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Autore: MatsuFla    03/10/2018    2 recensioni
Ho sempre avuto scolpito nella testa un mio personale film su come siano andate "realmente" le cose tra Cam e Noel dietro le quinte di Shameless. Forse perché non riesco ad accettare che la foooorte chimica che c'è tra di loro dipenda solo dalla loro bravura come attori. Ho preso da internet vari spunti, delle loro interviste e tweet etc. e ci ho ricamato intorno. Questa è la mia versione della storia... ma non escludo che sia potuta accadere davvero! ;)
Genere: Angst, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Ian Gallagher, Mickey Milkovich, Sorpresa
Note: What if? | Avvertimenti: Triangolo
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"Hey, stai bene?" Squillò la voce dall'altro capo del telefono.
"Si, bene." Rispose Cam, non troppo convinto.
"È tutto... ok?"
"Considerando che domani è il grande giorno?... Si, tutto ok."
"Cam..."
"Tranquillo, non ho intenzione di fare nulla di avventato, non sono stupido!"
"Non è di quello che mi preoccupo!"
"Steve, sto bene."
"Perché non vieni a pranzo da me domani? Ti distrai un po', tra mia moglie e i bambini ti assicuro che è del tutto impossibile anche solo riuscire a pensare!"
"Ti ringrazio, davvero, ma mia madre ti ha preceduto. Sembra che siate tutti preoccupati per me, ma io sto-"
"Stai bene! Si, l'ho capito." Disse l'uomo ormai rassegnato.
"Va bene, ma se hai bisogno di qualcosa non esitare a chiedere. Cam... per qualsiasi cosa, ok?"
"Grazie, Steve." Sussurrò prima di chiudere la chiamata.
'Sto bene.' Cam continuava a ripeterselo nella speranza che presto non sarebbe stata più una bugia.

