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Autore: Chameleon94    18/09/2018    2 recensioni
Sonic è morto? Oppure gli è successo qualcos'altro? Venite con noi in questa nuova avventura, che si svolge in un altro mondo, un regno fantastico abitato da creature meravigliose e minacciose. Al centro della storia c'è Amy Rose, che, insieme alle sue amiche Sticks, Cream e un altro personaggio che verrà rivelato a fine primo capitolo, si imbarcano in questo nuovo regno, investigando su ciò che è capitato al riccio blu. Stavolta Amy è accompagnata anche da una nuova amica, uno spiritello porpora di nome Twinkle (pensate alle fatine di Sonic Dash 2: Sonic Boom) che abita nel suo martello e ne conferisce nuovi, strabilianti poteri! Nel cast troviamo vecchie conoscenze e nuovi personaggi, alcuni oscuri e perfidi, che daranno vita a tante storie intrecciate fra loro. Buon divertimento e buona lettura!
Genere: Avventura, Azione, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro Personaggio, Amy Rose, Sonic the Hedgehog
Note: AU | Avvertimenti: Furry
Capitoli:
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Capitolo 6: Mappa verso l’Ignoto

 

 

Deep Ruins – 1000 anni fa (!)

Proprio nei primordi dopo la creazione del regno delle fate, l’Enchanted Valley Zone, due individui incappucciati si aggiravano svelti e con passo felpato sotto una caverna, presso le rovine nascoste, ai confini del regno, in un luogo per ora sconosciuto, affrontarono mille pericoli, ma alla fine trovarono in luogo perfetto per ciò che dovevano fare…

“Questo dev’essere il posto giusto!” Disse la voce dell’incappucciato.

“Concordo. Sarà il nostro ‘luogo X’. Muoviamoci, prima che ci trovino e ci uccidano per quello che stiamo per fare.” Rispose il compagno, sempre con un cappuccio che copriva bene il viso.

I due iniziarono a seppellire, e scavavano, scavavano, fino in profondità, tirarono con forza fisica uno scrigno, tutto nuovo e scintillante, e posero al suo interno una pergamena, lo chiusero con un lucchetto e portarono con sé la chiave, incisa sulla carta possiamo dire che vi era una mappa, ma per dove, esattamente? Questo non era ancora chiaro.

“La nostra missione è completata”

“Che gli Dei decidano cosa ne sarà di noi adesso…”

E fuggirono prima di essere scoperti dalle ombre minacciose.

 

Forbidden Fortress – Pochi minuti fa

“Il tempo che la profezia si avveri si sta avvicinando, ne sono sicura.” Disse con voce decisa la tiranna.

Continuò: “Non so bene chi o cosa possa essere la minaccia, e se fosse una di quelle ragazze che rifiuto di chiamare… Angeli?! In quel caso, avrei fatto un errore madornale a lasciarle vive, e se fosse quella Blaze? La Principessa, uhm… beh, fin ora avevo creduto che si trattasse di Sonic the Hedgehog, ma ora che è fuori dai giochi, mi viene il dubbio, il timore che il regno non sia al sicuro da una qualche entità malvagia, chi potrebbe essere? Una cosa è certa, sono io l’eroina, quella donna che salverà il regno e riporterà l’equilibrio in tutta la valle! Non è vero, mio valoroso comandante, Syrio?” Trixiana si rivolse al suo soldato per eccellenza.

Gli chiese di avvicinarsi, con voce suadente, lui obbedì, interessato, e lei pose le sue labbra su quelle di lui, quelle labbra di tigre, piene di ferocia e passione, poi con le sue zanne gli strinse il braccio per avvicinarlo, e così furono più intimi, mentre si baciavano, poco prima stavano discutendo, o meglio lei, stava parlando di quella profezia sul destino dell’Enchanted Valley, ma adesso erano completamente presi l’uno dall’altra, non si poteva prevedere cosa pensasse Trixiana del suo suddito, era il suo eroe in un certo senso, gli interessava sicuramente il suo valore di comandante, ma anche come amante? Oppure era solo interessata al suo corpo fiero di lupo?

Lei gli si allontanò lievemente. “Cosa saresti disposto a fare per me?” Chiese incuriosita.

“Ucciderei. Chiunque. Chiunque si ponga sulla vostra strada”

Lei, compiaciuta, sussurrò nel suo orecchio: “Era quello che volevo sentire. Sarà il tuo giuramento d’amore per me...” e tornarono ai loro baci.

