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Autore: alessoninromantics_    16/09/2018    0 recensioni
Edith lavora in una dating agency a Stoccarda, la Liebe Struck. È abbastanza soddisfatta della sua carriera, non si può dire però lo stesso della sua vita sentimentale. Questo finché dalla porta dell'agenzia non entra un uomo, che, nel poco che dice, sembra voglia renderle il tutto difficile.
Oliver ha avuto un colpo di fulmine con una ragazza che non ha più visto, e Markus è quell'uomo carismatico che tutti vorrebbero come amico, fratello o amante.
[Tre storie intrecciate in una]
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
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Bäckerei, dice l'insegna. Un'unica parola a rendere un posto come quello abbastanza anonimo. All'interno, però, si svela essere tutta un'altra storia. 

Henning si chiedeva come fosse possibile organizzare un evento di speed dating in una pasticceria, non che avesse mai partecipato a qualcosa di simile ma non gli sembrava comunque il posto adatto. 
Entra nel locale, affiancato dai suoi immancabili amici. Deve ammettere che vi è una buona atmosfera, le luci tenue, una piacevole melodia di sottofondo, l'odore di torta di mele e cioccolato al liquore nella stanza. Si scambia uno sguardo veloce coi suoi compagni, quasi come ad infondegli coraggio. 

Coraggio perché Oliver, stranamente, è venuto di sua spontanea volontà. Sia lui che Markus in realtà volevano solo assistere a qualche appuntamento del loro amico, il fine, come loro solito, era quello di prenderlo in giro. Ad Henning fa piacere però, perché questo vuol dire che non è solo e che quindi non può annoiarsi. Si sono infatti concordati per trovare una scusa buona nel caso volessero andarsene. 

C'è già parecchia gente, loro tre si avvicinano al bancone. Lì trovano un uomo sulla quarantina, col viso sudaticcio contornato da una barba ispida, porta occhiali dalla montatura nera e capelli che sembrano avere la stessa consistenza della paglia.
È curioso come ognuno si sia fatto un'opinione diversa: Markus non l'ha nemmeno notato, Henning ha pensato si trattasse di qualche romanticone destinato ad essere single e a vivere per sempre a casa di sua madre. Oliver pensa sia un brav'uomo. Per la facilità con cui si fida delle persone, i suoi amici cercano di proteggerlo quanto più riescono. È facile prendersi gioco del dolce, ingenuo Olli. 

Accanto all'uomo siede una donna dall'aria indiana, con una lunga treccia nera, così come le ciglia che sbatte languida appena vede Henning. 
Markus ride. "Lascia perdere questo qui, non vedi che io sono migliore?" si vanta, prendendo l'amico più basso e mettendogli un braccio attorno alle spalle. Il turco ride sotto i baffi per il solito atteggiamento schietto del ragazzo. 
La donna abbassa gli occhi, un po' imbarazzata. L'uomo, invece, chiede a loro di prendere posto dopo aver preso i loro nomi e la mora gli passa dei numeri da attaccare sulle maglie. 
Loro ringraziano e si avvicinano ai tavoli. 

La bionda era lì, nota Henning, con un microfono in mano cercando di attirare l'attenzione di tutti. "Prendete posto," fa segno agli ultimi entrati "quando tutti i tavoli si saranno riempiti, inizieremo il gioco!" esclama entusiasta. 
Markus e Olli si girano verso di lui e alzano i pugni al viso e li agitano, con un'espressione finta divertita. Era evidentemente la prova che sarebbero stati tutta la sera a ridere delle sue interazioni. 

Edith dà ulteriori istruzioni poi, ossia che per ora uomini e donne si sarebbero seduti in tavoli diversi in modo da non regalare altro tempo alle persone che volevano conoscersi. Non funziona così uno speed date, d'altronde. 
"Sul vostro tavolino trovate un mini menù pensato proprio per questa serata! Potete anche iniziare ad ordinare," spiega mentre mostra il foglio, quasi come se fosse un'assistente di volo, "Inoltre ringraziamo tutti la Stuttgart Bäckerei per averci ospitati!" applaude, e i partecipanti la seguono a ruota. 

Si avvicina a tutti per dargli il benvenuto, e, arrivata a lui, si presenta ad Oliver e Markus. 
"Ma come siamo eleganti" li lusinga. Oliver le sorride cortese, Markus fa finta di leccarsi le dita per lisciarsi le sopracciglia, apprezzando sicuramente il complimento. 
Henning guarda per la prima volta com'è vestita lei: un semplicissimo abito rosso stretto in vita e scarpe basse. La sua coda immancabile. 

