«No
va beh, ma
allora lo fa di proposito.»
Prima ancora che
possa spiegare il motivo delle proprie guance arrossate e del suo
nervosismo; Namjoon e Hoseok, in pausa dalla loro sfida settimanale
ai videogiochi, stanno ridendo come due cretini.
«Cos'ha fatto
questa volta Park Jimin?»
Yoongi non ne è
ancora sicuro, ma quei due sembrano come sapere qualcosa che, invece,
lui ignora completamente.
Come sempre il
suo istinto protettivo gli ha suggerito, e continua a suggerire
tuttora, di evitare il più possibile un certo vicino di casa.
Già la mattina
dopo il loro piccolo Sleepover – nottata
che il maggiore ha
passato ad osservare l'arancio dormire, senza mai chiudere occhio e
memorizzando ogni dettaglio del viso di Jimin – Yoongi ha
dovuto
spedire Hobi a svegliare il ragazzo al proprio posto.
Questa cosa non
può continuare così, deve trovare una soluzione
al suo problema.
«Cos'ha fatto?
Cos'ha fatto dici? Quel dannatissimo ragazzino è sceso fino
all'atrio principale, a prendere la posta, con addosso solo le
fottutissime mutande.»
«Riuscirà il
nostro Yoongi-Hyung a smetterla di sessualizzare il nostro vicino?
Cinquemila won che prima o poi lo stupra nel pianerottolo! Che dici,
ci stai Hobi?»
«Io non sto
sessualizzando proprio nessuno, è lui che se ne va in giro
praticamente nudo.»
«Dai Hyung lo
sappiamo che quel ragazzino ti piace almeno un po'! Comunque
Cinquemila sul fatto che alla fine sarà Jimin a fare il
primo passo.
Yoongi è troppo impacciato quando lui è in giro,
figurati se riesce
a scoparselo. »
«Oddio ho sempre
pensato che in una futura relazione sarebbe stato lui
l'attivo.»
«Che schifo!
Adesso mi toccherà cenare con l'immagine di lui che si fa
sodomizzare da Jimin.»
«Lo sapete che
sono ancora qui e che posso sentirvi, si? E comunque: uno, Hobi,
rimango sempre un tuo hyung, gradirei rispetto. E due, io non mi
faccio sodomizzare proprio da nessuno. E poi avrà anche un
corpo da
sballo ma non lo conosco quasi per niente.»
Non è la prima
volta che, in quella casa, vengono fatti discorsi del genere. Ogni
volta che uno dei tre inizia a frequentarsi con qualcuno gli altri
due aprono scommesse sul futuro amplesso sessuale dell'amico, eppure,
questa volta, a Yoongi da particolarmente fastidio.
Non sa se per il
fatto che, in realtà, tra lui e Jimin non c'è
proprio nulla o più
perché, se davvero ci fosse la possibilità di
conoscere il ragazzo
in un ambito più intimo, vorrebbe che fosse un qualcosa di
più
complesso di un semplice atto fisico.
«Ma Hyung, noi
facciamo il tifo per te eh! E poi ti ricordi alla cena? Lui non ha
bevuto Hyung, voglio dire, è vergine! Oddio Joonie,
Yoongi-Hyung in
versione soft e delicata, ma te lo
immagini?»
«Ah, Jimin, farò
pianissimo. Te lo prometto.» Namjoon, la voce fintamente roca
e
simile a quella del maggiore, lo prende in giro.
«No va beh,
dobbiamo trovare un nome per la loro ship, sto fangirlando
troppo.»
«Ma Hobi, ti
rendi conto che se si sposassero Jimin si troverebbe fra due
Min?»
«Oddio, Min
Jimin suona malissimo però!»
Ed è lì che
Yoongi decide di andarsene in camera sua.
Tutti quei
discorsi dono troppo per lui.
In fin dei conti,
non c'è davvero nulla tra lui ed il suo vicino di casa.
Non
sa nemmeno
che ore sono quando apre gli occhi, dev'essersi addormentato mentre
revisionava il lavoro di quella mattina.
Il suo stomaco
brontola, ricordandogli che non ha ancora cenato.
Si alza di
malumore, odia sentirsi così frastornato.
