’ESEMPIO PER VOI ….. CAPITO RAGAZZI? SOPRATTUTTO PER VOI FEMMINE! …Vi proibisco categoricamente di fare ciò che hanno fatto le vostre madri, capito?!”
Rose ribatte, tutta curiosa, con le mani sui fianchi ed il tino deciso: “Ma nonno si può sapere  cosa non dovremmo fare, che invece hanno fatto i nostri genitori?”
“BASTA STA ZITTA!! VOI NON DOVETE FARE NULLA DI NULLA DI NULLA, CAPITOOOO!”
“Sssi .. nonno!”
“BENE CI SIAMO CAPITI! … VOI RAGAZZI NON DOVETE FARE ALCUNA DOMANDA E NON DOVETE FARE NULLAAAA! MI SONO SPIEGATOOOO?!! …. FEMMINE, VOI SOPRATTUTTO, NON DOVETE FARE ASSOLUTAMENTE NIENTEEE!! ..AVETE CAPITO ADESSO?!!””
“Sssi .. no ..nonno!”
“OH!!! .. FINALMENTE MI SONO SPIEGATO! E ADESSO VIA TUTTI NELLE CAMERATE, E NON USCITE DI Lì, FINO A NUOVO ORDINEEE!! …..”
 
Nostro nonno è davvero infervorato, nessuno di noi non ha capito nulla del suo discorso, sotto voce chiedo a mia cugina: “Janne, tu almeno hai capito a cosa si riverisse il nonno?”
“Ma come potevo capire, se non ci ha spiegato nulla, ha solamente urlato che non dobbiamo fare niente.”
Marc timidamente ribatte: “Ma se noi non abbiamo fatto nulla, cosa può volere da noi nostro nonno?”
“E chi lo sa cugino, va a capire nostro nonno! … E’ meglio che non diciamo altro altrimenti comincerà ad urlare.”
“Hai ragione cugino, torniamo in camera nostra!”
 
Sono appoggiato alla ringhiera del corridoio, ho ancora la cioccolata calda che, ormai, calda non lo è più. Vedo lentamente gli animi placarsi, entrano tutti nelle loro stanze ad uno, ad uno. Nel corridoio rimane il Comandante, madame Marguerite, Andrè, il vecchio pazzo ed io che non trattengo un mezzo sorriso.
Il Generale mi guarda e dice: “Beh, cos’è quella faccia? … Lo spettacolo è terminato, l’ordine vale anche per te, rinchiuditi nella tua stanza!”
“CalmateVi signore, ma vedete come siete agitato? Potreste sentirvi male, e non mi sembrerebbe il caso visto che domani partiremo, dovreste essere sereno e riposato!”
“Non è affar tuo Sassoin, vedi di chiudere quella boccaccia!”
“Ah ahah … si certo Signore! …. Però permettetemi di farVi una domanda, però vorrei che non vi agitaste …”
“Cosa vuoi sapere Sassoin? Riguarda forse la missione?”
“In un certo senso Signore! …”
“Allora sbrigati, parla, che sono stanco!”
“Uhmm .. bene … vedete …. Voi  sapete, che io, come Voi del resto, durante il nostro famigerato viaggio, ecco …… noi saremo due cuori solitari …”
“Non ti capisco Sassoin, ….”
“Se lo vorrete, nelle serate di solitudine potremo condividere il libro che avete letto, sapete quello … particolare ihihih! ….. Scusate Madame Marguerite!”
“Augustin, Alain per caso si riferisce a quel libro che tempo fa ti ho visto leggere e che io ho gettato nel fuoco?”
“COME? Allora è come pensavo! …era questa la domanda che volevo farVi! .. Io volevo sapere cosa fosse realmente successo al mio povero libro, ecco svelato finalmente il mistero! …  Generale, il libro lo avete letto Voi,e non Andrè come mi avevate detto, però, che bella rivelazione! …. E  Voi madame, Vi siete indispettita al punto tale, che lo avete gettato nel fuoco,  questa poi ah ahah …..! Generale avete detto a vostra moglie che quel libro apparteneva a me  e Voi me l’avete sequestrato perché eravate preso dalla Vostra curiosità morbosa di possederlo?!”
“COSA? AUGUSTINN! E COSI’ GLIELO HAI SEQUESTRATO PER POTERLO VEDERE!!”
“No no no! Non è come tu pensi!”
“Come sarebbe a dire che non è come penso io! … Io l’ho sentito Alain, tu glielo hai sequestrato per deliziarti di quel ….. libro …”
“Sassoin, dille che è un malinteso!!”
“Madame, per una volta, date ascolto al Generale, è davvero un malinteso. E’ vero quel libro è davvero mio e ….”
“E perché è finito in mano a mio marito?”
“Madame, ecco … vedete, durante la missione, sono stato un po’ come dire … indisciplinato, e nonostante sia stato richiamato più volte, ne ho combinata una dopo l’altra, e così il Generale per punirmi, mi ha colpito su qualcosa a cui tenevo! … Però …. L’unica cosa che mi dispiace è che è  ridotto davvero male, le figure nemmeno più si vedono!”
Vedo Sabrina avanzare verso di me, mi guarda indispettita e mi dice: “Alain, quel libro ormai non ti serve più, non vedo perché tenerlo ancora! .. Dallo a me, voglio concludere l’opera che ha cominciato madame Marguerite.”
 
Sabrina avanza verso di me, mi sorride, capisco che quel libro le da fastidio, me lo leva dalle mani, e senza dire nulla torna in camera nostra.
Le corro dietro, la imploro: “Sabrina, ti prego, non gettarlo … quel libro è mio!! . Anche se ormai è illeggibile, lo voglio tenere! …. Sabrinaaa …….!”
Oscar ed io,  restiamo nel corridoio insieme al Generale e  madame Marguerite, che dice: “Vado in camera mia, stasera non ho voglia di cenare! Oscar, Andrè scusatemi, ma con tutto quello che è successo ho bisogno di sdraiarmi un po’!”
“Andate pure madre, non preoccupateVi … a dopo!”
 
