Fanfic su attori > Cast Supernatural
Segui la storia  |       
Autore: BALTO97    28/09/2018    3 recensioni
Questa sarà una raccolta di Fiction ispirata a momenti di gioia , di dolore , paura , felicità ma sopratutto amore ! storie che racconteranno la vita di una famiglia , dalla forza che li unisce e dalla voglia di affrontare la vita sapendo che ogni giorno è un nuovo giorno !
Genere: Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Jared Padalecki, Jensen Ackles
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Una ragazza dall'aspetto gentile e un sorriso dolce, entrò nell'atrio con in braccio quello che ai loro occhi era il bambino più bello dell’universo.

“O mio Dio” sussurrò Jensen quando i suoi occhi si posarono per la prima volta su Logan.

Jared non disse niente limitandosi ad osservare incantato quegli enormi occhioni verde che li fissavano intensamente, le lunghe ciglia arricciate all'insù, capelli dritti e corti fino alle orecchie, carnagione chiara e la bocca nascosta dietro al ciuccio.

Era così che si sentivano i papà quando vedevano i loro bambini per la prima volta?
Era questa la gioia che tutti dicevano di aver provato? 
Era questa la sensazione che si provava davanti a qualcosa di così meraviglioso? 

Non lo sapevano, ma quella era di sicuro la più bella sensazione del mondo. 

“Guarda Logan! Guarda i tuoi papà, sono venuti a prenderti” sussurrò Felicia, accarezzandogli la schiena.

Il piccolo, visibilmente agitato e a disagio, stringeva tra le mani la morbida copertina bianca con il coniglietto che gli avevano mandato.

“Adora la vostra copertina” affermò Briana facendo cenno all'assistente di venire avanti così che Jensen e Jared potessero familiarizzare con il loro bambino.

“Hey ciao piccolo” affermò Jared notando che il compagno era troppo emozionato per parlare.

“Io sono Jared il tuo daddy! Lui, invece, è Jensen: il tuo papà” disse sorridendo facendo un passo incerto verso il piccolo che continuava a fissarlo con quei bellissimi e grandi occhioni.

Ci fu un attimo di silenzio dove tutti erano concentrati su Logan, gli occhioni fissi su Jensen ora, un leggero sorrisino timido, le guanciate paffute.
Un secondo dopo un incerto e dolcissimo “da … da” rivolte verso il maggiore.

“O mio Dio” esclamarono i due neo genitori, mentre due lacrimoni gli uscivano dagli occhi sopraffatti dall'emozione.

Briana sorrise di cuore: nella sua carriera aveva seguito tante coppie, ma ogni volta era un’emozione unica vedere la gioia diffondersi sul viso dei genitori.

Erano settimane che lei, insieme agli altri assistenti, preparavano il piccolo all'incontro mostrandogli foto, video e altro della sua nuova famiglia raccontandogli storie su come presto avrebbe avuto una casa con una camera tutta sua, un giardino, giochi e due papà fantastici che non vedevano l’ora di abbracciarlo.

Gli psicologi aveva costatato che, escludendo i problemi di linguaggio e di fiducia, fortunatamente Logan non aveva riscontrato alcun trauma causato dal suo primo anno e mezzo di vita e, dopo vari esami e sedute, erano certi che non ne avesse alcun ricordo.

“Vuoi prenderlo?” chiese Felicia a Jared. 

Jared, che non vedeva letteralmente l’ora di prendere in braccio suo figlio annuì. Con un leggero timore allungò le braccia e facendo piano, avvolse la mani attorno al corpo gracile del piccolo sollevandolo e tenendolo saldamente, ma delicatamente, se lo portò al petto.

“Ciao amore” sussurrò facendogli delle piccole carezze sulla schiena.

“Ora andiamo in braccio al tuo papà piccolo” disse avvicinandosi al marito che, ancora molto emozionato, si era seduto sulla poltrona li vicino.

Il moro si sedette accanto al compagno e, con cautela spostò il bambino mettendolo sulle ginocchia del compagno.

“Ciao Logan” salutò Jensen con la voce semi rotta dall'emozione.

Il bambino, prima agiato e teso , adesso sembrava essersi rilassato e, gesto che fece subito breccia nel cuore dei due, si rilassò e appoggiò la testolina sul torace del più grande.

“Gli piacete…” affermò la psicologa asciugandosi anche lei una lacrima ribelle “…è meraviglioso per un bambino che ha così tanta difficoltà a fidarsi degli altri” 


****


Il viaggio di ritorno fu tranquillo; per essere la prima volta che prendeva l’aereo Logan era stato davvero molto bravo, il libro da colorare che Jared gli aveva comprato era servito a tenerlo occupato.