In cucina il figo
è praticamente vuoto ed un biglietto attaccato sullo
sportello
attira la sua attenzione:
Per Yoongi-Hyung,
Siamo usciti a cenare, il frigo è deserto.
Domani qualcuno deve andare a fare la spesa.
Non volevamo svegliarti quindi se hai fame sono cazzi tuoi.
Ti vogliamo bene.
Hobi e Joonie.
P.s. Hai la casa libera se devi fare le cose losche con il nostro vicino.
Ha troppo sonno
per infastidirsi. Sbuffa appena, afferrando portafoglio e cellulare.
È già stanco al solo pensiero che
dovrà camminare per mezz'ora
prima di raggiungere il piccolo supermarket aperto anche la notte.
Sale
le scale
alzando i piedi il minimo indispensabile, e se pensa che lo scaffale
con il ramen ai gamberetti – il suo preferito –
l'ha svuotato la
signora grassa cinque secondi prima che lui potesse afferrarne almeno
una scatola, le sue spalle s'incurvano ulteriormente.
«Brutta
giornata, Hyung?»
Ci mette un po' a
collegare che la voce delicata di Jimin non è prodotta dalla
sua
testa ma è effettivamente uscita dalla bocca carnosa del
ragazzo
che, attualmente, se ne stà seduto davanti la porta della
propria
casa.
«Ji-Jimin! Più
o meno. Tu-Tu che ci fai qui da solo?» Perché ogni
volta che quel
ragazzo lo coglie di sorpresa inizia a balbettare ed a sudare freddo?
«Oh sono rimasto
chiuso fuori, e non c'è nessuno in casa.»
«V-Vuoi entrare
da me?»
Deve schiarirsi
la voce un paio di volte prima di parlare.
Si sofferma a
guardare il ragazzo che ora gli sorride grato. Indossa una tuta
grigia ed è completamente sudato. L'espressione del viso
è stanca e
gli occhi piccoli sono leggermente arrossati.
S'affretta a
cercare le chiavi di casa sua, iniziando un piccolo balletto nel
tastarsi le tasche della giacca in pelle e poi quelle dei jeans.
«Okay, ritiro
l'offerta. Siamo chiusi fuori in due.»
È Jimin ad
alzarsi dalla sua postazione per sedersi accanto a lui.
«Almeno possiamo
tenerci compagnia. Allora, raccontami di questa brutta
giornata.»
Questo ragazzo è
davvero interessato ad ascoltare la sua noiosa vita?
«Sono in una
fase di blocco a lavoro. Odio sentirmi così,
così...» Non trova la
parola giusta.
«Intrappolato?»
Lo aiuta allora
il ragazzo, se ne stà seduto con le ginocchia al petto e la
testa
poggiata su di esse, mentre lo ascolta.
«Forse. Non lo
so. Continuo ad arrovellarmi in cose inutili ultimamente. Oh e poi la
signora prima di me al supermercato mi ha soffiato l'ultima scatola
di ramen ai gamberetti.»
«Vedila così,
almeno tu non hai due coinquilini che amoreggiano davanti a te tutto
il giorno facendoti ricordare che invece tu sei triste e solo
perché
non hai un ragazzo. E poi le audizioni, lasciamo perdere. Non ne sta
andando bene una.»
«Aspetta cosa?
Tu-»
«È perché ho
detto di volere un ragazzo? Credevo che Hobi-Hyung ti avesse detto
che sono g-»
«Nono, non stavo
parlando del tuo orientamento sessuale Jimin. Le audizioni stanno
andando male?»
«E per questo se
mi trovo chiuso fuori.»
Jimin sospira e
nasconde la testa fra le braccia.
«Ti va di
parlarne?»
«Non c'è molto
da dire. Le audizioni non vanno come previsto, ma è colpa
mia. Non
ci sto mettendo abbastanza impegno.»
La voce del
minore tremola mentre nasconde il viso tra le mani. Yoongi lo vede
tentare di scacciare via le lacrime con le maniche della felpa.
Non è mai stato
bravo a consolare le persone, anzi, in questo momento si sente
abbastanza in panico.
Che dovrebbe fare
per tranquillizzare il ragazzino al suo fianco? Pensa a quelle vole
in cui lui ha avuto bisogno di qualcuno al suo fianco ed a come
Joonie ed Hobi si sono comportati con lui.
«Jimin, ascolta,
andrà tutto bene, okay?»
