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Autore: lafranca1995    12/07/2009    3 recensioni
“Oh rufy …” disse lei avvicinando il suo viso a quello del ragazzo. Le loro labbra erano sempre più vicine, potevano sentire i loro respiri a pochi centimetri di distanza. Le distanze tra loro furono annullate dalla mora che gli stampò un bacio in bocca. Dal canto suo Rufy non capiva quel gesto, ma gli piacevano le sue labbra, erano così morbide e poi sapevano di fragola! Questo era completamente diverso dal bacio dato la volta prima! Ma cosa rappresentava? Un gesto d’amicizia? Più tempo passava e più il bacio si faceva intenso. Hoshi si mise a cavalcioni sopra di lui. Le sue labbra si muovevano in sincronia con quelle della ragazza, in una maniera incomprensibile che non aveva mai provato prima. La lingua soffice e calda della mora si fece largo nella bocca umida di lui, regalandogli emozioni sensazionali alle quali lui non era abituato. Non riusciva ancora a capire il perché di quel gesto, ma tutto ciò gli piaceva e gli faceva battere il cuore in una maniera strana, lo faceva sentire bene, in pace con se stesso e con il mondo … Le mani di Hoshi si intrecciarono nei suoi capelli neri come il carbone mentre lui restava come pietrificato, incapace di compiere qualsiasi movimento. ATTENZIONE: SPOILER!
Genere: Romantico, Triste, Avventura | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Monkey D. Rufy, Nami, Nuovo personaggio, Roronoa Zoro
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: Spoiler!
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Intanto Hoshi si trovava ancora all’interno della stanza di Williams, che sembrava essere proprio un osso duro … o forse era lei ad essere debole proprio a causa della gravidanza?

“ Non ce … non ce la faccio più …” balbettò la ragazza, con il fiatone e con una spalla ferita, precisamente quella destra. Difatti si poteva ancora notare un Kunai conficcato all’interno …

“Devo … proteggere mio figlio!” esclamò, ripartendo all’attacco con un balzo diretto verso il principe. I kunai li aveva finiti, difatti si trovavano sparsi per terra e uno addirittura conficcato nella sua spalla, perciò tentò di colpirlo con un pugno diretto al viso.

“Ma che vuoi fare mocciosa?” chiese William, sul punto di crollare a terra svenuto. La nostra bella Hoshi l’ha ridotto proprio una straccio, tanto che riesce a stento a rimanere in piedi.

“Che voglio fare? Eliminarti brutto mostro che non sei altro! Ti credi un principe è? Ma non sei altro che spazzatura!” affermò rabbiosa, tirandogli l’ennesimo destro in faccia. Però, ne aveva di energie da vendere!

“AAAAH!” gridò William, cadendo al suolo apparentemente svenuto.

“Tsè .. hai avuto ciò che meritavi!” disse la mora, pulendosi un rivolo di sangue che le scendeva dalla bocca. Eeeh Hoshi, mai abbassare la guardia o si rischia di cader vittima delle trappole nemiche! Difatti, l’astuto principe, fece solo finta di perdere i sensi. Appena la principessina si girò di spalle, la attaccò con uno dei suoi stessi kunai, lanciandoglielo contro.

“HOSHIIIIIIIIIIIIIII!” gridò il capitano, entrando proprio in quel momento nella stanza, travolgendola come solo lui sa fare e finendo insieme a lei a terra. Per casualità evitarono entrambi il kunai.

“RUFYYYY!” gridò la mora, impattando contro il terreno e accorgendosi solo ora di William ancora vivo.

“CAVOLO!” esclamò, prim di vedere il ragazzo di gomma sparargli una raffica di pugni.

“oh … bravo amore!” disse la ragazza, sorridendogli a trentadue denti. Oddio, l’ha chiamato amore!