C’era stato un attimo di panico da parte di Jensen quando il bambino si era agiato e iniziato a lamentare agitandosi sul seggiolino e piagnucolando, ma jared aveva scongiurato la crisi capendo che il loro bambino aveva solo bisogno di essere cambiato.

Dopo il cambio pannolino e aver mangiato una pappetta, Logan si era addormentato e non si era svegliato nemmeno durante l’atterraggio o il ritiro bagagli per la gioia di Jared che lo tenne in braccio per tutto il tempo trovando la scusa che il passeggino lo avrebbe svegliato.

I primi giorni passarono tranquilli. A Logan sembrava piacere la sua stanza, adorava i suoi giochi e apprezzava davvero passare il tempo con i suoi papà, giocare in sala e in giardino con il piccolo scivolo e l’altalena che avevano montato. 

Jared, essendo uno scrittore, poteva lavorava da casa come pure jensen, che gestiva una palestra e poteva fare il suo lavoro da casa: così potevano gustarsi ogni, sorriso, pianto, prima passi del loro bambino.

La sera aveva ancora difficoltà ad addormentarsi da solo nel suo lettino, così o Jensen o Jared, solitamente insieme, lo coccolavano sdraiati sul divano o nel loro lettone fino a che il piccolo non si addormentava succhiando il suo ciuccio, stringendo la sua fedele copertina e tenendo bel salda nella sua piccola manina una ciocca di capelli di Jared o l’orecchio di Jensen.

Passò una settimana da quando Logan era nelle loro vite e finalmente anche i parenti poterono conoscerlo di persona.

Tutti avrebbero voluto organizzare una grande festa il giorno dell’arrivo a casa, ma la psicologa aveva suggerito che fosse più prudente lasciar prima ambientare il piccolo facendogli vedere una casa tranquilla e serena, altrimenti si sarebbe agitato e spaventato.

Così avevano optato per fargli conoscere i parenti nell'area picnic di un parco, dove si trovano ogni domenica sera per stare insieme e condividere un barbecue.

“Stasera conoscerai lo zio Johs e la zia McCanzie! Non stanno più nella pelle! Non vedono l’ora di vederti, cucciolo!” e sorrise di cuore al pensiero di suo fratello con sua moglie Camille, incinta di pochi mesi, che lo avrebbero riempito di regali e poi immaginando la reazione della sua sorellina e del suo fidanzato, Alex, nel prendere in braccio il nipotino e coccolarlo. 

“Poi…” riprese “… incontrerai nonna Sharon e nonno Gerald” concluse guardando dallo specchietto retrovisore il figlio che, nel suo seggiolino, si stavo godendo i suoi giocattoli del tutto incurante dell’agitazione che stava divorando i suoi papà .

“…e lo zio Jeff, sua moglie Rose e il tuo cuginetto Louis!” aggiunse il moro “Lui è più grande di te e non vede l’ora di insegnarti tante cose” voltandosi per vedere a sua volta il piccolo.

Quando arrivarono nell'area picnic del parco a piedi, i parenti erano già li che li aspettavano in ansia anche loro.

“Ciao tesori!!!” salutò Sharon, la madre di Jared , correndogli incontro visibilmente emozionata di poter vedere finalmente il suo nipotino, che aveva visto solo in foto, dal vivo.

“Mi raccomando mamma… ricordati che non gli piacciono molto le persone estranee e non gli piace essere al centro dell’attenzione” cercò di dire il figlio ma sua madre, dopo aver dato un bacio anche al biondo, si inginocchiò davanti al passeggino e sorrise al piccolo. Lui lasciò immediatamente cadere il suo gioco allargando gli occhi confuso e iniziò a succhiare il suo ciuccio con frenesia come se fosse l’unico mezzo che potesse calmarlo.

“Oh ciao piccolo pulcino” sussurrò amorevole la donna allungando cautamente le mani e slacciandogli la cintura del passeggino. 
“Lo sai che sei proprio un bellissimo angioletto?!” sussurrò ancora Sharon prendendolo in braccio sotto lo sguardo commosso dei due genitori.

“Ooo! Pulcino dovremmo mettere un po’ di carne su queste ossicine !” disse facendogli della carezze sulla schiena e facendo sorridere il piccolo, rilassato ora.

Jensen sorrise a quella scena, mentre Jared gli circondava la vita con il braccio dandogli un bacio sulla guancia. 

La serata andò mille volte meglio di quanto si aspettassero: tutti adorarono Logan fin dal primo momento che lo videro.

Louis, nipote di Jared di 8 anni, adorava i suoi zii e aveva giurato che sarebbe stato il miglior cugino del mondo. 

