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Autore: Mikarchangel74    16/09/2018    0 recensioni
Ed essi l'accettarono: un'umana con poteri speciali allevata e cresciuta in una colonia di draghi.
Genere: Avventura, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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~~Rastus K. Baker, un potente mago del Regno di Ogg voleva un erede, ovviamente maschio per poter tramandare la sua conoscenza ed il suo influsso magico. Il piccino un giorno sarebbe succeduto al padre divenendo a sua volta il più forte e temuto mago del Regno.
Fato volle che la dolce moglie di Rastus, Amandine, che a differenza di lui non possedeva doti magiche ed aveva un cuore puro e sensibile, desse alla luce una bimba. Il mago si sdegnò, non osò rivolgere alla piccina avvolta in fasce nemmeno uno sguardo. Si rinchiuse nel suo laboratorio pieno di ampolle e grossi tomi, ricolmo di odio verso quel piccolo esserino appena nato e sua moglie.
Col passare del tempo l'idea di aver generato una bambina divenne per lui una vera e propria ossessione nella sua mente esaltata. Immaginava che il popolo ridesse al suo passare. Così una notte decise di far sparire la causa della sua angoscia. Prese la bimba che ormai aveva già un anno, avvolta nelle coperte della sua culla, l'adagiò in un grosso cesto di giunchi intrecciati e la portò fino alle Paludi di Dekkar, dove viveva una creatura perfida e solitaria, fatta della materia delle paludi stesse. Rastus aveva fatto sparire in questo modo molte cose e persone che non gli erano andate a genio in passato.
Così abbandonò la piccina sulla fredda e umida terra vicino ad un acquitrino maleodorante. La bimba dopo poco, colta da freddo, cominciò a piangere, ma ormai era sola, abbandonata al suo orribile destino.
Quel pianto fù udito dalla creatura che, dalle profondità della terra melmosa, cominciò a risalire velocemente per divorarla. Sbucarono dapprima le grandi e lunghe braccia che colavano fango quindi si erse il corpo della creatura. La testa e il corpo erano un tutt'uno e, come una grande macchia d'inchiostro, torreggiò sulla piccina, con la bocca spalancata satura di piccoli denti appuntiti gialli e sporchi. La creatura era priva di occhi. Lanciò un gorgoglio rauco e si avventò sul tenero bocconcino, ma qualcun altro aveva assistito a tutta la scena, fin da quando la cesta era stata posata a terra e, non avendo saputo resistere a quel pianto disperato, aveva deciso di accorrere. Lanciandosi in picchiata e frenando la discesa poco prima di toccar terra, raccolse la piccola cesta con 2 artigli stringendola delicatamente nella possente zampa riprese velocemente quota, sottraendo così la preda alla famelica creatura che ringhiò tutta la sua indignazione.
Maggie una giovane dragonessa dalle squame di un bel color magenta, desiderosa di scoprire il mondo e restia al rispetto delle regole della colonia che vietavano di uscire dai propri territori, atterrò al centro della radura dove molti suoi simili stavano godendosi una pennichella, sotto i primi raggi del sole mattutino. Con delicatezza posò il cesto sul terreno. La bimba nel frattempo s'era addormentata, cullata dal movimento del volo della dragonessa e riposava tranquilla.
"Maggie! Dove sei stata?" Una voce imperiosa alle sue spalle la fece trasalire, sapeva già di chi si trattava conosceva bene quella voce. "Papà." Si voltò ed abbassò la testa in segno di sottomissione, dopo tutto Drac Falu-Rodfarg oltre ad essere suo padre, era anche il Drago alfa. Lui la guardò accigliato poi però la sua attenzione fu attratta da quel piccolo oggetto che odorava di esseri umani. Allungò il collo per osservarlo più da vicino e scattò indietro quando si accorse chi c'era all'interno. "Maggie, ma che ti è saltato in testa?!" Gridò andando su tutte le furie. "E' un essere umano! A noi è proibito interagire con gli uomini!" E fronteggiò la giovane spostandosi nervosamente da una zampa all'altra, frustando l'aria con l'enorme coda. Maggie spiegò ciò che aveva visto e dove l'aveva trovato, mentre altri draghi incuriositi da quel gridare, s'avvicinavano e si disponevano a cerchio. "Non potevo lasciarlo lì. E' solo un cucciolo e piangeva" Continuò Maggie cercando di convincere suo padre che scaricava il proprio disappunto raspando il terreno con la zampa anteriore.
