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Autore: Maika Kamiya    23/09/2018    3 recensioni
Desidera.
Rimpiangi.
Non tradirti.
Vivi.
Rimani fedele alla vita, leale ai suoi colori. Respira e piangi perché l'amore, il vivere quel sentimento che tanto è agognato, rigenera i sensi, un poco alla volta si ciba di essi. L'amore non è materiale, è inafferrabile, quindi non importa se le percezioni ti verranno private: tu continua ad amare. Serve il cuore, non la mente né il corpo.
Genere: Introspettivo, Malinconico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Hajime Iwaizumi, Tooru Oikawa
Note: Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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BLU

Lacrime dalla tonalità alice, si tingono di tristezza, di apprensione… alcune volte è la felicità a farle cadere, l’amore e i sorrisi che irradiano il volto e che fanno pensare al cielo.
Estate, il periodo che tanto ama competere con l’inverno.
Due stagioni che si rincorrono, giocano carte pervadendo i cuori: viaggi e festività, amici e famiglia.
Si rincorrono, spesso, sono tomba di animi che non hanno retto al peso del mondo.
Estate è il sole che si fa cullare nell’azzurro e nel blu dodger; palla infuocata, troppo luminosa da guardare senza correre al riparo, corteggiata dalla volta celeste, ma che mai ha provato amore perché troppo distratta dal proprio stesso bagliore. Impossibilitata a evadere, allunga i raggi, ribolle in superficie e tace nel profondo. Chi mai la illuminerà a sua volta?
Prendi aria, ti liberi nel vento, allarghi le braccia e cerchi di volare.
Estate è un volteggio leggero da tanto tempo atteso, inebriante e delicato.
Estate è il troppo sudore, i continui lavaggi e la divisa ciano sempre bagnata; un po’ appesantisce i movimenti e sempre, dal borsone, esce stropicciata, ma madida di voglia di scendere in campo.
Le passeggiate di sera si imprimono nella memoria, quando il tramonto tarda ad arrivare perché vorrebbe baciare l’alba; dove le gambe troppo stanche strascicano i passi e gli occhi incontrano lo zaffiro impreziosito dalle stelle: perle di pura energia che ballano trasportate dalla melodia del silenzio. Mano nella mano, dita intrecciate e voglie legate ormai indistinguibili prendono il largo e piene di gioia ti sussurrano alle orecchie: goditela, la vita è breve e l’amore lo è ancora di più.
Le alte palazzine scagliano, per la strada, ombre color prussia che paiono inghiottire il paesaggio rendendolo un puzzle pieno di pezzi mancanti. Saltellate per non cadere nelle voragini che impestano la via e ormai in salvo sotto un lampione che sfuma i paraggi di una sfumatura cadetto vi sentite al sicuro, l’uno nelle braccia dell’altro.
Fa male andare avanti da soli eppure troppo abituati non ce ne rendiamo conto e quando qualcuno ci lascia, quando i gesti sono sempre accompagnati da baci e dolci parole, è il dolore che minaccia di devastare lo spirito. Lo sbriciola, ride nel vederci cadere, inginocchiati, preganti non ci resta che strisciare quel tanto per tornare a camminare: mancanti, non più integri. L’interezza è una perfezione fasulla, la vita è in difetto costante forse è questo che tanto la rende degna di essere vissuta.
Fa male, oh sì, fa male.
Estate sono le giornate di fuoco, dove la speranza non ha mai fine, si tinge di pervinca, lega le aspettative e le avvelena; ornamentazione dalla dubbia provenienza. Flessibilità e adattamento o tossicità in grado solo di preparare filtri d’amore dalle negate capacità?
Sdraiati sul materasso, avvolti dal caldo afoso, muovi le membra, accarezzi i suoi avvallamenti, ti soffermi sugli spigoli. Le lenzuola polvere sono arricciate ai piedi, in parte si fondono col tappeto klein. Si tuffano in un mare fatto di tranquillità ormai inutilizzate per nasconderne i corpi nudi.
Estate è conoscenza, presenza e consapevolezza. L’imbarazzo scema fino a scomparire perché la nudità è questione da poco, vergogna iniziale che lascia il passo alla normalità.
La carta da zucchero delle pareti concilia i battiti, i baci prendono tempo perché ormai quello che bisognava imparare è stato pienamente appreso. Non c’è corsa, apprensione. L’acqua nelle profondità oltremare nasconde un terreno arido, la vita arriva alla sua quasi scomparsa e la caccia deve essere guidata dalla pazienza e da tanto ingegno: la luce non sempre si permea alla possibilità di sopravvivere.