“E ORA TUTTI INSIEME ALLA SUNNY!” gridò Rufy, prendendosela in braccio come fosse la sua sposa e cominciando a correre verso la nave … William fu solo un brutto ricordo, che a mano a mano svanirà dalle menti dei pirati …


                                                         ***
Erano passati due giorni dalla partenza di Ace e Marilin e il viaggio dei pirati continuava. La prossima destinazione sarebbe stata l’isola degli uomini pesce e dopo di che sarebbero finalmente entrati nel nuovo mondo.

Quel giorno era molto speciale, difatti era il 19 marzo, il compleanno della cara Hoshi.

Compieva diciassette anni e sulla Sunny sicuramente l’avrebbero festeggiata.

Quella mattina la mora dormiva tranquillamente nel suo letto come di consueto, quando un Rufy tutto pimpante entrò nella sua stanza insieme a Sanji facendo un gran baccano.

“Uffa … cos’è tutto questo baccano?” mugugnò la ragazza con la voce ancora impastata dal sonno.

“Auguri Hoshi-chan! Oggi è il tuo compleanno!” disse Sanji con una mega torta in mano e con delle candeline sopra.

“Uffa Sanji! Ti ho detto che ne voglio un pezzo!” disse Rufy che tentava invano di avvicinarsi alla torta.

“No, questa è solo di Hoshi-chan!” disse Sanji allontanando con un piedi il moro.

“Ha ha sono proprio irrecuperabili!” disse Hoshi che di prima mattina si ritrovava una scenetta così divertente.
La corvina si alzò dal letto e andò vicino a Sanji, esprimendo un desiderio e spegnendo le candeline.

“Grazie Sanji!” disse la mora sorridente.

“Oh Hoshi-chan, per te questo e altro!” disse il cuoco con gli occhi a cuoricini.

“Ah approposito, auguri!” disse Rufy sempre tentando di acchiappare la torta.

“Hihi quanto siete divertenti ragazzi!” disse la mora ridendo di gusto.

“Dai vestiti e vieni di la! Oggi è un giorno speciale!” disse il cuoco sorridente.

“Ok, datemi cinque minuti e sono da voi …” disse la ninja prima di vedere il biondo chiudere la porta seguito da un Rufy che non vedeva l’ora di assaggiare la torta.

“E vestiamoci …” disse la mora afferrando i suoi vestiti e infilandoseli. Si fermò un secondo di fronte lo specchio e si mise di profilo alzandos la maglietta e scoprendosi il ventre. Tirò un po’ fuori la pancia, cercandosi di immaginare con il pancione.
Sospirò, rimettendosi apposto la maglietta. No, proprio non ci riusciva … era impossibile immaginarsi di avere un figlio, soprattutto a quell’età e soprattutto se non voluto. E poi non sapeva nemmeno se fosse il frutto di un amore o di una violenza …

“Bha, meglio andare di la piuttosto che stare qui a farmi tutte queste seghe mentali …” si disse la mora dirigendosi verso il salotto dove l’attendevano i suoi amici.

“Auguri!” dissero Usop e Chopper sorridendo alla loro compagna di ciurma.

“Auguri, Hoshi …” disse Robin sorridendo leggermente. Zoro fece un grugnito, che secondo la traduzione di Hoshi stava a significare “Tanti Auguri Hoshi!”

“Superrrrr! Sorellina! Auguroni!” disse Franky facendo combaciare le stelle sui suoi avambracci.

“Yohohohoho auguri!” disse Brook sorridente.

“Grazie ragazzi, ma … Nami dov’è?” si chiese la corvina guardandosi intorno. Zoro sobbalzò a sentire quel nome. Due giorni prima avevano litigato e da quel momento non si erano più rivolti parola e ora che ci pensava non l’aveva nemmeno più vista per la nave.

“Non so, io non la vedo da un po’ …” disse Robin. Anche gli altri componenti della ciurma risposero allo stesso modo.

“Vado a vedere se è in camera …” disse Hoshi dirigendosi, insieme a Robin, verso la sua camera.