"Sei sempre stata un drago dal cuore compassionevole figlia mia" Raja-Rose, una dragonessa di un bel colore rosa tenue, si avvicinò con passo lento e dopo aver strofinato dolcemente il muso contro quello della figlia in un gesto d'affetto, si affacciò sul cesto per osservare il cucciolo d'essere umano "E' così piccola ed indifesa.." Disse fra sé e sé.
"Rastus l'ha abbandonata.." A queste parole un brusio d'agitazione si sollevò tra i draghi presenti, anche Falu-Rodfarg ebbe un fremito di rabbia. Gli tornarono alla mente vecchi ricordi della ferocia del mago. Draghi ridotti in fin di vita o mutilati per colpa dei suoi esperimenti. Poi fu distolto dai suoi pensieri da un suono dolce, come il pigolio di un uccellino. Guardò sotto di sé e si accorse che la bimba s'era svegliata, si era affacciata al cesto e cercava di scavalcarne il bordo. A causa del peso tutto su un lato il cesto si rovesciò, ma la piccina affatto spaventata, aveva ripreso un po' d'equilibrio ed ora stava cercando di arrampicarsi su un dito della sua enorme zampa e rideva felice.
I draghi risero per la dolcezza di quella minuscola creaturina affatto spaventata da tutti quei grossi rettili e Raja-Rose, riavvicinò il muso, che la bambina abbracciò, lasciando la presa dalla zampa. "E adesso che ne sarà di questo cucciolo?" Domandò lanciando uno sguardo di straforo a Drac.
"Da sola morirà sicuramente.." Sottolineò Maggie e calò il silenzio, mentre tutti i draghi presenti attesero una risposta dal drago alfa. Raja-Rose dette una leggera spallata al compagno "E dai! La alleveremo noi e..." Falu-Rodfarg la interruppe serio "..E non avrà mai un compagno per la vita, non si farà mai un proprio gruppo e non potrà avere dei cuccioli..Magari si sentirà emarginata..si vedrà diversa da noi e ci chiederà spiegazioni.. Cosa le diremo? Ormai sei una di noi e non ti è permesso interagire con i tuoi simili?" Fece una pausa e la guardò tristemente "Si sentirà nostra prigioniera.."
"Dodger le può sempre cancellare la memoria, la riporteremo tra gli umani e lì ricomincerebbe una nuova vita" Azzardò Violet una draghetta adolescente.
"Non mi sembra proprio una buona soluzione." Ribadì serio Falu-Rodfarg scuotendo il grosso testone pieno di aculei frontali e cervicali.
"Ma non facciamo congetture, non possiamo sapere come crescerà e cosa vorrà." Proferì Raja-Rose. La bimba intanto cercava di conoscere tutti i draghi colorati lì presenti, allungando le braccine in alto verso i musi che la scrutavano da svariati metri sopra di lei e abbracciandoli ogni volta che qualcuno l'accontentava.
D'un tratto Solidago, la dragonessa più anziana della colonia e la più saggia gridò allegra "Vuole stare con noi!!" Tutti l'osservarono. Era noto che Solidago avesse il potere di percepire i pensieri di qualsiasi creatura. "Continua a ripetere che ci vuole bene e non vuol esser abbandonata nuovamente." La bimba adesso guardava Drac Falu-Rodfarg, come se sapesse di cosa stavano discutendo e sperava in una risposta positiva. Lui si sentì gli sguardi di tutti addosso, fissò serio la piccina e Solidago, poi sospirò e disse "E sia dunque. Rimarrai con noi per ora e vedremo come e cosa ci presenterà il futuro."