Poggia la mano
sulla schiena del ragazzo. Insicuro se in quel momento sia quello che
Jimin vuole.
«Come fai a
dirlo Hyung? Non mi hai nemmeno visto ballare.»
Un altro fremito
scuote il minore ed allora Yoongi decide di accantonare i modi degli
altri e di lasciarsi guidare dal proprio istinto.
Prende il viso di
Jimin fra le mani, forzandolo ad alzare lo sguardo.
«Jiminie, è
vero; io non ti ho visto ballare. Per quanto mi piacerebbe farlo. Ma
mi fido delle parole di Hoseok. Tu non hai idea di quanto quel
ragazzo parli bene di te ogni volta che tornate dalla palestra. E poi
il mio sesto senso mi dice che andrà tutto bene.»
Un tenero sorriso
si forma sulle labbra carnose del ragazzo e presto Yoongi si trova
intrappolato fra le braccia muscolose del minore.
«Grazie,
Yoongi-Hyung.» Gli sussurra mentre strofina piano il naso sul
suo
collo.
Ciò ha il potere
di procurare in Yoongi mille brividi.
Il corpo caldo di
Jimin ha un effetto immediato sul suo umore. Se prima si sentiva
stanco ed arrabbiato per la pessima giornata ora e come se le sue
batterie si fossero ricaricate.
È un riflesso
incondizionato quello di stringerlo di più al proprio corpo.
«Hyung.»
Sussurra in un soffio il giovane.
L'errore di
Yoongi è quello di voltare la testa in direzione
dell'arancio.
I loro nasi si
sfiorano mentre i loro respiri s'infrangono l'uno sulle labbra
dell'altro.
È Jimin ad
azzerare definitivamente quei centimetri che li dividono poggiando la
propria bocca sulla sua.
È un contatto
lieve e delicato, esattamente come le sue mani, che scorrono piano
sui fianchi del minore.
Lo stringe di più
a se, è un riflesso incondizionato.
La cosa
sorprendente è invece l'intraprendenza dell'arancio che,
audace, gli
sta chiedendo il permesso per approfondire quel contatto.
Non
sa nemmeno
come ci sono arrivati a quel punto. Con Jimin a cavalcioni sulle sue
gambe, le mani a scorrere tra i capelli tinti di arancione e le loro
bocche ancora legate l'una all'altra.
«Hyung.»
Jimin miagola
sulle sue labbra. Si stacca appena, giusto per riprendere fiato.
E ripeterebbero
volentieri il tutto se non fosse per le voci che arrivano alle loro
orecchie.
Yoongi è
sbalordito dalla velocità con cui il ragazzo torna a sedersi
al suo
fianco appena in tempo prima che le teste degli abitanti di quel
piano spuntino una dopo l'altra.
Ed è solo allora
che realizza la situazione.
Uno: Jimin lo ha
baciato e poi ribaciato e baciato di nuovo.
Due: i capelli
scompigliati e le labbra gonfie ed arrossate di entrambi li faranno
sicuramente scoprire e per qualche motivo nessuno dei due sembra
voler far sapere al mondo del loro piccolo momento.
«Che ci fate voi
due qui?» Lo sguardo di Jin è fin troppo
indagatore, secondo Yoongi almeno.
«N-Niente.»
Balbetta il minore, cercando invano di sistemarsi i capelli.
«Siamo entrambi
rimasti chiusi fuori.»
«Beh, ora non
dovete più preoccuparvi. I vostri eroi sono
arrivati!» Detto ciò
Hoseok estrae le proprie chiavi dalla tasca facendo cenno ai due di
spostarsi da davanti la porta.
Lo stesso succede
con l'appartamento opposto.
Salutandosi si
dividono tutti, lasciando i due nuovamente soli nel pianerottolo.
«Buonanotte
Hyung.»
Jimin si sporge,
poggiando piano le labbra sulla sua guancia.
Cerca
d'imprimersi ogni piccolo dettaglio in mente.
Le sue braccia
vanno in automatico a stringere la vita sottile del giovane.
Un piccolo bacio
sulla fronte è ciò che Yoongi decide di
regalargli.
«Buonanotte
Jiminie.»
Ed un piccolo
Jimin dalle guance arrossate se la da a gambe verso il proprio
appartamento.