una figlia, un padre.
parole in libertà per sfogare un cuore che soffre.
non ho pretese, non pretendo nemmeno che venga letta, avevo solo bisogno di condividere con il mondo la mia sofferenza, per attenuarla un po'.
Genere: Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Che è meglio così, tanto non ci eravamo mai capiti, tanto tu non mi avevi mai capito.
Tanto tu non mi avevi mai saputo amare.
E invece ero io.
Che non ti ho mai capito, perché tu mi amavi.
Ma quando mai una figlia capisce l’amore di un genitore?
Quando mai una figlia mette da parte la superbia di pensare cosa è meglio per lei, cosa dovrebbero fare gli altri per lei?
E tu avevi capito.
Che io non ti avevo mai capito.
E adesso lo sai, che sono passati due anni e io ancora piango quando ripenso a te, non per la mancanza -non solo per questo- ma per il rimorso.
Il rimorso di non essere mai stata in grado di capirti, che ormai è troppo tardi per sentirti dire che accetti le mie scuse.
Perché io lo so che tu da Lassù le hai accettate.
Sono io che non riesco ad accettarle.
Due anni che non ci sei, ed io comincio a scrivere di te.
Con te.
Due anni che cerco di sentirti vicino a me come non sono mai stata in grado di fare prima.
Due anni che vivo, ed intorno a me qualsiasi cosa mi fa ripensare a te.
Nemmeno me ne rendo conto e sei già nei miei pensieri.