Tutti i presenti lanciarono sbuffi di gioia e la bimba tornò ad abbracciarli uno per uno sul naso per farci conoscenza. Ogni drago si fece toccare e l'annusò, per imprimere l'odore della bimba nella memoria, intanto la vecchia dragonessa gialla si avvicinò a Falu-Rodfarg sussurrandogli "Ho sentito qualcos'altro in lei .. " osservò valutando ciò che aveva sentito "E' stato qualcosa di sfuggente, ma credo d'aver sentito forze magiche attorno a questa creatura." Entrambi i draghi rimasero a guardare quell'esserino che, incerto ed audace, si spostava tra i giganteschi rettili.
"Ti chiamerò..Mal FAasun Jul che significa piccolo essere umano impavido!" Ringhiò felice Maggie e subito suo padre aggiunse redarguendola "Maggie, adesso lei è sotto la tua protezione e cura, visto che l'hai portata qui tu." Maggie saltò felice sentendosi orgogliosa e facendo tremare la terra. "Forse ci vorrà un nome più corto e adatto alla sua specie" Consigliò Raja, così Maggie dopo averci rimuginato un po' su disse "Kira! Ti chiameremo Kira."
Finito di abbracciare una cinquantina di musi, la bimba si accorse che ne era rimasto uno un po' in disparte. Un grosso drago nero punteggiato di rosso, dagli occhi inquieti e rossi come il fuoco. La piccina fu percorsa da un brivido, quel drago le piaceva poco o forse era lei che non piaceva a lui. Sì sentiva intimorita, ma gli si avvicinò ugualmente per conoscerlo. Lui socchiuse gli occhi fissandola dall'alto, con espressione feroce. Kira esitò.
La maggior parte dei draghi s'era già allontanato tornando ai propri bisogni e doveri, ma i presenti seguirono la scena tesi e silenziosi.
Quel drago si chiamava Stone Black ed era stato sempre il pensiero di Falu-Rodfarg. Era un drago piuttosto solitario, se poteva faceva scherzi di cattivo gusto e dispetti agli altri della colonia. Drac avrebbe dato qualsiasi cosa per sapere cosa stesse rimuginando.
Alle volte spariva per mesi e nessuno sapeva cosa facesse o dove fosse.
"Suvvia Stone, non avrai mica paura di un esserino così piccolo." Scherzò Raja-Rose e lui la fulminò con uno sguardo, poi anche lui abbassò l'enorme testa per farsi toccare il muso dalla bambina, che lo fece con un certo timore, osservando le lunghe ed appuntite zanne che spuntavano dal labbro superiore. Quindi tornò velocemente tra le possenti zampe della dragonessa e di Maggie, dove si sentiva decisamente più sicura. Accorgendosi del timore della bimba riguardo al grosso drago nero, Drac Falu-Rodfarg le spiegò "Stone black è un po' solitario e scorbutico.." Lanciò uno sguardo ammonitore al drago ".. Ma non è cattivo .. Adesso andiamo, avrai fame, vediamo cosa possiamo trovarti." Si avviarono verso la propria tana, in una cavità della montagna.

Gli anni cominciarono a trascorrere e Kira iniziò la sua nuova esistenza, adeguandosi più che poteva alla vita ed alle esigenze della colonia.
Giocava assieme ai cuccioli dei draghi, apprendeva assieme a loro lezioni di vita e di sopravvivenza, imparava a distinguere piante, erbe, arbusti, bacche e frutta commestibili da quelli velenosi, faceva conoscenza con gli abitanti della valle e della foresta del vasto territorio draconico; Raja-Rose rimase affascinata dalla facilità con cui Kira riusciva ad avvicinare gli animali, anche quelli più selvatici come le volpi e scoiattoli o quelli più riservati e difficili da vedere come gli unicorni. Kira era particolarmente attratta da quest'ultimi, per il candore del loro manto e la bontà del loro cuore.