“Ma secondo te perché non si è ancora svegliata?” chiese la corvina all’archeologa.

“Non saprei, io non la vedo da due giorni …” disse Robin.

“Anche io …” disse la ninja aprendo la porta della sua camera e vedendo che non c’era nessuno.

“Cosa? Ma come è possibile?” si chiese Hoshi alzando un sopracciglio.

“Che strano, eppure non l’ho vista sulla nave …” disse Robin cominciando ad avere un sospetto.

“Vieni con me!” disse poi l’archeologa dirigendosi nel posto dove si trovava il Waiver.

“Guarda Robin, non c’è! Questo vuol dire che …” disse la mora sbarrando gli occhi.

“Che Nami se n’è andata … hai notato che nella sua stanza mancava la fotografia sua, di Nojiko e di Bellemere?” disse l’archeologa intelligentemente.

“Si … è vero … hai ragione …” disse Hoshi riflettendosi per un secondo.

“Ma perché? Perché se n’è andata? Che motivo aveva?” si chiese la principessa sforzandosi di capire quale fosse stato il problema.

“Andiamo ad avvisare gli altri …” disse Robin dirigendosi nel salotto.

                                                     ***

Le due ragazze avevano spiegato al resto della ciurma l’accaduto. Zoro a quelle parole aveva sussultato, avendo capito che sicuramente era tutta colpa sua …

“Ciurma! Dobbiamo ritrovare la nostra navigatrice! Senza di lei siamo perduti!” disse Rufy serio.

“Oltre a questo dobbiamo ritrovarla anche perché è una nostra compagna!” disse Hoshi sottolineando bene questo punto.

“Si, giusto!” disse Rufy.

“Dobbiamo ritrovare Nami-chan! Non posso stare senza di lei!” disse Sanji piagnucolando.

“E tu spadaccino … se non sbaglio c’era qualcosa tra voi due, non ne sai nulla?” chiese Robin centrando in pieno il punto.

“Tsè, no non ne so nulla …” mentì Zoro.

“Bene, e allora rotta verso … ehm … il log pose ce l’aveva Nami, ora come facciamo a seguire la rotta?” chiese Usop con una gocciolina dietro la testa.

“No problem, Marilin ci ha lasciato il suo dicendo che non se ne faceva nulla perché tanto c’era quello di Ace …” disse Hoshi sorridente, tirandone fuori uno.

“Bene! E allora verso l’isolta degli uomini pesce!” disse Chopper serio.

“Sicuramente anche Nami è diretta li, il Log pose indica la stessa rotta …” riflettè Hoshi intelligentemente.

“Perfetto, e allora andiamo!” disse Rufy alzando un pugno in aria.

                                                          ***

I pirati erano arrivati davanti alla Red Line e da li non sapevano più come continuare, difatti, un enorme muro, gli impediva il passaggio. Avevano incontrato anche una sirena, Kayme insieme a una stella marina di nome Pappaga. Questi, dovevano salvare un loro amico di nome Hacchin, che era stato rapito da un uomo chiamato Duval. I pirati decisero di aiutarlo, ma cambiarono idea quando scoprirono che questo Haccin altri non era che uno degli uomini pesce che un tempo stava al servizio di Arlong.  Alla fine, però, decisero ugualmente di aiutarlo e di salvarlo. Duval, si scoprì avere un odio verso Sanji perché, dato che sul suo avviso di taglia c’era disegnata la sua faccia, essa raffigurava alla perfezione l’immagine di Duval che così era ricercato al posto di Sanji. Combatterono contro di lui e Sanji, con una serie di calci, gli cambiò la faccia, rendendolo così bello e attraente. Duval per sdebitarsi gli disse che se avevano bisogno del suo aiuto lui c’era.
Intanto, Hacchin, chiese scusa in tutti i modi a Nami e per sdebitarsi decise di portarli alle isole saboody dove probabilmente si trovava la loro amica Nami e dove avrebbero potuto far rivestire la loro nave per andare così all’isola degli uomini pesce.