Dopo aver lasciato il borsone sui sedili posteriori, Noel salì in auto richiudendo lo sportello con forza. Dopo un saluto piuttosto distratto rimase in silenzio, così come aveva trascorso tutto il pomeriggio, a guardare fuori dal finestrino.
"Allora tesoro, come ti senti?"
Quelle parole lo distolsero dai suoi pensieri, sbattendo le palpebre più volte si girò di scatto verso la donna al suo fianco, ma si limitò a sorriderle annuendo con la testa.
"Intendevo come ti senti per il matrimonio. Domani è il grande giorno!"
"Sto bene. Tutto procede." E sorrise ancora.
La signora Fisher quel pomeriggio era andata a prenderlo dalla sua casa di LA per accompagnarlo nell'hotel annesso alla location dove si sarebbe svolto il matrimonio. Come da tradizione i due sposi avrebbero trascorso la notte prima delle nozze separati, ognuno in una diversa stanza dello stesso albergo.
"Sai, è normale essere nervosi." Disse interrompendo il silenzio, spinta dall'espressione tesa dipinta sul volto del figlio.
"Ad una settimana dalle nozze io ero agitatissima, avevo lo stomaco chiuso e non mangiai nulla."
"Dici sul serio?" 
"Quando mi trovavo lontana da tuo padre pensavo sempre a lui... continuamente. Immaginavo cosa stesse facendo e speravo che anche lui pensasse continuamente a me. Che sciocca!" Ridacchiò imbarazzata.
"No, eri innamorata." Il biondo sorrise intenerito.
"È meraviglioso essere innamorati, Noel." A quelle parole la donna vide spegnersi il sorriso del figlio che tornò a guardare fuori dal finestrino, nel tentativo di nascondere gli occhi lucidi.
"Mentre raggiungevo quell'altare guardando tuo padre negli occhi mi resi conto di quanto mi sentissi sicura e di quanto fossi felice."
La donna parlava con voce tremula, con la stessa emozione di cui erano carichi i suoi ricordi, come se riuscisse a rivivere quel momento. Rimase in silenzio qualche minuto a crogiolarsi nel calore di quelle memorie ma poi un'espressione triste le incorniciò il viso.
"Tu lo sei, Noel?"
Il ragazzo si voltò di scatto per la seconda volta, con gli occhi sgranati, preso alla sprovvista da quella domanda che lo colpì come una cannonata dritta al petto.
"Sei felice?" Ripeté la donna, anche lei con gli occhi lucidi.
Pur non ricevendo nessuna risposta lei riuscì comunque a trovarla nel silenzio del figlio.
"Devo dire che ammiro il tuo comportamento. Sono contenta che tu e Layla siate riusciti a sistemare le cose, in qualche modo. Ammetto che quando mi avevi detto di aver rotto il fidanzamento ho temuto il peggio." Continuò il suo monologo pur sentendo il respiro di Noel aumentare affannosamente ogni minuto.
"Credo che Layla sia perfetta per te, una buona moglie e una brava mamma per i vostri bellissimi figli... avete fatto la scelta giusta scegliendo di tornare insieme." Fece una pausa e sospirò prima di continuare.
"Ma sai, Noel, alle volte anche le scelte giuste, se prese per le ragioni sbagliate possono rivelarsi sbagliate."
Noel sobbalzò, confuso dalle parole della madre.
"Non ti avevo mai visto con quello sguardo... avevi quella luce negli occhi... eri innamorato. Una madre lo percepisce." Teneva lo sguardo basso, perso nel vuoto, e un sorriso malinconico le arricciava le labbra.
"Mamma..." Cercò in vano di interromperla.
"Ovviamente pensavo fosse per Layla ma poi mi hai detto che vi eravate lasciati... però tu continuavi ad avere quello sguardo..."
"Mamma non-"
"Di chi sei innamorato, Noel?" Chiese piantando gli occhi in quelli del figlio, così simili ai suoi.
"Basta mamma, ti prego..." Sentì le gambe tremargli e poi anche le mani, senza riuscire a nasconderlo.
"Domani ti sposi, dovresti essere al settimo cielo e invece hai l'aria di un condannato a morte!"
Noel sentì crescere la tachicardia sempre più forte nel suo petto, fino a sentire il battito del suo cuore pulsargli nelle orecchie al punto da coprire il suono della voce di sua madre. Non sapeva quali fossero i sintomi di un attacco di panico ma quello doveva esserlo per forza, ma nonostante fosse in quello stato la sua determinata madre non accennava a smettere.
"Di chi sei innamorato veramente?"
"Smettila, mamma! Non vorresti saperlo!"
"Dimmelo, Noel! Chi è lei?"
Una serie di puntini neri iniziarono a comparirgli davanti agli occhi fino ad oscurargli completamente la vista e immerso in quel buio non si accorse delle parole che senza controllo si liberarono dalle sue labbra.
"No, mamma... non 'lei'... è un 'lui'..." Sibilò tra i respiri rapidi e superficiali.
"Mi prendi in giro? Credi che sia divertente? Tu non sei..." Un singhiozzo le impedì di finire la frase.
"Cosa? Non sono cosa?"
"Tu non sei così, Noel!" Lo sguardo duro seppur gonfio di lacrime.
"Oh oh, io credo proprio di sì invece! Ho tradito Layla con un altro uomo, sono innamorato di lui e domani sposerò una donna con cui passerò tutta la vita senza poterla mai amare!" 
Noel, spinto da quell'assalto tanto insistente, come una violenta eruzione vulcanica, sputò fuori tutto ciò che lo affliggeva ormai da tanto tempo e le sue parole bruciavano come lava incandescente. La donna rimase scioccata da quella reazione del figlio, non ricordava di averlo mai visto così in tutta la sua vita. Tuttavia nei suoi occhi non vide rabbia ma solo paura e tanto dolore, quei diamanti azzurri che aveva visto crescere, sempre pieni di dolcezza e speranza, ora erano lo specchio di un uomo costretto a vivere una vita che non desiderava.
"Ammiri ancora il mio comportamento, mamma?! Credi che abbia fatto la scelta migliore?! Credi che io sia felice?!"
"Noel-" Fu poco più di un sussurro che poté nulla contro l'esplosione emotiva dell'altro ancora in pieno svolgimento.
"Vorresti ancora dirmi di fare quello che mi dice il cuore o stronzate simili?
Vorresti ancora dirmi di mollare tutto e fare quello che mi renderebbe felice?"
Nessuna madre augurerebbe al figlio una vita infelice, ma in quel momento il proprio egoismo la costrinse a dargli ragione. Non poteva negare di volere per lui la vita con Layla che avevano progettato per anni, così come non poteva negare di preferire il sacrificio della felicità di Noel pur di non dover accettare per vera la confessione del ragazzo. Non ne andava di certo fiera, ma tutta quella situazione era davvero troppo per lei... davvero troppo assurda! Così rimase in silenzio lasciando alle lacrime l'ingrato compito di scusarsi al posto suo per non avere il coraggio di essere una madre migliore.*
"Come immaginavo!" Noel era sicuro che la madre avrebbe reagito in quel modo, che non avrebbe potuto accettare ciò che lui era e ciò che desiderava. Lo sapeva e non aveva sperato diversamente, ma nonostante tutto quel silenzio lo ferì profondamente.
"Portami in hotel."

