Anime & Manga > Il grande sogno di Maya
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Autore: LatazzadiTea    12/09/2018    2 recensioni
Dal testo: Maya non riusciva ancora a crederci: era in viaggio verso Izu. Verso un sogno che si realizzava, ma di cui ancora non conosceva il finale.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Masumi Hayami, Maya Kitajima
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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“Hayani-san lei...lei è...” nonostante sapesse perfettamente che Masumi era il suo adorato ammiratore, vederlo finalmente rivelarsi le fece ugualmente effetto.

“Si Maya, sono io quella persona ...” rispose Masumi con evidente imbarazzo.

Il tempo sembrava essersi fermato per entrambi; lui col braccio teso verso di lei, e lei con le mani strette al freddo legno che ancora era le permetteva di stare in piedi. Si guardarono stupiti di trovarsi davvero una di fronte all'altro in quella situazione. Masumi doveva aver pensato che la sua reazione fosse dovuta alla sorpresa, in realtà non era così. Maya aveva così ardentemente desiderato rivederlo, che il suo cuore non aveva resistito a quell'emozione così forte. Ogni fibra del suo giovane corpo tremava, mentre le gambe stentavano a sorreggerla.

Non voglio più mentirti...

Devo dirti la verità! Devo farlo, pensava Maya, incapace di emettere un suono. Per quanto si fosse sforzata, di fronte al suo amato donatore di rose scarlatte non era riuscita a dire una parola. Era stato lui a prenderla gentilmente per un braccio, invitandola ad entrare. Maya lo aveva seguito tesa come una corda di violino, doveva calmarsi e ritrovare un po' di lucidità al più presto. Continuò a camminare come un'automa mentre entrava in quella casa sola e del tutto esposta, fino a che, sempre guidata da lui, non arrivarono alla grande terrazza affacciata sul mare. Masumi aveva avuto la bella idea di preparare un delizioso tavolo per il tè, e la fece accomodare.

“ Ne vuoi? Ĕ della qualità che ti piace di più!” Esordì lui versandone una tazza nella preziosa porcellana.

“Si grazie, volentieri..." rispose Maya, iniziando lentamente a rilassarsi.

Era tutto così surreale, strano e allo stesso tempo sorprendente, talmente meraviglioso da non saperlo spiegare.

“Il viaggio è stato piacevole?” Le domandò ancora Masumi.

Era stranamente calmo mentre dalla tazza beveva un altro sorso.

“S-Si, molto. la macchina è davvero comoda...” balbettò lei senza avere il coraggio di alzare lo sguardo.

“Immagino ti sentirai confusa... delusa, magari, anche arrabbiata. Ma se vorrai ascoltarmi, se mi farai l'immenso favore di farlo Maya, ti spiegherò ogni cosa... " aggiunse Masumi, scrutandone ogni impercettibile espressione.

Era logico che non capisse il suo comportamento: in passato l'avrebbe certamente aggredito e riempito d'insulti, mentre ora, l'unica cosa che le importava era gettarsi fra le sue braccia e dimenticare ogni cosa, perfino di chi fosse.

“Scusami ti prego, scusami per non avertelo detto prima. Per avertelo nascosto così a lungo, sapevo che non avresti mai accettato il mio aiuto visto quanto mi detestavi. Volevo che realizzassi il tuo sogno Maya, così ti ho mentito. E anche se ora mi odierai per questo, sono felice di averlo fatto! " Disse poi lui di getto, perdendo del tutto il suo proverbiale aplomb.

I giochi erano fatti, le carte scoperte. Masumi aveva gettato la maschera e ora toccava a lei rispondere. Quando finalmente alzò gli occhi pieni di lacrime su di lui, Masumi le prese la mano fra le sue, stringendola forte. Quelle mani così grandi e accoglienti, le sue mani. Era tutto scomparso in quel momento, come poteva fingersi sorpresa e delusa, scioccata o triste? Come poteva fargli credere di essere totalmente allo scuro e recitare quella parte? Quella che aveva di fronte era la vita reale, non una finzione. Ma cosa avrebbe pensato Masumi di lei se avesse saputo che era al corrente di tutto?

“No Hayami-san, io non la odio affatto, e lei questo dovrebbe saperlo molto bene... ” gli rispose Maya, baciando quella grande mano calda con dolcezza. Immediatamente lui si ritrasse, chiaramente stranito.

Quella reazione per Maya fu più dolorosa di un pugno allo stomaco.

“Mi aspettavo fuoco e fiamme da parte tua, una valanga d'insulti, non so'... anche meritati dopo il nostro ultimo incontro, e invece... Mi ero preparato un bel discorso, ma credo che a questo punto sia del tutto inutile...” reagì lui confuso.

“L'ho sperato con tutto il cuore che fosse lei quella persona, sul serio, l'ho desiderato con tutto il mio cuore, Hayami-san. È per questo che io non...”

