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Autore: Lily97    28/09/2018    1 recensioni
Capelli scuri arruffati, di sicuro incantati da qualche stupida magia; occhiali rotondi, rotti.. sempre rotti; un sorriso a trentadue denti anche quando da sorridere non c'è proprio un bel nulla; fisico mozzafiato, andatura fiera e sicura; una risata snervante.
Si, sono tutte caratteristiche che Lily Evans conosce alla perfezione. Purtroppo a queste si accompagnano un carattere infantile, un ego spropositato, l'inclinazione a scatenare risse coi Serpeverde e, dulcis in fundo, una domanda. Quella DANNATISSIMA domanda alla quale la ragazza risponde da più di sei anni con la stessa identica frase, ossia che preferirebbe di gran lunga uscire con la Piovra Gigante che essere accompagnata ad Hogsmeade da LUI.
Il risultato? Semplice.
Una vita d'inferno.
Ma allora perché la Caposcuola non cede alle avances ed accetta l'invito?
Semplice pure questo.
Lei è Lily Evans. Lui è James Potter e sono l'uno l'opposto dell'altro.
Ah.. e si odiano.
Genere: Angst, Guerra, Mistero | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: I Malandrini, Lily Evans, Nuovo personaggio, Ordine della Fenice, Severus Piton | Coppie: James/Lily
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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Hola, my sweety Potterheads!
Pubblico subito il primo capitolo della storia, in modo tale che voi possiate conoscere il PRE e il POST di quei cinque adorabili ragazzini presentati nel prologo! Non vi sono sembrati così deliziosi, da innocenti dolci cuccioli? Prima che James Potter diventasse.. beh, James Potter e Sirius Black si trasformasse in un Casanova coi fiocchi??
Per non parlare del dolce Remmi che ha subito l'evoluzione da bimbo-carino-e-cuccioloso a Prefetto/Mamma/Persona Responsabile ahaha
Beh, ora lascio a voi il piacere di addentrarvi negli esaurimenti nervosi della povera Lily Evans che, dopo sette anni a contatto con quegli scaperstrati, non sogna altro che un ricovero permanente nell'ala di psichiatria del San Mungo (e la posso anche capire!!).

Buona lettura, dolcissimi Potterheadsssss,
e possa la fortuna sempre essere a vostro fav.... uuhm, no.. fandom sbagliato!!

Un beso,
Lily


Capitolo 1
1978

"Ehm.. Lily?" la chiamò Marlene McKinnon, sua amica dal primo anno di Hogwarts.
La Caposcuola si voltò verso la ragazza, inarcando le sopracciglia fini.
"Non vorrei allarmarti, ma credo che James Potter stia facendo fluttuare un Serpeverde dal treno".
Fu impressionante la velocità in cui cambiò radicalmente l'espressione di Lily, nel sentir nominare il grifondoro.
Scansò l'amica e si diresse verso il vagone sul quale solitamente stavano i Malandrini.
Effettivamente ancora ignorava il motivo per cui i quattro ragazzi fossero diventati così famosi nella scuola. Non poteva -purtroppo- negare che non fossero intelligenti; fastidiosamente tre dei quattro membri erano portati naturalmente allo studio. O, meglio, al non studiare e sapere comunque tutto alla perfezione. Avrebbe potuto accettare anche la spiegazione che a volte sapevano essere convincenti, ma mai che potessero essere il meglio della scuola.
Non si capacitava come menti così ottuse avessero potuto riscontrare così tanto successo ad Hogwarts!
Beh, tutti a parte Remus, ma lui era un caso a parte.
Si riferiva principalmente a Sirius Black e James...
"POTTER!!" ruggì, spostando malamente due ragazzini di seconda che assistevano alla scena, fissando il punto in cui stava James. Questi si volatilizzarono -come la maggior parte dei presenti- consci dell'ira che Lily Evans esercitava sui Malandrini.
Il diretto interessato, che in realtà non si vedeva proprio perché era quasi del tutto sporto fuori dal vagone, rientrò per metà nello scompartimento e le regalò un sorriso a trentadue denti.