Vedo mia madre accigliata, mio padre le va dietro e chiudono la porta.
 
Andrè mi guarda, mi prende la mano e mi porta con se.
 
“Oscar vieni con me!”
“Dove mi porti Andrè?”
“In camera nostra, non ne posso più! … Da quando hai lasciato il palazzo, qui è successo di tutto, ho avuto l’impressione di trovarmi su un campo di battaglia!
 
 
 
“Augustin, perché mi hai mentito?”
“I .. Io Marguerite?”
“Si tu! .. Mi hai detto che quel libro era di Andrè, ma sappi che non ti ho mai creduto!”
“Lo so Marguerite però .. temevo che ti potessi arrabbiare, so che non prediligi certe letture, e che ti da fastidio che io le legga, e così ti ho mentito! …….. Su Marguerite, non guardarmi in quel modo …. Dai … non avercela con me …!”
Guardo mio marito, ha un’espressione  tormenta e lo sguardo supplichevole.  Penso che domani mattina partirà per un lungo viaggio, non voglio che ci lasciamo in malo modo, sospiro, gli dico: “E va bene Augustin, è meglio non tornare più sull’argomento, però adesso se non ti dispiace, voglio sdraiarmi un po’, è stato un pomeriggio davvero caotico.”
“Marianne e Joséphine hanno comprato tutto quello che occorre per il viaggio?”
“Oh Augustin! Sapessi che abiti che hanno acquistato! …..”
“Marguerite, non mi dire che hanno comprato abiti da sera, perché se fosse così, i loro bagagli non li faccio nemmeno mettere sulle carrozze, che sia chiaro!”
“Ma no Augustin … sta tranquillo hanno comprato abiti maschili .. però …”
“Però? …”
“Sono eccessivamente eleganti, è come se dovessero recarsi a un ballo a corte vestite da uomo.”
“Oh Marguerite, le tue figlie prima o poi mi faranno impazzire!”
 
 
Nonostante quanto accaduto, la famiglia si è riunita per la cena, anche se si avvertiva una certa tensione, tutti hanno sorvolato l’argomento.  Dopo di chè, ciascuno si è ritirato nella propria stanza.
Sono nello studio, penso ad Oscar e Andrè, vorrei che trascorressero  l’ultima   notte a palazzo in questo studio.
 Mio nonno è stato chiaro: devono procreare qui .. su questa scrivania …  solo così avranno la sua benedizione … ed io potrò avere  il mio François.  Ma come faccio a convincerli che debbono consumare qui? …….. Però mi è venuta un’idea!
 
 
 
Sono sdraiato sul letto, mentre Oscar già da un po’ di tempo, è assorta dalla lettura.E’ seduta sulla sua poltrona tappezzata di velluto verde: è la sua preferita.
La guardo, non resisto, mi avvicino, mi appoggio sul bracciolo della poltrona, mi siedo accanto a lei, sorrido e le dico: “Sei così presa dal tuo libro che quasi quasi divento geloso! … Cosa stai leggendo?!”
“Catone, tu lo sai che è uno dei miei libri preferiti. E’ da tanto che non leggo, che ne sentivo il bisogno. Mi rendo conto Andrè che la mia vita è completamente cambiata, prima dedicavo molto più tempo alla lettura, adesso non ho il tempo nemmeno di sbirciare la copertina di un libro!”
“Uhmm.. sentiamo ..  per quale motivo, hai cambiato in questo modo le tue abitudini?”


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Sorrido, richiudo il mio libro, lo ripongo sul tavolo che è accanto a me, guardo mio marito e gli dico: “Da quando mi sono innamorata del mio migliore amico ah ahah ! …… Andrè ti ricordi quando  ti dissi che non ti avrei mai potuto vedere come fidanzato?”
“Come potrei dimenticarlo … mi dicesti che sposarti con me, era come sposare tuo fratello e quindi  il nostro sarebbe stato un atto incestuoso ah ahah!”
“Ridi pure ….. prendimi in giro se vuoi, ma io ero davvero turbata! … Mio padre come sempre aveva pianificato tutto,  voleva che io ti vedessi come uomo, ma per me era davvero impossibile vederti tale!”
“Si … è vero, però se proprio mi vedevi come un fratello, allora perché quella mattina venisti in camera mia armata  di pistole, e vedendomi in compagnia di Anne, sparasti al vaso dei fiori che era sul tavolo in camera mia?! Di un po’ madame Grandier, non era per caso gelosia la tua?”
“Ma no André!  .. Il colpo  partì accidentalmente ah ah!...”
“Davvero furfante?! .. Ma io non ti credo, tu eri gelosa ammettilo!”
“Non ti rispondo!”
“E va bene  .. Dunque … vediamo se ricordi  di quell’altra  volta che andammo a bere, e incontrammo i nostri amici!”
“Siamo andati un’infinità di volte a bere nelle taverne, dimmi quando …”
“Quella volta che si avvicinò una donzella al nostro tavolo per  offrirmi un po’ di compagnia ricordi adesso?”
“Sinceramente no!”
“Capito, allora vuol dire che te lo ricordo io. Tu mi desti un calcio negli stinchi, se ci ripenso, sento ancora  dolore, ricordo ancora quanto tu fossi arrabbiata! .. lo rammenti adesso?”
Sorrido appena e rispondo: “Mi dispiace Andrè ma non me lo ricordo.”