Si era gettata disperata fra le sue braccia come aveva fatto al porto poco tempo prima, ma se quel giorno Masumi aveva ricambiato con slancio il suo gesto, ora semplicemente la sosteneva, cercando di tenerla lontana dal suo petto. Sebbene non comprendesse il motivo di un tale cambiamento, Maya non cercò di forzarlo. Riuscì a calmarsi solo dopo pochi minuti, senza sapere cosa sarebbe accaduto da quel momento in poi. Seguendo l'istinto si staccò da lui di scatto, urtando involontariamente il tavolo. Goffamente aveva fatto cadere a terra una tazza del prezioso servizio, rovesciandone tutto il contenuto sul pavimento. Quel tonfo sordo si perse nel vento, e lei rimase immobile per un istante mentre lui la guardava attonito. Dal mare spirò una folata di vento che le scompigliò i capelli, e si sentì il rumore della risacca che si infrangeva sulla spiaggia. Si sentì morire di vergogna e reagì con rabbia, malgrado non volesse farlo.

“È per questo che ha voluto incontrarmi proprio adesso?Per dirmi che quello che provo per lei è sbagliato? Lo sa', sono alquanto confusa... La persona che ho tanto ammirato in questi anni e alla quale devo tutto, è qui, difronte a me, eppure, non la riconosco affatto...” Maya s'interruppe per riprendere fiato.

Era davvero tutto un errore, tutto, non era così che aveva sognato quell'incontro. Si voltò, era meglio lasciar perdere. Non voleva più sapere e vedere nulla, il suo cuore non poteva accontentarsi delle briciole. Lei voleva tutto, e se non poteva averlo, allora non voleva niente.

“Aspetta, non è in due parole che ti posso spiegare. Dammi la possibilità di farlo Maya, ho bisogno che resti. Dimmi che rimarrai ad Izu con me ti supplico, non andartene, non in questo modo.” La pregò Masumi.

“Dovrei restare per essere trattata con sufficienza dalla persona che amo, è questo che vuole? Non le sembra di pretendere troppo da me?” gli chiese andando dritta al punto.

Ne era seguito un'imbarazzante silenzio, non era così che aveva sperato andassero le cose.

“Non pensare che non mi senta lusingato dal tuo affetto particolare, e credimi, anch'io ti voglio molto bene. Molto di più di quanto immagini ragazzina..” replicò lui turbato.

Il dolore nella voce di Masumi la riportò indietro da quel vortice di puro egoismo e rabbia da cui era stata sopraffatta, facendola ripensare alle parole della signora Tsukikage. Lui soffriva, forse ne era innamorato, forse non lo era, in ogni caso le voleva bene, era innegabile. Se lo amava davvero, doveva accettare la possibilità che Masumi non provasse i suoi stessi sentimenti. Doveva dimenticare l'amore di Musumi Hayami come uomo, e accettare solo quello profondo, sincero e disinteressato del suo adorato donatore di rose? Avrebbe indossato la sua maschera migliore per scoprire se era davvero tutto quello che le restava, anche se farlo l'avrebbe fatta soffrire moltissimo.

“Restare è il minimo che possa fare dopo il suo invito: accettarla come fan e ammiratore, è già più di quanto una persona come me potesse sperare..." gli rispose infine.

Masumi sorrise amaramente. Aveva ottenuto quello che voleva. Ma era davvero ciò che desiderava? Ovviamente no. Aveva promesso ad Hijiri di essere completamente sincero e di vivere seguendo solo il cuore, non la mente. Invece, aveva permesso di nuovo alla parte razionale del suo cervello di prendere nuovamente il sopravvento.

“E la prego, mi perdoni per la scenata di prima. Le prometto che non accadrà mai più.” Aggiunse Maya, asciugandosi le lacrime che a stento riusciva a trattenere.

“Vuoi vedere la casa?” Le chiese d'improvviso lui, quasi ignorando tutto.

“Si, volentieri!” Gli rispose Maya sforzandosi di accennare un sorriso.

Cambiando discorso Masumi aveva cercato di farsi forza e riordinare le idee, sapeva di star sbagliando con Maya, e doveva rimediare. Avrebbe cercato di trovare il coraggio di dirle la verità, glielo doveva. Come avrebbe potuto perdonarlo di aver gettato via quell'unica possibilità di salvezza e felicità che entrambi meritavano di avere? Voleva essere felice, e poteva esserlo solo a fianco della persona che amava davvero, la sua piccola Maya.