"Evans, ciao" la salutò gentilmente. Gli occhiali erano storti sul suo naso perfetto. "Scusami se non mi fermo molto a parlare, ma sarei impegnato" concluse, ammiccando all'esterno.
Gli occhi smeraldini di Lily seguirono il suo sguardo, trovando il busto di un povero Serpeverde schiacciato sull'esterno del finestrino, che la fissava con un'espressione tra l'implorante e il furioso.
"TIRALO - SUBITO - DENTRO!" ordinò, strattonando il braccio del malandrino.
Subito venne bloccata da due mani che la tirarono indietro e lontane da James Potter, in modo tale che questi potesse concludere la sua impresa "a fini benefici".
 "Black, ma che diavolo stai facendo?! Lasciami subito andare!!" ruggì, dibattendosi.
"Mi sembrava troppo strano che non ci fosse ancora giunta alle orecchie la tua voce soave." ridacchiò lui, senza lasciarla libera.
"Sono Caposcuola, Black! Potrei espellerti e nemmeno te ne accorgeresti!" lo minacciò tra i denti.
"Se mi avessero davvero voluto espellere, non credo avrei superato il terzo anno!".
Purtroppo, la giovane sapeva bene quanto quelle parole fossero vere.
Da quando i malandrini erano diventati effettivamente.. beh, i Malandrini, ne avevano combinate di ogni. E quasi tutte, purtroppo, avevano visto la Evans come partecipante.
Come quella volta in cui le avevano versato del miele e colla e poi cosparsa di piume, facendola assomigliare ad una gallina; o lo scherzo della cera nel corridoio; o il Muco di Vermicoli nel letto. Per non parlare dello Snaso inferocito nell'aula di pozioni; delle scarpe fameliche -incantate appositamente per mangiarle i piedi-; dell'inchiostro invisibile -aveva dovuto stare sveglia una notte intera per riprendere tutti gli  appunti del giorno-; il fantoccio di Dissennatore nell'armadio; la biscia nel letto (finta, per lo meno!); sei strillettere -una per anno- e i catini di acqua in giro per la scuola.
Si, decisamente se avessero voluto espellerli, lo avrebbero fatto da tempo.
Purtroppo il loro preside, Albus Silente, vedeva nei quattro un grande potenziale, quindi: sette anni a convivere con loro.
Il treno traballò leggermente ed il Serpeverde sbatté la testa contro il finestrino, lanciando un gemito che dall'interno non venne sentito, ma che la giovane riuscì ad interpretare dalla smorfia.
"POTTER, FALLO ENTRARE!" sbraitò, divincolandosi dalla presa di Sirius.
Scattò in avanti, approfittando del disorientamento del malandrino e agguantò James Potter per la manica.
Il ragazzo sobbalzò, sorpreso e si girò totalmente verso di lei.
"Ehi Evans! Non riesci proprio a starmi lontana, eh" sorrise furbo, sempre tenendo la bacchetta che incantava il Serpeverde ben salda.
Lei gli rifilò uno sguardo omicida. "Non pensarci nemmeno. E tira dentro quel ragazzo!!" sibilò.
In tutta risposta, il bel moretto le fece un occhiolino ed, inspiegabilmente, la testa del malcapitato sbatté nuovamente sul vetro.
"Potter!!!". Lily avvampò di rabbia. Sfilò la bacchetta dai pantaloni e la puntò al petto del ragazzo.
"Giuro che è la volta buona che ti schianto" lo minacciò, godendosi l'occhiata sorpresa -e lievemente preoccupata- che il malandrino le rivolse.
"Ti ricordo, genio del male, che mi hai schiantato, in media, dieci volte all'anno.." osservò, tenendo però ben sott'occhio la bacchetta che quasi gli sfiorava le costole.
Lily esibì un ghigno perfido che, insieme ai suoi capelli rossi come il fuoco, la fecero apparire ancora più agguerrita, pericolosa e... sexy di quello che non era già.
James deglutì e cercò di concentrarsi su qualcos'altro, perché iniziare l'anno da morto sarebbe stato davvero inopportuno.
