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Autore: rei22688    12/07/2009    3 recensioni
Una ragazza fragile, lo spirito maledetto di un angelo ormai decaduto, un ordine guerriero che i dannati pregiudizi hanno rischiato di distruggere, tradimenti, avidità e crudeltà. Quando la luna e le sedici stelle si incontreranno giungerà il giorno prestabilito...
Genere: Romantico, Drammatico, Horror | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Hinata Hyuuga
Note: Alternate Universe (AU), Lemon | Avvertimenti: Contenuti forti
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Hinata no Valkiries

Quando i ragazzi ebbero finito di accordarsi su come realizzare la festa era ormai calata da un pezzo la sera. Erano di nuovo nella villa, tutti seduti intorno al tavolo dove avevano precedentemente fatto le presentazioni. Ino prese in mano il foglio su cui aveva scritto, in maniera alquanto confusa, tutto ciò che era stato stabilito quel pomeriggio: -Allora, ricapitoliamo! Domani pomeriggio veniamo qui intorno alle quattro e mezza, con tutto l'occorrente per la festa più quello che serve per prepararci! Gli altri invitati, che ovviamente non dormiranno qui, verranno intorno alle sette e trenta, ognuno dovrà portare qualcosa da mangiare...-
Temari sospirò, non era ancora del tutto convinta: -Scusi Kurenai-sama... Ma davvero possiamo chiamare altra gente?-
Kurenai si riscosse dai suoi pensieri: -Come? Ah sì... Ma certo che li potete chiamare!-
La ragazza la guardò contrariata: -Ma è sicura? Dopotutto neanche li conosce...-
La donna rise: - Beh, sono vostri amici dopotutto! Non potete certo fare una festa solo tra voi... Non siete neanche una decina... E poi ti devo ricordare che fino a oggi pomeriggio neanch'io vi conoscevo?- disse concludendo il discorso con uno dei suoi soliti, disarmanti sorrisi.
La bionda arrossì: -B-beh ecco... V-va bene... Grazie infinite...-
Kurenai Vs Temari, punteggio: 2 a 0... Quella ragazza non aveva alcuna speranza!
Ino, irritata per l'interruzione, guardò storto le due: -Stavo dicendo... Ognuno degli invitati dovrà portare qualcosa da mangiare e da bere. Io direi che una bottiglia e una pietanza a testa andrà più che bene. A piatti, bicchieri e simili ci penseremo io e Shikamaru domattina. Conosciamo un posto dove fanno costare queste cose pochissimo. Sarà superdivertente andarci insieme! Giusto Shika?-
Si voltò verso il ragazzo al suo fianco che, a giudicare dall'espressione beata che aveva sul viso, stava sonnecchiando già da un pezzo. Al solo vederlo le andò il sangue alla testa dalla rabbia. Si avvicinò pericolosamente al suo orecchio, prese un bel respiro e... -GIUSTO SHIKAAAAAAAAAAA?!?!-
Il poveretto per lo shock fece un volo giù dalla sedia sbattendo la testa contro lo spigolo del tavolo. Come ci fosse riuscito solo la sorte lo può dire con certezza!
Il ragazzo si stava ancora massaggiando la testa quando Ino gli si piazzò a due centimetri dal viso, con un'espressione a dir poco animalesca: -Giusto Shikamaru Nara?- Un sibilo, per giunta col nome completo; la mente geniale del ragazzo gli suggerì che un "Giusto che cosa?" non sarebbe stato affatto opportuno in quella circostanza, così diede la risposta che, secondo le sue supposizioni, lo avrebbe salvato da morte certa: -Giusto Ino...-
Sul volto della bionda comparve un sorriso malefico: -Bene Shika! Visto che sei d'accordo con me ti dico fin da ora che domattina alle otto e mezza dovrai venire a prendermi a casa, dopodichè andremo insieme a fare la spesa!-
Il poveraccio assunse un'inquietante colorito bianchiccio: -EH?!?!-
Infatti il povero Shikamaru era noto per la sua proverbiale pigrizia: le uniche cose che amava fare erano guardare le nuvole e dormire. Un vero spreco se si pensa che il signorino era dotato di un quoziente intellettivo superiore a duecento. Fatto sta che quel ragazzo era un pigrone cronico e per niente al mondo avrebbe rinunciato al suo caro letto, soprattutto in un giorno di vacanza, durante il quale avrebbe potuto dormire almeno fino all'ora di pranzo.
Ma lui sapeva bene che dire di no ad Ino sarebbe equivalso a morte certa, specialmente se il "no" proveniva da lui, per il quale sembrava che la ragazza avesse una predilezione speciale; così si arrese a quel tiro della sorte, pensando bene che una mattinata di sonno in meno era meglio di una vita senza un paio di timpani correttamente funzionanti.
Ma Ino aveva già intuito una certa titubanza da parte sua: -Qualche problema, Shikamaru?!?!- il suo tono di voce lasciava presagire catastrofi.
Lui, impaurito, scosse la testa: -No, ma cosa dici?! Io non ho nessun problema!-
La bionda tornò a sorridere: -Perfetto! Ora che anche questo bietolone è perfettamente d'accordo possiamo andare! Ci si vede domani per mettere a posto la dependance! Ah, mi raccomando! Per la festa portatevi degli abiti eleganti! Se dobbiamo fare questa cosa, facciamola per bene! Grazie mille a lei Kurenai-sama per averci concesso di usare la sua casa!-
La padrona di casa si alzò dalla sedia: -Oh, di nulla! Mi fa molto piacere potervi dare una mano.-
Tutti si alzarono da tavola, avviandosi verso la porta di uscita.

 


Hinata andò dietro agli amici per poterli salutare. Era felice di averli ritrovati, con la loro carica di vivacità erano riusciti a farle dimenticare completamente tutti i suoi problemi.
-Hinata!-
La ragazza si voltò, incontrando il volto di Sasuke; sorridente, lo guardò incuriosita: -Sì, Sasuke?-
Il ragazzo ebbe un tuffo al cuore. Come suonava bene il suo nome pronunciato dalla sua voce, con quelle labbra, mentre lo guardava con quegli occhi splendidi ed il dolce profumo dei capelli di lei ad invadergli i sensi! Si riscosse, non era il momento di pensare a quelle cose: -Volevo sapere... Come stai ora? Voglio dire... Dopo quell'esplosione a Villa Hyuga, tutta la confusione venuta dopo ed il resto...-
Ormai erano vicini alla porta, Kiba e Temari erano già fuori; lei gli sorrise raggiante: -Ho passato qualche momento un po’ spiacevole ma ora sto bene.-
Lui si fermò un attimo e si mise a fissarla, senza dire niente.
Hinata rimase un attimo interdetta, aspettando una sua parola: -Sasuke?-
Non resistette più: si protese verso di lei e la strinse forte a sè. Un abbraccio caldo, sentito, così voluto da lui che mai avrebbe pensato di desiderare così tanto qualcosa.
Dal canto suo Hinata era basita: -S-sasuke...-
Il ragazzo continuava a stringerla: -Non sai quanto ho temuto per la tua sorte. Non ti ho più sentita e poi... Quell'attacco a casa tua...- l'abbraccio si fece, se possibile, ancora più stretto -...Ho avuto una gran paura di perderti!-
Hinata sorrise: "C'era da aspettarselo da lui. Si è sempre preso così tanta cura di me." e, adagiando la testa sul suo petto, ricambiò l'abbraccio.
Poco più in là, quattro spettatori guardavano la scena interessati: -Però! Ma quindi quello è il ragazzo di Hinata?- Naruto guardava crucciato la scena.
Ino scosse la testa: -Non proprio! Loro si conoscono fin da piccoli e sono sempre stati molto legati ma... Diciamo che non sono ancora giunti a "quel" punto!-
Sakura annuì: -Quindi... Loro non sono fidanzati? A vederli così non si direbbe...-
Shikamaru: -La loro è una storia un po' particolare: sono sempre stati molto uniti ma non si sono mai messi insieme. Lui comunque è dichiaratamente cotto di lei, gli piace sin dalle medie, o anche da prima... Ma che ne so! Fatto sta che gli piace da morire...-
Naruto si grattò il mento con aria concentrata: -Uhm... Davvero? Ma... Lei? A lei piace lui?-
La bionda scrollò le spalle: -Non ne sappiamo nulla... E’ certo che gli vuole molto bene, ma non ha la più pallida idea di ciò che lui provi per lei... PERO'...- quell'ultimo "però" fu calcato in maniera particolare
-...Questo non vuol dire che tu possa fare i tuoi porci comodi con lei! Capito, BIONDINO?!?!- anche il "biondino" fu particolarmente sentito, segno che le parole di Ino dovevano essere prese abbastanza in considerazione da Naruto.
Il ragazzo iniziò a tremare: -C-c-che vuoi dire?!-
Ino si mise faccia a faccia col biondo, che dal canto suo iniziò a sudare in maniera considerevole: -Sai bene di cosa parlo! Ora che conosci la loro situazione fai in modo di stare attento! Hinata deve assolutamente mettersi con Sasuke, perciò... Fai qualche mossa sbagliata con lei e ti farò pentire di essere nato uomo! Hai capito bene?- le parole di Ino, unite alla sua espressione furente, furono più che esaustive per il nostro povero ninja biondo, che subito inizò ad annuire in maniera convulsa.
-Ehi tu, chi cavolo credi sia Naruto per trattarlo in questo modo?!- subito Sakura si mise tra Ino e il compagno.
La bionda la guardò con sufficienza: -Lo stavo solo mettendo in guardia da eventuali... Mosse sbagliate!-
L'altra stava già iniziando ad arrabbiarsi: -Ma di quali mosse sbagliate stai parlando? Guarda che Naruto non ha mai pensato ad Hinata in quel modo!-
Ino fece una risatina stridula: -Ma davvero? Io non direi dopo quello che abbiamo visto subito dopo essere arrivati qui...-
Sakura divenne rossa in volto: -Ci hanno già spiegato che è stato un incidente! Hai forse le orecchie che non funzionano?-
La bionda la guardò con aria di scherno: -Sì, certo, come no! Un incidente! E tu sei rosa naturale... FRONTE SPAZIOSA!-
Sakura divenne di fuoco: sin da piccola aveva avuto il complesso della fronte spaziosa; quando ancora si trovava in Giappone, molti suoi compagni di addestramento all'accademia la prendevano in giro per la sua fronte. Ancora poteva sentire le loro voci in testa: "Fronte larga! Fronte larga! Sakura ha la fronte larga!"
Al solo ricordare tutte quelle prese in giro, il sangue prese a ribollirle nelle vene: -Io SONO rosa naturale! DANNATA FACCIA DA MAIALE!-
La ragazza iniziò a fumare di rabbia: -CHE COSA HAI DETTO?! FRONTE SPAZIOSA!-
-MAIALE!-
-FRONTE SPAZIOSA!-
-MAIALE!-
-FRONTE SPAZIOSA!-
-MAIALE!-
-FRONTE SPAZIOSA!-
In tutto quel marasma, Naruto e Shikamaru si strinsero l'un l'altro in preda al panico: -M-ma che stanno facendo quelle due?- chiese Naruto.
-E che ne so io?!?! Chiedilo a loro!!- rispose Shikamaru.
Attirati dalla confusione, giunsero anche Hinata e Sasuke: -Ehi ragazzi! Che accidenti sta succedendo?-
Naruto e Shikamaru si staccarono, mentre le due ragazze si voltarono furiose verso il moro che aveva appena parlato: -QUESTA FRONTE SPAZIOSA/FACCIA DA MAIALE MI HA APPENA OFFESA!-
Il ragazzo sospirò; quando c'era Ino di mezzo era facile che accadessero scene di quel genere: -Non ho capito un'acca di quello che avete detto. Spiegatevi meglio.-
Sakura fu la prima ad andargli incontro: -LA TUA "SIMPATICA" AMICA SI E' MESSA AD URLARE CONTRO NARUTO E QUANDO IO L'HO DIFESO MI HA CHIAMATA "FRONTE SPAZIOSA"!!-
Il moro rimase spiazzato da quella reazione. "Ma questa ragazza ha lo stesso carattere di Ino!" la guardò un po' meglio: le usciva anche il fumo dal naso. "Ritiro tutto! Questa è mille volte peggio di Ino!"
Prese un bel respiro e provò a parlarle: -Ascolta... Sakura, giusto?-
La ragazza annuì, Sasuke sospirò: -Bene Sakura. Devi scusare Ino... Ha un temperamento troppo vivace, delle volte rischia di parlare a sproposito senza volere e...-
Ino fece una linguaccia: -Tsk! Io volevo parlare eccome!-
Il moro si spazientì: -INO, PIANTALA!-
Per tutta risposta, lei fece una linguaccia anche a lui: -Gnè, antipatico!-
Il ragazzo sospirò, mentre Hinata fece capolino dalle sue spalle: -M-ma... Perchè avete litigato?-
Naruto, Shikamaru, Ino e Sakura impallidirono; non potevano certo dire loro il motivo del loro litigio. Il silenzio era tangibile, nessuno di loro parlava. Sasuke guardò tutti con aria interrogativa: -Allora? Anch'io sarei curioso di sapere perchè è iniziato tutto questo casino.-
Subito Shikamaru si affrettò a rispondere: -Ah, si parlava solo della festa... Naruto ha proposto di fare alcuni giochi a gruppo, Ino è sbottata perchè la sua intenzione è quella di ballare per tutta la sera ma Sakura si è arrabbiata perchè Ino è stata effettivamente troppo irrispettosa... Tutto qui.- e, semplicemente, si avvviò verso l'uscita, da cui subito spuntarono Kiba e Temari: -Ehi ragazzi! Pensate di stare qui ancora per molto o vi decidete ad uscire una buona volta? Guardate che sono già le sette!-
Ino si battè una mano sulla fronte: -Wah, già le sette! Io devo essere a casa fra mezz'ora! Cavolo, è meglio che vada! Ciao a tutti ragazzi!-
Sasuke sospirò rumorosamente: -Anch'io è meglio che vada... Ci vediamo Hinata.-
La moretta sorrise: -Ciao Sasuke. A domani.-
Naruto si mise ad agitare entrambe le braccia: -Ehi, ciao a tutti! Grazie della compagnia!-
Tutti salutarono e, uno dopo l'altro, uscirono da villa Sarutobi. Sasuke si voltò a guardare la porta che veniva chiusa da Naruto, un sorriso si dipinse sul suo volto: per fortuna tutti i sospetti venutigli quel pomeriggio non erano fondati.
Dentro la villa, Sanzo si accostò all'orecchio di Kurenai: -Mi scusi Kurenai-sama... Ma, dopo quello che ho appena visto, i miei dubbi a proposito della sua decisione si sono quadruplicati... Ha visto che confusione hanno fatto prima quei ragazzi? Hanno perfino fatto arrabbiare Sakura-san...-
La donna sorrise: -Al contrario Sanzo, i miei sono stati del tutto dissipati.-
Lui la guardò stupefatto: -Ma cosa vuol dire, Kurenai-sama?-
-Non l'hai visto anche tu, Sanzo? Non si conoscono neanche da un giorno e già si comportano come un compatto gruppo di amici.-
L'uomo rimase un attimo spiazzato dalla sua affermazione, poi ci pensò su e sorrise: -Ha ragione, Kurenai-sama. Mi scusi se ho dubitato di lei.-