Scuoto energicamente la testa.
Fletto il busto verso di lei, con le dita le sfioro il viso, le dico: “Sei una bugiarda, invece te lo ricordi perfettamente, è solo che non vuoi ammettere che  eri gelosa, e sono sicuro che tu già allora mi amavi!”
“Può darsi .. però io non ero affatto gelos …”
Andrè non mi lascia finire che mi si avventa sulle labbra e mi bacia appassionatamente.
Le sue mani mi sfiorano il viso … sento il suo calore, sulle mie gote, i suoi baci scendono sul collo, un sussurro: “Ti amo Oscar …. Ti voglio …..”
 
Sento le sue mani percorrermi sui fianchi, per poi risalire sul petto, sul collo, sul viso. Siamo all’apice del desiderio quando sentiamo bussare.
Andrè ed io ci ricomponiamo, mi guardo la camicia, un bottone non c’è più, cerco alla meglio di sistemarla, Andrè mi sfiora ancora una volta il viso con le dita, mi posa un lieve bacio sulle labbra, mi sussurra appena: “Aspetta … Arrivo subito!”
Lo vedo allontanarsi e andare verso la porta, l’apre.
 
“Scusatemi, non era mia intenzione disturbarvi, Andrè, il Generale, aspetta sia te che madame Oscar nel suo studio. Mi ha detto di dirvi che vuole vedervi  immediatamente.”
“Orthensie, digli che adesso arriviamo.”
“Va bene Andrè.”
 
Andrè chiude la porta e mi dice: “Hai sentito Oscar, chissà cosa vorrà tuo padre?!”
“Forse ha ancora qualcosa da dirci, sulla partenza di domani.  Andrè …”
“Si Oscar …”
“Però prima devo cambiare la camicia, come vedi, hai fatto saltare un bottone!”
 
Sorrido mi avvicino le sfioro nuovamente le labbra, le dico: “Fa presto che voglio continuare quello che avevamo cominciato.”
 
 
Sono nel corridoio, nascosto dietro a una colonna, stretto contro la parete, con i muscoli tesi per restare più aderente al muro, sto aspettando che mia figlia e Andrè arrivino, spero che non ci mettano molto, la posizione è davvero scomoda. Prima di uscire dallo studio, ho bloccato il passaggio segreto, appena entreranno li chiuderò dentro e li farò uscire da lì soltanto quando avranno fatto il loro dovere sulla scrivania di mio nonno  ihihihihih!”
Eccoli che arrivano …. Vedo Andrè bussare alla porta. Finalmente….ma quanto ci hanno messo?
 
 
“Strano Oscar, tuo padre non risponde, forse non c’è ...”
“Non so che dire Andrè, prova a bussare nuovamente, magari non ha sentito.”
 
Continuo a guardarli da dietro la colonna, comincio a spazientirmi …… Dannazione alla tua educazione Andrè, vedi di sbrigarti ad aprire quella porta! Uff…..questi giovani, troppo educati quando non devono e poco quando invece devo esserlo!
 
 
“Andrè niente …. Non risponde ….”
“Oscar forse è meglio andare, magari ci ha ripensato!”
 
 
Mi contorco dalla rabbia: maledizione Andrè non tirarmi qualche brutto scherzo, vedi di aprire la porta ed entrate immediatamente! Accidenti!
 
“Senti Oscar, secondo me tuo padre non c’è …”
“Andrè proviamo ad entrare, magari si è assentato un attimo ….!”
“Come vuoi Oscar!”
Andrè apre la porta, entriamo, non vediamo nessuno, lo guardo e gli dico: “Andrè proviamo ad aspettarlo, magari tra un po’ arriva ….”
Mi avvicino a mia moglie, l’avvolgo tra le mie braccia e le sussurro: “Sai, se continuo a guardare  la scrivania, mi viene voglia di averti nuovamente lì!”
Mi sento  avvampare dalle sue parole, come dargli torto?!! …. Il solo pensiero di ciò che abbiamo fatto sulla scrivania mi emoziona non poco, Andrè mi bacia, gli sussurro: “Andrè potrebbe arrivare mio padre, è meglio che tu non mi stia così vicino ….”
 
Mi avvicino di soppiatto alla porta dello studio, con passo leggero, strisciando contro la parete affinchè non si noti neppure la mia ombra, qualche passo allungo il braccio, afferro la maniglia in tutta fretta,  tiro a me la porta e una mandata con la chiave …… ecco fatto … li ho chiusi dentro! Ora non mi resta che assicurarmi che usino la scrivania….si ma…come faccio?
 
 
 
“Andrè .. hai sentito?”
“Cosa?”
“Un rumore, qualcuno ha chiuso la porta!”
 
Mi sciolgo dal suo abbraccio e mi precipito alla porta, mi avvento sulla maniglia, ma non si apre.
Mi volto verso Andrè, gli dico: “Siamo stati chiusi dentro …”
“Cosa dici Oscar!”
“Quello che hai sentito, siamo chiusi dentro ….. sono sicuro che è stato mio padre!”
 
Perdo il controllo, mi rendo conto che mi faccio dominare dalla rabbia, mi sento rossa in viso, e con rabbia comincio a inveire dando dei colpi sulla porta.
 
“PADRE, LO SO CHE SIETE STATO VOI A CHIUDERCI DENTRO! ….. APRITE IMMEDIATAMENTE QUESTA PORTA!”
 
