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Autore: ArcticBlast    11/09/2018    1 recensioni
Hermione torna ad Hogwarts per affrontare il suo settimo anno ma anche per affrontare i ricordi che non riesce a superare.
Severus torna ad Hogwarts perché infondo è sempre stata l'unica vera casa che ha avuto, e spera di essere lasciato in pace con i demoni del suo passato.
Le loro storie si intrecceranno, si mescoleranno, e alla fine cosa succederà?
'Oltre' è la mia prima ff a capitoli, spero di essere all'altezza degli altri e di rendere omaggio alla coppia Severus/Hermione. Buona lettura!
Genere: Romantico, Sentimentale, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Hermione Granger, Severus Piton | Coppie: Hermione/Severus
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da Epilogo alternativo
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CAPITOLO 29

 

 

POV SEVERUS

 

 

Tre giorni alla fine di questo anno scolastico.

Nella mia testa solo il rumore di un orologio.

Un conto alla rovescia.

Voglio essere libero di amare.

Senza dovermi nascondere.

Basta con le regole.

E' una vita che faccio il bravo soldatino.

Ora voglio la rivoluzione!

Io ed Hermione.

Soli.

Contro tutto.

Contro tutti.

Oltre la gente.

Oltre la vita stessa.

 

“Oggi cominciano gli esami, sei pronto Severus?” mi volto verso Filius.

“Pensavo si vedesse dal mio viso, fremo dalla voglia di ascoltare delle teste si legno pronte a fare danni per tutto il Mondo Magico” risposi seccato come al solito.

“Non tutti sono così pericolosi come dici tu, ci sono dei giovani molto promettenti”.

“Ad esempio?”.

“Sicuramente la signorina Granger, il signor Stone, persino il signor Paciock ha un grande talento in erbologia”.

“I primi due sono passabili, ma quel disastro ambulante di Paciock proprio no”.

“E' stato molto coraggioso durante la guerra”.

“Questo non fa di lui un bravo studente, ma sì, ha una certa bravura per quanto riguarda le piante...ma solo per quelle” precisai.

“Ti stai addolcendo anche tu, caro Severus, devi ammetterlo”.

“No, ho solo espresso il mio pensiero”.

 

Ma a chi voglio darla a bere?

Da quando ho a che fare con Hermione mi sono rammollito.

E' lei che mi rende più dolce.

Più vulnerabile.

Sono arrivato ad una conclusione però.

Dopo anni di chiusura verso il mondo.

Verso le emozioni.

Le sensazioni.

Ho capito che bisogna far pace con se stessi.

Sempre.

Perchè tutti abbiamo una parte forte.

Guerriera.

Fredda.

Ma anche una parte empatica.

Chi più chi meno.

Ogni essere umano prova delle emozioni.

Il segreto per non farsi mangiare da una delle due facce?

Trovare l'equilibrio.

Un qualsiasi equilibrio che ci permetta di vivere.

Con noi stessi.

Con tutti gli altri.

E a quanto pare il mio equilibrio ha un nome.

Hermione Jean Granger.

 

 

“Severus, andiamo?” mi risveglio dal mio momento di trance.

“Si, Minerva”.

“Sei preoccupato per lei? Andrà alla grande, come sempre” bisbigliò vicino al mio orecchio.

“No, non è quello...ero soltanto perso nei miei pensieri”.

“Tra poche ore potrete riunirvi” sorrise prendendomi a braccetto.

 

Entrammo nell'aula adibita all'esame.

Ogni materia si sarebbe svolta lì.

Prima le prove scritte.

Poi le pratiche.

Si comincia da Artimanzia.

Antiche Rune.

Astronomia.

Trasfigurazione.

E infine Storia della Magia.

Quest'anno ho deciso di togliere il compito scritto.

Di lasciare solo l'esecuzione di una pozione.

Non avevo la minima voglia di correggere assurde stramberie.

Mi toccherà lo stesso aiutare gli altri con le correzioni.

 

Filch fa entrare gli studenti in due perfette file.

Si inizia con Grifondoro e Serpeverde.

Con lo sguardo cerco la principessa della casata rosso-oro.

La vedo torturarsi le mani.