“Ma questo arcipelago com’è?” chiese Hoshi curiosa.

“Bhe, dovete promettermi una cosa prima che sbarchiamo li …” disse Hacchin serio.

“Cosa?” chiese Rufy ingozzandosi di cibo come al solito.

“Che qualsiasi cosa succeda li, anche se dovesse assistere alla morte di qualcuno, non dovrete intervenire per nessun motivo al mondo, chiaro?” disse l’uomo-pesce in tono serio.
La mora assottigliò gli occhi fino a ridurli a due fessuri. Tutti divennero improvvisamente seri, osservando Kayme e Hacchin.

“Perché? Cosa c’è su quelle isole?” chiese Robin seria.

“Non vi deve interessare saperlo, ma promettetemi che non interverrete per nessun motivo al mondo!” disse Hacchin serio.

“E va bene … promettiamo …” disse Rufy sorridendo a trentadue denti.

”Come vuoi …” disse Hoshi mettendo un mano dietro la schiena e incrociando le dita.

In poco tempo i pirati giunsero all’arcipelogo Saboody  e sbarcarono su una delle isole. Erano tutte collegate tramite dei ponti e avevano tutte un numero per permettersi di orientarsi. Dal terreno uscivano delle sottospecie di bolle di sapone che fluttuavano nell’aria e che erano molto resistenti, tanto da riuscire a sopportare un peso umano. Solamente che queste bolle una volta arrivate abbastanza in alto, esplodevano, cosa che Rufy sperimentò personalmente.

I pirati si divisero. Un gruppo composto da Rufy, Kayme, Hacchin, Pappaga e Chopper andò a cercare il famoso rivestitore di navi, Zoro andò a farsi una passeggiata, Usop, Sanji e Franky rimasero sulla nave, Robin decise di andare ad un centro commerciale per vedere se li avrebbe trovato Nami mentre Hoshi decise di farsi un giro per l’isola alla ricerca dell’amica.

“Mi chiedo cosa Haccin volesse dire con quelle strane frasi …” si disse Hoshi tra se e se, riflettendo ad alta voce e camminando per un boschetto.

Osservò il numero dell’enorme albero che contrassegnava l’isola. C’era scritto 29, chissà dove si trovava. Era un po’ che camminava e non capiva perché ma sentiva che lì intorno c’era una strana aria , come se fosse seguita …

“Sento che c’è qualcuno …” disse la mora girandosi di scatto e schivando appena in tempo una bastonata che l’avrebbe colpita in testa.

“Mossa sbagliata!” disse la Ninja lanciandogli dei kunai contro.

“Ragazzi! Dobbiamo prenderla! Vale la bellezza di duecento milioni!” gridò un uomo ad altri suoi compagni che in men che non si dica la circondarono.

“Voi … vorreste catturare me?” chiese la ragazza perplessa.

“Si, siamo dei cacciatori di taglie e non ci lasceremo sfuggire un pesce grosso come te!” disse un uomo cercando di colpirla con un pugno ma che la ragazza schivò egregiamente atterrandolo con un colpo solo.

“Perché non mi avete attaccata prima? Mi sembra che è dal Grove 39 che mi state seguendo!” disse la corvina pronta ad atterrarli tutti.

“Ma come non lo sai tesoro? Il grove che va dall’1 al 29 sono detti anche Grove senza legge dove i pirati e i cacciatori di taglie sono liberi di agire e dove si svolgono anche le aste umane!”  disse uno degli uomini ghignando e buttandosele addosso, ma la mora schivò l’attacco, tirandogli una gomitata nella schiena e afferrandolo per la maglietta.

“Aste umane? Di che parli?” chiese lei non capendo.

“Ma come non lo sai tesoro? Qui c’è il commercio di schiavi!” disse l’uomo ghignando. La ragazza rabbrividì a quelle parole e gli tirò un pugno, atterrando anche i suoi compagni in poco.