Sento mia figlia urlare, è davvero fuori di se, inveisce contro di me, ma io la ignoro e le dico, con la massima calma possibile, considerata la situazione ed il fatto che, insomma, ho fatto loro tiro sporco: “Non ci penso nemmeno, io non apro nessuna porta. Voi due stanotte rimarrete lì e sulla scrivania di nonno Augustin, mi farete il mio François! .. ADESSO AVETE CAPITO VOI DUE, PERCHE’ VI HO CHIUSI LI’ DENTRO? .. E TU ANDRE’. INVECE DI ZITTIRE, FA IL TUO DOVERE CON MIA FIGLIA …. E TU OSCAR, ANZICHE’ PROTESTARE E INVEIRE CONTRO DI ME, MUOVITI, DATTI DA FARE!”
 
Le parole di mio padre mi infervorano ancora di più e continuo a sbraitare: “SE MAI UN GIORNO DIVENTERÒ MADRE, SPERO CHE ARRIVI SOPHIE E NON FRANÇOIS!”
 
Sento la rabbia salire ancora di più, quelle parole sono come lami taglienti che mi trafiggono il cuore, continuo a ribattere: “Non ci pensare nemmeno per scherzo … voi due, mi darete il mio François e su questo non si discute, CAPITO?”
“Padre, aprite immediatamente!!”
“Certo che verrò ad aprirvi, ma domani mattina prima di partire. Strilla pure quanto vuoi figlia cara, tanto nessuno vi verrà ad aprire, sono tutti nelle loro stanze, e cose saprai, lo studio si trova nell’ala opposta del palazzo; quindi vi auguro un buon proseguimento! …. E TU ANDRE’ VEDI DI NON PERDERE TEMPO!”
“MALEDIZIONE PADRE, VI HO DETTO DI APRIREEE!!!”
“A domani Oscar!”
 
Sento mio padre allontanarsi, non c’è stato verso di convincerlo al aprirci. Sono fuori di me, mi precipito verso la parete dove si accede al passaggio segreto, mi rendo conto che non si apre.
“Andre .. non è possibile, mio padre ha bloccato l’accesso del passaggio segreto! …. Come faremo?!!  Siamo davvero suoi  prigionieri ……”
 
Guardo la mia Oscar, le sorrido, un poco malizioso.
 
“Cosa c’è Andrè , forse ti stai divertendo? Beh io invece no!”
Avanzo verso mia moglie, continuo a sorriderle, lei invece è furiosa, l’abbraccio, le dico: “Tutto sommato non è una cattiva idea, non avevamo detto poco fa che sarebbe intrigante ripetere l’esperienza sulla scrivania? Credimi, a me non dispiacerebbe affatto!”
“Non ci pensare nemmeno Andrè. In questa situazione, io … io …” sono furiosa, ma come fa Andrè a pensare a certe cose, mio padre ci ha chiusi qui dentro, a chiave! È un’offesa terribile! Io non lo accetto, e lui…lui….il mio Andrè, non capisce. Lui pensa a ….a…
La stringo a me, sfioro le sue labbra, sorrido: “ Oscar … secondo te, tuo padre perché l’avrebbe fatto?”
“Per lo stesso motivo per cui ti ha dato la chiave dello studio.”
“Andrè ….”
“Dimmi amore …”
Mi allontano appena, gli dico: “La chiave … hai la chiave dello studio con te, vero Andrè?” - Le brillano gli occhi, ha uno sguardo furbetto, la mia amata.
Sorrido, le dico con tono provocatorio: “Sei proprio sicura che non vuoi assecondare le aspettative di tuo padre?!”
Mi allontano bruscamente e puntandogli l’indice contro gli dico: “Non ci provare Andrè! .. Io … io .. non potrei mai farlo qui, con la consapevolezza che mio padre si delizi  della cosa … SCORDATELO!”
Mi avvicino nuovamente a lei, tiro fuori la chiave dalla tasca, sorrido e le dico: “Te lo chiedo ancora, sei proprio sicura, di voler uscire da qui?!”
“ANDRE’! TI PREGO NON FARMI ARRABBIARE PIÙ DI QUANTO NON LO SIA GIÀ”
“Non ci penso nemmeno, visto che abbiamo ancora qualcosa in sospeso!”
“Sospeso?”
“Hai già dimenticato cosa stavamo per fare prima di essere  interrotti?”
“ANDRE’ PER FAVORE APRI QUELLA PORTA! .. NON VOGLIO RIMANERE UN MOMENTO DI PIU’ IN QUESTO STUDIO!!”
“Se continui ad arrabbiarti e a fare la voce grossa, non posso fare a meno di dirti, che mi ricordi il Generale ihihihih!” - Scoppio a ridere, Oscar è davvero uguale a suo padre! Furiosa, irragionevole, prepotente. Che poi, era così anche da bambina! Lei ordiva i guai, mi obbligava a seguirla, ed io ne pagavo le conseguenze!
“Andrè  … APRI QUELLA PORTA TI HO DETTO!!!” -Urla furiosa, decisa, come fossimo in caserma.
“Sissignore … agli ordini Signor Comandante ah ahah!” - Mi metto sugli attenti e decido di eseguire l’ordine del mio superiore!
 
Ho la chiave nella mano, mi avvicino alla porta con esasperante lentezza, mi appresto ad aprire, quando con un gesto di stizza, mia moglie afferra la chiave,  apre la porta con  rabbia e a passo marziale si dirige nella nostra stanza lasciandomi dietro, mentre io divertito le vado dietro con lentezza ridendole dietro., dopo avere richiuso la porta con tanto di giro di chiave.
Entro nella mia stanza, sono terribilmente agitata, con questo stato d’animo, non riuscirei a dormire.
Vado dietro il paravento e mi cambio velocemente, mi sfilo velocemente i miei vestiti e indosso la camicia da notte che è appoggiata al separè.
Sono ancora terribilmente agitata, l’unica soluzione per calmarmi è suonare il  pianoforte, tiro a me lo sgabello, mi siedo, alzo il coperchio della tastiera, tolgo il panno e comincio a strimpellare le prime note, fino a che comincio a suonare un pezzo piuttosto grintoso: è l’unico modo che io conosca per calmarmi!
 
