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Autore: Mikarchangel74    16/09/2018    0 recensioni
Ed essi l'accettarono: un'umana con poteri speciali allevata e cresciuta in una colonia di draghi.
Genere: Avventura, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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~~Il getto di fuoco colpì con forza lo scudo di pelle membranosa improvvisamente sollevato in aria da Kira, per proteggersi. Nonostante avesse i piedi ben posizionati e piazzati a terra, la potenza del getto fece scivolare la ragazzina indietro di qualche passo.
"Dai coraggio, è tutto qui quello che sai fare?" Gridò la fanciulla affacciandosi da dietro lo scudo e sfidando Persian-Indigo, un grosso drago blu scuro. Era uno dei draghi-guerriero che proteggevano il territorio in caso di invasioni e attacchi da parte di draghi vagabondi oppure altre creature.
Spesso soprattutto in passato, gli esseri umani avevano provocato ed attaccato i draghi; Alle volte solo per stupidi sfoggi di coraggio, altre volte per prendere pezzi come cuore, scaglie, occhi, lingua e persino il liquido infiammabile che si trova nelle sacche alla base della gola, perché pensavano potessero curare chissà quali malattie terrestri o rendessero immortali. Ma qualche volta si riunivano in grosse unità, con armi che, il più delle volte, per fortuna, risultavano non troppo dannose e mortali, ma in quel caso attaccavano con il fine di sterminare l'intera colonia. Ritenevano erroneamente, che i draghi fossero la causa della moria delle loro mandrie di bestiame. .. Forse era solo una scusa per attraversare i confini territoriali ed attaccarli.
Così entravano in azione i draghi-guerriero. Draghi avviati nell'arte della guerra, in tattiche belliche, di attacco e difesa fin da piccoli; Draghi poco compassionevoli che era meglio non infastidire.
Per fortuna questi scontri capitavano sempre più raramente negli ultimi decenni.
Le poche colonie di draghi esistenti, s'erano allontanate dalla civiltà, stanchi di tutte quelle persecuzioni ed ognuna s'era trovata un proprio angolo di mondo delimitando un territorio.
Persian-Indigo si voltò di lato e abbatté la potente coda sul terreno per schiacciare l'umana, ma lei scaltramente evitò tuffandosi di lato, rialzandosi velocemente e facendo finta di trafiggere la punta della coda con un bastone di legno.
Il drago emise un sonoro verso gutturale, stava ridendo "E brava la nostra piccola 'creatura-impavida'! .. Credo che per oggi possa bastare."
"Ma come! Abbiamo appena cominciato!" Brontolò delusa Kira
"Veramente siamo qui da più di un'ora" Spiegò il drago e guardando la posizione del sole aggiunse "Saranno più o meno le tre di pomeriggio"
Kira sussultò "Le tre?! Oh no! Farò tardi!" Disse preoccupata portandosi le mani ai lati della testa.
"Dove devi andare piccola umana?"
"Da Solidago, dall'altra parte della piana, oggi doveva cominciare a spiegarmi come fare per gestire i miei poteri, dicono che adesso sono abbastanza grande e devo imparare a incanalare la mia forza magica e piano piano aumentarla ed espanderla." Disse lasciando vagare lo sguardo oltre l'immensa distesa d'erba verde "E quanti anni hai mia piccola-già-grande fanciulla?" Le chiese con una punta d'ironia, che lei però non afferrò, rispondendo orgogliosa "Ho dieci anni!" Poi ribadì pensierosa "Cavolo, meglio cominci a correre." Fece un cenno di saluto con la mano al drago blu che però la richiamò "Aspetta! Forse posso darti una mano" Si accovacciò a terra e si guardò intorno per controllare che non lo vedesse nessuno "Dai, salta su e reggiti!" La incitò con un gesto del muso e Kira non se lo fece ripetere due volte, col cuore che le martellava in petto per la gioia e l'emozione, tornò felice dal drago.
"Mi raccomando. Non dire niente soprattutto a Raja-Rose, o ci incenerirà tutti e due!" Le suggerì, mentre lei con un agile balzo, gli saliva a cavalcioni alla base del collo massiccio, sulle clavicole "Reggiti forte!". Persian-Indigo dispiegò le grosse ali e con un paio di vigorosi battiti, cominciò a sollevarsi dal terreno sballottando la passeggera affatto spaventata, ma eccitata da quella nuova e tanto desiderata esperienza.
Nascosto all'ombra di un grosso fusto di Quercia Stone Black sbuffò irritato Pensò tra sé e gli occhi gli scintillarono ferocemente. Ancora non era riuscito a svolgere il compito assegnatogli dal mago anni addietro, di uccidere l'umana. La bambina era sempre accompagnata o vigilata da qualcuno.