Arrivati davanti all'albergo, Noel, dopo aver recuperato il borsone, si avvicinò nuovamente allo sportello da cui era sceso poco prima e affacciandosi dal finestrino semiaperto si rivolse a sua madre ancora in lacrime.
"Scusa, non dovevo urlare in quel modo. Ci vediamo domani." Le disse salutandola con la mano prima di varcare la grande porta a vetri dell'hotel.

Cam continuava a girarsi e rigirarsi nel letto nel disperato tentativo di prendere sonno, il tempo sembrava non passare mai quella notte. L'idea del matrimonio lo tormentava, un turbine di pensieri gli affollavano la mente e Noel era l'occhio del ciclone, lo vedeva tutte le volte che chiudeva le palpebre e nella testa continuava a sentire il suono della voce del biondo che gli sussurrava di amarlo, come aveva fatto nella loro ultima volta insieme. Ad un certo punto aveva perfino lasciato che la fantasia prendesse il sopravvento, si era immaginato al suo fianco sull'altare, fasciati negli smoking eleganti, a pronunciare i voti nuziali e scambiarsi gli anelli. Che stupido!
Per tutti quegli anni, anche se non lo aveva mai realmente avuto tutto per se, in cuor suo sapeva che sarebbe potuto andare da lui in qualsiasi momento; questa certezza, e forse la piccola e inconscia speranza che nonostante tutto alla fine sarebbero potuti stare insieme, gli avevano permesso di non crollare, almeno fino a quel giorno. Ora lo stava perdendo per sempre, non riusciva a toglierselo dalla testa e continuava a singhiozzare senza sosta.

Così decise, all'improvviso, afferrò il cellulare dal comodino e scattò a sedere sul letto, come fosse stato spinto da una molla, fece scorrere il dito sulla rubrica e fece partire la chiamata. Il telefono continuava a squillare mentre il rosso con la coda dell'occhio sbirciò l'ora segnata dalla sveglia, era molto tardi ma non aveva intenzione di arrendersi, avrebbe insistito finché non avesse risposto. Dopo qualche interminabile minuto di attesa finalmente sentì la voce dall'altra parte.
"Cam, Santo Dio, cosa è successo? Stai bene?" La voce assonnata e preoccupata allo stesso tempo.
"Dimmi dov'è!"
"Cosa? Di che stai parlando? Sei impazzito per caso?"
"Steve, devi dirmi dov'è. Ho bisogno di parlare con lui."
Cam ricordava che a Steve fosse scappato di dirgli che gli sposi non avrebbero passato la notte nella loro casa, ma si era ben guardato dal riferire ulteriori dettagli, anzi, ogni volta che aveva cercato di sapere qualcosa sul matrimonio il ragazzone aveva abilmente trovato il modo di evitare il discorso.
"Hai visto che ore sono? Cam, lascia perdere, torna a letto."
"Avevi detto che se avessi avuto bisogno di qualcosa avrei dovuto chiedertelo... beh, ora te lo sto chiedendo!"
"Tutto tranne questo, Cam. Non posso... tu non puoi-"
"Steve, ti prego! Devo vederlo prima del matrimonio!"
Non fu semplice riuscire a convincerlo, ma alla fine il rosso ottenne ciò che voleva. Scese dal letto quasi volando e, dopo essersi infilato i primi vestiti trovati nell'armadio e un paio di scarpe, si fiondò in macchina e partì. Cam sapeva dove era diretto, sapeva anche che non ci sarebbe dovuto andare, che avrebbe dovuto stare lontano quel posto e stare lontano da lui perché ormai era troppo tardi.
Attraversò la hole senza prestare la minima attenzione alla receptionist che gli diede il benvenuto, prese l'ascensore e, schiacciato il pulsante, aspettò nervosamente che le porte si riaprissero. Giunto sul piano superò un paio di camere per poi ritrovarsi finalmente di fronte a quella che ospitava Noel, solo una porta lo separava da lui e il sottile filo di luce che passava sotto di essa indicava che doveva essere ancora sveglio. Sulla maniglia pendeva il cartello con scritto 'non disturbare'.