"Non devi essere stupita di ciò che vedi fare alla bambina.." Le disse con dolcezza un giorno Solidago "sai, più ci penso e più un'idea mi frulla per la testa. Maggie disse, che la piccina fu abbandonata da Rastus Baker. Quale motivo poteva avere quell'... essere per abbandonarla in gran segreto ed in un posto dove nessuno avrebbe mai più ritrovato tracce e piccoli resti?" Raja-Rose prestò tutta la sua attenzione alla vecchia dragonessa che invece adesso aveva lo sguardo fisso perso nel vuoto e dopo una breve riflessione continuò "..E se fosse la figlia del mago? Per quello ho percepito un'aura magica attorno a lei all'inizio e si fa via via più forte e decisa con la sua crescita." Solidago sorrise con la sua bocca rugosa e semi-sdentata, Raja-Rose invece ebbe un tuffo al cuore e cercò Kira con sguardo preoccupato, ma Solidago la tranquillizzò subito "No, no, so cosa pensi. Non ha niente di malvagio o spietato del padre, guardala." Entrambe osservarono la bimba che felice stava porgendo ciuffi d'erba ad un gruppo di conigli che le saltellavano attorno "L'avrei sentito se il suo cuore fosse stato di tenebra, invece percepisco tanto amore e serenità in lei". Kira, come si fosse accorta che le dragonesse stavano parlando di lei, si voltò nella loro direzione e le salutò ridendo.
Oltre al divertimento Kira doveva anche studiare ed imparare, quindi era come se andasse a scuola, come tutti i piccoli draghi. Non esisteva una vera e propria scuola, nessun ambiente chiuso, ma tutte lezioni di vita e sopravvivenza, molta pratica all'aperto, come imparare a difendersi e ad attaccare come un drago, ovviamente con qualche limite, come l'impossibilità di volare e di usare la coda e il getto di fuoco. L'unica cosa extra che solo Kira avrebbe dovuto imparare crescendo era l'antica lingua Draconica, ma le piaceva l'idea anche perché sarebbe stato Drac Fallow un giovane e bellissimo drago color marrone chiaro tendente al tortora ad erudirla. Era un tipo paziente e riusciva a trovare metodi nuovi e divertenti d'insegnamento.
Quando la bimba entrò nel suo quinto anno Raja-Rose pensò non fosse più il caso che girasse nuda per Dracoralia. Raccolse alcune squame di drago nella 'fossa dei ricoresti', un luogo dove andavano a morire i draghi anziani o veniva portato tutto ciò che un drago perdeva, per cause naturali o per colpa di duelli, scontri o ferite, poi con la potenza del suo getto di fuoco riuscì a modellarle creandole una specie di abito iridescente, molto malleabile, ma al tempo stesso nessuna lancia, spada o freccia l'avrebbe potuto scalfire.

Una mattina d'autunno Kira fece la sua prima magia senza rendersene conto. Stava giocando con altri due draghetti vicino alla tana. Stava canticchiando una canzoncina, si mise in piedi e cominciò a girare su se stessa con le braccia aperte; poco dopo le foglie che si trovavano a terra si sollevarono e cominciarono a vorticarle intorno. Formarono un anello perfetto all'altezza delle sue manine. Kira rise divertita ed i due draghetti le saltellarono intorno felici.
Maggie dentro la tana sentì quel gran chiasso e si affacciò incuriosita rimanendo sbalordita e chiamò subito i suoi genitori "Mamma, papà! Guardate cosa fa Kira!"
"Proprio ieri mi domandavo quando avrebbe cominciato ad usare i suoi poteri." Disse serio Falu-Rodfarg osservando la bambina.
"Papà, .. tu sapevi..." Ma Maggie fu interrotta dall'entrata di corsa della bimba che chiese ansimando e ridendo "Avete visto?"
"Certo piccola, ma come hai fatto?" Domandò la dragonessa rosa facendo finta di non saperne niente.
"Beh ..." Cominciò seria, pensando a quel che era riuscita a fare senza però sapere come "Ho immaginato di danzare con le foglie ed è successo davvero!!" Esclamò radiosa.
"Sei proprio brava." Asserì Raja-Rose mentre Kira si voltava per tornare dai suoi amici per riprovare quel nuovo gioco.
