Videogiochi > Kingdom Hearts
Segui la storia  |       
Autore: Lady I H V E Byron    20/09/2018    2 recensioni
(Crossover con "Dragon Age Origins")
Impegnati nella ricerca e battaglia contro Master Xehanort e l'OrganizzazioneXIII, Sora, Paperino e Pippo finiscono in un nuovo mondo, in cui, con loro grande stupore, gli Heartless e i Nessuno non sono il pericolo principale...
Genere: Avventura, Drammatico, Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Paperino, Pippo, Sora
Note: Cross-over, Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Altro contesto
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Note dell'autrice: per chiunque conoscesse l'altro gioco, ho stravolto un po' i dialoghi originali, senza, però, stravolgere il senso (spero).


--------------------------------------------------


Gli atterraggi della gummiship non avvenivano mai in luoghi ospitali, se non in rarissime occasioni: Sora, Paperino e Pippo si ritrovarono nel bel mezzo di una palude.
Una palude fredda, non umida, come dovrebbero essere le normali paludi.
Paperino deglutì, guardandosi intorno con aria preoccupata: quel luogo emanava un senso di inquietudine, come se qualcosa fosse in perenne agguato, pronto ad aggredirli.
-Sì, anche a me questo luogo mette i brividi, Paperino…- aggiunse Pippo, dello stesso umore dell’amico.
Il ragazzo, invece, guardava il paesaggio con aria tra il curioso e il deluso.
-Ma perché ad ogni nuovo mondo che visitiamo finiamo sempre per atterrare in luoghi desolati?- domandò, continuando a camminare -Mai in luoghi ospitali, o in mezzo alla gente…-
-Sora, devo ricordarti che non dobbiamo dare nell’occhio.- rispose Paperino, osservandolo con aria severa e delusa.
-Sì, lo so. Non necessariamente in mezzo ad una città, ma almeno in un luogo più caldo. Sto gelando, quasi come ad Arendelle.-
Infatti non passava momento in cui non si strofinava le braccia.
Ma Pippo lo invitò a vedere le cose da un altro punto di vista.
-Beh, almeno stavolta abbiamo abiti caldi.-
Infatti, non avevano i loro soliti abiti addosso. Avevano degli indumenti pesanti, di lana morbida. Semplicemente, la versione invernale dei loro abiti.
-Preoccupiamoci piuttosto della cosa più importante!- esclamò Paperino, richiamando l’attenzione sulla loro missione -Perché gli Heartless e i Nobodies non si sono ancora visti?-
Infatti, intorno a loro, non c’era niente che ricordasse le creature oscure.
-E ti lamenti pure, Paperino?- ironizzò Sora, mostrando i denti -Questo rende il lavoro più facile.-
-E ALLORA COME SPIEGHI L’ALONE DI OSCURITA’ INTORNO A QUESTO MONDO?!- sbraitò di nuovo il papero, innervosito e preoccupato nello stesso momento.
Il trio si mise di nuovo in posizione riflessiva: solitamente, appena mettevano piede in un nuovo mondo, venivano assaliti da un’orda di Heartless e Nobodies.
Pippo ruppe il silenzio.
-Se non gli Heartless e i Nobodies… allora cosa era dovuto quell’alone di Oscurità?-
Un urlo li distrasse, mettendoli in allarme.
Un urlo femminile.
-Viene da lì!- indicò Sora, correndo verso una piccola collina, seguito dagli amici.
Non corsero molto. Per fortuna, il punto non era lontano da cui si trovavano.
Arrivati in cima, osservarono in basso. I loro bersagli erano lì: Heartless e Nobodies.
Stavano accerchiando una donna. Non era disarmata, ma era ugualmente in difficoltà.
Infatti, da un bastone, lanciava continuamente saette o fiamme o raggi di gelo alle creature, ma queste sembravano rinascere.
Senza pensarci due volte, Sora sguainò il Keyblade, mentre Paperino e Pippo impugnarono lo scettro e lo scudo, e la soccorsero.
-Attenta!- esclamò il ragazzo, eliminando un Heartless in procinto di attaccare la donna alle spalle.
Ella si voltò, sorpresa dalla presenza del suo “salvatore”.
-Grazie. Ma temo ne arriveranno altri.- disse, infatti, rimettendosi in guardia.