High Canyon, montagne tra le nubi – Adesso

Le ragazze si erano accampate brevemente per fare una sosta, ma lì erano davvero in mezzo al nulla, non sapevano dove fermarsi per più di un poco di tempo, Cream si trovava vicino a un albero con dei cespugli, in quella piccola oasi di deserto del Canyon, crescevano bei frutti, così lei e le sue amiche avevano potuto mangiare qualcosina, una specie di bacche, di vari colori, ed avevano anche un ottimo sapere, scoprirono!

“Come sono buone, Cheese, dai, mangiane anche tu. Non saranno come i frutti del Chao Garden a cui sei abituato, ma sono così gustose, ti piaceranno.” Fece la piccola al suo amichetto.

“Chao Chao…” Disse tristemente Cheese. Forse il piccolo aveva nostalgia di casa, era da un bel po’ che si trovavano in quest’altro mondo, ed era tutto così diverso, la cosa poteva essere traumatizzante per degli esseri così giovani come loro due.

“Ti manca la nostra casuccia, è vero, Cheese?” Chiese sconsolata anche lei.

“Chao.”

“Capisco. A dire la verità, ci avevo pensato… di tornare, la nostra missione è davvero lontana dalla fine, dobbiamo ritrovare il Signor Sonic, però se vuoi saperlo, sono un po’ triste, amico mio” Cream decise di confidarsi, solo con il suo amico del cuore.

“La verità è che non mi sento utile, Cheese, anzi sono proprio inutile, uffa! Vedo le mie amiche che sono così forti… Amy è una forza della natura, è una leader nata, Blaze è potente con le sue fiamme ed è leale e nobile, Sticks ha le sue giuste intuizioni e sa come combattere con un mucchio di armi.  E Twinkle da una mano ad Amy ad alimentare il suo martello di magia.

E io che so fare, dimmi Cheese? E’ vero che sono di sostegno morale a tutte loro, ma voglio fare quel qualcosa in più! Ma non voglio combattere, non è nella mia natura per fortuna, posso contare solo su di te, piccolo. Tu sei davvero forte come loro. Hai un talento puro. Io non ho talenti, *sniff* voglio tornare dalla mamma… lei mi saprebbe consolare. Niente, era giusto un mio pensiero, tu non lo dire alle altre, capito? So che posso contare su di te, Cheese.” Si confidò così all’esserino volante. E fu proprio una liberazione per la piccola Cream, le sue amiche non erano a conoscenza di tutto questo suo desiderio e tristezza nascosti, sapevano che potevano contare di su lei, per il suo sostegno, ma non si erano fatte troppi problemi come la stessa Cream in quel momento.

La coniglietta dalle orecchie sventolanti si riunì con il gruppo di Angeli, e tornarono a camminare.

La via era lunga, ma non perdevano la speranza. In questo caso, la speranza era di trovare una mappa per il luogo in cui si trovava Sonic, un luogo misterioso nelle regioni sotterranee della valle, al di sotto di tutto ciò che avevano visto fino a quel momento. Ma dove trovare una mappa? Non ne avevano idea.

“Secondo me dobbiamo solo seguire il nostro fiuto” Profetizzò cripticamente Sticks.

“Guarda, tu sei l’unica ad avere questo tuo fiuto. Quindi aiutaci, per favore!” Supplicò la sua amica Amy.

“No no, il mio fiuto non porta da nessuna parte, intendevo dire che non dobbiamo affidarci a una fantomatica mappa, dobbiamo seguire il nostro istinto! Quello ci condurrà da Sonic, in fondo non è quello che è successo ai Poison Gardens?” Fece notare la ragazza arancione e marrone.

“Beh, in effetti Sticks non ha tutti i torti. Eh” Dovette ammettere Blaze, introducendosi nella conversazione.

“Amy cara, hai provato con i tuoi poteri del martello?” Riprese la gatta.

“Sì, l’ho fatto. Ahimè, di solito mi danno un indizio di dove si è trovato Sonic, ma adesso non mi dicono proprio nulla! Accidenti! Uffa.” E cominciò a sbattere il martello nervosamente, di qua e di là.

Intervenne Cream: “Amy, Amy! Ti prego, non innervosirti. Ce la possiamo fare, non perdiamo la calma. Già io mi sento demoralizzata.” Si lasciò sfuggire.

Amy capì quello che la piccola amica aveva detto “Perché sei demoralizzata Cream? E’ per quello che è successo a Sonic? Posso capirti. Dobbiamo essere forti.”

Cream cercò di dire qualcosa in più su quello che stava passando interiormente, il suo disagio, però furono interrotte da un brusio, un rumore assordante di pale che si faceva sempre più vicino, sempre più fastidioso e forte.