"Tu non partecipi?" le chiede. 

Lei scuote la testa "sono qui per fare il mio lavoro, vedervi divertire" dice, stringendo al petto cartelline piene di scartoffie. 

"Oh, fidati, lo faremo" sghignazza Markus. 

Dopo essere arrivati tutti, si posizionano di fronte all'altro ancora in silenzio, aspettando il via. 

Una volta iniziato, ognuno cerca di parlare velocemente con l'altra persona in modo da cercare di avere più informazioni possibili e di formare un'impressione di loro.

Ad Henning capita una donna poco più grande di lui, sembra essere parecchio nervosa. 

"So che è difficile essere composti quando si ha di fronte uno come me, ma giuro che non ti mangio! Che fai nella vita?" dice scherzando, in modo da tranquillizzarla. Lei sembra averla presa in un altro modo, e infatti "che buffone!" dice, poggiando la schiena sulla sedia e mangiando il dolce che le era stato portato. Sembrava si fosse già arresa. Il moro incrocia lo sguardo di Olli, seduto a qualche tavolo di distanza. Alza le spalle, entrambi con un'espressione confusa. 

"Next!" urla Edith. 

La prossima è una ragazza con le braccia adornate da tatuaggi, una frangetta che si fermava a meno di metà della fronte. Dal modo in cui lo guarda, è evidente le piaccia. Un po' troppo quando prova a trovare sempre il contatto fisico, d'altronde Henning trovava il suo viso un po'...equino. 

"Next!" urla lui questa volta.

Di fronte a Markus invece era seduta una ragazzina timida che sembrava lo ascoltasse volentieri, il problema stava nel fatto che lei, invece, non diceva nulla.

Il prossimo è un uomo di all'incirca sei anni più grande di lui che, dopo aver appreso facesse il meteorologo, gli chiede "e cosa dicono le stelle di noi?" 
Il ragazzo usa tutto il suo autocontrollo per non colpirsi la fronte col palmo della mano. Lo stesso che non riesce a trattenere "certo che sei stupido. Le stelle dicono che sei stupido; o meglio, potrebbero dirlo. Cosa potrei saperne io..." sospira. 

Dietro tutte le scene fatte soltanto per accompagnare il suo amico, un po' di speranze le aveva riposte in questa serata, per cui a parte annoiarsi più di quanto credesse, si ritrova anche abbastanza deluso. 


Oliver invece si diverte: parla in modo animato e cortese con ogni ragazza che gli si siede di fronte, forse perché proprio non intenzionato a far scattare qualcosa con nessuno. È il tipo di persona che riesce a trovare in tutti qualcosa di buono, qualcosa di interessante. Grazie a lui ogni ragazza si alzava a cambiare tavolo col sorriso e con l'autostima un po' più alta. Dev'essere per questo che specialmente Henning ha preso più di quanto avrebbe dovuto dal biondo. 

Tra un disastro e una piacevole conversazione, la serata passa lentamente. Ad un certo punto il turco, arrendendosi, sembrava avesse intrapreso multeplici appuntamenti soltanto con le leccornie portategli dai camerieri. 
Sbuffa e poggia il viso sulla mano, guardandosi attorno mentre la nuova partner di 5 minuti continuava a parlargli dei suoi ex fidanzati.  

Sembra posarlo sulla match maker, Edith. Se ne sta seduta a chiacchierare con qualche suo collega, compreso l'uomo sudaticcio. 
Senza dar conto a ciò che la ragazza di cui non ricordava nemmeno il nome potesse pensare, si alza e si incammina verso di lei. In piedi davanti al tavolo attira attenzione, così Edith alza lo sguardo e gli chiede come può essergli d'aiuto. 

Lui le fa segno di alzarsi, e di seguirlo. La fa sedere poi al suo tavolo, approfittando del fatto che si era liberato. A quanto pare la ragazza aveva capito di dover cambiare aria. 
"Che succede?" gli chiede, "devo farle vedere qualcosa? Devo annotare qualcosa? C'è qualcuno che le piace?" chiede freneticamente, nervosa mentre guarda dov'era seduta prima dove ha lasciato tutti i diversi documenti. 
"Stai calma," cerca di tranquillizzarla Henning, "volevo solo dare un senso a questa serata" le dice. 
Lei lo guarda confusa, aspettando che in qualche modo si spiegasse. 