Anche Sora, Paperino e Pippo si misero in posizione di combattimento.
-Tutto sotto controllo!-
Shadows e Dusks. Il tipo più debole, ma più numeroso di entrambi i gruppi.
Non sarebbe stato un combattimento complicato.
Sora ne sconfisse una buona parte con una serie di combo con il Keyblade. I cuori si dispersero di nuovo per aria.
Ciò sembrò suscitare l’interesse della donna, che guardò in alto, proprio dove quei cuori svanivano. Ma non era semplice curiosità la sua, quanto una cosa su cui investigare.
Ciò la distrasse di nuovo. Stavolta fu lo scudo di Pippo a salvarla dall’ennesimo agguato alle spalle di un Heartless.
Paperino, invece, sferrava una serie di Thundaga, alternandoli a Firaga e Blizzaga, coprendo le spalle degli amici.
Sora eliminò l’ultimo Nobody, effettuando un salto.
Tutto era tornato tranquillo.
Una battaglia non complicata, ma ugualmente faticosa.
- Ma bene, bene… chi abbiamo qui…?-
La donna si avvicinò al trio, con aria interessata.
Sora ebbe modo di osservarla più accuratamente: doveva aver superato i vent’anni, pelle bianca come la luna, capelli corvini raccolti e occhi dorati dallo sguardo acuto che dava l’impressione di leggerti dentro. Ma ciò che colpì in particolare il ragazzo erano i suoi abiti. Abiti succinti che mettevano in mostra la scollatura. Non aveva molto seno, ma quell’abbigliamento era ugualmente molto provocante. Tale da mettere in difficoltà chi trovava di fronte. La sua voce era bassa e seducente; Sora deglutì, facendosi rosso.
-Dei forestieri? Dei banditi? O semplici avventori che hanno smarrito la strada?- proseguì.
Girava intorno ai suoi tre salvatori, mantenendo quello sguardo curioso e interessato e sorridendo in modo strano, quasi malizioso.
Si rimise di fronte a loro, fermandosi. Incrociò le braccia, mettendole a contatto col ventre.
-Qualunque cosa voi siate, siete venuti appena in tempo per salvarmi. Suppongo di dovervi ringraziare.-
Sora sorrise, come suo solito ogni volta che salvava qualcuno.
-Non c’è di che. E… ehm…- doveva trovare una scusa in fretta; non poteva certo dirle che veniva da un altro mondo; doveva attenersi alle regole che imponevano di non turbare l’ordine dei mondi –Effettivamente, veniamo da molto lontano.-
La classica scusa.
La donna rivolse lo sguardo anche a Paperino e Pippo, che si limitarono ad un timido saluto con la mano, ridacchiando.
-Strane creature…- disse, infatti –Non siete del Thedas, vero?-
-Ehm… no.-
-Avrei giurato che foste del Tevinter. Ma poi mi sono ricordata che nemmeno i magister sono capaci di antropizzare gli animali.-
-No, veniamo decisamente da lontano, mia signora…-
In realtà, non aveva la minima idea di cosa stesse parlando quella donna.
-E da dove, di grazia…?- disse, dando l’impressione di parlare a degli idioti.
-Ehm…-
Sora avrebbe voluto voltarsi verso Paperino e Pippo, ma la donna, con il suo sguardo, lo aveva come pietrificato.
-Ecco, è un segreto.- disse, infine –Io e i miei amici siamo in missione segreta per eliminare gli Heartless e i Nobodies, le creature che ti hanno attaccata poco fa. E ci hanno portato fin qui.-
La donna restò in silenzio, osservando Sora dritto negli occhi blu. Lui lottava per mantenere alto lo sguardo: in fondo non aveva mentito.
Infatti, sembrò credergli.
-Quindi quelle creature si chiamano Heartless e Nobodies, eh?- commentò, interessata; sospirò –Beh, signori miei, se volevate viaggiare da queste parti, siete capitati in un brutto momento. E’ in corso un Flagello.-
Sora, Paperino e Pippo apparvero nuovamente confusi.
-Un Flagello…?-
-Sì, un Flagello! Come? Dalle vostre parti non ne avete mai sentito parlare? Non che sia un argomento piacevole di cui parlare, d’intende…-
A quel punto, Paperino prese la parola.