"Lo so perfettamente. Ma questa potrebbe essere la volta buona che ti scaravento giù dal treno" sottolineò.
Non aveva fatto i conti, però, con il resto della banda dei Malandrini. Erano legati da un'amicizia fastidiosamente forte e, purtroppo, tutte le volte che andava contro a James, si ritrovava automaticamente nemica il resto della squadra.
Non solo era stato lui a creare i Malandrini, ma aveva avuto la forza di riunire una vera e propria famiglia nella casa di Grifondoro.
Lily non l'aveva mai visto senza quel sorriso scocciante ed ebete in volto che, evidentemente, aveva la capacità di far innamorare qualsiasi studentessa nel raggio di venti metri dal diretto interessato.
I capelli neri come l'inchiostro, svolazzavano in qualsiasi direzione in quel momento, a causa dell'aria che arrivava dall'esterno del treno, arruffandoglieli ancora di più, come se la cosa fosse umanamente possibile. Si, perché uno degli atteggiamenti che faceva andare in bestia la grifoncina, era proprio il tic maniacale di Potter nello scompigliarsi la chioma perfetta, alla quale lui era -ma si poteva?- gelosamente innamorato. Si diceva che passasse ore davanti allo specchio ad accarezzarsi i capelli corvini e a parlare con loro.
Gli occhi, di un colore incredibilmente particolare -ambrati, quasi identici a quelli di un gufo- erano illuminati da una strana scintilla folle ed euforica cosa che, anche se Lily non se ne accorgeva minimamente, si accendeva solo in sua presenza. Sul naso dritto scivolavano in continuazione gli occhiali rotondi e per la maggior parte delle volte rotti, a causa delle sue malandrinate. La pelle era olivastra e risaltava fastidiosamente i suoi denti perfettamente bianchi. E, fastidiosamente, James  era anche dotato di un fisico perfetto, in quanto Cercatore della squadra di Grifondoro, il migliore degli ultimi cent'anni, si diceva.
Probabilmente quella voce l'aveva messa in giro proprio quel megalomane di Potter, avido di complimenti e bisognoso di essere costantemente al centro dell'attenzione.
In quel momento, in mezzo a due dei più bei ragazzi di Hogwarts -e sicuramente i peggior Casanova della scuola-, la Evans stava suscitando la gelosia della componente femminile dell'intero castello.
Succedeva, infatti, che la rossa fosse sempre attorniata dai Malandrini che, sventura per lei, non le lasciavano un momento di tregua.
Forse trovavano entusiasmante il suo modo di arrabbiarsi (James avrebbe trovato ammaliante anche il suo modo di impugnare una forchetta), oppure si divertivano troppo a sentirsi rispondere a tono.
"Mi sa che hai perso ancora, rossa". James le fece una linguaccia.
"Io non perdo mai" sibilò Lily ad un centimetro dal suo naso, sentendo il sangue nelle vene andare a fuoco.
Per qualche secondo rimasero così vicini che i loro respiri si mescolarono.
Poi l'alchimia si spense grazie a Sirius. "Ne avete ancora per molto?".
"Zitto tu" borbottarono all'unisono, prima di scambiarsi un'occhiataccia.
Intanto il Serpeverde rimaneva appeso fuori ed attirò l'attenzione della rossa solo perché andò a sbattere nuovamente sul vetro.
"Ma si può sapere che ti ha fatto?!" gli domandò la Evans, tenuta alla larga da James proprio dall'amico Sirius.
"Ma.. come? È un Serpeverde!" esclamarono in coro i due.
"E con questo? Non vi è mai passato per l'anticamera del cervello che non tutti siano pessime persone?!".
Black e Potter si scambiarono uno sguardo stralunato. La Evans quell'anno era decisamente partita col cervello.
"Evans, stiamo parlando dei Serpeverde" le ripeté, scandendo bene le parole. Magari durante l'estate era diventata anche un po' sorda..
"Non sono stupida, Potter. Tu invece si, e molto. Ora, lascialo andare subito o giuro sulla mia vita che non avrai mai più una serata libera.. in qualità di Caposcuola posso..."