Si trattava di un veliero, un veliero volante, il quale salpava sopra le loro teste. Le quattro ragazze, lo spiritello e il Chao fecero dei gesti con le mani per farsi notare, cercarono disperatamente di avere quel passaggio. Il vascello si fermò nell’aria, tra le nuvole dove si trovavano tutti in quell’istante, e fece marcia indietro, voltandosi, sempre in volo.

Si abbassò fino a raggiungere l’altopiano del Canyon dove stavano fermi gli Angeli. Le ragazze poterono, così, notare un gruppetto di mobiani maschi vestiti in modo molto, molto strano.

“Ehilà, voialtre. Cosa possiamo fare per voi?” Disse uno di loro, un pavone giallo, color canarino.

“Veramente noi… ma siete forse dei pirati?” Fu Blaze quella incuriosita stavolta.

“Già già, che lo siamo! Siamo I Pirati! I primi in tutto il regno, i più famosi a saccheggiare ma anche ad aiutare le donzelle!”

Blaze si fece avanti e si confidò con le sue amiche. “Lasciate parlare me, il mio mondo è colmo così di pirati, poiché è pieno di acqua, mi sono abituata ad averci a che fare.” Fu sicura di sé.

“Ehm, no, in verità, noi preferiremo parlare con quella bella fanciulla lì, quella in rosa” Disse un altro, un criceto, che indicava Amy, la quale subito fu messa in imbarazzo da quelle parole, e si alterò un pochino:
“Ehi, se vuoi un appuntamento, dovrai metterti in fila e attendere, ma puoi anche mollare le speranze, il mio cuore appartiene solo a Sonic!”

“Sonic il riccio, forse? Intendi il marito dell’Imperatrice Trixiana?” Ribatté l’uccello giallo, con il cappello da capitano sul capo.

Amy tagliò corto: “Ex marito. E noi non parliamo di quel matrimonio fallimentare…!” E così diede una bella risposta che lo mise a posto.

“Va bene. Niente corteggiamenti qui a bordo. Abbiamo solo notato la tua fata, vedo, ci interessa moltissimo. Quindi forse possiamo aiutarvi, se cercate un passaggio.” Il capitano capì al volo quello che stavano cercando da essi e la loro nave di pirati.

Amy strinse forte a sé Twinkle, “La mia amica non è in vendita, ve lo potete anche scordare. Possiamo fare a meno del vostro aiuto ora che ci penso. Grazie lo stesso”

L’uccello e il suo equipaggio ci riprovarono, stavolta senza mezzucci.
“No no, non avete capito, forse. Non stiamo cercando di rubarvi o di comprare quell’esserino purpureo. Ma se potreste darci una mano con la nostra preziosa nave, noi vi ricambieremo con un passaggio. Salite a bordo, mi sembra un’offerta equa, no?” Fece l’occhiolino il pirata uccello.

Le ragazze si guardarono, decisero solo con lo sguardo complice, ebbene accettarono, non avevano alternative, ma avrebbero fatto di tutto per proteggere Twinkle, ad ogni costo.

Così salirono a bordo.

Amy e gli Angeli si presentarono ai loro nuovi alleati.

“Flying Sparrow, questo è il mio nome, signorina” Fece il pavone, muovendo il becco in modo piuttosto divertente.

“Amy Rose”

“Enchantè” Pronunciò facendole il baciamano. “Come avete notato, su questa nave siamo tutti dei perfetti gentiluomini, non preoccupatevi, potete fidarvi” disse Stanley il criceto color bordeau.

“Io ho imparato a fare di meglio *cough* “ Venne fuori in un tossito da Sticks.

Fu spiegato alle ragazze che loro erano pirati da tempo, rinomati in tutto il globo incantato, e con una certa reputazione, ma si mostravano poco in giro, sempre alla ricerca di tesori nascosti, volavano alto nel cielo e tenevano moltissimo alla loro nave, la pulivano e lustravano in tutti i modi possibili. Il vascello volante era potenziato da energia magica, quella che alimentava tutto il regno, ma da quando Trixiana aveva privato quel posto dei suoi colori la magia scarseggiava, dunque erano a corto di carburante, e fu qui che Twinkle entrava in gioco.

“Se poteste solo darci in prestito quello spiritello fluttuante, ci fareste un grosso piacere!”

“Niente da fare, noi non sfruttiamo gli amici!” Fu un no categorico quello di Amy.