-E’ per causa degli Heartless e dei Nobodies?-
-No, quelli sono spuntati più tardi.- rispose la donna, secca –Camminando da queste parti non vi è capitato in imbattervi in creature chiamate Prole Oscura?-
-Prole Oscura?- domandò nuovamente Sora. Mai si era confuso così tanto, durante le sue visite nei mondi.
-Le uniche creature strane che abbiamo visto da quando siamo qui sono gli Heartless e i Nobodies che ti hanno attaccato.- rispose Pippo, facendo un passo avanti.
La donna sospirò di nuovo.
-Incredibile, dovrò spiegarvi tutto, partendo dal principio… ma voi dovrete parlarmi di più a proposito di questi Heartless e Nobodies.-
Sora fece spallucce, come per dire: “Che altra scelta abbiamo?”
-Tuttavia…- l’attenzione della donna era ormai rivolta verso il Keyblade –E’ una strana spada la tua. Sembra una chiave gigante…- notò, divertita.
Il ragazzo la mise in mostra, orgoglioso.
-E’ l’unica arma in grado di sconfiggere gli Heartless e i Nobodies. Ecco perché sono costantemente alla loro caccia.-
La donna mise una mano sotto il mento e un dito a contatto con le labbra, in posa riflessiva.
-Interessante…- camminò tra i tre amici, fermandosi, ad un certo punto –Venite, vi porto da mia madre.-
-Tua madre…?- domandò il ragazzo.
-Sì, mia madre. Credevi che fossi nata da un tronco?- rispose lei, ironica. La risposta fece lievemente ridere Sora –Ah, sì, che idiota. Invito i miei salvatori da mia madre, senza sapere i loro nomi?-
Ciò fece gioire Sora: era sempre felice di presentarsi.
-Mi chiamo Sora. Lui è Paperino. E lui è Pippo.-
-Beh, piacere. Io sono Morrigan.-
Per il tratto che divideva quel punto che Morrigan chiamava “le Selve Korkari”, Sora, Paperino e Pippo ebbero modo di venire a conoscenza delle leggende locali, in particolare di quello che veniva chiamato il “Flagello”.
-Quindi, se ho capito bene…- rifletté il ragazzo, che camminava proprio a fianco della donna –Un tempo tutto questo faceva parte dell’Impero Tevinter?-
-Esatto. Persino le rovine che vedete laggiù risalgono a quel periodo.-
-E tutto questo era governato dai… magister? Che sarebbero maghi?-
-Esatto.-
-E alcuni di loro volevano diventare dèi, ma sono tornati sotto forma di creature spaventose…?-
-Sì. I primi Prole Oscura.- chiarì Morrigan, annuendo.
-E ogni volta che si fanno vedere in superficie, inizia questo… Flagello?-
-Sì, esatto. Sei un ragazzino perspicace, Sora.-
Anche Paperino e Pippo avevano ascoltato il tutto con interesse.
-Ecco, allora, cos’era dovuto quell’alone oscuro…- sussurrò Pippo a Paperino.
-Allora davvero gli Heartless e i Nobodies non sono il solo problema qui.-
-E gli unici che possono fermare il Flagello sono i… come hai detto che si chiamavano…? Custodi Grigi?-
-Sì, uomini e donne che bevono il sangue dei Prole Oscura così da non essere colpiti dalla loro corruzione e percepire la loro presenza. Però, purtroppo, sono quasi tutti morti dall’ultima battaglia contro i Prole Oscura.-
Sora si allarmò.
-Cos’è accaduto?-
Morrigan si fermò.
-Credo che l’unico sopravvissuto saprà fornirvi una spiegazione più dettagliata.- disse, prima di riprendere a camminare.
-Ce n’è ancora uno?!- esultò Sora -Allora il Flagello si può ancora fermare!-
Paperino si schiarì la voce, trascinando il ragazzo verso il suo becco.
-Sora! Siamo qui per gli Heartless e i Nobodies!-
-Non possiamo impicciarci nei problemi di questo mondo!- aggiunse Pippo, parlando sottovoce.
-Ma non possiamo lasciare che delle creature malvage distruggano questo posto!-
-Eccoci qua. Siamo arrivati.- annunciò Morrigan, indicando in avanti.