Da circa tre ore era scattato quel maledetto 15 Luglio che sarebbe stato il giorno delle sue nozze e Noel era ancora sveglio. Dal letto a due piazze su cui era disteso fissava il ventilatore spento sul soffitto, nonostante il caldo afoso di quei giorni lui continuava a sentire inspiegabilmente freddo... freddo dentro.

Dopo le ultime settimane molto impegnative, tra i preparativi conclusivi e i familiari su di giri sempre tra i piedi, ora lo aspettava la giornata più difficile di tutte, la sveglia era fissata per le sei e gli rimanevano solo tre ore per poter riposare ma, nonostante fosse molto stanco non riusciva a dormire, in realtà non dormiva da giorni... troppi pensieri!
Lo consolava solo l'idea che almeno presto sarebbe tutto finito.
Chiuse gli occhi e cercò di svuotare la mente per trovare un po' di pace ma nel silenzio più totale che lo circondava sentì qualcosa... dei singhiozzi che gli sembrarono familiari al punto da pensare fossero solo nella sua testa. Cercò di concentrarsi per ascoltare meglio, così si rese conto che erano reali e venivano da fuori, in corridoio. Sgattaiolò da sotto il lenzuolo e scese piano dal letto, avvicinandosi poté sentirli più chiaramente e deglutì a vuoto quando gli parve di riconoscere la voce di Cameron in quel singhiozzare, ogni dubbio sparì quando avanzando ancora di pochi passi sentì il suo profumo attraverso l'imposta.
"Cam?" Sussurrò con la voce spezzata, ancora incredulo.
Al ragazzo fuori dalla porta la voce di Noel arrivò ovattata alle orecchie, così pensò che doveva trovarsi proprio dietro lo strato di legno. 
Immaginandolo confuso e spaventato non aveva intenzione di chiedergli di venire fuori, se fosse rimasto lì avrebbe potuto ascoltare quello che aveva da dirgli e decidere da sé se uscire o meno.
Se Noel avesse deciso di tirarsi fuori da quella situazione mandando all'aria il matrimonio, Cam avrebbe fatto qualsiasi cosa per lui anche mollare tutto e scappare insieme da qualche parte... forse un po' estremo ma era disposto a farlo.
Se invece avesse deciso di rimanere dietro quella porta lui sarebbe sparito per sempre dalla sua vita.
Cameron strinse la maniglia salda nella sua mano, sbatté leggermente la fronte contro la porta e sospirò... dall'altra parte Noel fece lo stesso.