“Perché non lasciamo decidere proprio alla fata…” Propose scaltramente Flying Sparrow, arrampicandosi un po’ sugli specchi.

Twinkle fu interpellata, spettava a lei la decisione: “Io… non posso deludere le mie amiche, a noi serve questo passaggio, e se voi ci darete una mano a trovare questa ‘mappa del tesoro’, vi ricompenseremo in ogni modo, quindi potete usarmi per fornire energia alla nave!”

Le ragazze furono immensamente grate a Twinkle, la ringraziarono stringendola forte in un abbraccio di gruppo, nel quale tirarono dentro anche Blaze che in genere evitava gli abbracci. Tutto questo prima di consegnarla nelle mani dei pirati.

“Trattatela bene, mi raccomando!” Fu l’avviso di Amy.

“Riguardo una questione… noi siamo dirette verso…” Cercò di ricordare Cream.

Le ragazze si scambiarono un altro sguardo di intesa, non erano sicure di voler rivelare dove stessero andando.

Cream continuò: “Uhm… stiamo cercando una mappa che ci conduca al nostro amico blu.”

“Una mappa eh? Credo di sapere di cosa state parlando. Dove avete sentito della mappa?”

“Un nostro amico… nemico lupo ce ne ha parlato, voleva scusarsi per delle cose… insomma, cosa volete sapere?!”

“Non ti scaldare, peperina, sappiamo di una mappa che conduce verso l’oggetto desiderato, possiamo accompagnarvi… un passaggio e una mappa del tesoro. Detto fatto! E in cambio voi ci prestate la fata… che ne dite?”

Twinkle aveva già deciso, ma così sembrò un accordo più equo. I pirati erano molto bravi a contrattare.

 

Furono condotte anche loro nelle proprie stanze per riposarsi dopo il loro viaggio, mentre Twinkle veniva scortata sul retro del vascello, nello scomparto dove risiedeva il serbatoio di energia. La cosa non era per nulla sospetta…

“Sono terribilmente stanca” Disse la riccia buttandosi sul proprio letto e facendo un grosso tonfo. Era tutto molto morbido e confortevole, per un attimo si lasciò andare alla sensazione invitante del sonno, scordandosi per un po’ di quello che stava succedendo, della posta in gioco.

“Per essere Amy Rose ci vogliono tante energie, e in questo momento non ne ho affatto, devo riposarmi, altrimenti non sarò carica quando le mie amiche avranno bisogno di me… quando Sonic avrà bisogno di me…” Disse rilassata, facendo uno sbadiglio.

La nave fluttuava nell’aria e barcollava un po’, questo conciliava facilmente il sonno, soprattutto a chi non era abituato a quell’esperienza surreale; Blaze ormai riusciva a gestire la sua paura delle altezze, Sticks, più che paura, soffriva il mal di mare, e quindi vomitò un po’ (risparmiamo ulteriori dettagli alla narrazione).

Insomma, erano tutte più o meno a loro agio mentre gli uomini padroni di casa si occupavano di mandare avanti la loro preziosa nave.

Cream e Cheese, invece, non avevano affatto intenzione di riposarsi, giocavano a nascondino sfruttando i nuovi ambienti mai esplorati.

“Cheese, sei qui dentro?” Disse la piccola, mentre apriva un baule, poi tentò di cercarlo in una stanza buia, richiuse la porta e ne aprì un’altra, il baby Chao non si trovava, ma lei non si dava per vinta, continuava ad aprire porte e a guardare sul soffitto, era possibile che Cheese fosse svolazzato fino in alto.

Nel frattempo Twinkle fu posizionata in una piccola cella apposita per succhiare la sua energia e per porla nell’alimentatore della nave, da lì la polvere fatata passava al motore e quindi alle pale sul retro. La polvere scorreva attraverso le pale e le tramutava in bolle, come se fossero state bolle di sapone.

Il veliero si inondò di una fascia purpurea, proprio come Twinkle, che illuminò anche le nuvole, già al crepuscolo e quindi dello stesso colore: tutto il cielo si tinse del colore dello spiritello.

Blaze osservava incantata assieme all’equipaggio l’atmosfera incredibile, tutto grazie a Twinkle!

Cream non notò lo spettacolo, era troppo presa dalla ricerca di Cheese, ma a un certo punto, si accorse di essere entrata nella stanza del capitano Sparrow, ma nessuno l’aveva vista, si nascose dietro la porta che era socchiusa, e diede un’occhiata in giro… nessuna traccia di Cheese.