In mezzo a degli alberi, sorgeva una modesta capanna. Una normale abitazione per contadini.
All’esterno c’era una donna anziana dai capelli grigi arruffati e in abiti poveri e laceri. Stava parlando con un uomo di circa vent’anni, dal fisico muscoloso. Aveva solo una coperta di lana intorno ai fianchi, che lo copriva fino ai piedi. Il torace era pieno di bende, e aveva un braccio attaccato al collo. Appariva molto triste e, nello stesso tempo, furibondo.
-Salute, madre…- salutò Morrigan, avvicinandosi di più alla donna anziana.
Quest’ultima le rivolse un’occhiata severa.
-Morrigan, dove sei stata? Avevi detto saresti tornata in poco tempo!-
-Sono stata di nuovo aggredita da quelle strane creature apparse nella foresta, madre.- spiegò, per nulla turbata dal tono della voce della madre; poi indicò Sora, Paperino e Pippo –Questi ragazzi mi hanno salvata, prima che fosse troppo tardi.-
I tre amici salutarono i presenti con la mano. L’anziana li osservò con aria indifferente, mentre l’uomo ricambiò il saluto, con sguardo sconvolto, appena vide Paperino e Pippo.
“Un papero ed un cane…?! Che si atteggiano ad umani…?!” pensò, infatti “No, calmati, Alistair. E’ solo per la botta alla testa che hai preso. O per qualche strano unguento o incantesimo lanciato da questa vecchia. Aspetta qualche ora e vedrai che sono esseri umani…”
-Mi hanno raccontato delle cose davvero interessanti, madre, che speravo ti potessero interessare. Perché non parli con loro, mentre preparo la cena?- propose la donna giovane, prima di entrare dentro la capanna.
Sora notò subito un particolare nella donna anziana: gli occhi. Erano gialli, proprio come quelli di Morrigan.
-Beh, salute a voi, forestieri.- salutò ella –Vi ringrazio per aver salvato mia figlia.-
Sora sorrise di nuovo, atteggiandosi a spavaldo.
-Beh, non c’è di che. E’ la mia specialità.-
Paperino si coprì gli occhi con una mano, mentre Pippo sospirò. Sora non perdeva occasioni per fare l’esibizionista.
Persino l’uomo lo osservò con aria perplessa, abbassando un sopracciglio.
Solo la donna anziana si lasciò sfuggire una risata.
-Certo, una graziosa fanciulla è in pericolo e il cavaliere di turno scende in battaglia per salvarla.- rise di nuovo –Deduco, quindi che sappiate qualcosa riguardo quelle creature…-
-Altroché, mia signora!- rispose Sora, alzando la voce, mischiando rabbia e preoccupazione –Quelle creature sono Heartless e Nobodies. Il loro compito è portare scompiglio nei mon… ehm! Nei continenti! E rubare i cuori delle persone.-
L’uomo assunse un’aria disgustata all’ultima frase.
-Interessante quella tua spada, ragazzo…- deviò la donna, osservando il Keyblade –Posso vederla?-
Inizialmente indeciso, Sora decise di mostrare la sua spada.
-Sì, davvero interessante…- commentò lei, inclinando la testa –Il Keyblade… ne avevo già sentito parlare… un’arma davvero meravigliosa e misteriosa nello stesso tempo…-
-La forma è un po’ strana.- aggiunse l’uomo –Ma se fa il suo dovere di eliminare i nemici, allora può andare.-
-E’ l’unica arma in grado di sconfiggere gli Heartless e i Nobodies.- spiegò il ragazzo, rinfoderando il Keyblade.
-Infatti Morrigan ed io abbiamo combattuto spesso contro queste creature, da quando sono apparse, ma ogni volta che speravamo di averle sconfitte, ritornavano sempre.-
-E… da quando sono apparse?-
-Da circa una settimana. Dopo la battaglia di Ostagar.-
Sora notò l’uomo abbassare lo sguardo, con aria triste.