Entro nella stanza e la vedo. È bellissima, seduta al pianoforte.
Il vento muove le tende della porta del terrazzo ed entra nella stanza, scompigliando i suoi capelli dorati.
È seduta sullo sgabello, sta suonando. Adoro ascoltarla ed osservarla quando è concentrata sulla musica. Gli occhi socchiusi e l’espressione felice. Credi stia cercando di rilassarsi e farsi passare la rabbia.
Indossa una vestaglia bianca, allacciata sotto al seno, lunga fino a terra, con le maniche large lasciate libere fino ai polsi. È smossa dal vento, e sotto si intravede la sua camicia da notte, anch’essa bianca, leggera, sottile, impalpabile….quasi trasparente. Ha uno scollo quadrato, ornato da un merletto sottile ed alcuni ricami sul petto, cade morbida fino a terra, e svolazza libera smossa dalla leggera brezza di questa sera. I suoi capelli dorati, illuminati dalla luna, ricadono sulle spalle, e vengono smossi dai movimenti del mio angelo biondo, la mia dolce, adorata, amata moglie. È così bella!
Ha sempre amato suonare il pianoforte, uno splendido strumento a coda, nero come la notte, lucido, con un suono perfetto. I tasti in madreperla, su cui le sue dita scorrono veloci. Tasti bianchi e neri, le sue dita candide, affusolate, veloci.
Tasti morbidi, per non affaticarle i tendini, già provati dai duri allenamenti a cui il padre la sottoponeva. Il Generale ha sempre pensato a tutto, per questa strana creatura. Una fanciulla bellissima, vestita come un uomo, ma leggera e aggraziata come una fata dei boschi. Si, in questo momento sembra una fata, circondata da una dolce melodia. Mi perdo in lei, nei nostri ricordi di bambini prima, di ragazzi e poi di adulti.


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La stanza è illuminata da alcune candele profumate alla vaniglia, l’atmosfera è magica.
 
Oscar mi guarda, io le sorrido, le dico: “Finalmente ti sei tranquillizzata …. Preferisco vederti così .. seduta  al pianoforte …. Tu forse non lo sai, ma emani dolcezza! … Stento a riconoscerti … sembri un’altra persona … ti preferisco così, invece che furiosa o ribelle!”
“Andrè .. con queste belle parole, vorresti per caso adularmi? Sedurmi?”
“E perché no mia dolcissima Oscar … Se permetti,  vorrei riprendere ciò che avevamo appena cominciato prima di essere interrotti …”
 
Oscar non risponde, mi avvicino piano a lei, mi accuccio dietro alla sua schiena, la accarezzo leggero, prima i capelli, la nuca, il collo e poi le spalle.
 
“Non smettere di suonare, amore mio…..non smettere. Adoro sentirti suonare”
“Andrè……”
 
La voce del mio Andrè è un soffio caldo sul mio collo, mi sposta i capelli da un lato e mi bacia leggero dietro le orecchie. Chiudo gli occhi, non so neppure io come riesco a suonare ancora, con Andrè che mi sfiora, mi bacia leggero. Lo sento, cinge la mia vita con le sue mani, risale, cerca il cordino della vestaglia e lo slaccia. Sale ancora, leggero, una carezza sul mio corpo, fino a trovare la pelle scoperta del petto. Si avvicina da dietro, mi bacia sul collo, le scapole, l’incavo del seno.
Non riesco più a suonare. Le mie mani si fermano, sono persa. Persa ed abbandonata alle mani di mio marito. Mi appoggio a lui, il mio dorso sul suo petto.
 
Risalgo con le mani, arrivo alle spalle, faccio scivolare la vestaglia a terra.
La sollevo, in braccio, e la faccio sedere sul pianoforte. Percorro le sue gambe, partendo dai piedi, bianchi, morbidi, con e unghie perfette. Poi le caviglie, sottili, i polpacci snelli, la sua pelle liscia. Lascio una scia di baci al mio passaggio.
La guardo. Ha gli occhi socchiusi, la testa leggermente in dietro, che lascia esposta la pelle del collo e spinge in avanti il petto. Sorrido….è persa. È mia. È abbandonata a me.
Le mie mani risalgono ancora, le ginocchia, le cosce….forti, abituate alle lunghe cavalcate, la pelle liscia, morbida….le sollevo la camicia da notte, lasciandola semi scoperta. E la bacio. Bacio la sua pelle candida, le sue gambe lisce, le sue cosce, e poi piano piano sempre più su, le mie carezze si fanno sempre più impudiche.
La sento gemere, chiamarmi…..
 
“Andrè … ti prego ….”
“Cosa c’è … forse non ti piace …. Desideri che mi fermi?!!”
“No … no Andrè … continua ti prego …. continua ….!”
“Le tue parole Oscar … mi fanno impazzire … ti voglio … ti desidero con tutto me stesso … adesso .. qui .. sul pianoforte … ho sempre sognato di prenderti sul pianoforte ….”
“Andrè …… Voglio essere tua … adesso! …..”
 
Appoggia le sue mani sulle mie spalle. Non mi fermo, non mi ferma……
 
 
La sento abbandonarsi su di me, esausta, appagata.
 
Non resisto più, non sono un santo, e questa visione mi ha reso felice, ma desideroso di altro, desidero di più.
La prendo il braccio, ed insieme raggiungiamo il nostro letto.
 