"Mi sto annoiando," inizia a spiegare "e la nostra conversazione dell'altro giorno mi ha fatto pensare che c'è del potenziale per poter salvare in qualche modo quello che si sta rivelando...questo" gesticola verso gli altri tavoli. 
Edith ha un'espressione dispiaciuta, con le sopracciglia volte all'ingiù. "Mi dispiace non le sia piaciuto..." dice, "però mi faccia sapere come posso rimediare!" subito di mette in riga, professionale e vivace come sempre. 
Henning ci pensa per un attimo, cercando con gli occhi qualcosa che lo attirasse. "Potresti offrirmi un altro dolce" le dice.
Lei sorride e guarda il bancone, pronta ad alzarsi per soddisfarlo. "Quale?" chiede.
"Mi è piaciuto tanto quello a limone! Dimmi che ce n'è ancora un pezzo" la supplica speranzoso. 
La ragazza annuisce, ancora sorridente, e ritorna poco dopo con il dolce tra le mani. "Ecco a lei, Sig. Mann" glielo porge. 
Lui sembra quasi non ricordarsene, corruga la fronte in attesa di farlo, e poi la guarda quando gli viene in mente. "Öztürk" le precisa. 
"Ethel", fa lei, compiaciuta. 
Henning ride. "Touché" le dà ragione. 

Lei lo guarda mentre mangia deliziato la crostata a limone, "questa l'ho fatta io" lo informa. 
"Sì?" le chiede dopo aver ingoiato frettolosamente. 
Edith annuisce. "Le è piaciuta, quindi?" gli chiede contenta. 
"Mh, beh," inizia a dire, interrompendosi per mangiare tutto in un boccone quello che gli era rimasto "ora che so che l'hai fatta tu, probabilmente non posso confermare." la prende in giro.
Lei tiene il broncio. "Sa, proprio non la capisco. Prima implica che ho un brutto aspetto, poi mi dà un nome falso, poi ancora mi porta qui. Che vuol dire?" gli chiede, elencando le cose che ha fatto sulle dita. 

"Chiedo scusa," dice Henning "in realtà non so perché l'ho fatto o perché lo stia facendo tuttora" gesticola verso lei. "Volevo divertirmi un po' " ammette le sue colpe. "Voglio divertirmi un po' " si corregge, guardandola negli occhi. 
La bionda alza le spalle, non sapendo come rispondere. 
"Non penso davvero che tu abbia un brutto aspetto" ammette "sicuramente meriti di stare con qualcuno che sembra non ricami maglioni coi peli dei suoi gatti..." dice, facendo riferimento alle persone incrociate nel locale. Lei ringrazia in modo sarcastico. 
"Ancora non mi hai detto cosa posso fare per sollevare la serata" gli ricorda. 
Lui annuisce e glielo rivela: "parla con me."  

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

L'evento stava per terminare, ognuno era tornato al bancone iniziale per confidare ai match makers le loro preferenze. Non è una sorpresa che molti fossero attratti da Markus, o che molte hanno lasciato come messaggio per Henning il proprio numero. 

Il problema di Henning, o meglio una sua dote direbbe lui, è che sa di piacere, sa come farsi piacere quando vuole e sa come non farlo. Quella sera ha fatto esattamente quello, tant'è che per quanto molte l'abbiano trovato un bel ragazzo, non si può dire anche simpatico. 

Per il moro questo è un vantaggio, perché solo le persone a cui tiene riescono a godere della sua vera persona. È un atto di fiducia che sceglie di avere, ciononostante non crede sia un buon metodo per proteggersi. È un pensiero ricorrente, la sua debolezza, una cosa a cui cerca di rimediare dopo l'ultima grande delusione della sua vita. Ringrazia il cielo per i suoi due compagni di vita per essersi rimesso in piedi così come lo è ora. Non è da fraintendere: Henning non è una persona debole, ed è proprio per questo che non ha paura di mostrare cosa lo ferisce. Si è sempre rimboccato le maniche, che si trattasse di lavoro, di studio o in questo caso di rassettare la propria vita. 

Per quanto gli altri possano pensare che per questo muro che ha alzato lui sia cinico, non è affatto così. Lui non è contento di questo, vorrebbe vivere spensierato come Oliver o ancora meglio come Markus, che sembra abbia sempre un senso di misura per quanto riguarda i suoi sentimenti. 

Non è fiero di risultare antipatico, o di allontanare persone che non fa in tempo a conoscere. Non aspetta qualcuno che butti il muro giù: sa salvarsi da solo; ma qualcuno con cui tenersi per mano non gli dispiacerebbe. 