-Anche Morrigan ci ha parlato di Ostagar. Cos’è successo, esattamente?-
-Beh, questo te lo saprà spiegare questo giovanotto.-
-Sì, devo…- prese una pausa per tirare su con il naso –Devo solo riprendermi dallo shock. Sapete, mi sono risvegliato solo un paio d’ore fa. Non potete immaginare la mia reazione quando lei mi ha detto a bruciapelo che abbiamo perso la battaglia, i Custodi Grigi sono stati sterminati e Loghain ha tradito il re.-
Sora, Paperino e Pippo inclinarono la testa, confusi.
Tale reazione fece divertire e, nello stesso tempo, imbarazzare l’uomo.
-Ok, ricominciamo da capo.- si schiarì la voce –Il mio nome è Alistair. Piacere di conoscervi. Sono un…- la sua espressione si fece nuovamente triste -No, sono l’ultimo Custode Grigio rimasto del Ferelden.-
Aveva i capelli corti tra il biondo e il castano chiaro, occhi scuri color nocciola, naso aquilino, mandibola leggermente quadrata, e un piccolo pizzetto sotto il labbro inferiore.
-Io sono Sora.-
-Paolino Paperino.-
-E io Pippo.-
Alistair osservò di nuovo Paperino e Pippo con aria scioccata. Non era più sicuro che fossero solo frutti della sua immaginazione.
-Ok… due animali parlanti. Molto bene. Certo che le Selve Korkari ne ha di creature strambe.-
-Noi… ecco… veniamo da molto lontano. Morrigan ci ha parlato di un sopravvissuto di una battaglia. Sei tu?-
-Sì. Una settimana fa, i nuovi iniziati ed io eravamo incaricati da re Cailan di accendere il fuoco sulla torre di Ishal, quella che vedete laggiù. Mentre altri nostri compagni Custodi e l’esercito del re attaccavano direttamente la Prole Oscura, Loghain, il generale dell’esercito reale, doveva attaccare l’esercito dei Prole Oscura dai fianchi, ma, da quanto mi ha detto la madre di Morrigan, sembra ci abbia abbandonato e ora, il re, i miei compagni e una persona a cui tenevo molto sono morti. Se la madre di Morrigan non mi avesse salvato, chissà cosa avrebbe fatto la Prole Oscura di me…-
-E’ davvero terribile…- fu il commento di Sora, scioccato da quanto raccontato.
La donna si mostrò offesa.
-Non parlare come se non fossi presente, ragazzo.- ribatté, infatti, serrando le labbra.
Quella affermazione fece nuovamente imbarazzare Alistair.
-Oh, scusate, non intendevo…-
Ma la madre di Morrigan scosse la testa, accennando una risata.
-Ah… Non c’è di che, comunque.-
-Ma… come dovrei chiamarvi? La prima volta non ci avete detto neppure il vostro nome…-
-I nomi sono cose carine, ma inutili. Se proprio devi, puoi chiamarmi Flemeth.-
-Flemeth?!- esclamò l’uomo, stupito –Allora Daveth aveva ragione, siete davvero la Strega delle Selve!-
Sora inclinò di nuovo la testa.
-La Strega delle Selve…?-
Ma Flemeth ignorò il commento del ragazzo.
-Conosco un po’ di magia, e allora? E a quanto pare è stato utile per guarirti.-
-Ma non i miei compagni…- mormorò Alistair, abbassando la testa.
-Ho fatto del mio meglio per salvarvi tutti dalla torre. Ma i tuoi compagni sono morti appena sono tornata qui. Le loro ferite erano troppo gravi.-
-Sì, ma come siete…? Oh, lasciamo perdere! Che cosa faccio adesso?- Alistair cominciò a camminare avanti e indietro, tenendo la coperta ben stretta sui fianchi –Sono l’ultimo Custode Grigio rimasto! Loghain sarà tornato a Denerim, ha addossato ai Custodi Grigi la colpa per la perdita ad Ostagar… e il re… e Duncan…- si udirono dei singhiozzi provenire da lui -Perché ha Loghain fatto questo…?-
-Spesso i cuori degli uomini nascondono segreti più oscuri delle creature corrotte.- commentò Flemeth, impassibile, come se il dolore dell’uomo non l’avesse toccata affatto.
Sora storse la bocca: lui comprendeva esattamente quelle parole. Più volte aveva affrontato persone del genere, nei suoi viaggi.