“Che schifo … ancora che esistono queste cose … il commercio di schiavi …” disse la corvina sputando a terra.

Riprese a camminare, ripensando alle parole che quegli uomini avevano detto poco prima. Se c’era ancora il commercio di schiavi questo significava che vendevano le persone e se vendevano le persone le dovevano pur catturare da qualche parte e quindi … Nami poteva essere in pericolo! La situazione era più grave del previsto, non c’era un minuto da perdere! Bisognava ritrovarla subito! Una ragazza bella come lei sarebbe stata una preda molto richiesta! Non voleva nemmeno immaginarsi cosa le avrebbero potuto fare se l’avessero catturata … doveva trovarla al più presto!

“Maledizione! Maledizione! Maledizione! Devo trovare un lumacofono e avvisare Sanji alla Sunny!” si disse mentre aveva preso a correre. Vide una città poco distante da li e decise di fermarcisi e cercare un lumacofono.

“Speriamo di trovarne uno …” si disse cercandone uno publico dove poter inserire qualche moneta. Si guardò intorno, notando che improvvisamente tutti si erano inginocchiati appena avevano visto degli strani personaggi con una bolla in testa che camminavano  trasportati da degli esseri umani o da degli uomini pesci a quattro zampe, tenuti buoni da delle catene e pieni di sangue. Sicuramente erano degli schiavi … era una scena a dir poco orribile, che le fece venire una stretta al cuore.

“Che schifo …” disse guardando nella loro direzione con disprezzo.

“Inginocchiati presto, o ti faranno fuori!” disse un uomo facendola inginocchiare a forza.

“Ehi, ma perché dovrei inginocchiarmi a quei tizi?” chiese la ragazza contrariata osservando il ragazzo moro dagli occhi blu che l’aveva fatta inginocchiare. Doveva avere più o meno la sua età e non c’era che dire, era piuttosto carino … più alto di lei sicuramente di dieci centimetri, piuttosto muscoloso e  … ma che diavolo andava a pensare? Lei era fidanzata con Rufy! Però … era anche vero che gli occhi erano fatti per guardare …

“Loro sono i draghi celesti … se non ti inginocchi a loro mostrandogli rispetto, ti fanno fuori!” disse il moro.

“Draghi celesti? E chi si credono di essere? Ora gli faccio vedere io!” disse Hoshi facendo per alzarsi, ma venendo nuovamente atterrata dal moro che la fece forzatamente inginocchiare.

“I Draghi celesti sono i diretti discendenti dei fondatori del Governo Mondiale, se provi a colpirli loro ti uccidino e se sei più forte di loro hanno la possibilità di chiamare un ammiraglio in loro difesa e sarebbe un gran casino se un ammiraglio della marina arrivasse su queste isole …” disse il moro impendendole di muoversi.

“Cosa? Un ammiraglio come Aokiji?”  chiese la mora sbalordita.

“Esatto … perciò vedi di stare buona o scatenerai un bel casino …” disse il ragazzo serio.

“Si però … non è giusto … quegli esseri sono disumani! Trattano le persone come nullità! Mi fanno schifo!” disse la ninja con disprezzo.

“Purtroppo possono fare ciò che vogliono senza conseguenze …” disse il ragazzo osservando i draghi celesti mentre se ne andavano.

“Non è giusto … qualcuno dovrebbe fare qualcosa …” disse la principessa stringendo i pugni e alzandosi finalmente in piedi.

“Sei molto altruista, ma devi accettare la vita così com’è … non puoi aiutare tutti, non ti è possibile! Cerca di pensare più a te stessa e forse sopravviverai e poi … sei solo una ragazzina,  non avresti possibilità …” disse il moro guardandola con un sorrisetto da superiore stampato in faccia.

“Di un po’? Chi ti credi di essere è? Non sai con chi stai parlando! Io sono bella quanto forte!” si pavoneggiò Hoshi.

“Oh si e io sono il re dei pirati!” la beffò il moro.