Il drago blu atterrò davanti alla collinetta di arenaria rossa, poco sotto l'ingresso della tana di Solidago. "Wow! E' stato ... strepitoso! Fantastico! .. Incredibile! .." Urlò Kira saltando giù dalla groppa del Drago e camminando avanti ed indietro emozionata dimenando le mani.
Persian-Indigo rise divertito poi cerco di calmarla "Ssshhh, ti sentiranno tutti e passeremo un bel guaio io e te" Kira si zittì, lanciò un rapido sguardo attorno, poi corse dal drago e gli cinse il petto. "Grazie Persian!"
"Cos'è questo schiamazzo?" Chiese allegra Solidago affacciandosi dalla sua tana.
"Niente! Sono io Sol." Rispose Kira e si avviò dall'anziana dragonessa, quando fu vicino all'ingresso si voltò verso il drago blu per salutarlo e lui le strizzò l'occhio prima di andarsene.
"Tutto bene Kira?" Le chiese guardandola con la testa inclinata da una parte e sorridendo amabilmente "Oh, non potrebbe andare meglio Sol.!" Rispose Kira ridacchiando.
"Tu mi nascondi qualcosa ragazzina" La stuzzicò Solidago e Kira sobbalzò portandosi le mani alla bocca di colpo preoccupata "Non glielo dirai a Raja, vero? .. Ti prego!" supplicò la giovane. Aveva fatto una delle sue tante gaffe, non ricordandosi che Solidago poteva percepire ogni suo pensiero e che quindi era già al corrente del volo segreto in groppa a Persian-Indigo. La dragonessa sorrise benevola "No, non temere, il tuo segreto è al sicuro con me." Le strizzò l'occhio umido.
"Adesso però concentrati, devo spiegarti alcune cose molto serie che riguardano te ed il posto da cui vieni." Kira si sedette a terra, incrociò le gambe e appoggiò i gomiti per sostenere la testa, prestando tutta la sua attenzione alla saggia dragonessa, che cominciò "Mia piccola e dolce Kira, sei sveglia e quando ti osservo a volte, dimostri più anni di quelli che hai, immagino tu sappia già a quale specie appartieni.." Kira annuì con la testa "Sono un essere umano. Me ne ha parlato Drac Fallow durante le lezioni." La dragonessa fece un leggero cenno con la testa per indicare che la bambina diceva il giusto "Non ti sei mai chiesta perché sei qui? Chi siano i tuoi veri genitori?" Le domandò con calma osservando scrupolosamente la sua espressione. Kira guardò in alto con gli occhi e arricciando le labbra come se riflettesse sulla risposta poi guardò grave il grosso rettile dritto negli occhi e rispose "Immagino che se mi trovo qui, e nessuno è mai venuto a cercarmi, vuol dire che non ero ben accetta." La dragonessa sospirò e cercò le parole per raccontarle ciò che aveva sempre supposto, poi però scosse il grosso testone pieno di segni del tempo e le disse "Avvicinati, appoggia le tue mani sulla mia fronte, ti mostrerò ciò che ho visto il giorno del tuo arrivo. Può darsi che quest'operazione ti crei vertigine, ma non staccare il contatto." La ragazza annuì e fece ciò che le era stato detto e appena appoggiò le mani sull'osso frontale del testone del drago, nella sua mente cominciarono a riversarsi e vorticare immagini come un cortometraggio e così vide il suo arrivo con Maggie. Quando si staccò dalla fronte della dragonessa dovette reggersi per qualche istante alla parete della grotta per riprendere l'equilibrio e tornare alla realtà.
"Stai bene?" S'informò Solidago. "Sì.." Rispose Kira. "Ora sai qual è la sensazione di leggere nel pensiero, forse un giorno ti farò dono di questa capacità, ma adesso torniamo a noi.." La vecchia dragonessa spiegò a Kira chi pensava fosse suo padre e, quindi, era per quel motivo che lei si ritrovava addosso quegli straordinari poteri di telecinesi.
Ad un certo punto, la fanciulla con sguardo dubbio, interruppe Solidago "Ma perché sei tu a raccontarmi queste cose? Non potevano parlarmene Falu o Raja? Dopo tutto è come se fossi figlia loro.."
