Serie TV > Sherlock (BBC)
Segui la storia  |       
Autore: Amantide    17/09/2018    0 recensioni
Due buste identiche, in due appartamenti diversi, indirizzate a due persone con qualcosa in comune.
Sherlock sapeva che il suo incontro con John Watson aveva finito per cambiare in modo irreversibile la sua vita, ma non pensava che sarebbe mai arrivato a tanto. Era bastato uno sguardo, una firma, e tutto era cambiato di nuovo.
-----------
Dal testo:
"In piedi al suo fianco, con indosso uno dei suoi maglioni più belli, c’era John Watson; tangibile e reale come il vuoto che era stato in grado di lasciare nella sua vita. Gli aveva bloccato il polso e lo fissava con sguardo languido senza dire una parola."
--------------------------
[Sherlolly] [Parentlock]
Genere: Commedia, Fluff, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: John Watson, Molly Hooper, Sherlock Holmes, Sig.ra Hudson
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Angolo dell'autrice: eccoci alle battute finali, come promesso pubblico l'epilogo a distanza di una settimana dall'ultimo aggiornamento. Si tratta di un breve capitolo che a mio avviso chiude il cerchio e lo fa con una nota divertente a cui non potevo proprio rinunciare. Io mi sento di ringraziare tutte le persone che hanno seguito questa storia, vi ringrazio per averla aggiunta alle vostre liste e vi ringrazio per averla commentata. Per me scriverla è stata un lungo viaggio, una bella sfida (non avevo mai scritto FF su Sherlock a capitoli prima di questa) e anche un meraviglioso passatempo. Penso che scriverò ancora su questo fandom perchè ultimamente è quello in cui mi sento più ispirata, a dire il vero ho già una mezza idea in testa ma se c'è una cosa che ho imparato dalla stesura di questa storia è che devo riordinare le idee prima di lanciarmi nella scrittura. Io mi auguro che questo breve epilogo non vi deluda e che, ora che la storia è finalmente conclusa, vogliate lasciare un ultimo commento per farmi sapere la vostra opinione finale. Un ultimo grazie a tutti voi. :-)




9- EPILOGO
 
 
Molly era accovacciata nella sua poltrona avvolta in una coperta di pile a pois. Tra le mani stringeva una tazza di tè fumante dalle note vagamente orientali, lo sguardo perso nel vuoto era particolarmente spento e le guance rigate dal passaggio d’innumerevoli lacrime.
L’avventura in Baker street era stata carica di emozioni, a tratti persino surreale, ciononostante la possibilità di prolungare il suo soggiorno in quella dimora era fuori discussione. In quell’appartamento erano successe troppe cose; aveva sperimentato l’essere madre, aveva provato l’inenarrabile esperienza della convivenza con Sherlock, lo aveva baciato e ci era anche andata a letto. Tutte cose che non si sarebbero potute verificare una seconda volta e che facevano male solo a ripensarci.
Era tornata a casa già da una settimana, le ferie che aveva preso per riorganizzare la sua vita le erano bastate a malapena per traslocare non certo per ristabilire un equilibrio emotivo.
Il ritorno di John l’aveva investita come un treno in corsa, la gioia e lo stupore nello scoprire che non era morto erano state rimpiazzate ad una velocità vergognosa dalla paura di perdere Rosie e tutto quello che per lei significava averla adottata. Ogni volta che Molly ripensava a questo particolare scoppiava a piangere, che razza di persona egoista era diventata?
Da quando Rosie era tornata a casa non aveva ancora trovato la forza di andare a trovarla, esattamente come non era ancora riuscita a risentire, e tantomeno rivedere,  Sherlock. Sapeva che Greg l’aveva ingaggiato per un caso e probabilmente questo bastava a tenerlo impegnato e renderlo irreperibile fin quando non fosse riuscito a risolverlo, dopotutto, il fatto che Sherlock si fosse gettato a capofitto nel lavoro era un buon segno, Molly sapeva che avrebbe dovuto fare la stessa cosa per reagire, ma a lavoro i suoi colleghi non facevano altro che chiederle come stava, la compativano e la patologa iniziò a preferire nettamente la compagnia delle salme a quella dei suoi colleghi.
 
