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Autore: Zikiki98    29/09/2018    0 recensioni
- Avevo iniziato a scrivere questa storia qualche anno fa, lasciandola incompleta. La sto modificando e sto aggiungendo delle parti per renderla più piacevole e completa. Potete trovarla sia su Wattpad sia qui su Efp. I primi 9 capitoli li ho pubblicati tutti insieme, in modo che la storia segua lo stesso ritmo della pubblicazione su Wattpad. Spero vi piaccia -
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E se Bella provenisse da un mondo diverso da quello in cui siamo abituati a vederla?
Dopo la battaglia terrificante contro i demoni, avvenuta circa cento anni fa, non si è più sentito parlare di Shadowhunters, ovvero, di Cacciatori di Demoni. Da quella strage di Nephilim, tutte le creature del mondo invisibile, vale a dire vampiri, licantropi, maghi e fate, hanno creduto che si fossero estinti.
E se non fosse così? E se si fossero solo nascosti?
I demoni stanno ripopolando il mondo e la vita, non solo degli esseri umani, ma anche delle creature mitologiche presenti nelle favole dei bambini e nei racconti terrificanti degli adulti, è a rischio.
Chi li manda? Come possono uscire dalla loro dimensione? La terra potrà tornare ad essere un pianeta "sicuro"?
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Instagram: _.sunnyellow._
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FanFiction su Twilight e Shadowhunters.
Genere: Drammatico, Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash, FemSlash | Personaggi: Clan Cullen, Edward Cullen, Emmett Cullen, Isabella Swan, Quileute | Coppie: Alice/Jasper, Bella/Edward, Carlisle/Esme, Emmett/Rosalie
Note: Cross-over, OOC, What if? | Avvertimenti: Tematiche delicate, Triangolo, Violenza | Contesto: Più libri/film
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THE WORLD OF DEMONS 
IL PORTALE DEI DEMONI


1. HISTORY
 

Idris era incantevole: le infinite colline di prati verde acceso, i fiori delicati color bianco candido e il cielo azzurro chiaro e cristallino... Era così bella da non sembrare reale.

Idris era casa mia e tutto ciò che ne faceva parte rappresentava la mia vita. Avrei vissuto qui per l'eternità, eppure il fato aveva prescritto un altro destino per me.

Non riuscivo davvero a credere che avrei dovuto abbandonare tutto questo. Lasciare la mia patria e con essa una parte del mio cuore, senza essere sicura che un giorno vi avrei fatto ritorno. Tutto in questo momento dipendeva dal caso.

Ad ogni modo, volente o nolente, avrei dovuto adempire al mio compito.

Da cento anni ormai noi Shadowhunters ci eravamo nascosti per proteggerci da una situazione che ai nostri antenati era sfuggita di mano, fino a diventare una vera e propria catastrofe. Eravamo fuggiti dagli occhi del mondo, lo stesso che stavamo proteggendo e che contemporaneamente ci stava sterminando, a causa dell'incontrollata venuta di demoni sulla terra. Troppi per noi valorosi, capaci e forti Cacciatori: non eravamo abbastanza per vincere quella battaglia, avevamo perso troppi fratelli e sorelle già in precedenza.

Tutti ci credevano estinti, ma in realtà ci eravamo semplicemente rifugiati tra le braccia della nostra madre patria, l'unica che in quel momento ci avrebbe potuto concedere di vivere il più al sicuro possibile, ad un'unica condizione: restare nell'ombra.

Dopo un secolo in nostra assenza, stavamo per tornare a ricoprire nuovamente la nostra specie di gloria e onore, per svolgere il nostro dovere, ciò per cui eravamo stati creati: combattere i demoni anche a discapito della nostra vita.

Ognuno di noi ha il proprio ruolo nel mondo, il proprio scopo, il fine ultimo. Il nostro era quello di uccidere demoni per rispedirli nella loro dimensione e mantenere così l'equilibrio naturale delle cose. Era come una specie il ciclo della vita, in un certo senso: il più forte che si avventa sul più debole e così via, ma in una visione più battagliera e eroica.

Se da un lato ero triste e malinconica nel lasciare Idris, dall'altro ero elettrizzata e eccitata nel vedere, nello scoprire, com'era il mondo al di fuori dalle protezioni della città che ci avevano sempre fatto da scudo e da divisore.

I Cacciatori più giovani, come me, erano elettrizzati all'idea che un giorno questo momento sarebbe arrivato e, ora che era decisamente alle porte, nessuno, nemmeno gli adulti, stavano più nella pelle. L'idea di libertà, dopo quello che successe ai nostri antenati, ci appariva sempre più distante e inafferrabile, ma non ce la facevamo più a vivere costantemente protetti in una bolla di vetro, da minacce che per noi sarebbero state sempre gravose e difficili da contrastare. Nonostante Idris fosse perfetta, stava iniziando stare stretta a molti noi.

Eravamo stati addestrati per combattere demoni ed era giunto il momento di riappropriarci dei nostri compiti.