I capelli raccolti in uno chignon morbido.

Gli occhi puntati a terra.

Vorrei soltanto abbracciarla.

Dirle di stare tranquilla.

Che è l'unica in grado di passare tutti gli esami senza problemi.

Ma lei è troppo agitata per guardarmi.

Un po' ci rimango male.

Infondo la capisco.

Anch'io ero agitato ai miei esami finali.

Nonostante fossi il migliore.

Le aspettative erano alte su di me.

Ricordo ancora Albus.

Mi aveva convocato la sera prima degli scritti.

Per rassicurarmi.

Per farmi l' in bocca al lupo.

Sapeva che fine avrei fatto.

Ne sono certo.

Ma aveva voluto vedermi lo stesso.

 

Ascolto Minerva spiegare le dinamiche della mattinata.

E' proprio la perfetta copia di Silente.

Dolce e severa.

Grande strega.

Le voglio bene.

Tanto.

Mi ha perdonato sempre.

Ogni volta che combinavo un guaio.

E ne ho combinati tanti.

 

“Buon lavoro”.

 

Il tempo era partito.

Gli esami erano ufficialmente iniziati.

Le penne d'oca vennero impugnate all'istante.

Gli occhi correvano veloci sulle pergamene.

Il silenzio era il padrone.

 

Spacca tutto, piccola” pensai abbastanza forte da arrivare alla sua mente.

 

Hermione alzò di scatto la testa.

Era seduta in seconda fila.

A destra.

Mi sorrise.

Le sorrisi.

 

 

 

 

 

 

POV HERMIONE

 

 

“Ginevra Weasley, fuori dal letto, ora!” urlai dai piedi del suo letto a baldacchino.

“Ancora cinque minuti...” sbiascicò rigirandosi.

“Ma sei pazza?! Dobbiamo scendere, ci sono gli esami!”.

“Tanto non li passo”.

“Eh no, dopo tutti gli sforzi fatti per recuperare le materie, ora ti alzi e andiamo!” la tirai per un braccio.

 

Finalmente in piedi aspettai che si sistemasse.

Nel frattempo scesi nella Sala Comune.

Alcuni ragazzi stavano ripassando al tavolo.

Mentre altri ripetevano camminando su e giù.

Vidi Neville seduto su una poltrona così lo raggiunsi.

 

“Ciao Nev, come ti senti?”.

“Male...” non aveva una bella cera.

“Non dire così, vedrai che andrà tutto bene”.

“Ho un vuoto mentale, e se non ricordassi nulla?”.

“Non succederà, e sai perchè? Perchè abbiamo combattuto una guerra, abbiamo lottato, e questi esami non ci abbatteranno”.

“Hai ragione...ce la faremo!”.

“Eccomi, andiamo a mangiare altrimenti non riuscirò ad affrontare questi esami” arrivò anche Ginevra.

 

Avevo tirato su il morale a Neville.

Ma la mia era una finta calma.

E se andassi incontro ad un fallimento?

Sento tutti gli occhi puntati addosso.

Hogwarts ha delle alte aspettative.

Sarò all'altezza?

Quanto vorrei affondare nel petto di Severus.

Inspirare il suo profumo.

Menta e Liquirizia.

E addormentarmi nel calore delle sue braccia forti.

 

“Herm...fermati un secondo” mentre raggiungevamo l'aula, Ginevra mi bloccò.

“Che c'è?”.

“Sono davvero pronta?” era la prima volta che la vedevo spaventata.

“Si, lo sei”.

“Non voglio deludere i miei genitori...non dopo la morte di Fred, non dopo tutto quello che abbiamo passato”.

“Non accadrà, passerai questi esami in modo brillante perchè sei una ragazza intelligente e perchè te lo meriti” l'abbracciai forte.

“Ti voglio bene”.

“Credimi, te ne voglio più io” le sorrisi.

 

Entrammo.

Prendemmo posto.

Io in seconda fila.

A destra.

Dietro di me Ginny.

Il cuore batteva a mille.

Le mani pizzicavano.

Ero in ansia.

Non mi guardai neanche attorno.

Preferii fissare il banco.

Aspettando il via.

E quando arrivò presi subito la penna in mano.