Notte. Per grandi città come Tokyo non si trattava certo di un momento di quiete e riposo. Tokyo è una città che non dorme mai, piuttosto subisce una trasformazione: diventa la città della perdizione. Love hotel, pachinko, mahjong, prostitute, locali notturni pieni di conigliette svestite pronte a servire fiumi e fiumi di sakè.
Sparisce la luce del sole e tutto si illumina della luce rossorosata delle insegne dei locali, spariscono i ragazzi diretti nei karaoke e compaiono impiegati ultraquarantenni dall'aria rispettabile in cerca di piacere facile e a buon prezzo, preferibilmente con ragazze che, per età, avrebbero potuto fare concorrenza alle loro figlie minorenni.
Kakashi conosceva bene questo volto di Tokyo, la sua città natale, e a lui non piaceva. Lui amava vedere Tokyo, la sua Tokyo, come una città frenetica, tecnologicamente avanzata, magari eccessivamente cementificata, ma sempre innocente. Innocente nel suo essere fredda, innocente nel suo correre ossessivo, innocente nel suo continuo tentativo di arrivare ai vertici tra le potenze mondiali. Mai avebbe retto all'immagine di una Tokyo piena di ubriachi, maniaci e ragazze mezze nude, perchè quella era la sua città.
Come poliziotto riusciva a reggere la cosa, non avrebbe potuto fare altrimenti, esistevano anche per lui i turni di notte. Riusciva a reggere perchè in quei momenti sentiva in sè il potere di cambiare le cose: arrestare ogni giocatore, ogni ubriaco, ogni prostituta, ogni maniaco. Non che fosse un moralista o un pazzo, era semplicemente un uomo che amava la sua città, forse in modo un po' ingenuo, ma non senza furbizia e razionalità.
Così ogni notte, ogni singola notte da quando stavano assieme, quando non avevano il turno di notte, Kakashi si rifugiava tra le braccia di Anko; perchè sapeva che se avesse fatto a meno di quel "rifugio" lui sarebbe uscito, avrebbe girato, avrebbe visto. Se non fosse stato per lei, lui avrebbe dovuto affrontare a viso aperto quel mondo che tanto lo disgustava; e lui non voleva, perchè era un codardo e lo sapeva.
Anko, quella donna bellissima, era un po' casinista e pasticciona, ma dotata anche di un cuore grandissimo e di così tanta vitalità da resuscitare i morti; lei era diventata la sua ancora di salvezza da quel mondo marcio che lui, per quanto disgustato, conosceva troppo bene.
E anche quella notte si erano ritrovati lì, sotto le coperte, dove lui, disteso su di lei, la stringeva come se lei dovesse andarsene da un momento all'altro.
Lei invece stava lì, con lui, a bearsi delle sue carezze e del piacere che le sapeva donare.
-Aaaaah, Kakashi!- le spinte di lui erano ancora lente, mentre lui assaporava la pelle del suo collo.
Sentendo il piacere arrivare, si staccò da lei, puntellandosi sulle braccia, rendendo il ritmo delle spinte più forte e veloce.
Anko, sentendo l'orgasmo ormai prossimo, accompagnò le spinte del compagno muovendo il bacino.
I sospiri dei due amanti erano diventati alcuni gemiti di piacere; Anko, presa dall'eccitazione, allacciò le braccia attorno al collo dell'amante traendolo di nuovo a sè. I loro sensi sembravano impazzire: ogni loro movimento, anche il più insignificante, era diventato parte di quella spirale di piacere che ormai li avvolgeva.
I due corpi, stretti l'uno all'altro come un unico essere, ripetendo ognuno il nome dell'altro, raggiunsero insieme l'estasi, la gioia suprema di due persone che si amano dal più profondo del loro cuore e che al proprio amore vogliono dare una forma, un sapore, un odore.
Sfinito, Kakashi si accasciò su di lei che ancora sorrideva soddisfatta: -Complimenti stallone! Oggi sei durato più del solito sai?-
Lui si lasciò andare ad un sorriso ironico: -Certo che tu sei una virtuosista del romanticismo...-
Lei storse il naso: -Ehi! Non parlare in maniera così complicata!-
Kakashi si mise a ridere piano, non erano nel suo stile le risate troppo sguaiate; certe volte trovava davvero sconcertante la totale mancanza di spessore culturale della compagna: -Stavo semplicemente dicendo che sei fine quanto una macchia marrone su un muro bianco.-
Anko si mise a ridere di gusto, quell'uomo così strano era sempre capace di sorprenderla, anche dopo anni che stavano insieme: -Sai che sei incredibile Kakashi? Non so come farei senza di te!-
L'uomo la guardò leggermente stupito: -E' strano sentire una frase del genere provenire da te.-
Per tutta risposta, Anko scrollò le spalle: -Chissà... Sarà perchè mi sto innamorando...- e gli schioccò un bacio sulle labbra.
Kakashi scosse la testa –Sì, come no! Piuttosto... Ho trovato proprio oggi una cosa interessante da mostrarti.-
La donna alzò un sopracciglio incuriosita: -Di che si tratta?-
Lui si rialzò da lei e si infilò i boxer: -Posso dirti che riguarda i nostri carissimi ragazzi Hyuga.-
La donna si alzò di scatto e, nuda com'era, si piazzò di fronte al compagno con aria decisa. Quando si trattava degli Hyuga non c'era pudore che tenesse: -Dimmi tutto Kakashi!-
Dopo una veloce occhiata alle grazie della compagna, Kakashi si sedette al computer con un sospiro: -Dai, vieni qui. E mettiti qualcosa addosso per favore. Il riscaldamento è ancora rotto, non vorrai beccarti un raffreddore!-
Anko si infilò velocemente la camicia del fidanzato: -Dai, muoviti a farmi vedere!-
Kakashi mise mano al mouse. Come lo mosse lo schermo del computer si accese, mostrando lo spartano desktop blu scuro del proprietario. Cliccò l'icona del browser aprendo l'home page di un motore di ricerca, dove digitò il nome di un sito web che Anko non riuscì a leggere.
A quel punto, alla donna non rimase che stupirsi: Hinata Hyuga, con quasi una ventina di altri ragazzi, tutti nella tipica posa di una foto scolastica; doveva trattarsi per forza di una foto scolastica, dato che tutti i ragazzi portavano l'uniforme di un liceo. Sotto di essa, una scritta fucsia dai caratteri grassocci "Io nella foto di classe insieme alle mie due amiche Hinata e Temari, più a destra c'è quel carciofone del mio amico Shikamaru insieme a Kiba e Sasuke".
Anko si riprese dal momentaneo stupore: -Ma... Che cos'è questo?-
Kakashi guardò lo schermo con aria soddisfatta: -E' il blog di una certa Yamanaka Ino, un'amica della Hyuga sembra... Ti dirò che non è stato facile trovarlo: su circa un centinaio di pagine web che ho guardato, questo era circa alla novantesima. Si tratta comunque di un buon indizio, no?-
Lei storse il naso irritata: -Come può essere un buon indizio una foto di classe?-
Lui scosse la testa senza stupirsi, si aspettava che lei non notasse un particolare così evidente: -Guarda sulle loro giacche...-
Concentrandosi sulla Hyuga, Anko non si era accorta di nulla, infatti lei non portava la giacca della divisa, al suo posto aveva un maglioncino color crema di quelli molto in uso tra le studentesse giapponesi; ma altri ragazzi nella foto portavano una giacca verde inglese con un taschino all'altezza del cuore, su cui era ricamato... -LO STEMMA DEL LICEO! Ma come ho fatto a non capirlo?-
Kakashi annuì soddisfatto: -Brava! E sai di che istituto si tratta?-
La donna scosse la testa irritata: che accidenti ne poteva sapere lei degli stemmi delle scuole di Tokyo?
-E' il liceo Honan... Ora non ho ben chiara la zona in cui si trova ma lo scoprirò presto. Lì troveremo informazioni utili riguardo Hinata Hyuga.-
Kakashi sorrise; fermare il clan Hyuga, su cui indagava da anni, anche all'insaputa di Anko, era diventata per lui una vera e propria missione. Raramente gli era capitato di volere tanto la cattura di un criminale, ma il perchè di questo desiderio era semplice: assicurare alla giustizia il clan Hyuga significava estirpare gran parte di quella malavita di Tokyo che tanto lo disgustava.