Dopo cena Jared, tenendo la manina del figlio, lo accompagnò sul pontile del piccolo lago per vedere le anitre mentre Louis gli indicava e spiegava le cose tenendogli anche lui la mano, prendendo molto sul serio il suo ruolo di “bambino grande” , facendo provare orgoglio allo zio.

La sera, tornati a casa, Jared portò Logan in camera sua. Gli mise un morbido pigiamino con gli orsetti per poi farlo sdraiare nel lettino, coprirlo con il lenzuolo assicurandosi che fosse al caldo e che il baby monitor fosse acceso. 
Gli diede un bacio sulla fronte prendendosi qualche minuto per osservarlo con adorazione: uno sguardo innamorato che prima rivolgeva solo a Jensen.

“Dorme?” chiese il biondo non distogliendo gli occhi dal libro che stava leggendo sdraiato nel loro letto.

“Come un angioletto” rispose il moro togliendosi la maglietta e i pantaloni per poi raggiungere l’amato compagno sotto le coperte.

Jared, vedendo che Jensen non dava le giuste attenzioni a lui e continuava a leggere pacificamente, divenne leggermente geloso del romanzo che stava catalizzando tutta l’attenzione del suo amato e cercò di attirare la sua attenzione accarezzandogli il braccio.

“Jared sto leggendo” sbuffò il biondo spostandosi.

Ma il moro non demorse passando dalle carezze a leggeri pizzicotti.

“Smettila! questo è un pezzo chiave” brontolò cercando di allontanare il braccio.

Jared però aveva un trucco infallibile: cautamente spostò la mano dal suo braccio più in giù, sempre più , fino ad arrivare ad accarezzare il cavallo dei pantaloni della tuta che Jensen usava come pigiama, perché secondo lui dormire come Jared solo in mutante a maggio era una pazzia. 

“Jared…Oddio!” sussurrò il biondo non potendo trattenere un gemito o inarcare la schiena per colpa di un brivido di piacere.

“Sei un rompi scatole” esclamò chiudendo il libro lasciandolo cadere per terra per poi voltarsi, incorniciare il viso del compagno e avvicinarlo per scambiarsi un profondo e passionale bacio.

Un bacio che ben presto divenne qualcosa di più profondo, più intenso e fisico.

I loro corpi si strusciavano l’uno contro l’altro godendo dei brividi che ricoprivano la pelle dell’amato, i gemiti e i sussurri amorosi che riempivano la stanza, la passione più dolce e naturale che potesse esistere.

“Wow amore mio! Se continui così non finirò mai quel libro!” biascicò il maggiore respirando affannosamente passandosi una mano tra i capelli sudati, il petto ansante.

Jared rise steso al suo fianco, altrettanto sudato e affannato a causa del loro passionale modo di fare l’amore.

Avrebbe voluto abbracciare Jensen, come facevano sempre e addormentarsi cullati dal rumori dei battiti del cuore dell’altro, del suo dolce profumo e dalla sensazione di pace e amore che si infondevano l’un l’altro, ma non lo fece.

“Dove vai?” domandò Jensen vedendo il compagno alzarsi, indossare i pantaloni della tuta e uscire dalla loro stanza, ma quando lo vide rientrare si commosse. 

“So che è sbagliato” esclamò il minore. “Ma solo per una notte” sussurrò entrando nel lettone tenendo tra il braccio il piccolo Logan che dormiva pacificamente.

Jensen sistemò le coperte e i cuscini per poi aiutare il compagno a far sdraiare il figlio tra di loro. Inevitabilmente il piccolo percepì il calore del lettone, l’odore dei suoi amati papà e si rilassò ulteriormente allungando inconsciamente la manina per afferrare il lobo dell’orecchio di del biondo.

“Buona notte amori” sussurrò Jensen spegnando la luce.

“Notte piccoli” Jared si sporse per dare un bacio al compagno e uno a suo figlio.

A nessuno dei due importava quando sarebbe stato difficile, faticoso e impegnativo crescere Logan, perché sapevano che non sempre erano rose e fiori, ma in quel momento, con le dita intrecciate posate sulla schiena del loro piccolo tesoro che dormiva tra loro protetto come un cucciolo, sapevano che tutto sarebbe andato per il meglio.
 
 



Eccomi !
Spero che la storia di come i nostri J2 abbiano adottato il loro piccolo amore
vi sia piaciuta
Un grazie speciale a Teamfreewill che ha betato questa ( e tutte le atre ) storia <3
Un bacio al gruppo ! un grazie e un mega abbraccio a tutti coloro che avranno voglia di leggere e recensire !
   
 
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su attori > Cast Supernatural / Vai alla pagina dell'autore: BALTO97