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Autore: EyreRo    01/10/2018    1 recensioni
Cosa è successo ai nostri personaggi preferiti dopo la seconda guerra magica e prima del " 19 anni dopo?".
Che scelte hanno fatto?
Cosa hanno provato?
Chi sono davvero?
Ho inviato anche una lettera a Draco Malfoy, Albus.
Lui è innocente, Minerva.
Vorrei riuscire a pensare questa cosa anche io .
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti | Coppie: Draco/Astoria, Draco/Hermione, Draco/Luna, Harry/Ginny, Ron/Hermione
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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Camminava con la testa alta e lo sguardo fiero, non aveva nessuna intenzione di mostrare il suo personalissimo mostro interiore.
Dopotutto, lui era pur sempre un Malfoy: nato nel mondo magico da, non una, ma ben due  delle famiglie più insigne. I suoi antenati erano stati per anni temuti, ammirati, potenti e nonostante la disgraziata sfortuna di avere un padre come Lucius Malfoy, aveva avuto la grandissima fortuna di avere come madre Narcissa Black: l’attuale donna più potente del mondo magico. Non si sa come, ma aveva convinto tutti ed era riuscita nell’ardua impresa di guadagnarsi un posto al Ministero che, ovviamente, aveva garbatamente rifiutato solo per dimostrare di essere già troppo impegnata nell’amorevole cura del figlio e del nipotino acquisito. L’opinione pubblica l’aveva amata per questo grande senso di sacrificio che dimostrava, per la ribellione silenziosa che aveva dimostrato nei confronti di Voldemort.
Draco sapeva che alla fine sua madre avrebbe preteso qualcosa di più. Lei non era tipa da accontentarsi, aveva sempre voluto il massimo, era sempre stata la migliore e anche questa volta non avrebbe mollato l’osso.
Percorreva con passo deciso e andamento lento e annoiato gli ultimi passi che lo separavano dal grande portone d’ingresso: aveva ansia, ma al contempo e inaspettatamente, si sentiva bene.
Entrò e per poco il suo senso di beatitudine non vacillò ai primi bisbigli e sguardi severi. Lui rimase impassibile e con passo cadenzato senza guardare nessun in particolare, ma volgendo il suo sguardo duro verso tutti si diresse nell’ufficio della Preside.
Alcuni Serpeverdi provarono ad avvicinarsi per salutarlo, intravide con la coda dell’occhio Nott e la Parkinson, mano nella mano, sorrise, di un sorriso gelido e perfido che fece sussultare la povera Pansy e sudare il poco cuor di leone Theo.
A lui la Parkinson non interessava, voleva solo divertirsi ad incutere timore. In fondo, lui era una serpe e non aveva mai smesso di esserlo. Si era solo addormentato per un po’, ma adesso era tornato: Il Principe delle Serpi era a casa.
 
*****
 
Ovviamente Hermione Jane Granger non si aspettava che sarebbe stato semplice percorrere quei passi, tuttavia, l’emozione che scorreva dentro di lei era di puro gelo. Guardava il grande cancello nero, ornatamente rifinito con un intreccio di serpi e rose, e sudava: sudava per i ricordi, per gli incubi, per il terrore, per il coraggio che aveva perso e per il rancore che cresceva inesorabile, sudava freddo. Aveva freddo, si sentiva vuota, riempita di un nulla buio. Sembrava girare tutto dentro e fuori da lei.
“ Coraggio, Herm. Ce la fai, passo dopo passo” si ripeteva.
Narcissa Black Malfoy percorreva il sentiero verso il manor fatto a terra di ciottoli grigi e circondati da alti pini  con passo sicuro, deciso e rilassato. Si sentiva che era a suo agio. Quello era il suo mondo personale che custodiva le sue più grandi gioie e al contempo le sue paure, segretamente custodite.
 Non si voltò nemmeno una volta a guardare Hermione, non ce n’era bisogno, sentiva tutto il suo tormento. La legimanzia per lei era sempre stata qualcosa di semplice e naturale, aveva il dono di riuscire a non farsi mai scorgere nella mente degli altri. Solo una volta aveva quasi rischiato di essere scoperta, ma ormai era storia vecchia e il Signore Oscuro non avrebbe più potuto scoprirla. Peccato che la Legimanzia poco servisse con suo figlio, questa cosa la frustava sopra ogni altra. Draco era da sempre stato abilissimo, come la madre, in quest’arte ma ancora più di lei, il suo adorato figlio era sublime nell’occlumanzia.
<< Benvenuta, Granger..ma credo che tu conosca già il posto vero? >> esordì Narcissa.
Hermione si limitò a muovere impercettibilmente il viso in segno di assenso.
<< C’è qualcosa che non va, nessun elfo ad attendermi e aprirmi la porta. Ragazzina, tieni la bacchetta alta e…non fare scherzi, sii vigile. Non lasciarti distrasse >>
Hermione ci mise un po’ a rispondere a quell’ammonimento, tanto era presa dal turbine di emozioni dentro di lei.
Narcissa spinse il portone d’ingresso e lo trovò leggermente aperto. Non andava affatto bene.
<< Winky ? >> chiamò la padrona di casa a bassa voce. Nessuna risposta. Provo ancora, ma a rispondere era solo silenzio.
<< Non si sente nemmeno Teddy. E’ possibile che siano usciti? >> chiese Hermione, adesso attenta.
<< No, solo io esco con mio nipote. Nessuno è autorizzato a portarlo in giro quando non ci sono. E poi, ho messo degli incanti di protezione intorno a lui, può essere toccato soltanto da persone specifiche..nemmeno tu potresti prenderlo, saresti subito scaraventata lontano >>
<< Potete toccarlo, quindi, solo tu e Winki…capisco >>
<< No, può toccarlo solo chi è legato alla famiglia Black da assoluta fedeltà. Dividiamoci tu vai al piano superiore. Io perlustro queste stanze >>
 