Quello sarebbe stato un giorno importante a villa Sarutobi, decisamente. Non solo perchè quello era il giorno di capodanno, ma soprattutto perchè quella sera ci sarebbe stata una delle più belle feste mai svolte, o forse addirittura l'unica festa mai svolta in quella fantastica quanto tradizionalissima villa del centro di Tokyo.
Naruto, Sakura, Hinata e tutti gli amici di quest'ultima stavano ultimando i preparativi, mentre Sanzo andava e tornava dalla cucina con stuzzichini di ogni genere.
Temari, alla vista del domestico con tutti quei vassoi, non resse più: tutta quella generosità era troppa! -Mi scusi signore! Non c'è bisogno di portarci tutto questo cibo! Ne abbiamo già in abbondanza e poi anche gli altri invitati ne porteranno ancora... La ringrazio davvero ma non è necessario!-
Il corpulento servitore si mise a ridere: -Guarda che puoi chiamarmi Sanzo se vuoi! E dammi del tu per favore, non ho neanche cinquant’anni! Io posso darti del tu, vero?-
La ragazza annuì: -Sì, certo... Sanzo...-
Lui annuì contento: -Bene! Sono felice che le formalità siano state superate! Comunque, per quanto riguarda il cibo... Non credo che Naruto-san e quel tuo amico siano d'accordo con te... Guarda là in quell'angolo!-
La bionda si voltò: vicino alla console da poco sistemata, Naruto e Kiba si stavano già rimpinzando di tramezzini e patatine.
La sua bocca si aprì fino a toccare terra: "No! Non è possibile! Ditemi che non è vero!"
Poteva passare Naruto, che comunque lei non conosceva e che non aveva il diritto di riprendere, ma quella bestia di Kiba no! Come cavolo si permetteva di rimpinzarsi in casa d'altri senza alcun ritegno?!
Dal canto suo, il nostro brunetto amante dei cani se ne stava felice come una pasqua a mangiucchiare stuzzichini insieme al suo nuovo amico: -E quindi *GNAM*? Come sono *GNAM* gli USA?-
L'altro scrollò le spalle: -Che *GNAM* vuoi che ti dica...*GNAM* Sono diversi dal Giappone... E comunque non mi piaceva *GNAM* molto il fatto che facessi *GNAM* fatica a trovare del ramen...-
Kiba lo guardò stupito: -Ramen? Ma che *GNAM* c'entra il ramen?-
Il biondo ingoiò il boccone e gli fece un sorriso a trentadue denti: -Il ramen c'entra sempre! E' il mio piatto preferito...-
Il bruno alzò gli occhi al cielo: -Ma chi se ne importa del ramen! Piuttosto, dimmi come sono le ragazze!-
L'altro ci pensò un attimo su: -Uhm... Per un buon ottanta per cento sono tutte delle balene brufolose coi capelli unticci e gli occhiali a fondo di bottiglia per la troppa televisione, le altre sono passabili....-
Kiba rimase sconvolto, ciò che diceva Naruto non poteva essere vero: -CHE COSA?! E TUTTE QUELLE STRAFIGHE CHE SI VEDONO IN TV?!?!-
Naruto rise: -Ah, quelle sono una minoranza ristretta... Ne avrò viste pochissime fatte a quel modo! Credo che la ragazza più carina con cui ho avuto a che fare negli Stati Uniti fosse proprio Sakura-chan... Eh sì! Dev'essere proprio così!-
Un ghigno comparve sul volto dell'altro, che subito mise un braccio intorno al collo del biondo: -Ma dimmi un po'... Tu e lei avete mai...-
Il biondo arrossì come un peperone: -MA CHE CAVOLO VAI A PENSARE?!?! CERTO CHE NO! E poi se anche ci avessi provato lei mi avrebbe pestato a sangue... E’ una ragazza super violenta!-
Kiba annuì, per poi rivolgere di nuovo lo stesso ghigno al biondino: -E così non hai combinato nulla con lei, eh? Per questo poi ti sei buttato sulla nostra Hinata...-
Il poveretto divenne, se possibile, ancora più rosso, addirittura sudava freddo: -M-MA PIANTALA! Non posso mica provarci con lei! La conosco da meno di una settimana...-
Kiba si mise a ridere: -Quindi tra un po' di tempo potresti anche...- il bruno si fermò, sentendo un brivido lungo la schiena. "Ho un gran brutto presentimento!".
Si voltò; alle sue spalle una figura infuocata si stagliava su di lui minacciosa: -Kibaaaaaa....-
Il bruno deglutì, con quella voce malefica non poteva trattarsi di altri che… -Temari...ma cosa ci fai qui di bello? Vuoi unirti a noi per caso?- persino un galletto come lui, vedendo una ragazza come Temari così infuriata, sapeva di dover stare buono.
-TUUUU! SEI UN IDIOTA!- e gli mollò un pugno sulla testa.
Kiba si massaggiò la testa furioso: -Ma che cavolo ho fatto stavolta?!-
Lei gli si piazzò ad un centimetro dal viso: -Ma sei stupido forse? Ti sembra il modo di comportarti questo? Rimpinzarti in casa d'altri in questo modo! Ti ricordo che siamo qui per lavorare! Che impressione daremo a Kurenai-sama?!-
Il ragazzo la guardò con un ghigno canzonatorio: -Pessima, se tu non la pianti di urlare come una gallina! Ma guardati! Sempre la solita zitella acida!-
La bionda digrignò i denti furiosa: -Ma piantala con questa storia! Alla lunga diventi noioso!-
Lui le fece una linguaccia: -Sarà... Io però mi diverto un casino!-
Temari sbuffò scocciata: -Sei solo un bamboccio!-
Intanto Naruto guardava la scena esterefatto. Quella era la prima volta che vedeva due persone comportarsi in quel modo: -M-ma-ma... Non sarà il caso di farli smettere?-
Si avvicinò a lui Shikamaru, poggiando una mano sulla sua spalla: -Ah, non farci caso! Questa per loro è ordinaria amministrazione!-
Il biondo non disse nulla, limitandosi a fissare immobile la scena.
-Shikaaaaaaaaaa!- un brivido percorse la schiena di Shikamaru, quel richiamo così mieloso poteva provenire solo da una persona.
Sospirò rassegnato, che vantaggio ci sarebbe stato nel fuggire? -Dimmi Ino, cosa c'è?-
La biondina saltellava come un coniglietto verso di lui e ciò la rese ancora più inquietante ai suoi occhi.
-Shika! Mio cuccioletto coccoloso! Non è che mi daresti una mano a gonfiare i palloncini? Sono così tanti...non ce la faccio proprio da sola! Ti prego Shikaaaaa...-
Il ragazzo, sorvolando su quel mellifluo "cuccioletto coccoloso" emise un sospiro di rassegnazione; inutile dirle di no, l'avrebbe incastrato comunque... -E va bene! Dai, dammi questi palloncini-
Contenta come una bimbetta a Natale, la ragazza gli porse qualcosa come una decina di pacchetti di palloncini: -Ecco qui Shika! Grazie mille per aver accettato di darmi una mano!-
Il colorito di Shikamaru divenne tendente al bianco pallido: -Ehm... Tutti questi?!-
Lei annuì contenta: -Tutti questi!-
-Tutti tutti?-
-Tutti tutti!-
-Ah...-
-...-
-...-
-Shika?-
-MA COME DIAVOLO FARO' A GONFIARE TUTTI QUESTI PALLONCINI?! SARANNO PIU' DI UN CENTINAIO! NON SONO MICA UN COMPRESSORE!-
Lei alzò gli occhi al cielo: -Chissà che sforzo soffiare in un paio di palloncini! Ti faccio presente che io ne devo gonfiare ben tre pacchetti!-
Lui digrignò i denti per l'indignazione: -HAI DETTO BENE!!! TRE, NON DIECI!!! Ma mi dici poi che cavolo ci devi fare con tredici pacchetti di palloncini gonfiati?!-
Ino sbuffò: -Voglio solo rallegrare un po' l'atmosfera! E' chiedere troppo forse?-
Shikamaru si mise le mani tra i capelli: quella ragazza era davvero anormale, per non dire altro. -Ma sono troppi solo per questa stanza! Non si riuscirà a camminare!- si riferiva alla sala da pranzo, quella che sarebbe diventata la sala da ballo e il luogo dove avevano posizionato il tavolo con gli stuzzichini, la camera principale per la festa insomma.
-Dai, Shikamaru! Ti diamo una mano noi!- Sasuke ed Hinata, finito di attaccare gli addobbi al muro, si diressero verso la coppia di litiganti.
Ino guardò i due con aria adorante: -Grazie, Sasuke-kun! Grazie, Hinata-chan! Voi sì che sapete aiutare gli amici... AL CONTRARIO DI QUALCUNO!- e lanciò un'occhiata di fuoco a Shikamaru che, dal canto suo, stava cominciando a sentire una gran voglia di fumare.
Il ragazzo in questione sbuffò esasperato: -Ma Ino, non puoi pensare di usare tutti quei palloncini per la festa!-
Prima che la ragazza avesse avuto il tempo di dire qualcosa, Hinata prese la parola: -Ehm... Intanto cominciamo a gonfiarli, poi vedremo...- non facendosi vedere da Ino, la ragazza si accostò a Shikamaru: -Rilassati.... Appena si accorgerà che il pavimento su cui vuole ballare sarà pieno di palloncini eviterà accuratamente di gonfiarne altri.-
Shikamaru sorrise, effettivamente lei aveva ragione: -Grazie Hinata! Ti devo un favore!-



Era ormai sera a villa Sarutobi, la sala era pronta da tempo e i ragazzi erano tutti a prepararsi: i maschi nelle camere della dependance, con grande felicità di Naruto e Kiba che non la smettevano di ingozzarsi, e le ragazze nelle camere di Hinata e Sakura nella villa. Questa decisione fu presa a causa delle continue, e alquanto irrispettose, richieste di Ino di un bagno grande in cui potersi preparare con tutti i suoi bagagli di flaconi e boccette: per lei l'aspetto fisico era uno dei capisaldi della sua vita.
Il gruppo dei ragazzi si era già riunito nella sala da ballo; Kiba, che si stava sistemando alla console, aveva optato per una camicia rosso cupo, dello stesso colore dei tatuaggi triangolari che, in un particolare impeto punk-alternative, con gran "disappunto" da parte della madre si era fatto circa un anno prima su entrambe le guance, una giacca nera e pantaloni dello stesso colore.
Naruto invece aveva optato per dei semplici jeans, una camicia nera con, tocco di classe, una particolarissima cravatta argentata annodata in modo volutamente disordinato.
Sasuke, come Kiba, era vestito con giacca e pantaloni neri ma, sotto la prima, aveva optato per una classica camicia bianca. Al collo aveva un particolare ciondolo d'argento a forma di ventaglio: il logo del suo antico clan.
Shikamaru per quella sera era stato ignobilmente costretto da Ino a mettersi una camicia a righe sottili bianche e azzurre, con un completo gilet e pantaloni grigio fumo. Molto carino, sicuramente, ma l'aria scocciata derivata dalla costrizione ad infilare certi capi stonava un po' con l'insieme.

The way you look at me
The way you touch me
The fire in your eyes
I swear, makes me shivers inside
There's nothing I can do about it...