"Dolce Kira, è un argomento che ha sempre preoccupato Drac Falu-Rodfarg; E' vero, è il drago alfa, il più forte di tutta la colonia e riesce a gestire ogni situazione.." Sospirò "..Ma non sapeva come avresti reagito, il tuo non esser un drago lo ha sempre messo a disagio" osservò la ragazza che stava guardando fuori dall'apertura con sguardo assente, poi tornò a rivolgersi alla dragonessa con aria triste "Mi dispiace avergli creato tanto disagio."
"Ooooh non preoccuparti tesoro" esordì Solidago con enfasi "Quel vecchio brontolone ti vuole più bene di quanto dimostri e supererà anche questi suoi crucci!" Dette un leggero sbuffetto con un grosso artiglio contro il fianco di Kira che dondolò e sorrise.
"Adesso andiamo, dobbiamo vedere di che pasta sei fatta!!" Uscirono dalla tana e si recarono all'Arena di pietrisco per provare i poteri della ragazza.
Kira già dai cinque anni, aveva cominciato a sperimentare vari poteri telecinetici, s'era accorta di poter controllare gli elementi naturali, poteva controllare il vento: creando piccole correnti d'aria o vortici, poteva controllare l'acqua: formando piccole onde o giochi d'acqua. Riusciva anche a smuovere la terra, sollevando piccoli sassi, scavando buchi o deformando rocce e alberi, e, in teoria, sapeva controllare il fuoco. Ma solo in teoria perché in pratica non riusciva a gestirlo bene; L'unica volta che ci aveva provato fu durante l'estate del suo settimo anno, quando un piccolo drago giocando con lei, aveva lanciato uno sputo di fuoco, che purtroppo, con la calura estiva, era finito sull'erba secca e, in poco tempo era divampato un incendio di grosse entità. Kira aveva tentato di circoscriverlo, ma i suoi limitati poteri da fanciulla, non erano riusciti nell'impresa, erano morti alcuni piccoli animali del bosco e stava per rimetterci la pelle anche lei, rimanendo chiusa in un anello di fuoco. S'era spaventata, aveva pianto disperata per giorni per non esser riuscita a salvare quelle piccole bestiole e in più, era stata brontolata da Drac Falu-Rodfarg per la sua incoscienza. Così non ci aveva più provato.
"Allora signorina, vediamo un po'. Ho già visto che ti destreggi bene con aria ed acqua, qui, puoi spingere i tuoi poteri fino al limite. Fammi vedere quanto son cresciuti." La esortò la dragonessa gialla e Kira la guardò un po' perplessa, aveva paura di combinare qualche guaio o peggio, far del male alla sua amica squamosa e non più tanto giovane.
"Non temere, starò attenta, sono un drago dopotutto!" Rispose avendo percepito la preoccupazione della ragazza. Così Kira si concentrò su ciò che voleva creare o manifestare, come faceva di solito. Immaginò un gigantesco tornado e poco dopo la leggera brezza aumentò d'intensità, il cielo si coprì di nuvole plumbee e in mezzo a loro terra e pietrisco cominciarono a sollevarsi e vorticare sempre più veloci. In poco tempo una tromba d'aria immensa fischiava ed ululava furiosa. Kira guardò Solidago che le fece un segno d'assenso col muso, allora portò in alto le braccia, come se abbracciasse l'enorme vortice, le abbassò di scatto e in quell'istante il vortice cessò, poi mosse le braccia davanti a se, come se cullasse qualcosa e fermandole assieme allo sguardo di lato, come se invitasse qualche amico immaginario, il vento soffiò raso terra facendo rotolare i sassolini da una parte e dall'altra quando Kira spostò sguardo e braccia dall'altro lato. Poi portò le braccia sopra la testa unendo i palmi delle mani, riaprendoli e richiudendo le mani davanti al busto, come se pregasse. Il vento cessò all'istante. La ragazza e Solidago erano chiuse in una specie di bolla dove il vento non poteva entrare.
"Brava piccola. Lo padroneggi bene! ... Riusciresti a sollevarmi col vento?"
Kira la guardò incerta "Non lo so, .. non vorrei.."
"Dai, provaci. Son sicura che ci riesci. Se dovessi sentirmi cadere, ho sempre le ali!" Le strizzò l'occhio e Kira si concentrò su ciò che intendeva fare, anche se aveva paura di farle del male.
Forti raffiche di vento turbinoso circondarono il grosso drago e quando cominciò a fluttuare in aria, gli si formò come un cuscino di vento anche sotto. Solidago venne sollevata di un paio di metri e poi riadagiata a terra con dolcezza. "Sì, direi che questo potere è padroneggiato alla perfezione!" Squittì ridendo soddisfatta la dragonessa. "Vuoi provare col fuoco?"
