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Autore: Soly_D    11/09/2018    2 recensioni
• Day 1: Again – «Non era questo il patto», le ricordò diretto e conciso. «Avevamo detto solo sesso, niente coinvolgimento emotivo».
• Day 2: Change – Fin da subito, infatti, la sua cara mogliettina si era mostrata decisamente più dolce e accondiscendente del solito.
• Day 3: Blessing – «Signor Haruno, signora Haruno, chiedo umilmente la m-ma...», la voce si incrinò, «la mano di vostra figlia».
• Day 4: Teach – «Devi solo aver chiaro il tuo obiettivo. Curare, non ferire. Salvare, non salvarti».
• Day 5: Friendship – Pag. 1, “L’amicizia tra uomo e donna è sempre un poco erotica, anche se inconsciamente”.
[Raccolta NaruSaku♥ | prompt usati: 5/7]
Genere: Romantico, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Naruto Uzumaki, Sakura Haruno | Coppie: Naruto/Sakura
Note: Lime, Raccolta | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più contesti
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[NaruSaku Week 2018]




Day 5: Friendship

Quella sera Sakura camminava verso casa con la fedele tracolla stretta al braccio quando, passando nei dintorni del parco di Konoha, vide Sai seduto su una panchina e si chiese cosa ci facesse lì tutto solo a quell’ora. Decise di raggiungerlo da dietro poggiandogli una mano sulla spalla.
«Ciao, Sai».
Il ninja si voltò con un sorriso – non il suo vecchio sorriso finto, cinico, frutto della rigida educazione a cui l’aveva sottoposto in passato Danzo – ma un sorriso vero, sentito, un po’ come gli avevano insegnato a fare Naruto e i suoi amici. «Buonasera, Sakura-san». Il viso di Sai illuminato dalla luce del lampione sembrava ancora più bianco in contrasto con l’oscurità che lo circondava. «Hai finito il turno in ospedale?».
«Sì». Sakura ricambiò il sorriso, poi il suo sguardo ricadde sul libro che Sai teneva aperto sulle gambe. «E tu? Cosa leggi?».
«Te lo mostro». Sai strisciò su un lato della panchina e le fece segno con una mano di accomodarsi accanto a lui. Sakura pensò che, stanca com’era, avrebbe preferito di gran lunga tornare subito a casa per poter cenare e mettersi a letto quanto prima, ma non se la sentì di rifiutare la gentile proposta di Sai, né di ignorare il suo sguardo speranzoso di approfondire sempre di più la rete di legami che si era faticosamente costruito nel corso degli ultimi anni. Di conseguenza la kunoichi prese posto sulla panchina e ascoltò con attenzione cos’avesse da dirle l’amico.
«L’amicizia tra uomo e donna: tutto ciò che c’è da sapere», recitò Sai mostrandole la copertina del libro. «È molto, molto interessante».
Sakura immaginò che Sai stesse leggendo un libro del genere per fare chiarezza nel suo rapporto con Ino la quale sbandierava ai quattro venti la sua cotta per lui da prima della guerra e sperò che l’amico trovasse le risposte che cercava così da darsi una sonora svegliata. Ormai l’insensata rivalità tra Sakura e Ino, così come l’iniziale astio di Sakura nei confronti di un Sai piuttosto dispettoso nei suoi confronti, erano solo un lontano ricordo. Tutto ciò che Sakura desiderava ora per loro era vederli felici, meglio ancora se insieme.
Mentre rifletteva, Sakura notò con stupore di tenere il libro sulle proprie gambe e si chiese quando con precisione Sai glielo avesse fatto silenziosamente scivolare addosso. «Io vado, Sakura-san», mormorò il ninja al suo fianco sollevandosi dalla panchina.
Sakura chiuse il libro con un tonfo secco e si drizzò in piedi per restituirlo al suo proprietario. «Aspetta, il tuo−!».
«Io ho finito di leggerlo», la bloccò Sai mettendo le mani avanti. «Te lo regalo, potrebbe tornarti utile». Sorrise di nuovo e questa volta Sakura ebbe l’impressione di cogliere un barlume di malizia in quei profondi occhi neri, o forse se l’era solo immaginato. Avrebbe tanto voluto dirgli che quel libro non le serviva, che non era il suo genere di lettura preferito, ma Sai era già sparito dietro l’angolo e l’eco del suo «Buonanotte, Sakura-san» le arrivò all’orecchio decisamente troppo tardi. Accidenti a Sai, al suo passo felpato e alla sua mania per i libri!
Con un sospiro stanco Sakura infilò il presunto regalo nella borsa e si incamminò nuovamente verso casa. Più tardi, dopo cena, si infilò tra le coperte con il libro stretto tra le mani e ne sfogliò distrattamente le pagine sottili e ruvide, non perché fosse davvero curiosa di scoprirne il contenuto ma solo perché si sentiva in dovere di accontentare Sai. Chissà cosa ci trovava di tanto interessante il suo amico in una lettura così frivola e leggera... chissà.