A qualche chilometro di distanza, nel salotto di Baker street, Sherlock si arrovellava sul suo ultimo caso. Era il primo interessante dopo mesi e mesi di roba noiosa e già vista e ci si stava dedicando con tutto se stesso.
Imbracciò il violino e cominciò a suonare nel tentativo di concentrarsi ma fu interrotto quasi subito dalla sua padrona di casa che entrò nella stanza a passo spedito.
“Si vede che manca il tocco di una donna in questa casa… Molly è andata via da poco più di una settimana e lei è già riuscito a trasformare questo appartamento in un porcile!” Osservò la Signora Hudson guardandosi intorno sconsolata.
Sherlock scrollò le spalle, “Sì, ho ricominciato a lavorare, se è questo che intende!”
“Guardi quanto eravate carini insieme” squittì la donna trasognata mostrando a Sherlock una foto dalla galleria del suo cellulare.
Sherlock allungò il collo per vedere quello che la sua padrona di casa ci teneva tanto a mostrargli e inorridì. Sullo schermo da quattro pollici dello smartphone della signora Hudson c’era una foto che immortalava inequivocabilmente lui e Molly a letto insieme, addormentati, anche se le lenzuola aggrovigliate attorno ai loro corpi abbracciati e i vestiti sparsi un po’ qua e là per la stanza raccontavano tutto quello che c’era da sapere, a quanto pareva anche agli occhi di chi non era un consulente investigativo di fama internazionale.
“Signora Hudson” esordì Sherlock sforzandosi di non sembrare adirato per quanto aveva appena visto, “perché ha una foto di me e Molly insieme?”
“Non lo so…” rifletté la donna ad alta voce facendo una mezza smorfia, “eravate così carini, e poi ho pensato che mi sarebbe potuta tornare utile…”
“Tornarle utile?” chiese Sherlock titubante abbandonando il violino sulla poltrona per versarsi un bicchiere di whiskey.
“Per ricattarla è ovvio”
“E come? Mostrandola a mio fratello?” fece Sherlock sarcastico buttando giù un sorso di liquore immaginando la faccia di Mycroft nel vederlo così tanto coinvolto.
“Oh, non sia sciocco Sherlock, suo fratello è il primo a cui l’ho inviata, pensavo più che altro alla stampa internazionale!” Ridacchiò la donna visibilmente divertita. A Sherlock andò di traverso il whiskey e prese a tossicchiare. 
“Io e la mia amica Margareth avevamo scommesso, lei diceva che Molly sarebbe rimasta a vivere qui nonostante il ritorno di John; ma io la conosco troppo bene, sapevo che non avrebbe sopportato la presenza di una donna in casa sua a lungo… Ho vinto duecento sterline ma ammetto che mi sarebbe piaciuto vederla sistemato!”
Sherlock aprì la bocca nel tentativo di rispondere ma la padrona di casa rincarò la dose: “Povera Molly, mi dica che almeno le ha fatto una telefonata!”
“No” fece Sherlock asciutto.
“Potrebbe invitarla fuori a cena” suggerì la Signora Hudson.
“Nel modo più assoluto no”
“Perché no?”
“Non siamo una coppia” sentenziò Sherlock brusco riportando la sua padrona di casa alla realtà.
“Potreste esserlo”
“No, proprio no!”
“Molly è una cara ragazza, e lei se lo lasci dire, ha proprio bisogno di una donna che la metta in riga.”
“Per quello mi faccio bastare mio fratello” sbuffò Sherlock.
“A tal proposito, avrebbe dovuto vedere la sua faccia quando gli ho mostrato la foto!”
“No, non ci tengo.” Fece Sherlock domandandosi quale sarebbe stata la prima occasione in cui suo fratello avrebbe potuto rinfacciarglielo.
“Per un attimo ho pensato che sareste potuti diventare una vera famiglia” sospirò l’anziana donna dando un’ultima occhiata alla famigerata foto. Sherlock non fece in tempo a replicare a quell’ennesima provocazione perché la padrona di casa era già tornata nel suo appartamento con il suo fedele cellulare stretto in pugno, lasciandolo visibilmente perplesso.
 
Un mese più tardi, nel corso di un’autopsia, Molly fu interrotta dal suono del suo cellulare; una vibrazione intensa seguita da moderato bip la informò che era appena arrivato un messaggio. La patologa esitò un istante, la sua amica Sarah era solita scriverle almeno un messaggio a settimana nel tentativo di attirarla fuori di casa con una scusa sempre diversa, nell’ordine le aveva già proposto un’uscita per una birra, cinema, percorso relax alle terme e una visita guidata di una mostra alla National Gallery.
Inutile dire che Molly aveva declinato tutti gli inviti con una serie di scuse che, stando a quel ritmo, avrebbe presto esaurito.
Quel pensiero la irritò profondamente, e Molly si trovò a sbattere i costosi attrezzi che stava utilizzando sul tavolo di lavoro in un impeto di rabbia.
Perché la sua completa assenza di coinvolgimenti sentimentali sembrava così interessante agli occhi degl’altri? Era stufa di doversi inventare scuse per non essere compatita. Dopo una breve pausa caffè Molly si ritrovò a concludere l’autopsia più apatica del solito.
Fu solo quella sera, dopo una doccia calda e un film mediocre, che Molly nel puntare la sveglia per l’indomani trovò il tempo di leggere il messaggio che aveva finito per rovinarle la giornata.
Con suo grande stupore scoprì che a inviarglielo non era stata Sarah.
 
“Baker street, vieni subito se puoi, se non puoi vieni comunque. SH”
  
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Sherlock (BBC) / Vai alla pagina dell'autore: Amantide