"Ehm...non mi sento sicura." Spiegò Kira
"Dai, sono un drago, non mi farai niente se anche ci finirò in mezzo!" Scherzò Solidago "Facciamo così, cominciamo con una piccola fiammella." Solidago lanciò un sottile e delicato getto di fuoco e Kira lo raccolse, formando una piccola fiammella come quelle delle candele, ma grande quanto un pallone da rugby e facendola danzare in aria, come se fosse poggiata sul palmo della sua mano.
"Prova a dividerla o moltiplicarla adesso." Le disse la dragonessa, ma Kira non riuscì a farlo.
"Proviamo così." Disse piano Solidago socchiudendo gli occhi e senza esitazioni spalancò le fauci e le sputò contro un forte getto di fuoco. Kira sobbalzò, ma allargò prontamente le braccia, facendo deviare il fuoco ai lati del suo corpo, abbastanza distante da percepirne solo il calore.
"Hai visto che ci sei riuscita?" Gioì il grosso rettile mentre Kira ansimava riprendendosi dalla paura.
Il sole cominciava a calare, colorando l'orizzonte di un bellissimo cremisi, che poi diveniva arancio, blu alice fino a diventare azzurro sopra di loro e scurirsi scendendo dalla parte opposta.
Kira sospirò ammirando tale bellezza e Solidago non poté che essere d'accordo.
"Sarà meglio tu vada a casa adesso. Non vogliamo far preoccupare Falu-Rodfarg e Raja Rose vero? E poi sarai stanca, oggi hai lavorato tanto." La esortò la dragonessa e Kira annuì felice.
"Vuoi che ti accompagni?" Kira scosse la testa "No, grazie, faccio volentieri due passi, così mi posso godere ancora un po' questo magnifico tramonto."
Le due si salutarono, Solidago prese quota e tornò alla sua grotta e Kira s'incamminò verso la tana del Drago Alfa.
Non passò molto tempo che vide arrivare Maggie, la quale le planò accanto "Ciao piccolina!" La salutò ridendo, sapeva che Kira odiava quel nomignolo ora che stava crescendo. "Maggie. Non ti sembra che adesso sia fuori luogo esser chiamata 'Piccolina'??! Ho già dieci anni!!" Maggie ridacchiò e le trotterellò intorno. "E' vero, ma rispetto a noi draghi, sei ancora una 'caccola'!" La sbeffeggiò. Kira stava per replicare, quando una grossa ombra passò sopra di loro, sembrava quella di un drago, infatti notarono Stone Black volteggiare in alto, in un cielo che andava imbrunendo velocemente.
"E adesso lui che vuole?" Domandò a voce bassa la giovane dragonessa color magenta.
Il grosso drago nero atterrò vicino alzando polvere e fili d'erba. "Buona sera giovani creature." Salutò con voce suadente, anche se i suoi occhi dardeggiarono perfidamente, poi fingendosi preoccupato continuò con enfasi "Kira, c'è bisogno di te! Laggiù nella valle delle pietre laviche, la diga ha ceduto e l'acqua sta per spazzar via il nido di Eliotropny ed altri draghi, non sapevo chi chiamare! Tu sei l'unica che può arrestare quel muro d'acqua!" Kira sobbalzò "Andiamo!" Disse senza esitare, ma Maggie dondolò incerta, colta da brutti presentimenti "Kira, aspetta ..."
"Maggie non c'è tempo da perdere!"
"Vieni, se ti fidi, ti porto io in volo, faremo prima!" Propose il grosso rettile nero cercando d'apparire il più convincente e affidabile possibile. "Tu potresti andare ad avvertire Drac Falu-Rodfarg." Disse a Maggie che s'innervosì e sbottò "Se qualcuno deve portare Kira, allora sarò io!" Ringhiò rivolgendo uno sguardo irritato a Stone che rispose con un'alzata di spalla.
Così Kira salì sulla groppa della giovane Maggie e i due draghi s'alzarono in volo verso la vallata, ormai era buio e Stone pensò che non poteva avere occasione migliore. Nessuno avrebbe potuto vedere niente in quell'oscurità.
Quando furono vicino alla diga, Maggie ebbe conferma dei suoi dubbi. S'arrestò facendo quasi perdere l'equilibrio a Kira. Mentre la ragazza stava chiedendo spiegazioni, Maggie urlò "E' una .."
Ma non fece a tempo a finire la frase che gli artigli di Stone Black le squarciarono la membrana di un'ala. Maggie gridò di dolore. Kira si mantenne forte al collo della dragonessa per non cadere, erano molto in alto rispetto al suolo.
