Io incredula, continuavo a boccheggiare e a tracciare con l'indice ed il medio la forma del suo mento armonioso: poi chiuse gli occhi, come per invitarmi a mostrare qualcosa che da fuori non potevo vedere o sentire...Li chiusi anch'io, e cominciai a vedere cosa sentivo, i miei veri sentimenti; Non feci in tempo a finire che quell'incapace di Gill entrò, e rovinò quel momento troppo giusto e allo stesso tempo troppo breve: Non avevo nè la forza, nè la voglia di contrastarla; il solo pensiero di Lui, mi svuotava il cervello. Ci avviammo nei camerini, mentre lui soffocava a stento una risata; avevo usato apposta quelle parole, dato il contesto...Finalmente ci levammo i costumi da angeli, e ci cambiammo per la festa: il mio vestito da regina mi piaceva molto; era verde smeraldo, il mio colore preferito, spalline a palloncino corte, da cui scendevano due maniche di seta trasparente verde; sul petto aveva uno smeraldo ed il vestito scendeva abbastanza aderente, fino sopra le ginocchia. Infine avevo un diadema luccicante per adornare i miei capelli. Uscii e vidi Romeo che mi aspettava in un angolo, vestito da principe, con una giacca blu e dei pantaloni neri aderenti, a cui si sovrapponevano degli stivali lucidi e immacolati. Milady?! Signore scioglimi qui e adesso!! Sembravo davvero una sfigata; però questa sarebbe stata la nostra serata, e non l'avrei sprecata per nulla al mondo! Mi porse il braccio: l'avrei dovuto accettare? Bè, alla fine lo accettai, e stretta a Lui, mi diressi verso la folla che attendeva... ... Fu una starna sensazione: perchè la gente ci applaudiva, come fossimo degli eroi?! Avrei voluto gridare "Ehi gente! Non avete niente di meglio da fare che stare qui a fare i leccapiedi?!" In effetti, ho sempre provato indifferenza e distanza, verso chi provava a sua volta queste sensazioni, ovvero la gente: nessuno di loro si cura di ciò che ne sarà di te, o almeno lo ignora, e a causa di questoho visto sparire molte persone, mentre gli altri rimanevano a guardare, e non intendevo commettere questi errori. Pensando tra me e me, non mi accorsi che stavo stritolando il braccio di Romeo, ma lui (molto più perspicace di me) invece se ne accorse eccome, e tentò di placare la mia agitazione Sorrise sereno, per infondermi un po' della sua pace...< Bè, in effetti...> Una bella cena non mi avrebbe di certo fatto male! Aspettando di uscire da quella maledetta borgia, ci stringemmo, per evitare gli spintoni della gente, e per cercare di scappare da quel caos! "Ma guarda la fortuna! Non viene mai a bussare alla porta di Juliet Host" pensai questo proprio mentre il sindaco ci si posò davanti e ci disse Io e il Mio re ci guardammo preoccupati mentre il sindaco ci trascinò verso un'altra festa, ma stavolta riservata ai ceti più alti...Dio, quanto odio queste discriminazioni!! Stavo quasi per rifiutare, ma Romeo mi guardò intensamente, come per dire "Dai, non sarà per molto!"...E va bene, mi dissi; tanto che male potrà farmi un po' di divertimento?