*****
 
<< Signor Malfoy, sono contenta che abbia deciso di tornare ad Hogwarts e suppongo lei abbia intenzione di accettare anche il suo incarico da Caposcuola >> disse la McGranitt volgendo lo sguardo alla spilla appuntata al mantello verde-nero di Draco.
<< Ovviamente >> risposte.
<< Bene. Sua madre sarà felice di rivederla…>>
<< Dove si trova? >>
<< Ecco, signor Malfoy…lei giunge in un momento un po’ increscioso, quasi agitato…>> cominciò a dire la McGranitt che Draco subito la bloccò e con il suo tono autoritario e freddo chiese << Cosa è successo? >>
La Preside si sentiva piccola piccola davanti a lui. Era cambiato, sembrava un uomo con un vissuto di mille vite davanti a sé. Era sentitamente dispiaciuta per lui. Non girò intorno all’argomento e spiegò esattamente i fatti.
<< ..quindi, è tutto sotto controllo e a minuti sua madre tornerà accompagnata da suo cugino e dalla signorina Granger >>
<< Capisco. La ringrazio per l’aggiornamento Preside McGranitt. Se non le dispiace adesso andrei nella mia sala comune >> così dicendo si congedò.
Scese di fretta le scale, cercando di passare il più inosservato possibile e si diresse oltre le cinta della scuola per potersi smaterializzare al Manor.
 
*****
Hermione con la bacchetta alta in mano e più silenziosamente possibile percorreva il corridoio del piano superiore del Manor alla ricerca del piccolo Teddy, aveva perlustrato già 2 stanze, ma non aveva visto e sentito nulla. Mentre svolgeva la sua operazione di perlustrazione non poteva fare a meno di ammirare l’arredamento raffinato e freddo della casa. Era tutto assolutamente spettacolare. Il corridoio aveva tre lampadari sospesi in aria per illuminare il passaggio, le porte di ogni stanza erano alte, semplici, ma maestose.
Mentre apriva quella che probabilmente era la camera padronale, dove un tempo avevano giaciuto Lucius Malfoy e Narcissa Malfoy, vide una piccola luce fioca e blu fuoriuscire da una stanza alla sua sinistra. Era in fondo al corridoio, la porta era l’unica con incisa sopra le lettere DLM : Draco Lucius Malfoy.
Spinse timorosamente la porta, pronta per un attacco << Chi c’è ?! >>
<< Shh, Hermione parla piano. Sono ancora qui. Sono nascosti al piano inferiore, ma potrebbero sentirci >>
<< Luna?! >> chiese Hermione dubbiosa
<< Si, entra forza >>
Luna aveva tra le braccia il piccolo Teddy addormentato e lo cullava dolcemente.
<< Come…come hai fatto…perché sei qui? Come hai fatto a prenderlo? Non puoi..>>
Hermione era stranita, non capiva. Narcissa le aveva detto che non tutti potevano toccare il piccolo Teddy…e poi perché era qui.
<< Non guardarmi così. Ti spiegherò tutto. Non potevo non venire, Draco ha detto che forse era qui e…>> si morse leggermente il labbro, indecisa se mentire oppure dire la verità <<…e volevo vederlo >> ammise, non poco timidamente.
<< Ma cosa… >>
<< Stupeficium >> la voce di Narcissa Black che urlava spezzo il fluire di domande che affollavano la testa di Hermione per correre subito al piano inferiore a vedere cosa fosse successo, seguita da una non poco allarmata Luna.
  
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