-Forse crede che il Flagello sia una cosa che si può facilmente sconfiggere con l’astuzia.-
-E non bastavano la Prole Oscura e il tradimento di Loghain a mettere il Ferelden in pericolo! Ora sono comparse anche quelle creature…! Come si chiamano..?!-
-Heartless e Nobodies.- spiegò Pippo.
-Heartless e Nobodies!-
Si fermò, di fronte ad uno stagno: vide il suo riflesso sull’acqua, e con esso le ferite causate dalla Prole Oscura.
Regnò il silenzio all’esterno della capanna di Flemeth, per qualche minuto.
-Quindi, ragazzo, cosa hai intenzione di fare?- domandò, ad un certo punto, la donna anziana -Restare qui a lamentarti o ti decidi a compiere il tuo dovere di Custode Grigio, quindi riunire l’intero Ferelden contro la Prole Oscura?-
Alistair accennò una risata, forse per nascondere la sua frustrazione.
-E cosa dovrei fare…? Andare a Denerim come se niente fosse, presentarmi davanti a Loghain e dirgli che non è giusto quello che ha fatto ad Ostagar e che ha commesso un errore a sterminare tutti i Custodi Grigi che, guarda caso, sono indispensabili per sconfiggere un Flagello? Certo, a meno che la mia testa sia su una picca, mentre cerco di dirglielo… O magari andare in giro ad urlare che Loghain è un traditore e che ha sacrificato il nostro re e la sola speranza per fermare il Flagello?-
-Forse urlare non ti servirà, ragazzo.- prese un oggetto dalla tasca del suo abito, delle pergamene –Se guardi bene, hai a disposizione molto più potere di quanto credi.-
Alistair si illuminò, appena prese quelle pergamene.
-Giusto! I Trattati!- si rivolse a Sora, Paperino e Pippo, sorridendo –E’ meraviglioso! C’è ancora speranza!-
I tre amici si osservarono di nuovo l’un l’altro, uno più confuso dell’altro.
-Non vi seguiamo…-
Improvvisamente, un braccio circondò la testa di Sora.
-Non capite?! Questi Trattati obbligano gli elfi, i nani e i maghi ad unirsi ai Custodi durante un Flagello, per combattere insieme la Prole Oscura!- Sora diede un’occhiata a quei fogli; non riusciva a comprendere la lingua, ma fu più colpito dal marchio, un grifone dalle ali spiegate –Aspettate…- Alistair si staccò da Sora, ritornando in posa riflessiva –Però c’è ancora la questione di Loghain… lui è un eroe per il Ferelden, e sicuramente avrà portato i bann, gli arle e i teyrn dalla sua parte… Ci sono!- si batté un pugno sull’altra mano -Arle Eamon!-
-Chi?- domandarono all’unisono Sora, Paperino e Pippo.
-Lo zio di Cailan, il nostro re.- spiegò l’uomo –E’ molto rispettato dall’Incontro dei Popoli e gode di un’alta reputazione. Se gli diciamo la verità su quanto è avvenuto ad Ostagar, riuscirà a mettere i bann, gli arle e i teyrn contro Loghain! Inoltre, Cailan stava ancora attendendo le sue truppe, nella battaglia contro i Prole Oscura! Sono sicuro che anche lui ci darà una mano.-
Sora era sempre più confuso.
-Ehm… credi che questo Eamon acconsentirà ad aiutarti?- chiese, infatti.
-Certo che lo farà! Io lo conosco ed è una brava persona.-
Flemeth si mise di nuovo in posa riflessiva.
-Elfi, nani, maghi, questo Eamon… a me sembra tu stia pensando di radunare un esercito.-
-Beh, meglio di niente…- commentò il ragazzo, mettendosi nuovamente le mani dietro la nuca.
-Non ho altra scelta, se devo e voglio fermare il Flagello. Potrei essere in grado di creare un esercito pari a quello che abbiamo perduto ad Ostagar.-
-Ma c’è anche la questione degli Heartless e dei Nobodies…-
-A quello pensiamo noi!- tagliò corto Sora; Alistair si voltò verso di lui –Se mi permetti, io e i miei amici verremo con te per aiutarti.-
Paperino e Pippo parlarono di nuovo tra di loro.
-E questo quando lo avremo deciso…?- disse il papero.