***

Pag. 1, “L’amicizia tra uomo e donna è sempre un poco erotica, anche se inconsciamente”.
E Sakura Haruno, stimata kunoichi medico di appena ventun’anni, trovandosi da sola tra le pareti immacolate della sua clinica d’ospedale con Naruto che giaceva sul lettino più nudo che vestito, non poteva che trovarsi straordinariamente d’accordo. E di certo la posizione della ferita – Naruto se l’era procurata durante l’ultima sfiancante seduta di allenamento con Kakashi-sensei – non l’aiutava affatto. Con tanti centimetri di pelle disponibili (la spalla, il braccio, il torace, l’addome, il ginocchio, la gamba) dove era andato a conficcarsi quello stramaledettissimo kunai? Sulla coscia destra, pochi centimetri al di sotto della vita, ovviamente. E così Naruto aveva dovuto stendersi sul lettino con i pantaloni calati fino alle caviglie e un paio di boxer neri in bella vista attorcigliati fin sopra il bacino per darle una visione completa della ferita. E non solo di quella.
Sakura non si era mai sentita tanto in imbarazzo – e tanto pervertita – in vita sua. Da qualunque angolazione si posizionasse per far fluire il suo chakra curativo, in qualunque modo e da qualunque distanza tenesse le mani, non riusciva comunque a evitare di sfiorare con le dita o con i polsi o con i gomiti certe zone del corpo del suo paziente da cui sarebbe stato meglio rimanere lontana. Assurdo, Sakura trovava semplicemente e totalmente assurdo ritrovarsi a sussultare ogni qualvolta il palmo aperto della sua mano entrasse in contatto con quella calda porzione di pelle abbronzata ricoperta di peluria bionda che circondava la ferita in procinto di cicatrizzarsi. Era assurdo non riuscire a distogliere lo sguardo dall’addome piatto di Naruto che si alzava e si abbassava seguendo il ritmo del respiro, ancora più assurdo era gettare di tanto in tanto brevi occhiate curiose al naturale rigonfiamento che riempiva abbondantemente la stoffa dei boxer proprio al centro del bacino. Era assurdo perché Naruto era suo amico, il suo migliore amico per giunta, e gli amici non si guardano con un tale interesse, con un tale desiderio. Eppure l’intera situazione le sembrava talmente erotica da riempirle la testa di nuove, strane e piacevoli idee minacciando seriamente il suo – decisamente molto meno stabile del solito – autocontrollo.
Per l’ennesima volta nell’arco di pochi giorni, Sakura si ritrovò a maledire Sai e quel suo dannato libro che doveva averle fatto il lavaggio del cervello. Sì, non c’era altra spiegazione, leggerlo era stato un errore gravissimo se quelle erano le conseguenze.
Pag. 47, “Le donne possono stringere benissimo amicizia con un uomo, ma per poterla conservare è necessaria una piccola antipatia fisica”.
Antipatia fisica, antipatia fisica, antipatia fisica. Sakura non aveva fatto altro che ripeterselo da quando Naruto era giunto in ospedale  esausto e sofferente a cercare il suo aiuto. E per tutto il tempo necessario a rimetterlo in sesto, la kunoichi si era dannata l’anima alla ricerca di un qualcosa, di un qualsiasi dettaglio del suo paziente che le risultasse vagamente antipatico, come diceva il libro, che le facesse arricciare il naso o storcere la bocca infastidita, ma non aveva trovato niente.
Non c’era nulla di antipatico nei disordinati capelli biondi di Naruto o nei tre graffi che marchiavano ciascuna guancia o nei limpidi occhi azzurri che avevano visto dal vivo la morte e la guerra eppure nonostante tutto continuavano a splendere di luce propria. Non c’era nulla di antipatico nelle spalle larghe e squadrate, nel braccio artificiale avvolto dalle bende, nelle mani tozze segnate da cicatrici per i numerosi, dolorosi Rasengan che avevano prodotto e sferrato. E come poteva esserci qualcosa di antipatico negli addominali pronunciati nascosti al di sotto della maglia e frutto di durissimi allenamenti, o nelle gambe toniche e robuste con cui Naruto aveva corso – e continuava a correre – chilometri e chilometri per inseguire il suo (non più così irraggiungibile) grande sogno di diventare Hokage?
