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Autore: _fioredineve_    10/09/2018    2 recensioni
[...] Fred non le aveva dato neanche il tempo di dirgli ciò che provava, ciò che lei sentiva per lui.
Fred era la causa di tutto quel freddo e non l'avrebbe perdonato tanto facilmente.
Fred se ne era andato e lei non l'avrebbe più rivisto. [...]
Genere: Angst, Generale, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing | Personaggi: Fred Weasley, Hermione Granger | Coppie: Fred Weasley/Hermione Granger
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da Epilogo alternativo, Contesto generale/vago
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capitolo 7 il nostro segreto VII - Il nostro segreto

Quella mattina per lei svegliarsi fu davvero tragico: aveva dormito appena quattro ore, il caos - soprattutto - del negozio appena aperto non le permetteva di poter pensare lucidamente. 
Si sentiva spossata ed erano appena passati due giorni dal suo arrivo in quel tempo. Doveva ideare un piano, fare in modo che il tempo di Fred non s'interrompesse quel due maggio, ma non poteva far variare troppo la situazione: un cambiamento troppo grande avrebbe potuto comportare più problemi di quanto si potessero immaginare.
Tornare indietro e presentarsi lì in quel momento, già era un cambiamento troppo grande. Meno persone la vedevano, meglio era.
"Hermione, posso entrare?" sobbalzò nel sentire la voce di Fred, gentile, dietro alla porta della camera in cui era rintanata.
"S-sì, avanti" lentamente la porta venne aperta e richiusa da Fred, tra le mani aveva un piccolo vassoio coperto da un telo bianco "Dormito bene?"
"Diciamo" proferì la giovane strega portandosi le ginocchia al petto e poggiandoci il viso sopra.
"Ti ho portato qualcosa da mangiare, avanzato questa mattina a colazione"
"Oh, grazie" non si aspettava di ricevere tante attenzioni da Fred, l'unica ragazza a cui - sia lui che il gemello - avevano dedicato sempre tante attenzioni era la sorella minore, Ginny. La viziavano in tutti i modi possibili, era la loro pupilla, la loro protetta.
"Dobbiamo inventare una scusa, per George, tutto ciò che mi hai detto stanotte deve rimanere un nostro segreto"
"Sì, lo so, lo so" sussurrò Hermione, facendo spazio sul piccolo divano al mago.
"Hai qualche idea?" chiese poi, scrutandolo, aveva l'espressione pensierosa ma gli occhi.... quegli occhi celesti brillavano come sempre, le riscaldavano il cuore.
Cosa se ne faceva del sole e del calore se aveva i suoi occhi così brillanti in cui cercare un po' di tepore?
La facevano sentire viva, quasi come se stesse gallegiando, che fosse un sogno?
Si diede un pizzico sulla guancia, emettendo un lieve verso di dolore "Ma che stai facendo?"
Colpita in pieno sentì le gote arrossarsi: che stupida, si era pizzicata in viso per di più davanti a lui.
"N-niente"
"Pensi sia un sogno? Un incubo? Ma, essendoci io, non può essere altro che un meraviglioso sogno" ribattè divertito poggiandole una mano sulla testa e scombinandole i capelli ricci.
"Comunque sì, ho qualche idea, lascia fare a me" ed Hermione sapeva che fidarsi di quelle parole voleva dire fidarsi del demonio.