“Idiota …” disse lei tirandogli una botta in testa.

“Gallina!” disse lui ghignando.

“Senti, ma chi diavolo credi di essere? Io sono Hoshi! La principessa oscura! Faccio parte della ciurma di cappello di paglia! Non puoi permetterti di parlarmi così!” gli ringhiò lei acida.

“Oh, Hoshi, la Principessa oscura, ho sentito parlare di te … da ciò che si dice hai una bella fama … bell’impresa quella ad Impel Down, strano che ancora non vi abbiano aumentato le taglie …” disse il moro riconoscendo finalmente la ragazza.

“Tsè, finalmente hai capito di cosa posso essere capace!” disse la mora con fare superiore.

“Bhe, sei una delle tredici supernove presenti sull’isola allora …” disse il moro squadrandola da capo a piedi. Non c’era che dire, proprio una bella figliola …

“Le tredici Supernove? E che cosa sarebbero?” chiese la ragazza alzando un sopracciglio.

“Le supernove sarebbero tredici combattenti che nel corso della prima metà della rotta maggiore si sono distinti dagli altri pirati e che pur non essendo ai livelli dei Big, rappresentano un pericolo per la marina la quale è sicura che nel nuovo mondo gli daranno parecchio filo da torcere … questi tredici pirati sono tutti accomunati dal fatto di avere una taglia superiore ai 100 milioni di Berry… sei poco informata tesoro, leggi di più!” disse il moro ghignando.

“Uno, non chiamarmi tesoro, due non dirmi che sono poco informata dato che io conosco un mucchio di cose e tre, c’è sempre un punto tre!!!” sbraitò la principessa rossa dalla rabbia.

“Ha ha non c’è che dire, proprio un gran bel caratterino!” disse il ragazzo ridendo di gusto.

“Ehi, inginocchiamoci presto, arriva un altro Drago Celeste!” disse un cittadino li vicino osservando l’ennesimo Drago Celeste arrivare. Era da solo e aveva una faccia a dir poco da idiota con il muco che gli cadeva dal naso. Veniva trasportato da un uomo, probabilmente un ex pirata, che camminava più lento degli altri a causa della sua specie, difatti era un umano a differenza degli altri che trasportavano i draghi celesti e che erano Uomini-pesci, più forti e resistenti.

“Presto! Ringinocchiati!” disse il moro buttando letteralmente a terra la corvina.

“INSOMMA BASTA! NON SONO UN BAMBOLOTTO DA SBADACCHIARE A DESTRA E A SINISTRA!” gridò la corvina attirando l’attenzione del drago celeste.

“Chi osa parlare in mia presenza?” disse il drago celeste avvicinandosi ai due ragazzi mori e osservandoli.

“Ci perdoni, non era nostra intenzione …” disse il moro abbassando la testa e costringendo anche la ragazza a chinare il capo.

“Siete degli sfrontati, ma comunque questa ragazza mi piace! Diventerà la mia nuova moglie!” disse il drago celeste con tranquillità.
La mora alzò lo sguardo, fulminandolo, per poi dire:

”Mai, scordatelo brutto cesso!”

Inutile descrivere la reazione del drago celeste che tirò subito fuori la pistola e sparò alla corvina che aveva tutt l’intenzione di schivare il proiettile, ma il ragazzo dai capelli neri si frappose tra lei e il proiettile, buttandosele addosso e finendo a terra sopra di lei, venendo trapassato da parte a parte ...

To be continued ....


Hello gente! Io sono al mare e voi? XD Ecco il motivo di tanto ritardo xD Spiaggia, sole mare ecc ...i miei mi ci hanno trascinata ma finalmente ho una connessione decente che mi permette di connettermi xD ed ecco il nuovo chappy xD siamo agli sgoccioli signori! A breve terminerà tutto! Pochissimi capitoli! Spero vi sia piaicuto e mi perdoniate xD byeeeeee
  
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