-Yuk! Lo sai com’è fatto Sora…-
-Posso aiutarti contro gli Heartless e i Nobodies. Io sono qui per loro, dopotutto. Nel caso di un legame tra i nostri nemici, perché non viaggiare insieme?-
Concluse con un sorriso. Il suo solito sorriso.
Anche Alistair sorrise, compiaciuto.
-Sì, perché no? Un po’ di compagnia, data la mia missione, non farà male…-
-E puoi star certo che daremo una bella lezione a questo Loghain!-
-Ci puoi contare!-
Flemeth si intromise nel discorso.
-Prima che voi partiate, c’è una cosa che voglio affidarvi…-
In quel momento, Morrigan uscì dalla capanna.
-Madre cara, lo stufato sta bollendo.- annunciò, avvicinandosi alla madre e osservando il resto dei presenti –Avremo degli ospiti per cena?-
Ma l’altra donna passò subito al punto.
-I nostri ospiti stanno per partire, cara. E tu andrai con loro.-
-Oh, che peccato…- si voltò di scatto verso la madre, sorpresa –Cosa?!-
-Hai capito bene. L’ultima volta che ho controllato, avevi le orecchie.-
La risata che fece, fece sogghignare lievemente anche Sora.
Alistair non sembrò entusiasta della decisione della donna anziana.
-Aspettate, cosa?!- esclamò, infatti –Una maga tra di noi? Signora mia, forse vi è poco chiaro, ma fuori dalle Selve costei è un’eretica.-
Un’altra parola nuova di quel mondo.
-Eretica?- domandò Sora –Cos’è un’eretica?-
-Sono maghi che non fanno parte del Circolo dei Maghi.- spiegò Morrigan –E siccome non sono sotto il controllo dei templari e della Chiesa, e quindi sono il male, sono chiamati eretici.-
Poi osservò Paperino, con aria seria.
-Mi è parso di notare, comunque, che anche tu hai lanciato degli incantesimi, quando mi avete salvato dalle creature…-
Anche il papero assunse un’aria confusa.
-Cosa vuoi dire?-
-Che neppure tu vieni da un Circolo. Quindi anche tu, fuori di qui, sei un eretico. Quindi sei una preda per i templari.-
Sora e Pippo osservarono l’amico.
Questo fece innervosire Paperino.
-CHE AVETE DA GUARDARE?!- poi si rivolse a Morrigan –E comunque, io ho studiato la magia in un istituto.-
-Ah, allora può andar bene.- ironizzò la donna.
Alistair non sembrava del suo stesso parere.
-Fantastico, due eretici… andiamo bene.- mormorò, girando la testa.
Sora gli mise una mano sulla spalla.
-Per quello che serve…- disse –Ti posso assicurare che non è pericoloso. E’ solo irascibile, qualche volta, ma innocuo.-
-Beh, questo è molto confortante.-
-Anche la magia della mia Morrigan può esservi utile. Ed è anche brava come guaritrice.- aggiunse Flemeth.
-E io non ho voce in capitolo?!- protestò Morrigan, serrando le labbra e aggrottando le sopracciglia.
-Andiamo, ragazza! E’ da tempo che dici di voler andare fuori dalle Selve…-
-Ma non in questo modo. E non ora…!-
-Ehi, se uscire dalle Selve è il tuo desiderio, perché aspettare? Cogli l’attimo.- si intromise Sora, ricevendo uno sguardo minatorio da Morrigan. Per poco non riceveva uno scapaccione da Paperino, per comunicargli, a modo suo, di non interferire con gli affari degli altri.
Flemeth, a quel punto, si rivolse ad Alistair.
-Per quanto ti riguarda, giovanotto, consideralo uno scambio di favori. Io ti ho salvato la vita e ti affido la cosa più preziosa che possiedo.-
-Come sei melensa, madre…-
-Ah, per lo spirito del Creatore…- sospirò l’uomo, grattandosi la nuca, mentre la sua mente navigava nel bel mezzo di un dilemma.
Flemeth non aveva tutti i torti: accettare di portare Morrigan con sé sembrava il minimo dopo tutto quello che aveva fatto per lui, per mantenerlo in vita. Ma era una maga, un’eretica.
Poi osservò i tre forestieri. Dei perfetti sconosciuti, ma sentiva di fidarsi di loro.