Ma il suo discorso perfetto venne interrotto dal ghigno sadico che si aprì sul volto del suo acerrimo nemico. "Cara Evans, si da il caso che anche io sia un Caposcuola, quest'anno".
Silenzio in tutto il vagone. Si sentì solo il sospiro rassegnato di Remus e uno squittio allarmato di Peter. Evidentemente il piccoletto non sapeva la novità.
Così come Lily, che rimase paralizzata al proprio posto, con gli occhi verdi sbarrati.
"Tu..
che cosa..?" alitò.
Il sorrisetto bastardo sul volto di James si allargò ulteriormente e, con la mano non impegnata a reggere la bacchetta per lo sfortunato appeso fuori, scoprì la spilla ben appuntata sulla sua divisa.
Il mondo sembrò caderle addosso.
"Stai scherzando!" esclamò dopo l'attimo di shock.
Silente non avrebbe mai, mai, permesso che un idiota tale assumesse una così grande responsabilità.
"E invece no, mio bellissimo giglio" cinguettò Potter.
Il viso pallido di Lily si contrasse in una smorfia disgustata istintiva a quell'appellativo.
Fece per affatturare Sirius per poterlo levare di torno, quando una voce la inchiodò al posto.
"Che succede qui?" domandò Piton, entrando nello scompartimento.
Evidentemente aveva sentito anche lui la voce di un povero Serpeverde appeso fuori dal treno.
Appena i suoi occhi incontrarono quelli di Lily, le sue spalle si irrigidirono percettibilmente e deglutì, per poi spostarli verso il suo compagno di casa ed infine fermarsi al volto di colui che aveva lanciato l'incantesimo.
"Potter" pronunciò disgustato, come se quel nome gli creasse conati.
"Mocciosus" sputò l'altro, per non essere da meno.
Qualsiasi studente nel vagone poté percepire l'elettricità che saettò tra i due ed alcuni decisero saggiamente di svignarsela, mentre altri si appiattirono contro le pareti, per stare al sicuro senza perdersi la scena.
Perché, si sapeva, l'esempio migliore dell'odio viscerale tra Grifondoro e Serpeverde erano proprio Potter e Piton.
"Tira subito dentro McCornet, o ti prometto che non arriverai vivo al castello" lo minacciò Severus, sfilando la bacchetta dalla tasca dei pantaloni.
"Avanti, Mocciosus. Non c'è felicità più grande di prenderti a pugni". Gli occhi si James si assottigliarono pericolosamente e la mascella si contrasse. Eppure la sua voce rimase tranquilla, forse un po' troppo.
Quello a reagire fu Sirius, che senza troppi scrupoli, puntò la sua bacchetta contro la tempia di Piton.
"Devi solo provare a pensare ad un incantesimo, che ti faccio partire la testa" fece minaccioso, la voce cupa e gli occhi adombrati.
In quei momenti, Sirius appariva veramente per il Black che era.
"Non mi fai paura, Black. Tornatene strisciando nel  buco di vermi nel quale alloggi tutte le estati" rispose Severus, alludendo alla famiglia di James.
I due malandrini avvamparono di collera e la bacchetta di Felpato si schiacciò ulteriormente contro la pelle del Serpeverde, che intanto sorrideva, sapendo di aver colpito nel segno.
"Severus, smettila" fece Remus cautamente, staccandosi dal muro e mettendosi in mezzo ai tre.
Piton gli scoccò un'occhiata sarcastica. "Ora pure gli animali si mettono a dare ordini?" chiese sarcastico.
Lily vide l'amico impallidire e serrare i pugni e fortunatamente si accorse appena in tempo dello scatto di Sirius: il ragazzo era partito, pronto per mollare un pugno sulla faccia del giovane Serpeverde.
"Levicorpus!" urlò Lily nello stesso istante in cui Piton lanciava un incantesimo contro  Black.