Lessi veloce il compito.

Artimanzia.

Ma sentivo una strana pressione nella testa.

 

Spacca tutto, piccola”.

 

Alzai d'istinto lo sguardo.

Severus mi stava fissando.

Era la sua voce.

Non la confonderei mai.

Gli sorrisi.

Mi sorrise.

Lo amavo.

Ora potevo cominciare.

Il mio futuro parte proprio da qui.

Da questo esame.

E nonostante tutto, lui era con me.

L'uomo della mia vita mi supportava.

Ma adesso basta pensare.

Devo concentrarmi.

Le domande non sono difficili.

Ho studiato per questo.

Sono stata lontana da Severus per questi esami.

Ne uscirò vittoriosa.

 

L'intera mattinata passò tra un compito e l'altro.

Finimmo poco prima di pranzo.

Ginevra era agitata per la prova pratica di pozioni.

Ma per il resto sembrava tranquilla.

Decisi di non ripassare durante l'ora di pausa.

Mi avrebbe fatta dubitare delle mie conoscenze.

Senza un vero motivo.

 

“Mione!” mi voltai verso la fonte di quel richiamo.

“Harry! Ron!” corsi ad abbracciarli.

“Non potevamo mancare proprio oggi” sorrise il rosso.

“Grazie...sono così tesa”.

“Tu sei pronta per questo esame fin dal primo giorno, sei sempre stata la migliore” mi rassicurò l'eroe del Mondo Magico.

“Non voglio deludere nessuno, solo questo”.

“Non succederà”.

“Ti conviene andare dalla tua fidanzata prima che le venga un collasso, è nell'aula di Incantesimi a ripassare con Luna”.

“Vado” Harry corse verso la sua meta.

“Allora, come ti senti alla chiusura di questo ciclo di vita?” Ronald Weasley era cresciuto, aveva messo la testa apposto.

“Bene”.

“Solo bene?”.

“Non sai quanto è scritta grande la parola bene nella mia testa! Sono successe così tante cose che non saprei da dove iniziare...tu ed Harry, le lezioni, Silente e la McGranitt, i guai, le avventure, i viaggi, i miei genitori, la Guerra...l'amicizia, il coraggio, la paura, il dolore e l'amore. Sono stati degli anni particolarmente pieni, ma sai una cosa? Tornassi indietro ripeterei tutto da capo, anche ciò che mi ha fatto più male perchè mi ha portata ad essere qui, ora”.

“L'amore?” di tutto il discorso, proprio quello voleva puntualizzare?

“Già...mi sono innamorata, ma non posso dirti altro, non ora almeno”.

“Chi è il fortunato?”.

“Lo scoprirai insieme agli altri”.

“Ma io voglio saperlo!”.

“Dai, non fare il bambino” lo presi per un braccio ridendo e lo trascinai a cercare Harry.

 

Il momento degli orali era arrivato veloce come un treno.

Uno ad uno gli studenti entravano nella Sala Grande allestita ad aula.

Una lunga fila di giovani maghi.

Ognuno con le sue paure.

Ognuno con le sue certezze.

Ognuno con un obiettivo.

Che sia una carriera, o una semplice vacanza.

Tutti meritavamo di uscire felici da questo pezzo di vita.

Da questa esperienza.

Alcuni più di altri.

Noi guerrieri.

Noi difensori della pace...

Meritavamo un futuro felice.

 

“Hermione Jean Granger”.

 

Andiamo a dimostrare che la guerra non mi ha cambiata.

Che non mi ha fermata.

Non mi ha macchiata.

Hermione Jean Granger è ancora la miglior strega della sua età.

 

 

 

 

POV SEVERUS

 

Gli esami si sono conclusi.

Le liste con le valutazioni stanno per essere appese in bacheca.

All'ingresso del castello.

Sono contento.

Questi esami non sono andati poi così male.

Un nome su tutti però spicca più degli altri.

Hermione Jean Granger.

Perchè lei è la migliore.

Lo sapevamo già dai suoi primi giorni in questa scuola.

Non era un talento naturale.

Di più.

Era intelligente, brillante.

 

Sto passeggiando nel mio ufficio.

Su e giù.