Guardo Andrè, è bellissimo, con i capelli scarmigliati, lo sguardo cupo, la voce roca. Mi adagia sul letto, si sfila la camicia leggera, si avvicina, ed inizia a baciarmi, avidamente. Le tempie, le gote e poi le labbra. Con le mani mi sbottona la camicia, si stacca un attimo, il tempo di sfilarmela ed è nuovamente su di me. Pelle contro pelle. Inizia a scendere con i baci, il collo, il petto e poi il ventre….mi fa il solletico! Scoppio a ridere!
“Ma Oscar, ridi!!!!”
“Si si ih ih…Andrè basta! Mi fai il solletico!”
“Il solletico? Noooo….adesso ti faccio davvero il solletico!!!”
“No no….basta! Pietà!!”
 
Ridiamo come due matti, quanto sono felice. Adoro la sua voce, quando ride allegra! E quanto è bella, rilassata, sorridente. A noi basta poco, così poco.
 
Penso a cosa mi sono persa in tutti questi anni, a quanto deve avere sofferto il mio amore. Lo guardo, quanto è bello, lo sguardo verde, vispo, ed un sorriso malizioso….carico di desiderio!
 
“Oscar, ti amo, ti voglio”
“Si….sono tua, sempre e solo tua….ti amo Andrè”.
 
Le sue parole, appena sussurrate, sono dolcissime per il mio cuore. La faccio mia, ancora e ancora. Con dolcezza, con tenerezza ma anche con un senso di possesso ed appartenenza. Noi ci siamo scelti, ci apparteniamo.
La tengo stretta a me, al mio petto, tra le mie braccia. Vorrei poterla stringere sempre, tutte le ore di ogni giorno.
Le accarezzo piano la testa, i capelli. Mi guarda, felice, con gli occhi che le brillano. Piano piano vedo le sue palpebre chiudersi, presa dalla stanchezza. Negli ultimi giorni mi è parsa più stanca del solito, ed anche molto più dolce. Certo, con il generale sempre appresso, anche io mi sento sfinito.
Oscar si addormenta esausta, la tengo stretta tra le mie braccia, l’idea del nuovo viaggio, con il maggiore Girodelle come accompagnatore, proprio non mi va. Sono sicuro di lei, di me, di noi. Ma l’idea che quel damerino viaggi con noi, proprio non mi piace.
Continuo ad osservarla, ad accarezzarla…la sento piano pronunciare il mio nome, con un sorriso in viso. Starà sognando. E sono anche nei suoi sogni.
“Ti amo, Oscar …”
Le sussurro …….
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Dietro le quinte …….
 
Protagonista: Gen. Augustin Reinyer François comte de Jarjayes
Autrici: Aizram e Terry
Sono intervenuti  nel siparietto: Australia7 e ….. Lunasole279
 
 
 