La musica aveva iniziato a diffondersi nell'aria; Naruto si voltò e vide Kiba che, con le cuffie in testa, armeggiava alla console. Curioso, gli si avvicinò per vedere meglio: -Ehi, cosa fai di bello?-
L'altro alzò gli occhi dai milioni di tasti e manopole della console e, abbassandosi le cuffie, gli sorrise: -Non si vede forse? E' troppo alto il volume della musica?-
Il biondino scosse la testa sorridendo: -Oh no, è giusto! Comunque... Tu quindi sei un Dj?-
Kiba, ridendo, si grattò la testa imbarazzato: -Beh, una specie... Non sono certo un professionista! Diciamo che so come muovermi in mezzo a questa roba!-
Naruto si mise a ridere: -Beh, per me questo basta e avanza amico! Io mi spaventerei solo a toccarla!-
Il bruno si sfilò completamente la cuffia, passandosi una mano tra i capelli: -Guarda che è facile! Una volta imparati i principi di base il resto viene praticamente da sè!-
L'altro, non del tutto convinto, sorrise: -Certo che a te piace proprio la musica, eh?-
Kiba annuì convinto: -Già, non so cosa farei senza...-
Ed era la verità! Musica, animali e sport: queste erano le tre passioni del nostro brunetto tatuato e lui si dedicava ad ognuna di queste con una passione ed un'energia assolutemente fuori dal comune. A dir la verità aveva anche una quarta passione: le belle ragazze. Anche se in questo caso, più che di passione, bisognerebbe parlare di vera e propria fissazione.

You turn me up and down
I was spinning round and round
You never get enough, baby you don't
You're a shining star

-Ma suoni anche qualche strumento?-
Kiba annuì vigorosamente: -Chitarra elettrica.... Un classico insomma! Anche se, a dir la verità, so suonare anche il pianoforte.... Mia madre mi ci ha mandato a lezione da bambino! I miei punti di forza erano Beethoven e Mozart!-
I due risero insieme al pensiero di Kiba bambino alle prese, per esempio, con la "Sonata al chiaro di luna" o "Per Elisa".
Il biondo smise di ridere e lo guardò con un ghigno dipinto sul volto: -Ma dimmi un po'... Te ne porta di ragazze questo tuo hobby? Ho sempre saputo che sono tutte molto affascinate dai musicisti!-
Anche Naruto non era certo insensibile al fascino femminile, anzi, la sua fissazione stava al pari di quella di Kiba.
L'altro scosse la testa mesto: -No, purtroppo no! Chissà poi perchè... Eppure ce ne sono state di tipe che mi stavano attorno... Uff!-
Naruto gli mise un braccio attorno alle spalle con l'aria di chi la sa lunga: -Eh Kiba! Dipende dallo spirito con cui affronti la cosa! Mi sembra ovvio che non te ne vada bene nessuna se ti piace già... Come si chiama? Quella bionda, coi quattro codini... Ah, sì! Temari!-
Kiba si alzò di scatto, rosso come una ciliegia: -MA CHE CAVOLO DICI! A ME NON PIACE AFFATTO TEMARI!-
Gli altri due nella sala neanche si voltarono ad ascoltarli, quella per loro era una canzone già sentita.
Il biondo lo guardò interrogativo: -Sei sicuro? Eppure ho notato che le giravi sempre intorno, sia ieri che oggi pomeriggio!-
Kiba distolse lo sguardo da Naruto: -E' solo un caso! Tsk! Figurati se potrà mai piacermi un cesso del genere!-
L'altro rimase spiazzato dalla sua affermazione. "Un cesso? O Kiba ha strane tendenze oppure ha seri problemi alla vista! Quella ragazza non mi è sembrata per niente brutta, anzi... Devo dire che non è niente male! Ma chi lo capisce questo!"
Kiba invece spostò la sua attenzione su tutt'altro: -RAGAZZE! Finalmente siete arrivate! Accidenti, ma siete tutte bellissime! Naturalmente con le dovute eccezioni...- e accennò a Temari che, dal canto suo, ruotò gli occhi esasperata: -Tsk! Gentile come al solito Kiba!-
Eppure Temari non era per nulla inferiore alle altre quella sera: i capelli biondi, lasciati sciolti, ricadevano morbidi fino a poco sotto le spalle, indossava un vestito nero a spalle scoperte con balze sul fondo, lungo circa fino a metà coscia mentre ai piedi aveva degli stivali di camoscio beige a tacco medio. Unico elemento decorativo: un orecchino a pendente messo all'orecchio destro.
Tenten invece aveva optato per un vestito cinese, un classico del suo stile, di seta nero con ricami rossi, ai piedi un paio di scarpe basse tipo ballerina rosse, anche lei coi capelli sciolti sulle spalle, fermati ai lati da mollette.
Sakura portava una canotta di raso color fragola con bordi decorati in pizzo, su un paio di pantaloni neri a sigaretta e scarpe dello stesso colore, i capelli rosei tirati sulla nuca, con qualche ciocca libera sul collo e sul volto.
Ino era sicuramente quella più appariscente del gruppo: vestito nero con spalline molto scollato, scarpe nere a tacco alto, un vaporoso scialle di tulle rosa sulle spalle e, sui lunghi capelli biondi, una coroncina di strass; insomma, una vera star! -Ehi ragazzi! Guardate la mia ultima creazione!-

The way you look at me
The way you touch me
The fire in your eyes
I swear, makes me shivers inside
There's nothing I can do about it

La bionda prese per un braccio Hinata, portandola davanti all'intero gruppo; tutti rimasero a bocca aperta.
La ragazza portava un corpetto senza stecche di taffetà rosso cupo con rifiniture in pizzo nero su una gonna di raso e tulle nero simile ad un tutù, al collo un collare col simbolo della stilista Vivienne Westwood e tra i capelli una rosa dello stesso colore e materiale della canotta, ai piedi degli stivali neri a tacco basso.
Ino alzò il braccio in segno di vittoria: -Allora? Com'è la nostra gothic lolita? Carina vero?-
Sasuke annuì con la stessa reattività di un bradipo, ancora si doveva riprendere dalla sorpresa.
-Ma... Quelli sono... Sono i vestiti che le abbiamo comprato per il compleanno!-
La bionda annuì orgogliosa: -Già! E' stata una vera e propria salassata comprare tutto da Westwood ma mi sembra che ne sia valsa la pena, giusto?-
Tutti i maschi presenti annuirono convinti: Hinata era davvero una graziosa bambolina dal sapore dark.
-G-grazie a tutti!-
In quel momento, il cellulare di Shikamaru si mise a squillare: -Pronto? Si, dimmi tutto...- si allontanò un po' dal gruppo uscendo dalla grande parete a vetri che dava sul giardino.
Ino guardò l'amico mentre usciva dalla stanza: -Uhm... Chissà chi è?-
Sasuke si riprese dallo stato di catalessi: -Credo sia Choji... Aveva detto che avrebbe chiamato una volta che si fosse trovato in zona per farsi indicare la casa...-
La bionda storse il naso: -Farsi indicare la casa? E' una villa enorme! Bisognerebbe essere ciechi per non vederla!- scrollò le spalle, tanto ormai sapeva bene come era fatto il suo amico.
Shikamaru tornò dentro: -Ragazzi, era Choji! Gli altri sono tutti qui!-



Gli invitati alla festa non erano moltissimi, non raggiungevano neanche la trentina, ma in quella sala si era creata una confusione pazzesca. Gran parte degli invitati ballavano al centro della sala, il resto era, nonostante il freddo, in giardino o al tavolo del rinfresco.

Come on girl believe me
I’ll make you see
That I am the true way
Towards ecstasy
Touch me, feel me
Then you will find
We are meant to be…
And I ain’t lying


Hinata si versò un bicchiere di succo di frutta guardandosi intorno: tutti in quella stanza ridevano, scherzavano, c'erano serenità e felicità. Sospirò, in quell'atmosfera così gioiosa ad Hinata sembrava che i giorni precedenti fossero solo un lontano ricordo; Valkiries, il clan, persino Neji, tutto sembrava essere lontano migliaia di chilometri da quel luogo in cui regnava il divertimento e dove musica e risate la facevano da padroni.
Ma il sentire la lontananza di ciò che era successo non la fece sentire bene, anzi, la mise ancora più in ansia. Perchè lei sapeva che non era ancora finito niente, sapeva che il suo clan la voleva ancora uccidere, sapeva che c'era anche qualcun'altro che voleva Valkiries, quel tizio di nome Itachi... Non aveva idea di chi fosse ma doveva guardarsi bene da lui. E poi c'era lei, Valkiries. Quello spirito che lei si portava dentro e che spesso la portava a compiere azioni intrise di una crudeltà che ben poco aveva di umano. Per lei quella era la preoccupazione maggiore, poteva manifestarsi in qualunque momento, e le faceva paura.
Il trovarsi a quella festa, con tutti i suoi amici, in quel momento, la fece sentire terribilmente imprudente e sciocca. Come poteva starsene lì a festeggiare quando sapeva benissimo di essere nel bel mezzo di una guerra a tutti gli effetti? E se fossero rimasti coinvolti anche i suoi amici? Lei si era guardata bene dal rivelare loro la vera ragione per cui lei e Neji erano scomparsi ma, se fosse accaduto qualcosa mentre lei era con loro, se Valkiries si fosse rivelata, non se lo sarebbe mai perdonato…
-Ti vedo pensierosa Hinata...-
La mora si voltò, un sorridente Sasuke era al suo fianco: -Ciao Sasuke...-
Il ragazzo le mise una mano sulla spalla: -A cosa stavi pensando Hinata? C'è forse qualche problema?-
Lei scosse la testa sorridendo leggermente: -Oh no! Sono solo un po' stanca...-
Sasuke si mise a fissarla; non aveva certo l'aria di chi è solo stanco. La conosceva sin dai tempi delle elementari e sapeva bene come interpretare i suoi gesti; in quel momento sembrava inquieta, nervosa e piena di paura.
A lui non piaceva affatto vedere Hinata in quel modo, per lui la felicità di quella ragazza era qualcosa di fondamentale, per il quale non avrebbe esitato a fare qualsiasi cosa.
-Sicura di non volermi dire cos'hai? Intendo dire... Per davvero.-
Hinata abbassò lo sgurado arrossendo; per lei era impossibile mentire a Sasuke, lui la conosceva troppo bene. Dato che per lei era inutile mentire, non disse nulla; non avrebbe permesso che lui venisse coinvolto in quella faccenda.
Non udendo alcuna risposta da parte dell'amica, Sasuke sospirò: -E così non vuoi dirmi il motivo per cui stai male eh? Capisco...-
Spinto da non si sa quale impulso, le appoggio una mano sulla guancia, avvicinandosi leggermente al suo viso, il suo sguardo era tremendamente serio ed intenso: -...Comunque sappi che, se mai vorrai dirmi qual'è il problema che ti affligge, io sarò sempre pronto a...-
-Ehi Hinata!-
Hinata, sottraendosi al tocco della mano di lui, si voltò; un sorridente Naruto stava correndo tutto trafelato verso di loro: -Dai vieni con noi che Kiba sta per mettere i balli di gruppo!! Vieni anche tu Sanosuke!-
Il moro digrignò i denti dalla rabbia. Come si permetteva quel bastardo appena conosciuto di interromperlo mentre parlava con Hinata? -Ehi! Io mi chiamo Sasuke, non Sanosuke! E poi cos'è tutta questa confidenza? Non ci conosciamo che da pochi giorni perciò vedi di non allargarti.- parole dette con una calma glaciale, ma in cui si percepiva chiaramente una certa ostilità.
Hinata si irrigidì: lei conosceva bene Sasuke e sapeva che, sebbene non fosse il classico tipo che urla e strepita, quando si arrabbiava era capace di essere pericoloso.
Dal canto suo, Naruto ci era rimasto davvero male per la frase dell'Uchiha. Perchè cavolo quel tipo ce la doveva avere con lui? Ma chi lo conosceva! -Ehi amico! Io volevo solo essere gentile! Non mi sembra il caso di scaldarsi tanto!-
Sasuke divenne di fuoco: -Io non sono affatto tuo amico! Stai alla larga da me e da Hinata se non vuoi che ti faccia male sul serio!-
Il biondo rimase spiazzato. "Ma che cavolo c'entra Hinata? Non l'ho neanche nominata..." -Sarà un po' difficile stare lontano da Hinata, visto che abitiamo sotto lo stesso tetto! Ma perchè diavolo te la stai prendendo con me?-
"Sotto lo stesso tetto!" ecco le parole magiche: Sasuke stava già alzando il pugno pronto a colpire quando Hinata lo fermò: -S-sasuke-kun, fermati ti prego!-
Il ragazzo si voltò a guardare l'amica, che già aveva gli occhi lucidi: -Naruto non voleva essere scortese, è solo un po' vivace, tutto qui. E' il suo carattere.-
Quelle poche parole, dette da una voce così dolce, fecero desistere il moro dal suo intento. Sasuke abbassò il braccio con un sospiro: -Va bene! Però...- rialzò lo sguardo su Naruto, che lo guardava a bocca aperta -...Vedi di non farmi arrabbiare ancora! Sappi che tu non mi piaci affatto... TESTA QUADRA!-
E, girando la schiena, si allontanò.
Naruto era rimasto fermo al suo posto come uno stoccafisso, incredulo per ciò che era appena accaduto. "Testa quadra... Mi ha chiamato testa quadra! Quel tizio mi ha chiamato... TESTA QUADRA?!?!"
-EHI TU, BASTARDO! CHI HAI CHIAMATO TESTA QUADRA?!?! VIENI QUI CHE TI FACCIO VEDERE IO, STRONZO!!!- fece per scattare nella direzione in cui se n'era andato Sasuke ma qualcosa lo trattenne.
-T-ti prego Naruto-kun... Non farlo!- si voltò, Hinata lo stava tenendo per la camicia, ormai ad un passo dalle lacrime: -Ti prego! Non voglio che tu e Sasuke-kun vi facciate del male.-
Il biondo si calmò: -Umfh! Ma che cavolo vuole da me quello snob del cavolo? Non riesco a credere che un tipo del genere sia tuo amico!-
La ragazza scosse violentemente la testa: -Oh no, Naruto-kun! Anche se ora l'hai visto così, in realtà Sasuke-kun non è cattivo. Fin dalle elementari mi è sempre stato vicino e si è sempre occupato di me. Lui è... Gentile!-
Naruto guardò un attimo la ragazza che era già sull'orlo del pianto; sorrise, una sorta di tenerezza gli aveva preso l'animo: -Tu sei davvero una persona troppo buona, Hinata.-
Hinata alzò gli occhi sorpresa, Naruto le stava davanti sorridente: -N-non sei p-più arrabbiato?-
Lui si mise a ridere: -E come potrei arrabbiarmi con te quando mi parli così? Sei così tenera!-
Con una mano le scompigliò leggermente i capelli: -Certo che vuoi proprio bene a quel tuo amico, eh? Dai, ti prometto che appena ne ho la possibilità ci faccio la pace! Però ora sbrigati che tra un po' Kiba mette la Colita! Che bello! A questa festa ci sono solo brani che conosco! Ma a voi non piace proprio la J-Pop? E' strano sentire solo musica staniera ad una festa giapponese! Ehi Hinata? Ma mi senti?-
La ragazza guardava fisso avanti a sè, il viso rosso come un peperone. "Mi ha detto che sono tenera! Che sono tenera! Che sono tenera... MA COSA MI PRENDE? Si, io sono sempre stata abbastanza timida, è vero, ma perchè mi sto emozionando così? Che figura ci farò con Naruto?"
Il biondo le agitò una mano davanti al viso: -Hinata? Ma ci sei?-
Lei si riscosse velocemente dai suoi pensieri: -Oh, scusami Naruto-kun! Ero distratta...-
Il biondo rise di nuovo: -Sai, a volte sei davvero un po' strana... Che ne dici di venire a ballare?-
Lui la trascinò in pista e lei, docile come un gattino, si buttò tra la gente che ballava a ritmi caraibici.