Da ormai un'ora.

Dalla cattedra alla porta.

23 passi.

Li ho contati.

Sono agitato.

Lei non è ancora arrivata.

Che abbia cambiato idea?

Non può essere.

Io la amo.

E so che anche lei prova qualcosa per me.

Non può essere stata tutta una bugia.

Un'illusione.

Hermione arriverà.

Varcherà la soglia con quel suo sorriso dolce.

Se non lo facesse morirei.

Mi sarei fidato della persona sbagliata.

Di nuovo.

Ne uscirei distrutto.

Rimarrebbe soltanto il coraggio di averci provato.

Ad amare.

Ad avere sentimenti veri.

 

La porta si spalancò all'improvviso.

Con un tonfo sbattè contro la parete di pietra.

E lei è lì.

Ferma.

Immobile.

Spero non sia solo un sogno.

Non dice niente.

Faccio qualche passo nella sua direzione.

 

“Fermo” mi blocca con un gesto della mano.

“Hermione...”.

“Tu adesso mi ascolti, okay?” il tono è stranamente disteso.

“Va bene” ho paura, per la prima volta.

“All'inizio di quest'anno non volevo neanche tornare qui ad Hogwarts, non credevo alla frase che tutti mi ripetevano come una sorta di mantra...Hogwarts è casa, Hogwarts è casa. La guerra aveva spazzato via quei ricordi felici di tre bambini che combinavano guai e ridevano molto..aveva lasciato soltanto sangue e dolore. Non ho avuto neanche il coraggio di restare ad aiutare con i lavori di ristrutturazione, buffo no? Sono una Grifondoro, dovrei avere coraggio da vendere. Però ho preso quel treno rosso scarlatto e sono tornata. Tutti si comportavano come se nulla fosse successo, come se in quella stessa Sala Grande in cui stavamo cenando non ci fossero mai stati i cadaveri di Fred, di Remus, di Tonks, di Lavanda. Ma non ero la sola ad avere avuto quell'impressione, no, non ero sola...c'eri tu. Io penso che la nostra sofferenza si sia mescolata quella sera sulla Torre di Astronomia, io credo che da quel momento ci appartenevamo...nonostante tutto. Hai capito bene, io ti appartengo come tu appartieni a me. In questo anno siamo cresciuti insieme, abbiamo ritrovato la fiducia e superato il dolore. Severus, tu mi basti...io non voglio nient'altro se non starti affianco, viverti. L'ultimo mese è stato duro, avrei voluto buttare tutto all'aria e correre tra le tue braccia ogni volta che ne avevo la possibilità ma mi sono sempre trattenuta perchè non volevo farti perdere il lavoro, quello stesso lavoro che svolgi come fosse la cosa più bella del mondo. Sev, io so che non hai avuto una vita facile, felice...Io nei tuoi occhi lo leggo, vorresti aver avuto un Natale non tanto per un regalo ma per sentirti un regalo, che per qualcuno vali e sei il diamante più raro. Per me sei questo, questo e molto altro*”.

 

Sono senza parole.

Pietrificato.

E' la dichiarazione d'amore più bella che abbia mai sentito.

Hermione è una donna così speciale.

Unica.

Mi sento amato.

Completamente.

 

“Ti amo” dico incollando i miei occhi ai suoi.

 

 

 

 

POV HERMIONE

 

 

“Ti amo” dice incollando i suoi occhi nei miei.

 

Tutto succede velocemente.

Fa uno scatto verso di me.

Le sue labbra sulle mie.

Aspettavo questo momento da troppo tempo.

Ci baciamo.

Assaporo le sue labbra.

Come se fosse acqua.

Ed io un assetata nel deserto.

Severus è la mia acqua.

La mia vita.

 

“Pensi davvero tutto quello che mi hai detto?” sussurra appoggiando la sua fronte alla mia.

“Ogni singola parola”.

“Perchè hai scelto proprio me?”.

“Perchè ti amo”.

“Oltre ogni pregiudizio? Sai che non sono stato una bella persona”.

“Ti amo, oltre qualsiasi cosa ti stia frullando per la testa” sorrido.

 

Vedo qualcosa scendere sulla sua guancia.