In compenso udì delle cose piuttosto sorprendenti:
“Finalmente abbiamo energia sufficiente per non schiantarci, avremmo dovuto fare un atterraggio di emergenza in caso contrario.” Disse un membro dell’equipaggio all’interno della stanza.

“Di fate se ne vedono rare in questo periodo, dopo quello che è successo… credo si vogliano nascondere, ho sentito delle cose al riguardo…”

“Come avranno fatto quelle ragazze a procurarsi una fata?”

“Non importa, quello che conta è che ci scorteranno direttamente alla mappa del tesoro, noi la prendiamo e ci teniamo la fata, finchè la sua magia dura, ovviamente…”

“Capitano?”

Flying Sparrow stava valutando la situazione, “Si… concordo. Questo è tutto.”

Cream si mise le mani sulla bocca per non gridare, ma in quell’attimo era ciò che avrebbe voluto, i pirati le stavano raggirando, era chiaro che non c’era da fidarsi, non bisognava perdere tempo: doveva avvertire le ragazze e metterle in guardia.

In quell’istante diede un’altra occhiata ai pirati nella stanza principale che discutevano, era stata abbastanza brava a non farsi scoprire mentre origliava, ma subito notò Cheese sopra le teste di quei mobiani. Si pose una mano sulla fronte: la situazione non poteva diventare più complicata di così… se non che…

Cheese notò la sua amica che lo aveva trovato, e fece presto il suo verso “Chao!” mentre Cream si apprestava a correre verso di lui, ma nella fretta della situazione inciampò e cadde.

Scoppiarono tutti a ridere, tranne il capitano, che era piuttosto nervoso.

“Una spia, huh? Questa non ci voleva.”

Cream si rialzò immediatamente, anch’essa abbastanza innervosita, lasciò andare tutto ciò che pensava come in un flusso di coscienza:
“Non sono una spia, siete voi i doppiogiochisti, con le vostre lusinghe e finti corteggiamenti, pensate di fare i simpaticoni, è così? Sono capitata qui per caso, per cercare il mio amico, ma adesso che vi ho sgamati ho la situazione in pugno, lo dirò alle mie amiche!” Cream era carica, finalmente aveva la situazione sotto controllo e poteva provare a se stessa quanto valeva.

Gli altri continuarono a ridere.

Il capitano prese il piccolo cucciolo di Chao per le mani, lo strinse appena un po’, con l’altra mano girò il dito attorno al suo pallino fluttuante. Cheese sentì il solletico.

“Rendiamo le cose più interessanti allora…” Disse mentre contemplava i suoi piani.

“Pensi di averci in pugno, ragazzina?”

Lo sguardo di Cream passò dalla grinta al timore: “Non vorrete rapire il mio Chao? Siete dei loschi pirati!”

“Tieniti il Chao” disse gettando via Cheese come un peluche.

“Faremo ben altro… molto semplice, se stanotte dici alle tue amiche quello che stiamo complottando, le uccideremo! Ah, vediamo come ti comporti così, pensi di essere la più coraggiosa, vero? Dimostra adesso quanto fegato hai.”

“Adesso puoi anche andare. La scelta sta a te. Tu spiffera tutto e noi le buttiamo giù dalla nave mentre dormono. Detto… fatto! Ha!” Gli altri risero in coro, al completamento del discorso di FS.

Chiusero la porta e lasciarono andare la piccola Cream e il suo Cheese, i quali furono liberi di tornare nella loro stanza, ma purtroppo per loro non riuscirono affatto a chiudere occhio quella notte.

“Parlare o non parlare…” questo era il dilemma. Cream iniziò dapprima a contare con i palmi della mano e vedere su cosa cadeva l’ultimo dito, se sull’omissione o sulla verità. Perse il conto.

“Proviamo a elencare i pro e i contro, che ne dici Cheese?” Il Chao approvò.

“Se parlo non devo tenermi tutto dentro, e le ragazze prenderanno una decisione, contro… verranno ammazzate! Oddio!” Il solo pensiero la faceva rabbrividire, sarebbero morte per colpa sua?

“No… questo mi fa solo sentire peggio, non devo pensarci, devo provare almeno… fino a domani” Se lo impose, per il suo bene. Si rannicchiò e si stese dal lato destro del letto, e si avvicinò a Cheese.

All’inizio tutto procedeva bene, stava prendendo sonno, ma…

“Non spifferare nulla! Sei forse una spia?” Disse una voce.

“Oh mamma…” Cream era terrorizzata.