                                                                                                               
                                                                                                               

La villa di Izu era davvero splendida; arredata con eleganza e gusto, completamente all'occidentale, anche se era stata costruita sulle rovine di un antico tempio. Al piano superiore cerano due camere da letto uno studio e un bagno, Maya notò che solo quello, era grande come il soggiorno di casa sua. La tensione sembrava finalmente scemata, fra loro era tornato il sereno anche se era solo apparenza. Non voleva rovinare le cose, anche perché quel poco tempo concessole poteva essere l'ultimo, e non voleva sprecarlo. Maya si era offerta di ripulire il terrazzo dopo aver versato inavvertitamente il tè, ma essendo l'ospite d'onore Masumi non le permise di muovere un dito. Era quasi sera quando scesero alla spiaggia, l'aria si era ormai rinfrescata, e per un breve tratto camminarono in silenzio. Maya cercò di concentrarsi sulla piacevole sensazione che le dava camminare a piedi nudi sulla sabbia ruvida e bagnata; era esattamente come se l'era immaginato e sorrise felicemente, come un bambina. Purtroppo però, non pote ammirare i piccoli granchi di cui Masumi le aveva tanto parlato, a quell'ora erano già rientrati nelle loro tane, al sicuro fra gli anfratti degli scogli e delle rocce vicine al bagnasciuga. La costa in quel punto era suggestivamente selvaggia, e il tramonto fu' uno spettacolo indimenticabile.

“Penso a quanto sono stata sciocca in questi anni... Non riesco ancora a credere che dietro quelle meravigliose rose scarlatte e a tutti quei regali, ci fosse lei! ” Esordì all'improvviso lei.

Sebbene lo sapesse da tempo, quel momento era stato comunque immensamente emozionante. Infondo, quando l'aveva scoperto, aveva veramente stentato a crederci.

“Avrei voluto essere del tutto sincero con te, ma come sai bene, sono il presidente della Daito e tu la pupilla della signora Tsukikage. Non proprio un connubio ideale... Sapevo che avevi bisogno di una mano, e anche se ero interessato alla dea scarlatta, con te ho seguito solo il mio cuore Maya. Avevo già capito le tue potenzialità come attrice, modestamente, me ne intendo... ”rispose Masumi accennando a un piccolo sorriso.

Pensava a quegli anni con un pizzico di nostalgia, a come fosse tutto più semplice allora. Se solo avesse avuto la forza di aspettare. Se solo avesse avuto il coraggio di dirle tutto prima, forse...

“Non mi domandi nulla? Non c'è niente che vuoi sapere sugli ultimi avvenimenti?” Le chiese poi.

Parlava delle fotografie strappate e di quell'ultima rosa scarlatta nella lettera in cui le diceva addio, o dell'Astoria e del suo ripensamento sul suo matrimonio con Shiori?

La risposta non arrivò e Masumi si fermò, stupito da tanto buon senso. Già, Maya era davvero cresciuta, e non solo fisicamente. Doveva dirle di Shiori ? La conversazione era tornata inevitabilmente sul personale, e questo lo mise di nuovo in agitazione.

“Maya, è perché ti ho protetta quella sera che dici di amarmi?” Le domandò all'improvviso.

“Le sembrerà strano, ma provo qualcosa per lei da molto tempo. Essermi resa conto che la maggior parte delle cose di cui la incolpavo erano sciocchezze, e che in realtà lei non avesse fatto altro che fare il suo lavoro, mi ha aiutata ad aprire gli occhi. È così ho capito, che ho potuto vedere la meravigliosa persona che era veramente Hayami-san...”

In parte ciò che gli stava dicendo era vero. Si sentì una sciocca a vederlo così cupo e pensieroso, forse si chiedeva cosa in effetti avesse visto in lui dato che in passato lo aveva odiato così tanto da definirlo addirittura il suo nemico numero uno.

"Non sono affatto la persona meravigliosa che credi..." ammise lui, rifugiandosi nuovamente nel suo silenzio.

"Quello che ha fatto per me dice il contrario, anche adesso, mentre la guardo, riesco a vedere oltre la maschera che ancora indossa!" replicò Maya arrossendo.

Masumi non si rendeva conto dell'effetto che un uomo come lui poteva avere su una donna, non capiva quanto fosse attraente e incredibilmente bello. Anche in quel momento, con i piedi scalzi e l'orlo dei pantaloni fatti su alla bene meglio e i bottoni della candida camicia slacciati, che rivelavano un petto liscio ampio e muscoloso. Per non parlare di quel viso scolpito, reso ancor più sexy dall'ombra accennata della barba che stava ricrescendo, o di quegli occhi, verdi e lucenti come smeraldi incastonati.

Distolse lo sguardo per nascondere il rossore e il turbinio di sensazioni che la sua vicinanza le provocava, si sarebbe aspettata una risposta, ma lui restò nel suo mutismo. Si chinò a raccogliere una conchiglia semi nascosta dalla sabbia mentre ritornavano verso la villa, stava facendo buio, ormai si era fatto tardi.


 
   
 
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