Passarono alcuni minuti ma il rosso non riuscì a proferire parola. Pensò al lungo percorso affrontato insieme che li aveva portati fino a lì, a tutte le scelte dolorose che avevano dovuto prendere e che li avevano condotti a quel momento. Si erano detti addio perché entrambi avevano ritenuto essere la cosa giusta da fare, così scelse di rispettare la decisione che avevano preso, di non farsi trasportare dall'egoismo e di accettare quel finale così ingiusto. Cam si accasciò sul pavimento e dando le spalle alla porta la colpì ripetutamente con la testa a cadenza regolare. Il biondo cadde sulle ginocchia e poggiò la mano in corrispondenza del punto dove Cam dall'altro lato continuava a sferrare colpi al legno facendolo tremare leggermente, le vibrazioni di ogni colpo attraversavano il corpo di Noel passando dalla mano fino ad arrivare dritte al cuore dove finalmente sentiva quella sensazione di calore che provava solo quando era con lui. Rimasero così per ore senza rendersene conto fino a quando all'improvviso un suono assordante squarciò il silenzio, lo scoccare delle sei fece suonare la sveglia e sobbalzare Noel mezzo metro dal suolo. Il biondo sentì il filo che reggeva l'enorme spada di Damocle spezzarsi sopra la sua testa, solo in quel momento realizzò cosa sarebbe successo da lì a poche ore e fu sopraffatto dal panico. Non gliene importava più nulla, di niente e di nessuno! Non gli importava del matrimonio, di Layla, di sua madre, della cosa giusta da fare, della promessa di essere felice lontano da Cam... perché lui lontano dal rosso non ci voleva stare, era l'unica cosa di cui gli importava!
Si alzò in piedi, prese la maniglia tra le mani tremolanti e cercò di aprire la porta ma non ci riuscì... quella porta che si apriva in modo inconsueto, spingendo all'esterno anziché tirare all'interno, era bloccata dal corpo di Cam che non accennava a spostarsi. Il rosso sapeva che Noel era innamorato di lui e che non sarebbe mai stato felice con nessun altro, glielo aveva giurato quella notte tra le lacrime, aveva giurato che non avrebbe smesso mai di amarlo, solo lui, per sempre. Eppure si sarebbe sposato quella mattina, sarebbe salito sull'altare con lei per prometterle amore e fedeltà che non avrà mai. Cam lo sapeva, Noel lo sapeva e chissà, forse lo sapeva anche lei.
Il biondo continuò a spingere con forza tra i lamenti fino a quando, in un attimo di lucidità tra tutto quello sconforto, capì che l'altro stava opponendo resistenza volontariamente affinché lui non uscisse da quella stanza.
'Ma perché?' 
'Perché lo aveva raggiunto fino a lì per poi respingerlo ancora?'
Cam era andato lì per lui, per fermarlo, per salvarlo ma poi era tornato sui suoi passi, quei passi che seguivano i sentieri divergenti che loro stessi avevano scelto per le loro vite. 
Quell'ultimo momento di debolezza avrebbe potuto cambiare tutto.
Dopo un ultimo strattone lasciò la maniglia e arretrò di qualche passo, sentì la rabbia e la frustrazione pervadergli il corpo, così iniziò a colpire con calci e pugni tutto ciò che si trovava davanti, urlando e disperandosi. Stava ancora cercando di calmarsi, ansimando profondamente, quando sentì la porta aprirsi alle sue spalle e una volta voltatosi non riuscì a trattenere delle copiose lacrime.
"Noel!"
Sua madre, che era andata di buon ora per aiutarlo a prepararsi, lo fissava con occhi preoccupati mentre lui continuava a guardare oltre la porta.
"Se n'è andato, Noel."
La donna, appena uscita dall'ascensore, aveva assistito a tutta la scena. Vide il giovane ragazzo dai capelli rossi, che aveva subito riconosciuto essere Cameron Monhagan, impedire al figlio di aprire la porta e corrergli tra le braccia. Era stato semplice a quel punto fare due più due e capire cosa ci facesse il collega di Noel fuori da quella camera la mattina del suo matrimonio. Quando il rosso, notando la sua presenza, si era alzato e aveva raggiunto l'ascensore ella si era diretta verso la stanza e dopo qualche minuto di esitazione vi era entrata.
La signora Fisher si avvicinò al figlio e gli prese il volto tra le mani esili.
"Sei sicuro di volerlo fare?" Chiese con gli occhi già lucidi vedendo Noel in quello stato.
"Noel, se non vuoi farlo sappi che per noi va bene-"
"Mamma." La interruppe lui.
"Va bene così." Disse prendendo a sua volta il volto della madre tra le mani.
Guardando negli occhi di suo figlio le sembrò di vedere il viso di Cameron impresso in quel blu profondo, come se fosse sempre stato lì e niente potesse mandarlo via. La donna ripensò alle lacrime che aveva visto rigare le guance lentigginose del ragazzo che aveva incrociato in corridoio e si rese conto che il cenno di ringraziamento che lei gli aveva rivolto non era per aver respinto Noel spingendolo così a sposarsi, come lei stessa credeva di aver fatto in quel momento, ma era per ringraziarlo di aver reso felice suo figlio almeno per un po'.
"Ti amo tanto tesoro mio e voglio che tu sia felice, non importa come o con chi." Sussurrò asciugandogli le lacrime.
"Grazie, ti amo anche io mamma."