Terry: Cosa fate qui a quest’ora Generale?
Generale: Aspetto madamigella Luna, mi ha dato appuntamento qui, dietro le scuderie, desidera conoscermi personalmente!”
Aizram: “Ops … Generale, ma cosa fate .. e se lo venisse a sapere madame Marguerite, non credete  che si possa arrabbiare?”
Generale: “Ma cosa andate a pensare Madamigella autrice! La donzella in questione è desiderosa di fare la mia conoscenze e scambiare qualche parola con me, e nient’altro!  Siete pregata di non malignare, grazie!. E’ mai possibile che Voi e madame Terry  abbiate una mente tanto contorta? E poi dicono che sono io quello fuori di testa!”
Aizram: Io avrei la mente contorta generale?!!”
Generale:“Si Voi madamigella! Ve lo dico io, Voi due scrivete troppo, vi consiglio di prendervi una bella vacanza, magari andate per qualche mese alle Canarie, sapete, li ci sono tante distrazioni e magari non pensate più a me, in modo tale da non procurare altri  danni alla mia immagine!”
Terry: “Oh su Generale, ma che esagerazione! E così noi vi procureremmo dei danni alla Vostra augusta persona?”
Generale: “Certo che sì!”
Aizram: “Secondo me, Voi siete stordito per via di quello che è appena successo a palazzo.”
Generale:  “E Vi pare poco, che tutte le mie figlie, si siano scagliate contro di me in quel modo? Per poco non buttavano giù la porta della mia camera, Santo cielo! Però invero, credevo che i miei generi fossero degli imbecilloni incalliti, e invece mi sono ricreduto quando li ho sentiti schierarsi dalla mia parte.”
Terry: “Si Generale, infatti Louis ha riconosciuto di aver esagerato di aver fatto certe cose con Vostra figlia in camera Vostra, e Vi ha difeso nonostante che l’abbiate gettato nella fontana ihihihih!”
Generale: “Madame, non vedo cosa ci sia da ridere, e poi è meglio lasciarci alle spalle il discorso di ieri e pensiamo a quanto accaduto stasera, ma avete visto come ho messo in riga i miei nipoti?”
Terry: “Certo che si Generale, le Vostre grida le  hanno sentiti tutti a palazzo! Gli avete ordinato di non fare nulla di quello che hanno fatto i loro genitori, e Vi siete scagliato soprattutto che le Vostre nipoti, che povere non hanno capito un bel niente!”
Generale:“Meglio così che non hanno capito niente! Io spero che non prendano esempio dalle loro madri!”
Aizram: “Generale, ma non Vi preoccupa la reazione che avrà domani l’opinione pubblica, dopo aver letto il capitolo di stasera?”
Generale: “A proposito di cosa madamigella, visto che anche stasera a palazzo è accaduto di tutto!”
Aizram: “Al fatto che avete chiuso con un inganno Oscar e Andrè nel Vostro studio, non avete pensato alle Vostre ammiratrici epistolari  cosa Vi diranno?”
Generale: “Non potranno che appoggiarmi, a parte qualcuna di loro! .. E poi ho fatto benissimo!.. Se voglio il mio François, Andrè e mia figlia lo devono concepire sulla scrivania dello studio,  me l’ha detto mio nonno!”
Australia7: “ Ma cosa dici vecchio scimunito, ma è mai possibile che tu veramente creda alle fandonie che ti sei messo in testa?”
Generale: “OH DIO NOOO!! … CONOSCO QUESTA VOCE .. MALEDIZIONE SIETE VOI, SIETE TORNATA?! … MA IO STO ASPETTANDO MADAMIGELLA LUNA, CHE MI HA DATO APPUNTAMENTO … PIUTTOSTO VOI COSA CI FATE QUI?”
Australia7: “Ehi Generale rinsecchito, non sono qui per Voi, passavo qui per caso per  un saluto veloce alle mie adorate autrici: Aizram e Terry. Non sono qui certo per vedere la vostra faccia! … E adesso lasciatemi salutare in pace le mie dolcissime e care amiche! …..  Carissime Aizram e Terry, come state? Su datemi un Kiss !”
Terry e Aizram: “ Che bello rivederti amica nostra!”
Generale: “Sarà bello per voi due non certo per me, arpie!”
Australia7 : “Ehi Generale da strapazzo non offendere le mie adorate autrici, che per merito loro la sera vado a letto  scompisciandomi  dalle risate, quinti ZITTO E PORTALE RISPETTO, CAPITO?! …… Amiche mie adorate, è meglio non ascoltare quel vecchio scimunito, altrimenti ci rovina questo meraviglioso incontro! … … State tranquille amiche mie, non mortificatevi per tutti gli epiteti che questo …. Scimunito vi lancia senza ritegno, tanto tra un po’ andrà in pensione e si leverà dai piedi! Ora io vi lascio, ci vedremo un’altra volta!  ...”
Aizram: “Ma come Australia, vai già via?”
Australia7 meglio che io vada. Si cara, non vorrei rovinare l’incontro del vecchio pazzo con madamigella Luna." Generale: “Come? Non vi basta tutti gli insulti che mi fate? Adesso mi date anche del  vecchio pazzo?  A me?”
Australia7: “Si a te, forse tu non lo sai che il mio tesoruccio ti chiama così?”
Generale: “Vi riferite per caso a quel imbecille di Sassoin? E’ lui mi chiama così?”
Australia7: “Certo, perché non lo sapevi? E non provare a punire il mio tesoruccio, altrimenti vado da madame Marguerite a spifferarle che tu la notte hai incontri clandestini con le tue ammiratrici!”
Generale: “Come? Ma! …”
Australia7: “A presto vecchio rinsecchito! ….. Un bacione Terry,Aizram, continuate così, e dite a nanny da parte mia, di dare una matterellata in testa al vecchio pazzo/scimunito/nonnetto ah ahah … e un’altra cosa, quando sarete in Italia, bloccatelo nel suo castelluccio ah ahah!”
Generale: “No! Non ci posso credere, ma quella pazza da dove è saltata fuori?! E’ peggio della gramigna, ormai sbuca dappertutto! Aizrammm, TERRYYY SI Può SAPERE PERCHE’ ERA QUI QUELLA SQUINTERNATA?”
Terry: “Generale, vi prego calmatevi, potrebbe farVi male agitarvi in questo modo!”
Generale: “Autrici da strapazzo, voi due oltre ad essere due streghe, siete anche delle strateghe.”
Aizram: “Noi Generale?”
Generale: “Si voi due, vi siete messe d’accordo per fare in modo che Madamigella Australia venisse qui, pur sapendo che aspetto la visita di madamigella Luna! … A proposito perché sta tardando così tanto!”
Lunasole279: “Generale! Generale carissimo! .. Scusate per il mio ritardo, ma sapete, uscire nel cuore della notte per incontraVi non è stato per niente  facile!”
Generale: “Ma prego madamigella Luna, che onore per me conoscerVi personalmente! .. Che piacere!”
Lunasole279: “Grazie Signor Generale! Ah quante cose avrei da dirVi, ma non so da dove cominciare.”
Generale: “Da dove volete, stupenda donzella! … Permettetemi di dirmi che il Vostro nome vi rende giustizia: siete davvero bellissima!”
