Storie originali > Azione
Segui la storia  |       
Autore: gigliofucsia    29/09/2018    1 recensioni
Lucia si é appena trasferita nell'accademia della Spada, dove si insegna l'arte della spada, del tiro con l'arco e dello spionaggio. Lei è iscritta al corso di spada, ma poi si cominciano a notare delle sparizioni che riguardano il suo corso, iniziate nel giorno stesso in cui si é trasferita. Ma Lucia non centra niente e non riesce a spiegarsi il perché.
Genere: Azione, Introspettivo, Thriller | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Il resto della giornata passò. Era lento e pesante più del solito. Sempre sola continuava a pensare a tutto quello che stava succedendo. Avrebbe tanto voluto avere qualcuno dalla sua parte, ma non poteva fidarsi di nessuno. Non mangiò nemmeno in mensa. Andò direttamente a letto e senza cambiarsi si avvolse nelle coperte chiudendo gli occhi. Si sentiva molto meglio così. Sinceramente non si aspettava di dormire, ma poi la mancanza di ossigeno fece la sua parte e si addormentò.

Il suo sonno fu nero come un pozzo, non sentiva altro che il calore della lana, la sua guancia affondata nel cuscino. Il suo respiro che si alzava e si abbassava. Una corrente di aria fresca le invase le guance ardenti. L'aria della notte penetrò nelle le narici. Qualcosa di ancora più freddo toccò il suo collo. Poi una voce di donna sussurrò:

– Svegliati principessa – Il sonno si spezzò.

Il torpore svanì. Aprì gli occhi lentamente e nell'ombra della camera, vide un'ombra di donna chinata su di lei. Sentì quel freddo alla gola, anche se il cervello era rallentato dal sonno, capì che era un oggetto in ferro. Pensò subito ad un pugnale e si sentì più sveglia di prima. Mentre il cuore cominciava a pulsare l'immagine di quell'ombra nell'oscurità notturna divenne più nitida.

Il suo respiro divenne pesante. La sua compagna di stanza dormiva nel suo letto. Lucia poteva svegliarla e chiedere aiuto.

– Se provi ad urlare o a crearmi guai in qualche modo, ti squarcio la gola – mormorò la donna.

Lucia deglutì con le mani che cominciavano a tremare nelle coperte.

– Ora alzati in piedi e mettiti le scarpe, dobbiamo fare una lunga camminata –

Lucia si alzò lentamente. La lama si stava allontanando di qualche centimetro ma era comunque letale. Non aveva idea dei suoi obbiettivi.

Si alzò a sedere sul letto e si infilò le scarpe il più in fretta possibile. La donna le disse di alzarsi lentamente. Lucia lo fece e la donna la prese per la spalla e la strinse a sé mettendogli il coltello alla gola. Il suo corpo si irrigidì per l'ansia. Il suo sguardo diretto alla porta.

Non aveva idea di dove l'avrebbe portata, di cosa le avrebbe fatto, ma quella sensazione era fin troppo familiare per farla entrare veramente nel panico.

La condusse nei corridoi, freddi e vuoti dell'accademia. Poi una piccola porta di servizio. Una scala a chiocciola tempestata di torce infuocate. Giù, sempre più giù. L'aria si raffreddava sempre di più, come se stesse per entrare in una ghiacciaia. Gli scalini si facevano sempre più polverosi e consunti. Stavano entrando nella parte più antica dell'accademia. Lucia, senza mantello aveva gli arti quasi insensibili per il freddo.

Quando si fermarono al penultimo scalino la donna le tolse il pugnale dal collo e la spinse. Lucia incespicò sull'ultimo scalino e riprendendo l'equilibrio si tenne ad una porta sul quale c'era scritto: “Attenzione, lavori in corso, pericolo crolli” su un cartello attaccato ad un'asse di legno appoggiata su due ganci sui muri ai lati di essa.

  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Azione / Vai alla pagina dell'autore: gigliofucsia