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Autore: _Macchan_    02/10/2018    0 recensioni
Brian è il nostro personaggio principale, un ragazzo con così tanti zii che, se glielo chiedeste, nemmeno lui saprebbe dirvi quanti sono e più di una decina tra fratelli e cugini.
Figlio di un Licantropo e di uno Shadowhunter, in questa raccolta daremo uno sguardo alla sua vita tra momenti presi dalla sua infanzia e altri dalla sua adolescenza, senza un particolare ordine cronologico.
Alcuni capitoli potrebbero presentare rating rosso, tag e rating della storia verranno modificati, se necessario, quando questi verranno pubblicati.
Contributo personale al Writober 2018
Genere: Fluff, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Oggi il cielo è particolarmente nuvoloso. Quasi normale, per una giornata di fine Aprile, ma posso comunque vedere quanto le persone che incontro andando a scuola siano deluse dall’improvviso cambio di tempo.
Non so come possano aver pensato che il caldo della scorsa settimana potesse significare che l’estate stesse arrivando in anticipo. È decisamente troppo presto, ancora, ma le espressioni che vedo ovunque non lasciano dubbi che ci avessero davvero sperato. In Aprile. Non credo riuscirò mai a vedere un senso in questa cosa.

Mi muovo automaticamente lungo la strada, cercando di non fermarmi con il naso per aria a fissare lo spettacolo che le nuvole offrono spostandosi l’una sull’altra con le loro diverse gradazioni di grigio. Nessuno sembra notarne la bellezza, però, attribuendo il grigio soltanto al presagio di pioggia, che sicuramente cadrà prima della fine delle lezioni. Non hanno completamente torto, ma è una visione così negativa di qualcosa che potrebbero trovare rilassante se solo riuscissero a vedere oltre gli impegni che dovranno posticipare, il weekend di vacanza che saranno costretti di nuovo a passare al chiuso.

Mi sento tirare appena per un braccio “Hai appena evitato un palo per un paio di centimetri.” Mi volto verso mia sorella. Lo ha detto in un tono così tranquillo, come se avessi dovuto farci caso..
Quando mi giro per controllare eccolo là, qualche metro dietro di noi, il lampione di cui stava parlando. “Ah...” Questo è decisamente imbarazzante. Lia sospira, riuscendo a sembrare allo stesso tempo esasperata e divertita. “E nemmeno te ne eri accorto, a quanto pare.” Mi prende a braccetto. “Sembra che andremo a scuola così. Papà non sarebbe contento se lasciassi che un’auto ti investisse”
Riesce a strapparmi una risata “Sono felice di sapere che ti preoccupi per me, eh!” Scuote soltanto la testa, senza rispondermi oltre. Non che ce ne fosse bisogno, so che questo è il suo modo di volermi bene anche senza averne una conferma.

Arriviamo a scuola pochi minuti dopo. Minuti che posso trascorrere guardando per aria, come avrei voluto fare fin da subito, fidandomi di Lia per non rompermi il naso contro qualcosa. O qualcuno.
Ci separiamo all’ingresso, non condividendo la prima lezione della giornata, ed io cerco di prepararmi agli infiniti lamenti sulle nuvole che sentirò durante tutte le lezioni. Sospiro mentalmente al solo pensiero, si prospetta una lunga giornata..

Il cielo ha continuato a farsi sempre più grigio nel corso della mattinata, ormai non deve mancare molto prima che cominci davvero a piovere. È quasi l’ora di pranzo adesso, manca soltanto una lezione, e le lamentele si sono estese anche all’impossibilità di mangiare all’aperto. Come se questo fosse il problema più importante che dovranno affrontare oggi, non il test di biologia che ci aspetta tra pochi minuti.

Entro in classe e, nonostante avessi creduto che tutta la classe si fosse radunata nel corridoio esterno, non è vuota come mi aspettavo. Seduto su un banco in fondo, il naso schiacciato contro la finestra, trovo Louis.

Mi avvicino e, quando è evidente che non si è ancora accorto di me, gli appoggio una mano sulla spalla per richiamare la sua attenzione. Il gesto lo fa voltare di colpo e posso vederlo sospirare di sollievo quando si accorge che non si tratta del professore. “Ah, B.. sei soltanto tu”

“Soltanto io, neh? È così che tratti il tuo migliore amico, adesso?” gli scompiglio i capelli, ridendo della sua espressione scioccata. Lo lascio andare un attimo dopo e, mentre lui cerca di rimettersi in ordine, do un’occhiata al suo banco, notandolo libero da libri. “Quindi, anche tu ti sei scordato del test?”
Alza lo sguardo, per tornare a guardare fuori dalla finestra un attimo dopo “No, è che le nuvole sono così belle che mi hanno distratto..”

  
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