-Voi tre cosa pensate?- domandò.
I tre amici si misero in posa riflessiva per poco tempo.
-Beh, considera che ti serve tutto l’aiuto possibile per la tua missione, Alistair…- rispose Pippo –E un mago in più può sempre essere utile.-
La risposta non fu gradita da chi aveva posto la domanda: ennesimo sospiro.
-Grandioso. Dovrò viaggiare con due eretici…-
Rassegnata, Morrigan fece spallucce.
-Beh, a quanto pare è deciso. Alistair, ti ho messo degli abiti da uomo sul letto. Non vorrai andare in giro per il Ferelden con una coperta e basta.-
Alistair si guardò e ridacchiò.
-Ma che peccato. Speravo di intimorire la Prole Oscura con la mia nudità…-
-E ti ho anche lucidato la spada e lo scudo.-
Questo lo fece illuminare di nuovo.
-ORA sì che siamo pari.-
Prima che entrasse nella tenda, Flemeth volle assicurarsi almeno che le ferite si fossero rimarginate. Persino il braccio sinistro non era più rotto: Alistair riuscì a muoverlo senza problemi, appena vennero rimosse le bende.
Uscì dalla capanna con indosso una casacca verde spento, un gilet scuro, una sciarpa beige, pantaloni scuri e stivali di cuoio. Abiti semplici da contadino. Ma con uno scudo legato alle spalle e una spada nel fodero legata alla vita.
Morrigan prese la parola.
-Bene, siamo tutti pronti, allora.- indicò un punto alle sue spalle –A qualche miglio da qui c’è un villaggio dove consiglierei di fare rifornimento. Altrimenti, se volete, posso essere la vostra guida silenziosa.-
-No, ti prego, ci serve tutto l’aiuto possibile.- rispose subito Sora.
-Flemeth, per quello che vale… vi ringrazio.- aggiunse Alistair, rivolto a Flemeth.
-Non c’è di che. E tu, ragazza…-
-Sì, starò attenta. Anche tu stai attenta, madre. E non dimenticare lo stufato sul fuoco. Non vorrei tornare con la capanna bruciata.-
-Umpf!- ribatté la donna anziana –Potrebbe capitare di peggio, se fallite la vostra missione.-
Morrigan si fece più cupa, più triste. Sembrava preoccupata.
-Sì, lo so, ma…-
-Non fa niente. Vai e cerca di divertirti, cara.-
Sora si mise di nuovo le mani dietro la nuca.
-Beh, come si dice, più siamo meglio è. Questo è il primo passo per divertirsi viaggiando.-
-Sei un inguaribile ottimista, ragazzetto…- commentò, acido, Alistair, guardandolo in modo strano, quasi minatorio.
La donna, a quel punto, si voltò verso i suoi nuovi compagni di viaggio.
-Siamo pronti a partire, signori, o dovete continuare a battibeccarvi?-
La risposta era scontata: erano tutti pronti a partire.
Ma c’era ancora una cosa da chiarire.
-Ragazzino…- mormorò Flemeth; il gruppo aveva già mosso i primi passi in direzione del villaggio indicato da Morrigan; sentendosi chiamare, Sora si fermò, voltandosi.
-Sì?-
-Tu più di tutti stai attento. Le intenzioni di quelle creature sono misteriose, ma i fini di chi li comanda sono ancor più misteriosi…-
-Sì, lo so, mia signora. Ecco perché continuo a combattere.-
-Anche se adesso sai la verità?-
Sora si allarmò.
La verità? Cosa intendeva Flemeth? La verità su cosa? E se…?
-SORA!- urlò Paperino, da una notevole distanza.
-Vieni! Stai rimanendo indietro!-
Il ragazzo si voltò.
-Arrivo!-
Poi osservò di nuovo Flemeth, aggrottando le sopracciglia: quella donna dava l’impressione di sapere qualcosa su di lui…
Cercò di non pensarci, mentre raggiungeva gli amici.
La donna anziana sorrise malignamente, mettendo una mano di fronte al mento.
-Ho come l’impressione che ci rivedremo di nuovo, ragazzino…- sibilò –Molto presto…-
   
 
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Videogiochi > Kingdom Hearts / Vai alla pagina dell'autore: Lady I H V E Byron