Pag. 95, “Nessun uomo può essere amico di una donna che trova attraente. Vuole sempre portarsela a letto”.
E chissà se anche Naruto, pur fisicamente immobile, fremeva internamente ad ogni suo tocco. Chissà se desiderava che lei lo toccasse di più e più a fondo. Chissà se ogni tanto la pensava ancora, se dalla sua cotta adolescenziale erano nate voglie più adulte, più da uomo.
Sakura allontanò le mani dalla ferita ormai cicatrizzata e la luce verdognola che emanavano i suoi palmi si ridusse fino a scomparire del tutto. Naruto si mise seduto sul lettino ma, prima che potesse anche solo aprire la bocca per ringraziarla, la kunoichi lo bloccò per le spalle incatenando i loro sguardi l’uno all’altro. Erano così dannatamente vicini che Sakura poteva cogliere tutte le diverse pagliuzze blu negli occhi di Naruto e il sottile strato di barba biondo-rossiccia che aveva probabilmente rasato un paio di giorni prima e le minuscole screpolature sulle sue labbra appena dischiuse, secche per la calura estiva.
«Naruto, tu mi trovi attraente?», chiese Sakura senza alcun giro di parole, senza alcuna paura.
Voleva sapere, doveva sapere se non era l’unica in quella stanza ad essere impazzita all’improvviso.
Naruto inarcò le sopracciglia bionde per lo stupore. «Perché questa domanda, Sakura-chan?».
«Rispondi», ribatté la kunoichi facendo scivolare una mano sul petto di Naruto proprio all’altezza del cuore che, sperava, stesse battendo forte almeno quanto il proprio.
Naruto addolcì lo sguardo e le accarezzò delicatamente una guancia fino a prenderle il mento tra il pollice e l’indice.
«Io ti ho sempre trovata attraente, Sakura-chan».
«E...», Sakura gli si avvicinò maggiormente, «vorresti portarmi a letto?».
Naruto sgranò gli occhi per quella domanda totalmente inaspettata e un velo di imbarazzo gli colorò le guance. «Sakura-chan...», borbottò distogliendo lo sguardo, «ma cosa ti prende?».
«È così, Naruto?», ripeté Sakura insistente.
Dopo pochi attimi di silenzio Naruto tornò a guardarla. «Sì, è così», si arrese con un sorriso e una nuova scintilla negli occhi. «Ma non per fare sesso, Sakura-chan. Io con te ci farei l’amore».
Era la risposta che voleva. Sakura giunse ad una conclusione: se la sua amicizia con Naruto aveva qualcosa di erotico, se per lui non provava alcuna antipatia fisica, se Naruto la trovava attraente e voleva portarsela a letto, altro non poteva significare se non che la loro amicizia era giunta al capolinea. Sakura prese un respiro profondo e parlò: «Non possiamo più essere amici, Naruto».
Vide il terrore farsi strada negli occhi del ninja. «Perché, Sakura-chan?!», sbottò a dir poco incredulo. «Io non voglio perderti per questi miei sentimenti».
«Chi ha detto che mi perderai?». Sakura sorrise malandrina e afferrò velocemente due lembi della maglia di Naruto per tirarlo verso di sé fino a sentire il suo respiro caldo infrangersi sulle proprie labbra. «Baciami, stupido».
E mentre Naruto, stralunato ma felice, impacciato ma passionale, si gettava su di lei per baciarla davvero, Sakura in cuor suo non potè fare a meno di ringraziare mentalmente Sai per averle aperto gli occhi su un sentimento già sbocciato ormai da mesi e venuto a galla proprio grazie al benedetto libro che lui le aveva regalato.
Pag. 133, “Tra un uomo e una donna, l’amicizia è soltanto un punto di passaggio per arrivare all’amore”.










Note dell'autrice:
Ok, forse questo capitolo è poco incentrato sul prompt "amicizia", dato che mi sono concentrata più sull'attrazione fisica, ma ormai questa raccolta sta prendendo vita da sola e devo dire che mi piace così. Le frasi del libro di Sai non sono di mia proprietà, le ho trovate qua e là sul web e mi trovo molto d'accordo: se al bene immenso che vuoi al tuo amico/a si aggiunge pure l'attrazione fisica, allora è subito amore. O almeno, era quello che speravo accadesse a Naruto e Sakura XD grazie a chi segue e recensisce la storia, a presto!

Soly Dea

  
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