"E ora finalmente una pausa! Adesso ne avranno almeno per almeno mezz'ora coi balli di gruppo!"

Mueve la colita, mamita rica, mueve la colita..
Mueve la colita, mamita rica, mueve la colita..
Mueve la colita, mamita rica, mueve la colita..
Mueve la colita, mamita rica, mueve la colita..

Con un sospiro Kiba si tolse la cuffia; massaggiandosi il collo indolenzito si allontanò dalla console, tanto le canzoni erano già mixate quindi poteva anche prendersi una meritata pausa. Fare il dj gli piaceva molto però alla lunga risultava noioso, non era certo come pizzicare le corde della sua chitarra rosso fuoco o tirare ganci al suo pungiball.
Lui non era certo uno di quei tipi seri e noiosi che non si divertono mai, anzi, sembrava nato per fare casino. Il suo problema era il fatto che, essendo quasi sempre il dj, alle feste si divertiva sempre poco: passava tutta la prima parte della sera alla console a mettere e mixare canzoni e poi, quando aveva la possibilità di prendersi una pausa, era talmente spossato da non aver voglia di fare nulla.
Era strano, considerando che lui era uno sportivo di natura; calcio, basket, pallanuoto, karate, judo, kendo, boxe, persino quella noia del kyudo. Li aveva praticati tutti ma non aveva mai trovato nulla che lo stufasse come stare alla console per poche ore.
Si stropicciò gli occhi e si guardò intorno: tutti, persino quei due timidoni seriosi di Sasuke ed Hinata e quel pigrone di Shikamaru, molto probabilmente costretto da Ino, erano tutti coinvolti nel ballo di gruppo.

Okey mi gente ahora continuamos,
pero con los pies para que muevan el esqueleto
Izquierda, derecha, Izquierda, derecha, de nuevo!!
Izquierda, derecha, Izquierda, derecha, rápido!!
Izquierda, derecha, dale, dale,
Izquierda, derecha, dale, dale,

Con un sospiro si diresse verso il tavolo del cibo: lui non aveva alcuna voglia di mettersi a ballare.
Come si trovò dalle parti del rinfresco, vide una familiare testa bionda che si versava un bicchiere di thè freddo.
L'ennesimo ghigno increspò le labbra del bruno. "Ecco finalmente un diversivo in questa serata noiosa!"
Si avvicinò tutto tronfio alla ragazza che, riempito il suo bicchiere, ne sorseggiava lentamente il contenuto.
-Ehilà! Nessuna voglia di buttarsi nelle danze stasera?-
Temari si voltò a guardarlo interrogativa e poi, verificato di chi si trattasse, tornò a guardare il suo bicchiere con fare altezzoso: -No... Stasera proprio non ne ho alcuna voglia! Per fortuna Ino ha preferito costringere Shikamaru a ballare e non ha notato che non sono in pista. E tu? Stufo di stare alla console?-
Kiba si appoggiò al tavolo vicino all'amica: -Come al solito del resto... All'inizio è divertente ma poi diventa una tale seccatura...-
La bionda sorrise: -Seccatura?! Attento ad usare certi termini! Sembri Shikamaru!-
Lui le fece una linguaccia: -Piantala! Comunque ora penso che mi riposerò un attimo... Tanto di roba da guardare qui ce n'è eccome!- e spostò i suoi occhi voraci verso la pista dove Hinata, Ino, Sakura e Tenten ballavano spensierate.
Compreso ciò a cui stava pensando il ragazzo, Temari sospirò esasperata: -Certo che tu sei davvero incorreggibile... Pensi sempre e solo alle ragazze!-
Il ragazzo sorrise malefico: -Mi sembra ovvio! Sono un povero ragazzo solo... Devo pur darmi da fare a cercare la mia dolce metà, no? E per la cronaca, stai tranquilla! Tu sei assolutamente fuori dalla lista!-
Temari roteò gli occhi, mentre sentiva un qualcosa muoversi nel suo stomaco: -Non ne dubitavo. So bene di non essere nei tuoi... Standard!-
Kiba rise: -Puoi dirlo forte! Figurati se può piacermi una ragazza acida e seriosa come te! A proposito...- i suoi occhi la squadrarono dall'alto al basso: -Cos'è questo tuo exploit?-
Lei lo guardò spiazzata: -Eh?! Ma di che parli?-
Per tutta risposta, il bruno fece di nuovo una scansione particolarmente dettagliata della figura di lei.
-Beh... Di questo! Cosa ti è saltato in mente di vestirti in questo modo? Conoscendoti, pensavo che saresti venuta in tuta... O per lo meno con una maglia a collo alto!- un'altra occhiata alla scollatura, alquanto generosa, della ragazza.
Temari arrossì: certi commenti, specialmente se detti da lui, la imbarazzavano all'inverosimile; da quel punto di vista era molto "hinatosa": -E-ecco io... Avevo voglia di cambiare un po'...-
Kiba si mise a ridere: -Ah, ho capito! Vuoi far colpo su quel Naruto, vero? Ecco perchè sei vestita così!-
Dire che a Temari caddero le braccia sarebbe stato alquanto riduttivo: -Ma che diavolo dici Kiba?! Non lo conosco neanche da due giorni! Ti pare mi possa venire voglia di sedurlo? Imbecille...-
Il ragazzo non la smetteva di ridere: -Beh, sai, quando si è disperati... Tu vestita così in effetti hai proprio l'aria di una disperata! Si vede che hai voglia di trovarti un ragazzo!-
"Disperata? Voglia di trovarmi un ragazzo? Lui pensa che io sia una..." Temari ammutolì: quello era davvero troppo. Sentì come un nodo enorme alla gola e sul viso, un calore improvviso, mentre gli occhi già stavano diventando umidi: -M-ma cosa s-stai dicendo?!- faceva anche fatica a parlare tanto era il dispiacere: -No, no! Io... N-non ho affatto b-bisogno di trovarmi un ragazzo!-
Ormai stava per scoppiare. "No! Non devo mettermi a piangere davanti a lui, dannazione!" appoggiò il bicchiere con fare nervoso e iniziò ad allontanarsi: -O-ora ho bisogno d-di andare un po' f-fuori... Q-qui fa un po' troppo caldo!-
Kiba si voltò a guardarla sorpreso: -Caldo? A me non sembra...- ma ormai lei si stava già avviando verso l'uscita: -Ehi ma... Dove vai? Temari!- ma lei ormai era già lontana.
Kiba sbuffò: -Che strana ragazza! Delle volte si comporta in maniera così strana...-
-Ci credo! Con tutto quello che le hai detto...-
Kiba si voltò, trovando al suo fianco un alquanto crucciato Shikamaru: -Ehi Shika, ma che ci fai qui? Non dovresti essere in pista con gli altri?-
L'altro sospirò: -Fortunatamente Ino è così presa dalle danze che non si è accorta della mia fuga! Comunque... Potevi evitare di dirle certe cose.-
Kiba lo guardò crucciato: -Ad Ino? Cosa le ho detto di male?-
Shikamaru sospirò ancora: -Non ad Ino baka! A Temari! Sei stato davvero offensivo!-
L'altro rimase spiazzato: -Perchè? Che le ho detto?-
Il ragazzo col codino lo guardò irritato: -E me lo domandi? Le hai praticamente dato della morta di... Beh, hai capito di cosa parlo!-
Il bruno si mise a ridere: -Ah, quello? Ma io stavo scherzando! Lo sai che glielo dico sempre!-
Shikamaru scosse la testa: -Lo so purtroppo... Ma ciò non vuol dire che per lei sia sempre una cosa piacevole.-
L'altro sbuffò: -Ma figurati! Il fatto che ogni tanto si arrabbi non vuol mica dire che se la sia presa davvero! Lo sai che è permalosa...-
-No, Kiba. Stavolta hai davvero esagerato! Non hai capito che se l'è presa a male?-
Kiba distolse lo sguardo scocciato: -Ma figurati! Quella roccia di Temari che se la prende? Per qualcosa detto da me per giunta?-
-Anche le rocce più dure prima o poi si sfaldano. Perchè credi che Temari sia appena uscita in giardino?-
Il bruno diede un'alzata di spalle: -E io che ne so? Prima diceva di voler uscire a prendere aria!-
Shikamaru alzò un sopracciglio: -Uscire a prendere aria? Alle...- buttò uno sguardo all'orologio da polso -...Undici di sera del trentuno di dicembre? Scusa se mi permetto, ma mi sa tanto di cazzata!-
Kiba si voltò a guardarlo: "Possibile che lei... Davvero...", ma non disse nulla, troppo occupato a pensare.
L'espressione di Shikamaru divenne estremamente seria, fatto raro per quel pigrone menefreghista, il che voleva dire solo una cosa: lui non stava scherzando: -Senti Kiba. Quando stava per uscire l'ho incrociata, aveva gli occhi lucidi. Valle a chiedere scusa sennò rischi di pentirtene davvero.-
Il bruno non rispose, si limitò a correre verso la porta a vetri.
Nella mente di Shikamaru ancora risuonavano le parole di Kiba: "Quella roccia di Temari che se la prende? Per qualcosa detto da me per giunta?"
Il ragazzo col codino si mise a ridere: -Ma proprio non lo capisci che per lei le parole dette da te valgono doppio? Baka che non sei altro...-
-SHIKAMARUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUU!!!-
Deglutì, quell'urlo poteva provenire solo da una persona.
Infatti, voltandosi, il poveretto incontrò la graziosa quanto terribile figura di Ino che, con la coroncina e lo scialle rosa e vaporoso, pareva ancora più spaventosa: -SHIKAMARU NARA! Chi cavolo ti ha dato il permesso di uscire dalla pista senza dire nulla?!-
Il ragazzo sbuffò scocciato: -Dai Ino... Lo sai che non mi piace ballare!-
Lei, senza dire nulla, lo prese per un braccio e lo trascinò in pista: -Tu sei a questa festa per ballare e perciò ballerai, chiaro?!-
Lui alzò agli occhi al cielo: -Ma perchè a me?! Che ho fatto di male per meritarmi una seccatura del genere?!-