La nostra segregazione ad Idris iniziò nel 1919, con le persecuzioni e le occupazioni da parte dei demoni di ogni singolo Istituto presente sul pianeta. I nostri Cacciatori, per rispondere al loro colpo, grazie anche all'aiuto del nostro stregone di fiducia, li attirarono nel deserto del Sahara per combatterli. La loro strategia era perfetta: i demoni potevano anche essere forti e brutali, ma erano essenzialmente esseri stupidi che non agivano seguendo una vera e propria logica finalizzata, soprattutto senza la guida del loro evocatore; perciò, li trascinarono in un luogo lontano dagli occhi mondani. Non credevano di riuscire a sconfiggerli da soli con le loro forze, appunto per l'inferiorità numerica, ma speravano almeno di riuscire a domarli fino al sorgere del sole, dopodiché la luce avrebbe fatto il suo dovere. Purtroppo, non andò come previsto e tutti gli Shadowhunters che parteciparono partecipato alla battaglia morirono, tranne due cacciatori che vennero ritrovati quasi in fin di vita in mezzo ad un mare di cadaveri e di icore.

Io ovviamente non ero ancora nata, ma i racconti degli Anziani e dei Fratelli Silenti facevano accapponare la pelle e rendevano bene l'idea degli avvenimenti di quel periodo.

I giorni seguenti alla battaglia dovettero essere stati davvero terrificanti, vissuti tra la paura di sopravvivere e il desiderio macabro di morire per sfuggire ad altro dolore, dovuto a ferite sia fisiche sia morali. I nostri antenati combatterono quella guerra con tutte le loro forze, lottando per Idris e per i Cacciatori a venire, ma purtroppo fu persa. Tutti gli Anziani che vi parteciparono e quei due che riuscirono a sopravvivere, ormai morti di vecchiaia, sarebbero rimasti per sempre impressi nelle nostre memorie insieme alle loro gesta e al loro coraggio, in segno di rispetto e gratitudine.

Avevano perso quella battaglia, ma la loro determinazione e la loro forza avevano permesso che oggi esistessero ancora gli Shadowhunters.

Successivamente a quell'evento, un po' perché di cacciatori ne rimasero davvero pochi e un po' per paura, gli antenati si rifugiarono ad Idris chiudendo tutte le entrate, le uscite e aumentando a dismisura le difese delle protezioni che circondavano la città, facendo lampeggiare costantemente le Torri Antidemoni in segno di allerta. Non si sapeva con certezza, ma, tenendo presente la mancanza all'appello di alcune famiglie, ad un certo punto nacque il dubbio che qualcuno fosse rimasto fuori dalle porte di Idris perché non arrivato prima che le protezioni venissero azionate permanentemente. Infatti, per raggiungere la nostra patria in molti dovettero utilizzare i mezzi mondani dell'epoca, evitando appositamente i portali, per non facilitare i demoni nel rintracciarci. Quindi, un'opzione del genere risultò molto probabile tenendo tutto considerato. Ma tutti preferirono pensare comunque che fossero ancora vivi e che in qualche modo, là fuori, sarebbero riusciti a cavarsela e a sopravvivere, piuttosto che alla loro possibile morte. Probabilmente, pensarla così li fece sentire meno colpevoli per non averli aiutati abbastanza.

Nonostante fossimo sotto la costante protezione delle torri e ormai il resto del mondo viveva nella convinzione che i Nephilim fossero tutti morti, anche molti anni dopo, per la precisione nel 2004, alcuni demoni riuscirono a ingannare il sistema e a penetrare nella città, uccidendo Cacciatori su Cacciatori, non fermandosi neanche davanti a dei poveri e innocenti bambini.

I miei genitori, Charlie e Renée Swan, morirono quel maledetto giorno, il giorno che noi chiamavamo l'Attentato.

Ero solo una bambina: allora avevo sei anni e mio fratello Sebastian ne aveva solamente due più di me. Era un episodio della nostra vita che non avremmo mai dimenticato, fino alla fine dei nostri giorni. Fu un momento terribile per entrambi: restammo a guardare impotenti i loro volti deformarsi dal dolore, i loro sguardi spegnersi e abbandonare la vita che impregnava i loro corpi. Questo, i loro corpi fatti a brandelli, grondanti di sangue e imbrattati icore, erano ancora parte dei miei incubi peggiori.

Fortunatamente, grazie all'Angelo Raziel, dopo la scomparsa dei nostri genitori, io e mio fratello, non venimmo abbandonati a noi stessi, ma la famiglia Durwood si prese cura di noi piccole pesti, adottandoci.

Erano vecchi amici dei nostri genitori e li conoscevamo, perciò eravamo stati davvero molto fortunati. Non potevamo chiedere candidati migliori per crescere come nostro padre e nostra madre avrebbero voluto crescerci, perché sapevamo che ci avrebbero insegnato i giusti valori della famiglia, della patria e della guerra, gli stessi in cui loro credevano.

Non tutti avrebbero fatto quello che i Durwood fecero per me e per mio fratello, e di questo gliene sarei sempre stata grata per la vita.

Siamo stati cresciuti ed educati alla pari dei loro figli William, George e Stephan, imparando l'arte del combattimento e della guerra da nostro padre Jonathan e materie come la demonologia, la biologia e la botanica da nostra madre Marie.

Per me e Sebastian, ma soprattutto per me, erano dei veri e propri punti di riferimento. A loro dovevo tutto ciò che ero riuscita a diventare, senza riserve: una guerriera.

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Zikiki98

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