La dragonessa guardò il suo compagno con una punta d'apprensione e lui capì al volo i dubbi di Raja, perché erano anche i suoi. ".. Per ora agisce a livello inconscio, .. credo sia ora di spiegarle le sue potenzialità, vedere cosa riesce a fare, .. essendo piccola non ha avuto difficoltà a far levitare le foglie .. chissà se riesce a spostare oggetti più grossi." Poi aggiunse grave "Bisognerà tenerla d'occhio, .. non vorrei che facesse del male a qualcuno senza rendersene conto." Guardò fuori mentre Kira si divertiva a sollevare grosse quantità di foglie col pensiero e le faceva cadere a pioggia sui cuccioli di drago che ringhiavano divertiti cercando di afferrarle al volo.

Tra le fangose paludi di Dekkar, intanto stava per aver luogo un incontro in gran segreto. Il grosso drago nero Stone Black aveva chiesto di parlare al mago Rastus Baker ed avevano deciso di trovarsi lì.
Stone sbuffò ringhiando di fastidio e sollevando una zampa impregnata di melma, la agitò schizzando fango tutt'attorno a se. Odiava quel posto così sporco ed umido, avrebbe aspettato altri cinque minuti poi se ne sarebbe volato via se il mago non si fosse presentato. Ma ecco che un rumore in alto attirò la sua attenzione: su un ramo di un albero morto lì vicino c'era il mago, probabilmente arrivato volando e si stava spolverando il suo completo scuro con le mani.
Il drago sbuffò per richiamarne l'attenzione, ma l'uomo lo guardò spietatamente "Spero avrai un buon motivo per avermi fatto venire fin qui a quest'ora, stupida creatura." Il drago emise un basso e rauco brontolio, frustando l'aria con l'enorme coda, poi però si calmo e cominciò a spiegare lentamente con voce sottile "Sai quella piccola cosetta che abbandonasti qui qualche anno fa? ..." L'uomo lo guardò stringendo gli occhi e pensando a cosa si potesse riferire l'animale. Vedendo che il mago non ci arrivava Stone tirò fuori il paniere intrecciato da sotto un'ala e glielo porse facendogli spalancare gli occhi e rischiando di farlo cadere dal ramo per l'improvvisa rivelazione. "Come?! Cosa?! .. Come fai ad avere quel coso?!!" Urlò.
Stone Black rise emettendo un suono come un colpo di tosse "La piccola creaturina è viva e vegeta. Quando l'abbandonasti c'era un drago ficcanaso e vagabondo che la prese e la portò a Dracoralia. Sta lì da noi." Il mago rimase senza parole poi si portò le mani al viso e gridò tutta la sua furia, un fulmine scaturì a poca distanza ed incenerì un albero, il drago si ritrasse impaurito, cominciava a dubitare se incontrare quel vile mago fosse stata in fondo una buona idea. Attese che si calmasse e quando l'uomo riprese il controllo proferì "Dev'essere eliminata! Non doveva andare così!" Poi guardò il grosso rettile nero "Se ci penserai tu personalmente, potrei farti dono di un desiderio. Pensa pure qualsiasi cosa vorrai veder realizzato e portami il corpo della bimba esanime.. Per uno grosso come te non dovrebbe esser difficile far fuori una piccola creatura come quella!" Stone sbuffò per la provocazione ma gli brillarono gli occhi al pensiero di poter diventare lui il drago alfa ed esser padrone di tutto il territorio di Dracoralia.
"Allora d'accordo." Tagliò corto il mago risalendo su un vecchio tappeto "Aspetterò tue notizie." E detto ciò volò via. Anche il drago dopo aver dato un'ultima rapida occhiata attorno dispiegò le grandi e membranose ali e si alzò in volo.

N.b: Questa è un mio original character, forse il primo che inventai. Iniziai a scrivere questa storia anni orsono e per ora è sempre rimasta ferma al terzo capitolo, ma chissà che non riprenda proprio a breve, quindi per questo ho deciso di pubblicarla

   
 
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