Noel sapeva di essere innamorato di Cam e che non sarebbe mai stato felice con nessun altro, glielo aveva giurato quella notte tra le lacrime, aveva giurato che non avrebbe smesso mai di amarlo, solo lui, per sempre. Eppure si sarebbe sposato quella mattina, sarebbe salito sull'altare con lei per prometterle amore e fedeltà che non avrà mai. Cam lo sapeva, Noel lo sapeva e si, lo sapeva anche lei.
Layla percorse la navata a passo svelto, bellissima nel suo abito bianco ma evidentemente tesa come una corda di violino. Gli rivolse uno sguardo incerto e carico di tristezza, forse aveva paura che Noel fermasse ogni cosa e fuggisse via, ma lui ormai si era arreso e le sorrise malinconico. Così la donna sembrò rilassarsi, il suo viso tornò ad illuminarsi di felicità e le parole che tanto aspettava di sentire stavano per arrivare. Arrivò la fine e durò solo un attimo, un sussurro impercettibile sfuggì dalle labbra di Noel mentre il prete li dichiarava uniti in matrimonio.
"Cam, perdonami."
E anche se dentro sentì tornare il freddo ad attanagliarli il cuore lui sorrise, perché aveva una promessa da mantenere.

[Nella foto: Immagine del matrimonio sulla rivista 'People'

Citazione- 
Noel Fisher si è sposato! L’attore di Shameless è convolato a nozze con la fidanzata storica Layla Alizada in una cerimonia intima e raccolta che si è tenuta sabato sera. Noel Fisher, 33 anni, e Layla Alizada, 39 anni, stanno insieme da 12 anni.
Noel e Layla si sono scambiati i voti nuziali davanti ad una sessantina di parenti e amici. 
“Abbiamo sempre voluto una cerimonia raccolta e semplice: è stato un giorno magico reso ancora più speciale grazie all'aiuto dei nostri cari nell'organizzarlo” hanno dichiarato Noel e Layla. ]
**

Cam non riusciva a fare altro che guardare quella rivista, quelle pagine, quella foto... gli sposi si baciavano, circondati dai famigliari tutti contenti per loro. Noel sembrava sereno, sorrideva, stava facendo quello che si erano promessi ed ora era tempo che anche Cam facesse la sua parte.
Sfilò il cellulare dalla tasca e fece scorrere la rubrica chiedendo a se stesso a chi avrebbe potuto dare una possibilità...
"Ciao, che bella sorpresa! Ma lo sai che stavo pensando proprio a te? A cosa devo l'onore?" Disse l'euforica voce al telefono.
"Ciao Peyton. Mi chiedevo se il tuo invito ad uscire insieme fosse ancora valido."
"Certamente! Ti piace Disneyland?"

[Nella foto: Articolo di un sito di gossip che parla di Cam e Peyton List (sua co-star nel film Anthem of a Reluctant Prophet) che hanno iniziato ad uscire insieme il 19 Luglio 2017.
(Mia considerazione: quattro giorni dopo il matrimonio di Noel. COINCIDENZA??? Io non credo!) ]

Tutto era cominciato con i Gallavich, la storia di un amore tormentato e puro terminato con un finale triste e inclemente. Ian e Mickey avevano deciso di separarsi nonostante si amassero più di ogni altra cosa e anche Cam e Noel avevano scelto di seguire le loro orme... Gallavich fino alla fine.
È amore il loro, anche se non vedrà mai la luce, ma è vero amore e sempre lo sarà.
Ferirsi, lasciarsi, ritrovarsi, sono solo menzogne per due persone che non si separeranno mai. 
Mai per davvero.



* Ci tengo a precisare l'ovvio, la sign. Fisher non è minimamente ispirata al personaggio reale, come tutti in questa fanfic visto che PURTROPPO non li conosco di persona e non so come siano realmente.
Mi scuso  con la sign. Fisher per averla fatta sembrare un po' una st***za!
** In realtà la citazione è presa da qui:
https://www.tvserial.it/shameless-noel-fisher-sposato-video/
Perché l'articolo di People non sono riuscita a trovarlo.

Note dell'autrice:
Questa è la prima fanfic che scrivo e probabilmente anche l'ultima. È stata davvero dura e sono troppo pigra per scrivere, preferisco di gran lunga leggere le storie degli altri, quindi spero ne escano sempre di nuove!


Volevo precisare che questo finale lo hanno scelto loro stessi, io personalmente ne avrei voluto uno diverso per questa storia ma dovevo "rimanere fedele alla realtà". Purtroppo Noel si è felicemente(?) sposato e Cam è felicemente(?) fidanzato... perciò non ho potuto farci nulla!

Ringrazio chi ha seguito pazientemente la storia, chi ha solo letto, chi l'ha inserita tra le seguite-ricordate-preferite e soprattutto chi ha recensito condividendo i miei deliri.


ultimi suggerimenti di video e interviste:

-An Officer and a Gallagher
-Being Mandy and Mickey Milkovich
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