Temari continuava a camminare per il giardino di villa Sarutobi; non sapeva dove stava andando, semplicemente camminava a ritmo sostenuto e piangeva.
Eh sì! Persino quella ragazza era capace di piangere! Non era certo uno di quei drammatici pianti da film d'amore di bassa lega, solo molte lacrime ed i denti leggermente digrignati; non un verso, non un gesto di rabbia... Era una dura lei! Si fermò, davanti a lei c'era una panchina in pietra vicino ad una pianta di ginko biloba di cui alcune noci erano ancora sparse sull'erba umida.
Concedendosi un unico gesto di stizza, la ragazza diede un calcio ad una di queste mandandola lontano, sedendosi poi sulla panchina con aria agitata. "Quindi è questo che lui pensa di me! Una morta di cazzo che arriva ad imbellettarsi come una puttana solo per trovarsi un ragazzo! Bel lavoro Temari! Accidenti a me e a quando ho ceduto alle insistenze di Ino! Io volevo solo mettermi una camicia ed un paio di jeans e ora guarda come sono conciata, dannazione!"
Eppure quando Ino prima le aveva parlato, lei ci aveva creduto davvero: "Dai, Temari-chan! L'ho preso apposta per te! Prendilo come il mio personale regalo di Natale! Appena l'ho visto mi sei venuta subito in mente tu! Vedrai, ti starà benissimo!"
In effetti quando si era vista allo specchio con quell'abito addosso si era piaciuta davvero, in fondo sapeva di avere un fisico adatto a quel genere di abiti. "Già... Però se devo fare un effetto del genere..."
Le parole di Kiba le bruciavano il cuore quanto un ferro incandescente, le lacrime scendevano ancora copiose.
-TEMARI! TEMARI!-
Alzò gli occhi sorpresa, chi era che la chiamava così forte?
-TEMARI! DOVE SEI, TEMARI?-
Il cuore perse un battito, una familiare chioma bruna stava correndo verso di lei.
"Cavolo! Devo trovare un posto dove nascondermi! Non posso farmi vedere in questo stato da lui!"
Troppo tardi, Kiba era ormai a pochi passi da lei. Quando arrivò vicino alla panchina si piegò a riprendere fiato: -Ah, Temari! Anf anf... Meno male che... Anf anf... Ti ho trovata...-
Lei, senza farsi vedere da lui, si asciugò le lacrime, voltandosi poi a guardarlo sorpresa: -Kiba, ma... Ma cosa ci fai qui?-
Lui si rialzò con un sorriso: -Sono venuto a cercarti! Mi sembra ovvio...-
Temari distolse lo sguardo rossa in viso e alquanto irritata, o almeno cercava di sembrarlo.
-E perchè mai saresti venuto a cercarmi? Non ne avevo alcun bisogno!-
Senza dire nulla, il ragazzo si sedette sulla panchina di fianco a lei. Per molti minuti nessuno dei due disse nulla, l'unico rumore udibile era quello del leggero vento serale tra i rami di ginko.
Dal canto suo, Temari faceva di tutto per non voltarsi a guardare Kiba; non perchè volesse fargli pesare l'offesa di poco prima, non sarebbe stato nel suo stile; lei infatti preferiva ignorarlo, o per lo meno far finta di ignorarlo, il che era davvero difficile.
-Ti sei offesa per prima, vero? Io ero venuto qui... Per scusarmi...-
Il cuore di Temari sembrò fermarsi per un secondo, per poi ripartire alla velocità della luce. Si voltò leggermente a guardare Kiba, il quale teneva lo sguardo fisso a terra.
Lui le aveva appena chiesto scusa? Lui? Kiba Inuzuka? Quasi fantascientifico a dirsi.
Ma lei non poteva certo farsi vedere debole agli occhi di lui, sarebbe stato come perdere la loro "sfida"; così si limitò ad accavallare le gambe con finta sufficienza: -Non capisco proprio di cosa stai parlando...-
Kiba alzò lo sguardo sulla distesa d'erba e alberi del parco: -Beh... Riguardo alla faccenda della "disperata"... Scusami Temari. Ho esagerato…-
La bionda assunse una di quelle sfumature di rosso tipiche della sua amica Hinata. "Si sta scusando! Si sta davvero scusando! Con me per giunta! D'ora in poi il mondo girerà al contrario!", ma si ostinò ad ostentare la sua finta austerità: -Guarda che non ho alcun bisogno delle tue scuse!-
Di nuovo il silenzio, ma questa volta durò molto meno: -Sei fredda...-
Lei di nuovo distolse lo sguardo con aria altezzosa: -Tsk! Sopportami! Oppure vattene se ti do tanto fastidio!-
Lui sospirò: -No, non era questo che intendevo.-
Si sfilò la giacca, appoggiandola sulle spalle di lei: -Sei gelida! Stando qui fuori con solo quel vestito addosso ti prenderai una broncopolmonite!-
Ora il rosso era di almeno una decina di volte superiore alle sfumature assunte da Hinata, con una leggera tendenza al viola: -M-ma-ma...- "Ma che cavolo è successo? Stupido clone, ridammi il vero Kiba!"
Il ragazzo si appoggiò completamente allo schienale della panchina, stendendovi sopra le braccia.
-Comunque voglio davvero scusarmi con te... Sono stato davvero uno stupido!-
La bionda scosse la testa, al diavolo le competizioni e le maschere: -Ma no! Non ce n'è alcun bisogno! Davvero...-
Lui sorrise amaro: -No, Temari... Mi sono davvero comportato in maniera orribile. Scusami, davvero, il fatto è che quando sono con te non so mai come devo comportarmi... Ho sempre paura di dire la cosa sbagliata.-
Lei sussultò: -Ma come...- per poi assumere lo stesso sorriso malinconico di Kiba: lei sapeva bene il perchè di quella reazione. -Ah certo... Perchè io sono “la terribile Regina delle Nevi".-
Il ragazzo si accorse di aver parlato troppo, di nuovo. Scattò in piedi alla velocità della luce: -NO! Non intendevo affatto questo!-
Temari teneva gli occhi bassi, guardando distrattamente gli stivali scamosciati su cui era visibile qualche goccia raccolta dall'erba circostante: -So cosa si dice di me a scuola... Che sono una donna di ghiaccio, fredda e insensibile, il cui unico interesse è pensare a se stessa. Non so neanche da dove spuntino tutti quei ragazzi che mi fanno la corte.-
A Kiba si strinse il cuore nel sentire l'amica dire certe cose. Lui l'aveva sempre vista come una ragazza con una grinta ed una forza stratosferiche, ma in quel momento si accorse che, in fondo, Temari era una ragazza sensibile e molto facile da ferire.
Tutto ciò lo lasciò lettralmente spiazzato: lei sembrava sull'orlo del pianto e lui se ne stava lì, davanti a lei, fermo come uno stoccafisso e senza dire una parola.
Doveva darsi una svegliata, doveva farlo per Temari: -Tu non sei per niente fredda! Un po' acida forse... Ma io non penso proprio che tu sia una persona insensibile! Al contrario, tu sei molto gentile! E anche paziente... Riesci a sopportare perfino un rompiscatole come me! Il che è davvero onorevole da parte tua!-
La bionda alzò gli occhi a fissarlo, dopodichè si mise a ridere divertita: -Ah, Kiba, che scemo sei! Comunque non hai tutti i torti! Avere a che fare con te è davvero complicato a volte!-
Il bruno si grattò la nuca ridendo a sua volta: -Beh almeno ti ho...- in quel momento Kiba si accorse di un particolare a cui fino ad allora non aveva fatto caso.
"DA DOVE DIAVOLO VIENE TUTTO QUEL BEN DI DIO?!?!"
Infatti Kiba, da buon estimatore di bellezze femminili qual'era, si era finalmente accorto di quanto la sua amica fosse appetibile. In effetti il fisico di Temari era davvero notevole: gambe lunghe, vita sottile e forme generose; insomma, quanto di meglio un uomo si possa aspettare. Ed in quel momento era anche messo in risalto dalla vistosa scollatura del vestito indossato dalla ragazza. "Ma quale disperata... Temari così sembra... Cavolo! Mi pento di averle prestato la giacca! Si vede così poco... NO, KIBA! E' DI TEMARI CHE STAI PARLANDO, CAZZO!! NON PUOI FARE CERTI VIAGGI MENTALI SU DI LEI! E' TOTALMENTE CONTRO NATURA!!"
Vedendo l'amico così turbato, Temari si alzò in piedi per vedere cosa gli stesse succedendo: -Ehi Kiba! Ma ti senti bene? Hai una faccia...- era difficile per lei notare le occhiate che le lanciava, era pur sempre notte e i piccoli lampioni del giardino illuminavano a stento i loro visi.
Kiba fece finalmente ritorno dal suo personale mondo di sogni: -Wah Temari, ma guarda che ore sono! Mancano solo trenta minuti a mezzanotte! Dobbiamo sbrigarci se non vogliamo che Ino si arrabbi con noi! Presto presto!- e cominciò a spingerla verso la dependance.