Si voltò appena appena, e scorse una figura nell’ombra, la sagoma si fece avanti, rivelando una Cream maligna con un tridente, denti aguzzi, orecchie tagliate a morsi, occhi rosso sangue, e una coda appuntita, al suo fianco un Dark Chao birichino le faceva i dispetti. “Se parli muoiono, semplice. Ci tieni davvero a loro? Perché non mi sembra…” Disse la voce tentatrice.

Cream obbiettò “Pensi che non ci tengo? Davvero? E allora perché mi pongo il problema? Questa voce sono io.” Fu decisa su questo.

“Si che sei tu, ah ah ah, ovvio bella, il solo fatto che sei in dubbio mi fa pensare che ci stai pensando seriamente… a parlare. Beh, vedrai le conseguenze da sola.” Si disse decisa incrociando le braccia, mentre la coda teneva in pugno il forchettone.

“Allora non parlerò. Non voglio complicare le cose. D’accordo…” Cream non era sicura della scelta.

“No piccola cara, devi dirlo alle tue amiche se ci tieni davvero” Disse la voce dall’altro lato, come i lettori potranno immaginare si trattava di una coniglietta su cui splendeva la luce, e sulla sua spalla poggiava un Hero Chao effemminato.

“Perché? Perché mi confondete così?” Si chiese da sola Cream.

“Stai facendo tutto da sola, ‘cara’ “ Rinfacciò la diavoletta.

“No Cream, ti sto facendo solo ragionare, pensaci bene a questa scelta, se parli insieme prenderete una decisione, affronterete le conseguenze INSIEME, e troverete una soluzione.” Spiegò l’angioletta.

“Effettivamente, non hai tutti i torti, me-buona” Ponderò la piccola.

“Dannati inferi! Che hai deciso dunque?” La coniglietta infuocata era su tutte le furie.

“Domani dirò tutto agli altri Angeli, perché è questo che siamo noi, non ci comportiamo male, siamo unite e siamo buone.”

“Fa’ un po’ come vuoi, ma ricordati che io sono te, quindi tu hai questo lato nella tua testolina rotonda” La diavoletta se ne andò facendo riflettere la vera Cream, lasciandole l’amaro in bocca. E la lasciò anche l’altra alter ego, non sapendo più cosa dire.

La notte finalmente passò, ma insonne. La mattina seguente Cream barcollava, con le occhiaie, andava sbattendo di qua e di là, per il divertimento dell’equipaggio del vascello.

Le sue amiche erano invece splendenti, riposate e rilassate, pronte a un nuovo giorno. Cream le si avvicinò, vide come erano positive e lucenti, quindi esitò un attimo. “No, devo dirglielo, basta scuse!” Obbiettò.

“Ciao Amy, senti…” Cream, nell’avvicinarsi alla ragazza, appoggiò il piede su di un legno che sosteneva la nave, facendo pressione su una delle estremità, cosa che risultò nel resto della trave che andò dritta sul muso della coniglietta.

“Cream! Tutto a posto? Niente di rotto, vero?” Si preoccupò la riccia.

“Sto bene! (Me lo merito questo!)” Rassicurò la bimba.

Provò stavolta ad avvicinarsi a Sticks. “Hey, ciaone, che mi dici? Sembri un po’ stralunata stamattina, o sbaglio?”

Cream non negò “direi che ci hai preso, ma ti posso spiegare tutto, ho una teoria complottistica per te!”

Sticks le pose una mano davanti in segno di negazione: “Oggi no, mi sono ripromessa di stare alla larga da queste cose dopo la mia disavventura con le fate e Syrio.”

“Ma avevi ragione in quel caso” Insistette Cream.

“Voglio essere un po’ meno cinica per una volta. Vado a colazione ora, vieni anche tu, dai, sento un odore invitante!”

Per Cream non ne andava una giusta quella mattina. Si schiaffeggiò da sola per la frustrazione, Cheese era preoccupato e le andò vicino. “Non preoccuparti, ho tutto sotto controllo! Non riesco a dire bugie, non so proprio tenermi le cose per me… quindi parlerò.”

Si accostò stavolta a Blaze, alle prese con il timone del vascello: “Cream, sono un po’ occupata al momento.”

“Senti, solo una cosa: tu ti fidi di queste persone?” Una domanda onesta da parte della piccola.

“Io… non saprei, ma mi lasciano guidare la nave per ora, quindi ci dirigiamo dove… spero si trovi la nostra pista! Quindi per ora la direzione è in mano nostra, niente di cui preoccuparsi.” Rassicurò Blaze, ma poi fu in dubbio. “Perché me lo chiedi?”