Estate sono le tonalità blu marino ed elettrico dei costumi che fasciano figure troppo pallide, ma dalla buona prestanza fisica dettata da ore di esercizi, partite vinte e competizioni finite nei pianti a causa delle sconfitte. Lo butti in acqua, lui brontola e ti trascina con sé: è troppo forte per poterti svicolare dalla sua presa e irrimediabilmente ti ritrovi immerso nell’acquamarina. Ti raggiunge trattenendo il respiro e con uno sfioramento di labbra sgonfia i tuoi polmoni, un poco per vendetta, un poco perché la tentazione era troppa.
Vi asciugate al vento, ti invita a guardare la bancarelle che sostano al finire della sabbia e della battigia. Tra teli da mare colorati di denim, vestiti dalle tonalità reale e cappelli ceruleo ti lega al polso pietre egiziano bardate da fili fiordaliso; buon compleanno è il mormorio che giunge, basso e spezzato, impacciato.
Il cuore perde un battito, forse due, forse più di quelli che riesci a contare.
Lo sciabordare delle onde ti giunge soffuso, gli abitanti del mare e gli invasori delle coste fanno da coro all’armonia che decanta la tua felicità.
Estate sono i continui viaggi, le pretese senza fine di amare ed essere amati.
Estate è l’agire senza riflettere, immortale e imbattibile pare l’amore, non mancherà un premio: invincibile e senza resa, questa è la sua sentenza. Il sentimento che pompa sangue, emozioni che prendono forma, si trasformano in coriandoli che alimentano la linfa vitale che è l’emozione di un tocco. Lanciati in aria, dai mille colori atterrano senza rumore, non un suono, un avvertimento quando si adagiano. Sembrano ora inutili: è tutto il contrario.
Non è il volo ciò che rende magico il loro essere; è il disegno che creano quando atterrano, i contorni che delineano, i punti che toccano e che cambiano. Sono facili da rimuovere, ma alla vista nulla è più come prima: qualcosa è scomparso, una realtà che si è privata di potenzialità.
L’amore è potenza, pompa ossigeno e desideri, percuote la cavità toracica: fa vivere… rende la vita vivibile.
Estate è un misto di acciaio e bondi perché per quanto vivido questo periodo, detiene un moto di inquietudine e malinconia che tinge la volta. Graduazioni delicate il cui compito è quello di consolarti, esserci quando i tremiti dell’agitazione e dell’ansietà si fanno sentire, pervadono il corpo e lo abissano nella notte.
Estate è la falsità di una risata, del tempo sprecato a ricercare la lontananza senza accorgersi che sono le piccole cose quelle che adornano il collo e si appoggiano sul cuore.
La maglia cobalto che indossi mente, non c’è bisogno di splendere, non c’è bisogno di valicare le nazioni: ti sei immerso in una menzogna… non hai trovato l’oro, incassi lo sconforto ed è il vento a rimaneggiare il turbinio di maldicenze che vorrebbero sfuggire dalla punta della tua lingua. Non hai trovato l’oro, ma una lega curativa e questo è ben più importante.
Non hai trovato l’oro, quello lascialo ai mecenati e agli alieni troppo restii nei confronti dell’umanità.
Raggiungi la sua vita, la stringi e ne pizzichi la pelle: non hai trovato l’oro perché sarebbe troppo facile affibbiare al periodo torrido dei tuffi e dei castelli di sabbia che hanno le ore contante una tonalità così scontata.
Estate sono cambiamenti repentini: le giornate soleggiate e i pomeriggi afflitti che riversano sulla terra piagnistei strazianti. Periodo di secca e di piena, dove tutto può essere tutto, dove lo sfarzo chiude gli occhi e maschera la vista.
Appoggi la tua fronte sulla sua.
Le piccole cose sono le più importanti.


Spazio autore
Hi~ come state? Io sono parechio triste e la pesantezza del mio cattivo umore si nota parecchio. Ultimamente mi sono accorta che non riesco più a scrivere con la stessa poetica di prima, mi sento, onestamente, parecchio persa...
Ho deciso di associare il blu all'estate, oltre che per il mare, la calma e l'aspetto sociale di tale colore, perché l'estate e l'inverno sono i due picchi maggiori di depressione (il massimo dei suicidi avviene ad agosto e a dicembre). Il blu è il colore stesso della tristezza ed ho un po' giocato su questo. Quindi eccovi altre venticinque sfumature.
 
  
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