Lunasole279: “ Che adulatore che siete Generale … dopotutto da un uomo come Voi cosa potrei aspettarmi se non modi garbati e gentili!”
Generale: “Grazie madamigella! Però debbo farvi un appunto.”
Lunasole279: “Sentiamo Generale …”
Generale: “Riconosco che nelle Vostre recensioni percepisco comprensione e garbo, però …”
Lunasole279: “Però … Dite pure Generale!”
Generale: “Nelle Vostre parole percepisco costantemente una punta di sarcasmo, e sinceramente non so cosa pensare, vorrei capire  se Vi divertite per tutto quello che mi accade, o se davvero mi sostenete.”
Lunasole279: “ Ma no Generale! .. Cosa andate a pensare!! … Io sono una delle Vostre ammiratrici, la mia  ironia, è qualcosa che è in me. Vi assicuro mio stimato Generale, nulla di personale!”
Generale: “Sono contento, mi fa piacere. Ma ditemi madamigella, volevate parlarmi di qualcosa in particolare?”
Lunasole279: “ In effetti si … Se non Vi dispiace, vorrei discutere con Voi gli ultimi avvenimenti che si sono succeduti a palazzo e non solo lì, anche fuori .”
Generale: “In particolare quali?”
Lunasole279: “ Per esempio, mi avete sorpreso vedendoVi andare nei bordelli parigini ….”
Generale: “Ma io ho accompagnato mia figlia nelle sue perlustrazioni, madamigella!”
Lunasole279: “Si lo so Generale, ma la cosa che mi ha divertito non poco, è stata che quella “madama” Vi ha toccato …”
Generale: “Madamigella cosa ci trovate di tanto divertente, sinceramente non Vi capisco!!”
Lunasole279: “La Vostra reazione Generale, Vi siete quasi spaventato quando la Signora  .. Vi ha sfiorato .. temevate forse che Vostra moglie divenisse gelosa? Sapete, ho visto come è diventata gelosa quando Vi ha scoperto a leggere il libro del Vostro irriverente soldato.”
Generale: “Si è vero era diventata una belva! .. Per fortuna che è acqua passata!”
Lunasole279: “Generale ma ditemi, di chi è stata l’idea della polverina per rendeVi più efficace con Vostra moglie?”
Generale: “Ma secondo Voi, di chi poteva essere se non di quelle due streghe?! .. Loro hanno deciso tutto, naturalmente alle mie spalle. Io non ho bisogno di nessuna polverina, funziono perfettamente, che sia chiaro a tutte le mie lettrici! E’ solo che quelle ….. scrittrici improvvisate, per far ridere le lettrici, si sono inventate della polverina. A me non resta che piegarmi alle loro follie e sottostare al loro volere!”
Lunasole279: “Come Vi capisco Generale, anch’io debbo sottostare al volere di una quelle due arpie! …Eh si … Purtroppo! Io vivo in casa di una di quelle due ….. scrittrici”
Generale: “Davvero? E perché mai , dovete piegarVi a una di loro? Avete detto che vivete in casa di una delle due? .. Ma Voi chi siete? Un momento … madame Terry, Voi siete sua figlia, non è vero?”
Lunasole279: “E si Signor Generale, ahimè sono sua figlia! … Sentite Signor Generale, io la sera vedo mia madre, sul divano con il PC tra le mani e non fa che confabulare e complottare con la sua amica e complice …”
Generale: “Madamigella Aizram ….”
Lunasole279:  “Si proprio lei, chi se no?!  Non fanno che complottare alle Vostre spalle  tutte le sere, Vi dirò di più …. Ascoltate Generale quando Aizram e Terry progettano qualche stravaganza alla Vostra persona, sullo schermo compaiono faccine che ridono a crepapelle … e non fanno altro che ridere – ridere –ridere! Insomma Generale, io la guardo e non posso fare a meno di ridere anch’io! .. Scusatemi, non offendeteVi ma è ciò che accadde ormai ogni sera. Adesso avete capito la mia vena umoristica da chi l’ho ereditata?”
Generale: “Ora mi è tutto chiaro madamigella, ascoltatemi madamigella Luna, visto che siete sua figlia e  naturalmente vivete nel suo palazzo, ditemi non Vi è modo di manomettere la sua …. Come l’avete chiamato lo strumento che utilizza per recarmi danno?”
Lunasole279: “PC Signore!”
Generale: “Ecco si quel … trabicolo …”
Lunasole279: “Impossibile Signore, vedete mia madre teme che al palazzo ci possa essere una spia e l’ha bloccato, come avete bloccato Voi il passaggio segreto nel Vostro studio. E poi Signore, come potete pensare che io possa fare una cosa simile a mia madre?!! Dimenticate che sono sua figlia! .. E poi, se solo dovessi fare un simile pensiero .. dico .. solo il pensiero … prenderei tante mattarellate in testa da sentire male fino alla fine della storia! No no Signor Generale, è meglio sorvolare sull’argomento!”
Generale: “Si avete ragione, perdonate la mia proposta … indecente ….”
Lunasole279: “FigurateVi Generale! … Bene ora Vi lascio, non voglio dilungarmi ancora, non vorrei che mia madre si indispettisse, vedendomi parlare ancora con Voi! .. E’ stato un piacere conoscerVi Generale.”
Generale: “Il piacere è stato mio madamigella! …. Madamigella un’ultima cosa ..”
Lunasole279: “Dite pure Generale.”
Generale: “Perché  Vostra madre non la portate via dal  palazzo … magari portatela … dall’altra parte del mondo, magari non pensa più come procurarmi figuracce insieme alla sua complice.”
Lunasole279: “Impossibile Generale, anche se la portassi con me per un lungo viaggio, porterebbe con se il suo portatile, e comunque sarebbe in contatto con Aizram, per continuare a scrivere le Vostre disavventure e quelle della Vostra famiglia, mi dispiace Generale, non posso aiutarVi! …. A presto Generale!”
Generale: “A presto madamigella Luna! …………..
Aizram: “Allora Generale, come è andato l’incontro con madamigella Luna?”
Generale: “Mi ha sorpreso sapere che usate uno strano mezzo per scrivere, ed io che pensavo di rubarvi penna e calamaio.”
Aizram: “Ma quale penna e calamaio Generale, io e Terry siamo due autrici tecnologiche, quindi dovete arrenderVi al nostro volere.”
Generale: “Non c’è niente da fare, siete due ARPIE! ..Madame Terry  prima o poi, mi impossesserò del vostro strano strumento di scrittura farò nascere il mio François!”
Terry: “Hai sentito Aizram? Il nostro Generalone, vuole rubarci i nostri mezzi di scrittura ah ahah!”
Aizram: “Ma no Terry, come potrebbe fare?!!  Dovrebbe non solo attraversare le Alpi, ma dovrebbe anche scendere nel profondo sud dell’Italia per cercarti, ma poi come farebbe a trovarti? … Impossibile Generale, dovete rassegnarVi, le autrici siamo noi e farete tutto quello che vogliamo!”
Terry e Aizram: “ah ahahah! ….”
Generale: “SIETE DELLE ARPIE!!”
Terry e Aizram: “Non fate che ripetercelo Generale, lo sappiamo già ah ahah! ….”

 
   
 
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