-Ma bene! Finalmente avete smesso di pomiciare e avete deciso di farvi vedere eh?! ALLA BUON'ORA!!!-
Kiba e Temari arrossirono imbarazzati: -Ma che stai dicendo, Ino?!?! Noi non siamo andati affatto a pomiciare!-
Lei scosse una mano con noncuranza: -Si, si... Come vi pare... SHIKAAAAAAAA!! VIENI SUBITO QUI!!-
Col suo solito passo placido, il ragazzo dai capelli ad ananas si accostò al gruppo -Dimmi Ino… Che cosa c'è?-
La bionda gli mise in mano un orologio a muro tutto rosa con i numeri del quadrante ricoperti di strass.
-Tu hai il compito di avvertirmi quando mancheranno cinque minuti a mezzanotte! Mi raccomando sii puntuale, altrimenti....-
Lui sbuffò: -Sì, sì... Altrimenti mi sistemerai con la tua speciale mossa di wrestling. Ma proprio su un orologio del genere devo guardare l'ora?- se lo rigirò tra le mani con aria schifata.
La ragazza gli sorrise soddisfatta: -Precisamente! E smettila di lamentarti sempre!! Quanto a voi due...- istintivamente, Kiba e Temari si misero sull'attenti: -Tu Kiba vai alla console e tieniti pronto con la musica! Appena arriva mezzanotte metti la canzone più chiassosa che ti viene in mente! Che ne so... Qualcosa di Avril Lavigne!-
Kiba la guardò inorridito: -Avril Lavigne? Ma a te il J-Pop proprio non piace? Accidenti! Vuoi mettere solo musica occidentale!-
La bionda incrociò le braccia irritata: -Se a me piace la musica occidentale non vedo perchè dovrei ascoltare la musica giapponese! E poi non è che non mi piaccia... E’ che mi piace variare...-
Il bruno sbuffò: -Sì, va bene capo! Vado a mettermi in posizione!-
Temari si soffermò un attimo a vedere l'amico che si dirigeva mestamente alla sua console.
-E TU TEMARI-CHAN...- la voce chiassosa di Ino la risvegliò dal suo torpore.
La ragazza guardò l'amica che la scrutava con aria estremamente seria: -D-dimmi Ino...-
L'altra la guardò con un sorrisetto furbo: -Allora? Com'è andata fuori con Kiba?-
Temari, simulando un'indifferenza non sua, fece spallucce: -Niente di che... Abbiamo parlato e basta.-
Il sorriso si allargò sul volto di Ino: -Oh, ma davvero... Io pensavo il contrario sai? Hai anche la sua giacca addosso...-
Temari arrossì, tremando leggermente per l'agitazione: -M-ma-ma... E’ s-solo un caso... S-sai, fu-fuori faceva f-freddo e l-lui me l'ha data...- in effetti era la verità... Allora perchè faceva fatica a dirla?
L'altra la guardò scettica: -Uhm, capisco... Peccato! Sarebbe stato interessante vedervi fare dei progressi...-
La ragazza quasi stramazzò a terra: -C-cosa?! P-progressi?! D-di che diavolo d-di p-progressi parli?!-
Ino spostò un ciuffo ribelle sotto la coroncina: -Innanzi tutto piantala di balbettare, che sembri la brutta copia di Hinata-chan! E poi sai benissimo di che parlo... Ora scusami ma ho alcune cose da fare!- e, senza dire altro, si allontanò, mentre la povera Temari stava ferma a fissarla come uno stoccafisso.



Ormai la festa per i nostri ragazzi stava giungendo al termine; la mezzanotte era passata da un pezzo e tutti gli invitati se ne stavano pian piano andando alle loro abitazioni.
Hinata, al centro della pista ormai vuota, si guardava intorno un po' preoccupata: -Guarda qui che disordine... Ci vorranno ore a pulire tutto quanto.-
Hinata, nonostante le nobili origini, non era certo una persona a cui faceva paura la fatica, perciò si mise subito alla ricerca del punto da cui incominciare a sistemare; notò quasi subito il tavolo del rinfresco pieno di bottiglie e bicchieri vuoti: -Uhm... Potrei iniziare da lì.-
Si mise subito ad impilare bicchieri vuoti e ad accartocciare bottiglie di plastica; stava proprio comprimendo una di queste quando una mano gliela prese: -Eh no! Non è il momento per pensare a queste cose!-
Hinata alzò lo sguardo e incrociò il volto sorridente di Sakura: -Sanzo ha già detto che ci penseremo domani tutti insieme al ritorno dal tempio. So che per voi giapponesi è importante arrivare alla fine dell'anno con la casa in perfetto ordine, ma... Vorresti far pulire tutto questo ai tuoi amici? Guardali... Cascano dal sonno!-
Hinata si voltò e vide Ino seduta mezza addormentata, con la testa appoggiata alla spalla di Shikamaru, che già cominciava a russare. Poco lontano Kiba che, spenta da poco la musica, si era lasciato andare col busto sulla console e sembrava seriamente addormentato; vicino a lui Temari, con la sua giacca a coprirla, dormiva su una sedia, appoggiandosi ad una delle casse.
Al vedere solo quei pochi scorci della situazione, la ragazza annuì: -In effetti hai ragione...- poi una lampadina si accese nella sua testa: -Ma tu... Non ti ritieni giapponese? Eppure è qui che sei nata, no?-
L'altra si mise a ridere: -Beh, in effetti mi sono espressa male... Ma vedi, io e Naruto prima d'ora non abbiamo mai realmente “vissuto” la vera società giapponese. Questo perchè quando io e Naruto vivevamo qui eravamo ancora ninja dell'accademia e per questo motivo non ci era consentito di oltrepassare le mura del villaggio ninja. In pratica vivevamo un po' isolati dal mondo! Invece, una volta trasferiti in America, eravamo già ninja a tutti gli effetti e quindi potevamo andarcene in giro liberamente per grandi città come New York, Washington, Detroit, Philadelphia... Quello che si dice "una partenza in grande stile", insomma!-
Hinata si mise a ridere leggermente: -Certo che li avete davvero esplorati gli USA! Ma... Il vostro villaggio dove si trovava qui in Giappone?-
Sakura ci pensò un attimo, portandosi un dito alle labbra: -Oh, si trovava al nord, in Hokkaido, nei dintorni di Sapporo! Un gran bel posto! Molto tranquillo!-
-RAGAZZIIIIII!!! Sono ormai le tre passate! Che ne dite se ora andiamo a letto?! Io ho tanto sonno...- Ino, stropicciandosi gli occhi, si era alzata in piedi, cominciando subito a lagnarsi come una bambina.
-Dai Temari-chan! Hinata-chan! Andiamo a letto... Anche quel pigrone di Shika è stanco!- indicò il povero Shikamaru che, con la coroncina di lei sulla testa, dormiva placidamente.
Temari si affrettò a raggiungere l'amica che aveva iniziato a barcollare paurosamente: -Accidenti Ino! Vedi che succede? Passi tanto tempo a far casino e poi guarda come ti riduci... E pensare che sei pure sobria!- si rivolse poi ad Hinata e Sakura che, dal canto loro, assistevano alla scena con aria perplessa.
-Sentite... Che ne dite se andiamo a dormire? Non credo che questa qui...- indicò Ino con un cenno della testa -...Resisterà ancora per molto...-
Sakura guardò un attimo Ino mezza addormentata tra le braccia di Temari; il suo sguardo vagò poi per tutta la stanza, dove si trovavano gli altri componenti del gruppo, tutti abbastanza insonnoliti, per non dire in stato catatonico.
Si rivolse alla bionda sorridendo cordiale: -Ma sì, dai! In fondo gli altri se ne sono già andati tutti. Lasciate solo che svegli quel testa quadra del mio amico e poi potremo andare tutti a letto.-
La ragazza dai capelli rosa si diresse verso il suo amico che dormiva con la testa appoggiata al tavolo del rinfresco, col naso paurosamente vicino ad una ciotola di maionese. Gli scosse gentilmente una spalla.
-Naruto? Naruto?- ma il biondo non si muoveva. -Naruto?- e lui continuava a russare. -Naruto...- come neanche gli stessero parlando. -NARUTOOOOOOOOOO!!!-
Alzò di scatto il viso, finendo, non si sa bene come, con la faccia diretta sulla ciotola di maionese.
–Bleah, che schifo! Ehi Sakura-chan, cosa c'è da urlare tanto?!-
Lei, per tutta risposta, gli si piazzò davanti a braccia conserte: -Baka! Non vedi che la festa è finita? E' ora di andare a dormire!-
Naruto si alzò di malavoglia e, assieme agli altri, svegliò chi si era messo a dormire, per poi andare a letto tutti insieme.