La fattura della grifondoro andò perfettamente a segno, sbalzando Sirius in aria, appeso per una caviglia, in modo tale che non fosse più un pericolo per nessuno. Però la magia di Piton, al posto di colpire il giovane, sbalzò indietro Lily di qualche metro, la quale cadde senza troppa grazia addosso a Potter, già precario sull'orlo del vagone, che scomparve dalla vista.
"Potter!" esclamò la ragazza.
Strisciò finché non riuscì a sporgersi fuori, la bacchetta alla mano ed il cuore in gola. Come avrebbe spiegato ai professori che quel cretino di Potter era morto in maniera così deficiente?!
Tirò un sospiro di sollievo, quando lo vide aggrappato ad una maniglia, tenendo ben saldo il Serpeverde, giallognolo in viso ed in procinto di vomitare.
"Io ti ammazzo Potter, appena torni sul treno" borbottò.
Due ragazzine del secondo anno, vedendo il volto del bel James Potter fuori dalla porta del vagone, gli aprirono, permettendogli di entrare, un po' spiazzate ed imbarazzate.
"Grazie, bellissime" miagolò lui, sorridendo. Lasciò appena in tempo il giovane, che vomitò tutto sul pavimento.
"Che mezza calzetta" sogghignò. Udì la voce soave di Lily ancora prima di entrare nello scompartimento.
"POTTER IO TI TRUCIDO! SEI UN INCOSCIENTE, IRRESPONSABILE, STUPIDO, INFANTILE DEFICIENTE!" lo spettinò con la sola forza dell'ugola.
"Evans, mi stai stordendo" rispose, tappandole malamente la bocca con una mano. "E poi perché Sirius è appeso a testa in giù?" domandò.
Remus, sospirando, sciolse l'incantesimo e Black cadde a terra come un sacco di patate.
Lily, inferocita, schiaffeggiò la mano di James e si allontanò da lui. "Cinquanta punti in meno a Grifondoro" decretò gelidamente. "A testa".
Potter assottigliò gli occhi nocciola, ed incrociò le braccia. "Non se ne parla nemmeno. Non puoi toglierci punti solo per questo scherzo!".
"Infatti, Evans! Sarebbe stato innocuo, se tu non fossi arrivata a ficcare il naso" diede man forte Sirius.
"Sirius, non.." incominciò Remus, scuotendo il capo.
"Tu zitto!" ordinarono i due malandrini, insieme.
"Si da il caso che io l'abbia appena fatto. Non si può appendere una persona fuori dal vagone, mentre il treno è in corsa!".
"Bene! Allora io dico 100 punti a Grifondoro per il coraggio che abbiamo a sopportarti ogni anno" replicò Potter, squadrandola.
Evans lo guardò stralunata. "I punti delle Case non sono un gioco, se quella mente ottusa non se ne fosse accorta.100 punti in meno a Grifondoro" disse tra i denti.
Ma era risaputo quanto James Potter amasse le sfide e di quanto fosse bollente l'orgoglio che gli scorreva tra le vene. "100-punti-a-Grifondoro" scandì.
"Potter!" esclamò la rossa. "Smettila di assegnare punti a caso! 100 punti in meno a Grifondoro e falla finita".
James sogghignò. "100 punti a Grifondoro" replicò tranquillamente. Prima che la Caposcuola potesse iniziare ad urlare, ricominciò a parlare. "E 10 punti per Sirius, che ha fluttuato a testa in giù per la strabiliante durata di due minuti senza farsi scoppiare la testa. E direi..mm, ma si, 10 punti a Remus perché si è allacciato bene la cravatta" questi lo guardò severamente "eeeeee.. 5 punti a Peter perché sì" concluse, soddisfatto.
La mascella di Lily sfiorava quasi il pavimento, dall'esasperazione e la rabbia. "Potter.." incominciò, minacciosa.
"Oh, un secondo Lily" la fermò, alzando il dito indice. Sirius gli sussurrò qualcosa all'orecchio, per poi scoppiare a ridere sommessamente. "Giusto, giusto" fece il nuovo Caposcuola. "Direi anche 10 punti in meno a Serpeverde per i capelli perennemente unti di Mocciosus e per la sua perseveranza a non lavarli".