Una lacrima.

Sta piangendo?

Severus, non nascondere le lacrime.

Che tanto scendono in basso.

 

“Ti va di scappare con me?” gli dico facendogli alzare lo sguardo.

“Si”.

“Prima però devo fare una cosa...e tu ne fai parte, andiamo” lo prendo per mano prima di uscire.

 

Devo dirlo ai miei amici.

Anche loro sono parte della mia vita.

Sono tutti fuori in giardino.

Harry e Ginny.

Ron.

Neville e Luna.

Ci sono anche la McGranitt e Hagrid.

Devono sapere.

Magari all'inizio storceranno il naso.

Ma poi saranno felici per me.

Per noi.

 

“Ragazzi, preside...” richiamai la loro attenzione.

“Mione...” lo sguardo di tutti ricadè sulla mia mano intrecciata a quella di Severus.

“Io e Severus stiamo insieme, ho trovato l'amore oltre che l'amicizia in questa scuola...in questa casa” sorrisi.

 

Seguì un silenzio imbarazzante.

Soprattutto da chi ne era all'oscuro.

Ginevra e la preside avevano sguardi dolci.

 

“Io mi fido” parlò per primo Harry.

“Grazie Potter” gli strinse la mano l'uomo al mio fianco.

“Mione, tu sei felice?” mi domandò Ron.

“Si”.

“Allora lo sono anch'io”.

“Se le farà del male, in qualsiasi modo, sappia che avrà questo intero gruppo di persone alle calcagna, chiaro?” lo avvertì la rossa.

“Signorina Weasley, ho afferrato il concetto...ma state pure tranquilli, non le farò mai del male”.

“Sei stato avvertito ragazzo mio” sorrise Minerva.

“Adesso che facciamo, festeggiamo?” ci girammo tutti verso Neville che aveva fatto apparire una bottiglia di acquaviola.

“Decisamente, sì” commentò Ron facendo ridere tutti.

 

Restammo in riva al Lago Nero.

Per ore.

Finchè non calò la sera.

Erano tutti felici.

Severus restò quasi sempre in silenzio.

Ma sapevo che anche lui era contento.

 

“Andiamo dentro, è ormai ora di cena” disse Neville passandosi le mani sui pantaloni.

“Possiamo rimanere a cena, preside?” chiese Harry.

“Certo, potete restare anche a dormire” sorrise materna la donna.

“Noi...non resteremo, abbiamo altri progetti”.

“Cioè?” Ginny era la più curiosa.

“Dobbiamo recuperare del tempo perso, vi manderò un gufo” sorrisi guardando il mio uomo.

 

Con un incantesimo preparai le valigie.

Giusto l'indispensabile.

Tutto il resto lo spedirò nella mia vecchia casa, a Londra.

 

“Te lo richiedo, puoi ancora rifiutare, vuoi scappare con me?”.

“Con te ci verrei anche in capo al mondo”.

“Ti amo, Sev”.

“Ti amo, piccola So-Tutto-Io”.

 

 

 

 

 

*Poesia senza veli, Ultimo. (La stavo ascoltando e niente, quelle parole calzavano a pennello così le ho riutilizzate).

 

 

ANGOLO AUTRICE:

 

A voi l'ultimo capitolo, quello che vi ho fatto aspettare per mesi ma spero ne sia valsa la pena. Ci tengo a spiegare che non l'ho fatto uscire così tardi per scarsità di idee o altro, solamente che ogni volta che leggevo quello che avevo scritto mi rendevo conto che era noioso, che non era all'altezza degli altri capitoli...che era mediocre. La mediocrità non piace a nessuno, è una situazione di stallo che non fa mai bene. Con questo non voglio dire che la mia storia sia la nuova Divina Commedia, per carità, ma per me è come un figlio. Mi sono impegnata molto in questo racconto e per questo porto molto rispetto alle parole, ai personaggi.

'Oltre' è conclusa, uscirà un capitolo di epilogo, ma è comunque conclusa. E' stato un bel percorso, ringrazio tutti già da questo momento per l'affetto dimostrato con commenti, stelline e quant'altro. Ringrazio sia i lettori di Efp che quelli di Wattpad ♥

   
 
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