“Io veramente…” Da dietro Blaze sbucò un losco membro dell’equipaggio che era presente la sera prima, Cream se lo ricordava. Fu molto cauto e silenzioso ma le fece capire che era meglio non parlare, evidentemente, in quanto fece un gesto con il dito che attraversava il suo collo, potete immaginare cosa significasse.

*Gulp*

Cream scattò via di lì. Blaze si accorse che era strana, ma la bambina era fuggita prima di poter chiarire.

“Ci siamo” Dopo che gli altri ebbero finito la colazione, scesero dalla nave e atterrarono su una pianura abbastanza alta, che conduceva a una serie di bivi e caverne. Un posto un po’ ambiguo considerando che si trovavano sempre nella Valle Incantata.

“Ok… fa un po’ strano così, lo ammetto, ma non perdiamoci d’animo ed entriamo! La mappa verso Sonic ci aspetta!” Amy incitò le altre e i pirati a darsi una mossa.

“Ah, noi attraversiamo di continuo posti come questo in cerca di briciole di tesori, non voglio smontarvi l’entusiasmo ma spesso si rivelano una bidonata…” Flying Sparrow tentò di metterle in guardia, Cream capì immediatamente che avrebbe cercato di prendere lo scrigno tutto per sé, e che quindi lo avrebbero trovato sicuramente.

“Stiamo cercando uno scrigno molto antico ma scintillante, secondo quanto ha detto Syrio” Rivelò Blaze.

“Hai detto scintillante? Lascia fare a me e al mio fiuto, quando si tratta di cose così, scatto in prima linea” Assicurò il tasso, che cominciò a fiutare il terreno, i pirati si guardarono tra loro, un po’ intrigati e un po’ schifati.

Twinkle era con loro, ma era scortata dai pirati, si trovava in mezzo a loro, un po’ stanca per la notte ed intontita, ma era intatta. Cream cercò di avvicinarsi ma senza successo. La sua occasione per parlare era sfumata visto che si trovavano a braccetto con i loro loschi alleati.

“Con Sticks troveremo subito la mappa e potremo dedicarci alle cose serie, era ora!” Cercò di rassicurarsi la riccia.

Sticks si fermò, era quello il punto, presumevano tutti, la ragazza si grattò un po’ con il piede vicino all’orecchio, si accorse che tutti si erano fermati assieme a lei.

“No no, non ci siamo ancora, non vi emozionate! Era solo che mi prudeva, devono essere questi vestiti nuovi!” E continuarono a camminare.

La seconda volta che si fermò i pirati continuarono a marciare, senza badare alle stramberie del tasso arancione: “Oh, non si sono accorti che siamo arrivati (credo) allo scrigno, meglio… così non litigheremo per averlo”.

Cream era tutta rossa in viso, stava trattenendo il respiro e stava per esplodere, non era mai riuscita a mantenere un segreto, neanche se era per provare a proteggere le persone a cui voleva bene.

Le ragazze si fermarono a guardarla, non dissero nulla, aspettando che Cream…

“I pirati. Stanno per ucciderci. Vogliono tenersi Twinkle… e il tesoro!” Cream lasciò andare tutto d’un fiato la tensione che si era accumulata nelle ultime ore.

“Cosa?!” Amy e Sticks furono colte di sorpresa. Blaze non tanto:
“Solo io avevo notato i coltelli che quei tizi hanno nascosti vicino le scarpe, i guanti e ew… anche i peli, è davvero evidente, ma non avevo detto nulla per non farli insospettire!” Confessò la gatta.

Cream corse ad abbracciare Blaze. “Quindi mi credi?”

“Perché non dovremmo?” Chiese Amy “Di certo crediamo più a te che a loro, poverina, ti sei tenuta tutto dentro, ma come hai fatto?”

“Avevano detto che vi avrebbero uccise, mi sono spaventata e…” La piccola iniziò a singhiozzare.

“E infatti così faremo.” I pirati le stavano osservando da un po’, si misero in posizione da combattimento e tirarono fuori tutte le loro piccole armi nascoste.

Amy fece un sorrisetto compiaciuto, tirando fuori il Martello Piko Piko: “Abbiamo tutto sotto controllo, stai tranquilla Cream”.

Blaze si infiammò e Sticks sfoderò anch’essa quante più armi poteva impugnare con due mani. “Anche se abbiamo questa?” Puntarono un coltellino vicino a Twinkle, dritto sul piccolo gonfiore che rappresentava il petto dell’esserino.

“Ah, proprio come pensavo, avete una debolezza!” “Ragazzi, scavate in quel punto e prelevate il nostro tesoro!” Si rivolse a loro Flying Sparrow.