Il vagone scoppiò in risate, dominate dai latrati di Sirius, che si rotolava a terra dal ridere.
Le guance di Severus e Lily avvamparono dello stesso istante.
Prima che qualcuno potesse muovere un muscolo, James Potter fu alzato in aria e fece un volo di due metri, atterrando malamente sul sedere.
La bacchetta di Lily  era ancora puntata contro il suo petto e i suoi occhi brillavano come non mai. "In punizione, Potter. Un mese in biblioteca, sotto il mio controllo, dalle nove a mezzanotte." decretò, furiosa.
La spilla che aveva sul petto si illuminò brevemente di verde, dopo aver registrato le parole, che vincolavano il diretto interessato a fare ciò che era stato ordinato, a causa di un incantesimo.
Dalle labbra di James scomparve il sorriso e la fissò intensamente, serio ed in silenzio, perforandole gli occhi smeraldini. Improvvisamente il sangue nelle vene di Lily ribollì come lava, attraversandole ogni centimetro del corpo, dalla testa ai piedi.
Come era arrivato, l'espressione sul volto di James scomparve.
"Ma non puoi, Evans!" esclamò. "Sono Caposcuola! Devo fare le ronde.. e i controlli.. e.."
Lily Evans alzò una mano e questi si zittì a comando.
"Sono sicura che troverò un'altra persona per quella settimana" sorrise a Remus, che ricambiò. "Black, per esempio".
"CHE COSAAA??!" strillò Sirius, strabuzzando gli occhi e strozzandosi da solo con l'aria. "Ma non ci penso nemmeno!" mise in chiaro.
Gli occhi verdi della grifoncina scintillarono, vittoriosi. "Puoi decidere, se vuoi. O la ronda, due volte a settimana e ai colloqui pomeridiani o a sistemare i libri di Ruf.. che sono davvero tanti" .
Quella piccola furbetta aveva messo all'angolo il giovane Black.
Nessuno avrebbe voluto passare anche un solo minuto in più col professore più noioso, logorroico e mortalmente esasperante di Hogwarts.  
Lily Evans, ancora una volta, aveva vinto.
"Ma non è giusto!" s'intromise James, con voce afflitta.
Era lui quello che avrebbe dovuto passare più tempo con la Evans. D'altronde tutti parlavano di Potter ed Evans.. non aveva mai sentito qualcuno dire Evans e Black!
"Sirius dille che non hai nessuna intenzione di passare del tempo con lei!" implorò l'amico.
Felpato ghignò bastardo. Quanto adorava far incazzare il suo fratellastro.
"In realtà, Jamiuccio, muoio dalla voglia di passare dei pomeriggi con la Evans" sibilò.
Ignorò l'occhiataccia storta della rossa. "Io e lei.. da soli.. nelle classi di Hogwarts.." continuò.
Si beò nel vedere il colorito spegnersi dalle guance di James.
"Black! Scordati qualsiasi attività che non sia puramente didattica" abbaiò il Caposcuola Evans, prima di girarsi, mulinare i suoi capelli rossi come il sangue più denso e volare fuori dallo scompartimento, ovviamente non prima di aver tirato una spallata a James.
Questi venne inondato dalla cascata di fuoco, impregnata di profumo alla pesca e ne rimase ammaliato per qualche secondo, riscuotendosi solo dopo aver udito la porta sbattere con violenza dietro di sé.
Cadde silenzio nel vagone.
Solo i respiri degli studenti sembravano colmare il vuoto.
Prima che...
"Brutto schifoso cagnaccio! Me la pagherai per tutto l'anno!!"
"Ma levati da me, cornuto con gli stivali!!"
"Ragazzi!"
"Zitto Remus! Aiutami a lapidare questo traditore! Non si ruba la donna agli amici!!!"
"James io credo che.."
"Non mi interessa quello che credi, Lupin! Colpisci più forte!!"
"AHIAAAA! JAMES STACCA IMMEDIATAMENTE I TUOI DENTI DALLA MIA MANO!!"



 
   
 
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