Stone Black emise un basso e sonoro suono, stava ridendo. Tornò all'attacco, afferrando con le zampe posteriori la coda della giovane dragonessa trascinandola e scuotendola, cercando di far cadere la sua passeggera. Maggie cercò di colpirlo con getti di fuoco ma inutilmente.
"Kira, concedi di salvarsi alla tua amica! Buttati di sotto!" Disse con crudeltà Stone.
Kira guardò giù "Ma così morirò!" Il drago rise nuovamente "E' proprio quello che voglio! Tu non sei una di noi! Tuo padre non ti voleva e non ti vogliamo nemmeno noi!" Ringhiò sprezzante.
Kira sentì una stretta al cuore. "Non lo ascoltare! Non gli credere!" Ribatté Maggie prima di urlare perché il grosso drago nero l'aveva morsa vicino alla base della coda, e tirandola con le zampe posteriori, stava cercando di staccargliela.
"Lascerai andare Maggie se faccio come dici?" Urlò Kira avvilita e terrorizzata.
"Ma certo." mentì Stone. La ragazza abbracciò forte il collo della giovane dragonessa e si lasciò cadere nel vuoto. Maggie non fece a tempo a riprenderla e guaì disperata.
"Bene, del piccolo cadavere mi occuperò dopo, adesso devo disfarmi di te. Che ingenui gli esseri umani! Come poteva credere che ti avrei lasciato vivere." Detto questo dette un forte strattone con le zampe posteriori staccandole di netto la coda;. L'osservò con disprezzo e la lasciò cadere. La dolorante dragonessa cercò di planare a terra, senza più la coda a farle da timone, perdendo enormi quantità di sangue e con un'ala squarciata. Ma il maschio non le dette tregua e chiudendo le ali volò in picchiata su di lei sputandole un forte getto di fuoco che le ustionò la membrana già indebolita delle ali. Maggie cominciò a perdere quella poca stabilità che ancora aveva e precipitò nel vuoto in un folle avvitamento, che avrebbe fatto invidia al miglior pilota di caccia del mondo, ma per lei significava la fine.

"Non sono ancora rientrate! E' buio fuori!" Ruggì adirato Falu-Rodfarg muovendo stizzosamente la coda e controllando per la ventesima volta in mezz'ora, fuori dalla tana. Anche Raja-Rose era preoccupata, ma per non peggiorare lo stato d'animo del compagno, cercava di mostrarsi tranquilla "Vedrai che rientreranno a momenti. C'è Maggie con lei. .. Sai come sono fatte." Poi però lanciò una rapida occhiata fuori anche lei.
Non erano mai rientrate di buio, era una regola. Potevano star fuori solo se erano invitate da altri draghi.
"Quando rientrano le sistemo io!" Continuò a brontolare il drago "Staranno chiuse qui in punizione per un bel po'!" "Forse si sono trattenute da Solidago, andiamo a vedere." Propose la dragonessa fiduciosa.
Così i due draghi spiccarono il volo e si recarono alla tana della vecchia saggia.
"No, mi spiace, non sono qui. Volevo accompagnare Kira, ma poi ho visto che stava arrivando Maggie e sono tornata a casa." Disse afflitta Solidago.
"Riesci a sentire qualcosa? .. Le puoi percepire?" Chiese Raja apprensiva. La dragonessa chiuse gli occhi concentrandosi, ma dopo qualche secondo, scosse mogia la testa "Mi dispiace, non devono essere qui vicino. Non sento niente."
"Abbiamo bisogno di aiuto. Ci serve Avory!" Proferì Raja, mentre il drago alfa già si stava alzando in volo per andare a chiamarlo.

Kira vedeva avvicinarsi il suolo a gran velocità. Cercò invano di usare i suoi poteri per rallentare la discesa, ma troppi fattori la deconcentravano e c'erano anche troppi elementi da controllare: il vento, la gravità e soprattutto il panico che le bloccava la mente. Dopo tutto era una bambina di soli dieci anni. Quando cominciò a vedere più distintamente le cime dei liriodendri, alberi che raggiungono mediamente i 20-30 mt d'altezza, sotto di se, cercò di immaginarle come piano d'appoggio ed un po' funzionò, rallentò la sua velocità, ma non abbastanza perché colpisse con forza le fronde sull'addome che le fecero espellere tutta l'aria dai polmoni. Boccheggiò cercando di riprendere fiato; La botta la stordì e cominciò a sbattere e ruzzolare contro rami e tronchi, procurandole fratture e abrasioni. Quando infine toccò terra, aveva già perso i sensi.

   
 
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