Lo scrigno fu presto trovato e sorretto e tre di loro. Erano pronti ad andarsene, e avrebbero preso Twinkle con sé.

Avevano fatto i conti con tutte loro, tranne uno… Cheese era stranamente assente, il piccolo Chao si fiondò da dietro e tolse Twinkle dalla morsa, scaraventandola direttamente contro il martello di Amy, che si potenziò istantaneamente. I mobiani tentarono di fare lo stesso con Cheese ma sgattaiolò via con uno Spin Dash in miniatura.

Amy cominciò a roteare: un flusso del suo stesso colore catturò e fece iniziare a volare Flying Sparrow e i suoi scagnozzi, ed uno ad uno furono lanciati a colpi di Piko Piko fuori dalla caverna, il capitano per ultimo.

“Problema risolto. Ora scappiamo con lo scrigno. Presto!” Incitò la riccia. Amy materializzò un carrello dal nulla sul quale poggiarono lo scrigno. Non c’era tempo per aprirlo, lo spinsero fuori di lì immediatamente.

Non volevano più avere a che fare con i pirati dopo quella esperienza sfortunata.

Poco dopo, furono al sicuro. Blaze tentò di aprire con delle pietre la serratura, più che altro cercò di scassinarla. Senza successo.

Amy provò a colpi di martello, anche a costo di rompere tutto, avrebbe aperto quella… cosa antica, così disse.

“Sticks, non è che hai uno dei tuoi trucchetti?” Tentò Amy.

La ragazza tasso si fece avanti:”E’ molto semplice, devi usare delle forcine e fare in modo che i pistoncini salgano e non spingano il cilindro, o almeno così mi hanno detto, io non lo so fare.”

“Non abbiamo forcine, aspetta…” Tutte guardarono i capelli raccolti di Sticks.

“Ti prego!” Supplicò Cream.

“No no no. Hey, ho un’altra idea, perché non fabbrichi tu una ‘chiave magica’ con il martello?”

Rimasero tutte imbarazzate per non averci pensato prima, Amy pensò a un modo per trovare Sonic, sbattè il martello con Twinkle al suo interno e da lì spuntò una chiave luccicante. La inserì nella serratura e il gioco era fatto!

“Visto? Basta immaginazione (e un po’ di fortuna)!” Si complimentò Sticks.

Amy aprì il grande scrigno, con un balzo lo fece spalancare, e dopo aver tolto un po’ di polvere dall’aria inquinata, trovò qualcosa… una pergamena.

Tutti ma soprattutto Blaze furono incuriosite, le mappe per i tesori erano cosa comune nel suo mondo, e soprattutto mappe che conducevano in alcuni luoghi, naturalmente questa non le avrebbe condotte direttamente da Sonic, ma loro speravano di sì, essendo una mappa incantata.

“Va bene, ma adesso come facciamo a capire…” Furono interrotte da un tremore, proveniva da sotto i loro piedi, un’altra voragine si aprì prima che potessero chiedersi come arrivare dal riccio blu. Si precipitarono al suo interno, stavolta, senza esitare, era in modo simile che era svanito Sonic, in fondo. Sapevano che non sarebbero morte, avevano fede.

“Vi ho prese” Disse Cream, la voce decisa. Aveva preso in salvo sia Amy che le altre due compagne, prima che si sfracellassero al suolo. Le appoggiò delicatamente in un terreno tutto buio, e profondo.

Amy si complimentò con la sua piccola amica, dicendo che “Senza di te non ce l’avremmo mai fatta, non riesco a credere che tu abbia tenuto così a lungo quel segreto mostruoso. Dovevi parlarci prima, capito? Per la prossima volta” La ammonì leggermente.

“Io… ero indecisa” confessò Cream “Mi sento inutile in questa squadra, voi siete delle donne fortissime, le più mozzafiato che conosca! Io mi sento un po’ da meno… ecco.” Le guardò con occhioni imbarazzati.

“Pfft. Non dirlo neanche per scherzo.” Si offese Amy.

La gatta rassicurò Cream: “Ha! Certo che ci fa piacere averti con noi, sei sempre di sostegno e ti rendi utile come puoi, sei piccola, cosa pensi di fare, la gigante?”

Mentre Amy le si avvicinò “Grazie.” E la strinse a sé.

“Ora, veniamo a noi” La riccia riprese a farsi seria, e un po’ intimorita. Le nubi che le circondavano cominciavano a schiarirsi, e rivelarono il posto in cui si trovavano…

 

FINE SESTO CAPITOLO

   
 
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