Niente da fare, aveva cercato per ore all'interno di quei libri che si era portata dietro un qualcosa, un modo per non stravolgere gli avvenimenti. L'unico plausibile era pure al quanto rischioso visto che prevedeva l'uso di una pozione particolare e la sua presenza sul campo affinchè potesse filare tutto liscio. Ma questa soluzione aveva degli intoppi: non solo la pozione era difficile da preparare, ma il pericolo che la lei di quel presente e lei potessero incontrarsi era grande. Quando Fred era rimasto sepolto sotto quel muro dopo quella forte esplosione lei era là, aveva visto tutta la scena senza poter, però, fare niente.
Aveva visto Fred ridere in faccia alla morte mentre Antonin Dolohov ed il Ministro si scagliavano contro di lui ed il fratello maggiore, Percy, per mettere fine a quel duello. Aveva visto il muro cedere, il volto del ragazzo sorridente guardare nella sua direzione, abbozzare un altro sorriso e poi essere seppellito dai mattoni duri e freddi.
Aveva visto tutto ed era stata una tortura, come se il cuore le venisse strappato dal petto e lanciato per terra, accanto a Fred e al muro crollato.
Ed ogni volta che la riviveva si sentiva in colpa, se solo fosse stata più veloce avrebbe potuto fare qualcosa, invece era rimasta ferma a guardare la scena senza riuscire a muovere un solo dito. Sconvolta.
"Tutto bene?" sobbalzò richiudendo in fretta il libro e nascondendolo sotto alla coperta di pile che le avevano procurato i gemelli.
"Sì, avete già chiuso?" chiese con voce tremante, non amava nascondere le cose, soprattutto se queste erano pensanti come quella che stava trattenendo in quel momento.
"Sì, ora andiamo a pranzare e poi torniamo qua per riaprire" Hermione annuì alla parole di George abbassando lo sguardo, non voleva le leggesse dentro come il suo gemello, non voleva far crollare tutto.
Ma allo stesso tempo era così felice di rivederlo così sveglio e allegro, così forte e ben nutrito. Con gli occhi lucenti e pieni vita, proprio come Fred in quel momento.
Se ripensa a come è ridotto George nel suo presente le si chiude lo stomaco, la tristezza la pervade facendole provare freddo fin dentro l'anima.
"Tranquilla, ti porteremo sicuramente qualcosa da mangiare" le fece un occhiolino facendola sorridere mentre il ragazzo riprendeva i cappotti di entrambi per potersene andare.
"Hermione, senti..." iniziò poi fermandosi sotto alla porta, indossando lentamente il cappotto "... non so cosa nascondente tu e Fred,  non voglio nemmeno costringervi a dirmi niente, solo che... dovete invertarvi una scusa un po' più seria"
"Più seria?" chiese lei in un sussurro facendo iniziare a lavorare la mente, quale scusa poteva mai aver inventato quell'idiota di Fred?
Quasi temeva la risposta di George.
"Sì, quella di essere tornata per dichiararti non sembra una cosa molto plausibile eh, deve essere per forza qualcosa di serio per farti trasgredire così alle regole" rispose ridacchiando facendo arrossire la giovane strega, sapeva di non doversi fidare di Fred, sapeva di non dovergli dare la libera scelta su cosa inventarsi.
"Anche se so cosa provi" cantilenò infine lui chiudendosi la porta alle spalle lasciandola del tutto in balia dell'imbarazzo: era mai possibile che tutti avevano capito i suoi sentimenti prima di lei?
Oh, accidenti, avrebbe dovuto trovare un modo per studiare le emozioni umane ed il modo per nasconderle perché, a quanto pare, lei era del tutto negata in ciò.

Ta-daaaan!!
T
orno dopo - troppo - tempo con un altro brevissimo capitolo, lo so.
Il fatto è che tra i vari impegni estivi, l'influenza, le varie cose da scrivere, i libri da recuperare, le serie tv/anime, i manga e così via... mi sono persa del tutto. 
Ma tranquilli, la storia al termine ce la porterò. Non lascio le cose in sospeso io!
Che dire su questo capitolo?
Fred ribadisce nuovamente di non dire niente a George, per non farlo preoccupare, peccato che la scusa da lui inventata non serve a niente: George sa che c'è un motivo serio sotto ma non insiste per capirlo.
Forse nel prossimo capitolo smuoverò qualcosa, non so bene cosa, ma smuoverò qualcosa (?)
Grazie a chi, nonostante i ritardi, continua a seguirmi e continuerà a seguirmi in questa avventura.
Ah, e buona fortuna per chi ha ripreso a studiare!

Vera.

   
 
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