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Autore: Freya90    14/09/2018    1 recensioni
Vampire!Sasuke x Vampire!Naruto
Naruto Uzumaki è un semplice studente all'ultimo anno di liceo, dalla vita tranquilla e monotona. Arriverà uno studente straniero a sconvolgerla del tutto: Sasuke Uchiha, dalla bellezza quasi innaturale, che gli rivelerà le sue vere origini: la sua adozione. I due giovani ragazzi avranno, inoltre, il compito di riportare la pace tra gli Uchiha e gli Uzumaki: i due clan di vampiri più potenti, con la loro unione, promessa sin dalla loro nascita.
Genere: Romantico, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Altri, Naruto Uzumaki, Sabaku no Gaara, Sakura Haruno, Sasuke Uchiha | Coppie: Naruto/Gaara, Naruto/Sasuke
Note: AU, Cross-over, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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La prima volta che lo vidi, una nebbia tetra e pesante avvolgeva i campi di grano e le sue lunghe dita avanzavano strisciando fra gli steli ormai privi di vita. Era mattino presto, dopo un giorno di vacanza. In piedi, alla fine del vialetto dissestato che collegava la fattoria della mia famiglia alla strada principale che portava in città, aspettavo l'autobus, assorto nei miei pensieri.

Pensavo a quante volte lo avevo aspettato nel corso degli ultimi dodici anni e, così, tanto per passare il tempo, facevo mentalmente il conto come ogni bravo studente di matematica avrebbe fatto. Fu allora che lo vidi. E all'improvviso quella striscia di asfalto che mi era così familiare mi apparve terribilmente sinistra. 

Era lì, ai piedi di una quercia, sull'altro lato della strada. Aveva le braccia incrociate.

I rami più vecchi e malridotti dell'albero gli si agitavano intorno, come se volessero cullarlo fra tutte quei rami, quelle foglie e quelle ombre. Una cosa si distingueva perfettamente però: indossava un lungo cappotto nero, molto simile a un mantello, a esser sinceri.

Avvertii una fitta al petto e deglutii rumorosamente. Chi mai se ne starebbe sotto un albero, all'alba, nel bel mezzo di niente, con indosso un mantello nero?

Si accorse che l'avevo notato, perché per un istante vacillò, indeciso se andarsene o restare. O forse se attraversare la strada. Ero completamente da solo. Quel pensiero mi colpì solo allora, in pieno viso.

Mi guardai intorno con il cuore in gola. Ma dove diavolo è finito l'autobus? E perché mio padre ha sempre fatto così tanto affidamento sui trasporti pubblici? Perché non posso avere una macchina come tutti quelli dell'ultimo anno? No, io no, io devo "farmi dare un passaggio o andare a piedi" per non aggravare l'inquinamento. 
Durante il preziosissimo istante che sprecai per inveire mentalmente contro mio padre, lo sconosciuto si era davvero mosso verso di me, uscendo dall'ombra dell'albero e per un attimo, proprio mentre l'autobus, grazie al cielo, si arrampicava sulla salita, a circa cinquanta metri da me, mi sembrò di sentirlo pronunciare: - Naruto -.

Ma forse me lo immaginai soltanto, perché il suono di quella parola annegò nello stridore delle ruote dell'autobus sull'asfalto bagnato, nello sbuffo del suo motore e nel cigolio delle porte che il caro Choza Akimichi stava spalancando per lasciarmi salire. Adorato, adoratissimo autobus. Mai stato così felice di salirci.

Col suo solito e basso tono di voce - giorno, Naru -, il signor Choza mise in moto e io con passo instabile mi avviai in fondo in cerca di un posto libero o di una faccia amica in mezzo a quei ragazzi assonnati.

Scorsi un posto libero in fondo e mi lasciai cadere sul sedile con un sospiro di sollievo. Forse avevo esagerato. Forse avevo lasciato correre un po' troppo l'immaginazione, oppure era stato il film horror di ieri notte.

Ma forse quello sconosciuto voleva davvero farmi del male... Mi voltai per guardare fuori dal finestrino posteriore e mi si fermò il cuore.

Lui era ancora lì, in mezzo alla strada, con i suoi anfibi ben piantati su entrambi i lati della linea gialla dell'autobus. Aveva le braccia ancora incrociate e fissava il mezzo che si allontanava. Fissava me.

- Naruto... -

Mi stava davvero chiamando?

Cosa voleva da me?
  
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