Villa Sarutobi era completamente avvolta nel silenzio. Tutti i suoi abitanti, eccezion fatta per Kurenai e Sanzo che, come da tradizione, attendevano svegli l'arrivo dell'alba, erano sprofondati tra le braccia di Morfeo. Non un suono si diffondeva tra i bui corridoi, rischiarati solo da qualche spiraglio da cui si diffondeva lievemente, quasi con timidezza, la luce bianco-azzurra della luna.
Ma un rumore ruppe, seppur in modo lieve, quell'assoluta armonia. Passi leggeri e felpati, che risuonavano quasi come il battito di un piccolo cuore su quei pavimenti antichi di secoli. Una figura si aggirava furtiva, cercando solo un po' di ristoro dall'improvvisa sensazione di secchezza alla gola dovuta da una serata piena di movimento.
Sasuke sapeva dove si trovava la porta del bagno, glielo aveva detto Naruto solo un paio d'ore prima, ma aggirarsi per quei corridoi da solo era davvero difficile; non fosse stato per quel poco di luce lunare che filtrava ogni tanto si sarebbe certamente perso.
Camminava lentamente, stando attento a trovare la porta giusta; non che avesse particolare urgenza ma, dato che era sveglio, perchè non approfittarne per andare al bagno, si disse. Si guardava in giro con attenzione, finchè non scorse la porta in fondo al corridoio, quella che, secondo le indicazioni di Naruto, doveva essere il suo obbiettivo.
Si affrettò in quella direzione, quando notò una sottile striscia luminosa che fendeva l'aria; la seguì con lo sguardo fino alla sua origine, trovando una porta semiaperta. Come spinto da una forza magnetica, senza alcuna esitazione si mosse verso quella, scostandola lentamente. Si ritrovò all'interno di una camera dall'arredamento semplice e ancora molto spartano, quasi fosse utilizzata da poco.
Sussultò quando notò la figura distesa sul letto vicino alla parete. Hinata, la sua Hinata stava dormendo placidamente, il volto dalla pelle candida reso luminoso dalla luce dell'astro notturno che, allo stesso tempo, faceva rilucere i capelli di lei, sparsi armoniosamente sulle spalle, di riflessi serici. Li toccò, spostandoli leggermente dal suo viso mentre si chinava vicino a lei.
Quanto gli era mancata! Giorni di preoccupazione erano stati quelli seguenti il suo compleanno, e poi l'essere venuto a conoscenza del disastro accaduto a casa di lei l'aveva quasi ucciso; aveva davvero creduto di non poterla vedere mai più.
Ma ora eccola là, viva e in salute, così vicina da poterne sentire il respiro regolare, così vicina da sentirne anche il profumo, così vicina da poterla toccare. Alzò leggermente una mano a sfiorarle la guancia di porcellana, era soffice e calda al tatto.
Sasuke era davvero cotto di lei, sin da quando l'aveva conosciuta, quando loro erano bambini. Non poteva fare a meno di lei, per lui Hinata era come acqua da bere, aria da respirare, un bisogno irresistibile senza il quale non gli era possibile vivere.
Però, nonostante tutta la sicurezza che ostentava, non le aveva mai detto nulla; si era sempre limitato ad osservarla in silenzio e a starle vicino, temendo un suo eventuale rifiuto.
Ma ora, dopo tante preoccupazioni, si sentiva in diritto di confessarglielo, di rivelarle ciò che provava e di dirle che avrebbe voluto proteggerla per sempre, anche a costo della vita. Fu proprio con quei pensieri in testa che il suo sguardo cadde sulle labbra di lei: sottili e rosee, appena dischiuse dal respiro regolare dato dal sonno. Come sarebbe stato sfiorarle con le proprie? Tante volte ci aveva riflettuto sopra ma mai come in quel momento aveva sentito non solo il desiderio, ma anche la risoluzione a baciare quelle labbra ancora inviolate. Sarebbe stato bello baciarla mentre dormiva e, ad un suo eventuale risveglio, rivelarle i suoi reali sentimenti.
Ancor prima di finire questi pensieri, Sasuke aveva già iniziato ad avvicinare il suo viso a quello di lei. Si muoveva lentamente, senza alcuna fretta o eccesso di emozione, godendosi quell'attimo sognato per così tanto tempo.
Poteva già sentirlo, il respiro di lei sul suo viso, il suo suono sottile, quasi iniziava a sentire il tocco leggero delle sue labbra...
-Io ti sconsiglierei di fare una cosa del genere!-
Colto in flagrante, Sasuke si alzò di scatto. Il suo cuore batteva talmente forte che temeva gli potesse uscire dal petto e aveva anche iniziato a sudare freddo.
Fu solo dopo alcuni attimi che riuscì a mettere a fuoco la figura appoggiata allo stipite della porta, messa in ombra dalla luce, ora accesa, nel corridoio: -Che cavolo vuoi tu da me?! Che ci fai qui?!-
-Io ci abito...- Naruto si mosse lentamente verso di lui: -Ti sembra corretto ciò che stavi per fare?-
Sasuke notò l'espressione seria sul volto dell'altro; una rabbia feroce si impossessò di lui: -E a te che accidenti importa?! Cosa ne sai dei sentimenti che ci sono tra me ed Hinata?!-
Naruto continuava a guardarlo irritato, mentre ormai si era posizionato di fronte a lui: -Ne so quanto basta per affermare che, se per baciarla hai bisogno di sorprenderla mentre dorme, nemmeno lei non deve essere a conoscenza dei "sentimenti" che ci sono fra voi!-
L'altro furioso lo prese per il bavero, strattonandolo verso di lui: -Ma chi ti credi di essere, schifoso bastardo?! Ti stai prendendo troppe libertà con lei! Non la conosci che da pochi giorni e pensi di aver ragione di me che la conosco da più di dieci anni?! Ma chi ti credi di essere?!-
Il ragazzo non si mosse, limitandosi a fissarlo con astio: -La conoscerai anche da un secolo ma questo non ti dà affatto il diritto di approfittare di lei mentre dorme! Cos'è, sei troppo codardo per dirglielo in faccia? Hai bisogno che lei sia incosciente per esprimere ciò che provi?-
Sasuke rimase a bocca aperta; come si permetteva quello sconosciuto di giudicare ciò che lui faceva? Ma soprattutto... Come aveva fatto a capire ciò che lui provava? La presa della sua mano divenne meno decisa.
-Mhhh...-
I due si voltarono a guardare il letto, dove Hinata si era appena girata su un fianco, facendo scendere la coperta dalle spalle, fino a scoprire il busto.
Accortosi della confusione che potevano creare, Naruto prese il polso di Sasuke, staccando la mano che lo tratteneva. Senza dire nulla (persino lui aveva capito che era meglio non parlare) Sasuke uscì dalla stanza, incrociando un'ultima volta gli occhi di Naruto. Quest'ultimo, rimasto solo nella camera, si diresse verso la ragazza addormentata. Quando le fu vicino tirò le sue coperte fino a ricoprirla come prima. Si fermò poi a fissarla. "Anche questa ti ritrovi... Certo che sei proprio sfortunata!" con una mano le scompigliò i capelli dolcemente, per non svegliarla, fermandosi poi a fissarla.
"Certo che è davvero carina! Quasi quasi viene anche a me voglia di baciarla!"
Sorrise tra sè, dandosi dello stupido e, senza dire una parola, se ne andò chiudendo piano la porta.

 

 

Pubblicato anche questo!!!! Mamma mia k parto questa fic!! Maledetta vita universitaria!! Beh che dire... Fatti interessanti sono capitati nella vita dei nostri protagonisti! Anzitutto si comincia a sentire odore di "qualcosa" tra Kiba e Temari (W le coppie assurde!!)... Ma si sa, la fantasia mia e di Priscilla è sfaccettata e piena di imprevisti! Non si sa mai come possono andare a finire certe cose... E non dimentichiamoci che Kiba, x quanto incredibilmente figo, è un po' tonto e molto superficiale, quindi la cosa dovrà protrarsi per un po'..... ma poi vediamo lo sviluppo del triangolo-quadrato-non-so-bene-ancora-quale-forma! Sasuke sta iniziando a provocare Naruto!! Mossa sconsigliata dato che lui è un ninja... ma tanto lui mica lo sa! Quindi fagli male Naruto!! ù.ù

Oggi il mio pseudo-assistente è assente e quindi faccio da sola le risposte ai commenti! PARTIAMO!!! ^__________^

Callie33: Scusaaaaaaaaaaaaaaaa!! I miei ritardi sono imperdonabili!! Ti autorizzo a picchiarmi a sangue con successive torture a livello di atrocità a tua discrezione!!! Il punto è che l'università mi ha totalmente assorbita e non avevo neanche il tempo di dire BAU (non che ne avessi particolare necessità... però rende l'idea!)! In compenso forse ho trovato chi mi risistemerà quei 200 Gb che ho creduto di aver perso ma chissà... i miei poveri 200 Gb!! ç.ç Comunque... Passando alle cose serie (cos'abbia di serio la mia fic non è molto ben chiaro... ma è un buon incipit! ù.ù)... Dato che Deidara mi è sempre stato abbastanza antipatico ho pensato di tormentarlo sadicamente con un po' di crisi di coscienza... così impara a fare pasticci non autorizzati in laboratorio!!ù.ù Comunque ciò che passa nella mente bacata di Itachi non è ben chiaro nemmeno a lui stesso... in compenso darà non pochi problemi ai bambocci protagonisti, Hinata in primis. A proposito dei bambocci... Son contenta che Ino e Temari ti siano piaciute! Anche se, come hai potuto vedere, se la prima ha mantenuto il suo perfetto atteggiamento da io-sono-il-capo-e-nessuno-mi-può-contraddire-tantomeno-tu-Shikamaru, la seconda si è data una bella ammorbidita per colpa di quel coglioncello di Kiba! BAKANAINU! Che, tardotto nella mitica lingua del si vuol dire "imbecille di un cane" oppure "cretino di un cane" o un altro insulto a tua scelta tra la vasta gamma offerta dalla suddetta mitica lingua del si! Mamma mia si vede che son fresca di esami! Meglio che vada a spurgarmi con un po' di vacanza!! -.-''' Comunque... tornando a Temari, come ha detto Shika anche le rocce più dure si sfaldano e, dato che Kiba è un coglionazzo dall'umorismo pari a quello di uno scaricatore di porto di Marghera (ridente località veneta famosa per la scarsa delicatezza dei suoi abitanti, almeno questo a detta dei Veneti... io son di Ferrara e non conosco bene il posto...), il cagnaccio è riuscito a ferirla (il bello è che la sua battuta me l'ha realmente detta un mio amico ad una festa, utilizzando termini anche più pesanti, ma io l'ho mandato felicemente a cagare.... ^_^). Eh comunque ce ne vorrà un bel po' prima che Hinata si dia una svegliata... Poi con il rampollo di casa Uchiha e l'amichetta rosachiomata di Naruto a stare sempre gioiosamente in mezzo alle b... eneamate scatole sarà tutto ancora più complicato! E intanto noi fans a soffrire... -.-''' Per quanto riguarda Kurenai, è davvero una vecchia volpe lei! E la povera Temari, per quanto arguta e maliziosa, è pur sempre una ragazzina mentre lei è una donna forgiata dagli anni... è ovvio che sappia come rigirarsela! ù.ù A Gai invece sembra che gli anni siano scivolati addosso in maniera molto neutra, infatti si comporta pari pari come un bambino delle elementari! Beh almeno così Anko e Kakashi stanno facendo esercizio per un'eventuale futura vita insieme! XD Coooooomunque! Confermo con vigore i miei complimenti alla tua fic, su cui ogni tanto, da brava pervertita affamata quale sono, ributto un'occhietto, e aggiungo che ho notato la nascita di altri tuoi nuovi lavori!! Che bello! Ora che sono a casa dall'università mi metterò a leggerli con piacere!!! Spero che anche questo capitolo ti sia piaciuto e prometto di aggiornare con un po' più di puntualità! Un bacio enorme!!! ^__________^

 

AliDiPiume: Complimenti per la tua velocità a commentare! Sei incredibilmente celere!! Ma ci sono io coi miei vergognosi ritardi a bilanciare la situazione! Scusamiiiiiiiii! ç.ç Coooooomunque... Se la tua voglia di fustigarmi non sarà tanto grande, partiamo con la risposta. Beh non stupirti del fatto che Ino sia stata l'unica a notare il coprifronte di Naruto... Lei ha il famoso "fashon instict", ovvero, non ci si può mettere qualcosa di nuovo che lei lo nota immediatamente! Un talanto di per sè abbastanza inutile ma che ogni tanto si rivela provvidenziale... vedi il caso di Naruto. Per quanto riguarda la storia dei coprifronte, tieni presente che i nostri due ragazzi ninja lo portano solo quando sono in tenuta da combattimento, per questo Naruto, che poco prima del "fattaccio" stava fcendo l'allenamento mattutino, lo indossava. Sakura invece, avendo incontrato il gruppo di bambocci mentre era in giro a fare compere, era in tenuta più casual, ergo non indossava il suddetto coprifronte. E poi meno lo portano meglio è, dato che il fatto che loro sono dei ninja è un segreto da mantenere. XD Beh l'incontro tra i bambocci e la coppia di ninja doveva essere scoppiettante e io ho cercato di fare il possibile per dargli quella nota di iper-novità che meritava. Le mire di Kurenai solo lei le conosce... è una donna intelligente quanto imprevedibile, quindi ancora non abbiamo idea di cosa possa accadere... Comunque sappi che la sua immaginazione non ha limiti... quindi aspettati di tutto! XD Per quanto riguarda Sakura... Chissà! Alla fine Naruto è la persona che fino ad ora le è stata sempre accanto e poi non dimentichiamo che, per quanto un po' tonto, è ricco di fascino e di altre qualità positive, perciò è normale che lei, non avendo neanche conosciuto Sasuke, si sia presa una giunoooooooonica cotta per lui! Hinata invece... Beh poverina cerca di capirla! E' ancora inesperta nel vasto campo delle relazioni amorose! Non è ancora pieanmente cosciente di cosa sia l'amore e di ciò che implica... quindi non sa nemmeno cosa pensare dei suoi sentimenti per Naruto! Ma sembra che stia iniziando a darsi una piiiiicola svegliata! Adesso stiamo a vedere che cosa farà! Aspetta un attimo... cos'è che hai detto? Io negata con l'html?! Ma noooooo! Ma cosa diciiiiiiiiiiii!! Tanto per darti un'idea di quanto ne so ti posso dire che non ho la più pallida idea di cosa sia un tag p! XD Anche ora, mentre sto scrivendo, non so proprio cosa mi verrà fuori quando inserirò il capitolo su Efp! Beh stiamo a vedere... Al massimo mi sgriderai un'altra volta! XD Dai ora ti saluto! Un bacione grande con la speranza che il capitolo ti sia piaciuto! Ciaoooooo!! ^__________^

 

E con questa.... Buone vacanze a tuttiiiiiiiiii!!! Vi prometto di ricominciare a pubblicare ad alto ritmo ragazzi! ^________^

  
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