 

 

 

A quanto pare, Henning ed Edith devono rimandare la loro conversazione ad un altro giorno. Il locale sta chiudendo, e si trovano in pochi fuori ad aspettare qualcuno con cui si erano trovati bene per andare a bere qualcosa. Tra questi si fermano anche loro tre perché, grazie al carisma esercitato da Markus, Oliver ha apparentemente dei nuovi clienti che vogliono commissionargli qualche creazione in legno per il loro giardino. Si ferma lì a parlare con loro, gli lascia il suo numero di telefono e l'indirizzo del negozio. 

Dalla porta sul retro, vestita da cuoca in una giacca a doppio petto bianca, esce una ragazza.

Una ragazza bassina, con un caschetto nero, gli occhi azzurri. 

Oliver resta a bocca aperta. "Sonja?" prova a chiamarla incredulo. 

Lei si stava incamminando verso la bionda che era ancora voltata. Quando sente il suo nome, si gira a guardare chi l'aveva pronunciato. Guarda Oliver con un'espressione persa. 

Edith sente il nome e si volta per salutare l'amica.

"Finiti tutti i cornetti per domani?" le chiede. 

La ragazza col caschetto annuisce, sporgendosi per abbracciarla. "Sì, ma domani devi prepararla tu la crema pasticcera e ricordati che ci servono i muffin per la festa degli Schimmer!" le dice, puntandole contro un dito.

"Lavori qui?" chiede Henning ad Edith, confuso. Lei conferma.

Sonja riporta poi lo sguardo verso il ragazzo dai lunghi capelli biondi. 

"Ciao?" dice, con un tono di domanda. 

Non l'ha riconosciuto. 

Markus ed Henning guardano entrambi la scena sorpresi. Dopo tutte le volte che Olli gli aveva parlato di lei, era davvero lì. Finalmente riesce a vederla e sa anche dove lavora. Ci speravano ogni volta che gli diceva di averla vista e per ognuna si trattava soltanto di un miraggio. 

Non questa.

Oliver ci è rimasto un po' male, d'altronde però è passato un anno ed è facile dimenticarsi di un volto visto soltanto una volta. Non è stato il caso di Sonja per lui.

Quindi ci prova "Ciao, sono Oliver. Ho mangiato un Brezel che mi hai preparato al mercatino di Natale dell'anno scorso!" dice sorridente.

Sorride anche lei. "doveva essere proprio buono affinché ti ricordassi di me." 

Non ne hai nemmeno idea pensa Henning, felice per il suo amico. 

"Lo era." conferma il biondo.

Lei si ferma a guardarlo un po'. "In effetti qualcosa mi ricordo" dice, strizzando gli occhi per osservarlo meglio. 

"E se ti dicessi 'carillon'?" prova a chiederle. 

Le si illumina il volto. "Ma certo! La ballerina col tutù di natale!" dice, ricordandosi entusiasta.

Edith li guarda e si chiede cosa si sia persa, dato che invece tutti gli altri partecipanti sorridevano come ebeti. Oliver più di tutti: è speranzoso. 

"Sonja?" si sente chiamare dal retro del locale. "Amore, dove sei?" la cerca la voce. 

Lei si gira e un uomo le viene incontro, scompigliandole poi i capelli "pensavo fossi ancora dentro." 

I tre amici si scambiano uno sguardo preoccupato.

"Oh." esala Oliver, così silenziosamente da avere un impatto forte sui suoi amici, perché sentivano cosa significasse. 

Quasi speravano non si incontrassero mai, piuttosto che vederlo così. 

Henning prende in mano la situazione allora. Markus prende Olli sotto la sua stretta protettiva e lo allontana, mentre il turco li saluta tutti frettolosamente, augurandogli una buona serata. 

 

Le due ragazze sono confuse. Ricambiano l'augurio, guardandoli andare via.









Author's corner :

Ciao a tutti! Eccomi per la prima volta a scrivere qualcosa su questa storia. È da qualche anno che non scrivo, e mi mancava un sacco per cui eccoci qui! Cosa ne pensate della storia? Cosa credete succederà, chi è il vostro personaggio preferito finora? Inizialmente era nato soltanto per Henning ed Edith, scrivendo però mi sono attaccata un sacco ai personaggi di Oliver e Markus, per cui la storia sarà dedicata a tutti e tre i personaggi, ovviamente senza togliere spazio a nessuno. Ho intenzione di svolgere tre storie intrecciate. Vi fa piacere l'idea? Fatemi sapere cosa ne pensate, anche un piccolo commento, mi farebbe molto piacere! 

alessoninromantics_
   
 
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